Spesso sono proprio le storie a spiegare nel modo migliore l’attualità e la realtà che ci circonda. E il mondo ne è pieno. In "Stories" andiamo alla ricerca di queste storie insieme a Cecilia Sala, che ci racconterà gli Esteri attraverso i suoi protagonisti, alcuni molto famosi, altri ancora da scoprire. “Stories” non rimarrà in una stanza, vi porterà in trasferta con Cecilia per scoprire sul campo quello che succede nel mondo: i contesti, le crisi e le buone notizie.
Ep.485: Bukele vince contro le gang e vince le elezioni
Ieri Nayib Bukele ha rivinto le elezioni in El Salvador e la sua popolarità è tutta merito della repressione brutale contro criminali veri e presunti. Bukele ha sostituito i giudici della Corte suprema e quelli attuali sono disponibili a concedergli moltissimo: prima gli hanno permesso di correre per un secondo mandato anche se le regole lo vieterebbero, poi gli hanno consentito di rivoluzionare i processi e dare mano libera a esercito e poliziotti. Lo scopo era mettere in carcere decine di migliaia di persone in tempi record. Se oggi in El Salvador sei sospettato di far parte di una gang, i tuoi diritti svaniscono a prescindere che l’accusa sia vera o meno. Dal punto di vista dello stato di diritto, delle garanzie, dei diritti umani, è un’operazione mostruosa. Ma ha funzionato: gli omicidi sono passati da 53 ogni 100 mila abitanti a 2,4 ogni 100 mila abitanti, e i cittadini hanno premiato il presidente.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Centro de confinamiento del terrorismo, canale YouTube Nayib Bukele, 2 febbraio 2023; Cerco de seguridad en Nueva Concepción, Chalatenando, canale YouTube Nayib Bukele, 17 maggio 2023; account Instagram NayibBukele, 24 febbraio 2023; Un 15 de septiembre diferente, canale YouTube Nayib Bukele, 19 settembre 2022; 18 Street gang San Salvador, canale YouTube Justice Smith, 11 ottobre 2015; Thousands of suspected gang members moved to 'mega prison' in El Salvador, Reuters, 27 febbraio 2023
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2/5/2024 • 8 minutes, 44 seconds
Ep.484: I soldati israeliani che danno fuoco alle case di Gaza
Appiccare il fuoco alle case di Gaza “è diventata una pratica comune”, hanno detto tre ufficiali israeliani – in tre occasioni separate – al quotidiano Haaretz. I comandanti hanno ordinato, permesso o tollerato che i militari che lasciavano gli appartamenti nella Striscia, dopo averli occupati e averci dormito dentro, li bruciassero. Quelle case sono state abbandonate dai profughi palestinesi che hanno obbedito alle evacuazioni forzate volute da Israele. Sono i palestinesi che avevano letto sui volantini lanciati dagli aerei: “Considereremo chi resta in questa zona alla stregua dei terroristi”, e si erano mossi di conseguenza. Questa pratica si aggiunge a quella delle demolizioni controllate che si è intensificata nelle ultime settimane rispetto all'inizio dell'invasione. In questi casi i soldati piazzano l’esplosivo nei palazzi e poi premono un pulsante da una distanza di sicurezza per farli saltare.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X Seamus_Malek, 7 gennaio 2024; account X BabakTaghvaee1, 22 novembre 2023; account X JoshuaPHilll, 20 gennaio 2024; account X DmodosCutter, 7 gennaio 2024; account X NationalIndNews, 3 gennaio 2024; account X Sprinter99800, 20 dicembre 2023; account X Anurag_4M, 9 ottobre 2023
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2/2/2024 • 7 minutes, 48 seconds
Ep.483: Neuralink, un macaco, un videogioco
Neuralink viene impiantato nel cervello allo scopo di poter comunicare con i dispositivi tecnologici con il pensiero, senza dover dare un ordine con la voce o compiere un gesto. Quando ancora non era arrivato l’annuncio di Elon Musk del primo impianto Neuralink su un essere umano, la tecnologia era stata sperimentata sui macachi. Alcune scimmie sono morte e non è un segreto: solo che Musk aveva detto che erano morte di vecchiaia, invece sono morte perché l’impianto avrebbe spaccato parti della loro corteccia cerebrale. Anche per questo oggi tutta la comunità scientifica guarda all’ultimo esperimento di Musk con attenzione ma anche con molta cautela. Il proprietario di X (ex Twitter), Tesla e SpaceX dal canto suo ha detto di essersi ispirato a un videogioco, in particolare al protagonista di "Deus Ex": ma non tutti sono d’accordo con la sua interpretazione del videogame cyberpunk.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Research Lab Ambience, canale YouTube Ambience alcove, 18 settembre 2021; Elon Musk Neuralink is Scary, canale YouTube Metaversementors, 23 aprile 2022; Watch Elon Musk's Neuralink monkey play video games with his brain, canale Youtube Cnet Highlights, 9 aprile 2021; Neuralink Progress Update, Summer 2020, canale Youtube Neuralink, 29 agosto 2020
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2/1/2024 • 8 minutes, 38 seconds
Ep.482: Operazione lumaca
I sussidiatissimi, arrabbiatissimi, agricoltori europei stanno protestando un po’ ovunque, in Francia come in Germania e in Italia. Bloccano le strade con i trattori nonostante le loro richieste, come quella sul prezzo del gasolio per l’agricoltura, siano state esaudite subito. È che le ragioni del malcontento sono più generiche e più ideologiche: ce l’hanno con il Green deal, con i prezzi dell'energia, con l'inflazione, con la globalizzazione, con la burocrazia, con l’Unione europea (che spende un terzo del proprio bilancio per il settore e che ha già ceduto sulla gran parte delle richieste dei contadini). In pratica, ce l’hanno con un mondo che non è più quello di un tempo, romantico e campagnolo, e – in particolare a ridosso delle elezioni europee – si prendono la scena per dire: guardateci o ribaltiamo tutto.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Protestano 500 trattori a Parigi, gli agricoltori contro Macron, Quotidiano Nazionale, 8 febbraio 2023; Farmers 'besiege' Paris as protests spread to Brussels, The Guardian, 29 gennaio 2024; Agriculteurs en colère: le convoi des tracteurs arrive sur la place des Invalides à Paris, Bfmtv, febbraio 2023; Qu’est-ce qui a provoqué la mobilisation des agriculteurs ? Comprendre en trois minutes, Le Monde, 27 gennaio 2024Karine Le Marchand n’a pas apporté que son soutien aux agriculteurs sur l’A4, LeHuffPost, 29 gennaio 2024; Karine Lemarchand se rend aux côtés des agriculteurs : "Les Français vous soutiennent”, canale Youtube Lci, 29 gennaio 2024
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1/31/2024 • 9 minutes, 17 seconds
Ep.481: Ilaria Salis al guinzaglio in Ungheria
Ieri a Budapest è iniziato il processo a Ilaria Salis, una maestra di 39 anni di Monza e una militante antifascista. È accusata dell’aggressione di tre neonazisti che sono guariti in cinque e otto giorni e che non l’hanno denunciata, ma la procura ipotizza reati che possono portare a una condanna fino a 16 anni, e secondo alcune interpretazioni addirittura fino a 24. Ilaria Salis è in carcere da un anno: per i primi sette mesi non ha potuto parlare con i suoi genitori e solo dopo 35 giorni ha ricevuto vestiti puliti. Durante la prima settimana in isolamento non le avevano dato neppure l’asciugamano, il sapone, il dentifricio o la possibilità di indossare mutande pulite. Quando ha potuto parlare con suo padre ha raccontato che i poliziotti l’avevano costretta a indossare un paio di tacchi a spillo di una misura molto più piccola della sua e l’avevano portata in udienza tenendola al guinzaglio.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Ilaria Salis entra in aula a Budapest ammanettata mani e piedi e legata con una catena, canale YouTube Alanews, 30 gennaio 2024; Villagers and far right members march to remember Hungary's WW2 ruler, AP archive, 31 luglioo 2015; German Army Parade (1938), canale Youtube British Pathé, 13 aprile 2014; Deutsche Neonazis bei Gedenken an Waffen-SS in Budapest, canale YouTube Judishes Forum, 10 febbraio 2019; Anti-fascists resist annual neo-Nazi gathering in Hungary, canale YouTube Peoples Dispatch, 10 febbraio 2020
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1/30/2024 • 7 minutes, 59 seconds
Ep.480: Chi ha ammazzato i soldati americani e ha varcato la linea rossa di Biden
Qais al-Khazali è un leader iracheno sciita, amico degli iraniani, che nel suo paese comanda la milizia-partito “Lega dei giusti”. Non è un nome nuovo per gli americani: nel 2007 gli uomini armati della Lega dei giusti si erano travestiti da soldati degli Stati Uniti per infiltrarsi in una base e uccidere quanti più militari possibile. Due mesi dopo gli americani avevano catturato al-Khazali, lo avevano interrogato per tre anni e da allora sappiamo più o meno tutto di lui. Negli ultimi tempi il capo della Lega dei giusti sembrava cambiato, si era buttato in politica, aveva cominciato a dedicarsi alla beneficenza e agli investimenti nel settore farmaceutico. Ma dopo il 7 ottobre rieccolo, tra i leader di una nuova sigla spuntata dal nulla: “La resistenza islamica irachena”. Quella che ieri ha rivendicato l’uccisione di tre soldati statunitensi, i primi morti americani in medio oriente dal 7 ottobre. È un’escalation, perché Joe Biden aveva messo in chiaro con l’Iran: per me la linea rossa è l’uccisione di soldati degli Stati Uniti da parte di milizie vostre amiche.
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Gli inserti audio di questa puntata: قيس الخزعلي يهدد اهل السنة - طريف, canale Youtube أهل السنة في العرآق, 10 maggio 2013; 3 US troops killed in Jordan after Iran-backed attack, Biden vows response, canale Yotuube LiveNOW from FOX, 28 gennaio 2024; 3 American troops killed in drone attack on base in Jordan, canale Youtube Cbs Evening News, 29 gennaio 2024; account X IntelOmarion, 22 maggio 2021
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1/29/2024 • 9 minutes, 29 seconds
Ep.479: Uno specialista in massacri sta vincendo la guerra in Sudan
Il generale Hemedti vendeva l’oro a Prigozhin e ora lo vende ai servizi segreti militari di Mosca. Ha le mani sulle risorse e ormai controlla quattro dei cinque stati del Darfur, nel sud ovest del Sudan. E lì, a El Geneine, nel 2023 i suoi uomini hanno ucciso tra le 10 mila e le 15 mila persone: fucilate perché etnicamente africane in un Paese etnicamente arabo. Lo scrivono gli esperti delle Nazioni Uniti nel loro rapporto appena pubblicato. Gli uomini di Hemedti sono gli eredi dei responsabili del massacro di 300 mila persone in Darfur all’inizio degli anni Duemila. Ora il loro capo viaggia all’estero e si comporta come il vincitore della guerra cominciata il 15 aprile in Sudan.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Sudan's Darfur refugees report ethnically driven killings by RSF, Al Jazeera English, 8 novembre 2023; RSF’s Hemedti calls for replacement of Sudan's army leadership, Reuters, 29 luglio 2023; Alleged Janjaweed leader denies Darfur atrocities at war crimes court, France24 English, 5 aprile 2022; Fighting erupts in Sudan’s capital between army, paramilitar, Al Jazeera, 15 aprile 2023; General Hemetti Embarks on Diplomatic Tour Across East Africa Amid Sudanese Conflict, canale Youtube Africanews, 28 dicembre 2023; President Cyril Ramaphosa meets Sudan's RSF leader General Mohamed Dagalo, Canale Youtube SABC News, 5 gennaio 2024
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1/26/2024 • 8 minutes, 54 seconds
Ep.478: La grande censura dei palestinesi in Germania
In Germania è nato un "Archivio del silenzio". Registra tutti gli eventi cancellati, le presentazioni dei libri rimandate, le manifestazioni, le mostre, i convegni universitari e addirittura i dj set proibiti: sono decine e decine di eventi sulla Palestina oppure con ospiti considerati troppo filo palestinesi e che si sono espressi duramente contro Israele. E se quelli della scrittrice Adania Shibli o Bernie Sanders sono i casi più famosi, a finire in questo tritacarne di censure e paranoie è toccato a tanti meno famosi. Così a un certo punto sono stati gli stessi ebrei tedeschi a insorgere contro la censura delle autorità.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Babel Festival 2011 I Adania Shibli con Monica Ruocco, canale YouTube Babel Festival, 17 ottobre 2023; Sen. Bernie Sanders explains his stance on possible cease-fire in Israel-Hamas war, canale YouTube Face the Nation, 11 dicembre 2023; account Instagram hebh_jamal, 15 ottobre 2023; account Instagram nakba_75 e juedischestimme, 16 ottobre 2023
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1/25/2024 • 10 minutes, 16 seconds
Ep.477: Partorire oggi a Gaza
Pascale Coissard è la coordinatrice per le emergenze a Gaza di Medici Senza Frontiere e ci parla dall’ospedale emiratino nel sud della Striscia. In questo momento a Gaza ci sono circa 50 mila donne incinte, nell'ospedale di Coissard si assistono “il triplo o il quadruplo dei parti” che c’erano prima del 7 ottobre. Per questo nella struttura non c’è spazio per tutte le mamme: molte devono andare via soltanto mezz’ora dopo il parto. Una non ha trovato posto in ospedale e ha partorito nei bagni improvvisati accanto alle tende di plastica in cui vivono i rifugiati, e ha perso il figlio. “Senza la guerra, quel neonato sarebbe ancora vivo”, dice Coissard. La clinica ha un ginecologo e un’ostetrica, ma servono più medici e macchinari per permettere a tutte le donne gazawi di partorire in modo sicuro. Mancano anche gli integratori di ferro per le anemiche, manca l'acqua: “E senza acqua non c'è igiene per i malati”. Le ragazze con le mestruazioni si lavano in mare, a gennaio. “Gli assorbenti qui sono così costosi che la maggior parte delle donne rinuncia a comprarli”.
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Gli inserti audio di questa puntata sono stati forniti da Medici senza frontiere; un altro inserto audio è tratto account khalidi79397 di X del 24 gennaio 2023
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1/24/2024 • 8 minutes, 4 seconds
Ep.476: Due donne nordcoreane alla conquista del potere
La ministra degli esteri della Corea del Nord, Choe Son Hui, è andata in Russia per puntellare l’alleanza con Mosca e preparare il viaggio di Vladimir Putin a Pyongyang. Negli stessi giorni il leader nordcoreano Kim Jong-un ha annunciato una novità assoluta: lo scopo della Corea del Nord non è più quello della riunificazione con il Sud, Seul è un nemico e basta, e viene cancellata dalle mappe. Così tra dialoghi militari con Mosca – la cui interlocutrice privilegiata è proprio Choe – e rinnovate minacce, Kim sembra prepararsi, almeno a parole, a una guerra. Ma secondo gli osservatori la ministra Choe non risponde a Kim, bensì alla sorella del numero uno, che sarebbe anche quella che prende davvero le decisioni importanti a Pyongyang.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: N. Korea diplomat says there will be no negotiations on nuclear program, canale Youtube Arirang News, 22 ottobre 2017; North Korean foreign minister to meet Putin in Moscow, Cna, 16 gennaio 2024; North Korea declares victory over COVID; Kim Jong Un's sister blames South Korea for outbreak, Global News, 11 agosto 2022; January 16, 2024, Kcna, 16 gennaio 2024
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1/23/2024 • 8 minutes, 8 seconds
Ep.475: L’uomo che può buttare giù Netanyahu
L’ex generale e oggi ministro israeliano Gadi Eisenkot a dicembre ha perso il figlio venticinquenne e il nipote diciannovenne. Sono stati uccisi dai miliziani di Hamas mentre combattevano a Gaza. Oggi i parenti arrabbiati degli israeliani rapiti da Hamas hanno fatto irruzione in Parlamento. Protestano alla Knesset, sotto la casa del primo ministro, bloccando le autostrade. E venerdì Eisenkot ha detto che ci vuole una lunga pausa nella guerra, che è impossibile far tornare vivi gli ostaggi senza un accordo con Hamas e che chiunque sostenga una cosa diversa, sta raccontando menzogne. Si riferiva a Netanyahu: il primo ministro israeliano che la maggioranza degli israeliani detestano. I manifestanti chiedono di fermare la guerra per ottenere la liberazione degli ostaggi, e chiedono elezioni. Eisenkot chiede la stessa cosa. E la sua è la prima spallata, da dentro al governo israeliano, per buttare giù Netanyahu.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X BenzionSanders, 22 gennaio 2024; account X hamishpahot, 22 gennaio 2024; Meet the New IDF Chief of Staff: Lt. Gen. Gadi Eizenkot, canale YouTube Idf, 17 febbraio 2015; account X Now14Israel, 22 gennaio 2024; Israel-Hamas War: Son of Israeli minister, ex-IDF chief Eisenkot among 2 soldiers killed, Oneindianews, 8 dicembre 2023
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1/22/2024 • 8 minutes, 49 seconds
Ep.474: Una sanzione contro Putin è la prima buona notizia per Kyiv in molto tempo
I 61 miliardi di aiuti americani all’Ucraina sono ancora tenuti in ostaggio dai repubblicani al Congresso. E i 50 miliardi di aiuti europei all’Ucraina sono ancora tenuti in ostaggio da Orban. Ma è successa una cosa: Joe Biden ha firmato l’ordine esecutivo con cui impone le sanzioni secondarie all’economia di guerra di Vladimir Putin. La dicitura “sanzioni secondarie” suona scialba rispetto a “sanzioni primarie”, eppure definisce quelle che fanno più male. L'industria militare russa finora ha subìto soltanto sanzioni primarie, che sono relativamente facili da aggirare.
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1/19/2024 • 9 minutes, 19 seconds
Ep.473: Perché l’Iran bombarda Iraq, Siria e Pakistan (che risponde)
Teheran ha bombardato Iraq, Siria e Pakistan in un attacco senza precedenti. E questa mattina il Pakistan ha bombardato l'Iran. La guerra a Gaza non c'entra, l'Iran ha vendicato i propri morti, soltanto quelli di nazionalità iraniana. L’attacco in Siria era per vendicare l’attentato a Kerman, che ucciso quasi 100 iraniani sulla tomba del generale Suleimani il 3 gennaio. Il secondo attacco nel Kurdistan iracheno era per colpire un presunto agente iracheno del Mossad, in risposta al raid israeliano che ha ucciso il generale pasdaran Mousavi il giorno di Natale. Infine il terzo attacco contro il Pakistan, che ha risposto. Solo che entrambi i paesi stanno sparando contro le stesse persone: i beluci che vivono nelle aree tribali al confine tra Iran e Pakistan e che detestano sia il governo centrale dell’Iran che quello del Pakistan.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X GeopoliticalCen, 15 gennaio 2024; account X ConflictTR, 3 gennaio 2024; account X winter_design, 7 gennaio 2024; account X PressTV, 5 gennaio 2024; account X Itshosniy, 2 gennaio 2024; account X YWNReporter, 3 gennaio 2024; account X zarrar_11PK, 18 gennaio 2024; account NessunLuogo24, 18 gennaio 2024
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1/18/2024 • 12 minutes, 15 seconds
Ep.472: Sara è a Milano, suo padre è intrappolato a Gaza
Sara Thabit ha 29 anni e vive a Milano, la sua famiglia è a Gaza e da 103 giorni vive sotto le bombe. Sara spera che il suo legame con l’Italia possa aiutare a tirare fuori suo padre, che ha una ferita profonda alla gamba e vive in un ospedale che non è più attrezzato a curarlo, dalla Striscia. Il padre gazawi si trova all’ospedale al Shifa di Gaza City. Non è uno straniero o un palestinese con doppio passaporto, per questo non è stato evacuato dal valico di Rafah. A Gaza gli ospedali che funzionano parzialmente sono solo quattro su trentasei, e nella Striscia ci sono quasi due milioni di palestinesi che vivono con le spalle al muro, perché i soldati israeliani si avvicinano ogni giorno di più. Non sanno dove dormire e cosa mangiare. C’è un gabinetto ogni cinquecento persone e le ambulanze funzionanti sono sei.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: "We came to find death": Gaza residents share stories of loss as Israel strikes back against Hamas, canale Youtube Global News, 11 ottobre 2023; Israel Vs Palestine News | Israeli Ground Offensive In Khan younis Continues, Cnn News, 17 gennaio 2024; Gazans rush towards aid trucks carrying flour and canned food in Gaza City, Afp, 10 gennaio 2024
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1/17/2024 • 9 minutes, 16 seconds
Ep.471: Trump strumento di Dio. Benvenuti in Iowa
In Iowa si è aperta la campagna elettorale americana. Trump domina le primarie repubblicane e deve parecchio del suo risultato a uno dei gruppi più influenti dello stato: gli evangelici. Nonostante Trump sia ben poco cristiano: non è mai andato in Chiesa, ha fatto fortuna con il gioco d’azzardo, con i casinò e ha tradito la prima moglie con la seconda, la seconda con la terza, fino alla storia fedifraga con Stormy Daniels, la pornoattrice. Ma gli evangelici lo vedono come un guerriero utile alla causa, come il re persiano Ciro il grande, figura biblica che liberò gli ebrei nonostante non fosse uno di loro. Insomma, se i barbari (dal loro punto di vista: i socialisti, i woke, gli immigrati) sono alle porte, tanto vale affidarsi a un barbaro per tenerli fuori.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Trump shares bizarre 'God made Trump' campaign video, The Indipendent, 15 gennaio 2024; Ted Cruz Quotes Scripture & Prays with Supporters, canale YouTube Showtime, 1 febbraio 2016; The Roots of Evangelicals’ Political Fervor, RetroReport, 28 ottobre 2018
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1/16/2024 • 9 minutes, 5 seconds
Ep.470: La nuova faccia di Taiwan
Lai Ching-te ha scoperto la sua vocazione nel 1996, quando Pechino ha minacciato le prime elezioni libere di Taiwan con un lancio di missili. Lai è nato in una famiglia povera e numerosa, suo padre era un minatore, morto sul lavoro, la madre faceva lavoretti per mantenere a fatica i cinque figli. Lui diventa un nefrologo di un ospedale universitario. Poi sceglie la politica: diventa sindaco della sua città, poi premier e vice presidente. Sabato è stato eletto presidente, e il suo non è un compito semplice: non ha la maggioranza in parlamento e dovrà fare la cosa più difficile di tutte a Taiwan, lasciare le cose come stanno, in bilico.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Taiwan: Uss Independence arrives just off coast of Taiwan, Ap Archive, 20 aprile 2021; Taiwan election: Lai Ching-te, makes first speech since victory in presidential election, Sky News, 13 gennaio 2024; China's Xi Jinping says 'reunification' with Taiwan 'inevitable' in strong tone New Year address, canale Youtube The Telegraph, 31 dicembre 2023; account X billbirtles, 11 gennaio 2024
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1/15/2024 • 8 minutes, 30 seconds
Ep.469: Dodici bombe americane contro le basi di al Houthi in Yemen
Nella notte gli americani e gli inglesi hanno bombardato dodici basi logistiche e postazioni di lancio degli houthi di Ansar Allah in Yemen. Era una promessa: a inizio anno gli Stati Uniti avevano dato il loro ultimatum al capo della milizia-partito, Abdul-Malik al-Houthi, un Che Guevara in salsa jihadista. Lui con questa guerra ambisce al ruolo di paladino indiscusso della lotta anti-israeliana e anti-occidentale nel mondo arabo. Così invece di spaventarsi dopo l'ultimatum, martedì ha lanciato l'attacco più massiccio di tutti. I suoi uomini in Yemen sono quelli che da ormai tre mesi sparano droni e missili prodotti in Iran contro praticamente qualsiasi cosa si muova nel Mar Rosso. E così dopo averlo avvisato, gli americani hanno colpito. Ora la domanda è: cosa farà Abdul Malik in risposta all’attacco?
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Houthi leader dismisses UN sanctions threat, Ap Archive, 3 agosto 2015; Houthi Airstrikes: US, British militaries launch retaliatory strike in Yemen, FOX 4 Dallas-Fort Worth, 12 gennaio 2024; account X Osinttechnical, 12 gennaio 2024; account X TheMossadIL, 12 gennaio 2004
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1/12/2024 • 7 minutes, 45 seconds
Ep.468: Il giovanissimo primo ministro francese e la sua nemesi
Gabriel Attal ha 34 anni è il nuovo premier francese e sembra un predestinato: è stato il più giovane a fare un po’ tutto nella politica francese, da ministro dell’istruzione a primo ministro. Come Macron è un prodotto dell’élite del paese e come Macron ha molti nemici. Attal ne ha uno in particolare: un esponente dei gilet gialli che apprezza Putin, onnipresente sulle tv sovraniste, nel team degli avvocati di Julian Assange e che si chiama Juan Branco.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Gabriel Attal è il nuovo premier francese, il passaggio di consegne con l'uscente Elisabeth Borne, canale YouTube Il Sole 24ore, 10 genna,io 2024; account X nmalaboeuf, 9 gennaio 2024; "J'ai vécu un déferlement d'injures et d'insultes" : Gabriel Attal révèle avoir été un adolescent harcelé, Tf1 Info, 5 novembre 2023; Revivez la passation de pouvoirs entre Élisabeth Borne et Gabriel Attal à l'hôtel de Matignon, canale YouTube BFMTV, 9 gennaio 2024
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1/11/2024 • 8 minutes, 34 seconds
Ep.467: Le gang hanno dichiarato guerra all’Ecuador
El Fito è un boss di una gang criminale in Ecuador: era in carcere e ci stava piuttosto bene, considerando che la sua cella era una specie di ufficio, e da lì comandava. Poi però è arrivato un ordine del governo: troppo comoda la vita lì e per el Fito era pronto un trasferimento in un carcere ad alta sicurezza. E allora el Fito non si è fatto trovare e insieme alle altre gang del paese ha dichiarato guerra allo stato ecuadoriano. I gruppi criminali hanno preso in ostaggio uno studio televisivo e cinque ospedali. Hanno provato a conquistare l’università di Guayaquìl, ovunque per strada ci sono state sparatorie, esplosioni, spari. Il presidente dell'Ecuador ha dichiarato che ora comincia "una guerra interna" contro le gang. Che trafficano cocaina e, in pochi anni, hanno trasformato l’Ecuador da un paese tranquillo a un loro regno sanguinario.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: criminales toman canal de TV y universidad de Guayaquil, canale YouTube Diario el comercio videos, 9 gennaio 2024; account X alertamundonews, 9 gennaio 2024; Impactantes imágenes desde Ecuador: hombres armados irrumpieron un estudio de tv, Abc Tv Paraguay, 9 gennaio 2024; ALIAS FITO HACE LLAMADO A LAS ORGANIZACIONES CRIMINALES PARA LLEGAR A UN ACUERDO DE PAZ, canale Youtube Ecuador Comunicacion, 26 luglio 2023, account X AntiBorrego_Ec, 16 settembre 2023
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1/10/2024 • 8 minutes, 38 seconds
Ep.466: Se il tuo fidanzato applaude una poesia in Russia
Yegor ha 22 anni e vuole fare il poeta. Nadezhda ha 17 anni, due piercing, studia e cuce a mano dei peluche che poi vende online. Sono di Mosca e sono fidanzati. Una sera in centro lui declama una poesia che ha scritto per lei a un reading con molto pubblico. Un attimo dopo la polizia irrompe e se lo porta via. Finisce in carcere per 15 mesi in custodia preventiva, poi lo condannano a cinque anni e mezzo: per un applauso. Nadezhda, per la legge russa, ha un solo modo per poter fare visita a Yegor: sposarsi a 18 anni.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Буерак - Медляк, canale Youtube Gio Airutnach, 14 ottobre 2015; Александр Пушкин «Я Вас любил…», canale YouTube Interstate 70, 18 novembre 2018; Мальбэк — Равнодушие ft. Сюзанна, canale YouTube MLBC, 14 aprile 2017
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1/9/2024 • 7 minutes, 10 seconds
Ep.465: Chi vuole la guerra con il Libano
Alcuni ufficiali americani temono che il primo ministro israeliano voglia allargare la guerra al Libano perché “quando finirà il conflitto, finirà anche la sua carriera politica”. Oggi Hezbollah ha annunciato che un comandante dell'unità speciale della milizia sciita è stato ucciso da Israele mentre il segretario di Stato americano Antony Blinken è di nuovo in Medio oriente, e da lì dice che il suo principale obiettivo è scongiurare un’escalation nella regione. Il governo israeliano parla di “attacco preventivo” e il 2 gennaio il vice segretario di Hamas, Saleh al-Arouri, è stato ucciso in un attacco a Beirut senza precedenti dalla guerra del 2006.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X MintPressNews, 2 gennaio 2024; account X emilykschrader, 2 gennaio 2024; Secretary of State Blinken on diplomatic mission in Middle East, Abc, 8 gennaio 2024; account X resistance_sa, 4 gennaio 2024; account X dina_sulaeman, 3 gennaio 2024; Uccisione Arouri, leader Hamas: “È un atto terroristico, violata sovranità del Libano”, La Repubblica, 3 gennaio 2024, account X GLucaPacchiani, 7 ottobre 2023; Funeral Ceremony Held For Hamas Leader Saleh al-Arouri Killed By Israeli Strike In Beirut, canale YouTube Forbes Breaking News, 4 gennaio 2024
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1/8/2024 • 9 minutes, 12 seconds
SPECIALE Ep.364: Una giornalista ha cambiato l’Iran
Niloufar Hamedi è nata nel 1992, è la giornalista che ha raccontato agli iraniani e poi al mondo il caso Mahsa Jina Amini. Quando Mahsa è morta mentre era in custodia della polizia religiosa che l’aveva fermata per il suo velo messo male, le pagine di Esteri dei giornali di tutto il mondo erano intasate dai racconti sulla vita di Elisabetta II. Nel frattempo Niloufar Hamedi era riuscita ad entrare nell’ospedale dove Amini era stata ricoverata e fu la prima giornalista a documentare che la 22enne era morta. Aveva scattato le foto al corpo intubato e aveva ottenuto dai genitori di Amini la sconfessione della versione ufficiale delle autorità iraniane. Quello stesso giorno, cominciarono le prime proteste nel Paese. Poco dopo l’account Twitter di Hamedi è stato sospeso e il 22 settembre 2002 la reporter è stata arrestata e rinchiusa in isolamento nel carcere di Evin. La sua colpa è quella di fare parte della cerchia ristrettissima di quei giornalisti che - con poche domande fatte al momento giusto, alle persone giuste - fanno traballare la Storia.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: چرا جمهوری اسلامی روزنامهنگاران را دشمن خود میداند؟ - ۶۰ دقیقه سهشنبه ۱۷ مرداد, Bbc Persian, 8 agosto 2023; درگذشت مهسا امینی: زنان معترض در تهران روسریها را برداشتند, Bbc Persian, 19 settembre 2022
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12/31/2023 • 8 minutes, 56 seconds
Ep.463: Rudy Giuliani, from hero to zero
Ieri l’avvocato di Trump ha dichiarato bancarotta. È stato condannato a pagare 148 milioni di dollari a due donne afroamericane che aveva diffamato sostenendo che avessero truccato il conteggio dei voti per far vincere Joe Biden alle elezioni del 2020.
