Italiano Bello - imparare l'italiano è bello!
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🎅 La renna Scooter e il lavoro ideale (A2)
Quando pensiamo alle renne di Babbo Natale, ci vengono in mente le nove renne più famose: Ballerina, Cometa, Cupido, Donato, Donnola, Freccia, Fulmine, Saltarello e Rudolph. In pochi però conoscono la storia della renna Scooter. Scooter non era la renna più veloce, ma era sempre costante, proprio come un piccolo scooter. Un giorno però la sua magia si era esaurita. Beh, aveva lavorato per Babbo Natale per tantissimi anni. Adesso era anziano e doveva andare in pensione. Così ha dato la triste notizia ai suoi colleghi: «Miei cari amici, sono anziano e non ho più magia. Sono diventato una comune renna! Purtroppo, non posso più lavorare con voi. Ma adesso cosa farò? Mi annoierò se non lavoro!»
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Leggi la storia completa e scarica gli esercizi gratuiti in pdf, ecco i link:
🇮🇹🇩🇪 IT-DE: La renna Scooter e il lavoro ideale
🇮🇹🇬🇧 IT-EN: La renna Scooter e il lavoro ideale
12/3/2023 • 8 minutes, 1 second
La leggenda dell'Orcolat (A2)
A Bordano, un piccolo paese tra le montagne del Friuli-Venezia Giulia, tutti avevano paura dell’Orcolat.
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Leggi la storia completa gratuitamente sul nostro sito Italiano Bello, ecco i link: https://italiano-bello.com/de/geschichten/la-leggenda-dellorcolat-a2/
--> Dal libro "Il gatto mammone e altre creature fantastiche (A2)"
10/31/2023 • 5 minutes, 37 seconds
Il piccolo principe e la volpe (A2/B1) 🦊
In quel momento è apparsa la volpe.«Buon giorno», ha detto la volpe.
«Buon giorno», ha risposto educatamente il piccolo principe voltandosi, ma non ha visto nessuno.
«Sono qui», ha detto la voce, «sotto il melo…»
«Chi sei?» ha domandato il piccolo principe, «sei molto carina…»
«Sono una volpe», ha detto la volpe.
«Vieni a giocare con me», le ha proposto il piccolo principe, «sono così triste…»
«Non posso giocare con te», ha detto la volpe, «non sono addomesticata.»
«Ah! Scusa», ha detto il piccolo principe.
Ma dopo averci pensato un po’, ha aggiunto:
«Che cosa vuol dire “addomesticare”?»
«Non sei di queste parti, tu», ha detto la volpe, «che cosa stai cercando?»
«Cerco gli uomini», ha detto il piccolo principe. «Che cosa vuol dire “addomesticare”?»
«Gli uomini» ha detto la volpe, «hanno i fucili e cacciano. È molto seccante! Allevano anche le galline. È il loro unico interesse. Cerchi delle galline?»
«No», ha detto il piccolo principe. «Cerco degli amici. Che cosa vuol dire “addomesticare”?»
«È una cosa che si dimentica troppo facilmente», ha detto la volpe. «Vuol dire “creare legami“…»
«Creare legami?»
«Certo», ha detto la volpe. «Adesso, per me, tu sei solo un ragazzino come centomila altri ragazzini. E non ho bisogno di te. E nemmeno tu hai bisogno di me. Per te sono solo una volpe come centomila altre volpi. Ma se mi addomestichi, avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai l’unico al mondo per me. Io sarò l’unica al mondo per te…»«Comincio a capire» ha detto il piccolo principe. «C’è un fiore… credo che mi abbia addomesticato…»
«È possibile», ha detto la volpe. «Capita di tutto sulla Terra…»
«Oh! Non è sulla Terra», ha detto il piccolo principe.
La volpe sembrava molto incuriosita:«Su un altro pianeta?»
«Sì.»
«Ci sono cacciatori su questo pianeta?»
«No.»
«Questo è interessante! E delle galline?»
«No.»
«Niente è perfetto», ha sospirato la volpe.
Poi la volpe è tornata alla sua idea:
«La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline sono uguali e tutti gli uomini sono uguali. E io per questo mi annoio. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà luminosa come il sole. Conoscerò un rumore di passi diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi i campi di grano laggiù? Io non mangio pane. Il grano è inutile per me. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai i capelli color dell’oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticata. Il grano dorato mi farà pensare a te. E amerò il suono del vento nel grano…»
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🇮🇹 🇩🇪 IT-DE: https://italiano-bello.com/de/geschichten/il-piccolo-principe-e-la-volpe-a2-b1/
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8/9/2023 • 8 minutes, 38 seconds
Una giornata ricca di emozioni 🇮🇹 A1/A2
Breve lettura per consolidare il vocabolario delle EMOZIONI 🇮🇹
Oggi Bruno è triste e un po’ annoiato. Ha finito il suo miele e non ha niente da fare. Decide di fare due passi. Dopo un po’ sente un buon profumo. Ma questo è odore di miele! pensa sorpreso. Segue l’odore e trova un grande alveare con tante api e… tanto miele! Entusiasta, inizia a mangiarlo. È delizioso! Le api però non sono per niente contente, anzi. Vai via! - gli dicono arrabbiate. Bruno, spaventato, corre via. Finalmente arriva a casa, ma dopo la corsa è molto stanco e si addormenta subito. Che giornata faticosa!
👉 Con audio, traduzione e un esercizio sul nostro sito, ecco i link:
🇮🇹🇩🇪 IT-DE: Una giornata ricca di emozioni
🇮🇹🇬🇧 IT-EN: Una giornata ricca di emozioni
5/1/2023 • 53 seconds
🇮🇹 IL LUPO E I SETTE CAPRETTI (A1)
IL LUPO E I SETTE CAPRETTI - A1
Mamma capra e i suoi sette capretti abitano in una casetta vicino al bosco. La casetta è piccola e di legno.Un giorno la mamma vuole andare a cercare da mangiare, allora dice ai suoi piccoli:«Devo andare nel bosco, voi restate a casa. Ma mi raccomando, fate attenzione al lupo. Se entra, vi mangia tutti! Ha la voce roca e le zampe grandi e nere, lo riconoscete subito.»E poi esce. I capretti rimangono a casa da soli. Giocano a carte, a palla, corrono e si divertono insieme.Poco dopo qualcuno bussa alla porta. Toc toc!«Chi è?» chiedono i capretti.«Sono la vostra mamma, aprite! Vi ho portato un bel regalo!»Ma la voce è roca e i capretti capiscono che è il lupo.«Non apriamo» dicono loro, «tu non sei la nostra mamma. La mamma ha una voce dolce, la tua è roca; tu sei il lupo.»Allora il lupo va in città, entra in un negozio e compra un grosso pezzo di gesso. Lo mangia e così la sua voce diventa dolce.Poi torna alla casa dei capretti e bussa alla porta. Toc toc!«Chi è?» chiedono loro.«Sono la vostra mamma, aprite! Vi ho portato un bel regalo!»Ma il lupo appoggia la sua zampa nera sul davanzale della finestra e i capretti la vedono.«Non apriamo. La nostra mamma ha le zampe bianche, le tue sono nere: tu sei il lupo.»Allora il lupo va di nuovo in città, entra in una panetteria e compra un grosso sacco di farina; mette la zampa nera nel sacco e quella diventa tutta bianca.Il lupo va per la terza volta alla casa dei capretti e bussa alla porta.«Chi è?» chiedono loro.«Sono la vostra mamma, aprite! Vi ho portato un bel regalo!»«Prima vogliamo vedere la tua zampa.»Allora il lupo appoggia la zampa sul davanzale della finestra e i capretti vedono che è bianca, così aprono felici la porta. Ma fuori dalla porta non c’è la mamma, ma il lupo!I capretti sono spaventati e si nascondono: il primo sotto il tavolo, il secondo dentro un vaso, il terzo sotto il tappeto, il quarto dietro il divano, il quinto nell’armadio, il sesto dietro un cuscino, e l’ultimo, il più piccolo, nella pendola.Ma il lupo li trova e uno dopo l’altro li mangia: uno, due, tre, quattro, cinque, sei…«Che capretti deliziosi!» esclama il lupo, sazio e soddisfatto.Poi esce dalla casa e si sdraia sotto un grande pino. Dopo pochi minuti si addormenta e inizia a russare forte. Ronf ronf!Poco dopo mamma capra torna dal bosco. La porta è aperta ed è tutto in disordine. Che disastro!Cerca i suoi capretti, ma non li trova. Cerca in cucina, in salotto, in camera da letto, in bagno, ma niente.«Dove siete, piccoli miei?» chiama disperata.
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4/9/2023 • 6 minutes, 52 seconds
IL MIRACOLO DEI COLORI 🐰 La vera storia del coniglietto pasquale (A1)
Chi ha inventato il panettone?
Audio del libretto per la scuola primaria "La leggenda del panettone" scritto dalla maestra Raffaela Cucciniello ed edito da Bello Books.
Guarda la scheda del libro su bellobooks.de.
11/13/2022 • 4 minutes, 12 seconds
Gianni Rodari: La torta in cielo 🇮🇹 Filastrocca in italiano (A2)
Io sono un sognatore,
ma non sogno solo per me:
sogno una torta in cielo
per darne un poco anche a te.
Una torta di cioccolato
grande come una città,
che arrivi dallo spazio
a piccola velocità.
Sembrerà dapprima una nuvola,
si fermerà su una piazza,
le daremo un’occhiatina
curiosa dalla terrazza…
Ma quando scenderà
come una dolce cometa
ce ne sarà per tutti
da fare festa completa.
Ognuno ne avrà una fetta
più una ciliegia candita,
e chi non dirà «buona!»,
certo dirà «squisita!»
Poi si verrà a sapere
(e la cosa sarà più comica)
che qualcuno s’era provato
a buttare una bomba atomica,
ma invece del solito fungo
l’esplosione ha provocato
(per ora nel mio sogno)
una torta di cioccolato.
10/23/2022 • 1 minute, 12 seconds
👻 🇮🇹 La voce nell'armadio (B1)
👻 🇮🇹 LA VOCE NELL'ARMADIO (B1)
Racconto per bambini in italiano scritto da Fulvia dell'Innocenti, tratto dal libro "Che paura anche se... 31 storie per 31 sere da brivido!" edito da Storybox Editore.
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Daniele dormiva beatamente nel suo letto, abbracciato a Pippi, il peluche coniglietto che aveva da quando era piccolo. Ma qualcosa di strano arrivò a disturbare il suo sonno: una specie di lamento, come il miagolio di un gatto con il mal di pancia.
Daniele aprì gli occhi. La stanza era immersa nel buio. Un filo di luce lunare che filtrava dalle tapparelle proiettava ombre sinistre, e quel lamento continuava ad arrivare dall'armadio.
Di andare a controllare non se ne parlava proprio: Daniele era notoriamente un fifone, si spaventava per i tuoni, i cani grossi, i dottori e molto altro. Il cuore gli batteva a mille, una scarica elettrica gli attraversava le braccia.
«Mamma, papà, aiuto! C'è qualcuno nell'armadio!» gridò, senza neanche uscire dal suo letto.
Accorse la mamma, allarmata dalle grida, e accese la luce.
«Lì dentro c'è qualcuno!»
«Ma dove, nell'armadio? Impossibile.»
«Ti dico di sì, c'è qualcuno che piange.»
«Io non sento niente.»
«Controlla, ti prego.»
«E va bene. Ecco qua: i tuoi vestiti, i tuoi giochi, non c'è nient'altro. Avrai sognato, ora dormi.»
Eppure era certo di averlo sentito.
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La storia completa con le traduzioni in tedesco/inglese la trovi su italiano-bello.com, ecco i link:
🇮🇹🇩🇪 IT-DE La voce nell'armadio
🇮🇹🇬🇧 IT-EN La voce nell'armadio
10/9/2022 • 6 minutes, 25 seconds
PINOCCHIO 🇮🇹 (A1/A2) cap. 1-3
C’era una volta…
«Un re!» pensano sicuramente i piccoli lettori. No, c’era una volta un pezzo di legno. Ma non legno di grande qualità; un pezzo di legno semplice, come quelli che si mettono nel camino...
Dal libro "Pinocchio" per principianti (A1/A2) di Bello Books, con tanti esercizi. Leggi e ascolta la storia di Pinocchio! Qui trovi il libro: LIBRO DI PINOCCHIO
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🇩🇪 Lies die Geschichte von Pinocchio auf Italienisch! Das Buch ist für Anfänger geeignet und enthält viele Übungen. Verfügbar sowohl als Taschenbuch als auch als PDF: Zum Pinocchio-Buch
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🇬🇧 Read the story of Pinocchio in Italian! The book is suitable for beginners and contains many exercises. Available both in paperback and as a PDF: To the Pinocchio book
9/15/2022 • 9 minutes, 24 seconds
🇮🇹 Il lupo e i sette capretti (B1)
🇮🇹 IL LUPO E I SETTE CAPRETTI (B1)
Fiaba originale dei fratelli Grimm - passato remoto/imperfetto
C'era una volta una vecchia capra che aveva sette capretti e voleva loro bene come ogni mamma vuol bene ai suoi figli.
Un giorno voleva andare nel bosco a prendere da mangiare, allora chiamò i suoi sette capretti e disse loro: «Cari piccoli, io vado nel bosco, state ben attenti al lupo. Se entra vi mangia in un sol boccone, con pelo e tutto. Quel furfante si traveste spesso, ma lo riconoscerete subito dalla sua voce roca e dalle sue zampe nere.»
I capretti dissero: «Mammina cara, faremo attenzione, potete andare tranquilla!»
Allora la capra belò e si mise fiduciosa in cammino.
Non passò molto tempo e qualcuno bussò alla porta dicendo: «Aprite cari piccini, la vostra mamma è tornata con un regalino per ognuno di voi!»
Ma dalla voce roca i capretti capirono che era il lupo.
«Non apriamo», dissero, «tu non sei la nostra mamma, lei ha una voce dolce e delicata, la tua invece è roca; tu sei il lupo.»
Allora il lupo andò da un bottegaio e comprò un bel pezzo di gesso; se lo mangiò e così la sua voce si ammorbidì.
Poi tornò, bussò alla porta e disse: «Aprite cari piccini, la vostra mamma è tornata con un regalino per ognuno di voi!»
Ma il lupo aveva appoggiato la sua zampa nera alla finestra, i capretti la videro e dissero: «No, non apriamo. La nostra mamma non ha le zampe nere come le tue, tu sei il lupo!»
Allora il lupo andò da un fornaio e disse: «Mi sono fatto male ad una zampa, spalmaci sopra dell’impasto.»
E quando il fornaio gli ebbe spalmato la zampa con l’impasto, andò dal mugnaio e gli disse: «Spargimi della farina bianca sulla zampa.»
Il mugnaio pensò: il lupo vuole imbrogliare qualcuno, e si rifiutò; ma il lupo disse: «Se non lo fai, ti mangio!»
Allora il mugnaio ebbe paura e gli imbiancò la zampa. Sì, le persone sono fatte così. E così il furfante andò per la terza volta all'uscio, bussò e disse: «Aprite, piccini, la vostra cara mammina è tornata a casa con un regalino dal bosco per ognuno di voi!»
I capretti dissero: «Prima facci vedere la tua zampa, così sappiamo che sei proprio la nostra mammina.»
Allora il lupo appoggiò la zampa alla finestra, e quando essi videro che era bianca, credettero che quello che diceva fosse tutto vero e aprirono la porta.
Ma fu il lupo ad entrare. I capretti si spaventarono e cercarono di nascondersi. Il primo capretto saltò sotto il tavolo, il secondo nel letto, il terzo dentro la stufa, il quarto in cucina, il quinto nell'armadio, il sesto sotto il catino per l'acqua e il settimo dentro la cassa dell'orologio a muro. Ma il lupo li trovò tutti e non fece complimenti: uno dopo l'altro se li divorò; solo il più piccolo, quello nella cassa dell'orologio, non lo trovò.
Quando il lupo fu ben sazio, trotterellò fuori, si sdraiò sotto un albero sul prato verde e cominciò a dormire.
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🇮🇹🇩🇪 IT-DE Il lupo e i sette capretti
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7/17/2022 • 7 minutes, 43 seconds
🇮🇹 La filastrocca dei mesi
LA FILASTROCCA DEI MESI 🇮🇹
A gennaio c’è un bel pupazzo di neve da fare
A febbraio una scatola di cioccolatini da regalare
A marzo gli uccellini iniziano a cinguettare
Ad aprile arriva il coniglietto pasquale!
A maggio sbocciano i fiori profumati
A giugno i campi sono dorati
A luglio fa caldo e vado al mare
Ma anche ad agosto mi posso abbronzare!
A settembre le foglie cadono senza far rumore
Ad ottobre alla finestra c’è una zucca arancione
A novembre c’è odore di castagne e vino
A dicembre sotto l’albero c’è un regalino!
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🇮🇹🇩🇪 IT-DE La filastrocca dei mesi
🇮🇹🇬🇧 IT-EN La filastrocca dei mesi
6/19/2022 • 1 minute, 10 seconds
🇮🇹 La storia del coniglietto pasquale 🐰 (A1)
🐰 La storia del coniglietto pasquale 🐰
Un coniglietto vive in una grande fattoria. Il contadino ha una moglie molto gentile e tanti bambini. I bambini giocano sempre con il coniglietto e lui si diverte molto. Un giorno di primavera, qualche giorno prima di Pasqua, il coniglietto ha un‘idea: vuole fare un regalo di Pasqua ai bambini, ma non sa che cosa.
Allora va dal cane.
«Cane, che cosa posso regalare ai bambini?»
«Che ne dici di un osso? Gli ossi sono molto buoni!» dice il cane.
Ma gli ossi sono molto duri. Non è un buon regalo.
Poi va dalla pecora.
«Pecora, che cosa posso regalare ai bambini?»
«Che ne dici di un po‘ di lana? Puoi fare un berretto!» dice la pecora.
Ma il coniglietto non sa fare berretti. Inoltre ora fa troppo caldo per un berretto di lana!
Poi va dalla mucca.
«Mucca, che cosa posso regalare ai bambini?»
«Che ne dici di un po‘ di latte fresco? L‘ho appena fatto!» dice la mucca.
Ma i bambini bevono il latte tutti i giorni, non è niente di speciale.
Infine va dalla gallina.
«Gallina, che cosa posso regalare ai bambini?»
«Che ne dici delle mie uova? Sono deliziose e molto nutrienti!»
Questo è un buon regalo. Ma le uova sono completamente bianche e non sono molto belle.
Allora va nella cameretta dei bambini e inizia a dipingere le uova. Adesso le uova sono molto più belle!
La Vigilia di Pasqua il coniglietto mette le uova colorate in un cestino. Poi mette il cestino in giardino, davanti alla porta, per fare una sorpresa ai bambini, e va a dormire soddisfatto.
Ma quella notte c‘è un forte vento e la mattina le uova sono sparpagliate per tutto il giardino! Che disastro! Ma i bambini sono felicissimi di cercare le uova. È un bel gioco!
E da quel momento a Pasqua il coniglietto nasconde sempre delle uova colorate in giardino per i bambini.
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4/3/2022 • 3 minutes, 16 seconds
🇮🇹 Miracolo di Pasqua 🐰 (A1)
🐰 Miracolo di Pasqua 🐰
È il giorno prima di Pasqua e un coniglietto cammina nel bosco. Il coniglietto cammina lentamente, perché non vede niente: è cieco. Dopo un po’ arriva a una fattoria e incontra una gallina. Ma lui non sa che cos’è una gallina.
Allora lei dice: «Sono un uccello bianco, ma non so volare. Faccio le uova. Anche le mie uova sono bianche.»
«Che cosa vuol dire bianco?» le chiede.
«Il bianco è un colore» risponde la gallina.
«Non conosco i colori. Com’è il bianco?»
La gallina riflette un attimo. «Pensa all’inverno e alla neve. La neve è fredda e silenziosa. Ecco, quello è il bianco.»
«Parlami degli altri colori» dice allora il coniglietto alla gallina. Il coniglietto è molto curioso.
E così la gallina gli parla dei colori. Il giallo è caldo come il sole sulla pelle. Anche il rosso è caldo. Caldissimo! È il colore del fuoco. Il verde è calmo e rilassante come la natura e l’erba. L’azzurro è fresco come l’acqua. Il marrone è il colore della terra, caldo e morbido.
Quella notte il coniglietto non riesce a dormire. È un po’ triste. «Vorrei tanto vedere i colori!» dice alla luna e alle stelle.
La mattina di Pasqua il coniglietto si sveglia con una sorpresa. Apre gli occhi e… vede la gallina davanti a lui! Vede il cielo, l’erba, la fattoria… È un miracolo!
È così felice che esplora subito tutta la fattoria. Vede le mucche bianche e nere, i pulcini gialli, i cavalli marroni, grigi e neri, i maiali rosa… Come sono belli i colori!
Infine torna dalla gallina, vede le sue uova bianche e ha un’idea. Prende un pennello e dei colori e dipinge le uova. Che belle le uova tutte colorate!
La gallina è così felice del regalo che mostra le sue uova speciali a tutte le sue amiche galline. Anche loro vogliono avere le uova colorate! Allora il coniglietto dipinge le uova di tutte le galline della fattoria. Le galline sono felicissime.
Poi il coniglietto decide di partire per un viaggio. Vuole vedere il mondo e i suoi colori. Ma ogni anno, a Pasqua, fa un regalo a tutte le galline e dipinge le loro uova, per non dimenticare il miracolo di Pasqua.
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4/3/2022 • 3 minutes, 56 seconds
🇮🇹 CAPPUCCETTO ROSSO 🐺 👧 in italiano per principianti
🇮🇹 Impara l’italiano con la fiaba di Cappuccetto Rosso! 🇮🇹
Questo audio fa parte del materiale supplementare del libro "Cappuccetto Rosso: l'italiano con le fiabe" edito da Bello Books 📗 https://italiano-bello.com/de/shop/litaliano-con-le-fiabe-cappuccetto-rosso/
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🐺 Nonnina, che bocca grande che hai!
Chi non conosce la fiaba di Cappuccetto Rosso e il lupo cattivo?
Leggi la fiaba Cappuccetto Rosso in italiano! Imparare tanti nuovi vocaboli attraverso il ricco vocabolario illustrato, ripassa la grammatica con pratici schemi e fai tanti esercizi. Il racconto è facile da leggere ed è adatto a studenti principianti di ogni età che hanno iniziato da poco a imparare la lingua italiana. Oltre alla fiaba di Cappuccetto Rosso, nel libro i temi trattati sono:
- Vocabolario: i colori, le parti del corpo, malattie e dolori
- Schemi di grammatica: gli articoli determinativi e indeterminativi, i sostantivi, gli aggettivi, il presente dei verbi regolari e irregolari, i verbi modali
–> SCOPRI DI PIÙ: https://italiano-bello.com/de/geschichten/rotkaeppchen-auf-italienisch/
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🇮🇹 L‘italiano con le fiabe è una serie di letture graduate che permette allo studente di leggere in italiano le fiabe più amate. I racconti sono semplici e piacevoli da leggere e sono accompagnati da un ricco vocabolario illustrato, tanti esercizi e pratici schemi di grammatica. Video, audio e altri materiali supplementari sono disponibili gratuitamente sul sito https://italiano-bello.com/ e sui nostri canali social.
3/25/2022 • 6 minutes, 51 seconds
🇮🇹 La primavera è arrivata (B1)
Era primavera e il gatto Franz era strafelice. Il cinguettio degli uccelli, i colori delle piante che iniziavano a fiorire, il sole che gli scaldava la schiena quando dormiva in giardino... Dormire in giardino è molto più bello che dormire sul divano, pensò Franz e andò a cercare un bel posto al sole per fare un pisolino.
Dopo aver dormito per un po’, Franz si svegliò. Sbadigliò e si stiracchiò un po’. Poi decise di fare una piccola passeggiata per controllare se fosse successo qualcosa di nuovo nel suo territorio.
Era tutto a posto e nessun gatto aveva marcato il territorio di Franz. Soddisfatto, voleva tornare a casa quando notò un’enorme macchina davanti alla casa dei vicini che abitavano un po‘ più in là. In strada non c‘era nessuno e il portellone posteriore della grande macchina era aperto. Spinto dalla curiosità, Franz salì sul grande vano di carico del furgone - era un gatto molto curioso!
C’erano molte cose interessanti lì: tantissimi scatoloni, dei grandi mobili e pure un tappeto. Franz stava annusando agitato tutte quelle cose quando all’improvviso il portellone si chiuse rumorosamente. Poi l‘autista avviò il motore e tutto cominciò a traballare. Franz aveva molta paura, si nascose dietro uno scatolone e rimase lì, tremando.
Dopo molto tempo il furgone si fermò e qualcuno aprì il portellone. Degli umani sconosciuti iniziarono a scaricare gli scatoloni e i mobili. Franz aspettò e, in un momento in cui non c‘era nessuno, scese dal furgone. Corse nel giardino più vicino e si nascose sotto un cespuglio. Aveva tanta paura, era disperato e miagolava lamentosamente, ma sottovoce perché non voleva che qualcuno lo sentisse. E aveva tanta fame!
Aspettava da molto tempo sotto il cespuglio e non sapeva proprio cosa fare, quando all‘improvviso una mano sfiorò la sua schiena. Lo scosse addirittura un po‘! Franz si spaventò molto, per paura chiuse gli occhi - se non vedo niente, anche gli altri non possono vedermi, o no? pensò.
Poi sentì una voce familiare. Ma cosa... è la mia mamma?
Lei disse: «Franz, hai di nuovo un incubo? Non preoccuparti, va tutto bene, sei a casa al sicuro!»
Franz aprì gli occhi. È vero, sono a casa, sul mio divano! pensò ed era felicissimo che tutta l‘avventura fosse stata solo un sogno! Purtroppo anche il sole era stato un sogno, stava piovigginando. Non importa, pensò, sono a casa!
La fame invece non era stata un sogno, per niente! Per questo Franz corse subito alla sua ciotola. Trovò alcuni croccantini che non amava tanto, ma in quel momento erano perfetti.
A casa, al sicuro.
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🇮🇹🇩🇪 IT-DE: La primavera è arrivata
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3/21/2022 • 4 minutes, 7 seconds
🇮🇹 Giacometti e il cane (A2/B1)
Il primo caso per il professore Giacometti!
Dal libro: Il professore Giacometti indaga a Roccabella, di Roberta Gregorio.
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GIACOMETTI E IL CANE
È una giornata meravigliosa e calda. Oggi il Professore Giacometti si è alzato presto per annaffiare le verdure che crescono nell'orto dietro casa. Pomodori, zucchine, melanzane, cetrioli e peperoni. Anche quando non deve annaffiare le verdure si alza presto, all'alba. La verità è che non dorme bene. Troppi pensieri …
Da quando è in pensione e non va più a scuola per insegnare italiano, la sua testa si riempie di tante domande. Perciò si dedica al giardinaggio, ma gli piace anche cucinare. E si vede. Il Professore Giacometti ha una grossa pancia, e dice sempre che dimagrire è impossibile. Ama il buon cibo con un bicchiere di vino rosso. Il suo vino preferito è il Barolo, con il suo gusto pieno e robusto, e il suo piatto preferito è la pasta al sugo, fatto con i pomodori del suo orto che lui raccoglie ad agosto. Poi ne fa delle conserve per avere sugo tutto l'anno.
Giacometti ha l'acquolina in bocca quando pensa alla pasta al sugo. Fa molto caldo e suda. Allora si alza il cappello dalla testa e si asciuga il sudore dalla fronte. Dall'orto di Giacometti si vede la strada che porta al paese Roccabella. La strada è stretta e tortuosa, come tutte le strade a Roccabella. Il paese è piccolo e si trova nell'entroterra campano su una collina molto bella. Roccabella non ha molti abitanti e Giacometti li conosce tutti. Perciò Giacometti si meraviglia quando vede un grandissimo cane nero sulla strada, e si chiede di chi sia, ma continua ad annaffiare.
Un'ora dopo, quando Giacometti ha finito di fare giardinaggio, lascia l'orto e va a casa. Davanti alla sua porta d'ingresso, però, c'è il cane nero che dorme al sole. Il pelo è lucido e lungo.
«Buongiorno!», dice Giacometti, «Cosa ci fai tu qui?», chiede, ma poi pensa che dal cane non avrà risposta. Giacometti gli accarezza la testa e il cane apre gli occhi. Ha un collare blu. Giacometti cerca una medaglietta, ma non ne trova. Entra in casa per prendere una ciotola con dell'acqua fresca. Il cane lo aspetta fuori e appena vede l'acqua inizia a bere. Il rumore che fa il cane è divertente. Slurp-slurp.
.........
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1/12/2022 • 12 minutes, 51 seconds
🇮🇹 La vera storia della Befana (A2)
LA VERA STORIA DELLA BEFANA 🇮🇹
Storia in italiano per studenti (A2)
C’era una volta una vecchina che viveva in una casetta ai margini di un villaggio. Raramente vedeva altre persone: nessuno andava fino alla sua casetta isolata, soprattutto in inverno, quando faceva freddo e c’era molto vento.
Una sera, una fredda sera di gennaio, qualcuno ha bussato alla sua porta. Naturalmente si è spaventata: chi poteva essere? Quando ha aperto… che sorpresa! Davanti a lei c’erano tre uomini vestiti riccamente a cavallo di grandi cammelli. I tre viandanti – sì, proprio loro, i Re Magi! – le hanno raccontato che stavano andando a portare i loro doni al Bambino Gesù, il nuovo Re e Salvatore del mondo, ma non vedevano più la stella cometa che li aveva guidati fin lì.
La vecchina però non aveva visto nessuna stella e non sapeva niente del Bambino Gesù. – Vuole venire con noi a portare un dono al nuovo Re? – le hanno chiesto prima di rimettersi in viaggio. La vecchina ci ha pensato su, ma… sicuramente era un viaggio molto lungo, e faceva davvero freddo. E poi aveva il pane e i biscotti nel forno! Così ha rifiutato e li ha salutati.
Ma più ci pensava e più si pentiva di non essere andata con loro. Così, quando i biscotti erano pronti, li ha messi in un grande sacco insieme alle sue cose. Siccome il sacco era troppo pesante da portare sulle spalle, lo ha legato ad una scopa e poi ha iniziato a cercare i Magi, ma non è riuscita a trovarli. Perciò ha bussato alla porta di ogni casa e ha lasciato un po’ di biscotti per ogni bambino, nella speranza che uno di loro fosse1 Gesù, senza arrendersi mai.
E così da allora, ogni anno, la sera dell’Epifania la vecchina, che si chiama Befana, si mette alla ricerca di Gesù e si ferma in ogni casa dove c’è un bambino per lasciare dei dolci in regalo.