Rudy Giuliani nel 2001 era il sindaco–eroe di New York, dopo l’attentato alle torri gemelle, diventò “il sindaco d’America” e l’uomo dell’anno per il Time. Quindici anni dopo è diventato lo zimbello dei comici, imitato come un anziano ormai goffo e viscido. Passato da eroe a criminale, Giuliani sembra aver imboccato la strada verso l’autodistruzione. Ma attenzione a Trump nel 2024.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: French president in New York, meets Mayor Giuliani, canale Youtube AP Archive, 23 luglio 2015; Rudy Giuliani: Person Of The Year 2001 | POY 2016 | TIME, canale Youtube TIME, 6 dicembre 2016; Rudy Giuliani's bad week continues as he files for Chapter 11 bankruptcy in New York, canale Youtube MSNBC, 21 dicembre 2023; Rudy Giuliani Endorses John McCain, canale Youtube John McCain, 31 gennaio 2008; Celebrations Erupt After Joe Biden Wins the 2020 Election, canale Youtube VICE News, 8 novembre 2020; Trump's "Four Seasons" Press Conference Disaster, canale Youtube The Young Turks, 10 novembre 2020; Rudy Giuliani's hair dye drips down his face during press conference, canale Youtube The Independent, 19 novembre 2020
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12/22/2023 • 10 minutes, 11 seconds
Ep.462: Fuga dal Texas per abortire
Kate Cox è la prima donna adulta a chiedere il permesso al governo per abortire dalla sentenza della Corte Suprema che, l’anno scorso, ha abolito il diritto all’aborto a livello nazionale. Ha 31 anni e vive in Texas con il marito Justin e i loro due figli. Ha sempre desiderato una famiglia numerosa, ma ha paura della sua nuova gravidanza: un test di screening precoce ha diagnosticato alla bambina la trisomia 18, una malattia genetica grave che, nel 95 per cento dei casi, porta alla morte in grembo. I rischi sono seri anche per Kate, ma il Texas le impone comunque di portare avanti la gravidanza fino alla fine.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: The Woman Who Fought the Texas Abortion Ban, The Daily podcast, The New York Times, 14 dicembre 2023
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12/21/2023 • 8 minutes, 48 seconds
Ep.461: Gli yemeniti di Ansar Allah si sono presi il Mar Rosso
Gli islamisti yemeniti hanno spiazzato Israele, gli Stati Uniti, gli europei e la maggior parte dei paesi arabi. In pratica hanno bloccato l’accesso al Mar Rosso e hanno mandato nel panico il commercio mondiale. Le più grandi compagnie di trasporto container del mondo non vogliono più navigare quelle acque perché gli houthi di Ansar Allah sparano droni esplosivi e missili sofisticati (prodotti in Iran) contro i loro mercantili da decine di milioni di dollari. Lo fanno, spiegano, in conseguenza alla loro alleanza con Hamas e in solidarietà con tutta Gaza.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X SpiritofHo, 18 dicembre 2023; account X Yossi_Mansharof, 18 dicembre 2023; account Instagram ahmedeldin, 19 dicembre 2023; Ansar Allah Song - Purest Rifles (أشرف البنادق), canale Youtube Kornet, 29 novembre 2022; 4K Relaxation Video from Egypt with Sea Waves Sounds | The Red Sea Views - 1.5 HRS, canale Youtube 4K Relaxation Channel, 9 maggio 2017
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12/20/2023 • 8 minutes, 51 seconds
Ep.460: La bambina e il cecchino
Dunia aveva 12 anni e viveva all’ospedale Nasser di Gaza da quando ha perso la gamba ed entrambi i genitori in un bombardamento a novembre. Ieri un proiettile sparato da un carro armato israeliano ha bucato un muro del reparto maternità e l’ha uccisa. Nel nord distrutto la paura più grande per chi è rimasto sono i cecchini. Che sparano anche se sventoli bandiera bianca, se indossi il giubbotto “Press”, se sei di spalle e non rappresenti una minaccia, se sei una donna in coda per il bagno fuori da una chiesa. Un cecchino ha ferito alla coscia un giornalista palestinese famoso, Mohammed Balousha, quello che aveva raccontato al mondo la strage di neonati dentro un altro ospedale, al Nasr, e che ora non può più lavorare.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X DCIPalestine, 18 dicembre 2023; People flee after shell hits maternity ward at Gaza hospital, canale Youtube Guardian News, 18 dicembre 2023; Harrowing video shows premature babies dead in Gaza hospital, canale Youtube Middle East Eye, 29 novembre 2023; Israeli strike targets al-Nasr Hospital, kills 13-year-old girl in Gaza, canale Youtube Middle East Eye, 18 dicembre 2023
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12/19/2023 • 8 minutes, 39 seconds
Ep.459: Il processo del secolo in Vaticano
L’ex papabile Angelo Becciu è il primo cardinale a essere condannato nel paese più piccolo del mondo, il Vaticano. Questa è una storia di palazzi di lusso a Londra, piattaforme petrolifere in Angola e ricatti. Alla base del processo c’è il memoriale scritto da un monsignore e ispirato da un personaggio bizzarro: Genoveffa Ciferri Putignani detta Geneviève, che sostiene di aver lavorato per i Servizi segreti italiani negli anni Ottanta. Geneviève era diventata famosa per aver raccontato che il cardinale Becciu: “Bestemmia la madonna e insulta Bergoglio”.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: #SOUL - Card. Angelo Becciu ospite di Monica Mondo, canale Youtube Tv2000it, 29 settembre 2018; London City Ambience Sounds | Traffic, People, Piccadilly Circus | White Noise | Ultimate Soundscape, canale Youtube Ultimate Soundscape, 3 novembre 2020; Etg - Giallo finanziario in Vaticano, coinvolto il monsignore comasco Perlasca, canale Youtube Espansione Tv, 6 giugno 2020; Il cardinale Becciu condannato a 5 anni e mezzo di reclusione, Rai News - Tgr Sardegna, 16 dicembre 2023; Peculato, il cardinale Becciu: "Accuse surreali. Il Papa era turbato, soffriva a dirmelo", canale Youtube La Repubblica, 27 settembre 2020; Video: Francesca Chaouqui e il Vatileaks2, ne parla a Belve con Francesca Fagnani, canale Youtube Il Sussidiario.net, 20 marzo 2018
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12/18/2023 • 11 minutes, 54 seconds
Ep.458: Operazione 1027. La giunta in Myanmar ha paura
In Myanmar un’azione rapida e mirata si è trasformata in un bagno di sangue per l'esercito ufficiale e per la giunta militare che dal 2021 governa il paese dopo un golpe. L’operazione ha unito tutti i gruppi che combattono da tempo la giunta e ha trovato il supporto pratico di ampie fasce della popolazione. E ci ha ricordato che il Myanmar non ha un solo destino possibile.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da account X Global_OSINT22, 12 dicembre 2023; Operation 1027 နဲ့ ပတ်သက်ပြီး TNLA ဒုဗိုလ်မှူးကြီး တားအိုက်ကျော် နှင့် ဆက်သွယ်မေးမြန်းခြင်း, PVT Myanmar, 6 novembre 2023; It's Behind You! Dancer Performs Exercise Routine During Myanmar Military Coup, On Demand News, 2 febbraio 2021; account Instagram saifah.yankeebyme, 28 ottobre 2023
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12/15/2023 • 7 minutes, 39 seconds
Ep.457: L’Ucraina nel futuro
A Kyiv piovono nuove bombe russe e gli ucraini sono stupiti che quelli stanchi della guerra siamo noi. Oggi è il giorno di un Consiglio europeo storico. Si deve decidere dell’adesione di Kyiv all’Unione, che poi, in caso, sarà un processo lungo. Viktor Orbàn non è d’accordo, ma per l’Europa la decisione ha a che vedere con il futuro: dell’Ucraina e nostro. Fra due o sei anni potremmo ritrovarci con a fianco un Putin più aggressivo, più vicino, riorganizzato e meglio armato, che avrebbe molte ragioni in più rispetto a quelle cha ha oggi di sentirsi invincibile.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X maria_avdv, 13 dicembre 2023; consiglio europeo del 14 dicembre 2023, https://newsroom.consilium.europa.eu/; Hunargy says no to EU accession talks for Ukraine, Reuters, 14 dicembre 2023; video tratto da cremlin.ru, 8 dicembre 2023; account X Marco Fattorini, 8 dicembre 2023; account X Tendar, 10 dicembre 2023; account X KrasnyySkorpion, 11 dicembre 2023; account X SororInimicorum, 14 dicembre 2023; account HerryRodinNapit, 14 dicembre 2023; account X EuromaidanPR, 10 dicembre 2023
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12/14/2023 • 13 minutes, 47 seconds
Ep.456: Biden contro Netanyahu
Ieri il presidente degli Stati Uniti ha detto che Netanyahu deve “cambiare”, che Israele sta finendo il tempo e il consenso. E ha definito i bombardamenti contro Gaza “indiscriminati”. Biden e Netanyahu non si sopportano da tempo, ma dopo il 7 ottobre il primo ha dato una copertura morale e materiale a Israele pressoché totale. I piani dell’amministrazione Biden per il dopoguerra però sono molto diversi da quelli del governo Netanyahu. L’incompatibilità tra gli obiettivi dichiarati degli Stati Uniti e quelli di Israele è impossibile da ignorare.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Biden blasts Israel's 'indiscriminate bombing' of Gaza, says losing war support | LiveNOW from FOX, canale Youtube LiveNOW from FOX, 12 dicembre 2023; account Instagram cnn, 13 dicembre 2023; Israele, Biden a Netanyahu: «Qui per dimostrare da che parte stiamo», canale Youtube Corriere della Sera, 19 ottobre 2023; Biden warns Israel risks losing support over ‘indiscriminate’ Gaza bombing, canale Youtube Al Jazeera English, 13 dicembre 2023; Netanyahu: Veto Usa giusto, guerra contro Hamas continua, canale Youtube Il Sole 24 ORE, 10 dicembre 2023; account X michaelh992, 9 dicembre 2023; The IDF soldiers chanting in Gaza with Israeli flag, canale Youtube Living Lchaim, 25 novembre 2023; WATCH: Harris makes remarks in Dubai on diplomacy efforts concerning Israel-Hamas war, canale Youtube PBS NewsHour, 2 dicembre 2023; US Defence Secretary: Israel risks “strategic defeat” in Gaza, canale Youtube Middle East Eye, 4 dicembre 2023
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12/13/2023 • 9 minutes, 10 seconds
Ep.455: La Svezia spiega il ruolo dei sindacati a Musk
Marie Nillson ha 59 anni, è originaria di una piccola cittadina della Svezia meridionale e dal 2017 è la presidente di IF Metall, il potente sindacato svedese dei lavoratori metalmeccanici. È la prima donna alla guida di un sindacato a maggioranza maschile che conta più di 300mila membri e, da mesi, è a capo della più grande azione sindacale con cui Tesla, l’azienda di automobili elettriche di Elon Musk, si sia mai scontrata in Europa. Musk si rifiuta di raggiungere un accordo collettivo in grado di definire salari, orari di lavoro e ferie e ha definito “folle” lo sciopero indetto da IF Metall. Marie Nillson ha fatto sapere che, anche se ci vorrà tempo, non mollerà.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Marie tipsar om klimatutbildning, canale Youtube IF Metall, 27 aprile 2022; Marie Nilsson är ny i IF Metalls ledning, canale Youtube IF Metall, 16 maggio 2014; Elon Musk: I disagree with the idea of unions, canale Youtube CNBC Television, 30 novembre 2023; Jørn Eggum - Arbeiderpartiets landsmøte 2021, canale Youtube Arbeiderpartiet, 15 aprile 2021
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12/12/2023 • 8 minutes, 22 seconds
Ep.454: Netanyahu ha scommesso su Hamas e ha perso
Dal Qatar, in accordo con Israele, i milioni di dollari in valigette sono continuati a fluire verso Gaza (e Hamas) anche dopo che gli israeliani avevano scoperto un piano per attaccare il sud con motociclette e parapendii. Questo tipo di finanziamento ha un soprannome efficace: “Comprare la quiete”. Netanyahu non ha mai voluto fermarlo, perché pensava che i soldi avrebbero reso Hamas più inoffensivo e per un altro ragionamento: se il gruppo islamista regge a Gaza, l’Autorità palestinese in Cisgiordania si indebolisce e l’ipotesi di uno Stato palestinese diventa impossibile.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Early evening walk in downtown of Amman in Jordan | King Hussein Street, King Faisal Square, canale Youtube KaimarkLifestyle, 1 aprile 2023; Netanyahu: "Veto Usa giusto, guerra contro Hamas continua", canale Youtube QuotidianoNazionale, 9 dicembre 2023; Israel's new far right: Who is Bezalel Smotrich?, canale Youtube Middle East Eye, 16 novembre 2022; ערוץ הכנסת - בצלאל סמוטריץ': "רואה באבו-מאזן נטל ובחמאס נכס", 7.10.15, 7 ottobre 2015
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12/11/2023 • 9 minutes, 9 seconds
Ep.453: La rimonta di una repubblicana non trumpiana
Nikki Haley è data in terza posizione come candidata repubblicana per le elezioni presidenziali del 2024. Haley ha una visione della politica estera poco trumpiana e che piace anche ai moderati. Critica Trump, ma senza trasformarlo nel suo nemico numero uno. Vuole semplicemente lasciarlo nel passato, dimenticarsi di lui e andare avanti, giocandosi la carta della nuova generazione. È salita di oltre 10 punti nei sondaggi, ha carisma, esperienza. E ora anche i soldi: i magnati del petrolio Koch puntano su di lei e anche i finanziari di Wall Street sembrano essersi accorti di lei.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: ‘I love all the attention, fellas’: Nikki Haley gets debate stage heat, canale Youtube POLITICO, 7 dicembre 2023; account Instagram apnews, 7 dicembre 2023; Koch Corporate Overview, canale Youtube Koch Industries, 14 aprile 2015; Prosperity is Possible- Do what you're told, canale Youtube Americans For Prosperity, 16 agosto 2023; (FULL) Third Republican Presidential Debate, canale Youtube Nikki Haley, 9 novembre 2023; Nikki Haley Calls Vivek Ramaswamy 'Scum' During GOP Debate, canale Youtube Inside Edition, 9 novembre 2023
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12/7/2023 • 9 minutes, 12 seconds
Ep.452: Nella notte Maduro ha rubato un Paese
Il presidente venezuelano ha appena pubblicato una nuova cartina del mondo. Dopo un referendum illegale, Maduro ha dato ordine alla compagnia petrolifera di Stato di iniziare “immediatamente” a sfruttare il petrolio, il gas e le miniere nella Guyana Esequiba. La Guyana, un paese poco più piccolo dell’Italia al confine est del Venezuela, ha risposto che non cederà un solo centimetro del suo territorio (Mauduro ne ha appena annesso il 70%), ha aumentato la presenza di polizia lungo il confine e sta valutando se creare basi militari lì. Un’invasione dell’esercito venezuelano non è l’ipotesi più probabile, ma il solo fatto che Maduro l’abbia agitata è un problema.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X eixopolitico, 6 dicembre 2023; Chavez: Border dispute with Guyana is matter of diplomacy, canale Youtube TeleSUR English, 30 settembre 2011; account TikTok nicolasmadurom, 18 novembre 2023
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12/6/2023 • 9 minutes
Ep.451: Qualcuno ha scommesso contro Israele prima dell’attacco e ha guadagnato milioni
“Shortare” in finanza indica un modo di giocare in Borsa in cui si scommette contro qualcosa: un’azienda, una stato. Poco prima dell’attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre, qualcuno ha “shortato” contro Israele e poi ha guadagnato circa cento milioni di dollari. È stato Hamas?
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Trading 101: What is "Shorting" / "Going Short"?, canale Youtube ClayTrader, 26 agosto 2016; Studying on Wall Street (NYSE) | 3 Hours of Concentration | Study Ambience | Work Environment, canale Youtube Productive Atmosphere, 11 giugno 2021; The Big Short Trailer (2015) ‐ Paramount Pictures, canale Youtube Paramount Pictures, 22 settembre 2015; Wall Street Traders Were MANIC for Money. This Was 1980. Have Things Changed?, canale Youtube David Hoffman, 28 giugno 2017; Hamas military leader announces the beginning of a new operation against Israel • FRANCE 24, canale Youtube FRANCE 24 English, 7 ottobre 2023; account X PalestineChron, 7 ottobre 2023
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12/5/2023 • 11 minutes, 15 seconds
Ep.450: La grande fuga dagli stupri in Sudan (se ne va anche l’Onu)
Idriss è una ragazza di 22 anni sudanese che si è salvata perché aveva il ciclo. E ha salvato anche sua sorella perché ha convinto il miliziano che è entrato dentro casa loro che avesse l’Aids. In Sudan dal 15 aprile c’è una guerra e in una striscia sottile di terra nel sud ovest del paese, dove abitano quasi due milioni di persone – il West Darfur – c’è, dentro la guerra, qualcosa di peggio: una nuova campagna di stupri etnici. E ieri le Nazioni Unite hanno chiuso la propria missione politica in Sudan, è un altro fallimento bruciante della comunità internazionale e una pessima notizia per le donne sudanesi, per il resto della popolazione e per quelli che lì, nel 2019, avevano fatto una rivoluzione.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Gidam, Drums Of Protest In Khartoum – Trailer, canale Youtube WOMEX, 7 settembre 2022; Sudanese Woman Leads Chant at Khartoum Protest, canale Youtube Storyful Viral, 10 aprile 2019; Heavy gunfire erupts in Sudan, canale Youtube TRT World Now, 15 aprile 2023; Sudanese doctors join protest in Khartoum, canale Youtube AFP News Agency, 17 aprile 2019
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12/4/2023 • 9 minutes, 22 seconds
Ep.449: Il fast-food dello spionaggio, in India
Appin è un nome che da una quindicina d’anni spunta un po’ a macchia di leopardo in numerose indagini delle polizie di mezzo mondo: Stati Uniti, Repubblica Dominicana, Malesia, India, Australia, Svizzera, Pakistan. Era una società che offriva spiate a chiunque: c’era una specie di chat, arrivava la richiesta di spiare questo o quel cellulare, questa o quella mail, e Appin provvedeva a rispondere in tempi brevi con tutte le informazioni necessarie. Ovviamente Appin offriva i suoi servizi anche alle intelligence dei governi.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Appin Information Security Training, canale Youtube virus2thakur, 25 luglio 2009; 02Jul11-Appin Security Group-News, canale Youtube nandinibhalla, 7 luglio 2011
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12/1/2023 • 8 minutes, 10 seconds
Ep.448: La politica olandese tra un populista di destra e una ex rifugiata
Geert Wilders è ideatore e incarnazione di quello che chiamiamo populismo europeo, il fondatore della retorica anti immigrazione qui. È famoso dal 2010 ma ha vinto le elezioni una settimana fa: non se lo aspettava neanche lui, e il suo Partito per le libertà deve costruirsi una maggioranza e non sarà semplice. Ma tra tutti i possibili alleati di Wilders ce n’è uno inaspettato: il partito liberale guidato da Dilan Yesilgoz-Zegerius, che è di origine curda ed è arrivata come rifugiata nei Paesi bassi. Solo che oggi sull’immigrazione ha cambiato idea e potrebbe dare un appoggio esterno a Wilders.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Shock election victory in Netherlands fuels fears of far-right shift in Europe, canale Youtube CBS Mornings, 28 novembre 2023; 'Get Out From Here': Dutch PM Probable Geert Wilders Tells Muslims In New Viral Video, canale Youtube Hindustan Times, 26 novembre 2023; Geert Wilders Vs Mark Rutte Compilatie: Dé Beste Conflicten Tussen Wilders En Rutte In Tweede Kamer, canale Youtube Politieke Videos, 8 marzo 2021; Lijsttrekker Dilan Yesilgoz-Zegerius stelt zich voor, canale Youtube VVD, 14 luglio 2023
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11/30/2023 • 8 minutes, 28 seconds
Ep.447: Una lettera da Gaza
Ahmed Mustafa ha pubblicato un lungo post su Facebook in cui scrive: “Mentre la macchina da guerra israeliana stermina tutto ciò che incontra impunemente, io mi domando: i gruppi armati qui non avevano previsto quali conseguenze si sarebbero abbattute su noi civili? O sapevano benissimo cosa sarebbe successo e ci hanno abbandonati al nostro destino di morte? Sembra che ai gruppi armati – cioè Hamas e il Jihad islamico – andasse bene l’ingresso dell’esercito israeliano nel cuore di Gaza City, tanto i tunnel sono per loro, la leadership è in salute e i miliziani combattono una guerra feroce per la quale però si sono preparati a lungo. Ma noi civili non abbiamo trovato posto nei loro piani e nei loro calcoli”. La lettera contiene un appello a Hamas perché si arrenda e un messaggio a chi sostiene la causa palestinese fuori dai confini della Striscia. Il sondaggio concluso a Gaza il 6 ottobre, un giorno prima dell'attacco di Hamas nel sud di Israele, dice che il 67% per cento dei palestinesi della Striscia non si fidava più di Hamas e il 73% voleva un accordo di pacificazione con Israele.
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11/29/2023 • 9 minutes, 14 seconds
Ep.447: Hanno avvelenato Budanova, la moglie del capo delle spie ucraine
Marianna Budanova è in ospedale a Kyiv sorvegliatissima. E' stata avvelenata con metalli pesanti che provocano nausea e vomito, e poi danni al fegato, al midollo, al sistema nervoso. Secondo i servizi segreti ucraini, è impossibile che sia entrata in contatto con i metalli spontaneamente – tradotto, significa che è stata avvelenata. Marianna è la moglie di Kyrylo Budanov, che scoprì con qualche ora di anticipo il piano russo per prendere i palazzi della democrazia all’alba del 24 febbraio 2022 e lo fece saltare. Budanov è l’uomo dietro le operazioni segrete in Russia, Mosca gli dà la caccia da anni e lo ha condannato in contumacia per l’esplosione sul ponte di Kerch alla vigilia del compleanno di Putin.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Маріанна БУДАНОВА. План роботи в якості депутата, canale Youtube Маріанна БУДАНОВА, 16 ottobre 2020; Кирило Буданов: жінка живе зі мною в кабінеті.Що відомо про Маріанну Буданову та шлюб начальника ГУР, canale Youtube Rostyslove Production, 30 agosto 2023
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11/28/2023 • 9 minutes, 3 seconds
Ep.445: I numeri di un’apocalisse a Gaza
La guerra ricomincerà dopo questa pausa, dice il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. Ma il numero di bombe, il tipo di bombe e la carneficina di civili, in un mese e mezzo di guerra, hanno già pochi precedenti nell’ultimo secolo. Joe Biden aveva detto di non fidarsi dei dati diffusi dell’autorità palestinese nella Striscia (Hamas) sul numero di morti, ma poi si è pentito. E una portavoce dell’Amministrazione Biden ha spiegato al Congresso: “Francamente, i morti a Gaza potrebbero essere di più rispetto ai numeri diffusi fin qui”.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: US president says Palestinians may not be telling the truth, canale Youtube TRT World, 26 ottobre 2023; account X MiddleEastEye, 12 novembre 2023; Netanyahu adviser on hostages and risks of continued bombing, PBS, 24 ottobre 2023
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11/27/2023 • 9 minutes, 36 seconds
Ep.444: I dem musulmani voltano le spalle a Biden
La comica e attivista palestinese Maysoon Zayid nel 2020 faceva campagna per Joe Biden, che veniva visto come un argine all’islamofobia. Anche perché dall’altra parte c’era Donald Trump e il suo famigerato “Muslim ban”. Ma oggi a dividere il presidente degli Stati Uniti in carica dai suoi ex fan musulmani sono le bombe israeliane su Gaza. E senza i voti degli arabi e dei musulmani americani, nel 2024, secondo i sondaggi: Biden perde, Trump vince.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Maysoon at Muslim Comedy Night for Biden Harris 2020, canale Youtube Maysoon, 21 ottobre 2020; I got 99 problems... palsy is just one | Maysoon Zayid, canale Youtube TED, 3 gennaio 2014; The world is broken | Maysoon Zayid | TEDxAthens, canale Youtube TEDx Talks, 1 dicembre 2014; Trump leads Biden in 5 battleground states, new poll shows, canale Youtube TODAY, 6 novembre 2023; Nada Al-Hanooti | Zoom In on the Halal Metropolis, canale Youtube Center for Arab American Studies, 17 luglio 2020; Meet the First Arab American Mayor of Dearborn, MI, canale Youtube NowThis News, 8 aprile 2022; "Only In Dearborn" | Square, canale Youtube Square, 1 marzo 2023
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11/24/2023 • 9 minutes, 8 seconds
Ep.443: La lotta tutta umana sull’Intelligenza artificiale
La cacciata di Sam Altman da OpenAi (che ha inventato ChatGpt) e poi il suo ritorno hanno rivelato un duello intorno all’intelligenza artificiale. Una lotta tra idee che si svolge su molti piani diversi. Intelligenza artificiale che si evolve con poche regole contro intelligenza artificiale più sorvegliata. Accelerazionisti contro idealisti. Aziende che finanziano una delle tribù contro aziende che finanziano l’altra tribù. E una posta in gioco che riguarda tutta l’umanità.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: OpenAI DevDay, Opening Keynote, canale Youtube OpenAI, 6 novembre 2023; Sam Altman - The Man Who Owns Silicon Valley, canale Youtube David Ondrej, 27 aprile 2023; Why OpenAI REALLY Fired Sam Altman (and Who Really Wins), canale Youtube Ticker Symbol: YOU, 22 novembre 2023.
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11/23/2023 • 9 minutes, 6 seconds
Ep.442: L’accordo sul cessate il fuoco in cambio degli ostaggi
Varda Goldstein è una nonna del kibbutz di Kfar Aza. Il 7 ottobre la sua casa è bruciata. Suo figlio, Nadav, è stato ammazzato insieme alla sua nipotina, Yam, mentre correvano per scappare. Il resto dei suoi nipoti sono stati presi in ostaggio da Hamas. Varda non ha voluto dire una parola sulla politica, sulla diplomazia, su cosa avrebbe dovuto fare Israele per salvare i suoi nipoti e gli altri che sono stati trascinati dentro Gaza da Hamas. E questo silenzio nuovo, insolito da parte delle famiglie, ci ha fatto capire che questa volta l’accordo era vicino. Domattina i bombardamenti israeliani sulla Striscia si fermeranno per pochi giorni, e una parte degli ostaggi sarà liberata a gruppi di circa dieci ogni ventiquattro ore.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X hebrewbyinbal, 8 ottobre 2023; Families of Israeli hostages protest outside Knesset in Jerusalem, canale Youtube NBC News, 6 novembre 2023; account X NTarnopolsky, 20 novembre 2023; Netanyahu on Hamas hostage deal: Hopefully good news 'soon', canale Youtube Fox News, 21 novembre 2023; Hamas chief blames war on Netanyahu, canale Youtube Al Jazeera English, 1 novembre 2023.
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11/22/2023 • 7 minutes, 43 seconds
Ep.441: Mannaggia al cane di Javier Milei
Milei è un economista ossessionato da alcune teorie del secolo scorso e dalle turbe familiari. Ha vinto promettendo sacrifici agli argentini, e poi di “fare fuori la casta”, di eliminare tanti ministeri, di provare a smantellare lo Stato, partendo dal servizio sanitario nazionale e dalla scuola pubblica. I suoi nemici sono i socialisti e i collettivisti, che ha chiamato “merde”, e anche il papa argentino Bergoglio (a cui ha ricordato che Gesù non pagava le tasse). Ha un rapporto morboso con la sorella e considera i suoi cani come figli, la sua elezione dipende proprio dal suo cane preferito: si chiamava Conan, è morto ma Milei l’ha fatto clonare.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X AssLatam, 20 novembre 2023; account X AssLatam, 19 novembre 2023; REVIVÍ EL DISCURSO HISTÓRICO DE MILEI LUEGO DE GANAR LA PRESIDENCIA, canale Youtube Javier Milei, 20 novembre 2023; Libertarianism | Murray N. Rothbard, canale Youtube misesmedia, 28 luglio 2009; account X NenaDarling, 20 novembre 2023; account X stillgray, 20 novembre 2023; account X zebulgar, 20 novembre 2023
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11/21/2023 • 9 minutes, 46 seconds
Ep.440: Una medaglia agli uomini che uccidono le donne, in Russia
Da quando è cominciata la guerra in Ucraina, la Russia è diventata più pericolosa per le donne. Perché gli uomini violenti sanno che non sconteranno una pena in carcere per i loro crimini se accettano di combattere sei mesi al fronte.
Vladislav Kanyus ha torturato Vera Pekhteleva. L’ha stuprata mentre era ancora viva. Poi l’ha uccisa strangolandola con un cavo di ferro. La polizia non è intervenuta nonostante otto richieste di aiuto. Lui è stato condannato a 17 anni di carcere, ma pochi giorni fa la madre di Vera ha scoperto che Vladimir Putin ha graziato Vladislav e molti altri uomini russi che hanno ucciso donne russe.
Oggi la madre di Vera, le altre madri, le sorelle, le amiche, una pop star e un’attivista, sono tra le poche voci arrabbiate e coraggiose che esistano in Russia contro la polizia, l’esercito e il presidente.
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11/20/2023 • 8 minutes, 33 seconds
Ep.439: L’improbabile kingmaker del nuovo governo in Spagna
Nel 2017 il mondo scopre Carles Puigdemont, presidente della Generalitat catalana. Un politico che ama la musica e la letteratura, dipinto come un rivoluzionario in giacca e cravatta, dichiara l’indipendenza della Catalogna dalla Spagna. Ieri Puigdemont è tornato: come il controverso kingmaker del nuovo governo di Pedro Sánchez. E ha imposto un compromesso molto amaro ai socialisti: l’amnistia per sé e per gli altri indipendentisti protagonisti del referendum illegale per l’indipendenza della Catalogna nel 2017.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Catalans declare independence as Madrid imposes direct rule, BBC, 27 ottobre 2017; Referéndum Catalunya: tensión Guardia Civil contra Mossos, La Vanguardia, 1 ottobre 2017; Barcellona, scontri fra polizia e indipendentisti in aeroporto: manganellate ai manifestanti, 15 ottobre 2019, La Repubblica; Mariano Rajoy requests powers to dismiss Catalan government, 27 ottobre 2017, Guardian News; Manifestaciones contra la amnistía en numerosas ciudades de España, 12 novembre 2023, El Mundo; account X el_pais, 16 novembre 2023; Puigdemont detta le condizioni a Sánchez: amnistia per gli indipendentisti catalani, 5 settembre 2023, Euronews
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11/17/2023 • 9 minutes, 56 seconds
Ep.438: Le prove di un bombardamento israeliano contro al Shifa e quelle della presenza di Hamas
Dentro al Shifa ci sono 1.500 palestinesi. Tra loro 600 sono pazienti ricoverati e 37 sono neonati che hanno bisogno delle incubatrici. Gli israeliani hanno fatto irruzione mercoledì all’alba facendo saltare un muro dell’edificio. I medici e altre persone che si erano rifugiate lì dentro sono state interrogate. Alcuni sono stati bendati e portati via. Per Israele lì c’è uno dei suoi principali centri di comando di Hamas. Per un rapporto di Amnesty International, che si basa su fonti palestinesi, è nell’ambulatorio di al Shifa che la polizia segreta di Hamas aveva una base per gli interrogatori e le torture. Ma fino a questo momento non è mai esistita un prova definitiva sulla base sotterranea, che gli israeliani in queste ore stanno cercando. Sono state pubblicate, invece, le prove che gli ultimi colpi sparati contro al Shifa erano israeliani e non di Hamas.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X marwasf, 15 novembre 2023; Evidence Points to Israeli Shells in Strikes on Gaza’s Largest Hospital, The New York Times, 14 novembre 2023
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11/16/2023 • 8 minutes, 34 seconds
Ep.437: Biden e Xi si guardano in faccia, tra fentanyl, armi e panda
Il presidente cinese è arrivato a San Francisco dove oggi incontra Joe Biden; qualche giorno fa i panda mandati anni fa dalla Cina hanno lasciato lo zoo di Washington per tornare nella patria dei loro antenati. Il primo sembra un fatto clamoroso e il secondo una cosa stupida. Non lo è.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: First Lady Pat Nixon welcomes pandas to the National Zoo, canale Youtube US National Archives, 7 aprile 2011; Nixon in China: The Week that Changed the World, canale Youtube Richard Nixon Foundation, 6 marzo 2012; Xi Jinping, Joe Biden meet in-person for first time since pandemic, canale Youtube CNA, 14 novembre 2022; US shoots down Chinese 'spy' balloon over Atlantic – BBC News, canale Youtube BBC News, 5 febbraio 2023; Janet Yellen warns China to end "unfair economic practices", canale Youtube CBS News, 7 luglio 2023
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11/15/2023 • 9 minutes, 34 seconds
Ep.436: L'uomo che ha fatto saltare Nord Stream
A piazzare cariche esplosive sui gasdotti che collegano la Russia all'Unione europea sono stati gli ucraini. Zelensky non sapeva e da una soffiata ucraina al Washington Post scopriamo che l’uomo responsabile dell’operazione si chiama Roman Chervinsky, un ufficiale dell’esercito ucraino che ha lavorato nei servizi segreti e adesso è in prigione. Sopra di lui c’è il generale Valery Zaluzhny, il capo delle forze armate ucraine, che invece sapeva. Da tempo tra Zelensky e Zaluzhny c’è tensione: lo scoop del Washington Post sembra una mossa per danneggiare il generale.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: 8 Hours Baltic Sea Relaxing Waves - Binaural Sea Sounds to Sleep, Study and Chill – ASMR, canale Youtube Relaxing Meridian, 13 marzo 2022; General Valerii Zaluzhny, Ігор Гук, 25 dicembre 2022
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11/14/2023 • 8 minutes, 49 seconds
Ep.435: La guerra negli ospedali
L’esercito israeliano dentro Gaza City si sta concentrando sugli ospedali. Perché sotto, dicono gli israeliani, ci sono le basi di Hamas e i capi. Quindi la guerra non finisce finché l’esercito non arriva lì. Israele sta facendo in modo che gli ospedali vengano svuotati, che significa una tragedia per i feriti gravi ricoverati dentro. Uno dei due che sono stati completamente evacuati era l’unico ospedale della Striscia ad avere un reparto per i bambini malati di cancro. Adesso si tenta di fare lo stesso con al Shifa, il più grande di Gaza, per cominciare un'altra fase della guerra: sotto terra.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X alijla2021, 12 novembre 2023; account Instagram iamarwadamon e dr.ghassan.as, 11 novembre 2023; account X Remroum, 10 novembre 2023; account X DiaaMahmoud, 9 novembre 2023; account X HoyPalestina, 10 novembre 2023; account X NourNaim88, 10 novembre 2023
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11/13/2023 • 9 minutes, 27 seconds
Ep.434: Il disturbatore ucraino
Oleksiy Arestovych è un quarantenne ucraino famoso soprattutto per tre cose: per essere stato un consigliere di Volodymyr Zelensky; per essere un tipo esageratamente sicuro di sé e per un discorso sessista che supera di molto i criteri minimi per l’incitamento all’odio. Arestovych odia il suo ex capo, Zelensky, e sogna di prendere il suo posto. Al momento le stoccate non gli stanno portando grandi consensi, ma funzionano per incrinare l’immagine di unità che Kyiv era riuscita a proiettare all’estero per quasi venti mesi di guerra.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Два основных возражения временного перемирия | Алексей Арестович, canale Youtube Alexey Arestovych, 5 novembre 2023; Алексей Арестович: Мы имеем дело с агрессивным монстром, который питается травмами войны, canale Youtube Yuriy Romanenko, 12 aprile 2023; Car dashcam captures moment missile hits Dnipro, canale Youtube Guardian News, 17 novembre 2022; account X aliona_hlivco, 5 novembre 2023; La guerra vista dall'Ucraina - dialogo con Oleksij Arestovyč - IX Festival di Limes a Genova, canale Youtube Limes Rivista Italiana di Geopolitica, 16 novembre 2022.
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11/10/2023 • 8 minutes, 51 seconds
Ep.433: Nell’anniversario del pogrom nazista nuove minacce agli ebrei in Germania
Il 9 novembre è l’anniversario della notte dei cristalli: tra il 9 e il 10 novembre del 1938 in Germania i nazisti organizzarono violenti progrom antisemiti. E da quando è cominciata la guerra a Gaza in Germania l’allerta è altissima: il 24 ottobre un ragazzo di nome Tarik, che già era stato arrestato per aver combattuto con l’Isis in Siria, è stato arrestato a Duisburg. Stava pianificando di travolgere con un camion i partecipanti a una manifestazione pro Israele in Nordreno Vestfalia.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Airport Sounds - One Hour!!! The Most Complete Airport Ambience!, canale Youtube Ambience Hub, 3 aprile 2017; What It's Really Like to Fight for the Islamic State, canale Youtube VICE News, 27 aprile 2016; Robert Habeck on Israel and Antisemitism, canale Youtube Bundesministerium für Wirtschaft und Klimaschutz, 3 novembre 2023; Berlin Police Block Pro-Palestinian Rally After Authorities Ban Pro-Palestinian Demonstrations, canale Youtube Forbes Breaking News, 15 ottobre 2023; Molotov cocktails thrown at Berlin synagogue | DW News, canale Youtube DW News, 19 ottobre 2023
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11/9/2023 • 9 minutes, 43 seconds
Ep.432: Uno sciopero storico
Nel 2007 Shawn Fain lavorava come elettricista in uno stabilimento Chrysler nell'Indiana. Quell’anno l’azienda automobilistica rischia la bancarotta e, per non fallire, chiede sacrifici micidiali ai lavoratori. Il sindacato accetta; Fain no. Da allora lui ha scalato le gerarchie ed è diventato il leader dell’organizzazione a cui si era ribellato. Oggi, dopo sei settimane di sciopero, dopo un picchetto a cui ha partecipato anche Joe Biden, Fain ha vinto la sua battaglia storica.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: canale Youtube The White House, 27 settembre 2023; UAW reaches deal with GM, ending strike against Detroit automakers, Reuters, 31 ottobre 2023; canale Youtube CBS Detroit, 30 ottobre 2023
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11/8/2023 • 10 minutes, 3 seconds
Ep.431: Un palestinese e un israeliano fuori dal circolo vizioso - parte 2
Per Muhammad Shehada, anche se l’operazione militare israeliana sradicasse Hamas dalla Striscia, rafforzerebbe Hamas in Siria, in Libano e soprattutto nella Cisgiordania occupata. Per Shehada, la via per distruggere Hamas è renderlo irrilevante economicamente. E per non sentirsi dare dell’ingenuo quando formula questa proposta, cita le analisi del generale israeliano Ephraim Sneh.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Israel Orders 1.1 Million Palestinians to Evacuate Northern Gaza Amid Bombing & Siege, canale YouTube Democracy Now!, 13 ottobre 2023
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11/7/2023 • 8 minutes, 45 seconds
Ep.430: Un palestinese e un israeliano fuori dal circolo vizioso
C’è un ragazzo cresciuto a Gaza che, mentre a Gaza piovono bombe israeliane, scrive: “Cosa farei io se fossi nei panni di Israele e la mia gente fosse appena stata attaccata?”. Si riferisce ai massacri di Hamas del 7 ottobre in cui sono stati uccisi 1.400 israeliani, quasi tutti civili. Si chiama Muhammad Shehada e il suo ragionamento prosegue: “Proporrei ai palestinesi uno Stato mentre, contemporaneamente, vengono smantellati i gruppi armati”. Muhammad Shehada è di Gaza e ha passato anni a criticare Hamas, a provare a costruire ponti. E, nell’anniversario dell’uccisione del primo ministro israeliano Yitzhak Rabin che aveva trovato la strada della pace, Muhammad ha fatto una proposta.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Israel Orders 1.1 Million Palestinians to Evacuate Northern Gaza Amid Bombing & Siege, canale Youtube Democracy Now!, 13 ottobre 2023; Sept 13, 1993: Israel & Palestine Sign First Oslo Accord, canale Youtube Firstpost, 13 settembre 2023; The Oslo Accords, 25 years later, canale Youtube Washington Post, 12 settembre 2018; איתמר בן גביר בריאיון לאחר גניבת הסמל של מכונית ראש הממשלה לשעבר, יצחק רבין ז"ל, canale Youtube Zusha Shpongel, 23 giugno 2019; account X muhammadshehad2, 1 novembre 2023
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11/6/2023 • 11 minutes, 1 second
Ep.429: Perché Nasrallah minaccia ma non vuole la guerra
Oggi Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah in Libano, ha parlato per la prima volta dall'attacco di Hamas del 7 ottobre. Ha fatto un discorso molto minaccioso e molto applaudito. Ma ai toni da fine del mondo di quelli che fanno parte del cosiddetto Asse della resistenza dobbiamo abituarci, perché questo è il loro linguaggio tipico e preferito. Nasrallah ci aveva già dimostrato di non volere una guerra più grande almeno tre volte dopo il 7 ottobre. Non la vuole non perché sia un tipo pacifico, ma perché entrare in guerra ora avrebbe un costo insostenibile e perché non ha intenzione di morire per Hamas, un alleato minore che Hezbollah e Teheran hanno sempre guardato dall'alto in basso.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Nasrallah addresses crowds at rally, comments on weapons, Israeli prisoners, canale Youtube AP Archive, 24 luglio 2015 e 15 ottobre 2023; Hezbollah's Nasrallah First Speech Since Israel-Hamas War In Gaza, canale Youtube India Today, 3 novembre 2023
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11/3/2023 • 9 minutes, 29 seconds
Ep.428: La deportazione di due milioni di afghani
Il primo novembre le unità di poliziotti pachistani sono andate casa per casa nelle città a caccia di afghani senza documenti. Per radunarli, arrestarli temporaneamente e caricarli sui camion con destinazione Afghanistan. È la conseguenza della decisione del governo del Pakistan di deportare con la forza tutti gli afghani che vivono nel paese senza documenti: sono almeno un milione e settecentomila persone. E l’ingresso improvviso di quasi due milioni di persone in un paese insicuro come l’Afghanistan è la premessa per una catastrofe umanitaria che non abbiamo mai visto negli ultimi 80 anni.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Instagram saramwahedi, 30 ottobre 2023; canale Youtube Kabul 2023- City tour, 28 ottobre 2023; account X SulaimanHakemy, 2 novembre 2023
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11/2/2023 • 8 minutes, 20 seconds
Ep.427: Il soldato Ron e un limite all’assedio
Per la maggioranza degli israeliani, compreso il soldato Ron, che per mesi ha protestato contro il governo di Netanyahu, dopo il 7 ottobre la questione non è se sia giusto o sbagliato distruggere Hamas. La distanza con il governo israeliano è semmai su quali metodi sia legittimo usare in una guerra che ha l'ambizione di distruggere Hamas, e su quale sia il limite da non valicare.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X disclosetv, 30 ottobre 2023
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10/31/2023 • 14 minutes, 5 seconds
Ep.426: La notte di Gaza
I sopravvissuti riemersi dopo il blackout informativo hanno raccontato il cielo arancione in piena notte, i feriti abbandonati sui marciapiedi e le ambulanze che non sapevano dove andare. E hanno descritto l’ultimo fine settimana come il più spaventoso della storia di Gaza. Sono le prime notti della guerra di terra nella Striscia con cui Israele dice di voler “far sparire Hamas dal mondo”. Una guerra che si svolge tra i corpi di centinaia di migliaia di civili e che, secondo i comandanti militari israeliani, “durerà mesi”.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X motazazaizagaza, 25 ottobre 2023; account X medglobalorg, 30 ottobre 2023; account Instagram Washington Post, 30 ottobre 2023
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10/30/2023 • 11 minutes, 11 seconds
Ep.425: Il grande negoziato
Sopra la guerra tra Israele e Hamas si muovendo i negoziati per la liberazioni degli ostaggi e per un cessate il fuoco. I protagonisti sono gli Stati Uniti, l’Egitto e soprattutto il Qatar. Gli americani hanno riportato nel dibattito la soluzione dei “due Stati”, e possono fare pressione su Israele. L’Egitto e il Qatar possono parlare con Hamas. E oggi Al Jazeera, la televisione del Qatar, dice che si stanno facendo “passi rapidi” verso un accordo.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Biden urges two-state solution between Israel and Palestine, CBS News, 18 ottobre 2023; Secretary Blinken Remarks at the U.N.on the Israel-Hamas War, C-Span, 24 ottobre 2023; President Biden delivers remarks on Israel-Hamas conflict during Australia prime minister visit, canale Youtube 11Alive, 25 ottobre 2023; Blinken Holds Press Briefing With Qatar's Prime Minister In Doha Amidst Israel-Hamas War, canale Youtube Forbes Breaking news, 13 ottobre 2023; ‘We are in hell!’: Families of Hamas hostages demand more action, NbcNews, 22 ottobre 2023; Egypt's President Sisi rejects "forced displacement of Palestinians" and "exodus to Sinai”, Afp, 21 ottobre 2023
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10/27/2023 • 13 minutes, 30 seconds
Ep.424: Una giornata tra i coloni armati
In uno degli insediamenti israeliani illegali in Cisgiordania, alcune ragazze religiose appendono uno striscione con scritto: “Se la tua donna non è ebrea, non farti problemi a cacciarla di casa”. Qui loro possono andare in giro, i palestinesi no: devono rispettare il coprifuoco e hanno il permesso di circolare soltanto un’ora e mezza al giorno. Mentre l’attenzione è su Gaza, sono aumentate le aggressioni e gli omicidi di palestinesi da parte dei coloni in Cisgiordania. A Hebron, una coppia propone di non risparmiare nessuno a Gaza. Israele deve affrontare i terroristi di Hamas, ma non sarà mai in pace se non affronta anche il terrorismo dei suoi cittadini estremisti che occupano illegalmente casa d’altri.
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10/26/2023 • 13 minutes, 49 seconds
Ep.423: Nelle città arabe d’Israele ci si parla per evitare i coltelli
Ramla e Lod sono due città gemelle dove il 40% della popolazione è araba. Molti sono palestinesi con il passaporto israeliano come Ilda, che è nata a Gaza City e vive a Ramla da sempre. E lì, con gli ebrei israeliani, discutono di cosa sta succedendo a Gaza in uno stanzone: “Parlare con loro mi serve. Anche insultarci serve per provare a evitare che la rabbia si trasformi in odio”, dice Ilda. E in effetti a Ramla, dove durante l'ultima guerra con Hamas nel 2021 ci sono stati cortei, saccheggi, auto in fiamme e pestaggi tra vicini di casa, c’è un equilibrio fragile che Ilda definisce un miracolo, perché dall’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre, e dall’inizio dei bombardamenti israeliani contro Gaza con mille bombe al giorno, qui non si è ancora vista un’azione violenta.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Massive civil war in Israel Lod. Rioters shooting at Idf. Lost all control!!, account YouTube user-sc7tj2jw8b
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10/25/2023 • 11 minutes, 46 seconds
Ep.422: Netanyahu non sa cosa fare
In Israele molti si chiedono perché l'invasione di Gaza non sia ancora cominciata. Doveva essere imminente, poi si è detto che fosse stata rimandata per la visita di Biden, poi il ministro della Difesa è andato a trovare le truppe e ha ribadito: “presto vedrete la Striscia dall’interno”. Poi l'ipotesi è stata di nuovo allontanata. La confusione sull’operazione di terra a Gaza non è casuale: c’entrano gli errori del passato di Netanyahu e il suo scontro con le Forze armate
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: You will soon see Gaza 'from inside,' Israel Defense Minister hints at Gaza ground invasion, Anc 24/7, 20 ottobre 2023; Jerusalem: tv interview with Sara Netanyahu, Ap, 21 luglio 2015; account X marcofattorini, 21 ottobre 2023
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10/24/2023 • 9 minutes, 54 seconds
Ep.421: L’interlocutore palestinese
Ayman non è un islamista e non ha alcuna simpatia per Hamas, ma è convinto che se nella sua città si votasse per la prima volta in 17 anni: gli islamisti vincerebbero. Nella Cisgiordania sotto il controllo dell’Autorità palestinese laica di Abu Mazen, che è ancora al potere proprio perché le elezioni non ci sono, in assenza di forze dell’ordine regolari che proteggano gli abitanti dai raid israeliani, i miliziani islamisti riempiono i vuoti
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10/23/2023 • 9 minutes, 42 seconds
Ep.420: “Resto a Gaza fino all’ultima goccia di sangue”
Hana ha 40 anni e ha il cancro. È in una specie di ostello a Ramallah, in Cisgiordania: è il rifugio che per paradosso fa sentire Hana fortunata, perché soltanto la malattia ha permesso loro di essere qui, in un posto sicuro invece che sotto le bombe israeliane che piovono su Gaza. Hana ha la sua casa vicino al valico di Rafah, vicino al confine con l’Egitto, ma è certa di una cosa: in Egitto da profuga non ci andrà mai, “Resteremo a Gaza fino alla nostra ultima goccia di sangue”.
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10/20/2023 • 10 minutes, 58 seconds
Ep.419: Le dichiarazioni atroci del governo israeliano. E chi si oppone
Scilla ha 21 anni, indossa la divisa verde militare perché è stata richiamata per servire, ma è sotto il ministero della Difesa israeliano a protestare. Prima dell’attacco di Hamas il 7 ottobre, milioni di israeliani manifestavano contro il governo più a destra nella storia del Paese. Con ministri che si sono dichiarati fascisti e suprematisti ebraici. C’è Ben Gvir, che ora distribuisce armi ai coloni, come quelli che danno la caccia ai palestinesi per ucciderli. E c’è il premier, Netanyahu, che ha pubblicato un tweet poi cancellato in cui era scritto: “Questa è una lotta tra i bambini della luce e i bambini del buio”. I bambini del buio, secondo lui, sarebbero quelli palestinesi.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X NTarnopolsky, 17 ottobre 2023; account X ashoswai, 11 ottobre 2023; account X netanyahu, 18 ottobre 2023Le dichiarazioni atroci del governo israeliano. E chi si oppone
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10/19/2023 • 8 minutes, 57 seconds
Ep.418: L’ospedale di Gaza City
Ieri sera abbiamo letto una notizia: “I morti nel bombardamento contro l’ospedale Al Ahli di Gaza City distrutto dalle bombe israeliane sono almeno cinquecento”. Ma l'ospedale non è stato distrutto (è stato danneggiato e sono esplosi i vetri quando è stato colpito il parcheggio), i morti non sono 500 e le bombe non sono con certezza israeliane. Anzi, secondo i primi rilievi degli analisti indipendenti: si tratterebbe di un razzo sparato dal gruppo Islamic Jihad che è socio di Hamas e ha condotto insieme ad Hamas l’attacco contro Israele di sabato 7 ottobre, quando è cominciata una nuova guerra. Ma la notizia di un ospedale distrutto con oltre 500 vittime ha incendiato il Libano, la Giordania, la Turchia nel giorno dell’arrivo a Tel Aviv di Joe Biden.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Watch Biden's full remarks arriving in Israel, Cnn, 18 ottobre 2023
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10/18/2023 • 13 minutes, 3 seconds
Ep.417: La paura di una guerra più grande
Hamas fa parte di una galassia di alleanze che passa per la Siria, per Hezbollah in Libano e arriva a Teheran. Sia la Siria sia il Libano confinano con Israele e, se volessero aiutare il gruppo palestinese, potrebbero aprire un fronte a nord per distrarre lo Stato ebraico dalla sua missione a Gaza. Nello scenario peggiore, interverrebbe anche “la madre” (la Repubblica islamica dell’Iran) per proteggere le proprie milizie, e risponderebbero alle navi militari americane che sono state spostate qui negli ultimi giorni a difesa di Israele. Sarebbe una guerra più grande, farebbe più morti e cambierebbe i calcoli di tutti. Ma a mettersi di mezzo c’è il corpo di Biden, che domani arriva in Israele come uno scudo. E un atteggiamento prudente, sia pur condito di minacce, anche da parte degli ayatollah.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X Ramy_Sawma, 15 ottobre 2023; account X sinatoossi, 16 ottobre 2023; Biden stresses commitment to Israel but says there needs to be a path to a Palestinian state, CbsNews, 15 ottobre 2023; US to send 2nd aircraft carrier to eastern Mediterranean, Abc News, 15 ottobre 2023
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10/17/2023 • 12 minutes, 16 seconds
Ep.416: Sopravvivere a Gaza
Mohamed, da Gaza, ha paura delle bombe, di dire il suo cognome e di parlare. Una donna che ha incontrato gli ha detto che lei non può condannare Hamas, perché suo marito è morto sotto i bombardamenti israeliani e i miliziani sono gli unici che le portano cibo e soldi. E che lei è contenta quando muore un soldato israeliano, ma non si sente sollevata se muore un bambino. Mohamed, attraverso questa storia, spiega perché per gli islamisti, che lui detesta, reclutare a Gaza è facile. Ma come ha detto Joe Biden (rivolgendosi a Israele): “I palestinesi che abitano Gaza, in maggioranza, non sono Hamas”.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Biden stresses commitment to Israel but says there needs to be a path to a Palestinian state, CbsNews, 15 ottobre 2023
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10/16/2023 • 13 minutes, 3 seconds
Ep.415: Hamas chiama la rivolta: non arriva
A Gerusalemme doveva essere il venerdì della rabbia, ma la chiamata al martirio di Hamas non ha avuto seguito: i palestinesi non vogliono morire per i miliziani islamisti. Intanto l’esercito israeliano ha invitato tutta la popolazione del nord della Striscia di Gaza a evacuare al Sud. Solo che si sta parlando di spostare in 24 ore 1.100.000 persone, che però non hanno un posto dove andare. E anche a queste persone Hamas ha chiesto di restare lì, di diventare scudi umani.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X basel_adra, 13 ottobre 2023
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10/13/2023 • 9 minutes, 24 seconds
Ep.414: Perché parliamo così tanto della notizia sui bambini decapitati
A dare per prima la notizia della decapitazione dei bambini da parte di Hamas nel kibbutz Kfar Aza è stata la ong Zaka. Poi la notizia ha cominciato a girare, citata perfino da Biden. Poi una nota della Casa Bianca ha rettificato dicendo che il governo americano non ha nessuna prova di questo. Il responsabile della ong a Sud è Yossi Landau e non ha confermato di aver visto bambini decapitati nel kibbutz di Kfar Aza. Quindi la notizia potrebbe essere falsa, ma se non dedichiamo un po' di tempo a verificare o a smentire una notizia che non ci sembra vera, finiamo per permettere a molti là fuori di dire che anche le altre cose che abbiamo raccontato erano false. E dopo la nota della Casa Bianca è quello che è successo.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: White House clarifies Biden's claim he saw photos of terrorists beheading children in Israel-Hamas war, NbcNews, 11 ottobre 2023
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10/12/2023 • 11 minutes, 33 seconds
Ep.413: La strada tra i kibbutz
Sulla strada 232, quella che corre in parallelo con la Striscia di Gaza, quella dei kibbutz dove Hamas ha compiuto dei massacri. In uno dei kibbutz, quello di Kfar Aza, c'è una fossa comune a cielo aperto: 200 corpi, alcuni legati, alcuni bruciati, l'ultimo inferno che è stato scoperto. Per spiegarlo agli stranieri gli israeliani dicono che è “un crossover tra Bucha e il Bataclan”: ad ora i morti contati su questa strada sono almeno 1200.
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10/11/2023 • 10 minutes, 52 seconds
Ep.412: Da Gaza non si può scappare
A un chilometro dal confine con la Striscia di Gaza, mentre lì è in corso l’assedio – e i bombardamenti incessanti – dell’esercito israeliano. Israele ha tagliato l’acqua e l’elettricità. Ha colpito un mercato, un campo profughi e un’università. E ha chiesto ai civili di Gaza di scappare dicendo che avrebbe “ridotto in macerie i luoghi di Hamas”. Ma Gaza per i civili è una trappola, perché è praticamente impossibile per i palestinesi scappare da lì. L’Organizzazione mondiale della sanità ha chiesto un corridoio umanitario subito. Ma andrebbe fatto in accordo con Israele.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da video; alcuni di questi video sono particolarmente cruenti e potrebbero urtare la vostra sensibilità:: account X OnlinePalEng, 9 ottobre 2023, canale Telegram Gaza War Live
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10/10/2023 • 10 minutes, 25 seconds
Ep.411: Qui “pace” è un concetto superato
Voli cancellati, bombardamenti vicino all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv: l’unico modo per entrare in Israele è da terra, dalla Giordania. E qui sta vincendo la voglia di vendetta. Da tempo la pace è un concetto superato che suona vecchissimo alle orecchie di tutti. Predicare e praticare l'uccisione di ebrei a caso fa parte della dottrina di Hamas da quando Hamas esiste. Non è la conseguenza di un governo israeliano di estrema destra pieno di suprematisti, e neanche dei pogrom dei coloni durante il quale è stato ammazzato un diciannovenne palestinese. Hamas lo ha sempre detto che voleva uccidere gli ebrei. E sabato 7 ottobre 2023 l’ha fatto come non era mai capitato prima.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da video; alcuni di questi video sono particolarmente cruenti e potrebbero urtare la vostra sensibilità: account X RussianMarket, 7 ottobre 2023; account X mrandyngo, 7 ottobre 2023; account X shextonde1st, 7 ottobre 2023; account X stillgray, 8 ottobre 2023; account X fl360aero, 9 ottobre 2023; account X Heroiam_Slava, 7 ottobre 2023; altri audio utilizzati nella puntata si trovano nel canale Telegram Israel_Hamas_War_Live_Updates
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10/9/2023 • 15 minutes, 27 seconds
Ep.410: Dissidente a Pechino, yuppie a Manhattan
Nel 1989 Li Lu è uno dei leader delle proteste studentesche: dopo l’intervento dei militari scappa e ottiene asilo politico negli Stati Uniti. Dopo il primo aiuto da parte di stelle di Hollywood, incontra un magnate, apre una sua azienda e diventa miliardario. La sua ascesa, sia come rivoltoso, sia come miliardario, è misteriosa e sospetta, e Li sarà anche l’unico dei suoi vecchi compagni di lotta in Cina a poter tornare a Pechino dopo aver partecipato alle proteste del 1989.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Tiananmen Square: Rarely seen video of the 1989 protests in China, Cnn, 5 dicembre 2022; It happened in Tiananmen Square, Al Jazeera, 5 giugno 2017
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10/6/2023 • 10 minutes, 2 seconds
Ep.409: Armita Garawand assomiglia a Mahsa Amini
Armita Garawand è una ragazza curda iraniana di sedici anni. In un video sgranato e circolato on line si vede Armita che viene trascinata fuori dal vagone della metropolitana da altre ragazze. Armita non si muove, ha perso i sensi. Da domenica sera è intubata, con la testa fasciata, in coma, in un ospedale militare. E la sua storia assomiglia spaventosamente a quello di Mahsa Amini a distanza di quasi esattamente un anno.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da: شرایط امنیتی، پس از برخورد نیروهای موسوم به «حجاببان» با آرمیتا گراوند, Iran International, 4 ottobre 2023
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10/5/2023 • 7 minutes, 24 seconds
Ep.408: I Repubblicani si menano tra loro. McCarthy finisce male
Kevin McCarthy non è più lo speaker repubblicano del Congresso americano. È finito nel mezzo di una guerra civile dentro il suo partito tra quelli che sono anche trumpiani e quelli che non lo sono. È caduto sul budget, la nostra “finanziaria”, e questo nonostante avesse ottenuto lo stralcio dei sei miliardi per l'Ucraina. Quello che è appena capitato a McCarthy non era mai accaduto prima, in 234 anni di storia del Congresso.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: McCarthy Removed As House Speaker, canale YouTube The Late show with Stephen Colbert, 4 ottobre 2023; Kevin McCarthy becomes 1st House speaker ousted from position, Abc News, 4 ottobre 2023; Kevin McCarthy wins US House speaker bid after gruelling, 15-vote saga, canale Youtube The Guardian News, 7 gennaio 2023; Heated moment on the House floor, Abc News, 7 gennaio 2023
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10/4/2023 • 9 minutes, 45 seconds
Ep.407: Il litigio Italia-Germania sui migranti è più complicato di come sembra
Le polemiche tra Roma e Berlino sui migranti, le lamentele italiane per i finanziamenti della Germania alle ong hanno origine nelle competizioni interne alle coalizioni di maggioranza, sia in Italia, sia in Germania. Scontri interni che hanno finito per guidare il 99 per cento di questa brutta polemica internazionale. A cui si sono aggiunti il vicesegretario della Lega che ha paragonato la Germania di oggi a quella nazista e Elon Musk, che sul tema ha rilanciato su X un account di fake news.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Elon Musk calls for wall to stop immigrants as he visits US-Mexico border in Texas, The Telegraph, 29 settembre 2023; Baerbock verteidigt Rolle von Seenotrettern im Mittelmeer, Afp Deutschland, 28 settembre 2023; SCHOLZ: "...der muss zurückgeführt werden!" Jetzt macht der Kanzler Migrationskrise zur Chefsache!, Welt, 24 settembre 2023
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10/3/2023 • 10 minutes, 31 seconds
Ep.406: Il voto in Slovacchia e una punizione di ‘Ndrangheta
Robert Fico ha vinto le elezioni in Slovacchia. Per lui è un ritorno: era già stato primo ministro ma nel 2018 si era dovuto dimettere, perché per l’omicidio di due giornalisti era stato sospettato un uomo che non era soltanto legato alla ‘Ndrangheta, ma anche al partito che governava in Slovacchia, il partito di Fico. E adesso ha vinto le elezioni con un’agenda che prevede baci e abbracci con Vladimir Putin, e la fine del sostegno militare all’Ucraina.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Naživo: Fico, Kaliňák a Gašpar k aktuálnym informáciám o vražde novinára, canale YouTube HNtelevizia, 27 febbraio 2018; People gather in Bratislava to protest journalist's murder, Afp New Agency, 3 marzo 2018; Prague Protest: Czechs want new economy-savvy government that supports its people instead of Ukraine, canale YouTube Shanghai Eye, 17 aprile 2023; Fico: “La Slovacchia ha problemi più importanti dell’Ucraina”, Quotidiano Nazionale, 1 ottobre 2023
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10/2/2023 • 7 minutes, 51 seconds
Ep.405: TikTok tifa rivolta
Centinaia di adolescenti che assaltano negozi e strade a seguito di post su TikTok diventati improvvisamente virali, come è successo a Londra. Piccoli esperimenti di destabilizzazione sociale che hanno fatto subito pensare alla proprietà del social: TikTok è un’azienda cinese. La Bbc, che ha voluto vederci chiaro, ha fatto un’indagine secondo cui l’algoritmo della piattaforma ha giocato ad accendere rivolte.
Gli inserti audio sono tratti da: Crowd in Oxford Street after Tik Tok post, Sky News, 9 agosto 2023; Influencer ‘Meatball’ appears to be arrested while livestreaming looting rampage in Philadelphia, NyPost, 27 settembre 2023
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9/29/2023 • 8 minutes, 37 seconds
Ep.404: C’è un italo-palestinese prigioniero in Israele
Oggi a Roma è il giorno di una manifestazione nazionale per chiedere la liberazione di Khaled El Qaisi, il ricercatore italo-palestinese arrestato dalle autorità israeliane mentre ad agosto, con la moglie Francesca Antinucci e il loro figlio di 4 anni, attraversavano il confine tra la Giordania e i Territori palestinesi occupati. Da allora è nella prigione dove i servizi segreti interni israeliani fanno gli interrogatori. E nessuno sa di cosa sia accusato Khaled. Non lo sanno sua moglie e suo figlio, non lo sa il suo avvocato, e forse non lo sa nemmeno lui.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Khaled el Qaisi, la moglie: "Era felice del viaggio in Palestina, ora è in carcere senza colpe”, alanews, 12 settembre 2023; Khaled El Qaisi, Tajani: "Seguiamo caso con grande attenzione”, alanews, 27 settembre 2023
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9/28/2023 • 7 minutes, 50 seconds
Ep.403: “Dovevo educare un’AI, sono diventata una macchina”
Irina Teveleva è iscritta un Master di scrittura creativa, è appassionati di poesia e collabora con una rivista letteraria. Come molti suoi coetanei ha bisogno di soldi, e inizia a lavorare in un’azienda dove si addestrano le chat bot a "sembrare umane". La sua chat bot si chiama Annie e all’inizio Irina è contenta, dei turni, degli orari, del lavoro. Solo che a un certo punto si rende conto di una cosa: mentre Annie diventa più "umana", lei sta diventando un automa.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Laura Theis - Poetry Reading at Kellogg College, canale YouTube uglywhenyousmile, 14 giugno 2018; Unlocking Your Potential with Call Annie Discovering New Possibilities and Solving Problems with Ai, canale Youtube Voice of AI, 10 luglio 2023
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9/27/2023 • 8 minutes, 54 seconds
Ep.402: La Francia via dal Niger e il generale “americano”
Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato il ritiro dei soldati e dell’ambasciatore di Parigi dal Niger, a seguito del colpo di Stato del 26 luglio. Per la Francia che se ne va, ci sono gli Stati Uniti che provano a rimanere: il loro contatto nella giunta è il generale Barmou. Ottimo inglese, studi negli Usa e addestramento a Fort Benning, la base delle forze speciali americane.
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9/26/2023 • 8 minutes, 57 seconds
Ep.401: Un sondaggio spaventoso e i processi di Trump
“Se le presidenziali per la Casa Bianca si tenessero oggi, Trump vincerebbe con 10 punti di distacco su Biden”, questo dice un sondaggio della ABC pubblicato ieri sera. I sondaggi possono sbagliare e da qui al voto può succedere di tutto. Ma quello che sappiamo già ora è che un pezzo importante della campagna elettorale, questa volta, andrà in scena in tribunale.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: New poll suggests Trump has stronger lead over Biden, Abc, 24 settembre 2024; Fulton County DA Fani Willis discusses Trump indictment in election interference case, Cbs News, 15 agosto 2023; "We will never concede": Trump rallies supporters with false claims he won reelection, Cbs News, 6 gennaio 2021; Hear Stormy Daniels' first comments since Trump indictment, CNN, 1 aprile 2023
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9/25/2023 • 11 minutes, 26 seconds
Ep.400: Tino Chrupalla e l’armamentario para nazista di Afd
Ex imbianchino, ironicamente proprio come Adolf Hitler, dal 2022 Tino Chrupalla è il co-presidente di Afd che ha trasformato da “partito dei professori” no Euro a partito ultranazionalista, radicale e con richiami espliciti al passato nazista della Germania. E i sondaggi oggi danno Afd al di sopra del 21% dei consensi, facendolo diventare il secondo partito in Germania.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Ukraine-Krieg: AfD-Chef Chrupalla gibt USA die Schuld | Markus Lanz vom 29. November 2022, canale YouTube ZDFheute Nachrichten, 30 novembre 2022; Tino Chrupalla WARNT! – Schreckliche Prognosen für Deutschland, canale YouTube Timelens, 28 luglio 2023; Meine Rede im Deutschen Bundestag vom 02.03.2023, canale YouTube Tino Chrupalla, 2 marzo 2023; AfD: Maximilian Krah wird Spitzenkandidat für die Europawahl, canale YouTube Tagesschau, 29 luglio 2023; Max Krah: Echte Männer sind rechts!, canale YouTube Max Krah, 14 settembre 2023; Björn Höcke, die AfD und das Umfragehoch, Der Spiegel, 21 giugno 2023
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9/22/2023 • 6 minutes, 58 seconds
Ep.399: Un omicidio in Canada e la rabbia Sikh
Hardeep Singh Nijjar aveva 45 anni, la barba lunga brizzolata e il turbante. Era un cittadino canadese nato in Punjab, in India. Era un sikh e si batteva per l’indipendenza dei sikh, per un nuovo stato autonomo staccato dall’India. Una causa che al governo ultra induista di Modi non piace per niente. Dopo la morte di Nijiar, il Canada ha accusato il governo indiano di aver ordinato l’omicidio: ora i due paesi si guadano in cagnesco.
Gli inserti audio sono tratti da: The Wild Within: British Columbia, Canada, canale YouTube Destination British Columbia, 4 novembre 2014; Trudeau says murder of Sikh leader in B.C. may be linked to Indian government, CP24, 18 settembre 2023; Pro-Khalistan supporters protest outside the Indian consulate in Canada's Toronto, The Print, 9 luglio 2023
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9/21/2023 • 7 minutes, 36 seconds
Ep.398: Il missile di Kyiv caduto su un mercato ucraino
Il missile che il 6 settembre ha colpito un mercato all’aperto a Kostiantynivka, ha ucciso almeno 15 civili e ne ha feriti 30, molto probabilmente non era russo, era ucraino. Kostiantynivka è sotto il controllo ucraino, e sotto attacco dei russi. La contraerea ucraina è entrata in azione, ma – in mancanza di meglio – utilizza ancora vecchi missili sovietici, che non sono precisi e per questo sono molto pericolosi. Era già successo con il missile caduto in Polonia a novembre. Per questo Kyiv chiede la contraerea moderna occidentale, perché quella sovietica sbaglia spesso e se piomba su un’area abitata: uccide.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X Gadhwara27, 6 settembre 2023; Ukrainian President Volodymyr Zelenskyy has condemned a Russian missile strike in eastern Ukraine, canale Youtube Channel4News, 6 settembre 2023
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9/20/2023 • 7 minutes, 29 seconds
Ep.397: C’è un’altra guerra, in Nagorno Karabakh
Oggi l’Azerbaigian ha cominciato un’“operazione militare anti terrorismo” per “demilitarizzare” il Nagorno Karabakh, una enclave montuosa popolata da armeni e circondata dal territorio azero. L’Azerbaigian ha usato lo stesso linguaggio della Russia di Putin per annunciare un’altra invasione, che in realtà era nell’aria da tempo. Ma è cominciata proprio quando il primo ministro armeno ha voltato le spalle a Putin.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X anzhela_yan, 19 settembre 2023; account X cavidaga, 19 settembre 2023; account X 301arm, 19 settembre 2023; Azerbaijan: Unlawful Strikes in Nagorno-Karabakh, Hrw, 19 settembre 2023; Armenian Defense Minister, U.S. Ambassador observe Eagle Partner 2023 joint exercise, Armenpress, 15 settembre 2023; account X Fletch_reports, 19 settembre 2023
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9/19/2023 • 9 minutes, 20 seconds
Ep.396: Il “nuovo piano” per fermare i migranti non è nuovo, e non funziona
Giorgia Meloni ha tirato fuori di nuovo la sua vecchia idea del “blocco navale”, precisando che sarebbe: un “blocco navale europeo”. Ma nei termini in cui la Presidente del Consiglio ne parla oggi, lo abbiamo già sperimentato: non ha funzionato. Anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, da Lampedusa, ha parlato di un “nuovo piano europeo” in dieci punti per fermare i migranti, anche tra quei punti, in realtà, non c'è nulla di nuovo.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Giorgia Meloni, 16 luglio 2023; account Twitter AndyPlumb, 18 settembre 2023; Lampedusa, dichiarazioni Meloni-Von Der Leyen, canale Youtube Palazzo Chigi, 17 settembre 2023; Operazione Sophia, Salvini: da 6 mesi chiediamo cambio regole, Il Sole 24 ore, 23 gennaio 2019
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9/18/2023 • 9 minutes, 23 seconds
Ep.395: Hunter Biden, il sopravvissuto
Hunter Biden è diventato un problema per suo padre Joe, ieri è stato rinviato a giudizio e ora rischia il carcere per aver mentito in un modulo di routine quando ha comprato una pistola P38. La pistola con cui sua moglie dice lui volesse ammazzarsi. Dopo l’incidente d’auto nel quale sono morte sua madre e sua sorella, Hunter diventa un alcolizzato e torna a vivere soltanto grazie al fratello Beau. Ma quando anche Beau muore, Hunter ricomincia a bere e farsi di crack. Per gli affari del figlio in Ucraina, suo padre, invece, rischia l’impeachment. Hunter sarà la spina nel fianco di Joe Biden da qui alle elezioni presidenziali. E Beau non è più lì ad aiutarlo.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Joe Biden: I understand suicidal thoughts, Cnn, 25 maggio 2012; Nixon's somber phone call to Biden after his wife died, Washington Post, 18 dicembre 1972; Funeral for Beau Biden, Washington Post, 6 giugno 2015; Hunter Biden indicted on three criminal counts, Fox News, 14 settembre 2023; Ukraine Call Rough Transcript: How Trump’s Conversation Unfolded, Wall Street Journal, 26 settembre 2019
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9/15/2023 • 11 minutes, 39 seconds
Ep. 394: Due donne messicane fanno la storia
Una ha 61 anni e si chiama Claudia Sheinbaum. L’altra ha 60 anni e si chiama Xochitl Galvez. Fanno parte di due schieramenti politici opposti ma hanno parecchie cose in comune: sono due ingegnere, sono attente ai temi ambientali e nessuna delle due si definisce “femminista”. Ma solo una di loro il 2 giugno 2024 entrerà nella storia come la prima presidente donna del Messico.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Dos mujeres compiten por la presidencia en México, un hecho histórico para el país, Milenio, 8 settembre 2023; account Twitter Claudiashein, 12 settembre 2023; account Twitter XochitlGalvez, 13 settembre 2023; (AMLO) QUIERE DESTRUIRME, pero solo me hace MÁS FUERTE”, Expansion Video, 23 luglio 2023; L’invincibile estate di Liliana, di Cristina Rivera Garza è edito in Italia da Sur Edizioni
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9/14/2023 • 7 minutes, 34 seconds
Ep.393: Perché una città libica è finita sott’acqua
A Derna ci sono cinquemila morti e i dispersi sono ventimila. Dopo aver colpito Spagna, Grecia e Turchia il ciclone Daniel è arrivato qui, nel nord est della Libia. Derna non era costruita per resistere a una grande alluvione, ma questo difetto di fabbrica non le era mai pesato – perché è posata su una riva arida del Mediterraneo dove piove pochissimo e il problema non esisteva. Ma il clima è cambiato, e le nostre certezze non valgono più.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Marco Paolini - Vajont 9 ottobre ’63, canale Youtube Digitechmedia, 25 giugno 2016; Roads flooded in Libya after deadly Storm Daniel, Reuters, 11 settembre 2023; Storm Daniel batters Greece, Turkey and Bulgaria with heavy rain, DW News, 6 settembre 2023; غضب الطبيعة.. إعصار دانيال يعصف بليبيا ويتجه إلى مصر, Sky News Arabia, 11 settembre 2023; Hurricane "Daniel" Hits Northern And Eastern Libya, Forbes, 11 settembre 2023; شبكات | إعصار دانيال يخلف 150 قتيلا في ليبيا, Al Jazeera Arabic, 12 settembre 2023
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9/13/2023 • 8 minutes, 5 seconds
Ep.392: “Elon Musk ci ha fregati”. Dall’Iran all’Ucraina
Il padrone di Tesla, di Twitter e di SpaceX fa molte promesse e alcune sono promesse importanti: aveva detto che avrebbe spedito centinaia di apparecchi Starlink in Iran per sostenere chi protestava. Aveva promesso lo stesso sostegno agli ucraini: la resistenza di Kyiv lo aveva galvanizzato. È che poi per un motivo o per l’altro Musk si è tirato indietro. E così ha fregato iraniani e ucraini.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Elon Musk laughs at his 'bizarre' conference appearance, Evening Standard, 14 novembre 2022; People run for cover as Iranian police open fire during protest at Tehran metro station, Guardian News 16 novembre 2022; Footage appears to show Iranian riot police confronting students at university in Tehran, The Guardian, 3 ottobre 2022
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9/12/2023 • 10 minutes, 39 seconds
Ep.391: Ora l’India non vuole più essere chiamata “India”
Tutto è nato con un invito a cena: quello che si sono visti recapitare i leader del G20 che si è appena concluso a New Delhi. Su quel pezzo di carta la parola “India” non compariva mai e al suo posto ce n’era una antichissima, di origine sanscrita: “Bharat”. I nazionalisti indiani fan del primo ministro Modi dicono che questa è una battaglia culturale contro l'eredità del colonialismo. Ma se la parola “India” ha dei difetti, “Bharat” non è meno insidiosa.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: India Vs BHARAT | How India Is DECOLONIZING Itself, canale Youtube The Sam Sharma Show, 10 settembre 2023; G20, il messaggio del Presidente Modi: "Benvenuti nell'incredibile India”, Il Sole 24 ore, 8 settembre 2023; Asia Cup 2023 super 4 India vs Pakistan Live Score, canale Youtube By the Way, 11 settembre 2023
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9/11/2023 • 7 minutes, 40 seconds
Ep.390: Un blog cinese e una storia d’amore
Dietro un blog cinese clandestino e molto famoso, Program Think, c’è Ruan Xiaochuan. È stato condannato a sette anni di carcere per sovversione e, quando i giudici hanno letto la sentenza, in tribunale c’era sua moglie Bei. Soltanto allora Bei ha scoperto chi fosse davvero suo marito: ora vuole raccontarlo al mondo.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: A Marriage, a Secret and a Crackdown in China, New York Times, 29 agosto 2023
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9/8/2023 • 8 minutes, 29 seconds
Ep.389: Il populista-tipo ha un nuovo nemico
Quando il sindaco di Londra ha deciso di allargare la zona vietata a moltissime auto per la fine di agosto, creando un’area “a emissioni ultrabasse”, Nigel Farage – l’uomo della Brexit – si è risvegliato. E ha iniziato una battaglia che poi è un po’ la battaglia che stanno facendo altri padrini internazionali del populismo di destra che pensavamo di avere ormai archiviato: la grande crociata contro le politiche ambientaliste in occidente.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Donald Trump Invites Nigel Farage On Rally Stage FNN, Fox News, 25 agosto 2016, Nigel Farage’s final speech to European Parliament cut short after he waves flag, The Telegraph, 29 gennaio 2020; Farage: Why I might be FORCED to leave the UK, canale Youtube Nigel Farage, 29 giugno 2023; Nigel Farage: ‘Don’t underestimate me!’ , GB News, 28 luglio 2023; ULEZ: Is It Worth Protesting?, canale Youtube Brown Car Guy, 22 aprile 2023
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9/7/2023 • 9 minutes, 30 seconds
Ep.388: Una bambina di quattro anni ha vinto una causa contro l’Italia
Clara è una bambina nata a Kyiv, in Ucraina, nell’agosto del 2019. Vive in Italia perché il suo padre biologico e la sua madre intenzionale sono italiani: erano andati in Ucraina perché Clara nascesse con la maternità surrogata, che in Ucraina è legale mentre per il governo italiano invece è “un reato universale”. Risultato: Clara ad oggi non esiste, perché le autorità italiane non l’hanno mai registrata all’anagrafe e dunque non può avere un documento di identità, accedere ai servizi sanitari, avere una pediatra. E così pochi giorni fa, davanti alla corte dei diritti umani a Strasburgo, si è chiuso il processo “Clara vs Italia”: Clara contro l’Italia. E ha vinto Clara.