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🇮🇹🇩🇪 IT-DE Die wahre Geschichte der Befana
🇮🇹🇬🇧 IT-EN The true story of the Befana
1/5/2022 • 2 minutes, 30 seconds
Gianni Rodari: L'anno nuovo 🇮🇹 Filastrocca in italiano (A2/B1)
GIANNI RODARI: L'ANNO NUOVO 🇮🇹
Filastrocca in italiano.
Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?
Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un Carnevale e un Ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.
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Scopri la TRADUZIONE e altre filastrocche e storie su italiano-bello.com
1/1/2022 • 44 seconds
🎄 24 dicembre - Il regalo 🎄
🎄 24 dicembre - IL REGALO 🎄
IL CENONE DELLA VIGILIA
Alcune famiglie amano fare il cenone della vigilia, altre preferiscono il pranzo di Natale. Il menu tradizionale del cenone è a base di pesce. Ecco un esempio di menu: come antipasto un cocktail di gamberi, come primo un piatto di tagliatelle al salmone, come secondo baccalà al pomodoro e infine frutta, panettone e pandoro. Buon appetito!
BABBO NATALE ARRIVA DI NOTTE
Mentre i bambini dormono, Babbo Natale scende dal camino e lascia i regali sotto l’albero. Per lui e le sue renne i bambini hanno lasciato dei biscotti e un bicchiere di latte. Ecco perché ha una pancia così grande, mangia sempre biscotti! La mattina del 25 dicembre i bambini si svegliano e aprono i regali. Per i bambini è un’emozione unica!
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12/24/2021 • 2 minutes, 11 seconds
🎄 23 dicembre - Il camino 🎄
🎄 23 dicembre - IL CAMINO 🎄
Oggi impariamo alcuni VOCABOLI e poi guardiamo la pubblicità del pandoro Bauli con la canzone natalizia italiana "A Natale puoi" 🎄
ESERCIZI extra sulla pubblicità/canzone.
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12/22/2021 • 1 minute, 7 seconds
⛄ 22 dicembre - Il pupazzo di neve ⛄
⛄ 22 dicembre - IL PUPAZZO DI NEVE ⛄
Guarda il VIDEO
È inverno e una bambina di nome Lily fa un bel pupazzo di neve nel suo giardino. Mette una bella carota arancione per il naso, due bottoni per gli occhi e due rametti per le braccia. Magicamente, il pupazzo prende vita: si muove e inizia a giocare con la bambina. Di sera, quando la luce della casa illumina il giardino e la staccionata di legno, il pupazzo di neve crea delle ombre con le sue mani e racconta storie avvincenti. A Lily piacciono moltissimo le storie del pupazzo di neve. Poi arriva la primavera e il pupazzo inizia a sciogliersi. Ma Lily ha un’idea: va nel garage e mette il pupazzo di neve nel vecchio frigorifero! Così, anno dopo anno, in inverno Lily tira fuori il suo amico dal frigorifero e giocano insieme. La sera Lily si siede in giardino e guarda le storie che il pupazzo di neve crea con le ombre delle sue mani. Gli anni passano, Lily diventa una donna e non ha più tempo per giocare con il suo amico. Lui è sempre nel frigorifero e la aspetta, ma lei si è dimenticata di lui. Ma una sera, in ufficio, una lampada cade vicino alla sua pallina di vetro con la neve e sul muro appare l’ombra di un pupazzo di neve. All’improvviso Lily si ricorda del suo amico e corre a casa. Apre la porta del vecchio frigorifero e lui è ancora lì: un po’ ghiacciato, ma felicissimo di rivederla. Vanno in giardino e lui racconta una nuova storia con le ombre delle sue mani, ma questa volta insieme a loro c’è qualcun altro: la figlia di Lily.
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12/21/2021 • 2 minutes, 49 seconds
🎄 21 dicembre - La stella di Natale 🎄
LA LEGGENDA DELLA STELLA DI NATALE
Una bambina povera viveva in una piccola città messicana. La bambina credeva in Dio e amava il Natale. Ma la notte di Natale era molto triste e piangeva, perché la sua famiglia non aveva soldi e lei non aveva niente da donare a Gesù Bambino.
Ma all’improvviso è apparso un angelo e le ha detto: «Non piangere, non essere triste! Raccogli le piante che trovi ai lati della strada e portale a Gesù. Gesù è contento di qualsiasi dono, anche il più semplice.»
La bambina era un po’ confusa: erano solo delle erbacce! Ma aveva fede, così ha raccolto le piante e ha realizzato un bel bouquet. Poi l’ha portato in chiesa e l’ha appoggiato vicino al presepio. Immediatamente le erbacce si sono trasformate in grandi e meravigliosi fiori rossi. Un miracolo! Hanno pensato meravigliati tutti i presenti.
Da quel momento i messicani chiamano queste piante i fiori della Santa notte e in tutto il mondo sono diventati simboli del Natale.
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12/20/2021 • 2 minutes, 4 seconds
⭐ 20 dicembre - La stella cometa ⭐
⭐ 20 dicembre - La stella cometa ⭐
LA STORIA DEI TRE RE MAGI
Una notte tre Magi, saggi astrologi di nome Gaspare, Baldassarre e Melchiorre, vedono in cielo una nuova stella, molto grande e luminosa. È la stella cometa. Loro sanno cosa vuol dire: è nato un nuovo re.
Così si mettono in viaggio per portargli dei ricchi doni. Ma vicino a Gerusalemme non vedono più la stella, allora chiedono informazioni al re Erode. Erode non sa niente di questo nuovo re e la notizia non gli piace per niente, perché lui vuole essere l’unico sovrano.
Però dice ai Magi: «Avvisatemi quando lo trovate, perché anch’io voglio portargli dei doni!»
La stella riappare e i Magi arrivano a Betlemme, dove la stella illumina una grotta. Dentro c’è Gesù Bambino. I Magi capiscono subito, nonostante il luogo semplice e povero, che quel bambino è il Re dei Re. Gli donano oro, incenso e mirra, simboli di regalità, divinità ed eternità.
Quella notte i Magi sognano un angelo che gli dice di non tornare da Erode durante il viaggio di ritorno, perché lui non vuole portare dei doni al Bambino, ma vuole ucciderlo per essere l’unico re. Così i Magi tornano a casa facendo una via diversa.
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12/19/2021 • 2 minutes, 28 seconds
🎄 19 dicembre - Il vin brulé 🎄
🎄 19 dicembre - Il vin brulé 🎄
Vocaboli:
l'arancia
le stecche di cannella
le bacche di ginepro
l'anice stellato
i chiodi di garofano
Ingredienti:
100 g di zucchero, 2 stecche di cannella, 5 bacche di ginepro, 8 chiodi di garofano, un anice stellato, un pizzico di noce moscata, la scorza di un limone e di un’arancia, un litro di vino rosso corposo.
Per preparare il vin brulé per 4 persone, prendete una pentola d’acciaio e mettete dentro tutti gli ingredienti.
Mettete la pentola sul fuoco e fate bollire.
Mescolate e lasciate cuocere a fuoco dolce per 5 minuti. Lo zucchero deve sciogliersi1 completamente.
Avvicinate2 una fiamma al vino e date fuoco, ma attenzione a non scottarvi3! La fiamma si deve spegnere da sola.
Filtrate il vostro vin brulé attraverso un colino4 e servite.
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12/18/2021 • 2 minutes, 18 seconds
🎄 18 dicembre - I mercatini di Natale 🎄
🎄 18 dicembre - I mercatini di Natale 🎄
In Trentino-Alto Adige, la regione che confina con l’Austria, ci sono i mercatini di Natale più belli d’Italia! Questo è quindi il momento perfetto per visitare questa regione.
Bolzano è il capoluogo dell’Alto Adige ed è il simbolo dei mercatini di Natale in Italia. In questa città le lingue ufficiali sono l’italiano e il tedesco. I mercatini si trovano in Piazza Walther, che ogni anno si trasforma in un luogo magico con casette di legno e luci e dove si respira un gradevole profumo di cannella. Qui puoi passeggiare tra le meravigliose bancarelle e assaggiare piatti tipici come le frittelle di mele e lo strudel e bere un buon vin brulé.
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12/17/2021 • 1 minute, 32 seconds
🎄 17 dicembre - L'agrifoglio e l'uccellino 🎄
🎄 17 dicembre - L'agrifoglio e l'uccellino 🎄
L’inverno sta per arrivare, il vento è freddo e gli alberi hanno perso quasi tutte le loro foglie. Nel bosco, tutti gli uccelli partono per luoghi più caldi. Rimane solamente un uccellino, troppo giovane e debole per fare un viaggio così lungo.
Arriva dicembre e nevica. L’uccellino ha freddo e fame. Il suo nido non è abbastanza caldo e non riesce a trovare da mangiare.
Un giorno, mentre sta cercando qualcosa da mangiare, arriva a una casetta. Intorno alla casetta ci sono molti alberi e piante. Tutti sono senza foglie, tranne uno. Questa pianta ha le foglie verdi ed è piena di bacche rosse.
«Ti prego» dice l’uccellino, «non perdere le tue foglie e le tue bacche, altrimenti muoio di fame e di freddo.»
L’agrifoglio sente la preghiera dell’uccellino e si rivolge al vento invernale. Il vento invernale risponde: «Non preoccuparti, ti prometto che non perderai mai le tue foglie e potrai essere un riparo4 per questo uccellino fino a primavera.»
E così da quel giorno l’agrifoglio non perde mai le sue foglie verdi e le sue bacche rosse e aiuta i piccoli uccellini a trovare cibo e riparo anche in inverno.
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12/17/2021 • 2 minutes, 22 seconds
🎄 16 dicembre - La leggenda del vischio 🎄
🎄 16 dicembre - LA LEGGENDA DEL VISCHIO 🎄
Freya, la dea dell’amore, aveva due figli, Balder, buono e generoso, e Loki, cattivo e invidioso. Loki voleva uccidere il fratello e quando Freya lo ha saputo, ha chiesto a tutti gli animali e a tutte le piante di proteggere Balder. Purtroppo si è dimenticata di chiederlo alla pianta del vischio, così Loki ha utilizzato proprio questa pianta per creare la freccia con cui ha ucciso suo fratello.
La dea Freya, vedendo il figlio morto, ha iniziato a piangere disperatamente e le sue lacrime, come per magia, si sono trasformate in bacche bianche. Quando hanno toccato il corpo di Balder, lui è tornato in vita. Per la grande felicità, la dea Freya ha baciato tutte le persone che sono passate sotto il vischio.
Così è nata la tradizione di baciarsi sotto il vischio a Natale: è simbolo di amore eterno!
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12/15/2021 • 1 minute, 53 seconds
🎄 15 dicembre - Il pandoro 🎄
🎄 15 dicembre - Il pandoro 🎄
Anche il pandoro è un dolce che ha origine nel Nord Italia, a Verona. A differenza del panettone è a forma di stella e tipicamente non ha né l’uva passa né la frutta candita. Il panettone e il pandoro sono dolci molto simili, ma qual è il più buono? È una vera sfida.
Ogni anno a Natale l’Italia si divide in due: team panettone e team pandoro!
Un altro dolce italiano tipico di Natale è il TORRONE, a base di uova, miele, zucchero e mandorle. Il torrone può essere duro o morbido e ne esistono diverse varietà regionali: particolarmente famosi sono il torrone di Cremona, di Benevento, siciliano e sardo.
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12/14/2021 • 1 minute, 46 seconds
🎄 14 dicembre - La leggenda del panettone 🎄
🎄 14 dicembre - Il panettone 🎄
LA LEGGENDA DEL PANETTONE
È la notte di Natale del 1495 e alla corte di Ludovico il Moro, a Milano, succede una tragedia: il cuoco dimentica il dolce natalizio nel forno! Il dolce è completamente bruciato e non ci sono gli ingredienti per farne un altro… Che cosa può fare?
Il suo aiutante, lo sguattero Toni, guarda nella credenza: sono rimasti solo farina, uova, burro, zucchero e un po’ di uva passa. Allora prende tutti gli ingredienti, forma un bell’impasto e poi lo mette nel forno. Tutti gli invitati sono davvero entusiasti del nuovo dolce!
E così nasce il pan del Toni, diventato poi il panettone.
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12/13/2021 • 1 minute, 50 seconds
🎅 13 dicembre - Santa Lucia 🎅
🎅 13 dicembre - Santa Lucia 🎅
Santa Lucia, la santa della luce, è una martire cristiana del III secolo. Secondo la leggenda, portava cibo e aiuti ai cristiani che si nascondevano dai soldati dell’impero romano. Usava una corona di candele per illuminare la sua strada e avere le mani libere per portare più cibo possibile.
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SANTA LUCIA IN SICILIA
In Italia si festeggia Santa Lucia soprattutto in Sicilia, a Siracusa, il paese d’origine della santa. Qui viene organizzata una grande processione con una statua d’argento di Santa Lucia, in cui si trovano le sue reliquie.
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SANTA LUCIA NEL NORD ITALIA
Anche in alcune province del Nord Italia si festeggia Santa Lucia. I bambini le scrivono una letterina, come a Babbo Natale, e nella notte tra il 12 e il 13 dicembre lei arriva con il suo asinello e porta dei piccoli regali.
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Santa Lucia bella
per i bimbi sei una stella
porta dolci e doni
a tutti i bimbi buoni
ma i regali più belli
portali ai poverelli
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12/12/2021 • 2 minutes, 16 seconds
🦌 Rudolph, la renna dal naso rosso 🦌(A2/B1)
🦌 RUDOLPH, LA RENNA DAL NASO ROSSO 🦌
Storia di Natale per A2/B1
In un paese lontano lontano nel freddo Nord, dove la neve è più bianca e le notti più lunghe, c’è un piccolo villaggio di renne. Alcune di queste aiutano Babbo Natale a distribuire i doni in tutte le case. Amano giocare con la neve, correre, saltare. Lassù, insieme ai suoi genitori, vive il piccolo Rudolph.
Tutte le renne hanno un nasino marroncino e lucido, Rudolph è diverso: il suo naso è grande e rosso, brilla di giorno, è luminoso di notte! Ogni volta che Rudolph si sente in imbarazzo diventa ancora più rosso!
Rudolph è una renna molto buona e il suo sogno più grande è trainare la slitta di Babbo Natale, per rendere felici tutti i bambini, ma con il suo grosso naso rosso ha paura di non essere adatto.
Il povero Rudolph a volte cerca di nascondere il suo naso, coprendolo di fango, ma dopo poco il fango si sgretola, e viene scoperto. Le altre renne lo prendono sempre in giro: «Il naso di Rudolph è proprio uno spettacolo! Sembra una lampadina! Rosso come una rapa!»
Così Rudolph non gioca mai con loro, si nasconde, resta sempre da solo e spesso piange. È felice solo nella sua casetta, in compagnia di mamma e papà, che lo incoraggiano e lo aiutano. Grazie a loro Rudolph spera sempre che le cose vadano meglio.
La sera della Vigilia, nel villaggio di renne scende una grigia e pesante nebbia. Rudolph la osserva stupito, è così fitta che si riesce a vedere solo il suo naso luminoso! Nel Polo Nord, anche Babbo Natale sembra molto preoccupato per il brutto tempo. Non ci sono né stelle né luna a guidare la sua slitta nel buio.
Sarà difficile passare attraverso la nebbia, pensa Babbo Natale, dobbiamo volare piano e basso per non perderci.
Così chiama a sé le sue otto renne preferite: Fulmine, Ballerina, Donnola e Freccia, Cometa, Cupido, Saltarello e Donato!
«Guardate la nebbia, è molto fitta, dobbiamo stare attenti questa notte! Venite presto, o non faremo in tempo a consegnare i regali!»
Le renne subito si preparano davanti alla slitta, Babbo Natale carica gli ultimi regali e in pochi minuti la slitta si alza in volo. Babbo Natale e le renne cercano di seguire le poche luci che vedono, ma rischiano di perdersi ogni passo sempre di più.
La sera della Vigilia, nel villaggio di renne scende una grigia e pesante nebbia. Rudolph la osserva stupito, è così fitta che si riesce a vedere solo il suo naso luminoso! Nel Polo Nord, anche Babbo Natale sembra molto preoccupato per il brutto tempo. Non ci sono né stelle né luna a guidare la sua slitta nel buio.
Sarà difficile passare attraverso la nebbia, pensa Babbo Natale, dobbiamo volare piano e basso per non perderci.
Così chiama a sé le sue otto renne preferite: Fulmine, Ballerina, Donnola e Freccia, Cometa, Cupido, Saltarello e Donato!
«Guardate la nebbia, è molto fitta, dobbiamo stare attenti questa notte! Venite presto, o non faremo in tempo a consegnare i regali!»
Le renne subito si preparano davanti alla slitta, Babbo Natale carica gli ultimi regali e in pochi minuti la slitta si alza in volo. Babbo Natale e le renne cercano di seguire le poche luci che vedono, ma rischiano di perdersi ogni passo sempre di più.
Quella sera Rudolph è da solo nella sua cameretta e si prepara a ricevere il suo regalo di Natale, mettendo un calzino ai piedi del suo letto. Si mette sotto le coperte sperando di vedere un giorno il suo sogno avverarsi.
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Scopri la storia con i video e la traduzione! Ecco i link:
🇮🇹🇩🇪 https://italiano-bello.com/de/geschichten/geschichte-von-rudolph-auf-italienisch/
🇮🇹🇬🇧 https://italiano-bello.com/en/geschichten/la-storia-di-rudolph/
Storia e video di Coccole Sonore
12/12/2021 • 6 minutes, 38 seconds
🎅 12 dicembre - La renna 🎅
🎅 12 dicembre - La renna 🎅
LA RENNA RUDOLPH
In un paese lontano lontano, nel freddo Nord, dove la neve è più bianca e le notti più lunghe, c’è un piccolo villaggio di renne. Alcune di queste renne aiutano Babbo Natale a portare i regali a tutti i bambini. Qui vive anche il piccolo Rudolph, che è una renna molto particolare: tutte le renne hanno il naso marrone, invece Rudolph ha il naso rosso e luminoso! Il suo naso così luminoso può essere molto utile, per esempio se la notte di Natale c’è una nebbia molto fitta…
LEGGI TUTTA LA STORIA! La trovi su Italiano Bello
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Impara l'italiano e le tradizioni natalizie italiane per 24 giorni fino a Natale!
12/11/2021 • 2 minutes, 14 seconds
🎅 11 dicembre - La letterina 🎅
🎅 11 dicembre - La letterina 🎅
Caro Babbo Natale, tutti i giorni aiuto la mamma a fare le pulizie e a mettere in ordine la casa. Qualche volta faccio la birichina, ma prometto di essere più ubbidiente. Per Natale ti chiedo di far felici tutti i bambini poveri e di portare a loro tanto cibo e a me la fata con i trucchi. Grazie. Delia Scritta da una bambina di una scuola elementare
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12/11/2021 • 1 minute, 12 seconds
Giovanni Pascoli: La Befana 🎄Poesia di Natale in italiano (B1/B2)
GIOVANNI PASCOLI: LA BEFANA 🎄
Poesia di Natale in italiano (B1/B2)
.
Viene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.
Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed il vento la sua voce.
Ha le mani al petto in croce.
E s’accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare
or più presso, or più lontano.
Piano, piano, piano, piano.
Chi c’è dentro questa villa?
Uno stropiccìo leggero.
Tutto è cheto, tutto è nero.
Un lumino passa e brilla.
Chi c’è dentro questa villa?
Guarda e guarda… Tre lettini
con tre bimbi a nanna, buoni.
guarda e guarda… Ai capitoni
c’è tre calze lunghe e fini.
Oh! Tre calze e tre lettini…
Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolano le scale;
il lumino brilla e sale,
e ne palpitano le tende.
Chi mai sale? Chi mai scende?
Co’ suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumino le arde in viso
come lampada di chiesa.
Co’ suoi doni mamma è scesa.
La Befana alla finestra
sente e vede, e s’allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra:
trema ogni uscio, ogni finestra.
E che c’è nel casolare?
Un sospiro lungo e fioco.
Qualche lucciola di fuoco
brilla ancor nel focolare.
Ma che c’è nel casolare?
Guarda e guarda… Tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.
Tra la cenere e i carboni
c’è tre zoccoli consunti.
Oh! tre scarpe e tre strapunti…
E la mamma veglia e fila
sospirando e singhiozzando,
e rimira a quando a quando
oh! quei tre zoccoli in fila…
Veglia e piange, piange e fila.
La Befana vede e sente;
fugge al monte, ch’è l’aurora.
Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.
La Befana va sul monte.
Ciò che vede e ciò che vide:
c’è chi piange e c’è chi ride;
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sul bianco monte.
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12/10/2021 • 3 minutes, 16 seconds
🎅 10 dicembre - Babbo Natale 🎅
🎅 10 dicembre - Babbo Natale 🎅
La carta d'identità di Babbo Natale!
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12/10/2021 • 1 minute, 59 seconds
🎄 9 dicembre - I biscotti 🎄
🎄 9 dicembre - I biscotti 🎄
Impariamo i vocaboli dei biscotti e poi... prepariamoli insieme!
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12/10/2021 • 36 seconds
🎄 8 dicembre - L'Immacolata 🎄
🎄 8 dicembre - L'Immacolata 🎄
L’8 dicembre è il giorno dell’Immacolata Concezione (oppure: la Madonna), un giorno festivo. Si festeggia Maria, che è nata senza peccato, quindi immacolata.
L'8 DICEMBRE A ROMA
A Roma c’è una bella tradizione: la colonna dell’Immacolata di piazza Mignanelli, accanto a piazza di Spagna, riceve tanti bellissimi fiori! I primi a donare i fiori alla Madonna sono i vigili del fuoco. Con un’autoscala raggiungono la statua, che si trova in cima a una colonna alta più di 11 metri, e appoggiano una ghirlanda di fiori sul suo braccio. Dopo i vigili del fuoco, anche il Papa rende omaggio alla statua della Vergine Maria.
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12/8/2021 • 1 minute, 36 seconds
🎄 7 dicembre - La campana 🎄
🎄 7 dicembre - La campana 🎄
Capri è una delle isole più belle del mondo. La famosa campanella di Capri, o campanella di San Michele, è un portafortuna che si regala a persone speciali. È un ottimo regalo di Natale! Ma perché porta fortuna? Ecco la leggenda:
LA LEGGENDA DELLA CAMPANELLA DI CAPRI
Sull’isola di Capri viveva un pastorello molto povero, senza padre, che non possedeva niente, a parte una pecorella. Ma una sera, mentre il sole tramontava e lui raccoglieva dei fiori, la sua pecorella è scomparsa. Disperato, l’ha chiamata a lungo e dopo un po’ ha sentito il suono di una campanella. Allora è corso verso quel suono, ma non si è accorto che stava andando verso un burrone… Per fortuna, una luce è apparsa all’improvviso e il bambino si è fermato. Dalla luce è apparso San Michele su un cavallo bianco. «Bimbo mio» ha detto il Santo, «prendi questa campanella e segui sempre il suo suono, perché ti salverà da ogni pericolo e realizzerà ogni tuo desiderio.»
Il bambino ha ringraziato il Santo per il dono e poi ha ritrovato la sua pecorella. È tornato a casa e ha deciso di regalare la campanella a sua madre. Da quel giorno lui e la sua mamma hanno avuto una vita felice.
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12/6/2021 • 2 minutes, 17 seconds
🎅 6 dicembre - San Nicola 🎅
🎅 6 dicembre - San Nicola 🎅
San Nicola è il protettore dei bambini. È stato proprio lui a dare origine alla figura di Babbo Natale!
A BARI
San Nicola è il patrono della città di Bari. Per questo il 6 dicembre a Bari ci sono grandi celebrazioni con processioni per il santo, si accende l’albero di Natale e si ammirano i fuochi d’artificio.
SAN NICOLA E I KRAMPUS
La tradizione di San Nicola che arriva nella notte tra il 5 e il 6 dicembre è diffusa solo in alcune zone d’Italia, in particolare in Friuli e in Alto Adige. San Nicola cammina per le vie della città e porta i doni ai bambini. Ma il santo è accompagnato dai Krampus, creature malvagie che portano via i bambini cattivi…
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12/6/2021 • 1 minute, 38 seconds
🎄 5 dicembre - Il presepio / presepe 🎄
🎄 5 dicembre - Il presepio / il presepe 🎄
In Italia i presepi non sono solo una tradizione, ma sono una vera e propria arte! I presepi possono essere grandi o piccoli, tradizionali o moderni, semplici o molto creativi. Possono rappresentare solo la natività, oppure anche tutto il mondo esterno, con case, taverne e tanti altri personaggi. I presepi si trovano nelle case, nelle chiese, sulle piazze e per le strade. Famosissimi e bellissimi sono i presepi napoletani. A Napoli c’è addirittura una via dei presepi, la famosa via San Gregorio Armeno, dove si possono ammirare meravigliosi presepi artigianali.
Gesù Bambino si mette nel presepio la notte di Natale, non prima! I Re Magi invece si mettono il 6 gennaio, all’Epifania.
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12/6/2021 • 2 minutes, 2 seconds
🎄 4 dicembre - L'albero di Natale 🎄
🎄 4 dicembre - L'albero di Natale 🎄
Tradizionalmente gli italiani fanno l’albero di Natale e addobbano la casa l’8 dicembre, il giorno dell’Immacolata, e tolgono tutto il 6 gennaio, il giorno dell’Epifania.
L'ALBERO DI NATALE DI GUBBIO
Nel paesino di Gubbio, in Umbria, c’è un grandissimo albero di Natale di luci. Si trova sul Monte Ingino, è alto 750 metri e ha 950 luci in totale. L’hanno realizzato per la prima volta nel 1981 ed è l’albero di Natale non naturale più grande del mondo!
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12/6/2021 • 2 minutes, 21 seconds
🎄 3 dicembre - Le palline di Natale 🎄
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Impariamo un po' di vocabolario!
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12/6/2021 • 2 minutes, 2 seconds
🎄 2 dicembre - L'abete 🎄
VERO O NON VERO? QUESTO È IL DILEMMA!
In Italia più della metà delle persone compra l’abete sintetico, non vero.
Molti lo preferiscono per motivi ecologici ed economici: non si abbatte nessun albero e si può riutilizzare per molti anni. In realtà, non tutti sono consapevoli che gli abeti veri sono più ecologici di quelli sintetici.
Gli abeti veri hanno bisogno di cure. Molte persone fanno l’albero di Natale già all’inizio di dicembre e, per gli abeti, un mese in casa è tanto; non amano il caldo e per questo perdono gli aghi.
Gli abeti veri però, oltre ad essere più ecologici, hanno un grande fascino naturale e un buon profumo! Alla fine, sono tanti gli italiani che ogni anno si chiedono: abete vero o sintetico?
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12/2/2021 • 1 minute, 54 seconds
🎄 1 dicembre - La corona dell'Avvento 🎄
LA LEGGENDA DELLE QUATTRO CANDELE
Le quattro candele bruciano lentamente.
La prima dice: «Io sono la pace, ma gli uomini non mi vogliono. Preferiscono le armi e la guerra.» E poi si spegne. La seconda dice: «Io sono la fede, ma agli uomini non interesso. Non hanno bisogno di me!» Appena finisce di parlare, la candela si spegne.
Molto triste, la terza candela dice: «Io sono l’amore, ma gli uomini non capiscono la mia importanza. Spesso preferiscono odiare!»
E anche la terza candela si spegne. In quel momento entra nella stanza un bambino e vede le tre candele spente.
«Ma cosa fate! Dovete rimanere accese, io ho paura del buio!» E inizia a piangere.
Allora la quarta candela dice: «Non piangere! Finché io sarò accesa, potremo sempre riaccendere le altre tre candele: io sono la speranza.» Con gli occhi rossi e lucidi, il bambino prende la candela della speranza e riaccende tutte le altre.
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12/2/2021 • 2 minutes, 14 seconds
🎃 La leggenda di Jack O'Lantern in ITALIANO 🇮🇹
LA LEGGENDA DI JACK O'LANTERN • Italiano per stranieri (A2)
C’era una volta un uomo di nome Jack che viveva in un piccolo paese in Irlanda. Jack andava sempre al pub e beveva molto: era un ubriacone. La notte di Halloween Jack era al pub, come al solito.E lì ha incontrato il Diavolo. Il Diavolo voleva prendere la sua anima, ma Jack gli ha detto: «Va bene, ti do la mia anima. Ma prima, per favore, offrimi da bere. Vorrei bere un’ultima volta!»
Il Diavolo non aveva soldi, così si è trasformato in una moneta da sei pence per pagare un boccale di birra. Jack ha preso la moneta e l’ha messa velocemente nel suo borsello, in cui si trovava una croce d’argento.
«Liberami subito!» ha urlato il Diavolo arrabbiato.
A causa della croce, infatti, non poteva più trasformarsi.
«Io ti libererò, ma tu starai lontano da me per dieci anni» ha detto Jack.
Il Diavolo non aveva scelta e alla fine ha accettato.
Dieci anni dopo, sempre la notte di Halloween, Jack ha incontrato il Diavolo mentre tornava a casa. Era venuto a prendere la sua anima.
«Va bene, ti do la mia anima» ha detto Jack «ma prima, per favore, dammi una mela! Vorrei mangiare un frutto un’ultima volta.»
Il Diavolo si è arrampicato su un albero di mele per prenderne una, ma Jack con il suo coltello ha inciso velocemente una croce sul tronco.
«Fammi scendere!» ha urlato il Diavolo arrabbiato.
A causa della croce, infatti, non poteva più scendere.
«Io cancellerò la croce, ma tu non ti avvicinerai più a me e non chiederai mai più la mia anima» ha detto Jack.
Il Diavolo non aveva scelta e alla fine ha accettato.
Qualche anno dopo Jack è morto. Ma non poteva entrare in Paradiso perché aveva commesso troppi peccati, così è sceso e ha bussato alle porte dell’Inferno.
Toc! Toc!
«Chi è?» ha chiesto il Diavolo.
«Sono Jack»
«Ah, sei tu. Ricordi quando ti ho promesso che non mi sarei più avvicinato a te? Non voglio infrangere una promessa. Resta sulla terra perché io qui non ti voglio.»
«Ma la terra è buia e fredda» ha detto Jack.
Il Diavolo allora gli ha lanciato un tizzone dell’Inferno. Così aveva luce per vedere e fuoco per scaldarsi. Jack ha raccolto il tizzone e lo ha messo dentro una zucca. Da quel giorno vaga sulla terra in cerca di un luogo in cui riposare.