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9/6/2023 • 9 minutes, 29 seconds
Ep.387: La fine dei Proud Boys
Sono passati più di due anni e mezzo dal 6 gennaio 2021, quando il movimento Proud Boys, l’organizzazione di suprematisti bianchi, ha pianificato e attuato l'assalto del Campidoglio degli Stati Uniti. Per i “capi” dei Proud Boys, Joe Biggs e Enrique Tarrio i pubblici ministeri hanno chiesto 33 anni, la pena più alta mai proposta in tutti i processi per il 6 gennaio. Ma di fronte ai giudici e alla sentenza Joe Briggs, così spavaldo quel 6 gennaio, ha chiesto scusa, piangendo come un bambino.
Gli inserti di questa puntata sono tratti da: account r/oliver su Reddit, 1 settembre 2023; account Twitter WUTangKids, 31 agosto 2023; How the Proud Boys Breached the Capitol on Jan. 6: Rile Up the Normies, New York Times, 19 giugno 2022; President Donald Trump: White supremacist group Proud Boys should 'stand back and stand by’, Cnbc, 30 settembre 2020; account Twitter TruthSeeker, 3 settembre 2023; account Twitter asmarterwookie, 29 agosto 2023
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9/5/2023 • 10 minutes, 14 seconds
Ep.386: L’uomo che ha fregato Prigozhin
Dal 24 giugno, dalla “marcia su Mosca” della Wagner, per due mesi si è svolta una lotta nascosta tra due uomini per un bottino piuttosto vario: dai lingotti d’oro del Sudan, ai diamanti della Repubblica centrafricana, ma pure un certo numero di cavalli purosangue. Lo scontro era tra Evgeny Prigozhin e Andrey Averyànov, il vice dei servizi segreti militari di Mosca specializzato in operazioni clandestine all’estero per punire i traditori. E quando il primo è esploso in volo, il secondo ha vinto.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Prigozhin seen laughing about death in video released by Wagner-linked channel: ‘We’ll all go to hell’, Independent, 24 agosto 2023; account Twitter igorsushko, 5 maggio 2023; Russia, il capo Wagner Prigozhin: "Controlliamo Rostov". Putin replica: "Chi ha tradito sarà punito”, Fanpage.it, 24 giugno 2023; account Twitter christogrozev, 31 luglio 2023; account Twitter NatalkaKyiv, 31 agosto 2023
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9/4/2023 • 11 minutes, 24 seconds
Ep.385: Cosa aspettarsi dalla guerra in Ucraina questa estate
Vladimir Putin ha perso due cose preziose che non potrà facilmente sostituire dopo la marcia su Mosca del suo “cuoco” traditore Evgeny Prigozhin. Kyiv ha tre problemi nella sua controffensiva d’estate che punta a liberare altri pezzi d’Ucraina, e altri ucraini, e che ha come obiettivo ultimo quello di raggiungere la costa entro l’autunno. Cioè di separare la zona occupata del sud da quella dell’est, tagliando il corridoio di terra che collega la Russia alla Crimea.
Come sta andando la guerra sul campo e un errore di valutazione da non ripetere.
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7/28/2023 • 12 minutes, 31 seconds
Ep.384: La fine politica di un protetto di Xi Jinping
L’ormai ex ministro degli esteri cinese è appena stato rimosso, ma le voci intorno alla sua sparizione e poi sostituzione non si sono placate. 57 anni, una carriera fulminante da fedelissimo del numero uno Xi Jinping, l’amicizia con Elon Musk: Qin Gang era considerato un astro nascente. Sulla sua rimozione i social cinesi stanno impazzendo, ma nessuno crede alla teoria sulla malattia di Qin, piuttosto a quella sulla sua relazione segreta con una giornalista sospettata di essere una spia britannica.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Chinese FM Qin Gang meets Tesla CEO Elon Musk in Beijing, Cgtn Africa, 31 maggio 2023
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7/27/2023 • 7 minutes, 46 seconds
Ep.383: I trattori olandesi anticipano il grande scontro politico sul clima
Così come pochi anni fa le migrazioni hanno modificato il panorama politico in Europa e avvantaggiato i partiti anti sistema, la stessa cosa succederà con la questione del cambiamento climatico. Le prime avvisaglie arrivano dall’Olanda, dove il Partito dei contadini (BBB) ha conquistato molto consenso protestando, in trattore, contro le politiche nazionali su ambiente e transizione energetica. Il BBB piace sia a destra sia a sinistra e anticipa un tema che non è soltanto olandese: in vista delle elezioni europee assisteremo a una corsa in cui il cambiamento climatico sarà al centro. E allora scopriremo se anche vicino a noi avremo dei trattori, come quelli olandesi.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Dutch PM Mark Rutte Announces Resignation, Bloomberg QuickTake, 8 luglio 2023; Eerste reactie Caroline van der Plas op overwinning, canale Youtube Hart van Nederland, 16 marzo 2023; account Twitter goddeketal, 11 marzo 2023; account Twitter DVATW, 14 luglio 2023; Dutch Far-right Leader Geert Wilders on Islam in the Netherlands: "You are in danger, France24 English, 14 marzo 2017
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7/26/2023 • 9 minutes, 1 second
Ep.382: Un typo pericoloso e la giunta militare del Mali
Per il Pentagono lavorano 3,2 milioni di persone che si scambiano moltissime mail con informazioni anche riservate ogni giorno. Tutte gli indirizzi mail dei dipendenti del Pentagono finiscono con .mil, che sta per “military”. Il problema è che .mil assomiglia molto a .ml, che però è è il dominio governativo del Mali, il paese dell’Africa occidentale pieno di uomini della Wagner e con un presidente golpista amico di Putin. Per un typo, un errore di battitura, in Mali si sono trovati squadernate davanti milioni di mail tra i militari americani.
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7/25/2023 • 6 minutes, 55 seconds
Ep.381: In Israele è passata la riforma che secondo i manifestanti cancella la democrazia
Oggi è stato approvato il passaggio della riforma che svuota il potere di controllo della Corte Suprema sulle decisioni del governo. In un paese dove non c’è una Costituzione e il Presidente non ha poteri di garanzia, per i manifestanti ora chi vince le elezioni può fare ciò che vuole, perché spariscono i contrappesi. Il presidente israeliano Herzog ha detto che la mossa del governo e le proteste dei suoi critici potrebbero portare a una “vera guerra civile”. Ma contro questa riforma ci sono anche tante spie e i riservisti dell’esercito: dicono che non presteranno più servizio perché non sono disposti a prendere ordini da una dittatura.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter BenCaspit, 20 luglio 2023; account Twitter NTarnopolsky, 23 luglio 2023; account Twitter BarakRavid, 22 luglio 2023; account Twitter Guide_en_Israel, 24 luglio 2023; account Twitter bar_peleg, 24 luglio 2023
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7/24/2023 • 7 minutes, 40 seconds
Ep.380: La comunista spagnola che vuole fermare l’ultradestra alle elezioni
Yolanda Díaz vuole finanziare gli adolescenti spagnoli e accorciare la settimana lavorativa, è la sua proposta politica in vista delle elezioni di domenica in cui la destra e l'ultra destra di Vox sono favorite. Díaz è nata nel 1971 ed è stata a lungo una militante del Partito comunista spagnolo, lei viene da una famiglia radicale che ha combattuto la dittatura franchista. È la ministra del lavoro e vice presidente del governo uscente di Pedro Sánchez. E al voto Díaz arriva con una sua formazione politica, Sumar, con cui ha messo insieme tutti i gruppi politici a sinistra del partito socialista: stando ai sondaggi, soltanto se prende molti più voti di Vox quest’ultima non finirà al potere.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Los mejores momentos de Sánchez (PSOE) , Díaz (Sumar) y Abascal (Vox), canale Youtube El Pais, 20 luglio 2023; Meloni a Madrid: «Yo soy Giorgia, soy una mujer», canale Youtube Corriere della sera, 11 ottobre 2021; Minuto de oro de Yolanda Díaz: "España es mucho mejor que ellos, Cadena Ser, 20 luglio 2023; Yolanda Díaz acusa a Vox de fomentar los "contratos basura" como Georgia Meloni en Italia, Diario Publico, 10 maggio 2023
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7/21/2023 • 8 minutes, 27 seconds
Ep.379: Le ragazze iraniane tra concerti e lavori forzati in obitorio
Niusha Ghorbani ha i capelli folti e lunghissimi. È la cantante del gruppo “Otagh”, che ha un certo seguito ma ha anche un problema: Niusha è una donna e in Iran le donne non possono cantare da soliste, non possono esibirsi in pubblico o incidere dischi. Dopo un concerto Niusha è scesa dal palco e si è trovata di fronte un gruppo di agenti dell’intelligence in borghese che l’hanno portata in caserma. Lo stesso giorno una ragazza di Teheran è stata condannata in tribunale: per il crimine di essere andata in giro con i capelli liberi, ora è costretta ad andare a lavorare in un obitorio e maneggiare cadaveri.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter LettresTeheran, 20 luglio 2023; account Twitter llikeiran, 15 luglio 2023
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7/20/2023 • 7 minutes, 40 seconds
Ep.378: Un soldato americano entra in Corea del Nord ridendo e lo arrestano
Travis King ha 23 anni, era di stanza in Corea del Sud dove ha combinato qualche guaio e quindi è stato richiamato a casa. Solo che ieri King è andato all’aeroporto ma non è salito sull’areo: si è accodato a una visita guidata per un gruppo di turisti a Panmunjom, proprio al confine tra le due Coree. Lì, a un certo punto, all’improvviso, si è messo a correre e – ridendo fortissimo – è entrato in Corea del Nord. È stato arrestato ovviamente e per il Pentagono è diventato un problema. Nel frattempo, cosa fare del soldato americano King lo deciderà Kim Jong-un.
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7/19/2023 • 7 minutes, 9 seconds
Ep.377: Una liberazione e un accordo in Tunisia
Chaima Issa è una scrittrice, un’esponente di opposizione della coalizione Fronte di Salvezza Nazionale e una donna accusata dal governo di cospirare contro la sicurezza dello stato. Era stata arrestata e appena uscita di prigione, qualche giorno fa, ha detto: “La mia felicità è incompleta. Perché l’ingiustizia che ho vissuto io qui dentro per tanti altri continua”. Issa è stata la prima prigioniera politica del presidente tunisino Kais Saied. In questi giorni il nostro governo e l’Unione europea hanno siglato un accordo imponente con la Tunisia di Kais Saied ed è sorprendente che ne stiamo parlando poco.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter FidaaHammami, 13 luglio 2023; Tunis unrest 12 years on from Arab Spring protests, Ap Archive, 19 gennaio 2023; Tunisia: The Birth of A Revolution, Middle East Monitor, 14 gennaio 2021; Demo after Tunisia Arab Spring ceremony cancelled, Ap Archive, 22 dicembre 2020
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7/18/2023 • 9 minutes, 51 seconds
Ep.376: Il collasso di Roma con il caldo è un caso internazionale
Un edicolante del quartiere Esquilino a Roma è finito sul Guardian: per il troppo caldo ha deciso di mettersi a vendere i giornali all'aperto perché dentro l’effetto serra lo faceva collassare. Il racconto della città che si squaglia ha portato alla ribalta anche il corrispondente da Roma del Times. È stato ripreso da tutti i media per questa frase: Rome, the infernal city. Il riferimento è a “Rome, the eternal city”, come gli anglosassoni chiamano spesso la capitale. Una formula che ha bucato nel mondo dell’informazione. E ora tutti i media internazionali stanno raccontando la vita di turisti e romani e romane, nella capitale dell’ondata di caldo in tutta Europa, con temperature che non si vedevano da 120 mila anni, circa.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Umori e rumori della città di Roma, canale YouTube Natale Sciammarella, 4 giugno 2021; Roma, turista fa il bagno in pieno giorno nella Fontana del Tritone, Canale 10 Roma, 25 aprile 2022; City Street Ambience Sound Effect, canale YouTube VideoPlasty Stock Animation & Gifs, 2 marzo 2018; Aida Nizar fa il bagno nella Fontana di Trevi e viene fermata dai vigili: "Adoro la mia vita”, canale YouTube SPYit it, 2 giugno 2018
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7/17/2023 • 7 minutes, 24 seconds
Ep.375: Il tweet arrabbiato di Zelensky e le parolacce di Biden
Il vertice Nato di Vilnius era cominciato con un tweet iracondo del presidente ucraino rivolto agli alleati, e ora il Washington Post pubblica un'esclusiva sulla reazione altrettanto arrabbiata della Casa Bianca. Il vertice ha prodotto un comunicato vago, ma l'Ucraina ha ottenuto risultati importanti anche se non esattamente quelli che sperava. Oggi sappiamo che poco prima, però, tutto ha rischiato di precipitare per un litigio. Biden in privato non è uno "zio" mansueto come si presenta in pubblico, urla parolacce a tutto spiano tanto che alcuni suoi collaboratori raccontano: "cerchiamo di evitare di incontrarlo da soli". Storia di un vertice Nato influenzato dagli scatti di rabbia dei suoi protagonisti.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Zelenskyy slams NATO members' rejection of a timeline for Ukraine's accession, DW, 11 luglio 2023; NATO Summit: UK not an Amazon delivery service for weapons to Ukraine, Sky News, 12 luglio 2023; 'We will not waver': Biden speaks about Ukraine at high-stakes NATO summit, CNN, 12 luglio 2023
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7/14/2023 • 9 minutes, 30 seconds
Ep.374: Alcune donne cinesi sfidano il concetto di famiglia
Ye Haiyang è andata negli Stati Uniti per la fecondazione assistita, perché in Cina è vietata ai single. Xu Zuozuo ha deciso di fare causa a un ospedale che vieta il congelamento degli ovuli. E c’è anche chi decide di non sposarsi e non avere figli. Le donne cinesi sfidano la tradizione che vede il matrimonio e i figli come la base della società e chiedono leggi e riforme che adattino il Paese alle nuove esigenze delle donne. Sfidando Confucio e Partito.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: How President Xi stressed family values, Xinhua, 20 settembre 2020; account Douyin Ye Haiyang; servizio di Haokan disponibile a questo indirizzo: https://haokan.baidu.com/v?pd=wisenatural&vid=3500151656326860990
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7/13/2023 • 5 minutes, 57 seconds
Ep.373: La vendetta di Orbán contro le maestre ungheresi
In Ungheria un insegnante all'inizio della sua carriera non prende più di 550 euro al mese. Dopo quarant'anni di insegnamento ne prende 1.100. E anche per questo di maestre e maestri ce ne sono sempre meno: così sono cominciate le proteste. Orbán ha risposto in due modi: prima ha detto che la colpa è dell’Europa. Poi ha fatto approvare una legge che gli insegnanti hanno ribattezzato “legge vendetta”.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Hungarian teachers, students protest in Budapest, Ap, 10 ottobre 2022; Hungarian students push for higher teacher wages in protest march, Euronews, 20 maggio 2023
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7/12/2023 • 8 minutes, 29 seconds
Ep.372: Un po’ di chiarezza sulle bombe a grappolo in Ucraina
Oggi è cominciato il vertice della Nato a Vilnius, in Lituania. La decisione di Joe Biden di spedire bombe a grappolo a Kyiv ha fatto discutere gli americani con gli alleati europei e ha causato la spaccatura più vistosa che ci sia stata in 16 mesi di guerra sul tema aiuti militari all’Ucraina. E così negli ultimi giorni si è parlato moltissimo di bombe a grappolo. Ma nel dibattito su questo tipo di munizioni spesso sono spariti alcuni dettagli, il contesto, le differenze tra questo caso e quelli del passato.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Nato: Erdogan, Stoltenberg e Kristersson si incontrano a Vilnius in vista del vertice, Quotidiano nazionale, 10 luglio 2023; Turkey’s Erdogan backs Sweden’s entry to Nato, The Times and the Sunday Times, 10 luglio 2023
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7/11/2023 • 10 minutes, 34 seconds
Ep.371: Agli americani in Russia succedono cose strane
Il figlio piccolo di un diplomatico americano a Mosca è stato seguito. Il cane di un diplomatico americano in Russia è morto in circostanze misteriose. Sul tetto dell’auto di una diplomatica è comparsa una Z. All’ambasciatrice americana appena insediata a Mosca qualcuno le ha staccato la luce e la corrente in casa. Ad altri è capitato di peggio: qualcuno è entrato nelle case private di altri cittadini statunitensi che vivono i Russia per fare le seguenti cose: fare la cacca e non tirare lo sciacquone, fare la cacca in una valigia. In tutte queste cose ci sarebbe lo zampino degli uomini del DKRO, il braccio dei servizi segreti di Mosca FSB che si occupa di controspionaggio e in particolare di monitorare gli stranieri in Russia. Solo che più che raccogliere informazioni senza farsi notare come fanno le spie, sembrano specializzati in molestie e gaslighting.
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7/10/2023 • 8 minutes, 37 seconds
Ep.370: La bionda generata da un’AI per far sembrare la sinistra demenziale
Erica Marsh su Twitter è una potenza: 130 mila followers e post visualizzati anche 27 milioni di volte. Erica Marsh diceva di essere una “fiera democratica” di Washington DC, diceva di aver lavorato alla campagna presidenziale di Joe Biden alle ultime elezioni e di aver fatto la volontaria per la Fondazione di Obama. E i suoi tweet erano tutti dahyper-liberal, cioè una iper di sinistra per gli standard dello spettro politico statunitense. Solo che Erica Marsh non esiste.
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7/7/2023 • 7 minutes, 12 seconds
Ep.369: La donna che fa “il lavoro più difficile della Turchia”
Hafize Gaye Erkan è la nuova banchiera centrale turca. È nata nel 1979 a Istanbul ma ha lavorato quasi sempre fuori dalla Turchia. Fin dall’inizio della sua carriera è stata considerata una predestinata e infatti ha lavorato nelle banche di investimento più importanti del mondo. Ora, tornata in Turchia, deve rimettere in piedi l’economia del paese dopo le decisioni irragionevoli di Erdogan che hanno messo il Paese in acque pericolose. È la prima donna a ricoprire la carica e ha già fatto capire di voler cambiare completamente direzione. Sempre che il quasi sultano Erdogan sia davvero pronto a farsi spiegare la macroeconomia da una donna molto più giovane di lui.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da: Erkan Says It Was Right Time to Leave First Republic, Bloomberg Television, 27 giugno 2022
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7/6/2023 • 9 minutes, 47 seconds
Ep.368: I pensionati europei che insegnano ai cinesi a combattere
Tre ex ufficiali della Luftwaffe, l’aviazione militare tedesca, hanno addestrato dei piloti dell'aeronautica cinese: hanno insegnato tattiche di combattimento nelle simulazioni di scenari di guerra e uno di questi era un attacco a Taiwan. Gli ufficiali potrebbero aver rivelato segreti militari della NATO ai cinesi, e potrebbero non essere i soli. Il problema dei militari pensionati arruolati dalla Cina con stipendi da 280.000 euro al mese riguarda anche Washington e Londra. In questa storia c’entra lo scandalo Panama Papers, una spia cinese e una società di tecnologia.
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7/5/2023 • 8 minutes, 13 seconds
Ep.367: Nel campo palestinese di Jenin si scavano le tombe in anticipo
Nel campo profugo di Jenin i palestinesi preparano le tombe in anticipo, in attesa che qualcuno muoia per qualche incursione israeliana. E quelle tombe non rimangono mai vuote a lungo. Negli ultimi due giorni se ne sono riempite almeno dieci, dopo l’attacco di 2mila truppe israeliane, supportate da droni e bulldozer corazzati. Il motivo che ha portato Israele a compiere questa enorme operazione ha a che fare proprio con Jenin, dove da un po’ di tempo agiscono gruppi che hanno collegamenti con i bracci armati dei partiti palestinesi, ma sono gruppi nuovi, spontanei, più agili. E meno controllabili.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter AlArabiya_Eng, 4 luglio 2023; account Twitter AJEnglish, 4 luglio 2023; account Twitter TimesofGaza, 4 luglio 2023; account Twitter Issaamro, 4 luglio 2023
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7/4/2023 • 9 minutes, 32 seconds
Ep.366: La nonna di Nahel e la rivolta in Francia
La nonna di Nahel, il diciassettenne ucciso dalla polizia, è andata in tv per fare un appello ai tanti giovani che negli ultimi giorni si sono rivoltati, sfasciando negozi, edifici pubblici e prendendo d’assalto i commissariati. Ha detto di fermarsi, perché le scuole devastate, gli autobus bruciati sono gli stessi che “le vostre mamme prendono tutti i giorni”. E mentre la destra francese raccoglie consensi di chi osserva quelle violenze con raccapriccio, nelle strade delle banlieu alcune donne hanno cominciato a fare ronde per dissuadere le frotte di rivoltosi che vorrebbero continuare a oltranza. Alcune di loro hanno il velo islamico e cartelli che dicono: basta distruzioni.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Francia, poliziotto spara e uccide 17enne: il video choc. La7, 28 giugno 2023; account Twitter sentdefender, 30 giugno 2023; account Twitter eshaLegal, 1 luglio 2023; account Twitter AlexandruC4, 30 giugno 2023; La nonna di Nahel invita alla calma dopo le rivolte: "Fermatevi, vi prego”, Rainews, 2 luglio 2023
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7/3/2023 • 8 minutes, 54 seconds
Ep.365: L’Ucraina è un’isola
In mezzo al fiume Dnipro, nel punto in cui attraversa la città di Zaporizhzhia, c’è l’isola Chortycja. È un parco naturale, è qui che sono vissuti i cosacchi ed è gestita da un gruppo di archeologi. L’isola è il centro della cultura ucraina e l’animatore di questo posto era Slava, morto in combattimento nell’ottobre scorso. Gli archeologi dell’isola dicono che aveva carisma, mille interessi ed era sempre alla ricerca dei reperti archeologici per dimostrare il passaggio dei cosacchi. Compreso un fatto: che i cosacchi fumavano marijuana.
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6/30/2023 • 10 minutes, 48 seconds
Ep.364: Un’intervista in trincea senza sconti per nessuno
Valeriy ha combattuto a Bakhmut fino agli ultimi giorni della città e ora è di nuovo su quel fronte. Prima della guerra era Dj Raavel, faceva musica elettronica e stava diventando famoso in Ucraina. Poi è arrivato sul fronte: prima come sminatore, poi a occuparsi dei droni. Valeriy racconta una cosa che nessuno aveva ancora raccontato: i numeri dei morti. E la vita di quelli che tornano ma sono ormai irriconoscibili.
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6/29/2023 • 10 minutes, 9 seconds
Ep.363: I pompieri nella controffensiva. E un bunker
L’insolito e insistente rumore delle sirene delle ambulanze indica che c’è la controffensiva in corso, ancora prima che ad annunciarlo siano i vertici politici e militari. E insieme alle ambulanze, a percorrere la prima strada non occupata dai russi, parallela alla linea del fronte ci sono i pompieri. Una vita d’inferno: le ambulanze a recuperare i feriti i pompieri a spegnere gli incendi provocate dalle bombe russe. E i pompieri ormai l’hanno capito: i russi non si fanno problemi e aspettano i soccorsi per bombardare ancora, nello stesso punto. E nelle città ormai distrutte la popolazione si è organizzata e vive una vita sotterranea in un bunker ultra organizzato, con tanto di parrucchiera. In attesa che la controffensiva allontani, anche di poco, i russi.
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6/28/2023 • 11 minutes, 1 second
Ep.362: L’ultimo allarme sulla centrale di Zaporizhzhia è diverso dal solito
Nikopol è di fronte alla centrale di Zaporizhzhia ed è il posto dal quale capire se gli ultimi allarmi lanciati da Kyiv su un possibile attacco alla centrale da parte di Mosca siano, in effetti, diversi dagli altri. Tanto più dopo l’esplosione della diga di Nova Kakhovka e poco dopo l’inizio della controffensiva ucraina. E la risposta è si: la popolazione di Nikopol segue in radio gli aggiornamenti da Kyiv, quelli che dicono di tenersi pronti nel caso di un attacco alla centrale ed è pronta a scappare.
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6/27/2023 • 12 minutes, 17 seconds
Ep.361: Vita da soldato
La 10ª brigata dell’esercito ucraino è famosa perché non si è riposata mai, è quella è stata più a lungo sulla linea del fronte ed è la brigata da seguire per capire come va la controffensiva ucraina. Hanno combattuto a Bakhmut, a Soledar, dove c’è stata la battaglia più brutale, dove si uccideva o si moriva a colpi di pugnale. E hanno combattuto contro la Wagner di Prigozhin. Da Bakhmut poi alcuni ogni sera alcuni lasciano le posizioni e per un po’ il fronte si allontana non solo fisicamente: si mangia, si balla, si scherza. Accanto a delle bare in cellophane appoggiate alle parete: sono le bare di ciascuno di loro, nel caso dovessero servire.
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6/26/2023 • 12 minutes, 40 seconds
Ep.360-SPECIALE: Il quasi golpe di Prigozhin in Russia
Il capo dei mercenari della Wagner Prigozhin ha dichiarato guerra al ministero della Difesa e quindi alle Forze armate del suo paese, la Russia. Ha marciato sulla città russa di Rostov, poi ha cominciato a combattere per quella di Voronezh e promette di arrivare fino a Mosca. Putin in un discorso alla nazione lo ha definito un “traditore” e un “terrorista” ma in serata il sindaco di Mosca ha chiesto a tutti di rimanere in casa perché si vedono i carri armati di Prigozhin sulle strade che portano alla capitale. E l’esercito ucraino sta capendo come sfruttare questa situazione a proprio vantaggio.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Andrea Angrisani, 23 giugno 2023; account Twitter gunderground_tv, 24 giugno 2023
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6/24/2023 • 10 minutes, 11 seconds
Ep.359: Come va la controffensiva
L’andamento di una controffensiva non si misura contando il numero di villaggi liberati in due settimane: le controffensive possono essere lente per settimane, per mesi, finché non diventano rapidissime e travolgenti in un giorno. Contano molti dettagli, quanto e quando si può far valere un effetto sorpresa, quanto si è rimediato ad alcuni errori. E alcuni allarmi, come quello lanciato da Zelensky secondo cui Mosca sarebbe pronta a un attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Ukraine troops seen killing Russian soldiers in trenches during counteroffensive, Nbc News, 20 giugno 2023; Budanov, capo degli 007 ucraini dato per morto, riappare in tv. Wagner: "Creato con l’AI”, Rainews, 20 giugno 2023; Zelensky: Tutti devono agire per evitare attacco a centrale nucleare di Zaporizhzhia, Il Sole 24 ore, 23 giugno; Ukrainian counter-offensive in Kherson: On the front line with an artillery unit , France24, 22 ottobre 2022; Kherson offensive.Large column of ambulances in Odessa area, canale YouTube Fabreeze - the fainting goat, 30 agosto 2022; account Twitter EuromaidanPR, 23 giugno 2023
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6/23/2023 • 11 minutes, 2 seconds
Ep.358: Rave per finanziare la controffensiva
Dimitro e Oleg sono due ragazzi trentenni che gestiscono una specie di comune, un collettivo che ha anche una sede fisica a Zaporizhzhia. Nel tempo il collettivo è diventato un aggregatore di artisti, pittori, musicisti, nerd, strartupper, invasati di crypto e ha organizzato parecchie feste. Solo che un tempo non erano proprio legali. Ma da quelle feste ci passavano tanti giovani che dall’inizio dell’invasione russa si sono ritrovati al fronte e quando tornavano andavano da loro, da Dimitro Piamkosky e Oleg Bemza. E ora le feste non sono più gratis, si lascia qualcosa, una donazione. E in questo modo sono state raccolte decine di migliaia di euro per finanziare la controffensiva a sud di Zaporizhzhia.
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6/22/2023 • 10 minutes, 5 seconds
Ep.357: Dopo l'inondazione Svetlana è scappata dall’acqua e dai russi
Il 6 giugno il vicino di casa di Svetlana bussa alla sua porta e urla: “I russi hanno fatto esplodere la diga”. È la diga di Nova Kakhovka e all’alba l'acqua è già arrivata, ma è ancora bassa. Bisogna andarsene subito perché dopo poche ore non sarà più possibile. Svetlana è una donna che viveva sulla sponda del Dnipro occupata dai russi. Quella mattina capisce che deve andare prima possibile dall’altra parte, dove ci sono gli ucraini, ma ha alcuni problemi: con lei c’è sua madre che ha 93 anni e l’ipotesi di usare un barchino è troppa rischiosa, perché i cecchini russi sparano alle spalle.