Se si fa attenzione, la notte di Halloween si può vedere la sua anima camminare per le strade, facendosi luce con la sua lanterna…
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Sul nostro sito italiano-bello.com, sezione STORIE, trovi gli esercizi e altre storie di Halloween!
10/21/2021 • 4 minutes, 28 seconds
B1 • Franz e la dieta
Era una normalissima mattina d’estate e io mi svegliai di buon umore. Mi stiracchiai e guardai il cielo azzurro e limpido fuori dalla finestra. Sarà una bellissima giornata, come al solito! Pensai, non immaginando che quella si sarebbe trasformata in una delle peggiori giornate della mia vita!
Dopo aver fatto colazione con i miei croccantini preferiti, saltai sul davanzale della finestra e osservai gli uccelli che cantavano sugli alberi. Ma già dopo mezz’ora il mio stomaco iniziò a brontolare. Che fame!
Allora saltai giù dal davanzale e andai di nuovo in cucina, informando la mia mamma che avevo bisogno di altri croccantini: mao mao maooo!
Lei sospirò: «Ma Franz, come fai ad avere sempre fame, hai appena fatto colazione!»
Mi prese in braccio e subito si lamentò: «Mamma mia quanto pesi! Ma sei ingrassato di nuovo?»
Mi rimise a terra, andò in bagno e ritornò dopo pochi secondi tenendo in mano una bilancia. La appoggiò a terra e ci salì sopra, poi scese, mi prese in braccio e ci salì sopra di nuovo insieme a me. Faceva sempre così per pesarmi, perché a me non piaceva sedermi sulla bilancia da solo. Non mi importava niente di sapere quanto pesassi. E poi ero troppo grande per quella bilancia minuscola - troppo grande, non grasso!
Dopo aver fatto alcuni calcoli esclamò: «Pesi 7,7 chili! Due mesi fa pesavi 7 chili e già erano troppi. Franz, devi dimagrire! Da adesso basta spuntini fuoripasto.»
Io non ci capivo niente di chili, ma... dimagrire? No, no, non volevo dimagrire, mi piaceva mangiare, e mi piaceva la mia pancia su cui si poteva dormire a meraviglia!
«Vieni Franz, per dimagrire devi anche muoverti un po’. Facciamo una passeggiata!» disse lei aprendo la porta finestra che dava sul giardino. Di solito mi piacevano molto le passeggiate con la mamma, ma quella mattina ero già esausto. Solo il pensiero della dieta mi stancava! Mi sdraiai sul tappeto e chiusi gli occhi. Ma la mamma non si arrese. «Dai Franz, andiamo!»
Sospirando mi rialzai e uscii con lei. Ma ero stanco e non avevo alcuna voglia di passeggiare, il mio stomaco era vuoto e avevo fame! Vidi un bel posticino all’ombra di un albero, mi sdraiai di nuovo e chiusi gli occhi. La mamma si rassegnò e tornò in casa.
Ma non riuscivo a dormire perché il mio stomaco brontolava. Cosa potevo fare? La mamma aveva deciso di farmi morire di fame!
Decisi di fare un giro nei dintorni. Forse riuscivo a trovare del cibo da qualche parte. Girai per più di un’ora alla ricerca di cibo, ma non trovai niente. Stavo quasi per tornare indietro, quando notai un grande pacco davanti alla porta dei vicini. Che cosa sarà? Mi avvicinai e lo annusai cautamente. Che profumo delizioso! Ma certo, è sicuramente il cibo per gatti che i vicini ordinano sempre su Internet. Perfetto, questo cibo mi salverà dalla dieta!
Cercai subito di aprirlo con i miei denti e le mie unghie. Provai e riprovai usando tutta la forza del mio corpo affamato e debole, ma… niente. Non ce la feci. Che cosa potevo fare? Capii che avevo bisogno di aiuto. Sissi! Dovevo trovarlo!
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🇮🇹Testo completo e traduzione tedesco/italiano su italiano-bello.com
7/15/2021 • 8 minutes, 10 seconds
A1 • La settimana del gatto pigro
Il lunedì faccio un pisolino,
Il martedì mi rilasso in giardino,
Il mercoledì mi riposo un pochino,
Il giovedì dormo sul cuscino,
Il venerdì ronfo davanti al camino,
Il sabato ozio sul balconcino,
La domenica mi sveglio soddisfatto...
Questa è la vita di un gatto!
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5/12/2021 • 51 seconds
A2 • La vita quotidiana del gatto Franz
Ciao! Sono il gatto Franz e vivo in un paesino in Baviera insieme al mio amico Sissi (è un gatto maschio, anche se ha un nome da femmina) e ai nostri umani, la mamma e il papà.
Ammiro molto Sissi: è molto intelligente e indipendente. Ha sempre uno sguardo serio e sa tutto. A differenza di me, Sissi non è un tipo da coccole, ma non importa, so che mi vuole bene lo stesso.
Mi piace stare vicino alla mia mamma. Quando è seduta davanti al computer, dormo sulla poltrona accanto a lei. Lei sta ore e ore davanti al computer e a volte è davvero noioso! Così salto sulla scrivania, miagolo un po’ e le do qualche testata. A volte funziona e si alza per fare una pausa, così anch’io ne approfitto per sgranchirmi un po’ le zampe.
Quando mangia, mi siedo sul pavimento vicino a lei e mi pulisco bene il pelo. A volte faccio anche una puzzetta, ma lei fa una faccia schifata e si lamenta ad alta voce! Non la capisco proprio quando fa così. È una cosa normale, o no?
Ma la cosa migliore è quando facciamo un pisolino sul divano insieme e ci coccoliamo un po’. I cuscini sono davvero comodi e io dormo come un ghiro.
A volte vado a spasso con la mia mamma, ma in inverno lei non ha quasi mai voglia di uscire. Dice sempre: «Dai Franz, non adesso, non ho per niente voglia di indossare tutti quei vestiti solo per fare una passeggiata di dieci minuti.»
E inizia a parlare di viottoli fangosi e scivolosi che ovviamente non le piacciono. Non capisco tutto quello che dice, ma non importa, esco da solo almeno per controllare se c’è ancora del cibo per gatti dai vicini.
A me i vestiti non servono, ho una bella pelliccia bianca e nera che mi scalda e che va sempre di moda. In estate invece lei esce volentieri e facciamo spesso un giro insieme nel piccolo paese dove viviamo.
Visto che la mamma ama imparare le lingue, parlo molto con lei perché deve anche imparare la mia lingua, il gattese. A volte capisce quello che le dico, ma deve ancora migliorare.
Ha imparato cosa significa quando aspetto davanti alla porta finestra e miagolo. Quando viene da me, le corro incontro spiegando che voglio fare una passeggiata e che lei deve venire con me. Mao maaaao! E lei lo capisce e facciamo un giretto insieme.
Però deve ancora studiare molto perché non capisce tutto quello che dico. Per esempio l’altro giorno, quando è ritornata a casa, sono corso subito da lei e le ho raccontato che cos’era successo mentre era via. Ma lei mi ha detto: «Sì Franz, aspetta, dammi un momento, do subito da mangiare a te e Sissi.»
Ma no, non ha capito! Avevo detto: «C’era un topo velocissimo in giardino! Volevo catturarlo, ma è scappato. Inoltre mi sono bagnato tutto perché non mi sono accorto che stava venendo a piovere! E poi non c‘è più cibo per gatti dai vicini, potresti dirgli di riempire la ciotola?» Mao mao maooo!
Ma ne sono sicuro: con il mio aiuto un giorno lei imparerà il gattese alla perfezione! Prometto di tenervi aggiornati!
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4/19/2021 • 4 minutes, 43 seconds
A2 • Pasqua sulla slitta #1
⭐ UNO ⭐
Kira
Tutti i cittadini devono restare a casa. È consigliato uscire solo se è strettamente necessario. Ma non preoccupatevi, andrà tutto bene…
È la Vigilia di Pasqua, ma quest’anno è una Pasqua diversa dalle altre. Non faremo una grande festa come al solito con tutti i parenti e probabilmente non faremo neanche la caccia alle uova in giardino. In effetti, non so neanche se il coniglietto pasquale riuscirà a portare le uova…
Quest’anno è successa una cosa davvero strana: c’è una tremenda bufera di neve. Ormai sono due settimane che nevica e non vuole proprio smettere. Il tempo è davvero impazzito! È molto pericoloso uscire di casa. La neve cade così fitta che non si riesce a vedere niente. È tutto bianco! Per questo non bisogna guidare. Ci sono già stati diversi incidenti. Addirittura molte aziende hanno chiuso perché è troppo pericoloso andare a lavorare. Anche i bar, i ristoranti, i negozi.... Hanno chiuso tutti perché non ci sono clienti. È davvero un bel casino!
E poi fa freddissimo: molte persone si sono prese il raffreddore. Etcì! Io compresa. Ho giocato troppo con i miei amici nella neve e questo è il risultato. Adesso devo restare a casa e posso uscire solo velocemente per fare i miei bisognini. Uffa.
A me di solito piace la neve. È bianca e soffice ed è divertente andare sulla slitta o fare un pupazzo di neve. Ma adesso la neve è davvero troppa. Basta! Non è divertente così. E poi è primavera. In primavera c’è il sole, fa caldo, la natura fiorisce e i prati si riempiono di mille fiori colorati. In primavera si esce, si va al parco, si fanno passeggiate, ci si incontra con gli amici per un caffè, si piantano piante e fiori in giardino... ma quest’anno sembra che la primavera non voglia proprio arrivare. Etcì!
Guardo fuori dalla finestra e osservo il paesaggio coperto di neve. Non c’è in giro nessuno. Ma così è molto noioso... Come faccio a fare il mio lavoro di cane da guardia se non passa nessuno? Osservo i fiocchi di neve che cadono. Là fuori il tempo sembra essersi fermato. Yaaawn che sonno! Quasi quasi faccio un pisolino...
Ma un movimento attira la mia attenzione. Qualcosa si muove in giardino. Adesso sono completamente sveglia. Questo “qualcosa” è marrone e ha le orecchie lunghe. Lo riconosco subito. Pasquale! Abbaio felice. Vado subito alla porta e la apro. Padroncina non lo sa, ma Cody e io sappiamo come aprire la porta... Pasquale è tutto coperto di neve e trema come una foglia.
Pasquale è proprio il coniglietto pasquale, quello vero! L’anno scorso lui e Cody hanno salvato me e molti agnelli dalle mani di due farabutti, per questo mi sta molto simpatico. E poi è anche molto carino...
«Pasquale, che piacere vederti! Dai, entra, non restare fuori al freddo!» gli dico.
«Grazie, Kira, grazie mille» dice lui entrando.
«Pasquale!» esclama Cody meravigliato quando lo vede. «Ma sei matto a uscire con questo tempo? Vieni qui vicino al camino e scaldati un po’.»
Io chiudo la porta e vado a prendere una coperta calda.
«Pasquale, che cosa succede?»
Lui prende la coperta e se la mette sulle spalle.
«Questa neve sta rovinando la Pasqua! Le uova da portare ai bambini sono pronte, ma...» Pasquale scuote la testa con aria triste. «Non riesco a creare i miei tunnel! Il terreno è completamente ghiacciato e la mia magia non è abbastanza forte. Ne ho creato uno per venire qui, ma è molto faticoso e ci metto troppo tempo. Come faccio a portare le uova a tutti i bambini?»
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4/7/2021 • 10 minutes, 16 seconds
A2 • Pasqua sulla slitta #2
⭐ DUE ⭐
CODY
Il viaggio nel tunnel dura poco e dopo pochi secondi siamo già arrivati. Davanti a me c’è una piccola casetta di legno tutta coperta di neve.
«È questa la casa di Babbo Natale?» chiedo affascinato.
«Proprio così» dice Pasquale e suona il campanello. La porta si apre e appare un uomo anziano e un po’ cicciottello.
«Pasquale! Cody! Che sorpresa!» esclama lui.
Mi ha riconosciuto! penso emozionato.
«Entrate pure, ho appena fatto il tè. E ho anche dei biscotti che mi ha portato la Befana. Sono davvero deliziosi, dovete provarli assolutamente».
Pasquale scuote la testa. «Grazie, signor Natale, è molto gentile, ma non…»
Ma Babbo Natale non lo ascolta e ci spinge in casa con le sue manone. «È bello ricevere visite anche in primavera! Tutti pensano a Babbo Natale solo a dicembre, il resto dell’anno invece niente…»
«Signor Natale, senta, noi…»
«Era un po’ che non venivi a trovarmi, Pasquale! La Befana viene più spesso» dice lui allegramente mentre ci conduce in una piccola, ma accogliente cucina.
Senza smettere di parlare inizia a versare il tè nelle tazze. «Settimana scorsa la Befana ed io abbiamo bevuto una bella cioccolata insieme! Ma sicuramente ora tu sei molto impegnato, hai tutte le tue uova da dipingere, poi domani è Pasqua e…»
Babbo Natale si blocca di colpo e si gira verso Pasquale con due tazze di tè in mano.
«Domani è Pasqua! Che cosa ci fai qui?»
Pasquale sembra un po’ irritato, ma anche felice di poter finalmente parlare.
«Sono qui perché ho assolutamente bisogno del suo aiuto. È questione di vita o di morte!»
Davvero melodrammatico, penso leggermente divertito. Babbo Natale aggrotta le sopracciglia, improvvisamente serio.
«Che succede, Pasquale?»
«Sta nevicando dappertutto e il terreno è ghiacciato. Faccio fatica a costruire i miei tunnel magici. Domani è Pasqua e devo consegnare le uova…»
Pasquale fa una pausa e abbassa gli occhi imbarazzato. «Potrebbe prestarmi la sua slitta?»
Babbo Natale rimane qualche secondo in silenzio, poi appoggia le tazze piene di tè sul tavolo con così tanta forza che metà del contenuto si sparge sul tavolo.
«Ma certo, e che problema c’è? Ma non potevi dirlo subito che era così urgente? Forza, andiamo!»
E con le sue manone ci spinge entrambi fuori. Babbo Natale è proprio un tipo bizzarro… e anche un gran chiacchierone!
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4/7/2021 • 7 minutes, 37 seconds
A2 • Pasqua sulla slitta #3
⭐ TRE ⭐
KIRA
Passano alcune ore e inizia a diventare buio, ma Padroncina non torna. Cammino agitata avanti e indietro davanti alla finestra. Perché ci mette tanto? C’è qualcosa che non va, ne sono sicura. Ho un brutto presentimento.
Basta, non riesco più ad aspettare. Apro la porta ed esco. Il freddo è davvero pungente e la neve è molto alta. Inizio a correre, ma non vedo quasi niente.
Padroncina, dove sei?
La strada più veloce per raggiungere la casa della nonna è attraverso il bosco. Sicuramente Padroncina ha fatto quella strada. Corro nel bosco e abbaio. La neve copre tutti gli odori e anche i rumori. Spero davvero di non perdermi...
Fa davvero molto freddo e non sento quasi più le mie zampe. Anche il mio naso e le mie orecchie sono gelati.
Il tempo passa e ancora non vedo Padroncina. Da quanto tempo la sto cercando?
Inizio a sentirmi piuttosto stanca.
Abbaio un’ultima volta, poi cado a terra e chiudo gli occhi. Non ho più le forze per correre. Forse potrei riposarmi un attimo...
«Aiuto!»
Una voce debole ha chiamato aiuto. Mi rialzo a fatica e abbaio.
«Aiuto! C’è qualcuno?» La voce ora è un po’ più forte.
È Padroncina, è la sua voce! Corro subito da quella parte. Non vedo niente, la neve continua a cadere fitta, ma tra poco troverò Padroncina, non ho dubbi.
Ma poi... cado. Cado per alcuni secondi, secondi che sembrano durare un’eternità. Ma per fortuna l’atterraggio è morbido.
«Kira! Oh no, anche tu qui!» Padroncina mi abbraccia e le sue lacrime mi bagnano il muso.
Mi guardo in giro e capisco perché Padroncina è così triste. Ci troviamo in un burrone. Le pareti di fianco a noi sono alte e ripide ed è impossibile arrampicarsi.
Oh no! Che guaio, questa proprio non ci voleva....
Mi giro verso Padroncina e solo ora noto lo stato in cui si trova. È molto pallida e le sue labbra sono diventate viola. Oh no, oh no, non va bene! Devo portare Padroncina al sicuro!
Esploro tutto il burrone da destra a sinistra, ma non c’è via di uscita.
Allora torno da Padroncina, mi raggomitolo di fianco a lei e le lecco la faccia per scaldarla un po’. Pian piano la neve ci copre con un candido strato bianco. Io abbaio e abbaio, sperando che qualcuno mi senta. Ma passa il tempo e non arriva nessuno. Ho molto freddo e le mie zampe e il mio naso sono completamente gelati.
Abbaio un’ultima volta, poi mi stringo forte a Padroncina e poco dopo perdo i sensi.
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4/7/2021 • 4 minutes, 17 seconds
A2 • Pasqua sulla slitta #4
⭐ CAPITOLO 4 ⭐
CODY
Voliamo veloci nel cielo, ma con la neve che cade così fitta non vediamo quasi niente. Per fortuna il naso rosso di Rudolf illumina la via. Io preferisco non guardare giù. Non è la prima volta che volo sulla slitta, ma non mi ci sono ancora del tutto abituato. Inoltre Pasquale sembra avere qualche difficoltà a guidare la slitta…
«Hey Cody! Tutto bene?» chiede Pasquale guardandomi preoccupato.
«Sì sì, tutto bene» dico io. Più o meno. «Senti, possiamo passare da casa mia un momento? Vorrei passare a prendere Kira. Forse sono stato un po’ duro prima… Volare sulla slitta di Babbo Natale in tua compagnia è davvero un’occasione unica!»
«Benissimo, nessun problema» risponde lui.
Arriviamo a casa, ma subito noto qualcosa di strano. La porta è aperta. Deve essere successo qualcosa, Padroncina non lascerebbe mai la porta aperta, non con questo freddo! Scendo di corsa, ma in casa non c’è nessuno. Dove sono Kira e Padroncina?
«Pasquale, dobbiamo trovarle! Deve essere successo qualcosa!» dico preoccupato e inizio ad annusare dappertutto. Pasquale si concentra. Lui sa sempre dove si trova chi crede in lui.
«Mmh, con questa neve è difficile trovare Kira... Sembra che si trovi nel bosco...»
Inizio subito a correre. «Pasquale, seguimi!»
Entriamo nel bosco e le renne ora galoppano dietro di me. È impossibile volare con tutti questi alberi. Anche se ho un ottimo fiuto, non è facile seguire l’odore di Kira e poi non vedo quasi niente. Ben presto perdo le sue tracce. Poi sento Kira abbaiare in lontananza. Corro subito verso la sua voce, ma all’improvviso Rudolf mi sbarra la strada.
«Fermo!»
«Cosa c’è? Kira è qui vicino!» urlo io.
«Non puoi proseguire, c’è un burrone!» dice lui e fa luce con il suo naso.
Ora che guardo bene, ha proprio ragione. A pochi passi da me c’è un profondo burrone che non avevo visto a causa della neve. Lo ringrazio e salto sulla slitta.
«Kira deve essere caduta nel burrone, e forse anche Padroncina, andiamo a vedere!»
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4/7/2021 • 3 minutes, 27 seconds
A2 • Pasqua sulla slitta #epilogo
⭐ EPILOGO ⭐
Kira
La luce del sole mi sveglia. Non apro subito gli occhi, è così comodo qui, sotto queste coperte calde. Potrei dormire ancora un po’... Ma poi mi alzo di scatto. Padroncina! Cody mi guarda e mi sorride.
«Non ti preoccupare, Padroncina sta bene. Ha passato alcune ore in ospedale, ma ora è di nuovo a casa e sta riposando.»
Io mi tranquillizzo.
«Che... Che cosa è successo?» chiedo un po’ confusa.
«Dovrei chiederlo a te!» dice Cody un po’ arrabbiato. «Perché tu e Padroncina non eravate a casa? Per fortuna Pasquale ed io vi abbiamo trovato in tempo!»
Ma certo, Pasquale, le uova… ora ricordo.
«Quindi ci avete salvato con la slitta di Babbo Natale? Il piano ha funzionato?»
«Sì esatto. Babbo Natale ha prestato la slitta a Pasquale per consegnare le uova. Ma per fortuna ho chiesto a Pasquale di passare un attimo da casa. Siccome non c’era nessuno, vi abbiamo cercato e vi abbiamo trovato in un burrone. Eravate entrambe svenute e vi abbiamo portato subito all’ospedale.»
Io annuisco. Meno male che erano arrivati in tempo...
«A proposito, guarda un po’!» dice Cody indicando la finestra. Io rimango a bocca aperta. Fuori splende il sole! Che meraviglia!
Corro alla finestra e guardo fuori. Le persone escono, si salutano e si abbracciano, i bambini giocano a palle di neve e cercano le uova in giardino. Il bianco della neve è meraviglioso illuminato dal sole.
Poi noto che qualcuno si avvicina al nostro cancello: i genitori di Padroncina, i nonni e anche Amicone. Corriamo fuori a salutarli. Benvenuti! Che bello vedervi! abbaiamo Cody ed io.
«Ciao Kira! Ciao Cody! Siamo venuti a trovare la vostra padroncina. È già sveglia?»
Io corro in camera a vedere come sta. Sta dormendo tranquilla e sembra star bene. Le lecco il viso. È caldo e le labbra sono di nuovo normali. Padroncina si sveglia e mi sorride dolcemente.
«Buon giorno Kira. Come stai? Grazie per essere venuta a cercarmi ieri» dice accarezzandomi la testa.
Certo che sono venuta a cercarti! Proteggerti è il mio lavoro!
Lentamente, Padroncina si alza, si veste e dà il benvenuto agli ospiti. La nonna tossisce un po’, ma sembra star bene. Padroncina era riuscita a portarle le medicine, per fortuna.
Tutti hanno portato qualcosa da mangiare e mentre il pranzo si scalda usciamo a cercare le uova. È divertente cercare le uova nella neve! Facciamo anche un coniglietto di neve e gli mettiamo una bella carota in bocca. Che buffo!
Dopo pranzo mangiamo la colomba, il dolce tipico di Pasqua, e poi apriamo il grande uovo di Pasqua che Amicone ha regalato a Padroncina. All’interno c’è un’elegante collana con un ciondolo a forma di coniglietto. Padroncina è molto contenta e ringrazia Amicone che la aiuta subito a indossarla.
Dopo il dolce vado fuori in giardino insieme a Cody a godermi il bel sole.
«Kira, Cody!»
Eh? Chi ci chiama? Mi guardo in giro, ma non vedo nessuno.
«Quassù!»
Alzo lo sguardo. Pasquale ci saluta sporgendosi dalla slitta.
«Sono riuscito a consegnare tutte le uova!» esclama sorridente. «Avete trovato le vostre? Ora torno al Polo Nord per riportare la slitta a Babbo Natale, ma che ne dite di fare un giretto prima?»
«Ma certo!» esclamiamo Cody ed io all’unisono. E così saliamo sulla slitta e voliamo nel cielo azzurro insieme al coniglietto pasquale. Che Pasqua davvero bizzarra!
Buona Pasqua a tutti!
Etcì! Ah, ho ancora il raffreddore. Lo prometto, nei prossimi giorni resto a casa!
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4/7/2021 • 5 minutes, 35 seconds
A1/A2 • Il salvataggio di Pasqua #epilogo
⭐ EPILOGO ⭐
DAL DIARIO DI KIRA
Pasqua 2019
Caro diario, che avventura! Gli agnelli erano 100. Più uno: io! 101 agnelli, come i famosi dalmata.
Oggi è Pasqua. Il coniglietto pasquale è stato molto generoso: Cody ed io abbiamo trovato tantissime uova in giardino! Poi abbiamo pranzato da Alessandro, che ha preparato un pranzo davvero delizioso. Come dolce c‘era la Colomba, un dolce a forma di colomba tipico di Pasqua. Domani, a Pasquetta, facciamo un pic-nic al parco. Ma una cosa tranquilla, solo Padroncina, Amicone, Cody ed io. Ho vissuto abbastanza avventure per il momento!
BUONA PASQUA!
Pasquale è davvero adorabile! Spero di incontrarlo ancora...
*FINE*
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3/21/2021 • 1 minute, 29 seconds
A1/A2 • Il salvataggio di Pasqua #5
⭐ CAPITOLO CINQUE ⭐
KIRA
Mi trovo alla fattoria di Alessandro e Leo. Padroncina e Amicone guardano sorpresi gli agnelli. Poi vedono me e Cody. Padroncina urla di gioia e corre da noi.
«Kira! Non ci credo, sei proprio tu! Sei sana e salva!» dice lei tra le lacrime e mi dà uno, due, tre baci. Anch‘io sono felice di vederti! Ma non esagerare...
Pasquale esce dal tunnel e poi lo chiude.
«Ecco fatto, quei due farabutti hanno avuto una bella lezione.»
Tutti lo guardano sorpresi.
«Tu sei… il coniglietto pasquale? Hai salvato Kira e gli agnelli?» dice infine Amicone.
«Solo grazie a Cody» dice lui. «Inoltre, anche Kira è stata molto coraggiosa. Una vera eroina.»
Padroncina va da lui e lo abbraccia. «Grazie! Grazie di tutto!»
Lui arrossisce imbarazzato.
«Chiamate la polizia. Devono arrestare i due ladri e il loro capo. Li posso accompagnare da loro. Ora sono sicuramente svenuti. Le mie uova-bomba sono molto efficaci» dice con un ghigno.
Padroncina prende il cellulare e fa il numero della polizia.
«Cosa facciamo con tutti questi agnelli?» chiede Amicone ad Alessandro.
«Li riportiamo a casa» risponde lui. «E se non hanno una casa, possono restare qui con noi.»
Chissà quanti sono? penso e inizio a contarli.
Uno, due, tre, quattro,... quindici, sedici, diciassette,... zz zzzZ ZZZZZ ZZZ
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3/21/2021 • 2 minutes, 20 seconds
A1/A2 • Il salvataggio di Pasqua #4
⭐ CAPITOLO QUATTRO ⭐
KIRA
Tutti guardiamo la porta e aspettiamo. Passano i secondi. I minuti.
Poi sentiamo dei passi e delle voci.
Arrivano.
La porta si apre. I due uomini stanno parlando.
«... lavoriamo tutta la notte, d‘accordo?» sta dicendo l‘uomo basso e grasso.
«ALL’ATTACCO!»
Corro verso la porta e abbaio aggressiva. Gli agnelli corrono dietro di me. Gli uomini sono molto spaventati e si spostano dalla porta. Noi usciamo. Il corridoio è lungo e ci sono tante porte.
Dov’è l‘uscita? Giro a destra, poi a sinistra, poi di nuovo a destra. Alla fine del corridoio c‘è una porta, ma è chiusa. Ci fermiamo.
«Proviamo ad aprirla!»
Insieme proviamo ad aprire la porta. Ma niente, la porta non si apre.
«E ora cosa facciamo?»
«Dove volete andare, eh, brutte bestiacce?!» dice una voce dietro di noi.
Gli uomini sono molto arrabbiati. Hanno in mano qualcosa di grigio, lungo e appuntito. Dei grossi coltelli.
Gli agnelli tremano di paura. Non sono molto coraggiosi, gli agnelli. Ma li capisco. Quei coltelli fanno paura anche a me.
«Ehi tu, cervello di gallina!» urla una voce.
«Chi? Cosa?»
C‘è una piccola esplosione e l’uomo cade a terra come un sacco di patate.
E poi, li vedo: Cody e... il coniglietto pasquale!
«Grande, Pasquale!» dice Cody.
Il coniglietto pasquale ha in mano una fionda e delle uova. Devono essere delle uova-bomba! Siamo salvi!
L‘altro uomo vuole colpire Pasquale con il coltello, ma Cody gli morde la gamba.
«Brutto cagnaccio. Come osi…»
Pasquale intanto apre un tunnel nel pavimento. «Forza, tutti nel tunnel! Veloci!»
Gli agnelli saltano uno dopo l’altro nel tunnel. Io corro da Cody.
Tutti e due gli uomini sono davvero furiosi e vengono verso di noi con i coltelli in mano. Oh-oh.
Ma Pasquale non ha paura. Guarda il tunnel. Tutti gli agnelli sono in salvo. Allora prende tutte le sue uova-bomba e prepara la fionda.
«Al mio tre, saltate nel tunnel. Uno, due, TRE!»
Cody ed io saltiamo, mentre dietro di me sento una forte esplosione.
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3/21/2021 • 4 minutes, 1 second
A1/A2 • Il salvataggio di Pasqua #3
⭐ CAPITOLO TRE ⭐
CODY
Kira è scomparsa. Dove sei, Kira? Perché non torni? Padroncina e Amicone la stanno cercando con la macchina. Io sono rimasto alla fattoria. Corro sul prato di qua e di là. Dopo un po’ noto un buco nella recinzione. Dove sei, Kira? Sono molto preoccupato. Cammino nel bosco tra gli alberi. All’improvviso, cado. Cado in un tunnel. Aiuto!
Apro gli occhi e… non credo ai miei occhi. Vedo un prato verde con tanti fiori colorati, un fiume con dei pesci, un ponte elegante e una casa piccola e graziosa. Sul prato ci sono tantissime uova. Uova blu, gialle, rosse, verdi, rosa, viola... Uova di tutti i colori! Cammino verso la casa. Qualcuno canta. La porta è aperta. Entro.
Seduto a un grande tavolo, c‘è il coniglietto pasquale. In una mano ha un pennello, nell‘altra un uovo.
«Ciao! Vuoi aiutarmi a dipingere le uova?» mi chiede allegramente.
Ma io ho un’idea migliore.
Pasquale, il coniglietto pasquale, è un coniglio molto grande. È marrone e bianco, ha le orecchie lunghe e gli occhi neri. È simpatico e gentile. Ma adesso è molto serio. Va in cantina, prende una fionda robusta e una cintura marrone piena di uova colorate. Poi si mette una benda sulla fronte.
«Andiamo a salvare Kira!» dice infine.
Usciamo e andiamo in giardino.
«Come la troviamo? Sai dov‘è?» gli chiedo.
«Io so sempre dov‘è chi crede in me. E Kira crede in me, lo so. A proposito, bel costume! Sei un mio fan?» E mi fa l‘occhiolino.
Io arrossisco. Mi sento un po‘ ridicolo con questo costume da coniglio.
Poi Pasquale chiude gli occhi e si concentra.
Dopo pochi secondi li riapre.
«L‘ho trovata.»
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3/21/2021 • 3 minutes, 9 seconds
A1/A2 • Il salvataggio di Pasqua #2
⭐ CAPITOLO DUE ⭐
KIRA
Ahia... Perché mi fa male la testa?
Apro gli occhi. Mi trovo in un posto molto strano. È sporco, buio e… è pieno di agnelli.
«Ah, sei sveglia, meno male!» dice un agnello. «Piacere, io sono Benny.»
«Dove… Dove mi trovo?»
«Mi dispiace molto» dice lui. «È colpa mia se ora tu ti trovi qui, in questo posto orribile.»
Ora ricordo.
«Ma certo, tu sei l‘agnello che ho incontrato nel bosco! Che cosa è successo?»
«Sono scappato, ma gli uomini mi hanno trovato. E hanno trovato anche te. Sembri un agnello…»
In effetti indosso ancora il mio costume. Mi guardo in giro. Sono l‘unico cane. In questa stanza ci sono solo agnelli e sono tantissimi.
«Ma perché siamo qui?»
«Non lo so… Io voglio solo tornare a casa dalla mia mamma e dai miei amici Leo e Alessandro» dice lui triste.
«Non ti preoccupare, Benny. Ti aiuto io a tornare a casa.»
All‘improvviso, la porta si apre ed entrano due uomini. Uno è basso e grasso. Ha i capelli corti e neri e la barba nera. Indossa una maglietta, un paio di jeans sporchi e degli stivali di gomma. L‘altro è alto, magro e calvo. Anche lui indossa dei vestiti sporchi. Quello grasso ha in mano un grosso sacco. Lo apre e tira fuori... un agnello.
«Ecco, questo è l’ultimo. Abbiamo abbastanza agnelli. Il capo è sicuramente soddisfatto. Andiamo a prepararci. Abbiamo molto da fare.»
Mentre escono, uno dei due chiede: «Hai pulito i coltelli?»
Poi la porta si chiude. Silenzio.
«Ragazzi, dobbiamo fare qualcosa» dico io dopo un po’. «Dobbiamo trovare una via d‘uscita. Dobbiamo tornare a casa!»
«Ma non ci sono vie d’uscita… Dopo che Benny è scappato, hanno anche aumentato la sicurezza...» dice un agnello.
«Allora dobbiamo scappare quando loro entrano. Quando arrivano, scappiamo dalla porta. Noi siamo in tanti, loro sono solo in due!»
«Ha ragione!» dice una voce.
«Dobbiamo ribellarci!» dice un‘altra voce.
«Tutti per uno, uno per tutti!» urlo io.
«TUTTI PER UNO, UNO PER TUTTI!» urlano tutti gli agnelli.
Siamo pronti.
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3/21/2021 • 3 minutes, 54 seconds
A1/A2 • ll salvataggio di Pasqua #1
⭐ CAPITOLO UNO ⭐
KIRA
La polizia sta ancora cercando i ladri. Hanno già rubato tantissimi agnelli. Perché? Dove li portano? Ancora non ci sono risposte…
Padroncina guarda la TV e sembra molto preoccupata. Cody ed io siamo sul divano insieme a lei. Cody dorme. Poi Padroncina guarda l‘orologio. Sono le tre meno un quarto. Spegne la TV e si alza.
«Kira, Cody, venite! Dovete indossare i vostri costumi.»
Costumi? E perché?
Andiamo in camera da letto e dopo dieci minuti siamo pronti: Cody indossa un costume da coniglio e io indosso un costume da agnello. Padroncina si mette le scarpe e poi usciamo tutti insieme. Chissà dove andiamo?
Fuori c’è Amicone, il nostro grande amico. Ci sta aspettando davanti alla sua macchina. È una bella giornata. C‘è il sole e fa caldo. Mancano pochi giorni a Pasqua. Saliamo tutti in macchina e andiamo dal nostro amico, il cane Leo, che abita in una grande fattoria insieme al suo padrone Alessandro. Quando arriviamo, vedo che ci sono tanti altri amici e tutti indossano un costume. È una festa!
«Quanti anni compie Leo?» chiede Padroncina ad Alessandro.
«Tre anni. È ancora giovane e pieno di energia!» risponde lui.
«Tanti auguri! Hai avuto una bella idea: una festa di compleanno in maschera!»
«Grazie! Kira e Cody sono davvero carini nei loro costumi.»
È una bellissima festa. Gli umani chiacchierano e noi giochiamo. La fattoria è molto grande, c’è un grande prato, un campo e tanti animali: galline, mucche e pecore. C‘è anche un asino.
Padroncina e Amicone si siedono al tavolo con Alessandro e mangiano una fetta di torta.
«Ale, come stanno i tuoi animali?»
«Non so se avete visto il telegiornale... Gli agnelli...» risponde lui triste.
«Oh no! Hanno rubato anche i tuoi agnelli?»
«Purtroppo sì.»
Io intanto vedo una bellissima farfalla. È azzurra e gialla. Mi piacciono le farfalle. La farfalla vola sul prato e io la seguo fino alla recinzione. Oltre la recinzione c’è un piccolo bosco. All’improvviso sento una voce. Viene dal bosco. Vedo che la recinzione ha un buco. Lo attraverso e vado nel bosco. Dopo un po’, dietro un cespuglio, vedo un agnello.
«Grazie al cielo! Aiutami, ti prego!» dice lui.
«Certo, ma... che cosa è successo?»
Lui si guarda in giro preoccupato. «Non ho tempo di rispondere. Mi stanno inseguendo! Ma mi sono fatto male e non riesco a camminare... Mi aiuti? Sono quasi arrivato...»
«Certo! Ma sei troppo pesante... Aspetta qui, vado a chiamare aiuto.»
«Va bene, ma fai in fretta!», poi mi guarda bene. «Ma tu non sei un agnello. Che cosa sei?»
«Sono un cane. Questo è solo un costum-»
«A-ha! Ti ho trovato!»
Cosa succede? Chi è? Ma in quel momento sento un grande dolore e tutto diventa nero.
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3/21/2021 • 5 minutes, 5 seconds
A2 • Il cane Rocky e il coniglietto pasquale (Storie di Pasqua)
🐰Il cane Rocky e il coniglietto pasquale 🐰
Manca una settimana a Pasqua. Come al solito, Rocky è con i suoi padroncini nel bosco. Il sole splende e gli uccelli cantano. Dopo un po’ i tre fanno una pausa in un bel posto in mezzo la natura. Siccome Rocky è un cane molto impaziente, e la sua padroncina lo sa, lei lo lascia libero, così può guardarsi in giro.Si guarda attorno interessato, annusa dappertutto, finché sente un odore strano, ma familiare. Sa di pittura, pensa. Segue la traccia e arriva in una specie di grotta. Nella terra natia di Rocky, il palatinato, ci sono tante piccole grotte.
Rocky cammina pian piano nella grotta e l’odore di pittura diventa sempre più intenso. E poi… Rocky non crede ai suoi occhi. Di fronte a lui c’è un coniglietto piccolo e carino che dipinge delle uova di tanti colori. Sembra molto stressato e anche lui è pieno di pittura. Quando il coniglietto lo vede, si nasconde velocemente dietro un angolo. Rocky fa qualche passo avanti prudentemente e dice: «Non devi avere paura, il mio nome è Rocky e non ti faccio del male.»
Il coniglietto guarda un po’ scettico da dietro l’angolo e poi saltella verso Rocky.
«Ciao Rocky, io sono... ah, lascia stare, tanto non mi credi.»
Rocky è un po’ confuso e vuole sapere chi ha di fronte. «Chi sei? Dai dimmelo! Certo che ti credo.»
«Il mio nome è Pasquale e sono…. sono il coniglietto pasquale.»
Per un attimo Rocky è senza parole, ma poi è felicissimo. «Fantastico, piacere di conoscerti! Devi sapere che conosco anche una renna di Babbo Natale. Sono onorato di incontrare il coniglietto pasquale di persona.»
Pasquale è molto sollevato, ma sembra anche un po' triste. Rocky gli chiede che cosa succede e il coniglietto risponde:
«Sai Rocky, tutti i miei coniglietti aiutanti non possono aiutarmi quest’anno perchè hanno l’influenza, per questo devo dipingere tutte le uova da solo e manca solo una settimana a Pasqua.»
Rocky riflette un attimo… e poi gli viene un’idea.
«Che ne dici se porto qui i miei padroncini, loro potrebbero chiedere aiuto ai loro amici e io ai miei amici, e poi possiamo dipingere le uova tutti insieme!»
Il coniglietto pasquale lo guarda un po' scettico. Rocky lo nota naturalmente, e aggiunge: «Il tuo nascondiglio è un segreto e non diciamo niente a nessuno, lo prometto!»
Pasquale si fa coraggio e alla fine accetta. Rocky corre velocemente dai suoi padroncini e abbaia agitato: Venite con me! Per un momento entrambi sono un po’ confusi, ma poi lo seguono. Rocky presenta i suoi padroncini a Pasquale. Pasquale spiega il suo problema e la padroncina di Rocky non ci pensa due volte. Tira fuori velocemente il suo cellulare e scrive dei messaggi. Poi si mette d’accordo con Pasquale per incontrarsi il giorno dopo. La mattina dopo sono tutti puntuali da Pasquale. Rocky e la sua padroncina hanno radunato tutti gli aiutanti: Ellie, Daniel, Kira e Cody, Scotty, Bruno e Romeo. Ma anche Karin con i gatti Franz e Sissi, Julia e Stephanie sono pronti. Insieme iniziano di dipingere le uova di tanti colori. Tutti si divertono e ridono molto. E grazie agli aiutanti, le uova sono pronte in tempo. Pasquale e Rocky le impacchettano con cura, perché Pasquale deve nasconderle nei giardini dei bambini. Ringrazia ancora tutti gli aiutanti e saluta. Visibilmente sollevato, con un bagaglio pesante, Pasquale parte per il suo lungo viaggio per portare un sorriso sui visi dei bambini.
La domenica di Pasqua Rocky va in giardino perché vuole godersi il sole. Ma un familiare odore di pittura arriva al suo naso. Segue l’odore e trova un graaaande cestino di Pasqua nascosto sotto un cespuglio. Nel cestino ci sono delle uova colorate, biscotti e un osso dall’aspetto delizioso. Sotto c’è un biglietto su cui c’è scritto:
Grazie Rocky! Senza te e i tuoi amici non ce l'avrei fatta.
Buona Pasqua!
Il tuo Pasquale
3/14/2021 • 5 minutes, 58 seconds
Corneglio, un coniglio speciale 🐰🇮🇹
🐰 Corneglio, un coniglio speciale 🐰
Corneglio è un piccolo coniglietto e ha molti fratelli: sette sorelle e cinque fratelli. Ma lui è il più giovane e la sua zampa sinistra è più corta dell‘altra. Per questo Corneglio zoppica e i suoi fratelli lo prendono sempre in giro. Dopo un dispetto lui pensa: Un giorno ve la farò vedere!
Mentre gli altri vanno al fiume per rinfrescarsi, lui si rilassa sul prato. Osserva il cielo azzurro, ascolta il canto degli uccelli, sente il profumo dell‘erba fresca e dei fiori e sente il calore del sole sulla pelle.
Poi vede due gatti che camminano sul prato molto vicino a lui. Lui ha paura e cerca di nascondersi. I due gatti si avvicinano e...
«Ehi, ciao! Come va?» dice il gatto bianco, ma Corneglio non si muove.
«Che cos‘ha?» domanda la gatta tigrata.
«Non lo so. Ehi, tutto bene? Hai sbagliato strada?»
Corneglio guarda in su e capisce che i due non lo vogliono mangiare.
«No.. No.. Tutto bene. Ehm... Chi siete?» vuole sapere.
«Sono Wali e questa è mia sorella Loki» dice il gatto bianco.
«Ah, piacere! Sono Corneglio.»
«E perché sei da solo?»
«I miei fratelli sono al fiume. Prendono sempre in giro me e la mia zampa. Non mi piace. Preferisco stare da solo...»
I gatti si guardano. Corneglio si volta e va via. E adesso ridono di me anche i gatti, pensa ed è molto triste. Ma non va lontano. Poco dopo Loki e Wali lo raggiungono.
«Conosciamo qualcuno che dovresti incontrare» dice Wali.
«Non lo so. Forse è meglio se mi lasciate solo...»
Ma Loki non è d‘accordo e lo afferra prudentamente per il collo. Corneglio ha paura, però Loki e Wali attraversano solamente il bosco con lui. Quando arrivano a una radura, si fermano e Loki lo appoggia a terra.
«Babbo! Babbo!» chiamano i due. «Babbo! BABBOOOO!»
«Shh state zitti!» dice un grande, davvero enorme coniglio. «Non è che tutti devono sapere dove abito e che esisto davvero. Ma, e lui chi è?»
«Il nostro nuovo amico Corneglio» dice Wali orgoglioso e sogghigna.
«Lui vuole stare sempre da solo e sono sicura che ha un cuore d‘oro, così ho pensato che...» aggiunge Loki.
«Ah, va bene, va bene. Ho capito.»
«Eh? Ma... io... non ho capito» bisbiglia il coniglietto. «Chi sei tu?»
«Io sono il coniglio di Pasqua.»
«Noo!» dice Corneglio incredulo.
«Sì, sono proprio il coniglio di Pasqua. Guarda!» dice e dissotterra delle uova di Pasqua colorate dal nulla.
«Wow, mi sento già meglio!»
«Loki ha avuto un‘idea» dice il coniglio di Pasqua. «E io penso che sia davvero un‘ottima idea! Io sono molto anziano e ho bisogno di un erede. Vorresti fare il mio lavoro? Ma devi sapere che il coniglio di Pasqua rimane sempre nascosto e non vive con altri conigli.»
Corneglio è allibito e guarda il coniglio di Pasqua con gli occhi spalancati.
«Non riesco a credere che tu esista davvero! Ho sempre sognato di essere il coniglio di Pasqua: dipingere le uova insieme alle mie amiche galline, trovare bei nascondigli e nascondere piccoli regali per i bambini. E non ho problemi a vivere da solo.»
«Immagino che sia un sì» sorride il coniglio di Pasqua.
«Purtroppo no» risponde Corneglio con le orecchie basse.
«Perché?» domandano increduli tutti e tre.
«La mia zampa... non... non ce la farei.»
«Possiamo aiutarti noi» dicono i gatti. «In realtà, non sarai proprio solo. Noi siamo con te, siamo i tuoi aiutanti.»
«Dite davvero?» Corneglio è felicissimo e piange di gioia. «Col vostro aiuto... Sì, lo farò!»
E da quel momento Corneglio è il coniglio di Pasqua. Loki, Wali e lui sono inseparabili e il vecchio coniglio si può finalmente rilassare. Qualche volta Corneglio va a trovare la sua famiglia e i suoi fratelli adesso sono molto gentili ed orgogliosi di lui. Però Corneglio non resta lì molto tempo perché lui ama la sua nuova vita da coniglio di Pasqua.
3/13/2021 • 6 minutes, 6 seconds
A2 • Un regalo di Pasqua per la mamma (Storie di Pasqua)
🐰Un regalo di Pasqua per la mamma 🐰
Il gatto Franz era seduto sul davanzale e guardava pensieroso fuori dalla finestra. Era un po‘ indeciso su cosa fare. Poteva uscire e andare a vedere se c’era del cibo per gatti sul terrazzo dei vicini. Poteva dormire ancora un po‘ - dormire è sempre una buona idea! Poteva fare i suoi bisogni… ma non era molto urgente. Quindi, cosa fare?
In quel momento un movimento ha attirato la sua attenzione: uno strano animale stava attraversando il giardino. Aveva le orecchie lunghe, il pelo grigio e portava addirittura un cestino sulle spalle! Lo portava come uno zaino ed era pieno di cose rotonde e colorate.
Devo subito andare a vedere che cosa sta facendo quello strano animale nel MIO giardino, ha pensato Franz agitato.
Così è corso in giardino, ma l‘animale era già scomparso. Franz ha iniziato ad annusare per terra e ha notato una di quelle cose colorate sotto un cespuglio. Davvero interessante… ma che cos’è?
L’ha esaminata molto attentamente. Non aveva odore di cibo - o almeno, non di cibo per gatti - ma gli piaceva lo stesso. Il colore era molto bello, giallo come un girasole!
Di colpo Franz si è ricordato che aveva già visto quelle cose rotonde e colorate l‘anno precedente. Si trovavano in un bel cestino sul tavolo della mamma.
Quindi Franz ha pensato che quella cosa fosse1 un buon regalo per lei - lo strano animale l’aveva sicuramente persa e non aveva senso lasciarla lì sotto il cespuglio. Allora Franz l‘ha presa in bocca, l‘ha portata sul terrazzo e l’ha appoggiata davanti alla porta finestra. Poi si è guardato attorno e ha notato con sorpresa che quelle cose rotonde e colorate erano dappertutto! Sotto i cespugli, sul prato, dietro gli alberi, nell’orto... una era addirittura sotto la sdraio!
Franz le ha raccolte tutte e le ha portate davanti alla porta finestra per la mamma. Ma non è mica stato facile! Aveva fatto attenzione, ma alla fine erano tutte un po’ rotte…
Ma sicuramente alla mamma piaceranno lo stesso, ha pensato Franz soddisfatto.
Dopo tutto quel lavoro Franz era davvero esausto e si è addormentato sulla sdraio.
Più tardi la mamma è andata in giardino. Quando ha visto le uova di Pasqua rotte sul terrazzo, ha sospirato. «Franz, che cosa hai combinato questa volta?»
Le ha raccolte e le ha messe in un bel cestino. Quando Franz si è svegliato, la mamma l‘ha accarezzato.
«Che gatto intelligente che sei!» l’ha lodato, sospirando nuovamente.
Franz era molto contento e ha fatto taaaante fusa!
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3/9/2021 • 3 minutes, 59 seconds
Il gatto Franz e il cestino di Pasqua 🐰 (A2)
🐰 Il gatto Franz e il cestino di Pasqua 🐰
Era la Vigilia di Pasqua. Il gatto Franz si era appena svegliato... e già si annoiava. Era notte, gli umani dormivano e il suo amico Sissi era fuori. Franz è saltato sul davanzale per vedere cosa stava combinando il suo amico in giardino. Fuori, Sissi era impegnato a giocare con quelle strane palline colorate che la mamma aveva appeso ai rami del cespuglio. Le aveva tirate giù tutte e ora le inseguiva, sparpagliandole per tutto il giardino. Franz a volte non capiva il suo amico. Perché era sempre così attivo? Meglio non aiutarlo, sarebbe troppo faticoso, ha pensato. Dovete sapere che Franz è un gatto molto pigro…
Poi si è guardato intorno. Che cosa posso fare? Ma che cosa… Lì sul tavolo c’era una cosa nuova! Era un cestino con dell’erba verde e altre palline colorate. Franz è andato subito a esaminarlo. È sicuramente un nuovo lettino per me, che bello! Ma perché ci sono tutte queste palline? Sono troppo dure, meglio toglierle. E anche questo coniglietto non va bene, mi darebbe solo fastidio mentre dormo. Alla fine il cestino era libero e Franz si è raggomitolato dentro. È davvero comodo! E si è addormentato.
La mattina la mamma si è svegliata e ha visto quello che Franz e Sissi avevano fatto. Non era molto felice che le sue decorazioni di Pasqua fossero1 rovinate, ma dopo un po‘ ha pensato che forse era più bello così, con un giardino pieno di uova e un gatto nel cestino al posto del coniglietto pasquale.
«Non tutti ce l’hanno!» ha detto facendo un grande sospiro, un po’ divertita e un po’ rassegnata. E Franz era contento di essere riuscito ancora una volta a rendere felice la sua mamma. Eh sì, sono proprio un bravo micio!
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1 fossero (congiuntivo imperfetto di essere) = erano
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Ecco i link:
🇮🇹🇩🇪 IT-DE Il gatto Franz e il cestino di Pasqua
🇮🇹🇬🇧 IT-EN Il gatto Franz e il cestino di Pasqua
3/8/2021 • 2 minutes, 45 seconds
A2 • Gatto per un giorno #epilogo
EPILOGO
Cody
Padroncina ed io stavamo cercando Kira, quando abbiamo sentito abbaiare in lontananza. Ho riconosciuto subito la voce di Kira. L‘abbiamo trovata su un grande sasso in mezzo al fiume insieme ad un gatto che non si muoveva. Era bagnata fradicia ed era di nuovo lei, la Kira che conoscevo. Siamo corsi al fiume e li abbiamo aiutati a uscire. Il gatto, per fortuna, non era morto, ma era svenuto. Li abbiamo portati subito dal veterinario. Kira stava bene, aveva solo bisogno di scaldarsi un po’. Il gatto invece non stava benissimo. Aveva la febbre alta.
La padrona del gatto è arrivata di corsa e non smetteva di ringraziare Kira e Padroncina per aver salvato il suo Romeo. Ha raccontato che Romeo aveva una grande paura dei cani, «ma forse, ora che è stato salvato proprio da un cane, avrà meno paura!» ha detto felice. Quando si è svegliato, Romeo a fissato a lungo Kira. Poi ha miagolato qualcosa, forse per ringraziare. Kira, come risposta, gli ha leccato un orecchio.
Siamo tornati a casa e quella sera Padroncina, Kira ed io ci siamo fatti tante coccole sul divano. Kira era felice e molto stanca e si è addormentata quasi subito tra le braccia di Padroncina. Sabato non siamo andati a vedere la sfilata di Carnevale in città. Padroncina ha preferito trascorrere una giornata tranquilla insieme a noi. Né Kira, né Padroncina, né io avevamo voglia di indossare un costume.
Kira mi ha raccontato tutto quello che era successo: di quando aveva trovato il costume, che ora probabilmente si trovava da qualche parte sul fondo del fiume, del corteggiamento di quel gatto (a quel punto ho riso davvero molto) fino ad una dettagliata descrizione del salvataggio. Kira era convinta di essere tornata un cane grazie al suo gesto eroico, come gli eroi delle fiabe che spezzano l’incantesimo della regina cattiva grazie all’amore, all’altruismo e cose simili. Kira era così orgogliosa che non ho voluto raccontarle la verità. Ma che importanza aveva? Per me lei era una vera eroina.
P.S. Chi era la donna della lettera? Era forse una bis-bisnonna di Padroncina? E aveva una strega per amica? E perché mai aveva voluto avere quel costume? Forse lei amava così tanto i gatti che qualche volta voleva vivere come loro. Oppure era una supereroina che si trasformava in un gatto, come Catwoman. Chissà!
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2/14/2021 • 3 minutes, 58 seconds
A2 • Gatto per un giorno #5
CAPITOLO 5
Kira
Il sole stava tramontando e non sapevo dove andare. Faceva freddo e non ero abituata a dormire fuori. Sono saltata sul muretto di un ponte di pietra e mi sono seduta. Sotto di me c’era un fiume.
«Hey bellezza!»
Romeo, il gatto rosso che avevo incontrato dal veterinario, si è avvicinato e si è seduto di fianco a me.
«Lasciami in pace.» Non avevo proprio voglia di parlare.
«Questo caratteraccio non si addice a una bella gattina come te.» Di fianco a me, sentivo che Romeo era molto caldo. Cosa aveva detto quella ragazza? Che forse Romeo aveva la febbre?
«Non sono un gattina» ho detto arrabbiata.
Lui è scoppiato a ridere. «E che cosa sei allora? Una tigre?»
«Sono un cane! Un CANE! Sono intrappolata in un MALEDETTO COSTUME!»
In quel momento un cane ha abbaiato proprio dietro di noi. Mi ha un po’ spaventata, anche se io non avevo certo paura di un cane… Per fortuna, lui e la sua padrona sono andati via subito.
Mi sono girata verso Romeo, ma lui… non c’era più! Dov’era andato? Ho guardato giù ed eccolo lì, nel fiume. Ma la corrente era molto forte e sembrava in difficoltà.
Mi sono buttata nel fiume senza pensarci due volte. L’acqua era gelida. Ho cercato Romeo. Non sapevo come salvarlo, visto che ero un gatto e lui era più grosso di me, ma dovevo provarci. Poi, finalmente l’ho visto. L‘ho raggiunto e l’ho afferrato dietro al collo. La riva era troppo ripida, così ho nuotato con tutte le mie forze verso un grosso sasso.
Con fatica sono salita e poi ho tirato su anche Romeo, che aveva gli occhi chiusi e non si muoveva. Ero molto preoccupata per lui e ho iniziato a chiamare aiuto.
Ero così agitata e preoccupata che non mi sono accorta che stavo abbaiando e non miagolando. Ho chiamato aiuto per dieci lunghi minuti.
Ma alla fine qualcuno è arrivato. Padroncina e Cody ci hanno salvato.
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2/14/2021 • 3 minutes, 26 seconds
A2 • Gatto per un giorno #4
CAPITOLO 4
Cody
Ho sentito il rumore della macchina e sono andato alla porta. C’era una cosa importante che dovevo dire a Padroncina. Era successa una cosa terribile. Padroncina, Kira è scomparsa! ho abbaiato. Lei aveva con sé quello strano gatto e l’ha appoggiato sul pavimento. Poi ha notato che Kira non era venuta alla porta a salutarla. Preoccupata, ha iniziato a chiamarla, ma Kira non arrivava.
Il gatto ha iniziato a miagolare disperatamente. Ma cosa voleva quel gatto? Era proprio strano. Ma adesso non era importante. Avevo già cercato Kira dappertutto mentre Padroncina era via, per questo l‘ho portata di sopra, in soffitta, dove l’odore di Kira era più forte. L’ho portata dove c’era una grossa scatola vuota. Lì finiva l’odore di Kira. Padroncina si è guardata un po‘ in giro e poi ha notato qualcosa nella scatola. Una lettera. Sembrava molto vecchia.
Padroncina l’ha letta ad alta voce:
28 gennaio 1891
Cara Anna,
ti mando il costume con l’incantesimo che mi hai chiesto. Ricorda di non indossarlo troppo a lungo, altrimenti comincerai a credere di essere davvero un gatto. L’acqua annulla l’incantesimo, quindi fai un bagno quando vuoi toglierlo. Non usarlo se piove.
Usalo con prudenza.
La tua amica Amelia
Padroncina ha fissato la lettera per un minuto buono, poi è tornata giù di corsa. Evidentemente Kira aveva trovato quel costume, l’aveva indossato e… si era trasformata in un gatto? Quello strano gatto quindi… era Kira? Era incredibile, ma questo spiegava perché quel gatto era in casa nostra. Per fortuna, la lettera diceva anche come annullare l’incantesimo. Bastava un bagno. Il pensiero mi faceva ridere, Kira odiava fare il bagno…
Ma il mio sorriso è svanito in fretta. Il gatto non era più in casa. Le nostre ricerche si sono concluse davanti alla finestra aperta del bagno.
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2/14/2021 • 3 minutes, 11 seconds
A2 • Gatto per un giorno #3
CAPITOLO 3
Kira
L’idea di andare dal veterinario proprio non mi piaceva, ma probabilmente lui era l’unica persona che poteva aiutarmi. Almeno, lo speravo.
Padroncina è entrata di corsa e ha spiegato la situazione alla ragazza dell’accoglienza, poi abbiamo aspettato nella sala d’aspetto.
«Hey bellezza» ha detto una voce.
Di fianco a me c’era un grosso gatto rosso dentro un trasportino. Era sulle ginocchia di una ragazza con i capelli viola.
«Dici a me?» gli ho chiesto.
Il gatto mi ha sorriso. «Certo che dico a te, bellezza. Che ne dici di fare due passi insieme stasera? Io e te, al chiaro di luna…»
Oddio! Un gatto stava flirtando con me! «Mi dispiace, io non…»
In quel momento la ragazza mi ha accarezzato. «Che bel gattino!»
«Grazie» ha risposto Padroncina, «ma non è mio, penso che sia del mio vicino. È entrato in casa e all’improvviso si è sentito male.
«Povero micino.»
«Non ti ho mai vista, ti sei appena trasferita?» ha chiesto Padroncina. Il paese è piccolo e lei conosce praticamente tutti.
«No, non abito qui, abito a Roma. Sono venuta a trovare un’amica. Ma stamattina Romeo non ha mangiato e mi sono preoccupata, lui mangia sempre. Mi sembra caldo, forse ha la febbre.»
«Signorina Albachiara!» ha chiamato una veterinaria.
«Devo andare. Mi ha fatto piacere conoscerti!»
«Anche a me, ciao!»
Uff, meno male… Non mi piacevano i gatti, neanche adesso. Dopo cinque minuti era il nostro turno. Il veterinario mi ha visitato, mi ha provato la febbre, mi ha guardato i denti, le orecchie e gli occhi… Niente. Per lui ero un semplice gatto in ottima salute.
Mentre tornavamo a casa, immaginavo già la mia futura vita da gatto di strada, lontana da Padroncina e da Cody. Non potevo certo restare da loro in forma di gatto… Ma che cosa avrebbe fatto Padroncina? Avrebbe preso un altro cane? Quel pensiero mi faceva star male.
Disperata, ho iniziato a piangere.
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2/14/2021 • 3 minutes, 23 seconds
A2 • Gatto per un giorno #2
CAPITOLO 2
Kira
Perché non vedevano che indossavo un costume? E cosa era successo alla mia voce?
Spaventata, sono corsa in camera da letto e mi sono guardata allo specchio. Di fronte a me non c’era il mio riflesso. Non vedevo un cane che indossava un costume da gatto. No, davanti a me c’era un gatto in carne e ossa, un bel micio tigrato con le orecchie a punta e i baffi. Ero senza parole. Deve essere un incubo…
Non sapevo che cosa fare. Sono tornata lentamente in salotto. Forse si accorgono che non sono un vero gatto, forse Cody sente il mio odore…
Padroncina è venuta da me con un sorriso. «Sei sicuramente il nuovo gatto del vicino» mi ha detto. «Sei entrato dalla finestra del bagno, vero? Ho dimenticato di chiuderla.»
Guardami bene, Padroncina, non vedi che sono io, la tua Kira?
Me lei non mi vedeva. Lei vedeva solo un gatto. Anche Cody non mi riconosceva. Mi guardava diffidente.
«Hai fame, piccolo? Vieni con me, ho qui dei croccantini per cani.»
Padroncina è andata in cucina e ha messo dei croccantini in una piccola ciotola.
«Micino, hai fame? Ho qui da mangiare! Vieni!»
Ma io non la ascoltavo. Pensavo invece a che cosa fare. Devo trovare una soluzione il più in fretta possibile.
«Micio micio micio! Vieni qui!»
Ma cosa posso fare? Chi può aiutarmi?
«Micio, vieni!»
Padroncina, smettila di chiamarmi, devo riflettere!
Un momento! Io andavo sempre da Padroncina quando mi chiamava! Ero un cane ubbidiente, io! Che cosa mi stava succedendo? E poi ho capito: non solo avevo l’aspetto di un gatto, ma mi stavo anche comportando come un gatto! Oh no! Il problema era davvero serio.