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6/21/2023 • 11 minutes, 9 seconds
Ep.356: Accusare Beyoncé per l’inflazione
Beyoncé ha cominciato il suo nuovo tour, il World Renaissance tour, in Svezia. È un tour molto atteso, da almeno sette anni. E in Svezia sono arrivati i tanti fans che Beyoncé ha ovunque nel mondo: chi è arrivato da fuori ovviamente ha dormito in un albergo a Stoccolma, ha speso soldi in pranzi e cene. Questa ondata di persone dall'estero e pronte a spendere, ha provocato un aumento della domanda che avrebbe avuto come conseguenza un aumento generale dei prezzi a maggio. In pratica: Beyoncé sarebbe la causa dell’impennata dell'inflazione in Svezia.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter leescurls, 14 maggio 2023; Ajax - Manchester United, canale YouTube PiAlfa, 25 maggio 2017
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6/20/2023 • 7 minutes, 4 seconds
Ep.355: Cina e Stati Uniti si parlano di nuovo
La visita del segretario di Stato Usa Antony Blinken in Cina è cominciata così: atterrato a Pechino non ha trovato ad attenderlo né tappeto rosso, né importanti funzionari cinesi. Era un segnale: non sarebbe stata una visita facile, anzi. Ma alla fine il viaggio di Blinken in Cina è andato bene. Dopo gli incontri con il ministro degli esteri e il capo della diplomazia cinese, ha anche incontrato il presidente cinese Xi Jinping, un summit atteso ma non scontato: Cina e Usa si dicono pronte a proseguire il dialogo, in attesa di un incontro tra i due presidenti Biden e Xi Jinping a fine anno.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter rishhikesh, 18 giugno 2023; President Xi Jinping meets with U.S. Secretary of State Antony Blinken, Cgtn, 19 gennaio 2023; China, U.S. Trade Rebukes At Alaska Diplomatic Talks, canale Youtube Nbc News, 19 marzo 2021; U.S. confirms China has had spy base in Cuba since 2019, Cbs News, 13 giugno 2023
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6/19/2023 • 8 minutes, 14 seconds
Ep.354: Come truffare il governo indiano e vivere benissimo
In buona parte del mondo anche la libertà personale ha un prezzo, è sul mercato. E, se quel mercato lo conosci, vivi benissimo e continui a fare affari anche se sei un ricercato. Così due fratelli che hanno fregato lo Stato indiano e sono fuggiti con un malloppo di un miliardo e 700 milioni di dollari, continuano a divertirsi e a fare affari d’oro. Per esempio hanno ottenuto la gestione di un nuovo giacimento di petrolio da un miliardo di barili in Nigeria.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Sandesara Brothers, canale YouTube The Lallantop, 27 settembre 2018; Kala Chashma | Baar Baar Dekho | Sidharth M Katrina K | Prem, Hardeep, Badshah, Kam, Neha, Indeep, canale YouTube Zoe Music company, 26 luglio 2016
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6/16/2023 • 6 minutes, 40 seconds
Ep.353: Questo naufragio nel Mediterraneo è un’apocalisse
Su 750 persone a bordo della Adriana, solo un centinaio al momento è al sicuro. La Adriana è un peschereccio di 30 metri che si è ribaltato nel Mediterraneo, a sud del Peloponneso, in acque internazionali e vicino alla Grecia. A bordo c’erano egiziani, siriani, afghani. Nawal Soufi ancora ieri pomeriggio ha parlato con le persone a bordo per ore. Lei è una catanese nata in Marocco ed è anche la persona che ha aiutato le famiglie dei morti nelle strage di Cutro a ritrovare i corpi dei propri parenti. Questa volta l’obiettivo era salvarli prima del naufragio, ma il suo allarme è caduto nel vuoto
I contributi audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter nexta_tv, 15 giugno 2023; account Twitter New York Times, 15 giugno 2023; Intervista a Nawal Soufi - Stile Lìberos 2016 La cultura degli altri, canale YouTube EJA Tv, 5 novembre 2016
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6/15/2023 • 6 minutes, 54 seconds
Ep.352: Il nuovo Soros
George Soros all’età di 92 anni ha deciso di passare le redini del suo impero al figlio, Alex. Alex Soros ha 37 anni porta occhiali con montatura spessa e la barba corta. Dottorato in Storia all’università di Berkeley, ha detto che la politica gli interessa moltissimo, ma gli interessa più il baseball. È anche un grandissimo appassionato di hip-hop ed è un amico personale di molti big della scena Rap come Usher. Pare invece che abbia smesso di corteggiare le top model, altra cosa per cui era famoso.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Who is George Soros?, canale YouTube Mr.Beat, 27 gennaio 2021; George Soros' son touts meeting with VP Harris, Fox Business, 9 giugno 2023
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6/14/2023 • 8 minutes, 16 seconds
Ep.351: Un camper demolisce l’indipendenza scozzese
L’ex premier scozzese Nìcola Sturgeon è stata arrestata, interrogata e poi rilasciata. Sturgeon è il volto politico che tutti noi ancora abbiniamo alla Scozia perché è stata al potere per molto tempo. Lei proviene dalla working class, è arrivata al vertice a 45 anni ed è sempre stata descritta come una tosta e influente e temuta, una progressista europeista molto ostile alla Brexit. Ma non è mai diventata il simbolo di nulla perché il suo obiettivo numero uno è l’indipendenza della Scozia e l’indipendentismo scozzese non è "pop", tranne che per metà degli scozzesi. L'arresto di Sturgeon è l'ultimo capitolo di un presunto scandalo sui finanziamenti al partito più importante della Scozia che gira attorno a un camper bianco.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Nicola Sturgeon: Scotland’s former leader arrested, Bbc News, 11 giugno 2023; J.K. Rowling Defends Her Transgender Comments, canale YouTube Access Hollywood, 10 giugno 2020; Nicola Sturgeon resigns as first minister of Scotland, Guardian, 13 febbraio 2023
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6/13/2023 • 8 minutes, 28 seconds
Ep.350: Silvio Berlusconi
Il potere di Berlusconi è stato quello di far pensare, credere e anche dire ad alta voce cose impossibili fino a farle apparire quasi vere, anzi, senz'altro vere. Fino alle 9 e mezza di questa mattina Silvio Berlusconi è stato l’italiano vivente più famoso del mondo. E ha giocato – a nostro pericolo – con il resto del mondo finché gli stranieri non hanno cominciato a identificarci con lui.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Quando Berlusconi disse a Gheddafi: «Vi regalo 200 bidet», Corriere della Sera, 8 settembre 2022; Compilation of Silvio Berlusconi's funniest blunders, The Telegraph, 9 novembre 2011; Quando la regina Elisabetta richiamò Berlusconi per aver urlato «Mr Obama» durante il G20, Corriere della Sera, 9 settembre 2022; Silvio Berlusconi vs MEP Martin Schulz; relive the moment, Euractiv, 17 aprile 2008; Chiedono a Berlusconi un parere su Greta Thunberg: lui racconta storiella su viagra e donne svedesi, La Repubblica, 14 ottobre 2019
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6/12/2023 • 11 minutes, 5 seconds
Ep.349: A Brooklyn hanno deciso di fare a meno della polizia
Bigga è un omone afroamericano che ha un tatuaggio dietro l’orecchio per nascondere una ferita da pistola di qualche anno fa. Di recente ha convinto un uomo che era entrato in un negozio di alimentari con una pistola a consegnare l’arma e andare via. Bigga fa parte di un’associazione che si chiama “Brownsville In, Violence out”: dentro i cittadini, nel senso di “partecipazione della comunità di quartiere”, fuori la violenza. A Brownsville, uno dei quartieri considerati più violenti di New York, è in corso un esperimento: per fare fronte alle situazioni, parecchio frequenti negli Stati Uniti, dove l’intervento della polizia peggiora le cose invece di renderle più sicure, per alcuni giorni all’anno la polizia non risponde alle chiamate: le dirotta a gente posto, come Bigga.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Mike Tyson I Growing up in a Horrible Environment, canale YouTube Hotboxin’with Mike Tyson clips, 23 febbraio 2020; Riot breaks out at Black Lives Matter protest on I-94, Fox 9, 13 luglio 2016
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6/9/2023 • 6 minutes, 44 seconds
Ep.348: Cosa c’entra un cappellino Nike con la violenza in Kosovo
Veljko Belivùk è un capo ultrà di 37 anni con la faccia da bambino e una storia traumatica alla spalle. È anche il capo della banda criminale più pericolosa della Serbia, accusata di controllare il traffico di cocaina nei Balcani. Belivùk ha 37 anni e ora è in prigione, a processo. Ma fuori è ancora pieno di suoi fan: quelli che menano in piazza, come hanno fatto di recente in Kosovo mandando all’ospedale gli alpini italiani, con in testa il cappellino Nike, il cappellino preferito da Belivùk e il segno di riconoscimento della sua banda. Se guardando le foto e scorrendo le notizie sulle nuove tensioni etniche in Kosovo siete incappati in immagini di uomini tutti vestiti di nero con lo sbuffo della Nike sui cappelli, le magliette e addirittura le bandiere: non è un caso.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Kosovan Serb Protesters In Front Of Zvecan's Municipal Building, Cnn News, 1 giugno 2023; Kosovo clashes: Violence erupts between Serb protesters and NATO forces, Global News, 29 maggio 2023; Ethnic Serbs in Zvecan try to enter local govt buildings, AP, 3 giugno 2023; Biografija Veljka Belivuka, zvanog Velja Nevolja!, canale Youtube Republika TV, 1 novembre 2021; Miljković i Belivuk planirali haos - Spaljeno više od tone narkotika, canale Youtube Tanjug TV, 24 dicembre 2022
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6/8/2023 • 9 minutes, 6 seconds
Ep.347: Un reporter e un attivista ammazzati in Amazzonia e l’arresto di un boss
Dom Phillips, classe 1964, era un giornalista; in realtà da ragazzo si dice che avesse una passione sfrenata per il calcio. Ma aveva l’asma, fine della carriera calcistica. Nel 2007 è andato in Brasile e ha deciso che non sarebbe tornato. Ha chiamato i giornali per cui lavorava, soprattutto il Washington Post e il Guardian: “Avete un nuovo corrispondente dal Brasile”. Bruno Pereira è nato nel 1980 a Recife, in Brasile, era un attivista per i diritti degli indigeni. Insieme indagavano sulle attività illegali nella foresta: dal traffico di droga alle miniere alla deforestazione. Un anno fa sono stati uccisi e domenica è stato arrestato il boss che, secondo i magistrati, è il mandante dell’omicidio.
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6/7/2023 • 8 minutes, 53 seconds
Ep.346: L’esplosione della diga di Kherson
Il fiume Dnipro è il più grande fiume d’Ucraina: è lungo più di mille chilometri, il doppio del Po e da nord a sud taglia a metà il paese. Vicino alla foce c’è una delle più grandi dighe costruite sul fiume: è a Nova Kakhovka, vicino alla città di Kherson ma sulla sponda opposta del Dnipro, quella ancora occupata dai russi. La diga fermava un volume di acqua di poco inferiore a quello che contiene il Lago di Como, cioè 22 miliardi e mezzo di litri. Stamattina è collassata, riversando addosso ai russi tanta acqua quanto quella, più o meno, del lago di Como.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter ThomasVLinge, 6 giugno 2023; account Instagram saintjavelin, 6 giugno 2023
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6/6/2023 • 7 minutes, 44 seconds
Ep.345: La controffensiva ucraina è iniziata
La controffensiva vera e propria comincia soltanto quando si muove qualcosa lungo i 1.200 chilometri di linea del fronte in Ucraina. Tra ieri e oggi – dopo molto tempo – è successo. Quando si tratta di una controffensiva ucraina, le informazioni le dà Mosca e non Kyiv, era andata così anche con il primo contrattacco (riuscito) di settembre. Come previsto, la controffensiva non si concentra in un unico punto, testerà le linee di difesa russe in varie zone per un periodo di tempo impossibile da conoscere in anticipo alla ricerca del luogo più adatto in cui provare a sfondare.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Минобороны сообщило о срыве крупномасштабного наступления ВСУ, ria.ru, 5 giugno 2023; account Twitter DefMon3, 5 giugno 2023; account Twitter saintjavelin, 4 giugno 2023; account Twitter Gerashchenko_en, 5 giugno 2023; account Twitter nexta_tv, 5 giugno 2023
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6/5/2023 • 7 minutes, 35 seconds
Ep.344: Nel Regno Unito la sinistra esiste ancora
Keir Starmer ha 60 anni, chi lo conosce dice sia simpatico e ironico. Dal 2020 è a capo dei Laburisti e secondo i sondaggi potrebbe essere il prossimo premier britannico. Arrivato un po’ in punta di piedi Starmer sta cambiando il Labour, o meglio lo sta portando dove, secondo lui, dovrebbe stare: al governo, con i lavoratori, in difesa dell’ambiente e con un rinnovato e sorprendente sentimento patriottico. Rispetto al Labour di Corbyn, Starmer ha iniziato una nuova era per la sinistra nel Regno Unito.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Keir Starmer openly mocks Boris Johnson after Tory MP defection, canale YouTube PoliticsJOE, 19 gennaio 2022; Keir Starmer visits Ukraine, canale YouTube Labour Party, 23 febbraio 2023
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6/2/2023 • 7 minutes, 47 seconds
Ep.343: Lo Stato islamico afghano recluta sedicenni in Europa
L’intelligence tedesca sta intercettando i messaggi su Telegram con cui l’Iskp – lo Stato Islamico in Afghanistan – prova a reclutare giovanissimi musulmani in Europa: alcuni di questi tentativi hanno già avuto successo. L’Iskp, dal ritiro occidentale dall’Afghanistan nel 2021, sta scalando rapidamente le posizioni all’interno della galassia jihadista e punta a diventare la testa di tutto lo Stato islamico, superando il gruppo più famoso, l’Isis che sta in Iraq e in Siria. Ora, per la prima volta, lo Stato islamico afghano prova a reclutare potenziali martiri in Europa per attentati da compiere qui.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: The Taliban's War with Islamic State in Afghanistan, canale YouTube JourneymanPictures, 12 agosto 2022; ISKP releases pictures of the Pakistan's Kabul embassy attackers, Wion, 9 dicembre 2022; Thomas Haldenwang neuer Leiter des Verfassungsschutzes, Faz, 15 novembre 2018
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6/1/2023 • 9 minutes, 5 seconds
Ep.342: Una donna cinese ha provato a rubare il segreto della Coca Cola
Shannon You, cinese naturalizzata americana, era considerata una delle chimiche più brave in circolazione. La Coca Cola l’ha assunta con un ruolo importantissimo: doveva scegliere quale azienda sarebbe stata più adatta per la produzione del rivestimento interno delle lattine di Coca Cola, che determina il sapore della bevanda e la sua effervescenza ed è un segreto ancora più segreto della ricetta della Coca Cola. Poi, Shannon You ha provato a portare centinaia di migliaia di dollari di segreti industriali in Cina.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: When Chinese Industrial Espionage Goes Wrong, Bloomberg, 12 maggio 2023
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5/31/2023 • 9 minutes, 21 seconds
Ep.341: Kyiv risponde con i droni su Mosca ai bombardamenti incessanti di Putin
L’aviazione russa ha bombardato la capitale ucraina 17 volte in 30 giorni, tre volte in 24 ore. Oggi Kyiv, per la prima volta, ha risposto ai bombardamenti incessanti di Putin con uno sciame di droni ucraini su Mosca. Sta succedendo qualcosa che il Cremlino non aveva previsto quando aveva deciso di invadere le case degli ucraini nel febbraio dell’anno scorso: che gli ucraini a un certo punto rispondessero a casa dei russi.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter IuliiaMendel, 30 maggio 2023; acount Twitter KyivPost, 29 maggio 2023; account Twitter JimmySecUK, 29 maggio 2023; account Twitter novayagazeta_en, 30 maggio 2023; account Twitter sumnjam, 30 maggio 2023; account twitter KrukuOne, 30 maggio 2023
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5/30/2023 • 8 minutes, 40 seconds
Ep.340: Le pensionate tedesche hanno votato un sindaco siriano
Ostelsheim è una cittadina molto piccola nel sud della Germania, vicino alla Foresta nera. Come tutti questi piccoli centri ha un’anima conservatrice e di solito vota a destra. Ryyan Alshebl nel 2015 viene chiamato alle armi dall’esercito di Assad. Solo che a lui Assad non piace e scappa in Germania da profugo senza sapere una parola di tedesco. Otto anni dopo è diventato sindaco di Ostelsheim.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Kobenzer Streich - s' Gamserl, canale YouTube Kobenzer Streich, 9 giugno 2009; Russian Airstrikes Hit Rebel-Held Syrian Towns, Wall Street Journal, 13 ottobre 2015; Desperate Journey: Europe's Refugee Crisis, Human Rights Watch, 17 novembre 2015; Syrischer Geflüchteter wird Rathaus-Chef in Baden-Württemberg, DW Deutsch, 14 aprile 2023
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5/29/2023 • 8 minutes, 33 seconds
Ep.339: Nei 100 anni di Henry Kissinger c’è la storia recente del mondo
Henry Kissinger è stato uno dei diplomatici più importanti del Novecento, sicuramente il più famoso. Spregiudicato, lungimirante, la sua visione del mondo è considerata da tanti molto dura ma, alla fine, anche molto funzionante. Il giudizio su di lui è anche un giudizio sul ruolo degli Stati Uniti nel mondo, con chiari e scuri: dal viaggio segreto in Cina nel 1970 che riaprì le relazioni diplomatiche con Pechino, al golpe cileno di Pinochet nel 1973 contro Allende. La sua lungimiranza ancora oggi, che ha 100 anni, lo fa considerare una delle persone da sentire quando nel mondo c’è qualche crisi o qualche novità importante come la guerra in Ucraina o l’Intelligenza artificiale.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: TNC:172 Kennedy-Nixon First Presidential Debate, 1960, Jfk Library, 21 settembre 2010; Henry Kissinger phone call to Richard Nixon, April 2nd, 1971, canale YouTube Atomic Dinner, 12 marzo 2020; The Cuban Missile Crisis: At The Brink , canale YouTube News from the past, 27 settembre 2021; China Kissinger Arrives, Ap Archive, 21 luglio 2015; President Nixon Announces Trip To China, canale Youtube Us-China Institute, 21 luglio 2011; Firing Line with William F. Buckley Jr.: The Politics of Henry Kissinger, canale Youtube Firing Line with William F. Buckley Jr, 28 gennaio 2017
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5/26/2023 • 9 minutes, 32 seconds
Ep.338: La diretta più imbarazzante d’America. Colpa di Elon Musk
Ieri Ron DeSantis, “Trump con un cervello”, ha annunciato la sua candidatura alla presidenza degli Stati Uniti. Invece di annunciarla nella “casa” mediatica dei repubblicani, Fox News di Murdoch, ha scelto Twitter di Elon Musk. È stato un disastro: praticamente di 21 minuti di dibattito con milioni di persone collegate si è sentito solo il minuto dello spot elettorale pre registrato. Non funzionava niente. Murdoch gongola, ieri ha vinto una battaglia, ma la guerra tra la sua rete televisiva e la piattaforma di Musk per il titolo di habitat naturale della destra americana non è finita.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter DavidSacks, 25 maggio 2023; account Twitter MoniaVenturini, 25 maggio 2023; account Twitter KremlinTrolls, 25 maggio 2023; account Twitter atrupar, 25 maggio 2023
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5/25/2023 • 8 minutes, 40 seconds
Ep.337: Perché la guerra sconfina a Belgorod, in Russia
Gli autori dell’attacco che sono rientrati sul territorio ucraino dicono che ce ne saranno presto altri. Gli incursori appartengono a due gruppi: uno si chiama “Legione della Russia libera”, è nato un anno fa ed è una legione straniera che combatte la guerra al fianco di Kyiv. L’altro gruppo si chiama “Corpi volontari russi”. Sono entrambi gruppi di estremisti, ma il secondo è il più esplicito ed è un gruppo di neonazisti. Alla domanda se si siano coordinati con l'intelligence militare di Kyiv, il Gur di Budanov, la risposta è sì. Il Gur considera gli attacchi in Russia utili per sconfiggere Putin a casa propria.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter di Christophe_Tymo, 24 maggio 2023; account Twitter HSkelsen, 22 maggio 2023; account Twitter Euan_MacDonald, 28 febbraio 2023; account Twitter Gianl1974, 22 maggio 2023; account Twitter GianniVernetti, 23 maggio 2023; account Twitter sentdefender, 22 maggio 2023; account Twitter igorsushko, 24 maggio 2023
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5/24/2023 • 14 minutes
Ep.336: Zuckerberg non ne azzecca più una
Meta, l’azienda di Mark Zuckerberg, è stata multata per 1,2 miliardi di euro dal regolatore irlandese della privacy nella Ue per la gestione delle informazioni degli utenti. È una multa record, che arriva al termine di un periodo pessimo per Meta. Il Metaverso, la scommessa del futuro di Zuckerberg, ad oggi è un flop economico e sembra già vecchia, soppiantata da Chat GPT. In più, Zuckerberg ha dovuto tagliare 11mila posti di lavoro. E per il metaverso e Meta le previsioni per il futuro sono perfino peggiori.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Mark Zuckerberg presenta MetaVerso, canale YouTube My Agency Digital, 1 novembre 2021
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5/23/2023 • 8 minutes, 54 seconds
Ep.335: A Bakhmut non ci sono vincitori
Zelensky ha detto che Bakhmut non è una città: è un cumulo di pezzi di cemento e di cadaveri di russi. Prima, al G7 di Hiroshima, aveva detto: “Bakhmut, ormai, esiste solo nei nostri cuori”. Questo in realtà è vero da tempo, e da tempo i russi controllavano circa il 95% della città. Se oggi ne controllino il 100% come dice Prigozhin o il 99% come lascia intendere Zelensky cambia poco. Dal punto di vista ucraino: se con la battaglia di Bakhmut intendiamo quella che aveva lo scopo difendere la città e mantenerla effettivamente sotto il controllo di Kyiv, allora è finita tempo fa. Se invece intendiamo quella che ha come obiettivo tenere i russi concentrati in un punto e logorarli lì per aumentare le probabilità di successo di una controffensiva altrove: allora non è affatto finita.
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5/22/2023 • 9 minutes, 18 seconds
Ep.334: Guerriglieri contro il cambiamento climatico
Jessica Reznicek può sembrare una casalinga colta con un conto in banca sostanzioso che scrive per Via Pacis, la newsletter locale di Catholic Worker. In realtà, Jessica ha portato avanti azioni ribelli clamorose. Una di queste è diventata particolarmente famosa: quella contro l’oleodotto Dakota, simbolo dell’uso dei combustibili fossili da parte degli Usa. Nel 2016 Jessica si è intrufolata nei cantieri dell’oleodotto e ha appiccato un incendio. Poi è scappata nei boschi per mesi. Cinque anni dopo è stata processata e condannato a 8 anni di carcere per “terrorismo”, sulla base del Patriot Act, cioè la legge contro il terrorismo approvata dopo l'attentato allo Torri Gemelle l’11 settembre 2001. Jessica tecnicamente è una “terrorista”. Un’accusa che non è stata neanche sollevata, ad esempio, per i fan di Trump che il 6 gennaio 2021 ha assaltato armati il Campidoglio.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Full interview: Jessica Reznicek speaks out about 8-year prison sentence for pipeline vandalism, canale Youtube We are Iowa Local 5 News, 2 luglio 2021
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5/19/2023 • 11 minutes, 21 seconds
Ep.333: La parlamentare tedesca in un intreccio di spie
Sarah Wagenknecht è una deputata del partito post comunista che si chiama “La sinistra” ma è a rischio espulsione perché da un po’ di tempo ha posizioni diverse dagli altri su migranti, vaccini e si rifiuta di condannare l'aggressione russa contro l'Ucraina. Il sospetto è che possa essere lei, come leader di un nuovo partito, a incarnare il piano di guerra ibrida del Cremlino per portare l'estrema destra e l'estrema sinistra tedesche a unirsi. Il piano è stato fornito da un'agenzia d'intelligence europea al Washington Post. Di un'alleanza tra estremisti rossi e neri si è già vista una prova generale a Berlino e anche l'ex marito di Wagenknecht che frequenta i vertici di Mosca la auspica.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Gierflation – Wie wir die Preistreiberei stoppen können, canale Youtube SahraWagenknecht, 11 maggio 2023; German Protesters Call for Peaceful Conflict Settlement on First Anniversary of Ukraine Crisis, CCTV Video Analysis, 25 febbraio 2023; Covid protests: German protesters march against vaccine mandates in Berlin, Daily Mail, 27 gennaio 2022
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5/18/2023 • 10 minutes, 31 seconds
Ep.332: La guerra ha scombinato i piani delle mafie
Fino al 2020 a Odessa c’era un museo particolare, si chiamava “Il museo del contrabbando”. A gestirlo era Alexander Otdelnov, un appassionato di traffici illeciti vecchi e nuovi.
L’invasione russa dell’Ucraina ha causato problemi anche alle organizzazioni criminali. Per esempio ucraini e russi prima della guerra erano in società, sotto la loro gestione il porto di Odessa era diventato uno snodo cruciale anche per un ecosistema criminale internazionale che va dalle Ande all’Afghanistan. Con lo scoppio della guerra gli ucraini hanno tradito i russi e, come il resto della popolazione, oggi li combattono. Questo ha conseguenze serie per il crimine mondiale.
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5/17/2023 • 8 minutes, 55 seconds
Ep.331: Fresco, ricco, estremista: c’è un nuovo candidato repubblicano
Vivek Ramaswamy è di origine indiana e si è appena candidato alle primarie dei repubblicani: dice di essere il nuovo Donald Trump, ma molto più giovane e senza tutti i problemi che l'ex presidente si trascina dietro. Ha chiamato il suo programma “America First 2.0”, detesta lo Stato centrale e vuole abolire l'FBI, l'ufficio federale del fisco e pure il Dipartimento dell'istruzione. Ce l'ha con il "deep state" ma soprattutto ce l’ha con i giovani che votano democratici e sono woke, cioè gente ossessionata con questioni che lui considera poco importanti come quelle di genere, razziali e climatiche. Ramaswamy parla bene, ma pecca di ingenuità: non tiene in conto che molti elettori trumpiani guardano con nostalgia al passato, quando il controllo del Paese era saldamente nelle mani della popolazione bianca e le minoranze, inclusa quella di origine indiana di cui Ramaswamy fa parte, avevano soltanto ruoli marginali.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Woke Capitalism Against America | Vivek Ramaswamy, canale YouTube,Hillsdale College, 20 maggio 2021; Jordan Peterson Interviews Presidential Candidate Vivek Ramaswamy, canale YouTube Jordan B. Peterson, 20 marzo 2023
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5/16/2023 • 8 minutes, 16 seconds
Ep.330: Cosa cambia con il voto turco
Ieri, per la prima volta, Erdogan arrivava sfavorito alle elezioni in Turchia, ma alla fine l’exploit del suo sfidante Kilicdaroglu non è riuscito. Al ballottaggio saranno fondamentali i voti del terzo classificato, la vera sorpresa di questo voto, Sinan Ogan, un nazionalista di destra con amici estremisti. Se i voti di Ogan andassero a Kilicdaroglu, cambierebbero molte cose non solo per i turchi ma per il mondo, perché la Turchia è molto attiva su vari fronti rilevanti: Ucraina, allargamento della Nato, migrazioni verso l'Europa, Libia e Siria. E sul destino dei profughi siriani le idee di Kilicdaroglu sono preoccupanti.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Türkiye’s President Recep Tayyip Erdogan speaks at AK Party’s headquarters in Ankara, Trt World Now, 15 maggio 2023; Elezioni in Turchia, il voto di Erdogan e Kilicdaroglu, Quotidiano Nazionale 14 maggio 2023
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5/15/2023 • 9 minutes, 49 seconds
Ep.329: Shima Yousif e “la primavera sudanese”
Shima Yousif ha 25 anni ed è nata a Khartoum, fa parte di una delle organizzazioni politiche che formano il Fronte civile sudanese e ci tiene a dire che è in Egitto solo “provvisoriamente”, è arrivata da poco e ci resterà per poco. Shima ha partecipato alla rivoluzione che nel 2019 ha abbattuto il regime di Bashir, aveva 21 anni e si sentiva onnipotente. Anche se può sembrare controintuitivo, spiega perché non tutto quello che è stato conquistato allora è andato perduto. E cosa ha intenzione di fare lei, e tutto il suo gruppo, arrivati a questo punto.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Soudan: Songs of the revolution, France 24, 19 aprile 2019; The Sudanese Revolution, canale YouTube Muaz Osman, 16 novembre 2021
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5/12/2023 • 9 minutes, 47 seconds
Ep.328: Amira in fuga da Khartoum
Siamo al confine tra Egitto e Sudan, dove arrivano decine di migliaia di sudanesi che scappano dalla guerra. Quando le Rsf hanno bussato alla sua porta, Amira ha avuto un’idea. Ha detto loro che sul tetto del palazzo c’erano i soldati regolari dell’esercito, quelli con cui sono in guerra. I paramilitari si sono precipitati in terrazza e Amira e i suoi familiari, che avevano già le valigie pronte, hanno avuto campo libero per pochi minuti. Hanno passato il confine quattro giorni fa, dopo tre giorni di viaggio nel deserto. Amira ha deciso di scappare in un momento preciso, dopo una telefonata con suo fratello: lei ha sentito delle urla, poi degli spari. E ha sentito gli assassini di suo fratello lamentarsi perché, dopo averlo ucciso, lo stavano derubando e stavano trovando poco. Ora Amira è in Egitto, ma ha dovuto scegliere quali figli portare con sé.
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5/11/2023 • 8 minutes, 52 seconds
Ep. 327: L’uomo che risolve i problemi di Erdogan
Hakan Fidan è un ex soldato dell’esercito turco. Dal 2010 è il capo dei servizi segreti turchi, il MIT. Ha 50 anni ed è l’uomo della dottrina: amici di tutti senza essere troppo fedeli a nessuno. È lui che ha lavorato per allontanare la Turchia dagli Stati Uniti e da Israele, che ha flirtato con l’Iran e che ha fatto pesare di essere un partner fondamentale della Nato, mantenendo però ottimi rapporti con Vladimir Putin. Ma Fidan, negli ultimi tempi, si sta dedicando ad altro: a proteggere Erdogan dalla rabbia popolare dopo il terremoto che a febbraio ha fatto più di 50mila morti. E lo sta facendo con delle campagne stampa sofisticate, segrete e pilotate. Anche perché il 14 maggio ci sono le elezioni presidenziali in Turchia e l’esito non è scontato, la vittoria di Erdogan non è scontata.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Hakan Fidan'ın Kod Adı "Enişte" Mi?, canale Youtube Cumhuriyet Halk Partisi, 2 giugno 2017; Washington Post: Turchia ha prove audio-video su morte Khashoggi, Askanews, 12 ottobre 2018
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5/10/2023 • 7 minutes, 58 seconds
Ep.326: C'è un aeroporto che prende in giro i complottisti
C’è una statua di Blucifer, cioè Lucifero blu: è appena fuori dall’aeroporto internazionale di Denver, in Colorado. È un cavallo indemoniato blu con gli occhi rossi. E se questo aeroporto provate a guardarlo dall’alto con gli occhi di un complottista, vedrete perfino una svastica e pure delle vele bianche che in realtà rappresentano il Ku Klux Klan. I complottisti americani non hanno alcun dubbio: quell’aeroporto è degli Illuminati, è il loro quartier generale segreto dove si riuniscono per decidere i destini dell’umanità e poi imporceli. Tutto questo per l’amministrazione dell’aeroporto di Denver, a un certo puto, è diventato un grosso problema. Finché la nuova manager non ha pensato bene di usare le stesse tecniche dei complottisti per prenderli in giro. E per chiudere la storia dell’aeroporto della cospirazione, aumentando perfino gli introiti pubblicitari.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: The Conspiracies behind the World's Scariest Airport, canale Youtube Mitch Summers, 21 maggio 2021; Chatty Gargoyle at Denver International Airport, canale Youtube Denver Airport, 28 febbraio 2019
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5/9/2023 • 7 minutes, 24 seconds
Ep.325: Tutti gli indizi che gli ucraini lasciano in Russia
Prima i droni sul Cremlino, poi è esploso il Suv di uno scrittore neonazi: si è salvato, ma è morto il suo autista. Prima ancora la statua-bomba per il blogger filorusso e la morte della figlia di Dugin in un’altra esplosione. È quello che viene chiamato “secondo fronte”: da quando è cominciata l’invasione russa in Ucraina, qualcuno sta facendo operazioni aggressive in territorio russo. Ora il capo dell’intelligence militare di Kyiv ha dato un’intervista piena di rivendicazioni implicite.
Gli estratti audio di questa puntata sono tratti da: Russian writer Z.Prilepin brags about killing people in Donbas, Ukraine Media Center, 20 gennaio 2020; Expect more strikes 'deeper and deeper' into Russia, Ukraine’s spy chief tells ABC News, Abc News, 4 gennaio 2023
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5/8/2023 • 9 minutes, 33 seconds
Ep.324: Fare la guerra a Disney costa caro
Quando il governatore della Florida Ron DeSantis ha preso di mira la Disney, pensava che fosse un bersaglio facile e appagante. Tutto era cominciato con la legge che proibiva agli insegnanti di parlare di orientamento sessuale e di omosessualità: la Disney aveva fatto capire di non essere d’accordo e DeSantis per rappresaglia aveva “cancellato” l’autonomia speciale del parco Walt Disney World. Solo che la Disney ha reagito: gli ha fatto causa, dice che DeSantis punisce l’azienda per questioni ideologiche. Ora, per il governatore aspirante leader della destra americana, le cose si mettono male: perfino Trump, il suo principale concorrente, ne sta approfittando.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: DeSantis ratchets up campaign against Disney, Abc News, 17 aprile 2023; Trump criticizes DeSantis in his first Iowa speech, Msnbc, 14 marzo 2023
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5/5/2023 • 6 minutes, 59 seconds
Ep.323: Fatima e il confine
Abu Bakar e Fatima sono due ventenni, sono marito e moglie. Hanno percorso insieme seimila chilometri, dalla Sierra Leone per arrivare in Grecia. È che il governo greco ha regole rigide sui richiedenti asilo e scoraggia gli arrivi e in più Fatima ha un ritardo di due mesi, forse è incinta. E allora decidono di partire, di andarsene. Abu Bakar e Fatima iniziano una traversata verso nord. Appena valicano il confine tra la Grecia e la Macedonia del Nord, un poliziotto li vede. E invece di urlare o fare segno di fermarsi, spara ad altezza uomo.
Grazie alla ong Second Tree che ci ha messo in contatto con Abu Bakar e lo sta supportando
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5/4/2023 • 7 minutes, 22 seconds
Ep.322: Il drone sul Cremlino
A Mosca è buio: nel cielo però si vede un oggetto volante che riesce a raggiungere la cima del Palazzo del presidente Vladimir Putin: sfiora quasi la bandiera russa che sventola. È un’immagine senza precedenti, un’azione simbolica pensata per mandare un messaggio, non certo un vero tentativo di assassinio del presidente russo che al Cremlino non mette piede quasi mai. Gli ucraini hanno sviluppato un programma di droni potenti e autoctoni sotto la guida del ministro-prodigio Mychailo Fedorov. Un programma su cui Kyiv punta per colpire in profondità nel territorio russo visto che sa benissimo che le operazioni oltre confine non può metterle in campo con armi europee o americane – si rischierebbe un’escalation, un allargamento della guerra. I droni autoctoni sono già stati usati per operazioni in Russia: non è possibile avere certezze sui fatti di questa notte, ma la risposta di Kyiv secondo cui l’Ucraina non avrebbe interesse a colpire fuori dai propri confini è smentita da una serie di eventi recenti.