Poi mi è venuta un’idea. Probabilmente lui era l’unica persona che poteva aiutarmi. Mi sono sdraiata per terra e ho iniziato a miagolare a gran voce, rotolando a destra e a sinistra.
«Che succede, micino? Stai male?» ha chiesto Padroncina preoccupata.
«Devo avvisare subito il tuo padrone!»
Ma io ho iniziato a miagolare più forte. Lei allora ha cambiato idea: ha preso le chiavi della macchina e mi ha portato velocemente dal veterinario.
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2/14/2021 • 3 minutes, 36 seconds
A2 • Gatto per un giorno #1
CAPITOLO 1
Kira
Tutto è iniziato un freddo e nuvoloso pomeriggio di febbraio.
Padroncina era in cucina e stava preparando le chiacchiere, un dolce tipico di Carnevale. Io ero in salotto, guardavo fuori dalla finestra e qualche volta abbaiavo. Bau!
Cody era sdraiato davanti al camino e dormiva.
Stavo osservando il gatto del vicino quando ho sentito un rumore che proveniva dal piano di sopra. C’era forse un ladro in casa?
Sono andata su e sono entrata nella camera da letto. Niente. Poi sono entrata nel bagno e… trovato! La finestra era aperta e sbatteva contro il muro perché fuori c’era vento. Beh, mistero risolto. Nessun ladro.
Stavo per tornare giù quando ho visto una cosa strana nella camera degli ospiti. In mezzo alla camera c‘era una scala. Non avevo mai visto quella scala. Ero molto curiosa e così sono salita. La scala portava in soffitta. Non ero mai stata qui.
La soffitta era molto grande e piuttosto buia, c’era solo una piccola finestra in un angolo. Ho iniziato a camminare verso quella finestra, ma sono inciampata in una scatola. Ahi, che male!
Il coperchio della scatola è caduto per terra. Dentro c’era… che cos’era? Sembrava un vestito.
Ho guardato bene: era un costume da gatto. Sembrava molto antico. Aveva le orecchie a punta, la coda lunga, i baffi… un vero e proprio gatto!
È perfetto per Carnevale! ho pensato entusiasta. Padroncina voleva andare a vedere la sfilata di Carnevale in città sabato.
All’improvviso, il costume ha iniziato a muoversi da solo e… dopo pochi secondi lo indossavo. Stavo indossando il costume! Com’era possibile? Spaventata, sono corsa via. Che cosa era successo? Mi sentivo strana.
Sono corsa giù da Cody e Padroncina. Aiuto!
Cody si è alzato di scatto e ha iniziato ad abbaiare. Padroncina ha detto: «Un gatto! E tu da dove vieni?»
Ma non vedete che è un costume? Aiutatemi a toglierlo! ho abbaiato.
Ma la mia voce non era più la mia voce. Stavo miagolando. Mao mao mao!
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2/14/2021 • 3 minutes, 33 seconds
B1 • È quasi mezzanotte - seconda parte
È quasi mezzanotte, ma stasera piove.
Piove ormai da un paio d‘ore. La giovane donna guarda fuori dalla finestra. Il cielo è scuro e le nuvole si muovono velocemente. Il vento forte fa entrare la pioggia nella sua camera. Rimette le tende davanti alla finestra per evitare che si bagni tutto e torna al tavolo, dove si trova una lucerna accesa. La luce illumina il suo volto pensieroso.
Vorrebbe uscire di nascosto per incontrare il suo amante, ma con questo tempo è impossibile. Quando torna dovrebbe cambiarsi e stendere i panni bagnati ad asciugare, ma la tunica bagnata rivelerebbe che è uscita di nascosto, e questo la metterebbe in difficoltà. Nessuno deve sapere che esce senza permesso.
Guarda le luci e le ombre che danzano sulle pareti. La fiamma tremola a causa del vento che entra dalla finestra, nonostante le tende di stoffa pesante.
Ripensa all’ultimo incontro con il suo amante. Agli abbracci forti. Le viene la pelle d’oca al solo pensiero. Si sono visti solamente un paio di giorni fa, ma le sembra un’eternità.
Il rumore di un tuono interrompe i suoi pensieri. Ci mancava anche il temporale, pensa. La speranza che il tempo migliori diminuisce. La giovane donna si alza e comincia a camminare avanti e indietro per la camera.
Ripensa al loro primo incontro.
Stava camminando per le strade di Roma con una sua schiava. Voleva comprare della frutta. È passata davanti ad una bancarella e si è fermata a guardare l’offerta. All’improvviso ha sentito il nitrire di un cavallo. Si è girata e ha visto un cavallo che galoppava velocemente verso di lei. Era senza cavaliere e sembrava fuori controllo. Spaventata, si è coperta la testa con le braccia. La sua schiava ha urlato. Poi, dal nulla, è apparso un ragazzo che ha afferrato le redini del cavallo e l’ha fermato, cercando di calmarlo.
«Tutto bene, signorina?» le ha chiesto.
La donna l’ha guardato sorpresa. Da dove è saltato fuori così velocemente?
«Sì, grazie, tutto bene. Mi sono solo spaventata.»
Il ragazzo le ha sorriso, ma poi ha distolto subito lo sguardo. Non è permesso guardare una donna direttamente negli occhi.
Ma quei pochi secondi in cui la donna ha visto i bellissimi occhi del ragazzo le sono bastati per sapere che lo voleva rivedere. Il ragazzo le ha sorriso di nuovo, l’ha salutata e ha riportato il cavallo al suo proprietario, mentre la donna lo seguiva con lo sguardo.
Un altro tuono fa tornare la donna alla realtà. Grazie alla sua schiava di fiducia, la giovane donna è riuscita a scoprire chi è il ragazzo che le ha salvato la vita – o almeno che le ha evitato gravi ferite. Il ragazzo lavora in un panificio e quel giorno era andato a consegnare il pane a una locanda, ma aveva preso una strada diversa del solito. Stava passando vicino alle bancarelle quando aveva visto il cavallo che si era liberato.
Dopo quel primo incontro si erano visti molte volte. A volte di giorno, al panificio. Più spesso di notte, in segreto. Ma con questo temporale dubita che riuscirà a vederlo stasera.
Con un sospiro, spegne la lucerna e l’oscurità la avvolge.
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1/29/2021 • 5 minutes, 32 seconds
A2 • Avventura con la Befana
È la notte tra il 5 e il 6 gennaio, la notte dell‘Epifania. Tutti stanno dormendo, ma io sono sveglio. Fuori c’è un vento molto forte e ho sentito un rumore. Mi alzo e vado in salotto. Guardo fuori dalla finestra. Qualcuno cammina in giardino.
Un ladro! Abbaio.
Kira e Padroncina si svegliano.
«Cody, che cosa succede?» chiede Padroncina. Poi anche lei guarda fuori dalla finestra.
In giardino c‘è un‘anziana signora. In mano tiene una scopa. Padroncina apre la finestra.
«Signora, che cosa sta facendo? Ha bisogno di aiuto?»
«Una tragedia! Una tragedia!» esclama la signora disperata.
«Che cosa è successo?»
«Ho perso il mio sacco! Il sacco con i dolci per i bambini!»
«Un momento... Lei è la Befana?»
La Befana? Ma certo! La Befana è un’anziana signora che vola su una scopa e porta i dolci ai bambini buoni. La sera del 5 gennaio i bambini appendono delle grosse calze al camino e lei di notte le riempie di dolci: cioccolatini e tavolette di cioccolato, caramelle, noci e nocciole, snack e mandarini. Anche piccoli regali. Ai bambini cattivi porta invece il carbone.
Padroncina apre la porta e tutti andiamo in giardino a salutare la Befana. Il vento freddo fa volare le mie orecchie su e giù.
«Signora Befana, non può stare fuori con questo vento. Vuole entrare in casa? Le offro una tazza di tè caldo!»
«Mamma mia, che tragedia... che cosa faccio ora? Poveri bambini!» continua a dire la Befana mentre entra in casa.
«Prego, si accomodi» dice Padroncina e indica una sedia. La Befana si siede e Padroncina va in cucina a preparare il tè. La Befana indossa un vecchio cappotto verde, una sciarpa marrone e un cappello da strega.
Padroncina arriva con un vassoio con due tazze di tè e qualche biscotto.
«Signora Befana, mi dica, che cosa è successo?»
«Questa notte è molto difficile volare, c’è molto vento! Il mio sacco è caduto dalla scopa e ora non lo trovo più!»
«Signora Befana, non si preoccupi! La aiutiamo noi. Kira e Cody trovano sicuramente il sacco dei dolci! Vero?»
Ma certo!
«Grazie cari! Così aiutate non solo me, ma tutti i bambini! Dai, andiamo!»
La Befana finisce di bere il tè e si alza, pronta per cercare il suo sacco.
Prima di uscire, Padroncina si mette un bel cappotto pesante, sciarpa, cappello e guanti, e prende anche due torce.
«Ora sono pronta. Andiamo!»
È molto buio e c’è ancora molto vento. Passiamo davanti alla panetteria, alla biblioteca e al piccolo negozio di alimentari. Andiamo in piazza dove c’è la vecchia chiesa. Giriamo a destra, a sinistra, andiamo dritto... Kira ed io cerchiamo dappertutto. Cari dolci, dove siete?
Camminiamo fino al bosco. Un momento... Conosco questo odore. È odore di cioccolato! E sento anche odore di biscotti! Abbaio e scodinzolo agitato.
«Cody ha trovato qualcosa!» esclama Padroncina.
Kira ed io corriamo nel bosco e arriviamo a una grande quercia. I dolci si trovano su questo albero! Anche Padroncina e la Befana arrivano. La Befana sembra molto stanca e si siede.
«Tesori miei, non sono giovane come voi…»
Io lecco il suo lungo naso. «Sì sì non preoccuparti, sto bene. Devo solo riposarmi un momento.»
Intanto Padroncina guarda l‘albero, poi indica un ramo: «Guardate! Il sacco è lassù!»
Il sacco è appeso a un ramo e il vento lo muove a destra e a sinistra. Padroncina sale sull’albero.
«Mia cara, fa‘ attenzione!» esclama la Befana preoccupata.
«Ma certo, non si preoccupi!»
Per fortuna, Padroncina non cade. Prende il sacco, scende dall’albero e poi lo dà alla Befana.
«Grazie mille mia cara!»
Poi apre il sacco, ma... «I dolci sono spariti!»
[...]
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1/3/2021 • 10 minutes, 47 seconds
A2 • Gli spiriti del Natale #epilogo
🇮🇹⭐ EPILOGO ⭐🇮🇹
È la mattina di Natale e siamo a casa dei genitori di Padroncina. Tutti dormono profondamente. Quasi tutti. Cody ed io non riusciamo più a dormire, siamo molto agitati. È Natale!
Quando si svegliano? La pendola dice che sono già le nove. Hanno dormito abbastanza, non c'è dubbio. Cody ed io corriamo in camera da letto, saltiamo sul letto e abbaiamo. Sveglia! Sveglia! È Natale!
Padroncina borbotta qualcosa e si gira dall'altra parte. Cody ed io le lecchiamo la faccia.
«Ok va bene, mi arrendo! Sono sveglia!»
Buon giorno Padroncina!
Padroncina si alza, si veste e scende in salotto. Intanto anche gli altri si sono svegliati e arrivano sbadigliando. Tutti si radunano intorno all'albero di Natale e iniziano a scartare i regali.
Tutti sono molto felici, sorridono, si abbracciano e dicono «Buon Natale!» e «Grazie mille!» e «Che bel regalo!» Poi Padroncina nota un pacchettino nascosto dietro all'albero e legge il bigliettino: «Per Kira e Cody da... Babbo Natale!»
Ma allora non porta i regali solo ai bambini buoni... anche ai cani buoni!Sono molto emozionata. Cosa ci avrà regalato? Apriamo il pacchetto e dentro ci sono dei biscotti a forma di renna. Che regalo meraviglioso!
Ma il regalo più bello non è da scartare. Vado da Cody e Padroncina e abbaio felice. Vi voglio bene! Padroncina ci abbraccia. «Buon Natale, cuccioli miei.» Una luce vicino all'albero attira la mia attenzione. Mia mamma è lì e mi sorride.
Buon Natale anche a te, mamma.
*FINE*
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12/31/2020 • 2 minutes, 46 seconds
A2 • Gli spiriti del Natale #4
🇮🇹⭐ CAPITOLO QUATTRO ⭐🇮🇹
Oggi è la quarta domenica di Avvento. Padroncina ha finalmente acceso tutte le candele della corona dell'Avvento. Il Natale sta arrivando. Come passa il tempo...
Ora è notte e sono molto agitata. Cammino avanti e indietro davanti all'albero di Natale e aspetto impaziente il prossimo spirito. La pendola suona finalmente la mezzanotte. Dong. Dong. Dong. Mi guardo in giro e cerco la luce. Dai spirito, fai in fretta…
Finalmente appare fuori dalla finestra. Si avvicina velocemente e diventa sempre più grande. Diventa molto grande…
«Buona sera Kira. Io sono uno spirito del Natale e il mio nome è Amore. Sono l'ultimo spirito che incontrerai quest’anno.»
Questo spirito ha le corna, gli zoccoli e un lungo muso.
«Spirito! Devi assolutamente portarmi da mia sorella! Dobbiamo aiutarla!» esclamo agitata e inizio a parlare senza sosta. «Ho preparato alcune cose per lei, una coperta, qualcosa da mangiare, dei giocattoli, poi dobbiamo fare un piano per...»
«Kira, calmati.»
«Calmarmi? Mia sorella si trova in canile e tu mi dici di calmarmi?!»
«Shhh Kira, vuoi svegliare tutti? Adesso vieni con me. Ti mostro come tua sorella trascorrerà il prossimo Natale.»
«Il prossimo Natale?»
«Esatto. Con gli altri spiriti hai visto il passato e il presente. Io ti mostro il futuro. Allora, vuoi vedere come tua sorella trascorrerà il prossimo Natale?» chiede di nuovo lo spirito.
«Ma certo!» rispondo subito. Poi aggiungo incerta: «È un bel futuro?»
Lo spirito non risponde.
«Dai, salta su!» dice mostrandomi la schiena. Sopra c'è una bellissima sella.
«Dai, Kira! O vuoi rimanere qui?»
«No no!»
Corro a prendere il regalo per mia sorella e poi salto sulla sua schiena.
«E ora, tieniti forte! Si parte!»
Ci troviamo in un posto molto luminoso. Ci sono orologi di diverse forme e dimensioni e anche decine, no, centinaia di porte! Su una porta c'è scritto: Natale 2026. Guardo la porta dopo: Natale 2101. Su un'altra porta leggo: Natale 2032. Pazzesco! Cerchiamo la porta giusta e alla fine la troviamo. Apriamo la porta e una forte luce mi abbaglia.
Lo spirito sta galoppando velocemente nella notte. Ci troviamo in montagna e tutto è coperto di neve. Ci sono alcune case, dei negozi e vedo anche un impianto sciistico in lontananza. Attraversiamo una piccola piazza con una fontana e una chiesetta. Lo spirito si ferma davanti a una baita.
«Mia sorella si trova qui?» «Guarda» dice lui e indica la finestra. La baita è molto accogliente e addobbata per Natale. Il camino è acceso. Delle persone sono sedute ad un grande tavolo di legno. Mangiano e chiacchierano allegramente. Sul grosso tappeto al centro della baita due bambini giocano con un cane. Un cane con una sciarpa azzurra. Non credo ai miei occhi. Mia sorella sta bene. Ha una famiglia. È felice!
«Tua sorella ha trovato una famiglia poche settimane dopo Natale» «Vivono qui?» «Questa è la loro baita di montagna. Vengono qui spesso durante le vacanze a sciare e a fare escursioni. Quest'anno festeggiano il Natale con degli amici e ora stanno facendo il tradizionale cenone di Natale.» Evidentemente sono già alla fine, perché una donna esclama: «Bambini, venite a mangiare il dolce!» Ci sono sia il pandoro che il panettone e tutti ne mangiano una, due, tre fette. Anche i bambini mangiano felici una fetta di pandoro e spargono zucchero a velo dappertutto, anche sulla testa della mia sorellina.
È molto buffa con la testa bianca e tutti ridono, io compresa.
[...]
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12/30/2020 • 9 minutes, 12 seconds
A2 • Gli spiriti del Natale #3
🇮🇹⭐ CAPITOLO TRE ⭐🇮🇹
Oggi è la terza domenica di Avvento. La prima, la seconda e la terza candela della nostra corona dell'Avvento hanno illuminato la casa tutto il giorno. Ora sono nella mia cuccia e aspetto lo spirito del Natale. La pendola suona la mezzanotte.
Dong. Dong. Dong. Dodici rintocchi.
Ancora nessuna luce. Anche questo spirito arriva in ritardo? Poi sento una vocina.
«Ehi! Ehi, Kira! Qui sotto!»
Sotto dove? Mi guardo in giro e poi noto una luce sotto l'albero di Natale.
«Buona sera Kira!» «Ehm... buona sera.» Lo spirito è davvero piccolo. Ha le orecchie a punta e anche un cappello a punta. Sembra un folletto... Vicino a lui c'è un libro che è quasi più grande di lui.
«Sai chi sono io, vero?» chiede lo spirito e tira fuori dalla tasca un paio di occhiali rotondi.
«Uno spirito del Natale?»
«Esatto. Mi chiamo Altruismo» dice lo spirito e comincia a sfogliare le pagine del suo grande libro.
«Che cosa stai facendo?»
«Cerco il tuo nome» dice lo spirito.
«Ecco qua!» esclama alla fine. Soddisfatto indica con il dito una pagina. Io la guardo.
«Non capisco niente! Che lingua è?» esclamo delusa.
«Ah giusto, è la lingua degli spiriti.»
«Ma perché c'è il mio nome in quel libro?»
«In questo libro ci sono tutti i nomi. E molte altre informazioni.»
«Per esempio?»
«Per esempio che ieri hai rubato tre sacchettini di biscotti di Natale e li hai mangiati tutti.» Ops.
«Comunque» aggiunge lui, «ci sono anche informazioni utili, come i nomi e gli indirizzi dei tuoi fratelli. Oggi andiamo a trovarli.»
«Davvero? Che bello!» esclamo felice.
Lo spirito chiude il libro e quello scompare, come per magia, e poi salta sulla mia schiena.
«Fantastico! Ho sempre sognato di cavalcare un cane!»
Poi versa un po‘ di polvere luccicante sulla mia testa. Sorpresa, mi alzo, ma le mie zampe non toccano più il pavimento. Accipicchia, sto volando!
«Ti piace la mia polvere magica?» chiede lo spirito allegramente.
«Adesso sei come uno spirito: nessuno ti può vedere o sentire, puoi passare attraverso i muri e puoi anche volare. E ora, si parte!»
E così volo nella notte. Non ci sono nuvole e si vedono tante stelle. Fa un po‘ freddo, ma per fortuna indosso la mia bella sciarpa che mi scalda. Dopo un po' lo spirito esclama: «Ecco la fattoria! Siamo arrivati.»
La fattoria si trova su una collina e io atterro sul prato di fronte alla stalla. È tutto molto silenzioso, solo delle campane si sentono in lontananza. Lentamente, entro nella stalla. Ci sono tantissime capre e pecore e tutte dormono tranquille. In un angolo dormono anche dei cani.
«Guarda, Spirito! Quello è il mio fratellone» Mio fratello dorme profondamente, raggomitolato sulla paglia.
«La paglia non sembra molto comoda... Perché non ha una bella cuccia per dormire?»
«Vedi Kira, tuo fratello è un cane da protezione delle greggi.»
«Un cane da protezione... di che cosa?»
«Un cane da protezione delle greggi» ripete lo spirito. «Vuol dire che protegge le pecore e le capre. Lui e gli altri cani dormono qui perché proteggono gli animali anche di notte.»
«Sono come degli angeli custodi delle pecore e delle capre?»
Lo spirito ride. «Esatto, degli angeli custodi. A lui non interessa avere una cuccia comoda o una sciarpa morbida. A lui interessa solo proteggere il gregge e rendere fiero il suo padrone. Lui lavora duro, ma lavora sempre per gli altri. E lo fa con grande passione.»
Io non so cosa dire. Sono molto impressionata.
«Vieni Kira, andiamo» dice lo spirito ed esce.
[...]
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12/29/2020 • 9 minutes, 22 seconds
A2 • Gli spiriti del Natale #2
🇮🇹⭐ CAPITOLO DUE ⭐🇮🇹
Oggi è la seconda domenica di Avvento e Padroncina ha acceso la seconda candela della corona dell'Avvento. Ora però è spenta. Tutte le luci sono spente. È notte. Non riesco a dormire. Domenica scorsa è successa una cosa davvero strana... ho visto un fantasma! Ma non un fantasma qualsiasi: era lo spirito della mia mamma! Lo spirito della mamma mi ha detto che ogni domenica prima di Natale uno spirito viene a farmi visita. Ma quando arriva? Non l'ha detto. E perché? Non ha detto neanche questo. In effetti la mamma non ha detto molto ed è subito scomparsa.
Guardo la pendola. È mezzanotte meno un quarto. Chissà se lo spirito arriva davvero? Osservo l'albero di Natale. Ogni volta che lo guardo mi sento triste e arrabbiata. La pendola suona.
Dong. Dong. Dong. Uno, due, tre. Li conto tutti. Dodici rintocchi. È mezzanotte, l'ora degli spiriti.
Arriva? Non arriva? Non vedo nessuna luce. Non sento nessun rumore. Mezzanotte e cinque. Mezzanotte e dieci. Esco prudentemente dalla cuccia e mi guardo in giro. Niente. Che sollievo! Allora ho solo sognat-
«Scusa il ritardo! C'è un sacco di traffico a quest'ora, sai com'è... l'ora di punta...»
Guardo lo spirito a bocca aperta. L‘ora di punta?
«Sono tutti in giro a quest'ora, sai, tutti iniziano a lavorare a mezzanotte... Ma non importa, non importa! Ora sono qui e possiamo cominciare.»
Io continuo a guardarlo stupita. Che strano spirito… In effetti, ora che lo guardo bene, mi ricorda qualcuno…
«Spirito... Lei mi assomiglia molto.»
«Ma certo! Sono il tuo passato.»
«Lei è il mio... passato?» ripeto confusa.
«O meglio, il tuo Natale passato, sì.»
«Il mio Natale passato?» ripeto ancora più confusa.
«Esatto, non sono mica uno spirito qualsiasi io. Io sono uno spirito del Natale! E mi chiamo Gratitudine» afferma lo spirito con orgoglio.
«Piacere di conoscerla, signor Gratitudine… E... ehm... cosa fa uno spirito del Natale?»
«Noi ricordiamo qual è il significato del Natale a chi l'ha dimenticato. A Natale non c'è posto per la tristezza, la rabbia, l'ingratitudine... Mia cara Kira, hai forse dimenticato come hai trascorso il tuo primo Natale?»
Il mio primo Natale? Avevo molto, molto freddo quel giorno. Lo spirito viene verso di me, sempre più vicino...
Il salotto e lo spirito sono scomparsi. Mi trovo in strada. È sera e i lampioni sono accesi. Conosco questo posto. Cammino verso un edificio abbandonato. So cosa troverò lì.
Voglio davvero andarci?
Entro nell'edificio.
In un angolo ci sono tre cuccioli. Sono sporchi e feriti. Dormono tutti vicini per tenersi al caldo, perché il pavimento è freddo e non hanno coperte. Mia sorella, mio fratello ed io. Siamo nati lì, quella era la nostra casa. Ma non era una bella casa. Era sporca, fredda e anche pericolosa. A volte uscivamo con la mamma per cercare qualcosa da mangiare. A me non piaceva uscire, fuori c'erano rumori forti, c'erano le macchine che passavano velocemente. C’erano gli umani. Cercavo di dormire accanto ai miei fratelli. Avevo freddo. La mamma era andata via e non tornava. I miei fratelli ed io abbiamo iniziato a piangere. Pensavo continuamente: Quando torna la mamma? Ho tanto freddo... e tanta fame...
Ho aspettato la mamma per tanto tempo. Non l‘ho mai più rivista.
[...]
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12/27/2020 • 9 minutes, 20 seconds
A2 • Gli spiriti del Natale #1
🇮🇹⭐ STORIA DI NATALE IN ITALIANO ⭐🇮🇹
PERSONAGGI:
🐶 I cani Kira e Cody
👩 Padroncina
👨 Amicone
Ispirata da "A Christmas Carol" di Charles Dickens
CAPITOLO 1
Oggi è la prima domenica di Avvento. Padroncina ha acceso la prima candela della corona dell‘Avvento. Fuori fa molto freddo. Brrr meglio stare in casa al calduccio... Cody è sdraiato sul tappeto davanti al camino e dorme tranquillo. Io sono sdraiata sotto il tavolo e osservo Padroncina. Sta lavorando all‘uncinetto. Lei fa sciarpe, cappelli e calze. Ora sta facendo una sciarpa azzurra.
«Ecco fatto!» Padroncina osserva soddisfatta la sciarpa. Io mi avvicino incuriosita.
«Guarda Kira, ti piace? È per te» dice e mi mette la sciarpa intorno al collo. È calda e morbidissima.
All'improvviso suona il campanello. Ding dong. Chi sarà? Padroncina apre la porta.
«Ciao Edo!»
Ah, è arrivato Amicone! Io e Cody lo chiamiamo Amicone, perché lui è il nostro grande amico. Sono felice di vederlo, mi sta molto simpatico. Amicone ha con sé un grosso abete. Padroncina lo aiuta a portare l’albero in casa e lo mettono vicino al camino.
«Cody, come lo addobbiamo quest‘anno?»
Ha in mano due scatolette, una con palline rosse e dorate, l‘altra con palline azzurre e argentate.
Eh? Perché lo chiede solo a Cody? Anch’io voglio decidere! Mi avvicino felice, ma Padroncina mi ferma.
«No Kira, mi dispiace, ma è Cody che sceglie i colori dell'albero di Natale. È un po‘ una tradizione, vero Cody?»
Proprio così! abbaia lui felice. Uffa! Mi siedo un po' triste e osservo Cody e le palline. Quelle azzurre e argentate sono così belle! Ma Cody sceglie le palline rosse e dorate.
«Quest'anno i colori dell'albero di Natale sono rosso e oro!»
«Ottima scelta Cody!» Padroncina e Amicone addobbano l‘albero e io li osservo un po' delusa. Poi prendo una pallina azzurra e la porto nella mia cuccia.
È notte.
Amicone ha cenato da noi e poi è andato a casa. La sciarpa azzurra che mi ha regalato Padroncina è molto morbida. Ma io sono triste e non riesco a dormire. Tra le mie zampe c‘è la pallina azzurra. I colori dell‘albero di Natale, rosso e oro, proprio non mi piacciono. Adesso non sono solo triste, ma sono anche un po‘ arrabbiata. Non è giusto. Anch'io voglio scegliere i colori dell‘albero di Natale! Sono arrabbiata con tutti: con Cody, con Amicone e anche con Padroncina.
Una luce appare fuori dalla finestra. La luce si avvicina e diventa sempre più grande. Attraversa la finestra e si ferma di fronte a me. Oddio! Un fantasma!
«Piccola mia, non mi riconosci?» chiede il fantasma.
Questa voce dolce, il suo viso…
«Mamma?» chiedo incerta.
Il fantasma mi sorride.
«Mamma!» Voglio annusarla e leccarla, ma non ci riesco. Non ha odore. Non ha consistenza.
«Cosa fai qui, mamma?» le chiedo.
«Tesoro mio, sono venuta per avvisarti. Ogni domenica prima di Natale verrà uno spirito a farti visita.»
«Uno spirito? E perché?»
La mamma scuote la testa e non risponde. «Sei diventata così bella, piccola mia» dice e sorride dolcemente. Poi si gira e va verso la finestra.
«Mamma, aspetta! Rimani con me ancora un po’!»
Ma la mamma non si ferma. La seguo disperata.
«Aspetta, ti prego!»
Finalmente si ferma e mi guarda. Il suo sorriso è triste. «Mi dispiace, tesoro mio, ma non posso. Ma non dimenticare che sono sempre con te, nel tuo cuore.»
La mamma avvicina il suo naso al mio e riesco quasi a sentire il suo odore. Chiudo gli occhi. Mamma...
Quando li riapro, la mamma è scomparsa.
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12/26/2020 • 5 minutes, 59 seconds
A1 • Miracolo di Natale
È la Vigilia di Natale. Sul terrazzo, l‘albero di Natale è acceso e illumina la notte. Il gatto Sissi è seduto sulla staccionata e guarda affascinato le lucine dell’albero.
Ma che cosa succede? Un grande uccello bianco e nero, una gazza, atterra sull‘albero. All‘inizio Sissi pensa: cibo! Ma è la Vigilia di Natale e non si mangiano gli ospiti. È la festa dell‘amore, non solo tra gli umani, ma anche tra gli animali.
Sissi guarda l‘albero e la gazza, quando all’improvviso sente un altro rumore. Arriva un topo. Non mangiare gli ospiti, NON mangiare gli ospiti... pensa Sissi e sospira. Il topo si siede dall’altra parte dell‘albero.
Poco dopo arriva una volpe. Sissi la conosce, vive nel bosco lì vicino. A volte attraversa il campo e arriva fino al giardino di Sissi. A Sissi non piace molto la volpe, qualche volta litigano. Ma è Natale e stanotte sono tutti amici. La volpe è felice di non passare il Natale da sola.
L’amico di Sissi, il gatto Franz, sta dormendo lì vicino. Ma all’improvviso si sveglia: Che cosa sta succedendo? Corre subito verso il terrazzo. In quel momento arriva il riccio che vive in giardino. Subito Franz inizia ad annusarlo e... ahi! Franz ha di nuovo un graffio sul naso, come sempre quando si dimentica che questo animale è pericoloso. Gli aculei del riccio fanno male!
Poi Franz si guarda intorno. Che bello, una festa! Lui e il riccio si siedono vicino agli altri.
Intanto in casa gli umani fanno il cenone della Vigilia con alcuni amici. Poi chiacchierano un po’, infine gli ospiti salutano e tornano a casa. La mamma di Sissi e Franz guarda fuori dalla portafinestra - ma che sorpresa! Attorno all’albero di Natale ci sono tanti animali che vanno molto d’accordo.
Accanto a Sissi ci sono una volpe e un topo, sono tutti vicini e si fanno le coccole. Sull’albero, una gazza canta una canzone natalizia. Il riccio ha gli aculei abbassati e finalmente Franz riesce ad annusarlo - Franz è felicissimo!
La mamma è molto commossa, si siede sul divano e guarda a lungo quel piccolo presepe vivente.
È proprio un miracolo di Natale.
12/25/2020 • 3 minutes, 40 seconds
A2 • Il gatto Franz e l'elfo di Natale
Seconda domenica di Avvento, Polo Nord.
Quest’anno è tutto diverso. Mancano solo tre settimane a Natale e Babbo Natale ha improvvisamente deciso che porterà i regali non solo ai bambini, ma anche agli animali domestici.
Questo annuncio ha gettato nel caos il reparto logistico del laboratorio di Natale. Gli elfi non se ne intendono per niente di regali per animali domestici, per questo il capo degli elfi manda subito alcuni di loro in giro per il mondo per raccogliere idee regalo. E così Lothar, l’elfo responsabile dei regali per gatti, e i suoi colleghi si mettono in viaggio.
Intanto, in Baviera.
È una sera fredda e senza vento. Franz e Sissi sono rimasti sul divano accanto al camino tutto il giorno. Ma ora è sera ed escono. Franz miagola allegramente ed è molto agitato. Adora le passeggiate.
«Sissi, facciamo un giro per i giardini dei vicini e vediamo se c'è del cibo per gatti sulle terrazze.»
Ma Sissi alza gli occhi al cielo e sparisce nei campi che si trovano vicino alla loro casa.
Allora Franz fa il giro dei giardini da solo. Trova del cibo in due posti diversi ed è molto felice. Alla fine si siede soddisfatto ai margini del campo, guarda la luna e inizia a pulirsi.
All’improvviso sente un rumore. Che cos’è? Rizza le orecchie. Qualcuno si lamenta? Sì sì, sembra proprio così… e il rumore diventa sempre più forte! Franz osserva il campo con l’orzo invernale. Forse qualcuno ha bisogno di aiuto!
Poi vede le spighe muoversi e subito dopo appare Sissi. Ma che cos’ha in bocca?
Ma quello non è mica…? Oddio, Sissi ha catturato un elfo! Sì sì, Franz ne è sicuro, li ha visti spesso nei film di Natale in TV.
«Sissi, che cosa fai? Lascia subito andare l’elfo!»
Sissi lo appoggia a terra, ma lo blocca con una zampa affinché non scappi.
L’elfo inizia subito a lamentarsi dicendo qualcosa di una missione importante per Babbo Natale con la sua vocina stridula, ma Sissi lo ignora.
«Sissi, non senti quello che sta dicendo l’elfo? Sembra importante, ti prego, lascialo!» dice Franz.
«Sei completamente uscito di senno?» esclama Sissi arrabbiato. «Sai quanto sono deliziosi gli elfi? Beh, anch’io non lo so, ma ha un profumo delizioso. Non me lo lascerò scappare, non ora che ne ho finalmente catturato uno!»
Nel frattempo l’elfo è svenuto e Franz è disperato. La missione per Babbo Natale è sicuramente importante! Pensa in fretta a una soluzione e alla fine gli viene un’idea.
«Sissi, senti, dammi mezz’ora e ti porto qualcosa che è ancora più delizioso dell’elfo.»
Sissi lo guarda con aria scettica. «Venti minuti» dice infine.
E con questo la discussione per Sissi è finita, si sdraia sull’elfo e si addormenta.
Franz deve sbrigarsi. Corre tra le spighe e cerca qualcosa. Qualche giorno prima, mentre scavava, aveva trovato un pezzo di metallo rotondo, che poi aveva lasciato lì da qualche parte. Franz cerca con attenzione e alla fine lo trova. È una moneta molto antica, sembra d’argento, sopra ci sono dei numeri, un uomo con un elmo e delle strane scritte. La afferra e poi corre verso il Confine Magico.
Il Confine Magico è una linea invisibile che segna la fine del suo territorio. Franz non è mai stato oltre il confine… Ogni abitante lì ha un cane, l’odore là gli fa paura e non ci andrebbe mai volontariamente.
Ma stasera è tutto diverso.
.....
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12/14/2020 • 11 minutes, 5 seconds
A2 • Il cane Rocky e la magia del Natale
È una mattina molto fredda di dicembre e Padroncina ed io facciamo una lunga e bellissima passeggiata nel bosco. Ci sono tanti odori interessanti: odore di altri cani, di cinghiali, di topi, di cervi... Ma poi sento un odore che non conosco e lo seguo. Sono un cane molto curioso!
Padroncina urla il mio nome. Di solito sono un cane ubbidiente, ma l‘odore è davvero interessante! Attraverso un cespuglio e poi mi fermo, perché trovo qualcosa... Sembra un cervo, ma non è esattamente un cervo. È una renna.
La renna trema e sembra molto stanca.
«Ciao! Tutto bene? Hai bisogno di aiuto?», poi mi presento: «Mi chiamo Rocky, abito qui vicino.»
«Piacere, io sono Fiocco. Sì, sto abbastanza bene, grazie. Io… io volevo solo aiutare Babbo Natale…»
«Che cosa? Conosci Babbo Natale?» gli chiedo emozionato.
«Sì, certo! Vengo dal Polo Nord.»
«Caspita! E perché sei qui? Che cosa è successo?»
«Volevo trainare la slitta come le grandi renne... Ma Babbo Natale ha detto che sono ancora troppo piccolo. Devo aspettare l‘anno prossimo, quando sarò grande e forte. Ma io mi sono nascosto sulla slitta. Stamattina Babbo Natale è partito per l’Italia per andare a trovare la Befana, la sua amica strega. Purtroppo c‘era molto vento, la slitta si muoveva a destra e a sinistra… e alla fine sono caduto in questo cespuglio.»
«Ma no, mi dispiace! Ti sei fatto male?»
«Sto bene, grazie. Solo la gamba mi fa un po’ male... Ho anche molto freddo… e molta fame.»
«Vieni con me, ti porto a casa. Lì puoi mangiare qualcosa, scaldarti e riposarti. Poi troviamo un modo per farti tornare a casa.»
E così torno da Padroncina insieme a Fiocco. Lei è molto stupita, ma poi vede che Fiocco zoppica e andiamo a casa tutti insieme.
Una vera renna di Babbo Natale a casa nostra! penso emozionato.
Padroncina dà a Fiocco alcune carote e una bella coperta calda. Mentre Fiocco si riposa, penso a come farlo tornare a casa, al Polo Nord. I suoi genitori gli mancano sicuramente...
«Non hai un modo per chiamare Babbo Natale?» gli chiedo.
«Sì, certo, ma posso chiamarlo solo il 24 dicembre. Guarda: questa piccola campanella sul mio collare è una campanella speciale. Alla Vigilia di Natale diventa una campanella magica. Quel giorno posso chiamare Babbo Natale. La mia mamma la chiama la Magia del Natale. Ma fino al 24 che cosa faccio?» chiede lui triste. Oggi è il 20 dicembre.
«Non preoccuparti, puoi restare da noi fino alla Vigilia! Poi chiami Babbo Natale e lui ti riporta a casa.»
«Davvero? Grazie, sei molto gentile!»
La sua gamba è guarita, così facciamo tante passeggiate insieme, giochiamo, guardiamo la TV e alla fine siamo diventati veri amici.
Arriva la Vigilia di Natale e io sono molto emozionato di incontrare Babbo Natale.
«Fiocco, adesso chiami Babbo Natale?» gli chiedo impaziente.
«Sì, ci provo!»
Fiocco pensa molto intensamente alla sua casa e chiama Babbo Natale con il pensiero.
«Guarda, la campanella splende!»
Fiocco ed io guardiamo affascinati la campanella. Ma dopo pochi secondi si spegne. Aspettiamo e aspettiamo... ma non succede niente. Allora Fiocco ed io facciamo un pisolino. All‘improvviso ci svegliamo perché sentiamo un rumore forte sul tetto. Capiamo subito: è arrivato Babbo Natale! Padroncina sta facendo la doccia e non ha sentito niente.
......
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12/12/2020 • 6 minutes, 48 seconds
A2 • La storia di Rudolph
In un paese lontano lontano nel freddo Nord, dove la neve è più bianca e le notti più lunghe, c’è un piccolo villaggio di renne. Alcune di queste aiutano Babbo Natale a distribuire i doni in tutte le case. Amano giocare con la neve, correre, saltare. Lassù, insieme ai suoi genitori, vive il piccolo Rudolph.Tutte le renne hanno un nasino marroncino e lucido, Rudolph è diverso: il suo naso è grande e rosso, brilla di giorno, è luminoso di notte! Ogni volta che Rudolph si sente in imbarazzo diventa ancora più rosso!
Rudolph è una renna molto buona e il suo sogno più grande è trainare la slitta di Babbo Natale, per rendere felici tutti i bambini, ma con il suo grosso naso rosso ha paura di non essere adatto.
Il povero Rudolph a volte cerca di nascondere il suo naso, coprendolo di fango, ma dopo poco il fango si sgretola, e viene scoperto. Le altre renne lo prendono sempre in giro: «Il naso di Rudolph è proprio uno spettacolo! Sembra una lampadina! Rosso come una rapa!»
Così Rudolph non gioca mai con loro, si nasconde, resta sempre da solo e spesso piange. È felice solo nella sua casetta, in compagnia di mamma e papà, che lo incoraggiano e lo aiutano. Grazie a loro Rudolph spera sempre che le cose vadano meglio.
La sera della Vigilia, nel villaggio di renne scende una grigia e pesante nebbia. Rudolph la osserva stupito, è così fitta che si riesce a vedere solo il suo naso luminoso! Nel Polo Nord, anche Babbo Natale sembra molto preoccupato per il brutto tempo. Non ci sono né stelle né luna a guidare la sua slitta nel buio.
Sarà difficile passare attraverso la nebbia, pensa Babbo Natale, dobbiamo volare piano e basso per non perderci.
Così chiama a sé le sue otto renne preferite: Fulmine, Ballerina, Donnola e Freccia, Cometa, Cupido, Saltarello e Donato!
«Guardate la nebbia, è molto fitta, dobbiamo stare attenti questa notte! Venite presto, o non faremo in tempo a consegnare i regali!»
Le renne subito si preparano davanti alla slitta, Babbo Natale carica gli ultimi regali e in pochi minuti la slitta si alza in volo. Babbo Natale e le renne cercano di seguire le poche luci che vedono, ma rischiano di perdersi ogni passo sempre di più.
Quella sera Rudolph è da solo nella sua cameretta e si prepara a ricevere il suo regalo di Natale, mettendo un calzino ai piedi del suo letto. Si mette sotto le coperte sperando di vedere un giorno il suo sogno avverarsi.
La slitta di Babbo Natale vaga persa nella nebbia, le otto renne ormai sono stanche di correre senza meta e il povero Babbo Natale non sa proprio dove andare. Ad un certo punto però, intravede qualcosa di luminoso, poco lontano. Decide di avvicinarsi e vede una casetta piccola piccola, dove da una finestrella esce una bella luce rossa. Chissà che cosa sarà!
Babbo Natale entra nella casetta per vedere da dove proviene quella bella luce rossa. Apre la porta della cameretta e trova Rudolph che ronfa sereno. Babbo Natale lo guarda stupito e subito ha una grande idea, la migliore idea mai avuta! Sveglia piano il piccolo Rudolph e gli chiede se, con il suo grande naso rosso, può aiutarlo a trovare la strada per consegnare in tempo i regali dei bambini.
«La notte ormai è quasi finita e bisogna sbrigarsi!» esclama preoccupato.
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@ Una storia di Coccole Sonore
12/12/2020 • 6 minutes, 38 seconds
A1 • Un (a)tipico Natale
È la Vigilia di Natale. È sera, fa freddo e nevica. Ma in casa c‘è un‘atmosfera calda e allegra. Il camino è acceso e c‘è musica di Natale. In salotto c‘è un bellissimo albero di Natale e un grande presepio. Dalla cucina arriva un profumo delizioso.
La casa è piena di persone. C‘è tutta la famiglia: Padroncina, la sua mamma e il suo papà, suo fratello e la sua fidanzata, i nonni, gli zii e anche i cugini. Sono seduti a tavola e cenano. Ma non è una semplice cena: è il cenone della Vigilia di Natale. Questa è forse la cena più importante dell‘anno!
In realtà, questa non è proprio tutta la famiglia: è la famiglia materna. Domani ci incontriamo con la famiglia paterna per il tipico pranzo di Natale. E a Santo Stefano pranziamo con alcuni amici. Eh sì, a Natale si mangia sempre tanto!
«Facciamo un brindisi!» dice il papà e alza il bicchiere di spumante.
Tutti alzano il bicchiere e dicono: «Cin cin!», «Buon Natale!», «Auguri!»
Come da tradizione, il cenone è a base di pesce. Hanno scelto ricette tradizionali, ma anche semplici da preparare. Di antipasto c‘è il salmone, di primo spaghetti alle vongole e di secondo pesce al forno.
Cody ed io siamo sotto il tavolo e aspettiamo. Padroncina ogni tanto ci dà un pezzo di pesce o di pane... ma dopo un po‘ vado a giocare con la palla con i cugini più piccoli. È divertente!
«Mamma mia, sono piena!» dice Padroncina alla fine.
«Tutto buonissimo, brava Francy!» dice zio Claudio alla mamma di Padroncina.
«Davvero delizioso! Mi devi dare la ricetta del pesce al forno» dice zia Kerstin, la zia tedesca.
Alla fine arriva il dolce: panettone e pandoro, i dolci tradizionali di Natale.
La nonna si siede sul divano e accende la TV. Su Italia 1 c‘è il classico film della Vigilia di Natale che va in onda ogni anno, Una poltrona per due. Altri giocano a carte. Giocano a scopa, il gioco preferito del nonno. Anche se il nonno ogni volta si arrabbia... Ma non giocano a carte a lungo, perché il papà di Padroncina inizia a distribuire le schede con i numeri per giocare a tombola! È un gioco di fortuna simile al bingo e tutti, ma soprattutto i cugini più piccoli, sperano di fare tombola per vincere il regalo più grande e più bello. Ma quest‘anno è il fratello di Padroncina che per primo ha coperto tutti i suoi numeri!
«Tombola!» urla felice sventolando la scheda. Che fortuna!
«Oh no! Mi mancavano solo due numeri!» si lamenta Padroncina.
Verso mezzanotte tutti escono. Il 24 dicembre molte persone vanno in chiesa e partecipano alla Messa di mezzanotte. Dopo la Messa si incontrano tutti in piazza, bevono il vin brulé e si fanno gli auguri di buon Natale.
Cody ed io restiamo a casa e aspettiamo Padroncina. Ma ho giocato tanto e sono molto stanca. Chiudo gli occhi. zzZZZZ
Mi sveglio. È l‘una e mezza. Padroncina apre la porta ed entra insieme alla sua famiglia. Bentornata, Padroncina! Cody ed io ci alziamo e andiamo da lei. Lei ci saluta e poi si toglie il cappotto, la sciarpa, il cappello, i guanti e gli stivali - fa molto freddo fuori! Poi va in bagno e si lava i denti. Infine si mette il pigiama e va a letto.
«Buona notte Kira, buona notte Cody, sogni d‘oro!» Sogni d‘oro, Padroncina! penso e mi addormento serena.
«Ecciù!»
Mi sveglio di nuovo. Sono le tre. Adesso che succede? Voglio dormire! Ma c‘è qualcuno vicino all‘albero di Natale. Non ci posso credere, è Babbo Natale!
«Cody, svegliati! C‘è Babbo Natale!» abbaio entusiasta.
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12/6/2020 • 10 minutes, 55 seconds
A2 • Il gatto Franz e le calze di Natale
Una sera, mentre i suoi umani guardavano un film di Natale su Netflix, il gatto Franz dormiva felice sul divano. All‘improvviso ha sentito qualcosa di molto interessante:
«… poi vi porto i regali, i dolci, ho ho ho!»
Franz si è alzato di scatto: Regali? Dolci? Per me? Adoro i regali!
Ha ascoltato attentamente cosa si diceva nel film e ha scoperto una cosa sorprendente: c‘è un uomo paffuto (come Franz!) con degli strani vestiti rossi che ogni anno porta i regali ai bambini buoni.
Franz ha pensato: Forse anche ai gatti buoni? Ci provo! e ha ascoltato con molta attenzione le istruzioni per ricevere i regali. Gli è sembrato che non fosse troppo difficile: si deve appendere qualche calza al camino e l‘uomo paffuto ci mette dentro i regali.
Quindi Franz ha elaborato un piano. Ha aspettato che gli umani si fossero addormentati e poi è andato a caccia di calze. È andato tutto benissimo. Franz ha trovato quattro belle calze: due con dei gatti - perfette per lui e per il suo amico, il gatto Sissi (è un maschio con un nome da femmina, ma non è colpa sua…), una molto grande - perfetta per il papà che mangia sempre molto, e una con un motivo natalizio per la mamma.
Ma mentre le guardava, ha pensato: La mia calza mi sembra un po‘ piccola. È meglio appenderne un‘altra perché anch‘io mangio sempre molto. Allora è andato a prendere un‘altra calza natalizia. Franz era molto soddisfatto del suo lavoro. Ha appeso tutte le calze al camino e ha aspettato, ma non è arrivato nessuno. Dopotutto non era la notte di Natale, ma Franz non lo sapeva. Lui non ci capisce proprio niente di tempo e date! Per lui ogni giorno è un giorno festivo. Alla fine era così stanco che si è addormentato.
Il giorno seguente la mamma si è alzata e ha cercato le sue calze, ma come mai c‘erano solo calze spaiate nell‘armadio!? È andata in soggiorno per cercare le calze mancanti e ha visto ciò che Franz aveva fatto! Una calza per ciascun membro della sua famiglia - una in più per Franz, tutte appese al camino per Babbo Natale!
La mamma era davvero commossa. Siccome Franz dormiva ancora, lei ha riempito silenziosamente tutte le calze: croccantini per i gatti, cioccolato per il papà e patatine per lei perché non ama i dolci.
Che gioia quando Franz si è svegliato! Era molto felice e anche orgoglioso che il suo piano fosse riuscito e tutto il giorno non ha fatto altro che parlarne: mao mao mao mao!
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12/5/2020 • 3 minutes, 39 seconds
A2 • È quasi mezzanotte - prima parte
Prima parte
È quasi mezzanotte.
I vicoli sono già deserti. Qua e là si sentono voci dalle finestre aperte. L’aria è ancora calda e un po’ umida, anche durante la notte. L’estate è durata molto quest’anno. Tra poco l’autunno comincerà e il tempo cambierà.
Però queste cose non sono molto importanti per la giovane donna, che si sta preparando per uscire in segreto. Sistema la sua tunica e si mette le scarpe di cuoio. Spegne la piccola lucerna e apre pian piano la porta di legno grezzo per non fare troppo rumore. Si guarda attorno e, non vedendo nessuno, esce. Le strade sono buie, ma trova la via anche senza luce. Deve sbrigarsi perché non ha molto tempo. Il suo amante, il suo amore segreto, non può aspettare molto. Devono incontrarsi sempre in segreto perché nell’antica Roma è vietato per una donna uscire da sola. Le regole dell’alta società sono molto severe. Normalmente esce di casa con una schiava, ma stanotte vuole essere da sola.
Gira l‘angolo e vede già la casa in lontananza. Si avvicina e bussa alla porta.
Si sente una voce che bisbiglia: «Chi è?»
La donna risponde: «Sono io, amore...»
La porta si apre e due braccia forti la tirano dentro la stanza. Un abbraccio forte tra i due amanti e le frasi «Mi mancavi...», «Finalmente sei arrivata...»
Non hanno molto tempo perché devono tornare a casa prima che la loro assenza venga scoperta. Dopo un paio di abbracci e baci devono lasciare questo luogo segreto. Si baciano un’ultima volta, si scambiano giuramenti d’amore e lasciano il luogo separatamente.
Non sanno ancora quando si vedranno di nuovo. Ma sanno che il loro amore è forte.
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11/21/2020 • 2 minutes, 52 seconds
La maledizione delle zucche #5
CAPITOLO 5
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Fiona non sapeva bene cosa fare, così iniziò a camminare. Camminò a lungo, cercando di non pensare troppo a quella strana notte. Quasi senza rendersene conto giunse alla piazza dov’era stata la sera prima con Emma. Forse sperava di trovare delle risposte o una spiegazione logica a quello che era successo. Ma il villaggio di Halloween non c’era più. C’era il solito obelisco al centro della piazza e alcune persone che camminavano assorte nei loro pensieri. Ma di bancarelle, zucche o fauni nemmeno l’ombra. Se ne sono andati in fretta, pensò Fiona delusa.
Infine, Fiona tornò a casa e andò da Emma. Stava facendo colazione e le offrì un caffè. Fiona rimase per un po’ in silenzio, poi però decise di parlare del suo strano sogno.
«Emma, ti ricordi la zucca di ieri…» incominciò Fiona.
«La zucca? Intendi il risotto alla zucca? Buonissimo» disse Emma masticando un biscotto.
«No, no, non il risotto, intendo la zucca, quella che ho preso al villaggio di Halloween.»
Emma la guardò come se non capisse di cosa stesse parlando. «Quale villaggio?»
«Ma quello in centro, dove siamo state ieri sera…»
Ma Emma continuava a non capire. «Ieri sera sono venuta a cena da te, e poi abbiamo visto un film» disse, guardando Fiona come se stesse impazzendo.
«Emma, se è uno scherzo, non è divertente. Ieri volevamo guardare un film, ma poi siamo uscite perché tu avevi visto quella locandina…» Fiona iniziava ad arrabbiarsi.
«Senti, non so di cosa tu stia parlando. Forse hai fatto solo un brutto sogno.»
Già. Un brutto sogno. Fiona finì il caffè e se ne andò. Ma allora, che cosa è successo davvero? Ho davvero sognato tutto?
Fiona non lo scoprì mai, ma da quel giorno, ogni volta che vedeva una zucca, sentiva quella risata maligna nella sua testa. Da quel giorno, ogni zucca che vedeva sembrava seguirla con lo sguardo. Da quel giorno, Fiona non mangiò più neanche una zucca.
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10/30/2020 • 2 minutes, 51 seconds
La maledizione delle zucche #4
CAPITOLO 4
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Fiona salutò Emma e salì le scale per raggiungere il suo appartamento. Quando aprì la porta, Romeo le corse incontro miagolando. Sembrava molto felice di vederla. Anche Fiona era molto felice di essere finalmente a casa. Andò in cucina e appoggiò la zucca sul tavolo, poi andò in bagno.
Quando tornò in cucina, Romeo era sul tavolo e fissava la zucca. Anzi, le soffiava.
«Romeo, cosa succede?» chiese Fiona osservando prima lui, poi la zucca.
Romeo continuò a miagolare e a rizzare il pelo. Fiona cercò di tranquillizzarlo, poi si avvicinò prudentemente alla zucca e la prese in mano, girandola a destra e a sinistra. Sembrava una zucca normalissima. Ma Romeo non ne sembrava convinto. Forse ha un odore strano? Fiona la annusò, ma non sentì nessun odore particolare. Ma lei non aveva l’olfatto di un gatto. Sì, probabilmente ha solo un odore particolare, per questo Romeo reagisce in modo così strano, pensò Fiona, sebbene una parte di lei non ne fosse tanto sicura.
Prese Romeo e lo portò in salotto, poi si lavò i denti e si mise il pigiama. Ma non aveva sonno, così si sedette sul divano e accese la TV. Dato che era la notte di Halloween, in TV c’erano un sacco di film horror. Ne scelse uno a caso e iniziò a guardarlo, mentre Romeo si appallottolava vicino a lei.
Nel film c’erano dei ragazzi che avevano affittato una baita nel bosco. Niente di originale, pensò Fiona. All’inizio erano tutti allegri e si divertivano. C’era la solita biondina carina che tipicamente muore per prima. Poi arrivò la sera e iniziarono a succedere cose strane. Si sentivano dei rumori, la porta cigolava. La ragazza urlò e sparì. Gli altri ragazzi erano in casa terrorizzati. Poi qualcuno bussò alla porta. Tutti trattennero il fiato. Sentirono dei passi, un’ombra si avvicinò alla finestra. L’ombra ruppe il vetro ed entrò in casa. Era una zucca gigante che sorrideva malignamente.
Adesso anche Fiona si trovava nella casa e iniziò a correre in preda al panico. Doveva scappare, allontanarsi da quella terribile zucca, allontanarsi da quel posto… Uscì dalla casa e corse nel bosco. Correva e correva, ma all’improvviso era circondata da decine di bancarelle, tutte che vendevano zucche. Ma le zucche erano vive e si muovevano verso di lei. Fiona cercò di scappare, ma le zucche erano troppe e ben presto era circondata. Si girò nella speranza di trovare una via di fuga, ma non vide altro che zucche.
Le zucche si avvicinarono sempre di più con atteggiamento minaccioso, diventarono sempre più grandi e i loro occhi erano come pozzi neri senz’anima da cui Fiona non riuscì a distogliere lo sguardo. Tu ci hai mangiate, adesso noi mangiamo te. Ripetevano le zucche in coro e sghignazzavano. Tu ci hai mangiate, adesso noi mangiamo te. E Fiona vide che i loro sorrisi maligni si allargavano e la loro bocca nera si faceva sempre più grande. E le zucche ridevano. Una risata senza gioia. Il buio la stava avvolgendo, presto l’avrebbero inghiottita…
Una luce si fece strada fra le tenebre e la risata si spense. Due occhi rassicuranti, un viso familiare, quel pelo rosso... Romeo? Chiese Fiona stupita. E in quel momento aprì gli occhi.
Si era addormentata sul divano e stava sudando. Romeo la stava fissando con quei suoi occhi verdi. Sul pavimento di fronte al divano c’era la zucca: era rotta in mille pezzi. Romeo, dopo essersi evidentemente assicurato che Fiona stesse bene, iniziò a pulirsi il pelo.
Fiona restò immobile per cinque minuti buoni, fissando Romeo che si faceva la toeletta e i resti della zucca sul tappeto, troppo stordita per riuscire a pensare con chiarezza. Poi si alzò, prese un sacco della spazzatura, raccolse i pezzi di zucca e andò a buttarli nel cassonetto della spazzatura in strada, mentre il sole sorgeva e illuminava le strade di Roma.
10/30/2020 • 5 minutes, 22 seconds
La maledizione delle zucche #3
CAPITOLO 3
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Rimase lì qualche minuto ad osservare le persone che passavano e le altre bancarelle. Una casetta all’angolo attirò la sua attenzione: era piena di zucche. Finalmente qualcosa che mi piace! pensò Fiona felice e si avvicinò. L’insegna recitava Il tempio delle zucche. In effetti, più che una casetta, sembrava una piccola chiesa. Fuori c’erano molte zucche, tutte con le facce intagliate. Fiona entrò incuriosita e rimase colpita da quello che vide. C’erano tanti piccoli altari decorati con preziosi oggetti dorati e molte candele. Al centro di ogni altare si trovava una bellissima zucca, ognuna con una faccia diversa e lavorata con grande maestria. Sembrava quasi un luogo sacro.
Ma per quanto le piacessero, Fiona non era interessata ad averne una intagliata. In fondo, che cosa se ne faceva? Dopo pochi giorni avrebbe dovuto buttarla via. Però pensò che fosse una buona idea comprarne una da mangiare. Forse vendevano zucche speciali e particolarmente deliziose.
«Posso aiutarti?» disse una voce. Dall’ombra uscì un fauno. Fiona rimase per un attimo a bocca aperta. Il ragazzo aveva i capelli castani e spettinati, le orecchie a punta e il torso nudo (ma non aveva freddo?), ma le sue gambe erano pelose e terminavano con degli zoccoli.
«C-cerco una zucca» balbettò Fiona imbarazzata.
«Allora sei nel posto giusto» commentò lui con un sorriso smagliante. «Che zucca cerchi? Grande o piccola? Sorridente o spaventosa?» chiese indicando le varie zucche.
Più Fiona osservava quelle zucche e più le sembravano… vive. Ebbe addirittura l’impressione che una le fece l’occhiolino. Distolse velocemente lo sguardo.
«Ne cerco una piccola, non intagliata, da mangiare. Avete qualcosa di speciale?»
Il suo sguardo gentile si indurì all’istante, il suo sorriso scomparve. Fiona deglutì intimorita. Ho detto qualcosa di sbagliato?
Senza dire una parola andò nella stanza sul retro e tornò con una zucca non intagliata.
«Ecco, prendi questa» disse porgendole la zucca senza sorridere.
Fiona afferrò la zucca a disagio.
«E-ecco, io… ci ho ripensato, non voglio comprare nessuna zucca…» balbettò Fiona cercando di restituirgli la zucca, ma lui non la voleva.
«Tienila. Portala a casa» disse, poi si voltò per andarsene.
«Aspetta, dove vai? Quanto ti devo?»
«Niente. Offre la casa» rispose lui, e poi scomparve.
Fiona se ne andò in fretta portandosi con sé la zucca e raggiunse la boutique di vestiti, dove Emma la stava aspettando.
«Pensavo volessi uscire a prendere solo un po’ d’aria!» esclamò lei quando la vide. Sembrava arrabbiata e sollevata allo stesso tempo. «Mi stavo preoccupando!»
«Scusami» rispose Fiona. «Ho visto quella casetta laggiù e ho pensato di dare un’occhiata.»
Emma le sorrise. «Nessun problema. Vedo che hai comprato qualcosa.»
«Sì, beh…» comprato non era esattamente corretto, ma non aveva voglia di parlarle di quello strano incontro. «E tu non hai comprato nessun costume?» chiese invece per cambiare discorso. Emma non aveva nessun sacchetto in mano.
«No, alla fine ho pensato che non ne avevo bisogno. E poi erano carissimi» disse scuotendo la testa.
«Bene, andiamo a casa? Si sta facendo tardi e sono un po’ stanca» disse Fiona. In realtà non si sentiva stanca, ma non aveva voglia di rimanere in quel posto un minuto di più. Sembrava che Emma avesse voglia di visitare qualche altra bancarella, ma acconsentì e tornarono a casa.
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10/30/2020 • 5 minutes, 11 seconds
La maledizione delle zucche #2
CAPITOLO 2
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Fiona e Emma salirono sul tram, poi scesero dopo una quindicina di minuti e fecero un pezzo a piedi. A Fiona piaceva Roma in autunno. Non c’era quell’afa soffocante che c’era in estate e c’era anche meno gente per le strade. Il Colosseo non era molto distante e Fiona vedeva la sua sagoma stagliarsi sopra i tetti degli edifici. Molte vetrine dei negozi avevano decorazioni di Halloween e zucche, scheletri e pipistrelli osservano le due ragazze mentre camminavano a passo veloce sul marciapiede. Il sole era tramontato da un pezzo ed era già molto buio, ma le strade erano illuminate.