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5/3/2023 • 7 minutes, 35 seconds
Ep.321: La spia inglese ai vertici della Repubblica islamica d’Iran
Alireza Akbari ha fatto tutta la gavetta che ci si aspetta da un alto funzionario della Repubblica islamica: ha partecipato alla Rivoluzione, è un pasdaran della prima generazione che si è formato con la resistenza armata all’invasione da parte dell’Iraq di Saddam Hussein nel 1980. Poi è finito sotto l’ala protettrice di Ali Shamkhani, uno degli uomini più potenti dell’Iran, fidato consigliere della Guida suprema Khamenei e capo del Consiglio di Sicurezza. A febbraio la famiglia di Akbari ha organizzato la cerimonia funebre, ma sulla tomba di quell’uomo che per 40 anni ha servito la Repubblica degli ayatollah non si è presentato nessuno. Perché Akbari, in realtà, era una spia di Londra. Con la sua impiccagione a gennaio c’entra anche il movimento di protesta.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Iran executes British-Iranian national Alireza Akbari accused of spying, Kanal 13, 14 gennaio 2023; account Twitter BBCParham, 11 gennaio 2023
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5/2/2023 • 10 minutes, 20 seconds
Ep.320: Un pannello solare grande come Manhattan
In India, nello Stato del Karnataka, c’è un’area di 53 chilometri quadrati ricoperta di pannelli fotovoltaici. È il terzo parco solare più grande al mondo: il primo è sempre in India, nel Rajasthan, il secondo è in Cina. L’impianto del Karnataka all’una produce 2000 megawatt: per capirci, nel picco storico e mai superato di consumo energetico di Milano, l’intera città aveva consumato in 24 ore 1.635 Megawatt. L’India ha 1,4 miliardi di abitanti ed è il paese più popoloso del mondo: con questi parchi solari non è in gioco la sostenibilità del paese ma la sostenibilità del mondo. Però bisogna convincere gli abitanti locali la cui vita è cambiata dopo l'installazione del mega complesso: in peggio.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Karnataka's renewable energy push; houses biggest solar park in the world., Wion, 3 agosto 2018; Given land for power, Pavagada residents now powerless, Mongabay, 14 febbraio 2022
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5/1/2023 • 7 minutes, 48 seconds
Ep.319: Papa Francesco negozia in segreto sulla guerra
Oggi Francesco è arrivato in Ungheria, dove sperava di poter incontrare riservatamente ucraini e russi. Da tempo il Papa vuole visitare Kiev e Mosca per facilitare un negoziato di pace fra russi e ucraini. Fin dall’inizio dell’invasione il Papa ha detto di voler facilitare i negoziati sia in pubblico oppure in segreto, fra Kiev e Mosca. Ambienti bene informati dicono che Francesco vorrebbe sfruttare la visita in Ungheria per far incontrare con discrezione emissari di entrambe le parti in guerra. Perché a quanto dicono i beni informati, il Papa vuole parlare di persona con i diplomatici russi e ucraini. E vuole farlo in un posto preciso.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Il pianto del Papa per la martoriata Ucraina davanti all’Immacolata: “Sulla guerra vinca la pace”, Vatican News, 8 dicembre 2022; Papa Francesco gioisce per scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina, Vatican News, 15 settembre 2019; Papa Francesco in Ungheria, il saluto ai giornalisti sull’aereo, Tv2000, 28 aprile 2023
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4/28/2023 • 7 minutes, 54 seconds
Ep.318: La ragazza che racconta il Sudan
Su TikTok una influencer sudanese ha montato un video che racconta la vita nella capitale fino a meno di due settimane fa: gente che fa jogging, tavole calde piene nelle pause pranzo degli uffici, djset sul Nilo, pic nic in campagna, feste in casa. Il messaggio è: questa non è affatto una guerra civile e i due generali che si combattono non ci rappresentano. I militari hanno tradito i comitati di quartiere che, nel 2019, avevano organizzato la sommossa che ha segnato la fine di una dittatura trentennale. Quei comitati si sono uniti ai sindacati e alle associazioni dei medici o degli ingegneri, ai partiti, alle università e hanno formato un’organizzazione, “Il Fronte civile per la Resistenza in Sudan”. Dopo il tradimento dell’esercito, il Fronte civile ha subito quello della comunità internazionale.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Instagram bsonblast; account Twitter waeljabir, 27 aprile 2023; account Instagram Sudan updates; Huge explosions erupt in central Khartoum, Sudan as fighter jets fly low, The Sun, 18 aprile 2023; account Twitter AJEnglish, 20 aprile 2023
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4/27/2023 • 9 minutes, 13 seconds
Ep.317: Joe Biden vuole finire il lavoro
Oggi il 70% degli americani dice di non volere che Biden corra un’altra volta, e la metà di quel 70 per cento è fatta di elettori democratici. Ieri però Biden, 81 anni, si è ricandidato alla Casa Bianca con un video basato su due temi forti: che Donald Trump è un pericolo per la democrazia e l’aborto, altra questione che rimanda all’ex presidente che ha nominato i giudici conservatori della Corte suprema e che al momento è in testa nei sondaggi tra i repubblicani. Manca ancora tempo ma il 2024 si avvicina e potrebbe offrire lo stesso duello di quattro anni fa: Biden contro Trump. Esattamente quello che gli americani dicono di non volere.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Instagram Washington Post, 25 aprile 2023; Watch Joe Biden get sworn in as the 46th president of the United States, Cnbc, 20 gennaio 2021; Biden annuncia la sua candidatura alle presidenziali americane, Corriere della Sera, 26 aprile 2023
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4/26/2023 • 9 minutes, 20 seconds
Ep.316: Una liberazione a migliaia di chilometri da qui
Le ragazze di Teheran stanno usando gli smartphone per filmare e postare gesti individuali che, raccolti tutti insieme online, diventano una sfilata imponente di migliaia di donne non velate che sfidano la polizia. È una ribellione dove i rischi ce li si prende nella vita reale ma poi la dimensione del fenomeno, i numeri della partecipazione, si misurano nello spazio virtuale. In Iran i grandi cortei in strada sono finiti ma non la protesta, si è solo trasformata.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Amin Pouria, 16 aprile 2023; account Twitter AlinejadMasih, 14 aprile 2023
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4/25/2023 • 9 minutes, 16 seconds
Ep.315: Dove comincia l’Argentina
El Trementinal è una minuscola comunità dove comincia l’Argentina a nord est. Ed è in mezzo alla giungla. È a ridosso di un fiume che è anche un confine: di qua è Argentina, di là è Bolivia. A El Tremential però hanno un grande problema: se la popolazioneha una qualsiasi esigenza.. tipo fare la spesa, o chiamare un’ambulanza che porti uno in ospedale, il centro abitato più vicino è a 60 chilometri. Ma per raggiungerlo non c’è una strada: non c'è neanche una di quelle carretere contorte che permettono di inoltrarsi nella giungla per andare da un punto a un altro, non c’è niente.
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Stephen Thaler oggi ha 73 anni. Ha raccontato che quando ne aveva due è quasi morto e che nello stato premorte ha avuto una visione. Secondo lui quel trauma precoce ha interrotto i suoi schemi di pensiero “normali” e lo ha aiutato a immaginare cose strane, nuove. Poi è diventato ingegnere, ha cominciato a lavorare con le Intelligenze Artificiali e ha provato ad applicare alle macchine lo stesso shock che aveva subito quando aveva due anni. I risultati sono sorprendenti.
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4/21/2023 • 8 minutes, 39 seconds
Ep.313: Anche oggi Xi non ha chiamato Zelensky
Da quando è cominciata la guerra in Ucraina ci si aspetta una telefonata di Xi Jinping a Zelensky, che la chiede dal primo giorno. Si diceva che Xi l’avrebbe fatta dopo il suo viaggio in Russia, poi dopo l’incontro a Pechino con Macron e von Der Leyen: niente. Eppure, prima della guerra, Cina e Ucraina avevano ottimi rapporti non solo commerciali e perfino militari. Ad oggi Xi quel telefono ancora non l’ha alzato, nonostante questo Zelensky tiene la porta aperta e ha parole più gentili per lui di quante ne abbia avute in passato per Scholz.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: True China': Ukrainian vlogger celebrates Spring Festival in NE China, Cgtn, 29 gennaio 2023; 《习近平谈治国理政》第一卷乌克兰文版首发式暨中乌治国理政研讨会在基辅举行, Cctv, 1 luglio 2021
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4/20/2023 • 10 minutes, 48 seconds
Ep.312: Un indiano alla Banca Mondiale, ma non è una storia di inclusione
Il nuovo direttore della Banca mondiale si chiama Ajay Banga. Indossa il turbante, ha 63 anni, è un manager di successo e – soprattutto – è indiano. È questo l’elemento su cui si è concentrata la stampa internazionale: la banca mondiale è un istituto finanziario internazionale sotto l’Onu che ha come motto: “lavorare per un mondo senza povertà”. La guida della Banca mondiale storicamente spetta agli Usa: con la nomina di Banga, si dice, si manda un messaggio di rottura. Il problema è che la vita di Banga, pur essendo cominciata in India, racconta una storia diversa ed è lontana anni luce dal rappresentare i problemi che la Banca mondiale dovrebbe risolvere.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Ajay Banga – President and CEO, Mastercard, Goldman Sachs, 12 aprile 2019
Joe Biden nominates Indian-American Ajay Banga as World Bank’s President, canale Youtube AniNews, 24 febbraion 2023
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4/19/2023 • 7 minutes, 46 seconds
Ep.311: I bambini in trappola e il generale ribelle
Hemeti è a capo delle Rsf, le truppe paramilitari in guerra contro l’esercito in Sudan. Le Rsf fanno un ragionamento spietato e astuto: se piazziamo le nostre armi vicino ai palazzi del potere ci bombardano senza scrupoli. Ma, se piazziamo le nostre armi vicino alle scuole che sono vicine ai palazzi del potere, non possono farlo. Chi ci va di mezzo così però sono i civili, bambini, educatori, persone malate, personale medico. Da sabato Hemeti si presenta come un liberatore che combatte contro un dittatore (che fino a sabato era un suo alleato) e soprattutto contro “gli islamisti”. Una parola che fa sempre presa e funziona bene per legittimarsi. In più è ricchissimo perché controlla delle miniere d’oro in Sudan. Quell’oro poi va a una società che si chiama M-Invest, una società di Evgeny Prigozhin, il capo della compagnia di mercenari Wagner.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Instagram popular.front, 18 aprile 2023; account Instagram thesudanpage, 18 aprile 2023; account Instagram middleeasteye; Soudan: Songs of the revolution, France24, 19 aprile 2019; 'If you desert, we'll execute you’, The Telegraph, 15 settembre 2022
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4/18/2023 • 11 minutes, 33 seconds
Ep.310: Perché ora la guerra in Sudan
A Khartoum, la capitale del Sudan, non si può uscire di casa. Ci sono i bombardamenti con gli aerei e quelli con l’artiglieria e si spara ad altezza uomo per le strade. Non si può uscire di casa, ma se stai per partorire devi farlo. E rischi di morire a pochi metri dall’ingresso nell’ospedale. In Sudan è appena iniziata una guerra senza alcuna regola, da una parte i militari, dall’altra i paramilitari: i civili morti sono già almeno 100. I feriti più di mille, e curarli è difficile perché raggiungere gli ospedali è un rischio. Da Khartoum, dicono che quello che stiamo vedendo è solo l’inizio.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Instagram TheSudanpage, 15 aprile 2023; What Happened to Sudan Protesters in June 2019, Human Rights Watch, 18 novembre 2019; account Twitter ikuskush, 15 aprile 2023
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4/17/2023 • 10 minutes, 41 seconds
Ep.309: Quello a Fox News è un processo storico
Fox News è sotto accusa per aver diffuso notizie false, sapendo che si trattava di notizie false, a proposito del voto che ha portato Biden alla Casa Bianca e Trump alla sconfitta. Lunedì comincia ufficialmente il processo, una novità enorme per gli Stati Uniti, un paese dove si può dire qualsiasi cosa e promuovere praticamente in qualsiasi contesto qualsiasi teoria del complotto. È il primo emendamento. è un principio fondativo per gli Stati Uniti d’America per come li conosciamo, e garantisce la libertà di parola in modo assoluto.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Highlights From Trump's BIZARRE Interview with Tucker Carlson, canale YouTube The Young Turks, 12 aprile 2023
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4/14/2023 • 9 minutes, 43 seconds
Ep.308: La combriccola di adolescenti che ha fregato il Pentagono
C’è un gruppo di appassionati di videogiochi che si trova sulla piattaforma Discord ed è composto da poco più di venti persone: sono soprattutto giovani e alcuni sono minorenni. Generalmente lì si gioca, ci si scambia meme razzisti, si parla bene delle armi e male della politica, si guardano film insieme e si prega insieme. In sostanza: è un club di adolescenti e post adolescenti di estrema destra e ribelli. E lì, da almeno sei mesi, si trastullano con i segreti dell’intelligence americana. Con quello che l’Economist ha definito “uno dei più gravi leak della storia degli Stati Uniti d’America”. E questo gruppo, che ha come leader morale un ragazzo un po’ più grande che si fa chiamare OG, che sono comparse – per la prima volta – le centinaia di pagine dei documenti trafugati al Pentagono. E un minorenne di questo gruppo è stato intervistato dal Washington Post che per intervistarlo, ha dovuto chiedere il permesso alla madre.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Leaker of U.S. secret documents worked on military base, friend says, Washington Post, 12 aprile 2023; CNN reviewed 53 leaked documents from Pentagon. See what was found, Cnn, 13 aprile 2023
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4/13/2023 • 8 minutes, 41 seconds
Ep.307: Il genio tech taiwanese stretto tra Usa e Cina
Jensen Huang è di Taiwan. Ha 60 anni, porta sempre la giacca di pelle, anche nei contesti formali, dice che non può farne a meno. Nel 2021 Time lo ha messo tra le 100 persone più influenti del mondo. Nel 1993, negli Usa, ha fondato Nvidia, che oggi è una delle aziende leader del mondo tecnologico: produce le migliori unità di elaborazione grafica degli smartphone e dei computer, le GPU: pensate negli Stati Uniti, prodotte a Taiwan, vendute in Cina. E Huang è finito in mezzo allo scontro tra Washington e Pechino. Uno scontro che coinvolge, naturalmente, Taipei.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Nvidia CEO Jensen Huang On How His Big Bet On A.I. Is Finally Paying Off, Cnbc, 19 marzo 2023; China announces military drills around Taiwan after Tsai-McCarthy meet, Wion, 8 aprile 2023
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4/12/2023 • 11 minutes, 15 seconds
Ep.306: Il grande furto di documenti al Pentagono
WowMao è un nerd appassionato di videogiochi: è lui che pubblica sulla piattaforma Discord, una piattaforma pubblica per gamers, alcuni documenti usciti dal Pentagono. Solo che quei documenti contengono informazioni molto riservate. E così il leak dimostra alcuni atteggiamenti degli Stati Uniti, tipo che spiano i propri alleati. Ma soprattutto quei documenti contengono informazioni molto recenti sulle condizioni delle Forze armate ucraine che né il pubblico né i russi dovrebbero conoscere.
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4/11/2023 • 11 minutes, 21 seconds
Ep.305: Un derby e una tragedia in Indonesia
Devi ha comprato i biglietti per il derby di calcio indonesiano, è la partita più attesa della stagione. Solo che per motivi di lavoro non riesce ad andare allo stadio: ci vanno comunque la sua ex moglie e le due figlie. Quando Devi recupera il cellulare che aveva lasciato in ufficio scopre che la sua squadra ha perso. Ma soprattutto scopre che allo stadio c’è stata una tragedia: dopo un’invasione di campo di alcuni tifosi la polizia ha sparato i lacrimogeni sul campo e poi sugli spalti. Il panico ha la meglio e lo stadio diventa una trappola.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: kumpulan Chants Aremania di stadion kanjuruhan lengkap, canale YouTube Militan Bola ID, 3 febbraio 2021; Arema fc vs Persebaya Fight, canale YouTube One God Gaming, 2 ottobre 2022
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4/10/2023 • 7 minutes, 14 seconds
Ep.304: La sindaca di Tokyo contro il “club dei maschi”
Satoko Kishimoto è la prima sindaca della storia di una delle circoscrizioni di Tokyo. Ha battuto di soli 200 voti l’ex sindaco conservatore e l’ha fatto candidandosi “a distanza” dal Beglio, dove viveva da quando ha compiuto 25 anni. Le prime critiche sono arrivate perché lei non ha avuto un percorso politico classico, ma una volta entrata in carica ha capito che il problema vero era un altro: il “club dei soldi maschi”. Il Giappone nell’ultima classifica sulla parità di genere è 116esimo su 146 paesi per posizioni di potere occupate da donne. Per capirci, nel 2021 il governo ha proposto a cinque parlamentari donne di partecipare al consiglio dei ministri di soli uomini, ma c'era una condizione: dovevano rimanere sempre zitte.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Satoko Kishimoto on Alternatives to Water Privatisation, Asia Europe People’s Forum, 14 aprile 2018; How a female mayor in Tokyo is fighting Japan's sexist attitudes, Bbc News, 8 marzo 2023
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4/7/2023 • 7 minutes, 33 seconds
Ep.303: Una battuta di Gandhi
Il leader dell’opposizione si è chiesto ironicamente come mai, in India, tutti i ladri facciano di cognome Modi, il cognome anche del primo ministro. Una battuta di cattivo gusto ma che ha causato una reazione spropositata e rischia di privare Rahul Gandhi della libertà personale, il Parlamento del leader dell’opposizione e le prossime elezioni nel 2024 di un’alternativa all’attuale primo ministro. Il caso è diventato l’esempio della fragilità della democrazia in India. Un tribunale ha già condannato Gandhi a due anni di carcere, lui ha appena fatto ricorso e la Corte gli ha concesso di vivere in libertà per qualche giorno, tutta si decide il prossimo 13 aprile.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Lok Sabha Elections 2019: Rahul Gandhi Speech at Kolar, Karnataka, Tv9Kennada, 13 aprile 2019; Rahul Gandhi & Priyanka Leave For Delhi Airport, India Today, 3 aprile 2023
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4/6/2023 • 7 minutes, 6 seconds
Ep.302: L’ultimo divieto contro le afghane
I talebani hanno vietato alle donne afghane di lavorare per le Nazioni Unite. Per il momento questa decisione vale solo per una provincia, il Nangarhar, ma secondo l’Onu diventerà presto un divieto su scala nazionale. Così i talebani hanno messo a rischio il programma di aiuti multimiliardario dell'Onu che è quello che permette all’Afghanistan di stare in qualche modo ancora in piedi e agli afghani, maschi e femmine, di sopravvivere. Escludere le donne dalla vita lavorativa, non è un danno per le donne ma un suicidio per l’Afghanistan. È quello che ha sempre sostenuto Zarifa Ghafari, che a 24 anni è stata la sindaca più giovane del paese a Maidan Shar, ed era una delle pochissime donne a fare quel mestiere. Lei ha organizzato cortei, ha fondato una radio indipendente, è la protagonista di un documentario Netflix e tra i suoi motti c’è questo: “Educare una classe di ragazze significa salvare dieci generazioni di afghani”.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Zarifa Ghafari on Human Rights in Afghanistan , Canale YouTube Geneva Summit, 7 aprile 2022; In her hands, Netflix, 26 ottobre 2022
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4/5/2023 • 7 minutes, 45 seconds
Ep.301: “Succession” nella realtà: Murdoch inguaiato da Trump
C'è una causa per diffamazione da quasi 2 miliardi di dollari contro FoxNews che adesso va a processo e grazia alla quale abbiamo potuto vedere il network da dentro. FoxNews, la più grande tv via cavo degli Stati Uniti, è del magnate Rupert Murdoch, a cui è ispirata la serie di HBO "Succession". Ieri sera è tornata in onda con scene che ricordano molto i guai che Murdoch sta vivendo. In pratica, benché lui e la sua azienda non credessero alle accuse di brogli lanciate da Trump e del suo team, FoxNews è andata nel panico per il calo di ascolti e, dopo aver detto la verità, ha cambiato rotta pur di coccolare la propria audience trumpiana che chiedeva fake news. Risultato: Dominion – la società proprietaria del sistema usato per contare i voti – ha fatto causa e ha ottenuto le mail che provano come dentro fossero tutti consapevoli di stare spacciando un falso.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Happy 25th Anniversary Fox News!, The Daili Show, 7 ottobre 2021; Succession (HBO TV Series) - Main Title, canale YouTube Noud van Harskamp; Fox News’ biggest names promoted Trump’s election claims despite not believing it, Nbc News, 18 febbraio 2023; Fox News doubles down on calling Arizona for Biden, Guardian News, 4 novembre 2020; Trump: Frankly, We Did Win This Election, Bloomberg television, 4 novembre 2020
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4/4/2023 • 9 minutes, 34 seconds
Ep.300: La statua che titilla l’orgoglio di un propagandista russo e poi lo ammazza
Maksim Fomin, nome d’arte Vladlen Tatarsky, è nato in Ucraina nel Donbas. Nel 2011 finisce in carcere per rapina, ma il carcere viene bombardato nel 2014 e lui scappa. Inizia la sua nuova vita da russo, con il nome d'arte di Vladlen Tatarsky. Si costruisce la fama di combattente particolarmente estremo ed entra nelle grazie della Wagner. Tatarsky oggi è un influencer della guerra: ha più di mezzo milione di follower sulla sua pagina social personale ma ne amministra tante altre, per la Wagner. Ieri sera a San Pietroburgo c’era una serata dedicata a lui. Prima che inizi la festa una ragazza bionda del '97 gli consegna una statuetta che ha fatto lei con le sue mani, è un piccolo busto di Tatarsky che lo riceve con entusiasmo. Cinque minuti dopo quella statuetta gli esplode in faccia e lo ammazza. Su chi sia dietro l'attentato ci sono tre piste.
Gli audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter NextaTv, 30 settembre 2022
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4/3/2023 • 11 minutes, 27 seconds
Ep.299: Mosca arresta un giornalista americano per riavere una sua spia
Evan Gershkovich è il corrispondente da Mosca del Wall Street Journal ed è il primo giornalista americano arrestato per spionaggio nella Russia di Putin. Ma non è un caso che i servizi segreti russi si siano mossi proprio ora: c’entra il protagonista di un vecchio episodio di Stories, una puntata su un agente sotto copertura dell’intelligence militare di Mosca che, fingendosi un cittadino brasiliano, con un nome falso, ha vissuto negli Stati Uniti e ha trovato un posto alla Corte penale internazionale (proprio mentre indagava sui crimini di guerra di Putin). Sabato Washington lo ha incriminato, mercoledì mattina Gershkovich è stato arrestato in Russia con l’accusa di essere anche lui una spia.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: The gloves are off’: American reporter arrested in Russia on spying charges, Cnn, 30 marzo 2023; Russia arrests Wall Street Journal reporter and accuses him of espionage, Cbs News, 30 marzo 2023; Russia arrests American journalist Evan Gershkovich on spying charges, Pbs NewsHours 31 marzo 2023
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3/31/2023 • 10 minutes, 4 seconds
Ep.298: Il litigio straordinario tra Biden e Netanyahu
Yair Netanyahu, il figlio del primo ministro israeliano, ha scritto su Twitter che dietro le manifestazioni in Israele ci sono gli americani. È un’accusa complottista che inquadra un momento nuovo: quello di uno scambio di dichiarazioni pubbliche senza precedenti tra l’amministrazione americana e quella israeliana. Biden e Netanyahu si conoscono da quarant’anni, ma questa settimana tra loro c’è stata “una crisi diversa da qualsiasi altra nella storia dei due paesi, straordinaria”.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Eduardo Bolsonaro, canale YouTube Yair Netanyahu, 1 novembre 2020; account Twitter ntarnopolsky, 29 marzo 2023
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3/30/2023 • 10 minutes, 39 seconds
Ep.297: Il senatore nigeriano che traffica organi a Londra
Sonia ha 25 anni e studia in Inghilterra. Ha un problema di salute e ha bisogno di un trapianto di rene. Suo padre è Ike Ekweremadu, un potente senatore nigeriano. A febbraio al Royal Free hospital di Londra Sonia, i suoi genitori e il dottore nigeriano Obinna Obeta sono tutti insieme. Con loro c’è anche un ragazzo appena ventenne che fino al giorno prima faceva il venditore di strada a Lagos, la città più grande della Nigeria. Per lui è pronto un assegno da 80 mila sterline, in cambio di un suo rene per Sonia. Solo che il medico racconta che è un parente ma ovviamente non lo è. E così il senatore, la moglie e il dottore sono stai condannati – per la prima volta nella storia per un reato così – secondo il Modern Slavery Act, la legge penale con cui il Regno Unito punisce gli schiavisti del mondo di oggi.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Why study an MA Film? Studying film in context, Newcastle university, 6 marzo 2023; Ike Ekweremadu Attacked In Germany, Channels Television, 18 agosto 2019; Enugu State Residents React to Ekweremadu's Conviction in UK, Tvc News Nigeria, 27 marzo 2023
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3/29/2023 • 6 minutes, 50 seconds
Ep.296: Durante una guerra l'AI può mandarci in confusione
Una telefonata tra due oligarchi russi che dicono cose indicibili su Putin, per esempio che è "una nullità". Una foto di un soldato russo in Donbas, nel 2014. La conversazione non sappiamo se sia autentica ma potrebbe, la foto lo è. Sia l'oligarca, sia gli avvocati della Federazione russa davanti a una Corte europea, si sono difesi sostenendo che le prove contro di loro fossero state “create dall’intelligenza artificiale”. Se per sapere che Trump non è stato arrestato (come mostrano le immagini in rete generate con l'Ai) basta aprire un giornale: ci sono molte storie che conosciamo poco, con cui non abbiamo confidenza, rispetto alle quali l’ipotesi che ci sia dietro l’utilizzo dell’Ai può mandarci in confusione – con conseguenze pericolose.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Putin ha seppellito la Russia! Ha fregato tutti! L’audio degli oligarchi russi contro il dittatore!, Nsc YouTube, 27 marzo 2023
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3/28/2023 • 10 minutes, 10 seconds
Ep.295: In Israele tutti contro Netanyahu. Perfino il Mossad
Ieri sera e oggi ci sono state le più grandi proteste nella storia di Israele. Netanyahu ha rimandato il suo discorso per tutto il giorno e ora sta parlando alla nazione per dire che congela e rimanda la riforma della Giustizia, che i manifestanti considerano "un golpe". Ieri sera, quando è stato licenziato il ministro della Difesa, la protesta che va avanti da 11 settimane ha raggiunto il suo culmine. Il ministro aveva chiesto di rivedere la riforma perché stava indignando le Forze armate: era una questione di sicurezza nazionale. L’eccezionalità di queste proteste infatti è la partecipazione della polizia, dei piloti militari e addirittura del personale dei servizi segreti. Poi è entrato in sciopero il personale degli aeroporti, degli ospedali, degli asili.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter David Lerner, 27 marzo 2023; account Twitter Nexta tv, 27 marzo 2023; account Twitter dariodangelo91, 27 marzo 2023; account Twitter Global_Mil_Info, 27 marzo 2023; account Twitter EyesOnSouth, 27 marzo 2023; account Twitter HaidiNasrallah, 27 marzo 2023; account Twitter NTarnopolsky, 27 marzo 2023
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3/27/2023 • 9 minutes, 19 seconds
Ep.294: La legge “Uccidi i gay” in Uganda
Il parlamento ugandese ha approvato una delle leggi omofobiche più estreme al mondo. La pena per il reato di “tentato comportamento omosessuale” – cioè per chi prova ad avere una relazione omosessuale, ma non ci riesce e non ce l’ha – viene aumenta di 10 anni. Il comma più inquietante è la pena di morte per il nuovo reato di “omosessualità seriale”. La legge non è ancora entrata in vigore: tutto dipende dal presidente, se la promulgherà oppure no. Ma in Uganda, prima che arrivasse un pastore evangelico americano e i soldi della lobby pro life, la “questione dell’omosessualità” non era una priorità.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: ‘A child like mine’ Part 1, The Comb (podcast Bbc), account Twitter Bbc World, 23 marzo 2023; account Twitter PressSec, 23 marzo 2023
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3/24/2023 • 8 minutes, 14 seconds
Ep.293: La battaglia che Tik Tok perderà
Washington vuole vietare TikTok. Oggi il CEO Shou Zi Chew è stato sentito dal Congresso degli Stati Uniti. Il consenso all'opzione drastica è sostanzialmente bipartisan, il problema è come renderlo praticabile legalmente. Chew ha provato a convincere i parlamentari americani che TikTok non è un problema. Per il Congresso invece lo è per vari motivi, perché ha troppo potere mediatico e perché raccoglie troppi dati. Ma il problema principale è che è cinese e il Congresso teme che dietro ogni sua mossa ci sia il Partito comunista di Pechino, pronto a influenzare gli americani e a usare i loro dati. Prove che sia già successo non ce ne sono, è un'ipotesi sul futuro che Washington vuole usare ogni mezzo (e se non c’è, inventarlo) per scongiurare. Chew ha spiegato che lui è nato a Singapore, che non c’è alcun legame tra la sua azienda e il Pcc e che anzi Tik Tok è una risorsa per gli Stati Uniti, perché crea lavoro e perché offre possibilità di business a migliaia di aziende americane. Per Tik Tok quella di oggi è la battaglia della vita. Una battaglia che probabilmente perderà.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: TikTok CEO Shou Zi Chew testifies before Congress, canale YouTube CSpan, 23 marzo 2023; TikTok CEO appears on TikTok to warn users about the TikTok ban, The Verge, 21 marzo 2023; Tapper presses TikTok official on Uyghur genocide and China, Cnn, 21 dicembre 2022
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3/23/2023 • 9 minutes, 9 seconds
Ep.292: Se vuoi manipolare le elezioni, chiama Jorge
Se volete manipolare delle elezioni, dovete chiamare Tal Hanan a Modiin, in Israele. Poi dovete farvi i conti in tasca: vi servono tra tra i 6 e i 15 milioni di dollari. Se invece volete hackerare un po’ di profili sui social network o sui servizi di messaggistica istantanea, ne bastano molti meno: 50.000 dollari. In criptovalute, ovviamente. Ma sono soldi ben spesi perché il “team Jorge”, un gruppo di ex militari ed ex agenti dell'intelligence israeliana specializzato nella manipolazione dei dati e nella disinformazione sul web per conto di stati e privati, soddisfa quasi sempre i suoi clienti. Lo ha già fatto in Indonesia, Venezuela, Kenya e in tanti altri posti dove sono stati richiesti i suoi servizi. E lo ha fatto con partner notevoli, come Cambridge Analytica. Finché a ingaggiare il “team Jorge” sono stati tre giornalisti e lo hanno fregato.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Explained: ‘Team Jorge's’ global disinformation machine unveiled by Forbidden Stories, France24, 16 febbraio 2023; Catalonia referendum: Thousands protest Spanish police violence, Bbc News, 3 ottobre 2017; Kenya: anti-government protests dispersed with teargas, The Guardian, 20 marzo 2023
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3/22/2023 • 8 minutes, 27 seconds
Ep.291: Trump e la donna delle manette
Se Trump sarà il primo presidente degli Stati Uniti di sempre ad essere arrestato, Stormy Daniels passerà alla storia per una ragione che non le piace. “Sono stati i 90 secondi di sesso meno ‘impressive’ della mia vita. Non vorrei passare alla storia per quelli”, aveva detto Daniels in un’intervista alla Cbs. Nel 2016 – un mese prima della vittoria di Trump alle presidenziali – Stormy Daniels, attrice, sceneggiatrice e regista di film porno, ha ricevuto 130mila dollari dall’avvocato di Trump, Michael Cohen, per non farle rivelare pubblicamente alcune informazioni su una relazione che i due avevano avuto nel 2006. Il punto – semplificando un’indagine molto articolata e un po’ misteriosa – è che Cohen sarebbe poi stato rimborsato da Trump, e gli investigatori sostengono che questo rimborso sarebbe avvenuto usando i fondi del suo comitato elettorale, sfruttando una fattura per una falsa prestazione legale. Sabato Trump aveva aizzato i suoi sostenitori dicendo che oggi sarebbe stato arrestato: è possibile che succeda nelle prossime ore o nei prossimi giorni.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: EXCLUSIVE: Stormy Daniels tell-all interview, 60 minutes Australia, 8 ottobre 2018
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3/21/2023 • 7 minutes, 37 seconds
Ep.290: Xi da Putin: amici come prima
Oggi Xi Jinping e Putin si sono incontrati a Mosca. È il loro quarantesimo incontro, ma il primo da quando è iniziata l’invasione di Mosca dell’Ucraina. A favore di telecamere i due si sono scambiati frasi un po’ sdolcinate e complimentose che servono a confermare agli occhi del mondo l’amicizia tra i due leader. Che non entrano nel merito delle questioni serie, di cui i due parlano poi a porte chiuse… mangiando funghi, pesci artici, sorbetti di melograno e pavlova. I temi sono tanti. Alcuni – per il momento – sono forse più un desiderio, come ad esempio quello di chi si augura che la Cina spinga Putin a far finire l’invasione. Poi c’è l’incognita di una possibile richiesta di un aiuto anche militare della Cina da parte di Putin. Cosa che Pechino fino a oggi ha negato nel tentativo di un lento riposizionamento che potrebbe arrivare quando, come ormai sembra certo, Xi Jinping chiamerà Zelensky.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter AZGeopolitics, 20 marzo 2023; China: President Xi In Russia On First Trip, Sky News, 22 marzo 2013
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3/20/2023 • 11 minutes, 53 seconds
Ep.289: Macron accerchiato
Contro la riforma delle pensioni in Francia sono scese in piazza milioni di persone e ci sono state 8 mobilitazioni nazionali in meno di due mesi. Ieri ha protestato (con toni che non si vedono spesso) anche il Parlamento. Il disegno di legge che porta l'età del pensionamento da 62 anni a 64 anni è già passato al Senato con molti malumori, ma il problema è la Camera – l’Assemblea – dove la riforma della pensioni di Macron non ha i voti. E dove Macron ha deciso di porre la fiducia per non stare a sentire le lamentele dei deputati. In aula è andata la premier, Élisabeth Borne, che per ora sta funzionando da scudo per il presidente. La riforma c’è, ma Macron resta accerchiato.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: French protesters and police clash after Macron forces through pension age rise, Guardian News, 17 marzo 2023; account Twitter askanews_ita, 17 marzo 2023; account Twitter manelmarquez account Twitter Felyorfelix, 17 marzo 2023;, 17 marzo 2023; account Twitter Gyancky26, 17 marzo 2023; Non!' - French MPs disrupt pension bill by singing the national anthem, Sky News, 16 marzo 2023; French MPs sing Marseillaise and boo as PM forces through pension reform bill, Guardian News, 16 marzo 2023; 49.3 sur le texte de la réforme des retraites: "inadmissible", pour Marine Le Pen, Afp 16 marzo 2023
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3/17/2023 • 7 minutes, 48 seconds
Ep.288: Storia di una fuga dall’Afghanistan: il mare, i coccodrilli, il muro
Mohammad Azimi è un giovane psichiatra, ha una moglie e una figlia piccola. Lavorava per il Ministero della Repubblica afghana a un programma sperimentale per curare le tossicodipendenze. Finché non sono arrivati i talebani. Da allora, si è perso nella giungla, è rimasto senza provviste, al buio, circondato dai serpenti. Ha dovuto imparare a nuotare e scappare dalle gang colombiane, ha scavalcato cadaveri umani, è stato su una canoa in mezzo ai coccodrilli. Da Kabul ha attraversato le frontiere di Brasile, Perù, Ecuador, Colombia, Panama, Costa Rica, Nicaragua, Honduras e Guatemala, Messico, Stati Uniti e Canada: ha viaggiato attraversato 12 paesi per quasi un anno.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Afghans Try to Flee at Kabul Airport, Voice of America, 16 agosto 2021; Migrants try to force entry into US at Mexico border, Al Jazeera English, 13 marzo 2023
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3/16/2023 • 11 minutes, 33 seconds
Ep.287: La Wagner e i migranti. Il declino del “cuoco di Putin”
La storia dei barconi di migranti spinti verso l’Italia dalla Wagner, per conto di Putin, è strana. Negli ultimi giorni ne ha parlato il ministro della Difesa italiana Guido Crosetto. E dopo le parole di Crosetto, il capo della Wagner – Yevgeny Prigozhin, soprannominato il “Cuoco di Putin” – gli ha risposto come fa lui: insultando e minacciando. L’ultima volta – sempre litigando a distanza con Crosetto – gli aveva dato del “coglione”, questa volta ha detto di peggio. È che Prigozhin è sempre più nervoso perché ha due enormi problemi che non c’entrano con l’Italia. Lui ha due enormi problemi: il primo in Ucraina, il secondo a Mosca. Aveva annunciato la presa di Bakhmut mesi fa e Bakhmut è ancora in mano ucraina. Quando le cose andavano bene ha parlato tanto, criticando il ministro della difesa russo Shoigu e il capo di stato maggiore Gerasimov. Ora i suoi nemici a Mosca sono forti, lui è debole e ha meno da offrire a Putin. E meno ha da offrire, più è in pericolo.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Wagner chief tells Zelensky to abandon 'encircled' Bakhmut, The Telegraph, 3 marzo 2023
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3/15/2023 • 9 minutes, 12 seconds
Ep.286: Il premio Oscar e uno scherzo telefonico di Navalny
L’Oscar per il miglior documentario lo ha vinto “Navalny”. Non il dissidente russo ma il regista del documentario su di lui, che ha per titolo il suo nome. È la storia di come i giornalisti investigativi di Bellingcat hanno stanato e individuato i responsabili dell’avvelenamento di Navalny nel 2020. Grazie all’analisi dei metadati delle telefonate di vari funzionari russi - che in Russia grazie al mercato nero si possono comprare - incrociate con quelle di database trapelati negli ultimi anni, Bellingcat ha scoperto diverse cose: che una squadra di funzionari composta sia da agenti segreti che da esperti di armi chimiche seguivano Navalny da anni, che sull’aereo che aveva preso il dissidente c’erano dei passeggeri “fantasmi” cioè delle spie. Fino al finale piuttosto divertente (per quanto possibile date le circostanze), con i giornalisti di Bellingcat e Navalny seduti intorno a un tavolo, davanti alle telecamere, pronti per uno scherzo telefonico abbastanza atipico.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Watch highlights from the 95th Academy Awards in 4 minutes, Nbc News, 13 marzo 2023; Watch the trailer for award-winning film ‘Navalny”, Cnn, 22 aprile 2022; Navalny says he tricked spy into admitting poisoning, Rappler, 22 dicembre 2020
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3/14/2023 • 8 minutes, 31 seconds
Ep.285: La legge contro gli sbarchi di migranti e la Bbc. Alla fine ha vinto Lineker
Gary Lineker è un ex attaccante della nazionale inglese che dal 1999 conduce un programma sulla Bbc, The Match of the Day: è seguitissimo, guadagna tantissimo e sui suoi social spesso si esprime anche su cose che non hanno a che vedere con il calcio. Qualche giorno fa ha scritto che la nuova proposta del governo inglese per fermare le barche con cui migranti e rifugiati raggiungono l’Inghilterra e che si chiama “Stop the Boat” è “una cosa da Germania anni trenta”. La polemica che c’è a Londra è simile a quella che c’è oggi in Italia.
Al tweet di Lineker la Bbc ha reagito subito: lo ha sospeso dalla conduzione di Match of the Day. Solo che a quel punto un po’ tutti si sono espressi a favore di Lineker, in alcuni casi le trasmissioni della Bbc sono andate deserte. E alla fine Lineker ha vinto, la Bbc lo ha reintegrato ma “Stop the boat” è ancora in piedi.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Gary Lineker scores his 35th International goal for England vs West Germany, canale YouTube The Gary Lineker, 9 maggio 2011; Gary Lineker Presents Match of the Day in his Underwear, canale YouTube 101 Great Goals, 14 agosto 2016; BBC boss Tim Davie 'very sorry' for Gary Lineker row fallout, Sky News, 11 marzo 2023; Jurgen Klopp's passionate comment on Gary Lineker BBC row, canale YouTube This is Anfield, 11 marzo 2023
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3/13/2023 • 9 minutes, 27 seconds
Ep.284: Un pestaggio il giorno del compleanno di Hitler
New York, è il 20 aprile 1938. Calci, pugni, mazze da baseball e tante ossa rotte. Un gruppo di mafiosi ebrei ha picchiato dei nazisti, nel giorno del compleanno di Hitler. I nazisti sono quelli di Fritz Kuhn, un membro del partito nazista emigrato dalla Germania alla fine degli anni ’20 che ha fondato Lega popolare dei tedeschi-americani un’associazione filonazista che fa propaganda contro gli ebrei. Kuhn e i suoi finiscono nel radar di Nathan David Perlman, un giudice di Manhattan, ebreo. Perlman vuole una giustizia parallela, non ufficiale visto che quella ufficiale non si muove e si affida a Lansky, il capo di quella che è stata soprannominata “Kosher Nostra”, la Cosa nostra ebraica, una delle organizzazioni mafiose di New York associata a Lucky Luciano. Lansky, ebreo bielorusso accetta e il 20 aprile agisce.
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3/10/2023 • 7 minutes, 46 seconds
Ep.283: La contea dove gli americani fanno la guerra alle scuole (e vincono)
In Idaho c’è stata una rivolta contro il college locale, considerato “parte del deep state”, lo stato profondo, quello che Donald Trump considerava il proprio peggior nemico. E così tra accuse di usare libri “anti americani e anti bianchi”, come i libri di storia in cui si parla della tratta degli schiavi e più in generale di essere un college in mano ai socialisti, i Repubblicani hanno cacciato dirigenti e insegnanti e hanno messo i loro uomini. Tipo Todd Banducci, che era già famoso per aver stalkerizzato un insegnante e quasi perseguitato sua moglie colpevole di essere “una che ha votato per Hillary Clinton”. E dire che solo 50 anni fa questa contea era una specie di roccaforte dei Democratici. Nel 2020, invece, quando Trump ha perso le elezioni contro Joe Biden, lì ha stravinto prendendo il 70% dei voti.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: North Idaho College Special Board of Trustees Meeting: March 6, 2023, canale YouTube North Idaho College, 7 marzo 2023; White nationalist Vincent James Foxx applauds far-right takeover of North Idaho College board, canale Youtube Daily Kos, 2 febbraio 2023
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3/9/2023 • 9 minutes, 17 seconds
Ep.282: Le bandiere europee in Georgia e i sabotatori di gasdotti
Il parlamento georgiano ha approvato una legge che sembra scritta da Putin: saranno registrate come “agenti stranieri” (che sa molto di “spie”) tutte le organizzazioni che ricevono più del 20% dei loro finanziamenti dall’estero. È una legge che mette la Georgia a rischio per il suo ingresso nella Ue e che va contro la l'obiettivo dichiarato nella costituzione della Georgia di aderire all'Unione europea. Ieri i georgiani sono scesi in piazza. Ieri è uscita un’altra notizia: secondo il New York Times il sabotaggio del Nord Stream 2 sarebbe stato opera di un gruppo pro-Ucraina. Però secondo la procura tedesca che indaga sul caso i contorni sarebbero molto meno chiari. Rimane il messaggio via New York Times degli Usa a Mosca e a Kyiv: noi aiutiamo l’Ucraina, ma la aiutiamo solo in Ucraina.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter dariodangelo91, 7 marzo 2023; account Twitter Tendar, 7 marzo 2023; account Twitter Zourabichvili_S, 8 marzo 2023
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3/8/2023 • 11 minutes, 5 seconds
Ep.281: Dall’Italia all’India, la teoria complottista sulla “grande sostituzione”
“Love Jihad” è la teoria del complotto con cui l’ultranazionalismo indù indica il seguente fenomeno: la minoranza musulmana ha un piano sofisticato per prendere il sopravvento, un piano di sostituzione religiosa che poi, nel pratico, significa che i maschi musulmani seducono e sposano le ragazze di religione induista e le tolgono agli induisti. E così: “ci sostituiranno in una generazione”. È una teoria simile a quella della “grande sostituzione” della popolazione italiana (ed europea) dovuta alle migrazioni dall’Africa di cui aveva parlato spesso anche Meloni.
Gli ultra induisti hanno da poco aggredito anche dei volontari cristiani che distribuivano copie della Bibbia: sono sostenitori del pimo ministro Narendra Modi che da più di un decennio soffia sull’odio interreligioso. Quando, pochi giorni fa, Giorgia Meloni ha incontrato Modi in India, gli ha fatto il miglior complimento in assoluto a cui un leader politico possa aspirare.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: New Delhi World Book Fair 2023 ll Saumya's Bookstation, canale YouTube Saumya's Bookstation, 27 febbraio 2023; account Twitter Sumedhapal4, 1 marzo 2023; bajrangdal song dj 2017, canale YouTube Vyshakh Achappa Official, 12 giugno 2017; account Twitter RanaAyyub, 26 febbraio 2023; Dichiarazioni alla stampa del Presidente Meloni con il Primo Ministro dell'India Modi, canale YouTube Palazzo Chigi, 2 marzo 2023; "PM Modi Most Loved Of All World Leaders": Italian PM Giorgia Meloni, Ndtv, 2 marzo 2023
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3/7/2023 • 7 minutes, 49 seconds
Ep.280: La trappola in Nagorno-Karabakh
Le scuole sono chiuse, i mercati sono vuoti, gli ospedali non hanno le medicine. Da dicembre il corridoio di Lachin – l’unica strada che permette all'Armenia di portare il cibo e ogni altra cosa alla comunità armena in Nagorno-Karabakh – è bloccato. Il blocco è opera degli “ambientalisti azeri”: dicono di protestare contro le attività minerarie degli armeni perché a loro sta a cuore il futuro del pianeta. Una scusa bizzarra a cui non crede nessuno.
Il Nagorno-Karabakh è un territorio grande come metà Sardegna conteso tra Armenia e Azerbaijan fin dalla dissoluzione dell’Urss. Ci sono già state due guerre e hanno coinvolto anche due potenze, come la Russia e la Turchia. La prima, negli anni 90, l’aveva vinta l’Armenia. L’Azerbaijan ha ribaltato l’esito di quel conflitto nel 2020. C’è stato uno scontro a fuoco al confine con cinque morti anche stanotte.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Armenia-Azerbaijan War - Armenian Positions Hit By Azerbaijani Artillery Fire, canale YouTube Warleaks, 9 ottobre 2020
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3/6/2023 • 9 minutes, 41 seconds
Ep.279: Una strana incursione in Russia
White Rex è un russo che odia Putin e combatte la guerra in Ucraina dalla parte di Kyiv, ieri si è infiltrato in Russia – nella regione di confine di Bryansk – per un’azione dimostrativa, per incitare i suoi concittadini alla rivolta. “Il villaggio di Ljubechane è sotto attacco. Ci sono dei sabotatori ucraini. Hanno sparato contro un’auto e hanno ammazzato un uomo. State in casa”, dicono le autorità locali. Poi i villaggi sotto attacco diventano due, come le vittime. E arriva la rivendicazione del gruppo di White Rex, che però racconta un’altra versione dei fatti. Putin cancella tutti gli incontri pubblici dall’agenda, rimanda le riunioni e ne convoca di speciali: il Consiglio di sicurezza d’emergenza di oggi. Dice che sono terroristi e sabotatori ucraini, che la pagheranno. Ma i sabotatori ucraini non si muovono come quelli di ieri. Tanto meno in sincrono con certe dichiarazioni di Putin che pochi giorni fa avevano anticipato quello che è poi successo a Bryansk.
Da quando è cominciata l’invasione in quella zona sono successe molte cose strane: questa è decisamente la più strana. Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Skelsen, 2 marzo 2023; Ukraine War two Ukraine Helicopters attack Russia Belgorod, canale YouTube VojvodinaINFO; account Twitter wartranslated, 2 marzo 2023
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3/3/2023 • 9 minutes, 3 seconds
Ep. 278: La rapper indigena delusa da Boric in Cile
Millaray è un’adolescente cresciuta in un quartiere difficile nella periferia nord di Santiago, un posto dove c’è un tasso più alto di criminalità ma anche dove le sottoculture giovanili sono sempre state molto forti. In arte si chiama MC Millaray e fa la rapper: ha scritto una canzone diventata famosa contro la presenza dell’esercito cileno nel territorio dei Mapuche, il più grande gruppo indigeno del Cile di cui fa parte. Millaray, come tanti altri manifestanti del 2019, aveva sostenuto l’elezione alla presidenza di Gabriel Boric, il presidente più giovane e più di sinistra che il Cile democratico abbia mai avuto. Ma il Cile di Boric non è stato così rivoluzionario come molti dei rivoluzionari del 2019 si aspettavano: la nuova costituzione, che è stata bocciata, avrebbe garantito agli indigeni cileni – di cui l'80% sono mapuche – di poter governare i propri territori. In quei territori continua lo stato di emergenza e la violenza, anche con la presidenza di Gabriel Boric.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: McMillaray - Mi ser Mapuche, Sesione de estacion, 1 luglio 2019; Mapuche Teen Rap Queen: The rise of Chile’s Indigenous Gen Z, Al Jazeera News, 16 novembre 2021; Presidente Gabriel Boric en la Fiesta de Navidad 2022, canale YouTube Gobierno de Chile, 20 dicembre 2022; Descontento - Newen .EnVivo, Casa Parlante, 28 febbraio 2021; La emperatriz de la Pincoya y el supermercado de la droga - Contigo en La Mañana, ChileVision, 26 luglio 2022; Police and Protesters Clash During Mapuche Demonstration in Chile, Voice of America, 11 ottobre 2021
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3/2/2023 • 10 minutes, 45 seconds
Ep.277: L’altra bomba atomica
Gli esperti dell’Agenzia atomica internazionale hanno trovato uranio arricchito all’84% nelle centrali nucleari iraniane: per il nucleare a scopi civili è sufficiente una purezza dell’uranio sotto il 5 per cento, per la bomba atomica serve il 90 per cento. Pochi giorni prima la Repubblica islamica aveva svelato “Oqab 44”, che in farsi significa: Aquila 44. È l’ultimo pezzo di un enorme piano per costruire un paese parallelo sottoterra e dentro le montagne: un paese fatto di cittadelle militari e centrifughe atomiche. L’ultima intervista del capo della Cia William Burns, il 25 febbraio alla Cbs, aiuta a capire perché le cose che succedono nelle basi sotterranea e il programma nucleare sono inscindibili e a che punto è (e non è) davvero l’atomica di Teheran.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Iranian Army unveils underground ‘Eagle 44’ Air Force base, Press Tv, 7 febbraio 2023; account Twitter FaceTheNation, 25 febbraio 2023; IRGC Aerospace Force Commander Gen. Amir-Ali Hajizadeh Unveils New Hypersonic Missile, canale YouTube Memri TV, 28 febbraio 2023
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3/1/2023 • 10 minutes, 7 seconds
Ep.276: Obi e la “generazione testa di cocco” in Nigeria
Peter Obi è cattolico, è laureato in filosofia ed è ricco, come quasi tutti i politici nigeriani. Domenica in Nigeria si è votato per eleggere il presidente, lo spoglio è ancora in corso, e Obi si è candidato puntando tutto sulla frugalità e sulla sobrietà del suo stile. Obi è il più giovane dei tre principali candidati: gli altri due hanno più di 70 anni, lui ne ha 61 e in un paese come la Nigeria dove l’età media è 18 anni, non poteva che diventare il candidato preferito dei giovani. È così è stato: la generazione “delle teste di cocco” i giovani che si considerano attivi, indipendenti e che disprezzano i politici anziani locali, ne hanno fatto una specie di messia. Sono loro ad aver creato “Obi-dient”, il movimento che sostiene Obi e la sua candidatura alle elezioni.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Osimhen segna il suo primo gol per il Napoli, canale YouTube Serie A, 19 ottobre 2020; Nigerian Police Teargas Nigerians During The Endsars Memorial 2.0, Protest At Lekki Toll Gate, Lagos, Sahara Tv, 20 ottobre 2022; Account Twitter SavvyRinu, 18 gennaio 2023; eter Obi Says Nigeria Now Has Qualities Of A Failed State, TVC News Nigeria, 22 agosto 2022
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2/28/2023 • 10 minutes, 19 seconds
Ep.275: Dare un nome a quei morti in mare
All’alba di ieri sulle dune di Cutro, in Calabria, c’erano i vivi e i morti quasi indistinguibili. I morti sono almeno 63. Molti di loro, come capita spesso per i naufragi di migranti nel Mediterraneo, non hanno ancora un nome. Nella primavera del 2013, Biniam, un ragazzo di ventisei anni, muore con altre 366 persone al largo di Lampedusa. Aveva un figlio, Yafet, nato nel 2008. Poi anche la madre di Yafet fa lo stesso percorso del padre, Biniam, e arriva in Germania, dove ottiene il diritto d’asilo e può finalmente farsi raggiungere da suo figlio Yafet senza che corra rischi, con un volo. Invece non rilasciano il visto al bambino: le dicono che serve il consenso del padre. Ma il padre è morto: allora serve il certificato di morte, le rispondono. La ragazza si rivolge a Cristina Cattaneo che passa la vita a cercare di dare un nome ai cadaveri di persone sparite. Ma tra tutti i resti recuperati nel 2013 Binam non c'è, i morti erano più dei cadaveri che sono stati trovati. Così Yafet – per una questione burocratica – da anni non può raggiungere legalmente la madre in Germania e, ancora minorenne, vuole tentare lo stesso viaggio che uccise suo padre.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Naufragio di migranti a Cutro, Soccorso Acquatico Vigili del Fuoco riprende la ricerca di dispersi, canale YouTube Local Team, 26 febbraio 2023; Italy Shipwreck: Dozens of Migrants Killed off Calabria Coast, On Demand News, 26 febbraio 2023; Shaken Baby Syndrome - Le conseguenze letali, canale YouTube Terres des Hommes Italia, 31 dicembre 2018
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2/27/2023 • 9 minutes, 33 seconds
Ep.274: Ragazze di questa guerra
La voce di una analista del ministero degli esteri ucraino, già attivista dell’Euromaidian e di una ragazza in un bar, poco prima dell’inizio dell’invasione. E poi quella di Oksana, 19 anni. Lo scorso 24 febbraio, si è arruolata da volontaria nell’esercito. Adesso ha vent'anni e fa parte della Settantaduesima brigata motorizzata. La sua unità è famosa per aver salvato Kyiv dall’assalto russo. Adesso è a Vuhledar, nel punto sulla linea del fronte dove scorre più sangue insieme a Bakhmut. Con la differenza che Vuhledar è molto più strategica di Bakhmut. La voce di Maria: nata e cresciuta a Mariupol dove ha vissuto fino a quando i piloti russi non hanno fatto sparire il suo appartamento, e poi quello di sua sorella, e poi quello di sua madre, con le bombe: “Non so quando finisce questa guerra, ma so che la storia la scrivono i vincitori: la storia della mia città non la può scrivere Vladimir Putin”.
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2/24/2023 • 13 minutes, 9 seconds
Ep.273: Conversazione con Vera Politkovskaja
Anna Politkovskaja, prima di essere uccisa, ha scritto: “La Russia sta per precipitare in un abisso scavato da Putin e dalla sua miopia politica”. Anna Politkoskaja ha raccontato più e meglio di chiunque altro le guerre di Vladimir Putin, l'esercito di Mosca e la vita dei soldati russi. Anche sua figlia Vera è una giornalista, la puntata di oggi è a due voci, una conversazione con lei. Vera ha vissuto a Mosca fino a un anno fa, è rimasta anche dopo l’assassinio di sua madre, ma è scappata dopo l’invasione dell’Ucraina “quando tutto è cambiato”: per la Russia e per lei. Con Vera abbiamo parlato di Putin, del suo esercito, dei libri di Anna, di un film, dei “Selvaggi anni Novanta”, dei russi di oggi e di bombe atomiche. Il libro di Vera Politkovskaja è “Una madre”, appena pubblicato con Rizzoli.
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2/23/2023 • 16 minutes, 42 seconds
Ep.272: Cosa fa la Cina per la guerra o per la pace
Il capo della diplomazia cinese ha incontrato Vladimir Putin oggi a Mosca. Il legame tra Cina e Russia “è forte come una roccia”, ha detto il primo. La visita di Wang Yi arriva dopo un tour europeo nel quale l’inviato di Xi ha parlato di “cooperazione”, annunciando una specie di piano di pace cinese per la guerra in Ucraina. Proprio negli stessi giorni gli Stati Uniti hanno cominciato a sospettare che Pechino possa cominciare a vendere armi alla Russia. La Cina ha negato, portando avanti la sua posizione che è sempre stata la stessa dall’inizio della guerra: supporto politico a Mosca contro gli Stati Uniti e la Nato, ma nessuno sostegno economico o militare per rispettare le sanzioni. Il problema è che ora Pechino potrebbe temere un tracollo russo e, così, i “sospetti” americani diventano una possibilità da tenere in considerazione.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: U.S. "concerned" China is "considering providing lethal support to Russia," Blinken says, Face The Nation, 19 febbraio 2023; Wang Yi, Emmanuel Macron discuss Ukraine war during meeting in Paris, Wion, 16 febbraio 2023; Wang Yi: China to bring new opportunities to cooperation with Italy, Cgtn, 18 febbraio 2023; China to expand mutually beneficial cooperation with Germany: Wang Yi, Cgtn, 18 febbraio 2023; US Blinken meets China’s Wang Yi after spy balloon & Russia-Ukraine war, Al Jazeera English, 19 febbraio 2023
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2/22/2023 • 9 minutes, 53 seconds
Ep.271: Quello che Putin non ha detto
Vladimir Putin ha fatto il suo discorso alle Camere: un’ora e 45 minuti piuttosto noiosi. Putin oggi ha detto alcune bugie vecchie, già ripetute molte volte, e una sola cosa nuova, quando ha annunciato che la Russia sospende la sua partecipazione al nuovo Start, il trattato sulle armi strategiche offensive. Una sospensione, non un ritiro. Putin ha detto: “Non useremo mai l’arma nucleare per primi”, ma se gli Stati Uniti si “azzarderanno” a fare veri test nucleari (non simulati), i test nucleari li farà anche la Russia. Non ha detto alcune cose che si temevano, per esempio non ha annunciato una nuova mobilitazione o minacciato l’uso dell’atomica. Poi ha fatto un discorso inaspettato sulla Russia multietnica e sulle minoranze che, involontariamente, fa luce su una piccola speranza: Il Daghestan musulmano che da serbatoio illimitato e affidabile per l'esercito russo diventa provincia ribelle.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Putin makes state of the nation address to parliament year after Ukraine war started, canale Yotube The Independent, 21 febbraio 2023
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2/21/2023 • 10 minutes, 13 seconds
Ep.270: Biden a Kyiv è la sintesi di ciò che conta in questa fase della guerra
Oggi Joe Biden è comparso a sorpresa per le strade di Kyiv. Per prima cosa ha portato una corona di fiori sul Muro della memoria, che rappresenta il primo capitolo – nel 2014 – di questa storia: i morti in piazza, quelli al fronte, quelli di una rivoluzione che Putin ha deciso di punire con l’invasione su larga scala di quasi un anno fa. Oggi, Vladimir Putin, più che su una grande offensiva del suo esercito, per vincere punta su un lento logoramento dell'Ucraina e scommette tutto sul fatto che, a un certo punto, gli alleati si stanchino e Kyiv rimanga sola. Per questo la visita di Biden, la prima di un presidente americano in Ucraina negli ultimi 15 anni, vale ben più di un pacchetto di aiuti in armi.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter di Jimmy Rushton, 20 febbraio 2023; account Twitter di Leonid Nezvlin, 20 febbraio 2023; account Twitter Euan MacDonald, 20 febbraio 2023; account Twitter The New Voice of Ukraine, 20 febbraio 2023
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2/20/2023 • 10 minutes, 54 seconds
Ep.269: Bing, la nuova AI di Microsoft, è una rimbambita
È la nuova Intelligenza artificiale lanciata da Microsoft. In teoria Bing sarebbe destinata a dominare le nostre ricerche online nel prossimo futuro: ci farà risparmiare tempo perché seleziona i contenuti, li confronta e tirare le somme per noi. Sceglie l’aspirapolvere più conveniente, organizza un itinerario di viaggio, tiene il bilancio familiare. Volendo può anche scrivere le mail di lavoro e le lettere d’amore al posto nostro. C’è solo un problema: Bing, non ce ne voglia, va nel panico un po’ troppo facilmente e soprattutto sembra completamente scema. Se provi a spiegarle che siamo nel 2023, non più nel 2022, si offende, polemizza e tiene il muso. Se si innamora di te poi, è la fine.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Can Bing and OpenAI Challenge Google? Microsoft's Satya Nadella Weighs In (Exclusive), Wall Street Journal, 7 febbraio 2023; A first look at Microsoft’s new Bing, powered by upgraded ChatGPT AI, The Verge, 8 febbraio 2023
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2/17/2023 • 10 minutes, 15 seconds
Ep.268: La prima famiglia trans che sta facendo impazzire l’India
Ziya ha 21 anni e ha compiuto la transizione da maschio a femmina; Zahad ne ha 23 e stava compiendo il percorso inverso, da femmina a maschio. Si sono conosciute tre anni fa e da quando hanno iniziato a frequentarsi sono state entrambe allontanate dalle rispettive famiglie: la famiglia di Ziya è musulmana, quella di Zahad cristiana, per entrambe una relazione così era inaccettabile.
Ziya e Zahad sono andate a convivere e hanno iniziato insieme il percorso clinico di transizione biologica nello Stato dov’era più facile farlo, il Kerala, che ha la legislazione in materia di transessualità tra le più libere al mondo. E ora Ziya e Zahad hanno appena partorito un figlio, o una figlia: Ziya e Zahad hanno detto che lei, o lui, lo deciderà quando vorrà.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: India's top court grants transgender citizens legal status, Arirang News, 14 aprile 2014; Kerala Launched 1st Gender Park in India, Ish News, 14 febbraio 2021
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2/16/2023 • 7 minutes, 35 seconds
Ep.267: La repubblicana Haley vorrebbe mangiarsi Trump
Ieri Nikki Haley ha pubblicato un video di tre minuti e mezzo per dire che vuole fare la presidente degli Stati Uniti d’America. Al momento è la sfidante ufficiale di più alto profilo che Trump dovrà affrontare nelle primarie repubblicane. Nel video ha puntato molto su due cose: che è molto più giovane di Trump ed è donna. E proprio a Trump devono essere fischiate le orecchie. Haley è stata la prima persona di origini indiane a fare parte di un gabinetto presidenziale americano e il presidente era proprio Trump. E prima di candidarsi aveva insistito molto su un tema in particolare: che serve gente nuova, un’altra generazione di politici, che bisogna liberarsi di Joe Biden e “degli altri vecchi già bruciati”. Ed è inevitabile pensare che si riferisse proprio a Trump.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Nikki Haley officially launches 2024 presidential bid, Fox News, 15 febbraio 2023; An “Anger Olympics” Between Trump and the Rest of the 2024 Republican Field, New Yorker, 3 febbraio 2023; Women rule, Politico Podcast, gennaio 2018
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2/15/2023 • 10 minutes, 31 seconds
Ep.266: Palloncini e alieni
Prima è toccato al pallone aerostatico cinese. Poi in rapida successione è stato abbattuto un oggetto in volo in Alaska, uno sopra lo Yukon, nel nord del Canada. Infine, domenica, un oggetto definito “ottogonale” sopra il Lago Huron. Fanno quattro oggetti abbattuti: e tre di questi non sappiamo cosa siano. Joe Biden, che via via ha dato gli ordini per abbatterli tutti, non ha ancora detto niente al riguardo. Solo che il generale Glen VanHerck, comandante del Comando nord degli Stati Uniti ha detto: “Non escludo nulla”. Ed è bastata questa frase per aizzare complotti e teorie sui palloni, oggetti non identificati e - ovviamente - alieni.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: US shoots down another high-altitude object over Alaska, Good Morning America, 11 febbraio 2023; Military shoots down object over Lake Huron, Msnbc, 12 febbraio 2023; Obama says UFO sightings are real, Fox59News, 20 maggio 2021; 'Just disappeared': Veteran combat pilot describes UFO sighting, Cnn, 19 maggio 2019; Pentagon report: UFO sightings increasing, canale YouTube 13NewsNow, 12 gennaio 2022;
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2/14/2023 • 8 minutes, 23 seconds
Ep.265: Continuare all’infinito a fraintendere Zelensky
Fuori dal seggio per votare alle Regionali in Lombardia, a urne aperte, Berlusconi ha detto che con Zelensky non si dovrebbe proprio parlare, perché la situazione in cui siamo è colpa del suo “attacco al Donbas”. L’attacco di Zelensky al Donbas è un’invenzione: se ne parla solo in Italia e in Russia. Zelensky, per anni, è stata la voce della de-escalation con Putin, e gli ucraini glielo rimproverano. Quando era ancora solo un comico, nel 2013, frequentava il programma televisivo del più famoso propagandista di Putin, Vladimir Solovyov. Da presidente, l’ordine dato alle truppe sulla linea di contatto in Donbas era: non reagire, non far arrabbiare Putin, non provocare Putin, non dare pretesti a Putin. Durante gli anni di Zelensky, non c’è mai stato un tentativo militare ucraino di recuperare territori sottratti illegalmente da Mosca. Dire che l’attacco al Donbas di Zelensky è la causa della più grande guerra in Europa dalla Seconda guerra mondiale è una bugia un po’ oscena.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Ansa, 12 febbraio 2023; Quando Soloviev festeggiava il Capodanno con Zelensky sulla tv russa, Corriere della Sera, 5 settembre 2022; Ukraine president tells West not to stir 'panic' over Russian troop buildup, Cgtn, 29 gennaio 2022; Berlusconi da Vespa: "Putin voleva sostituire il governo Zelensky con persone perbene”, Rai News, 23 settembre 2022
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2/13/2023 • 10 minutes, 57 seconds
Ep.264: Due manifestanti iraniani ci raccontano cosa hanno vinto e cosa hanno perso
Nelle città iraniane non ci sono grandi manifestazioni da dicembre e, domani, c’è la festa del regime. L’11 febbraio è la festa nazionale della Repubblica islamica. L’anniversario del giorno in cui la rivoluzione ha vinto. La liberazione, parziale, dei manifestanti e dei prigionieri politici è una buona notizia per i singoli e una cattiva notizia per la rivoluzione. La Guida suprema Ali Khamenei ha deciso una mezza amnistia di cui in questi giorni si vedono i primi effetti, perché si sente di nuovo forte. Perché – ora che la tensione è stemperata – se la può permettere. Con la fine, almeno per il momento, delle proteste i manifestanti iraniani fanno i conti con quello che sono riusciti – e che non sono riusciti – a ottenere. Abbiamo parlato con alcuni di loro.
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2/10/2023 • 11 minutes, 55 seconds
Ep.263: La “guerra santa” in Ucraina dell’agente del Kgb diventato patriarca
“Non fate distinzioni tra soldati, vecchie e bambini”. Perché gli ucraini “sono tutti Satana, mentre l’esercito di Putin è l’esercito di Dio”. Questo è l’invito di un prete ortodosso della chiesa di Mosca ai soldati russi che stanno andando al fronte. L’idea di spacciare questa guerra come una “guerra santa” è del patriarca Kirill: in questo momento sta facendo un enorme lavoro psicologico sulle masse di giovani russi per legittimare la mobilitazione di Putin. Kirill non è un patriarca qualsiasi: da tempo si ipotizzava che fosse una spia del Kgb. Adesso un’inchiesta giornalistica ha trovato le prove.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter di Anton Gerashchenko, 8 febbraio 2023
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2/9/2023 • 9 minutes, 5 seconds
Ep.262: L’adolescente a capo di una rivolta anti smartphone
Logan Lane è un’adolescente americana che durante la pandemia ha capito di essere totalmente dipendente dallo smartphone: passava il giorno a scorrere i feed dei social, a perdere ore per capire quale fosse il suo selfie migliore da caricare. E poi a stare in ansia in attesa dei like. Così ha messo lo smartphone in una scatola e ha scoperto alcune cose: che esistono le biblioteche, che è bello guardarsi intorno mentre ci si muove, che è bello annoiarsi, rilassarsi e non addormentarsi dopo aver spento lo smartphone. Dopo la pandemia ha scoperto che anche altri suoi coetanei avevano messo lo smartphone in una scatola. Così Logan Lane e un suo amico hanno messo in piedi una specie di circolo: un gruppetto che hanno chiamato “il club dei luddisti”.
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2/8/2023 • 8 minutes, 45 seconds
Ep.261: Un parto sotto le macerie e gli aiuti impossibili in Siria
Jindires, nord ovest della Siria, durante uno dei terremoti peggiori del secolo. Si sentono delle grida di dolore femminili che vengono da sotto le macerie. Si pensa sia ferita, che una parte del suo corpo sia schiacciata dai pezzi di cemento. Poi si sente un’altra vocina piagnucolante: Non è ferita, sta partorendo. Jindires non è un posto come gli altri: con l’aiuto dei turchi ora è in mano ai ribelli del gruppo Tahrir al-Sham con cui nessuno vuole avere a che fare. In molti posti come questo, dove c’è più bisogno, difficilmente arriveranno aiuti: è un’altra conseguenza della guerra. Difficilmente li darà Erdogan che ora pensa ai morti in casa propria, e non arriveranno certo da Damasco che tiene per sé quelli che riceve da Mosca e Teheran.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter The White Helmets, 7 febbraio 2023; account Twitter Hamdi Rifai, 6 febbraio 2023; account Instagram Al Jazeera, 6 febbraio 2023; account Twitter Al Arabiya, 7 febbraio 2023; account Twitter Chaudhary Parvez, 6 febbraio 2023; Damaged building in Aleppo topples in aftershock, canale YouTube Kprc2, 6 febbraio 2022
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2/7/2023 • 9 minutes, 40 seconds
Ep.260: Il Sud Sudan dopo Papa Francesco
Il Papa in Sud Sudan ha usato parole forti. Ha detto a chi governa il paese che non si può andare a messa la domenica e imbracciare il fucile il lunedì, ha parlato di corruzione, ha detto che non si può dipendere in eterno dagli aiuti stranieri. E ha citato Mosè, come monito. Soprattutto, ha parlato delle (e alle) donne del Sud Sudan. È stata pronunciata moltissime volte la parola “stupro”, piuttosto insolita in una preghiera o in una messa. Qui è una parola che rappresenta un problema enorme. Dalle donne tra il pubblico è partito un applauso e un ululato liberatorio, i politici sono tornati a casa meno soddisfatti.