Erano quasi arrivate a Piazza San Giovanni in Laterano e Fiona riusciva a scorgere delle grandi sagome dove prima c’era solo una piazza vuota. All’ingresso della piazza c’era un uomo vestito da scheletro che dava il benvenuto ai visitatori con un sorriso poco rassicurante. Fiona e Emma lo sorpassarono in fretta ed entrarono nel villaggio.
La piazza si era trasformata in un piccolo villaggio di Halloween, con casette e bancarelle di legno scuro. Le vie erano illuminate da tante piccole lanterne a forma di zucca e c’era addirittura un po’ di nebbia che dava al posto un’atmosfera molto spettrale. Fiona e Emma erano davvero colpite da tutti quei dettagli e da come gli organizzatori si fossero impegnati. Quel villaggio di Halloween faceva davvero venire i brividi.
La prima bancarella vendeva dolci dall’aspetto ben poco appetitoso. C’erano dita, orecchie e cervelli accompagnati da strane salse, ragni e insetti su un grande piatto di vetro e occhi che galleggiavano in un grande barattolo.
«Volete assaggiarne uno? Sono zuccherati» disse la vecchia signora indicando un ragno nero. Un po’ titubanti, Fiona e Emma ne assaggiarono uno ciascuno. Erano viscidi e Fiona aveva la sensazione di mangiare un ragno vero, ma zuccherato. Con fatica, deglutì. La signora iniziò a mostrare i suoi prodotti, probabilmente sperando che Fiona e Emma comprassero qualcosa. Ma nessuna delle due aveva intenzione di mangiare un altro di quei ragni, né qualsiasi altra cosa, così ringraziarono gentilmente e si allontanarono.
C’era davvero di tutto. Una bancarella vendeva articoli per decorare la casa, dalle ragnatele alle bare. Il venditore era travestito da vampiro e sorrise a Fiona mostrandole i suoi lunghi denti. Lui era pallidissimo e i suoi occhi erano rossi. Fiona cercò di non fissarlo troppo.
Un’altra bancarella vendeva strane bevande. Un’insegna recitava Bevande e pozioni per tutti i gusti. Dietro il bancone c’era una giovane strega dai capelli neri. Aveva un mestolo in mano e riempiva dei bicchieri da un grosso pentolone. Nel pentolone c’era un liquido verde scuro in cui nuotava qualcosa che somigliava vagamente a pezzi di animali. Fiona iniziava a pensare che il volantino non scherzasse quando parlava di cibo disgustoso.
Poi camminarono davanti a una casetta. La vetrina mostrava lunghi vestiti da strega, abiti da vampiro e diversi altri costumi.
«Entriamo qui, forse trovo un bel costume per l’anno prossimo!» disse Emma ed entrò senza aspettare una risposta. Fiona la seguì. Perlomeno, una boutique di vestiti era una cosa normale, a differenza delle altre cose che aveva visto finora. In effetti, Fiona si rese conto solo in quel momento che quel villaggio la intimoriva e non vedeva l’ora di andarsene.
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10/30/2020 • 6 minutes, 14 seconds
La maledizione delle zucche #1
CAPITOLO 1
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Era la sera di Halloween e nella cucina di Fiona si sentiva un buon profumo di zucca. Fiona diede un’ultima occhiata alla ricetta, poi prese il cucchiaio di legno e mescolò un’altra volta. È venuto bene, meno male! pensò assaggiandolo. Il risotto è un piatto lombardo e Fiona voleva stupire la sua amica con una ricetta tipica del suo luogo d’origine.
Fiona adorava le zucche. In autunno ne comprava un sacco e poi le cucinava in diversi modi, come primo insieme alla pasta, al riso o in una buona vellutata, oppure come secondo facendole al forno o in forma di polpette. Lo scorso fine settimana aveva preparato una deliziosa torta alla zucca che aveva mangiato insieme ai suoi genitori che erano venuti a trovarla.
Fiona guardò l’orologio. Erano le sette e mezza. Emma dovrebbe arrivare da un momento all’altro, pensò. Avevano deciso di trascorrere un Halloween tranquillo con una buona cena e un film horror.
Infatti dopo pochi minuti suonò il campanello e Fiona andò ad aprire la porta.
«Ciao Emma! Entra» le disse Fiona. Emma e Fiona erano vicine di casa. Abitavano nello stesso appartamento nel centro di Roma, Fiona al terzo piano, Emma al secondo. Per questo Emma non indossava né giacca né sciarpa, sebbene fuori facesse piuttosto freddo. Il gatto di Fiona, Romeo, che fino a quel momento stava dormendo in camera da letto, arrivò di corsa per salutarla.
«Che cosa hai cucinato di buono?» chiese Emma incuriosita seguendo Fiona in cucina. Senza rispondere, Fiona indicò con orgoglio la pentola.
«Un risotto alla zucca!» esclamò Emma meravigliata. «Ottimo, adoro il risotto!»
Fiona sorrise soddisfatta, poi diede un’ultima mescolata e spense il fornello. «Direi che è pronto.»
Emma aiutò Fiona ad apparecchiare, poi si sedettero a tavola e mangiarono il risotto accompagnandolo con un buon vino bianco, che Fiona aveva usato anche per cucinare.
«Hai sentito parlare del villaggio di Halloween?» chiese Emma dopo aver finito di mangiare.
Fiona la guardò stupita. «No, che cos’è?»
«Non saprei, ho visto il volantino oggi pomeriggio.»
Prese il cellulare e le mostrò una foto. Il volantino pubblicizzava il villaggio di Halloween e parlava di bancarelle terrificanti, cibo disgustoso e creature spaventose.
Romeo intanto era saltato sul tavolo e osservava anche lui la foto. Sembrava quasi che stesse leggendo anche lui il volantino.
«Che ne dici se andiamo a dare un’occhiata? Sembra interessante!» propose Emma.
«Perché no! Non è molto distante, con il tram ci mettiamo un quarto d’ora» rispose Fiona, anche se non era del tutto convinta della cosa. Non sapeva perché, ma aveva una strana sensazione.
Così Fiona e Emma sparecchiarono velocemente la tavola, poi Emma andò nel suo appartamento per prendere la giacca e la borsa. Mentre Fiona si preparava per uscire, Romeo la seguiva e miagolava a gran voce. Fiona gli mise dei croccantini nella ciotola e gli fece un po’ di coccole, ma lui non sembrava interessato. Continuava a fissare Fiona con quei suoi grandi occhi verdi.
«Non ti preoccupare, torno presto» gli disse accarezzandolo dietro le orecchie, il suo punto preferito.
Poi uscì dall’appartamento, scese le scale e uscì fuori sulla strada. Emma la stava già aspettando. Fiona si voltò e guardò in alto. Romeo la fissava silenziosamente dalla finestra del terzo piano. Per un attimo, Fiona pensò che Romeo avesse uno sguardo preoccupato.
Che stupidaggine, pensò Fiona scuotendo la testa, poi seguì Emma verso la fermata del tram.
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10/30/2020 • 4 minutes, 54 seconds
Kira e Cody e il labirinto della strega #epilogo
EPILOGO (ultimo episodio)
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Ding dong.
«Ah, sono arrivati i primi ospiti!»
È la voce di Padroncina. Apro gli occhi. Dove sono? Dov‘è la strega?
Mi trovo a casa mia, nel mio giardino. Padroncina ha aperto il cancello e sta salutando i suoi amici. È felice e sorridente nel suo costume di Halloween. Mi alzo un po’ confusa. Sembra tutto a posto. Entro in casa e vado in salotto. Non c’è nessuno. I dolci che ha preparato Padroncina sono sul tavolo. Appoggio le zampe sul bordo del tavolo, prendo un biscotto e lo mangio. Non succede niente. È stato tutto un brutto sogno? I ragni, il labirinto, la scuola di magia, la strega…
Ma ora noto una cosa strana. Sul tavolo non ci sono solo i dolci che ha preparato Padroncina, ma molti di più. Il tavolo è pieno di prelibatezze!
In effetti, anche le decorazioni del salotto sono diverse da quelle che ha messo Padroncina. Sono molto più belle e spaventose! Piccoli pipistrelli appesi al muro, zucche illuminate da candele, palloncini rossi e neri, ragni e ragnatele… Mi avvicino a un ragno e lo annuso. È di plastica.
«La strega ha sistemato tutto, come promesso» dice Cody sedendosi di fianco a me. Se anche Cody si ricorda, allora non è stato solo un brutto sogno…
Gli ospiti iniziano a venire in salotto. Tutti ammirano le decorazioni e gustano i dolci. Padroncina parla con tutti e si gode la festa. Sembra avere dimenticato tutto. Forse è meglio così.
Alla fine arriva anche Amicone – in ritardo, ovviamente – e la festa può finalmente iniziare.
Questa volta, senza brutte sorprese.
**FINE** Ti è piaciuta la storia? :)
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10/29/2020 • 2 minutes, 54 seconds
Kira e Cody e il labirinto della strega #10
Protagonisti: i cani Kira e Cody 🐶, Padroncina 👩 e Amicone 👨
Episodio 10
Ho sentito bene? Ha detto scuola di magia?
«Questa è la mia scuola di magia per giovani maghi e streghe. Io sono Amelia, la preside della scuola. Lei è la mia assistente Sabrina» dice indicando la ragazza. «Quest’anno per Halloween abbiamo organizzato un labirinto nel giardino della scuola. E questo è il premio per chi arriva per primo al centro» dice indicando il tavolo pieno di dolci.
I due fratelli sembrano soddisfatti. Sono arrivati per primi al centro, quindi hanno vinto. Intanto arrivano anche altri ragazzi, tutti vestiti di nero. E insieme a loro arrivano tanti gatti neri.
«E i ragni?» chiede Amicone.
«Un’idea della mia assistente, una piccola sorpresa finale. Oggi pomeriggio sono andata a prendere gli ultimi ingredienti per crearli» dice la strega, poi mi guarda e mi fa l’occhiolino.
«Quindi è colpa vostra se è pieno di ragni là fuori?» dice Padroncina arrabbiata. «I vostri ragni hanno invaso il paese e rovinato la mia festa!»
«Cosa? Dici sul serio?» dice la strega stupita, quindi tira fuori dalla tasca una piccola sfera di cristallo, dice alcune parole che non capisco e poi guarda attentamente nella sfera.
«Mamma mia!» esclama, poi guarda la sua assistente. «Cos’è successo? Non hai fatto l’incantesimo solo sui nostri dolcetti?»
La ragazza sembra molto preoccupata. «Forse… forse ho sbagliato a dire la formula magica» dice guardandosi le scarpe.
La donna scuote la testa. «Devi fare attenzione quando fai gli incantesimi! Guarda che disastro!»
«Comunque non preoccupatevi» dice poi a noi, «i ragni non sono pericolosi. Sono molto realistici, ma in realtà sono solo delle caramelle gommose. Ora sistemo tutto. E voi dimenticherete tutto quello che è successo.»
«Cosa? Aspetta!» dice Padroncina, ma la donna alza le braccia davanti a sé dice qualcosa in una lingua sconosciuta. L‘aria intorno a noi vibra, carica di energia. Una luce mi avvolge e perdo conoscenza.
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10/29/2020 • 3 minutes, 24 seconds
Kira e Cody e il labirinto della strega #9
Protagonisti: i cani Kira e Cody 🐶, Padroncina 👩 e Amicone 👨
EPISODIO 9
«Allora, chi siete? Siete nuovi?» chiede di nuovo uno dei ragazzi.
Entrambi i ragazzi hanno i capelli neri, sono alti, magri e pallidi e indossano un lungo mantello nero. Amicone e Padroncina si presentano, poi lui spiega: «Abbiamo sentito urlare, così siamo entrati e poi siamo finiti in questo labirinto. E voi chi siete?»
«Io sono Matteo» dice uno dei due, poi mette un braccio sulle spalle dell’altro ragazzo. «E lui è Mattia, mio fratello. È lui che ha urlato. Ha paura dei lupi mannari. È un fifone!» dice ghignando.
Mattia non risponde, ma osserva i dolci sul tavolo.
«Abbiamo raggiunto il centro del labirinto. Questo deve essere il premio!»
Ma io ho un brutto presentimento e inizio ad abbaiare. Fermo! Non toccarli!
Troppo tardi: Mattia tocca un dolcetto e subito escono alcuni ragni che si arrampicano sulla sua mano. Oh no! Di nuovo i ragni!
Mattia urla spaventato, invece Matteo afferra uno dei ragni e lo osserva attentamente. «Non male come scherzo, Sabrina ha avuto un’ottima idea.»
E poi lo mangia.
«Ma che schifo!» esclama Padroncina disgustata. Matteo sembra trovare le nostre facce disgustate molto divertenti e scoppia a ridere. «Questi non sono ragni veri»
«Sentite, potete spiegarci che cosa sta succedendo? Dove ci troviamo? E chi è Sabrina?» chiede Amicone.
«Ve lo spiego io» dice una voce dietro di noi. Mi giro e vedo una donna pallida con lunghi capelli neri. Insieme a lei c’è una giovane ragazza con una lunga treccia nera. Riconosco subito la donna. È quella che ho visto oggi pomeriggio.
La donna allarga le braccia e dice con aria solenne.
«Benvenuti alla nostra scuola di magia!»
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10/27/2020 • 2 minutes, 59 seconds
Kira e Cody e il labirinto della strega #8
Protagonisti: i cani Kira e Cody 🐶, Padroncina 👩 e Amicone 👨
EPISODIO 8
«Eccovi, finalmente!» dice Padroncina felice. Anch’io sono molto felice di rivedere Cody e Amicone.
«Dobbiamo uscire di qui» dice, dopo averli abbracciati.
E così ci rimettiamo in cammino. Ma dopo pochi minuti arriviamo a un bivio…
Prendiamo la strada a sinistra. Dopo un po’ notiamo una strana figura in mezzo al sentiero. È un fantasma! È bianco e fluttua a pochi centimetri da terra.
«Se volete passare, dovete risolvere il mio indovinello»
«E qual è il tuo indovinello?»
Ho le ali e so volare, ma non sono un uccello
Ti accompagno in vacanza o nel tuo viaggio d’affari.
Sono veloce, anzi, velocissimo!
Ma spesso il mio viaggio dura una, due, tre, dodici ore!
E adesso dimmi, che cosa sono?
Amicone riflette un attimo, poi dice: «L’aereo!»
«Complimenti, avete risolto l’indovinello. Ora potete proseguire»
«Eccellente!»
Grande Amicone!
Dopo pochi minuti arriviamo a un altro bivio… E adesso dove andiamo? Questa volta andiamo a destra.
Dopo un po‘ notiamo una strana figura in mezzo al sentiero. È un pipistrello! È piccolo e vola di qua e di là.
«Se volete passare, dovete risolvere il mio indovinello»
«E qual è il tuo indovinello?»
Siamo tanti fratelli,
siamo tutti bianchi e piccolini!
Ci piace mangiare, ridere e anche chiacchierare
Ci laviamo due o tre volte al giorno.
E ora dimmi, che cosa siamo?
Amicone riflette un attimo, poi dice: «I denti!»
«Complimenti, avete risolto l’indovinello. Ora potete proseguire»
«Ottimo!»
Bravo Amicone!
«Mamma mia, che labirinto!» esclama Padroncina. «Quanti indovinelli dovremo ancora risolvere?»
«E chissà che cosa succede se diamo la risposta sbagliata…» dice Amicone pensieroso.
Non voglio pensarci… quei mostri non hanno un aspetto amichevole!
Poi vediamo una luce in fondo al sentiero. Felici, corriamo verso la luce e arriviamo a un’ampia radura quadrata circondata da alte siepi. Agli angoli si trovano quattro lampioni. Al centro c’è un tavolo, e sul tavolo ci sono un sacco di dolci.
E lì, di fronte al tavolo, ci sono due ragazzi. Loro ci guardano sorpresi e uno di loro chiede: «E voi chi diavolo siete?»
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10/27/2020 • 4 minutes, 6 seconds
Il fantasma del castello di Fénis
Bruno: «Hey Scotty, ma dove siamo? Questo posto mi fa venire i brividi...»
Scotty: «Siamo nelle segrete del castello. Conosci la leggenda?»
Bruno: «No...»
Tanto tempo fa nel castello di Fénis viveva una famiglia felice. Il padrone del castello era un uomo buono che governava saggiamente.
Sua moglie era una donna buona e gentile. Avevano un figlio, un bel bambino educato e amato da tutti.
Ma un giorno la moglie si ammalò e morì.
Il padrone del castello era profondamente addolorato per la morte della moglie, ma dopo un po’ di tempo decise di risposarsi.
Ma la seconda moglie non era buona come la prima.
La seconda moglie aveva già un figlio. Era una donna cattiva e avida di potere e voleva che fosse il proprio figlio ad ottenere tutta l’eredità. Così la matrigna decise di uccidere il figlio del padrone.
Una notte, mentre tutti dormivano, andò nella camera da letto del suo figliastro e lo uccise nel sonno, soffocandolo con le sue stesse mani.
Dopo averlo ucciso, gettò il cadavere del bambino nelle segrete del castello.
Il suo spirito vaga ancora oggi nel castello in cerca di pace...
Fantasma: «'Sera.»
Bruno e Scotty: «Aaahh!»
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10/25/2020 • 2 minutes, 3 seconds
A1 • Fantasmi qua e là
È un giorno d’autunno, fuori piove e fa freddo. La mamma di Franz legge sul divano, davanti al camino, e beve un tè caldo. Franz dorme sul divano, vicino a lei. Ma la mamma di Franz dorme sempre troppo poco, per questo è sempre stanca. Infatti, mentre legge, si addormenta.
All‘improvviso si sveglia. È notte fonda ed è molto buio... La mamma di Franz vede una strana figura bianca sopra il tavolo. E un’altra sotto il tavolo! E un‘altra fuori dalla finestra! E ci sono tre figure bianche tra il televisore e l‘armadio!
La mamma di Franz cerca i suoi occhiali - è cieca come una talpa senza gli occhiali. Ah eccoli, dietro il divano! Si mette gli occhiali e subito capisce che cosa sono quelle figure: sono dei fantasmi!
«Benvenuti a casa mia! Non andate via, siete molto carini.» Ma lei è molto stanca e si riaddormenta subito. La mattina, quando si sveglia... I fantasmi non ci sono più. Che peccato!
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10/24/2020 • 1 minute, 54 seconds
A2 • Il gatto Franz e la zucca parlante
C'era una volta una piccola zucca che viveva insieme alle sue compagne in un grande campo di zucche nelle campagne vicino a un paesino. Questa piccola zucca era molto speciale: aveva il dono di parlare!
Purtroppo però non aveva la bocca, per questo poteva solo bisbigliare tra sé e sé. Nessuno la sentiva ed era davvero un peccato, perché era una zucca molto spiritosa.
Il pomeriggio del 31 ottobre il gatto Franz ha deciso di fare una passeggiata proprio in questo campo. Siccome i gatti hanno un ottimo udito, Franz ha sentito che nel campo qualcuno borbottava e si lamentava.
Ha cercato la fonte del rumore e ha trovato subito la piccola zucca.
«Zucca, c’è qualche problema? Posso aiutarti?» le ha chiesto Franz.
«Non riesco a parlare... perché.. non ho la bocca» ha bisbigliato la zucca con voce flebile.
«Nessun problema, ti aiuto io.»
E Franz si è messo subito al lavoro. Con tutte le sue forze ha dato una spinta alla zucca ed è riuscito a muoverla, poi l’ha fatta rotolare fino alla soglia di casa. Infine ha miagolato forte per chiamare la sua mamma. Dopo qualche minuto lei ha aperto la porta, ha visto la zucca e si è subito entusiasmata.
«Franz, ma che bella sorpresa, che zucca carina! Intagliamola subito per Halloween.»
Così ha preso la zucca e l’ha portata in cucina. Ha preso un grande coltello e ha tolto la polpa, poi ha intagliato gli occhi, il naso e infine una grande bocca.
Soddisfatta, la mamma ha portato fuori la zucca e l’ha appoggiata sul muretto vicino al cancello. Era già buio, così ha messo dentro una candela: era proprio una bellissima zucca di Halloween!
La zucca era felicissima: adesso aveva la bocca e poteva finalmente parlare. Ha raccontato del campo di zucche, del vecchio contadino, dei corvi neri... Era una gran chiacchierona! Franz era seduto vicino a lei e la ascoltava affascinato.
Poi sono arrivati dei bambini per fare dolcetto o scherzetto. La zucca li ha salutati allegramente e ha chiacchierato con loro. La zucca amava raccontare barzellette, per esempio:
"Un fantasma incontra un altro fantasma e dice: «Non mi sento bene, forse sono malato.» E l’altro risponde: «Lo vedo, amico mio, sei bianco come un lenzuolo!*»"
I bambini hanno riso a crepapelle e si sono divertiti molto. Ma era molto strano, perché solo i bambini e gli animali riuscivano a sentire la zucca, gli adulti invece no. Franz ha provato a dirlo alla mamma: Mamma! La zucca parla! Mao mao mao! ma la mamma non si è accorta di niente.
La voce si è sparsa velocemente e i bambini di tutto il paese sono venuti a fare dolcetto o scherzetto a casa di Franz. La mamma e il papà di Franz erano molto sorpresi e sono dovuti andare a comprare nuovi dolcetti perché erano finiti.
Alla fine erano tutti felici e hanno pensato che è stata una serata davvero straordinaria. Soddisfatto, Franz è andato a dormire sul divano e anche la zucca parlante ha chiuso i suoi occhi, felice di aver parlato per tutta la sera.
*modo di dire = essere bianco come un lenzuolo = essere molto pallido
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10/21/2020 • 4 minutes, 32 seconds
Kira e Cody e il labirinto della strega #7
Protagonisti: i cani Kira e Cody 🐶, Padroncina 👩 e Amicone 👨
Episodio 7
Prendiamo la strada a sinistra. Camminiamo in silenzio. Dopo un po’ notiamo una strana figura in mezzo al sentiero. È una zucca! La zucca è grande, arancione e ha un sorriso maligno.
«Buona sera, amici» dice la zucca.
«Buona sera» risponde Padroncina.
«Se volete passare, dovete risolvere il mio indovinello.»
«E qual è il tuo indovinello?»
Prima ero piccolo e rotondo,
adesso invece sono liquido e in bottiglia.
A volte sono un tipo dolce
e mi vesto di bianco o di rosso,
E ora dimmi, che cosa sono?
Padroncina riflette un attimo, poi dice: «Il vino!»
«Complimenti, avete risolto l’indovinello. Ora potete proseguire.»
«Evviva!»
Brava Padroncina!
Dopo pochi minuti arriviamo a un altro bivio… E adesso dove andiamo? Questa volta andiamo a destra.
Dopo un po‘ notiamo una strana figura in mezzo al sentiero. È uno zombie! Lo zombie è alto, ha i vestiti rotti ed è pieno di sangue!
«Se volete passare, dovete risolvere il mio indovinello.»
«E qual è il tuo indovinello?»
Sono una parola, ma anche tre
E siete sempre felici quando siete con me!
La prima parola splende nel cielo di notte.
La seconda parola è piccolina, ha solo due lettere!
La terza parola è molto dolce e piace tanto agli orsi.
E ora dimmi, che cosa sono?
Padroncina riflette un attimo, poi dice: «La luna di miele!»
«Complimenti, avete risolto l’indovinello. Potete proseguire.»
«Fantastico!»
Padroncina, sei un genio!
Dopo pochi minuti arriviamo a un altro bivio… E adesso dove andiamo? Questa volta andiamo a sinistra.
Dopo un po‘ notiamo una strana figura in mezzo al sentiero. È un lupo mannaro! Ha il pelo nero, gli occhi gialli e… le zanne molto lunghe!
«Se volete passare, dovete risolvere il mio indovinello.»
«E qual è il tuo indovinello?»
Arrivo con i colori dell‘autunno,
mi trovi nei boschi, tra le foglie colorate.
Ma attento! La mia casa è pericolosa.
Sono piccola, marrone e anche deliziosa.
E ora dimmi, che cosa sono?
Padroncina riflette un attimo, poi dice: «La castagna!»
«Complimenti, avete risolto l’indovinello. Ora potete proseguire.»
«Magnifico!»
Sei la migliore!
Dopo un po’ notiamo due figure in mezzo al sentiero. Questa volta non è nessuna creatura strana: sono Cody e Amicone. Li abbiamo trovati, finalmente!
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10/21/2020 • 4 minutes, 24 seconds
Il pipistrello Zucca
Ciao a tutti!
Mi chiamo Zucca, sono un pipistrello e abito in Romania. Perché mi chiamo Zucca? Perché adoro le zucche!
La mia stagione preferita è l’autunno perché ci sono tante zucche e perché c’è una festa che si chiama Halloween. Sì, gli animali festeggiano Halloween! Halloween è la mia festa preferita.
Ho una ragazza. Anche lei è un pipistrello, si chiama Pipi ed è molto bella. La mia ragazza ed io dormiamo sempre dalle quattro di mattina alle otto di sera. Ogni mattina presto guardiamo l’alba, poi andiamo a dormire.
Di lunedì andiamo a ballare. A me non piace ballare, ma a Pipi piace molto. Di martedì, di giovedì e di venerdì spaventiamo le persone. È molto divertente! Qualche volta andiamo a mangiare fuori. A me piace molto la pizza ai frutti di mare, invece Pipi preferisce la pizza ai funghi.
Pipi ed io andiamo spesso in Italia perché abbiamo amici italiani: Bruno, un grande orso bruno, e Scotty, un piccolo scoiattolo. Di sera e di notte andiamo al bar, ai concerti - mi piace la band Dracula - o visitiamo la città dove abitano Bruno e Scotty. Il 31 ottobre festeggiamo insieme Halloween.
Che cosa faccio nel mio tempo libero? Leggo libri dell’orrore, ovviamente!
P.S. Oggi ho un appuntamento. Devo andare dal dentista. Non mi piace il dentista :(
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10/16/2020 • 2 minutes, 34 seconds
Kira e Cody e il labirinto della strega #6
Protagonisti: i cani Kira e Cody 🐶, Padroncina 👩 e Amicone 👨
Episodio 6
«Perfetto!» esclama Amicone soddisfatto: in mano tiene un accendino, nell’altra la scopa. «Andiamo!»
Usciamo dal capanno degli attrezzi e Amicone dà fuoco alla scopa per creare una torcia. Cody ed io corriamo verso il cancello aperto.
«Cody, Kira, fermi! Dove state andando?» urla Padroncina sorpresa.
Ma noi non la ascoltiamo. Dobbiamo trovare quella donna. Usciamo dal cancello e Padroncina e Amicone ci seguono preoccupati. Le strade sono piene di ragni. Molte persone sono in casa e guardano spaventate fuori dalla finestra. Grazie alla torcia di Amicone, i ragni non si avvicinano: hanno paura del fuoco.
Passiamo davanti al supermercato, svoltiamo a sinistra, attraversiamo un parco e poi proseguiamo dritto sulla strada principale fino al cimitero. Qui non ci sono ragni. Dopo alcuni minuti arriviamo ad un alto cancello di ferro. Siamo arrivati. Stranamente, il cancello è aperto.
«Perché ci avete portato qui? Non volete mica entrare?! Dai, torniamo indietro, non mi piace questo posto» dice Padroncina.
Poi sentiamo un urlo provenire dal giardino. E ora che succede? Di nuovo i ragni?
«Forse qualcuno è in pericolo, dobbiamo aiutarlo!» dice Amicone e corre dentro, seguito subito da Cody.
«Ma… un momento! Questa è una proprietà privata!» esclama Padroncina, ma Amicone e Cody non si vedono già più. Padroncina scuote la testa ed entra, io la seguo. Camminiamo su un sentiero stretto, con delle siepi molte alte ai lati. Poi arriviamo a un bivio. E poi a un altro bivio. Da che parte sono andati Cody e Amicone?
«Cody! Edo!» urla Padroncina.
Dove siete? abbaio io.
Silenzio.
«Ma che razza di giardino è questo?»
Io ho una brutta sensazione. Questo non è un giardino. Questo è un labirinto.
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10/16/2020 • 3 minutes, 22 seconds
Kira e Cody e il labirinto della strega #5
Protagonisti: i cani Kira e Cody 🐶, Padroncina 👩 e Amicone 👨
Episodio 5
Attraversiamo il giardino, andiamo nel capanno degli attrezzi e chiudiamo velocemente la porta. Il posto è piccolo e pieno di attrezzi, ma per fortuna non ci sono ragni. Tranne uno, che sta camminando sulla testa di Cody.
«Porca miseria!» esclama Amicone. «Ma che succede? Da dove vengono tutti questi ragni?»
«Non lo so, ma hai visto là fuori quanti sono? Non sono usciti solo dai nostri dolcetti. Forse sono usciti dai dolcetti di tutti!»
«Ma com’è possibile?»
La situazione è davvero assurda.
«Dobbiamo chiamare qualcuno. La polizia, i nostri genitori… Ma ho lasciato il cellulare in casa! Tu hai il tuo?»
«Purtroppo no, questo costume non ha le tasche» dice Amicone.
«Allora dobbiamo tornare in casa»
«Va bene, ma aspetta, forse troviamo qualcosa di utile…» dice Amicone e si guarda in giro.
Io intanto rifletto.
«Cody, anche secondo te i ragni sono strani?» gli chiedo osservando il ragno sulla sua testa.
«Sì» dice lui. «Hanno un odore diverso. Puzzano di… di…»
«Uova marce?»
«Esatto.»
Il ragno cade a terra. Cody lo annusa e poi… lo mangia. «Che strano. Non sa di ragno. È gommoso, come una caramella»
«Cody, ti devo dire una cosa. Oggi pomeriggio…» e gli racconto di quella strana signora.
«Forse so chi è»
«Cosa? Davvero?»
«Ho sentito alcuni cani parlare di una misteriosa donna che abita in una grande villa vicino al cimitero. Una donna che vive con tanti gatti. Ci sono anche dei ragazzi. Sono tutti molto strani: la donna, i gatti, i ragazzi. Ai cani non piace passeggiare lì vicino»
«Ok, allora dobbiamo andare lì. Secondo me, lei c’entra qualcosa con tutto questo.»
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10/12/2020 • 3 minutes, 8 seconds
Kira e Cody e il labirinto della strega #4
Protagonisti: i cani Kira e Cody 🐶, Padroncina 👩 e Amicone 👨
Episodio 4
In salotto, una ragazza ha lasciato cadere a terra un biscotto. Con dita tremanti, indica qualcosa di colore nero che si sta muovendo sul pavimento. «Quel… quel ragno è appena uscito dal biscotto!» esclama terrorizzata.
A me i ragni non fanno paura. Sono degli animali piuttosto buffi! Corro per catturarlo, ma non faccio in tempo. Il ragno scompare sotto il divano e non lo vedo più. In quel momento altre persone iniziano a urlare.
Qualcuno ha preso una fetta della torta alla zucca che Padroncina ha preparato con tanto amore. Ma dal centro della torta, come una cascata nera, escono decine, anzi, centinaia di ragni neri. Altri ragni escono dai biscotti e dai muffin al cioccolato. Tutti i dolcetti sono invasi dai ragni, che camminano velocissimi sul pavimento e si arrampicano sulle gambe degli ospiti.
«Che cosa…?» «Via di qui, presto!»
Che diamine sta succedendo?
Troppo tardi mi accorgo che i ragni si stanno arrampicando anche su di me. Adesso non sono più così buffi… Aiuto! Cody! Padroncina! abbaio terrorizzata. Cado a terra. Ahia, che male! I ragni stanno tessendo una ragnatela intorno al mio corpo. Oh no! Vogliono mangiarmi!
Padroncina e Amicone arrivano di corsa. Lei ha in mano un coltello e cerca di liberarmi, mentre lui tiene lontani i ragni con una scopa. Alcuni ragni camminano sul mio muso. Hanno davvero un cattivo odore questi ragni… Padroncina riesce finalmente a liberarmi e tutti insieme corriamo fuori dalla casa. Per strada, le persone urlano e corrono spaventate.
Per terra ci sono tante figure bianche. Questa volta non è né carta igienica né stoffa . Sono persone avvolte nelle ragnatele, pronte per essere mangiate.
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10/10/2020 • 3 minutes, 11 seconds
Kira e Cody e il labirinto della strega #3
Protagonisti: i cani Kira e Cody 🐶, Padroncina 👩 e Amicone 👨
Episodio 3
Verso le otto arrivano gli invitati e Padroncina li saluta allegramente. È vestita da vampira: indossa un lungo vestito nero e rosso e stivali neri con il tacco alto. Ha anche comprato dei denti da vampiro e si è truccata in modo particolare. Fa un po’ paura!
Anche Cody ed io indossiamo dei costumi. Io indosso un mantello rosso con il cappuccio e Cody indossa un costume da lupo. Sì, avete indovinato, siamo Cappuccetto Rosso e il lupo cattivo!
Mi guardo in giro. Quanti amici! Ma dov’è Amicone? Arriverà in ritardo, come al solito…
Gli amici di Padroncina sono tutti travestiti: da zombie, da strega, da demone… Alcuni si sono ispirati ai film horror: uno indossa un costume da Freddy Krueger di Nightmare, uno da Jason di Venerdì 13 e uno da Saw l’enigmista. C’è anche un ragazzo vestito da Edward mani di forbice e una coppia con bambini vestita da famiglia Addams. Fantastici! Qualche volta Padroncina e Amicone guardano un film horror. A me non piacciono, mi fanno troppa paura! Vado sempre via quando loro ne guardano uno…
Padroncina fa subito un sacco di foto e anch’io mi metto in posa insieme a Cody. Facciamo un figurone nei nostri costumi e tutti ci fanno i complimenti!
Ma quando arriva Amicone? Ah, eccolo, finalmente è arrivato! Certo che è proprio un ritardatario…
Tutti lo chiamano Edo, io invece lo chiamo Amicone, perché è il mio grande amico. È il mio umano preferito – ovviamente dopo Padroncina. È molto simpatico e gioca sempre con me e Cody. Viene a casa nostra quasi ogni giorno e spesso ci porta a spasso. Lui è alto, magro, ha i capelli neri e gli occhi verdi. Ma stasera non riesco a vedere i suoi capelli neri perché sono coperti da… carta igienica?
«Edo!» esclama Padroncina quando lo vede.
«Ehi ciao! Caspita, questo look da vampira ti sta proprio bene!» dice Amicone ammirando Padroncina dalla testa ai piedi.
Lei sorride lusingata. «Beh, non posso dire lo stesso di te…» risponde lei ridendo. In effetti, Padroncina ha ragione… Amicone è tutto coperto di carta igienica! Ok, non è carta igienica, è stoffa bianca. Ma a me sembra carta igienica. Amicone infatti è vestito da mummia.
Bau bau! abbaio io. Non mi saluti?
«Ciao Kira!» dice e mi accarezza, «Anche tu sei molto carina vestita da Cappuccetto Rosso. Ma attenta al lupo cattivo!» scherza lui.
Poi, all’improvviso, qualcuno urla.
«AAAAAAHHHHH!!!!»
Santo cielo! Che cosa succede?`
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10/8/2020 • 4 minutes, 2 seconds
Kira e Cody e il labirinto della strega #2
Protagonisti: i cani Kira e Cody 🐶, Padroncina 👩 e Amicone 👨
Episodio 2
Padroncina ha ancora molto da fare e io mi annoio un po’. Così vado in giardino e mi godo la fresca aria autunnale. Mi piace stare in giardino. Abitiamo in una via tranquilla dove passano poche macchine. Alcune persone stanno camminando sul marciapiede. Forse vanno a fare la spesa al supermercato, oppure vanno a prendere un caffè al bar qui vicino.
Yaaawn che sonno… quasi quasi faccio un pisolino…
«Ah ah ah! Mi immagino già le loro facce quando li mangeranno!»
Mi sveglio all’improvviso. È buio. Chi ha parlato? Qualcuno ridacchia. Mi avvicino al cancello. Lì fuori c’è una donna. Ha il viso pallido e i lunghi capelli neri le coprono il viso. Ha in mano una grande borsa nera da cui esce una puzza terribile. Che cos’ha in quella borsa, uova marce? Bleah! Quando mi vede, la donna si avvicina al cancello. I suoi grandi occhi neri mi fissano.
«Ciao, bel cagnolino. Vuoi un dolcetto? Oppure preferisci… uno scherzetto?» dice la donna, poi tira fuori dalla borsa qualcosa che sembra… una rana morta!
Bau bau bau! Abbaio io spaventata. Che schifo!
La donna ridacchia divertita, poi mi fa l’occhiolino e va via.
Io rimango lì, immobile, spaventata e disgustata.
«Kira, che succede?» Padroncina ha aperto la porta d’ingresso. «Dai, vieni, dobbiamo prepararci per la festa!»
Corro subito in casa. Prima di entrare, mi giro e guardo di nuovo la strada. Riesco ancora a sentire quella puzza di uova marce.
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10/8/2020 • 2 minutes, 57 seconds
Kira e Cody e il labirinto della strega #1
Protagonisti: i cani Kira e Cody 🐶, Padroncina 👩 e Amicone 👨
EPISODIO 1
Oggi è una bella giornata. È autunno e in giardino ci sono tante foglie rosse, gialle, arancioni e marroni. Mi piacciono i colori dell’autunno! È pomeriggio e c’è il sole, ma non fa molto caldo. Ma oggi non è un giorno qualsiasi. Oggi è un giorno speciale: è Halloween!
Padroncina è in casa. Lei è la ragazza più simpatica, più buona, più bella e più dolce del mondo. È la migliore, sì, senza dubbio! Lei è la mia Padroncina! Chissà cosa sta facendo ora? Vado a vedere.
È in cucina e sta preparando dei dolcetti per la festa di stasera. Dice che sono molto semplici e veloci da preparare. Servono solo uova, zucchero, farina, burro, un pizzico di sale, un cucchiaino di estratto di vaniglia, un po‘ di zucchero a velo e di cioccolato fondente. Alla fine sembrano dei fantasmi!
La festa di Halloween inizia alle otto e Padroncina ha già decorato la casa con zucche, ragnatele, ragni e pipistrelli. Ci sono anche tante candele. All’ingresso uno scheletro dà il benvenuto agli ospiti. Balla e dice: Benvenuti! È molto simpatico!
Cody è in salotto e sta dormendo sotto il tavolo. Sul tavolo ci sono già molte cose da bere e da mangiare: vino, birra, succhi, un cocktail rosso sangue e tanti dolci, tra cui biscotti, muffin al cioccolato e una torta alla zucca. Ci sono anche dei biscotti per cani. Sono sicuramente buonissimi! Mi viene l’acquolina in bocca… Quando inizia la festa? Non vedo l’ora!
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10/7/2020 • 2 minutes, 45 seconds
Il costume perfetto
Finalmente – era la sera che aspettava da tante settimane. Aveva pensato e ripensato a cosa poteva indossare a Halloween. Poi, quando meno se lo aspettava, ebbe l‘idea per il costume perfetto. L‘idea le venne mentre era seduta a tavola e mangiava la zucca al forno. Le piacevano tanto le zucche – le mangiava con gli gnocchi, nelle zuppe, al forno, impanate o nel risotto. La bambina era dotata e sapeva usare la macchina da cucire. Con l’aiuto della madre era riuscita a creare un costume stupendo.
E così, quella sera si travestì da zucca.
Cominciò i preparativi nel tardo pomeriggio. Il tempo sarà perfetto, pensava guardando fuori dalla finestra. C’era tanta nebbia e attorno ai lampioni la luce fredda sembrava un’aureola. La bambina mise il costume sul letto e lo ammirò. Raccolse i suoi capelli lunghi e li legò in una coda di cavallo, poi si mise il cappello arancione con la punta verde. Sua madre la aiutò a indossare il costume e le chiuse la cerniera lampo dietro la schiena. Si mise le scarpe arancioni che aveva dipinto lei stessa e prese il piccolo cestino. Era pronta per uscire.
Aprì la porta e sentì l’aria fredda sulla sua faccia dipinta. Aveva dipinto dei triangoli sopra gli occhi e una striscia sulla bocca. Fece un respiro profondo guardandosi attorno. Vide tanti altri bambini in costume che avevano il suo stesso piano: raccogliere i dolci. Salutò la madre e cominciò il suo giro. Vicino alla scuola incontrò le sue amiche – una strega con una scopa, una vampira con un mantello verde scuro e una mummia. Andarono verso il porto dove abitavano tante persone benestanti che gli avrebbero sicuramente dato dei dolci.
Era strafelice, ma stanca quando tornò a casa. Il suo cestino era pieno di cose buonissime. Si era divertita molto con le sue amiche e pensò che quella sera era stata un successo. Si tolse il costume e andò a letto. Mentre si addormentava, immaginò già il prossimo Halloween. Sarebbe stato perfetto di nuovo, ne era sicura.
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10/3/2020 • 3 minutes, 5 seconds
Il gatto Franz e la festa di Halloween
C‘era una volta un gatto che era sempre molto curioso. Era anche pauroso, ma con la mamma era più curioso che pauroso, perché con la mamma non succede mai niente di male. Il gatto si chiamava Franz e un giorno ha vissuto una grande avventura! Era la notte del 31 ottobre e la mamma di Franz aveva organizzato una festa di Halloween. Quando gli ospiti sono arrivati, Franz, il gatto curioso, ha voluto vedere che cosa stava succedendo. Tutti gli ospiti erano mascherati e avevano portato molte cose da mangiare: delle dita di strega, degli occhi mostruosi in budino rosso... Franz ha pensato che a volte gli umani sono un po‘ strani! Ma non importa. Poi la mamma gli ha detto: «Franz, non credo che ti piaccia una festa del genere, c‘è troppa gente, troppo chiasso qui! Vieni con me, andiamo in giardino.»
E così la notte di Halloween Franz e la sua mamma sono andati in giardino. Sono andati nel posto preferito di Franz, il capanno degli attrezzi. Ma che sorpresa! Nel capanno degli attrezzi hanno trovato un piccolo animale nero con le ali che parlava italiano!
Lui li ha salutati e ha detto: «Buona sera! Io sono il pipistrello Donatello, sono italiano e mi annoio molto perché gli altri pipistrelli non mi capiscono. Parlano solo tedesco e per questo non giocano con me.»
La mamma ha detto: «Nessun problema, io ti capisco!» Franz non sa l‘italiano, ma ha detto: «Mao, maaao!» Cioè: Tutto bene, benvenuto!
Così la mamma, Franz e Donatello hanno fatto una festa di Halloween nel capanno degli attrezzi. Hanno ascoltato musica italiana, hanno ballato, cantato e riso molto!
All‘improvviso qualcuno ha bussato alla porta. Tutti si sono spaventati!
La mamma ha aperto la porta e lì fuori c‘era una creatura biancastra che ha detto: «Buona sera! State ascoltando musica italiana? Io sono il fantasma Biancastro, vengo dall‘Italia e sono qui in vacanza, ma sono un po‘ solo perché gli altri fantasmi non mi capiscono e per questo non giocano con me.»
Così tutti e quattro hanno fatto una festa di Halloween nel capanno degli attrezzi e si sono divertiti molto. Alle fine la mamma e Franz hanno invitato il pipistrello Donatello e il fantasma Biancastro alla prossima festa di Halloween. Franz ha detto che non vede l‘ora di rivedere i suoi nuovi amici italiani e adesso anche lui vuole imparare l‘italiano!
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9/30/2020 • 3 minutes, 37 seconds
Rocky e l'avventura nella laguna #5
Protagonisti: il cane Rocky 🐶, Padroncina 👩 e Padroncino 👨
EPISODIO 5
Felice, lo osservo volare sopra la laguna, poi torno dai miei padroncini. Padroncina sembra molto felice, ha la macchina fotografica in mano e un grande sorriso sul suo viso. Prima di riuscire a raccontarle del mio gesto eroico, lei mi dice tutta emozionata che ha visto un fenicottero e mi mostra la foto di un grande uccello rosa che vola sopra la laguna. Ma quello è Filippo! penso sorpreso. Quindi Filippo è un fenicottero!
Adesso finalmente so che cos’è un fenicottero e sono davvero orgoglioso di averne conosciuto uno. Ma non vorrei che Padroncina diventi gelosa, quindi preferisco non dire nulla e la mia avventura rimane il mio piccolo segreto…
Ma forse potrei organizzare un incontro tra Filippo e Padroncina… Chissà?! Ne sarebbe felicissima! Felici e contenti, ci rimettiamo in viaggio verso il campeggio.
Che avventura!
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9/20/2020 • 1 minute, 52 seconds
Rocky e l'avventura nella laguna #4
Protagonisti: il cane Rocky 🐶, Padroncina 👩 e Padroncino 👨
EPISODIO 4
Torno dal granchio, gli racconto il problema e gli chiedo se può aiutarci: con le sue chele potrebbe tagliare la rete!
Risponde che ha bisogno di qualche minuto e poi verrà da noi ad aiutarci. Sono molto emozionato e felice e torno da Filippo con la bella notizia.
Filippo è molto sollevato e insieme aspettiamo. Dopo alcuni minuti vediamo finalmente il granchio. Ma lui non è da solo: tanti altri granchi sono venuti ad aiutarci! Tutti insieme iniziano a tagliare la rete. Ci mettono un po’, ma alla fine ce la fanno e Filippo è libero!
Lui li ringrazia e saltella felicissimo di qua e di là. Infine mi abbraccia. «Grazie mille Rocky! Non so cos’avrei fatto senza di te. Dobbiamo assolutamente incontrarci di nuovo! Ma adesso devo tornare dalla mia famiglia, saranno sicuramente molto preoccupati!»
E con un forte battito d’ali vola via.
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9/19/2020 • 1 minute, 50 seconds
Rocky e l'avventura nella laguna #3
Protagonisti: il cane Rocky 🐶, Padroncina 👩 e Padroncino 👨
EPISODIO 3
Ok, devo stare calmo. Mi serve un’idea per aiutarlo. Intanto gli chiedo come si chiama.
«Mi chiamo Filippo. Sono incastrato! Puoi aiutarmi?» chiede lui preoccupato.
«Io sono Rocky, e sì, ti aiuto. Devi solo rimanere calmo. Ce la facciamo, non preoccuparti!» gli dico con voce tranquilla, ma dentro di me sono molto agitato.
Cerco qualcosa lì vicino per tagliare la rete e trovo una conchiglia. La prendo e torno da Filippo. Provo a tagliare la rete, ma la conchiglia si rompe al primo tentativo. Accidenti!
Mi guardo in giro e cerco un’altra soluzione. Poco distante c’è un gabbiano. Rocky, non inseguirlo, NON inseguirlo! ripeto a me stesso.
Mi avvicino e gli chiedo gentilmente aiuto, ma lui non sa come aiutarci. Avrei fatto meglio a inseguirlo… penso deluso. Mi allontano camminando nell’acqua, vicino alla riva, e inciampo su un grosso sasso. Ahi! Che male! Da sotto il sasso esce un granchio che brontola perché l’ho svegliato. Mi scuso gentilmente e vado via di corsa. Le chele del granchio mi fanno un po’ paura… ma all’improvviso mi viene un’idea.
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9/19/2020 • 2 minutes, 13 seconds
Rocky e l'avventura nella laguna #2
Protagonisti: il cane Rocky 🐶, Padroncina 👩 e Padroncino 👨
EPISODIO 2
Andiamo su una bella pista ciclabile in via Fausta, poi giriamo a destra verso la laguna e proseguiamo dritto a una rotatoria. Poi dobbiamo andare su un ponte. Ma Padroncina fa fatica a salire sul ponte con me nel carrellino. Lei impreca ed esclama: «Rocky, devi dimagrire!»
Pffff… questi sono muscoli, non grassi! abbaio io un po’ offeso.
Alla fine Padroncino deve aiutarla a fare la salita…
Dopo il ponte c’è una bella chiesa, qualche ristorante e un altro ponte. Dopo un po’ attraversiamo un cortile. Lì ci sono persone anziane che giocano a carte. Sembra privata, ma è una strada pubblica. In Italia è tutto un po’ strano, ma mi piace.
Finalmente arriviamo al mare, ci fermiamo e scendo. A sinistra e a destra c’è il mare. Che posto stupendo!
Camminiamo un po’ e i miei padroncini cercano un bel posticino per sedersi. Ci sono molti gabbiani in acqua. Li osservo e li vorrei inseguire, ma so che non posso. Sono un bravo cane e obbedisco a Padroncina!
Abbaio e chiedo a Padroncina se posso andare un po’ in giro e lei mi lascia libero. Per fortuna posso camminare e non mi annoio. Faccio qualche passo, giro a sinistra e… vedo un grande uccello rosa con le gambe lunghissime!
Mi avvicino a lui prudentemente e sento che sta chiedendo aiuto. Poverino! Una delle sue gambe è incastrata in una rete.
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9/17/2020 • 2 minutes, 31 seconds
Rocky e l'avventura nella laguna #1
Protagonisti: il cane Rocky 🐶, Padroncina 👩 e Padroncino 👨
EPISODIO 1
Ahhh che bello. Le vacanze sono il periodo più bello dell’anno!
È mattina e sono in spiaggia con i miei padroncini. Prendiamo il sole e ci godiamo la dolce vita. L’Italia è un luogo davvero incantevole.
Per fortuna, nonostante questo strano virus, siamo potuti andare in vacanza a Cavallino.
Ma… un momento! I miei padroncini raccolgono le loro cose e tornano al campeggio. Perché non restiamo in spiaggia? Ah, forse facciamo una gita! Ma non ne sono sicuro. Incuriosito, li seguo fino alla nostra roulotte. Aspetto paziente nel mio lettino e li osservo mentre si preparano. Vedo che Padroncina mette in uno zaino due bottiglie d’acqua, una ciotola per me e una macchina fotografica. Ha! Avevo ragione, facciamo una gita. Fantastico!
Padroncina dice che andiamo in bici nella laguna perché vuole vedere i fenicotteri.
I fenicotteri? Che cosa sono? Sono molto curioso di scoprirlo.
Allora salto nel mio carrellino dietro alla bicicletta di Padroncina e partiamo.
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9/15/2020 • 1 minute, 57 seconds
Sciarpetta Verde #7
#EPISODIO 7
«Ma non potevi dirmelo che la torta non ti piaceva?» ha chiesto Sciarpetta Verde perplessa.
«Ma tesoro, non volevo offenderti…» ha detto la nonna.
Intanto il gatto selvatico ha aperto gli occhi.
«Come stai?» gli ha chiesto gentilmente la nonna.
«Insomma, mi fa un po’ male la testa…» ha risposto lui.
Barcollando un po’ è andato verso la porta.
«Bene, allora io vado… È stato un piacere…»
«Ma dove vai? Perché non resti qui con me? Potrai mangiare quanto vuoi! A patto che non mangi i pulcini…» ha detto la nonna sorridendo.
Commosso da tanta gentilezza, il gatto selvatico ha accettato. E da quel giorno, il gatto selv, ehm, domestico ha vissuto felice e contento a casa della nonna.
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9/12/2020 • 1 minute, 47 seconds
Sciarpetta Verde #6
#EPISODIO 6
«Fermo!» ha urlato la nonna uscendo dall’armadio.
«Nonnina, stai bene!» ha esclamato Sciarpetta Verde felice di rivedere la sua nonnina sana e salva. La nonna è corsa subito dal gatto selvatico e l’ha preso in braccio.
«Che cosa hai fatto a questo povero micio?»
«Non preoccuparti, sta solo dormendo. Gli ho dato un sonnifero» ha risposto il veterinario un po’ imbarazzato.
«Ma nonnina, che cosa ci facevi nell’armadio?»
E mentre coccolava il gatto addormentato, ha spiegato: «Questo povero micio era molto affamato. Così gli ho proposto di fare scambio e di mangiare la torta al posto mio, dato che a me non piace la torta alle prugne…»
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9/12/2020 • 1 minute, 36 seconds
Sciarpetta Verde #5
#EPISODIO 5
La nonna possiede molti animali: delle galline, un gallo, un cavallo, due caprette e alcuni conigli. Per questo il veterinario va regolarmente da lei per controllare che gli animali stiano bene. In quel momento stava visitando il cavallo, quando ha sentito urlare. Allora è corso subito in casa. Sciarpetta Verde lo ha visto e ha urlato: «Aiuto! Questo gattaccio ha mangiato la torta! E probabilmente ha fatto del male alla mia nonnina!»
Senza esitare, il veterinario ha tirato fuori dalla tasca una siringa e l’ha conficcata con forza nel sedere del gatto. Il gatto selvatico ha miagolato forte, poi ha chiuso gli occhi ed è caduto a terra come un sacco di patate.
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9/12/2020 • 1 minute, 32 seconds
Sciarpetta Verde #4
#EPISODIO 4
Dopo aver raccolto un po’ di funghi, Sciarpetta Verde è arrivata a casa della nonna. È entrata ed è andata da lei, che si trovava in camera da letto. Le ha mostrato i funghi, il tè e la torta.
Ma la nonna aveva un aspetto davvero strano…
«Nonnina, che faccia pelosa che hai!»
«Lo so, tesoro, devo andare dall’estetista…»
«Nonnina, ma hai le orecchie a punta!»
«Così posso sentire bene le tue lamentele, tesoro mio.»
«Nonnina, ma quella è una coda???»
«Santo cielo, è chiaro che non sono tua nonna!»
E il gatto selvatico ha fatto un grande balzo e… ha mangiato la torta in un sol boccone!
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9/12/2020 • 1 minute, 31 seconds
Sciarpetta Verde #3
#EPISODIO 3
Mentre Sciarpetta Verde raccoglieva altri funghi, il gatto selvatico è corso a casa della nonna.
La finestra era aperta. La nonna era a letto e parlava al telefono.
«Sì, ho ancora la febbre. 39. Come dici? Sciarpetta Verde sta venendo qui con una torta e del tè? Ottimo! Che torta hai fatto?»
Ma la nonna non sembrava contenta mentre ascoltava la risposta.
«Una torta alle prugne? Mmm… Ok, grazie. Ciao.»
Poi la nonna ha messo giù il telefono. In quel momento, il gatto selvatico è entrato in casa con un grande balzo.
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9/12/2020 • 1 minute, 30 seconds
Sciarpetta Verde #2
#EPISODIO 2
Mentre camminava nel bosco, Sciarpetta Verde ha pensato: Voglio raccogliere qualche fungo per la nonna, così possiamo cucinare un bel risotto ai funghi.
E così ha abbandonato il sentiero…
«Buongiorno, bambina» ha detto un gatto selvatico. «Che cosa fai nel bosco tutta sola?»
«Raccolgo dei funghi per la mia nonna malata. E le porto anche un buon tè e la torta che ha fatto la mamma» ha risposto Sciarpetta Verde.
«Una torta, eh? La nonna è davvero fortunata…» ha detto il gatto selvatico, già con l’acquolina in bocca.
«E dimmi, la nonna abita qui vicino?»
«Alla fine del bosco, ci vogliono ancora 10 minuti!»
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9/12/2020 • 1 minute, 33 seconds
Sciarpetta Verde #1
#EPISODIO 1
C’era una volta una bambina che indossava sempre una sciarpa verde che le aveva regalato la nonna. Per questo tutti la chiamavano Sciarpetta Verde. Viveva in una bella casa vicino a una grande bosco. Alla fine del bosco viveva sua nonna.
Un giorno la mamma le ha dato un cestino e le ha detto: «La nonna è malata. Va’ da lei e portale questa torta e questo buon tè. Ma fa’ attenzione! Il bosco è pieno di animali pericolosi. Segui sempre il sentiero!»
E così Sciarpetta Verde si è messa in cammino.
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9/12/2020 • 1 minute, 22 seconds
B1 • Jinse, il cavallo che vuole essere coraggioso
Ciao! Sono il cavallo Jinse e vivo in una stalla molto carina in Baviera, insieme al mio migliore amico Graphit e altri 20 cavalli. Siamo una grande mandria di cavalli e viviamo tutti insieme. Graphit, il mio migliore amico, è molto anziano, per questo è in pensione da qualche anno. Non so cosa voglia dire esattamente, ma sembra che non debba fare più niente, riceve solo da mangiare e qualche medicinale. A lui basta mangiare tanto, godersi la vita e non doversi muovere tanto. A me non piacerebbe non fare niente, sarebbe noioso! Preferisco vivere delle avventure e imparare cose nuove! Ma lui è contento così e io faccio del mio meglio per evitare che gli altri lo infastidiscano. Sono la sua guardia del corpo! Poi ci sono i nostri umani, la mamma e il papà, che vengono ogni giorno a trovarci. Siamo sempre molto felici quando arrivano. Vado subito al cancello a salutarli e Graphit mi segue. Ci strigliano e pettinano e questo dura molto, specialmente in inverno. Sono un frisone con molto crine e una criniera lunga e folta, per questo ci mettono sempre molto tempo a strigliarmi. Mi piace, amo essere strigliato!
Dopo facciamo spesso qualcosa di interessante, come un giro, e ciò mi piace molto perché viviamo sempre molte avventure nei campi e nel bosco. Mi piacciono le avventure e un giorno diventerò un cavallo molto coraggioso, ma adesso… sono ancora molto prudente. È giusto essere prudenti, o no? Per esempio, sono molto prudente quando vedo una macchina parcheggiata vicino al nostro sentiero. Potrebbe partire da un momento all‘altro! Devo fare attenzione che non ci succeda niente di male, vero?
Ma la mamma mi dice: «Ma Jinse, cosa stai facendo? Tu sai cosa sono le macchine! Puoi passare, non è pericoloso».
Sono anche molto prudente quando vedo un altro cavallo. Non si sa mai!
Ma la mamma ogni volta mi dice: «Ma Jinse, tu conosci altri cavalli, perché hai paura? Non essere stupido!»
Mm. Forse a volte sono troppo prudente…
Andiamo anche al maneggio per imparare cose nuove. Faccio qualcosa che si chiama dressage ed è molto interessante perché imparo tanto e mi fanno sempre un sacco di complimenti. Mi piace quando vengo lodato! E poi ci sono anche i giochi! Sono molto divertenti. La mamma dice che mi aiutano a non essere più un fifone… io le dico che non sono un fifone, sono solo prudente. Ma comunque la mamma ha ragione, mi aiutano molto. Per esempio grazie a questi giochi ho imparato che un ombrello non è per niente pericoloso e adesso non ho più paura degli ombrelli. Anche prima non avevo paura, ero solo prudente… vabbè, avete capito. Ho imparato anche molte altre cose, ma sono difficili da descrivere, per questo vi mostro qualche foto.
È tutto, adesso ci conoscete. Vedrete, un giorno diventerò un cavallo coraggiosissimo!
P.S. Ho presentato anche Graphit perché lui non ama molto scrivere. Anzi, a dire la verità, penso che non sappia proprio scrivere!
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8/21/2020 • 4 minutes, 13 seconds
A1 • Scotty ha freddo
È inverno e lo scoiattolo Scotty ha freddo. Ha anche fame e sete. Allora prende una coperta calda, mangia un po' di noci e beve un tè caldo. Ora Scotty è soddisfatto!
Yaawn. È molto tardi e Scotty ha sonno.
«Vado a dormire» dice.
Buona notte e sogni d'oro, Scotty!
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8/20/2020 • 52 seconds
A1 • Il fiore più bello
Il coniglietto Bianco è innamorato di Margherita, una bella coniglietta che vive a Boscoverde. Bianco vuole regalare a Margherita un bel fiore, così va nel bosco. Vuole trovare il fiore più bello di tutti!
Vede un bel tulipano arancione e pensa: Che bel fiore!
Poi vede un grande girasole giallo: Questo fiore ha un bel colore!
Poi vede una splendida rosa rossa: Le rose sono molto belle!
Vede anche tante belle margherite bianche: Sono davvero carine!
Ma qual è il fiore più bello? Non è facile!
Alla fine va dalla coniglietta Margherita e le regala un bel mazzo di fiori colorati. «Questi fiori sono bellissimi, ma il fiore più bello sei tu!»
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8/20/2020 • 1 minute, 30 seconds
A2 • Lucy vuole fare amicizia
C‘era una volta una piccola lucertola che si chiamava Lucy. Lucy era molto triste perché non aveva amici. Lei faceva sempre la spesa da sola, faceva sempre colazione da sola e faceva anche lunghe passeggiate da sola. Era così triste che le faceva sempre male la testa!
Però un giorno ha avuto un‘idea: mentre faceva uno spuntino, ha deciso di fare un viaggio️.
Lucy ha fatto le valigie e si è messa in cammino. Il sole splendeva e faceva molto caldo. Poi, dietro una collina, ha incontrato una rana. La rana si chiamava Ran. Loro hanno fatto quattro chiacchiere e hanno anche fatto quattro passi insieme.
Poi Lucy le ha chiesto: «Vuoi essere mia amica?»
«Sì, sto cercando un‘amica da tutta la mia vita!» ha risposto Ran con un grande sorriso.
Finalmente Lucy era felice. Ha fatto conoscenza con Ran e da quel momento le due amiche facevano tutto insieme: facevano tanti giri nel bosco insieme e facevano anche il bagno nello stagno insieme. Fare amicizia è meraviglioso!
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