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2/6/2023 • 13 minutes, 55 seconds
Ep.259: L’ospedale di Rumbek e l’arrivo del Papa
Se l’ospedale di Rumbek chiudesse, in uno dei paesi dove nascono più bambini al mondo, per 500.000 persone e per quattro contee, non ci sarebbe neanche un posto per fare un parto cesareo. Rumbek è in Sud Sudan, dove è appena arrivato Papa Francesco. La sanità sudsudanese è sostenuta completamente dagli occidentali, con un fondo. I soldi li mettono gli inglesi, gli americani, e in maniera minore europei e canadesi. Solo che a un certo punto gli occidentali si sono sentiti in trappola perché hanno capito che il governo non rinuncerà mai a questi fondi, non cercherà mai di farcela da solo. I primi cambiamenti sono arrivati con Trump e con la Brexit: sono arrivati i tagli, ma solo nel 2022 è iniziato il countdown per la chiusura degli ospedali. Quello di Rumbek si è salvato, in parte, grazie a chi ci lavora, come Medici con l’Africa Cuamm.
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2/3/2023 • 11 minutes, 9 seconds
Ep. 258: “Non sparate all’ambulanza”
Yirol è una città con due passioni: le mucche e il wrestling. Si trova nel Lakes state, Sud Sudan. Una zona dove ci sono più kalashnikov che automobili. Qui si assalta anche un’ambulanza per portare a termine l’esecuzione del ferito che è a bordo, e se è necessario per riuscirci anche chi lo sta salvando. L’ambulanza era della Ong italiana Medici con l'Africa Cuamm, uno dei pochi presidi sanitari per gli abitanti di questo Stato. È un posto con enormi problemi di sicurezza, dove il governatore è un militare e sta risolvendo la questione con metodi che hanno indignato le Nazioni Unite: però funzionano, così i suoi cittadini hanno accerchiato il compound per protestare contro l’Onu e difendere il proprio leader.
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2/2/2023 • 14 minutes, 5 seconds
Ep.257: La Casa Bianca di Juba
Nel megacomplesso della Casa Bianca di Juba i ribelli sudsudanesi hanno messo piede per la prima volta nel 2011, con l’indipendenza del paese. Ci hanno trovato dentro scheletri, femori, teschi umani che emergevano dalla sabbia. Erano delle persone che stavano dalla loro parte, la rete dei civili che sosteneva la guerra di liberazione: suore, preti, bambini, commercianti, infermiere, insegnanti. Lì il Sudan, arabo e musulmano, aveva imprigionato, torturato e ucciso donne e uomini del sud, dove la prima religione organizzata è il cristianesimo e si parla inglese, che si era ribellato. Nel 2011 è nato il Sud Sudan, il paese più giovane del mondo, nell’euforia generale — sudsudanese e occidentale. C’erano le premesse per un grande successo, ma è andato tutto storto. E proprio lì, alla Casa Bianca, che doveva custodire la memoria di quello che era stato e non sarebbe mai più dovuto succedere, è iniziata un'altra guerra civile, questa volta tutta interna al Sud Sudan.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Kiir First Speech In Independent South Sudan, Citizen Tv Kenya, 10 luglio 2011; Early morning arrivals at John Garang's mausoleum, Africanews, 9 luglio 2011
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2/1/2023 • 16 minutes, 15 seconds
Ep.256: L’omicidio dell’uomo che ha salvato Kyiv
Denis Kireev, un banchiere quarantenne piuttosto famoso, viene ritrovato su un marciapiede del centro con un foro di proiettile alla base del cranio. Kireev faceva parte della delegazione ucraina che, in Bielorussia, subito dopo l’invasione russa, si incontrava con la delegazione di Mosca per provare a fermare l’invasione. Nei primi giorni di guerra Kyiv era nel panico: nessuno aveva la certezza che la capitale si sarebbe salvata, che i russi non fossero capaci di prenderla. È stato lui, grazie ai suoi contatti tra le persone che contano a Mosca - a permettere all’esercito ucraino di sventare il piano russo per prendere Kyiv. In Ucraina lui è “l’uomo che ha salvato la capitale”. La sua morte aveva portato i sospetti sui russi. Ma Kireev non è stato ucciso dai russi. È stato ammazzato dagli agenti dei servizi segreti ucraini che avrebbero dovuto proteggerlo.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Air raid sirens ring out on Kyiv's Maidan Square amid ongoing Russian invasion, Afp, 2 marzo 2022; Heavy traffic in Kyiv after Putin launches Russian military operation, Afp, 24 febbraio 2022
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1/31/2023 • 11 minutes, 35 seconds
Ep.255: A Gerusalemme il sangue è carburante
Khairi Alkam è il nome di un palestinese accoltellato a morte all’uscita dalla moschea da un terrorista israeliano nel 1998. Khairi Alkam è anche il nome del terrorista palestinese di 21 anni che venerdì scorso ha ammazzato sette ebrei all’uscita della sinagoga. Sono nonno e nipote. Ma in questa storia c’è anche un altro protagonista: il ministro alla Sicurezza Nazionale dell’ultra destra Itamar Ben Gvir. Venerdì sulla strada insanguinata del quartiere ortodosso di Gerusalemme c’era il cadavere del giovane Khairi Alkam e c’era Ben Gvir. L’ultima sequenza di violenze e vendette a Gerusalemme e nei territori occupati è la più grave in oltre dieci anni, e non è finita.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Israel/Palestine Intifada, Ap Archive, 21 luglio 2015; account Twitter Neveragainglivepodcast, 27 gennaio 2023; Palestinians killed as Israeli forces raid Jenin refugee camp in West Bank, The Guardian, 26 gennaio 2023; account Twitter Klaiman14, 28 gennaio 2023; Dramatic Footage Shows Gaza Under Attack And Missiles Targeting Israel, Insider News, 13 maggio 2021
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1/30/2023 • 9 minutes, 39 seconds
Ep.254: Il documentario censurato in India (e Elon Musk che si scorda il Free speech)
La BBC ha trasmesso un documentario sull’India. Nella prima puntata racconta il massacro di centinaia di musulmani avvenuto nel 2002 in Gujarat. È una vicenda che in India si conosce ma nell’India di oggi è diventato un tema proibito perché al governo non piace che se ne parli. Perché nel 2002 il Gujarat era governato dall’astro nascente della destra ultra induista, Narendra Modi, che oggi però è il primo ministro. Adesso che è il capo, quando la BBC ha trasmesso la prima puntata del documentario, ha ordinato ai social network di censurare tutto. I social network hanno obbedito, compresa la nuova Twitter di Elon Musk, che ha stravolto regole e policy, ha riabilitato complottisti e esagitati che insultano perché per Musk il Free speech è sacro.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: India: The Modi Question, Bbc, 17 gennaio 2023; Students detained over planned screening of BBC Modi documentary, 26 gennaio 2023
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1/27/2023 • 8 minutes, 55 seconds
Ep.253: La figlia di Kim Jong-un
Si chiama Kim Ju-Ae e in realtà non sappiamo di preciso quanti anni abbia, ma pare sia nata nel 2013. Si dice sia la figlia più amata da Kim Jong-un, il dittatore della Corea del nord. Di recente è comparsa molte volte accanto al leader coreano, in occasioni specifiche: in concomitanza con il lancio di missili balistici o durante incontri con gli ingegneri missilistici del paese. I media locali ne hanno dato grande risalto, le foto hanno fatto il giro del mondo. E i servizi segreti coreani e americani stanno impazzendo per capire perché Kim abbia voluto mostrare a tutti Kim Ju-Ae proprio ora.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: notiziario in coreano di Kbs, 2 gennaio 2023; Kim Jong-un mourns the death of his mentor, Korea Now, 23 maggio 2022; Kim Jong-un watches grandfather's centenary parade, The Telegraph, 15 aprile 2012
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1/26/2023 • 8 minutes, 51 seconds
Ep.252: Silicon Valley addio
“Il mio cuore è sprofondato”, ha scritto Katherine Wong, una dipendente di Google all'ottavo mese di gravidanza. Le mancava solo un mese al congedo di maternità quando ha scoperto di essere stata licenziata. L’ha capito come tutti in Google: ha ricevuto una mail dove c'era scritto che la sua mail aziendale sarebbe stata disattivata. Si tratta di un fenomeno che sta assumendo dimensioni colossali. Anche se investono in AI e Metaverso, la pubblicità online resta il principale introito di molte Big Tech e sta calando rapidamente, così molti dipendenti diventano superflui. Il monopolio della pubblicità online è anche il motivo per cui ieri il governo degli Stati Uniti ha fatto causa a Google. Tra il 2022 e l'inizio del 2023 almeno 200 mila persone sono state licenziate dalle aziende tecnologiche americane, e non è finita.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Justice Department files lawsuit against Google over digital advertising, Msnbc, 24 gennaio 2023; account Twitter RastaSteve9, 24 gennaio 2023
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1/25/2023 • 9 minutes, 48 seconds
Ep.251: Oggi in Perù c’è la “presa di Lima”
Oggi a Lima c’è un’altra grande manifestazione contro il governo. Arriva dopo che nei giorni scorsi la polizia aveva fatto irruzione, e 200 arresti, nel campus dell’Università San Marcos. Da un mese in Perù ci sono scioperi, manifestazioni, scontri. Le richieste di chi protesta sono tre: le dimissioni della nuova presidente Dina Boluarte, elezioni e una nuova Costituzione che tenga conto dei poveri, che sono la maggioranza del paese. Al momento però ci sono solo circa 60 manifestanti ammazzati, 580 feriti e più di 500 arrestati. Nelle aree povere e rurali dove tutto è cominciato le madri dei manifestanti mettono le bare bianche dei figli minorenni in mezzo alle strade invece di seppellirli subito: è un messaggio.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Wayka Perù, 21 gennaio 2023; Susel Paredes responde a Tania Ramírez: “Sí, soy caviar y no tengo ninguna vergüenza”, La Republica, 16 gennaio 2023; Scenes from Violent Clashes with Police in Peru, Bloomberg, 23 gennaio 2023; account Twitter Juan Carlos Sanchez, 19 gennaio 2023; Los discursos de Dina Boluarte: entre el cuestionamiento y el pedido por la paz, Panorama, 23 gennaio 2023
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1/24/2023 • 8 minutes, 48 seconds
Ep.250: Felini, meme e graffiti. La guerra vista da Berlino
Sui muri di Berlino c’è una battaglia tra i graffitari che contestano il sostegno all’Ucraina e quelli secondo cui non è sufficiente. Online è pieno di meme contro il cancelliere Olaf Scholz, in piazza ci sono i sit-in e i canti: “Liberate i leopardi!” (riferiti ai carri armati tedeschi Leopard 2 che chiede Kyiv).
Ma il “no” all’invio di Leopard pronunciato dal ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius a Ramstein è solo provvisorio. Soprattutto, su quale sia la reale posizione di Berlino rispetto alla guerra in Ucraina si sta facendo molta confusione.
The Sun, 21 gennaio 2023; Crux, 21 gennaio 2023; Oneindia News, 28 settembre 2023
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1/23/2023 • 11 minutes, 18 seconds
Ep.249: Una buona notizia dall’Etiopia
La guerra in Etiopia è finita e la pace vale 42 milioni di dollari. La guerra era iniziata a novembre 2020, due anni fa, con un attacco del Fronte di liberazione della regione del Tigray a una caserma etiope. Il presidente dell’Etiopia è Abiy Ahmed: nel 2019 aveva vinto il Nobel per la pace, ma di fronte all’attacco tigrino decide di fare la guerra. Due anni dopo, il conflitto che ha portato centinaia di migliaia di morti si conclude formalmente a Pretoria, in Sudafrica. Ma solo il 13 gennaio si può dichiarare davvero finita la guerra. E, sorpresa, c’è lo zampino della Ue. Bruxelles per assicurare la fine delle ostilità ha messo sul piatto 32 milioni per migliorare la produttività agricola del Tigray e 10 milioni per progetti sulla rete elettrica nelle aree colpite dalla guerra e non solo.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Éthiopie: visite conjointe des MAE française et allemande, Tv5Monde, 13 gennaio 2023; Ethiopian PM Abiy Ahmed claims war gains, urges TPLF rebels to ‘surrender’ , Wion, 1 dicembre 2021; French, German ministers hail Ethiopia peace deal, Africa News, 13 gennaio 2023; Final 10000 m women barcelona 1992 Elena meyer et derartu Tulu, canale YouTube Hamza 20, 4 maggio 2020
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1/20/2023 • 8 minutes, 29 seconds
Ep.248: Jacinda Ardern non ha più voglia di essere la premier, e un’icona
Jacinda Ardern si è dimessa. Ha detto che per fare il capo di un governo serve “il serbatoio pieno”, ma anche dei litri di riserva per le sfide inaspettate. E ha detto che il suo serbatoio non è pieno. Jacinda Arden è stata la prima donna di sinistra della sua generazione a vincere le elezioni e conquistare il potere, nel paese che – per primo al mondo – ha riconosciuto alle donne il diritto di votare nel 1893. È stata la seconda donna leader della storia a governare incinta. Le sue dimissioni arrivano senza che sia successo assolutamente niente. Non c’è stato uno scandalo, una polemica, un errore imperdonabile o un calo di consenso irrecuperabile. È un’ammissione umanissima e impolitica.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Jacinda Ardern resigns as prime minister of New Zealand in shock announcement, The Guardian, 19 gennaio 2023; The many times Jacinda Ardern has faced sexist questions from reporters, The Guardian, 30 novembre 2022; Christchurch mosque shootings: 19 minutes of terror, Sky News, 24 agosto 2020; How New Zealand reacted to the Christchurch mosque attacks, Nz Herald, 22 marzo 2019
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1/19/2023 • 9 minutes, 17 seconds
Ep.247: Un elicottero contro un asilo a Kyiv e tutte le morti indirette di una guerra
Stamattina un elicottero militare ucraino si è schiantato contro un asilo a Kyiv: sono morte almeno 15 persone, tra cui il ministro dell'Interno Denis Monastyrsky. Tra le vittime ci sono anche i tre bambini e altri alti funzionari del ministero. Non si sa ancora cosa sia successo, quali siano le cause dello schianto. Per il momento, non c’è nessun segno che faccia pensare che l'elicottero sia stata abbattuto da dei missili russi. È stato un incidente. Ma le tragedie incidentali durante una guerra si moltiplicano. Perché la prudenza è un lusso da gente che vive in pace. Altre morti di cui è indirettamente responsabile Mosca, da quando ha aggredito l’Ucraina 11 mesi fa.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Ukraine helicopter crash: At least 14 killed in kindergarten incident in Brovary, Kyiv, The Telegraph, 18 gennaio 2023; Aftermath of helicopter crash outside Kyiv which killed 16, Afp, 18 gennaio 2023; account Twitter Jos Quinten, 18 gennaio 2023
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1/18/2023 • 8 minutes, 36 seconds
Ep.246: C’era una volta la Cina di Jack Ma
Jack Ma che canta, che imita Michael Jackson, che si fa intervistare da Obama, che racconta di essersi ispirato a Forrest Gump, che fonda Alibaba, che diventa un miliardario apprezzato dal Partito comunista: quel Jack Ma, e quella Cina, non esistono più. Ant Financial, il braccio fintech di Alibaba, ha comunicato che Jack Ma ha rinunciato al controllo del gruppo. Dopo che la quotazione della sua azienda era stata bloccata dal partito comunista, dopo le multe inflitte ad Alibaba, Jack Ma sembra essersi arreso, per salvare la sua società. E con questa resa, più o meno imposta, finisce anche la sua epoca: quella delle piattaforme gradite al Partito, quella dell’imprenditore che dopo tante porte in faccia, era riuscito a costruire un impero.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Apsara 2017 | Unchained Melody sing by Jack Ma, Alibaba Cloud, 13 ottobre 2017; Alibaba Founder Jack Ma: 'Harvard Rejected Me 10 Times’, World economic forum, 25 giugno 2016; Alibaba CEO Jack Ma on 'Ecosystems' and 'Forrest Gump’, NbcNews, 19 settembre 2014
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1/17/2023 • 8 minutes, 59 seconds
Ep.245: Perché fare un processo per i crimini di guerra in Ucraina è complicato
Questo fine settimana un bomba russa ha sfondato un grattacielo ucraino a Dnipro. Ci sono almeno quaranta morti, intere famiglie sparite tutte insieme nei 72 appartamenti distrutti. Quello di Dnipro potrebbe essere un crimine di guerra. Solo che punire i crimini di guerra è complicato ma a volte succede: nel 2020 è accaduto nel caso di un ex comandante di un gruppo di ribelli in Liberia, in Africa. È successo anche nel 2022, in Germania, con la condanna all’ergastolo di un colonnello siriano dei servizi segreti di Assad. Sia Zelensky, sia l’Ue hanno chiesto un tribunale speciale per i crimini di guerra in Ucraina. Solo che sia la Corte permanente dell’Aja che tutti i Tribunali speciali ad hoc che sono stati fatti nella storia hanno sempre funzionato solo con un mandato del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Dove però c’è anche la Russia che, ha potere di veto dentro quel Consiglio.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Igor Susko, 14 gennaio 2023; German court finds former Syrian colonel guilty of war crimes, Global News, 17 gennaio 2022; President Zelensky Request for Special War Crimes Tribunal, canale Youtube Todd Shobe, 15 luglio 2022
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1/16/2023 • 12 minutes, 15 seconds
Ep.244: La prima quasi-conquista russa dopo molto tempo
Soledar è un villaggio a venti minuti di auto da Bakhmut che ormai non esiste più. Non tutti i modi per condurre una guerra fanno lo stesso numero di vittime: quello che si vede a Bakhmut e Soledar è il modo per farne di più. La 46esima brigata dell'aviazione ucraina racconta le lotte nel ghiaccio, con i pugnali, attraverso le parole di un suo soldato, Dmitryi, che di secondo lavoro faceva l'attore di teatro. La battaglia assomiglia a un suicidio di massa perché il corpo a corpo è un metodo di combattimento primitivo che implica una carneficina di tutti. Dei russi che l’hanno imposto e di chi si difende. Prendere Soledar per Mosca significa prendere Bakhmut. Stringendola nella morsa di un accerchiamento quasi completo, da cui gli ucraini a un certo punto si sottrarranno.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Denes Torteli, 13 gennaio 2023; account Twitter Thomas Van Linge, 10 gennaio 2023; account Twitter Roman Sheremeta, 10 gennaio 2023
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1/13/2023 • 8 minutes, 10 seconds
Ep.243: La guerra alla droga in Messico è finita (male)
Stanotte i narcos hanno pubblicato un video con due giovani giornalisti che hanno rapito in catene: il timore è che le autorità non si muoveranno. La guerra alla droga in Messico è finita perché aveva fallito: ha fatto un mucchio di morti ma non ha fermato il narcotraffico. L’aveva cominciata George W. Bush nel 2007 con l’intesa di Merida, praticamente tutto a carico degli Stati Uniti: armi, sistemi di sorveglianza, uomini. Risultato: non ha funzionato. Allora arriva un’altra operazione: “Fast and furious”, il colpo di grazia. Un programma segreto finito malissimo. Ma se la guerra alla droga è andata male, l’inazione di AMLO (Andrés Manuel López Obrador), il presidente messicano che aveva fatto la campagna elettorale promettendo “abbracci e non proiettili”, non va meglio.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Tyler Mattiace, 11 gennaio 2023; Blindati, fucili al cielo e una mitragliatrice antiaerea. L’esercito dei narcotrafficanti omaggia il suo capo – Il video, Open, 21 luglio 2020; account Twitter Narco_Polo420, 5 gennaio 2023; Bush meeting Mexico's President Calderon, Ap Archive, 21 luglio 2015; account Twitter havoc619D, 2 gennaio 2023; AMLO habló de la captura de Ovidio Guzmán el pasado diciembre, Milenio; account Twitter jmscaronte, 5 gennaio 2023; account Twitter Investmenthulk, 6 gennaio 2023
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1/12/2023 • 10 minutes, 26 seconds
Ep.242: “Harry & Haqqani”. Il Principe parla di Afghanistan e fa un casino
Dopo molte anticipazioni “Spare”, il libro del Principe Harry, è uscito. Ha fatto arrabbiare un po’ tutti: famiglia reale e stampa britannica. Ma non solo, Harry è stato un soldato dell’esercito del Regno Unito e ha combattuto in Afghanistan. La parte dedicata a questo tema dell’autobiografia ha indignato i veterani suoi ex compagni e superiori. Soprattutto ha fatto arrabbiare i talebani. Ad Harry ha risposto Anas Haqqani, parente stretto di Sirajuddin Haqqani, l’attuale ministro dell’Interno dell’Afghanistan che è anche il capo di un gruppo terrorista pericoloso ed è molto amico di Al Qaida come lo era di Osama bin Laden. I militari britannici adesso dicono che Harry si è messo in pericolo.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Royal Family, Harry: «Non so se andrò all’incoronazione di mio padre», Corriere della Sera, 5 gennaio 2023; Harry: «Reazione orribile della Famiglia Reale quando morì Elisabetta II», Corriere della Sera, 9 gennaio 2023; U S Special Forces Combat Footage in Afghanistan Helmet Cam Live Action, canale YouTube War Info, 23 giugno 2018; Haqqani: Kabul Will Not Submit to Intl Calls To Oppose Islamic Sharia, Tolo News, 7 agosto 2022; Sirajuddin Haqqani shows face for the first time, Ariana News, 5 marzo 2022
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1/11/2023 • 9 minutes, 36 seconds
Ep.241: Biden in Messico. Il figlio del Chapo è un regalo per lui, che però più che ai narcos pensa ai migranti
Il presidente americano è in Messico, è atterrato ieri per il Meeting annuale dei leader dell’America del nord. In regalo il presidente messicano Amlo gli ha fatto trovare il figlio di El Chapo, Ovidio Guzmán-López, soprannominato“El raton”, “Il topo”. Da quando avevano arrestato il padre, era lui a gestire una costola della holding messicana del nacrotraffico. El raton era un super ricercato dalle agenzie degli Stati Uniti con una taglia milionaria sulla testa: è un regalo per Biden, o forse Amlo si aspetta che sia l’inizio di uno scambio di doni. Ma prima di arrivare in Messico, Biden ha visitato il confine sud. La sua priorità in questo momento infatti non è il traffico di droga, sono i migranti.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Danielrubrick, 5 gennaio 2023; account Twitter Agcast, 6 gennaio 2023; account Twitter Reportes Nicas!, 6 gennaio 2023; Arrest of El Chapo’s son sparks violence in Mexican city of Culiacán, Abc7, 6 gennaio 2023; AMLO sobre la captura de Ovidio Guzmán "se actuó de manera responsable para evitar víctimas”, Milenio, 6 gennaio 2023; Biden will visit U.S.-Mexico border in El Paso, Wfaa, 6 gennaio 2023
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1/10/2023 • 9 minutes, 12 seconds
Ep.240: Il prevedibilissimo assalto al Congresso in Brasile
Ieri migliaia di sostenitori di Jair Bolsonaro sono entrati nel palazzo del Congresso. A Palacio do Planalto, il palazzo presidenziale, e dentro la Sede della corte suprema elettorale. Lì dentro hanno rotto molte cose e ne hanno rubate altre. Quello che è successo a Brasilia assomiglia più a un gigantesco e osceno atto vandalico di massa contro le regole della democrazia per crearsi una selfie opportunity alle spalle… che a un golpe. Il problema infatti è soprattutto un altro: era prevedibilissimo – ma non è stato evitato.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Instagram vdnews, 9 gennaio 2023; account Twitter di Roberto Valencia, 8 gennaio 2023; account Twitter Marco Fattorini, 8 gennaio 2023; Bbc Brasil, 8 gennaio 2023; account Twitter Popular Front, 9 gennaio 2022; account Twitter Ron Filipkwoski, 23 novembre 2022
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1/9/2023 • 10 minutes
Ep.239: Una bambina cinese e una riapertura horror
L’8 gennaio, domenica, la Cina riapre i confini. L'inversione di marcia di Xi Jinping è arrivata all’improvviso, a sorpresa, senza che nessuno se lo aspettasse. Senza dare alcuna spiegazione e senza adeguata preparazione. Ad esempio senza scorte di medicinali e di vaccini efficaci e il rischio di milioni di morti. La riapertura cinese sarà anche il fatto più importante per l’economia globale nel 2023. Una Cina riaperta consumerà di più e questo potrebbe dire aumento dell’inflazione. E avrà più bisogno di risorse: la Cina che apre e cresce significa un grande comeptitor che proverà ad accaparrarsi gas sul mercato, togliendone ad altri e facendo aumentare il suo prezzo.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: China's rural medical system ready for COVID surge from festival trips, CGTN, 2 gennaio 2023; Full text: Chinese President Xi Jinping's 2022 New Year address, CGTN, 31 dicembre 2022
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1/6/2023 • 8 minutes, 27 seconds
Ep.238: La maestra di Kabul
Sediqa ha 28 anni e 10 anni fa ha cominciato a insegnare. C’era la guerra e in classe aveva solo tre bambini, una femmina e due maschi. A settembre di quest’anno, mentre Sadiqa parlava con i suoi colleghi a scuola, hanno bussato i talebani: erano lì per avvisare che le cose stavano per cambiare. Che presto alle ragazze non sarebbe stato permesso di studiare nemmeno alla prima elementare. Due mesi dopo, lo scorso 21 dicembre, c’è stata una riunione a Kabul: anche alle bambine tra i 5 e i 10 anni sarebbe stato vietato studiare. Significa la chiusura delle classi delle elementari come quella dove insegna Sediqa e che il divieto allo studio è diventato totale, ora riguarda le afghane di ogni età.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Nasimi Shabnan, 24 dicembre 2022; account Twitter Ramita Navai, 21 dicembre 2022; account Twitter Emily Schrader, 22 dicembre 2022; account Twitter Noorena Shams, 21 dicembre 2022
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1/5/2023 • 9 minutes, 3 seconds
Ep.237: La legalizzazione della marijuana ha reso poco redditizio coltivarla
Josh Keats è un imprenditore, produce marijuana nel nord della California, il più grande mercato per la cannabis negli Stati Uniti. Nel 2022 gli stati dove la cannabis è legale sono raddoppiati: un po’ tutti hanno provato a buttarsi in questo mercato e c’è stato un boom di offerta, si è creata una specie di bolla. Questo allargamento ha fatto crollare i prezzi e la “corsa verde”, che perfino in pandemia sembrava volare, si è fermata. Josh Keats ha dovuto licenziare i dipendenti e mettersi lui a guidare il trattore, perché – come tanti – non riesce più a sostenere i costi d’impresa.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da: 4X Fendt tractor, canale YouTube Gabri982, 7 giugno 2019; How marijuana could be legalized, Washington Post, 1 novembre 2022; Inside Oklahoma’s Booming Marijuana Industry, Nbc News, 9 febbraio 2022
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1/4/2023 • 9 minutes, 31 seconds
Ep.236: La moglie segreta del generale Soleimani e i manifestanti iraniani
In tutte le analisi di fine anno fatte dai think tank che si occupano di sicurezza internazionale: l’Iran è sul podio delle possibili aree di guerra nel 2023. Oggi è il terzo anniversario della morte del generale Qasem Soleimani. Ogni anno, il periodo delle celebrazioni per Soleimani coincide con quello delle minacce agli Stati Uniti e Israele. Ma quest’anno si in inseriscono in un contesto più scivoloso: in Israele c’è il governo più a destra della storia e l’Iran è più isolato che mai, significa che l’opzione diplomatica perde quota e la prende quella militare. Il motivo dell’isolamento internazionale sono i droni venduti alla Russia e le proteste nel paese. Anche stanotte, a Mashhad, un manifestante ha appeso a un ponte un cartello con scritto: “Celebriamo l’anniversario di te che diventi kotlet!”. Kotlet significa “polpetta”, i manifestanti hanno soprannominato Soleimani così.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Natsecjeff, 3 gennaio 2023; Inside the killing of Imad Mughniyah, Washington Post, 1 febbraio 2015; The Words of a Martyr's Daughter, Shia Tv, 29 novembre 2016
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1/3/2023 • 9 minutes, 45 seconds
Ep.235: Ucraina 2023
A Kyiv il capodanno è passato tra le bombe russe. Su uno dei droni lanciati da Mosca contro l’Ucraina i russi avevano scritto sopra “buon anno”. A Mosca il capodanno è passato con un grande spettacolo trasmesso dalla prima rete del paese: ballerini in abiti tradizionali sul palco e, in prima fila tra il pubblico, generali in divisa mischiati ai vip che cantano tutti insieme. Siamo quasi a un anno di guerra ma che questa guerra si fermi dopo un anno non è probabile. Che si concluda con la vittoria totale di una parte sull’altra neanche. Nessuno dei due paesi ha esaurito le risorse e le alleanze, e nessuno dei due eserciti è prossimo al collasso: gli ucraini sono in vantaggio, i russi si riorganizzano schierando gli uomini mobilitati a settembre. Ecco cosa possiamo aspettarci nel 2023.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Kyiv hit by Russian missiles on New Year's Eve, The Guardian, 31 dicembre 2022; account Twitter Nick Butler, 1 gennaio 2023; account Twitter Middle East Update, 24 dicembre 2022; account Twitter (((Tendar))), 27 dicembre 2022; account Twitter Defence Intelligence of Ukraine, 14 maggio 2022
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1/2/2023 • 14 minutes, 15 seconds
Ep.234: Il "Trump nero" di Soweto
Nhlanhla detto “Lux” è un millennial, ha 35 anni ma ne dimostra meno. Si veste sempre con stivali scuri da militare, cappellino, giubbotto antiproiettile e porta sempre con sé una pistola. Il suo soprannome è il “Trump sudafricano” o il “Trump nero”. Ma Lux, è molto di più: ha fondato un suo movimento che di solito attacca gli immigrati perché secondo Lux vendono droga. Per questo è già stato arrestato, anche se Lux sostiene di non essere affatto xenofobo e di non essere un criminale: dice che in realtà lui sta combattendo per i diritti di chi un giorno sarà adulto: per i giovani.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Toyi Toyi Dance, canale YouTube Darwin Wong, 12 gennaio 2016; South Africa: Nhlanhla Lux Mohlauli, the controversial anti-migrant crusader, Africanews, 29 aprile 2022; Operation Dudula leader briefs his supporters after being released on bail, SABC News, 28 marzo 2022; Nhlanhla Lux: 23 March 2022, SABC News, 23 marzo 2022
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12/30/2022 • 7 minutes, 35 seconds
Ep.233: Il pasdaran iraniano in una faida tra motociclisti
Ramin è nato nel 1988 in Nordreno-Vesftalia, nell’ovest della Germania, da una coppia di immigrati iraniani. Ramin ha trovato la sua strada nei Bandidos, un gruppo di motociclisti. Ma non sono dei normali patiti di moto, sono dei “rocker”, un’autentica organizzazione criminale come altre analoghe in Germania. Ramin è anche un altra cosa – una spia dei pasdaran, i Guardiani della rivoluzione iraniana. E, per conto loro, ha commesso delle azioni violente in Europa o, almeno, è accusato di averlo fatto.
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12/29/2022 • 6 minutes, 11 seconds
Ep.232: Young Thug e i rapper arrestati perché cantano di uccidere
Atlanta, maggio 2022. La polizia arresta uno dei rapper più famosi negli Stati Uniti: Young Thug. Due volte in vetta alla classifica Billboard, vincitore di svariati Grammy: è sospettato di fare parte di una gang criminale. Con lui vengono arrestati altri rapper e una serie di personaggi che gravitano attorno o fanno parte di quel mondo, ad esempio i loro manager. E nel processo l’accusa tira fuori i testi delle loro canzoni in cui – com’è un po’ la prassi – ci sono dentro un sacco di minacce e racconti di episodi violenti compresi degli omicidi. E li usa come prove contro i rapper.
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12/28/2022 • 7 minutes, 6 seconds
Ep.231: Il Cile (e la sinistra) di Gabriel Boric
Il presidente del Cile Gabriel Boric ha vinto il ballottaggio contro un candidato di estrema destra con il programma più vicino a quello del generale Pinochet che si fosse mai visto nel Cile democratico. Boric era il candidato con il programma più di sinistra da quando il golpe militare contro Salvador Allende aveva messo fine al socialismo cileno.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Waitt Expedition to Juan Fernández Islands, Chile- w/National Geographic's Pristine Seas, canale YouTube Waitt Foundation, 9 marzo 2018; El pueblo unido jamas será vencido, canale YouTube Intillimani, 14 dicembre 2019; Cile, Boric batte l'ultra-destra e diventa presidente. Festa per le strade al canto 'El pueblo unido, Il Sole 24 ore, 20 dicembre 2021; Cile, Boric: "Non possiamo mai piu' avere un presidente in guerra col suo popolo”, Il Sole 24 ore, 20 dicembre 2021; Chileans Reject Left-Leaning Constitution, New York Times, 5 settembre 2022
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12/27/2022 • 10 minutes
Ep.230: Il bunker americano
Wesley Morgan è un uomo d'affari specializzato in liquori ed ex parlamentare dei Repubblicani. Seguace di QAnon, si era fatto costruire un bunker sotto la sua casa dopo l’elezione di Obama: temeva la guerra civile per colpa del nuovo presidente. Poi una notte un uomo è entrato in una casa nel Kentucky e ha sua figlia di 32 anni. Dopo qualche giorno l’assassino è stato trovato e arrestato: un ex soldato di 23 anni “con problemi psichiatrici”. Ma Morgan non si fida. Quei “problemi psichiatrici” secondo lui sono una scusa, una montatura. Per l’ex parlamentare del Kentucky, quell’uomo è entrato in casa sua per un altro scopo, per impossessarsi di una cosa sua, la sua ossessione: cioè il suo bunker.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: ‘He shot me three times.’ Former KY lawmaker gives details on fatal shooting at his home, Lexington Herald Leader, 28 febbraio 2022
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12/26/2022 • 8 minutes, 28 seconds
Ep. 229: Il passato misterioso del nuovo sindaco di Taipei
Chiang Wan-an, 43 anni ed è il nuovo sindaco di Taipei, a Taiwan. La sua vittoria è stata l'emblema della vittoria alle elezioni locali del Kuomintang: il partito nazionalista considerato più vicino a Pechino. E della sconfitta del partito democratico progressista che governa l’isola. Chiang è il sindaco più giovane nella storia della città e ha detto che la sua è “una vittoria della luce sull'oscurità e del bene sul male”. Chiang è giovane e molto spesso quando ai suoi ammiratori viene chiesto di descriverlo in poche parole, ci mettono dentro questa: “sexy”. E soprattutto, ha un nome impegnativo: è il pro nipote di Chang Kai Shek, leader dei nazionalisti che dopo la vittoria di Mao e del comunismo in Cina, fuggirono e si stabilirono a Taiwan. Ma non tutti sono convinti di questa parentela.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Vittoria elettorale, ZhongShi Tv, 25 novembre 2022; Generalissimo Chiang Kai-Shek and Madame Chiang Kai-Shek attend the 25th anniversary celebration, British Paté, 21 dicembre 2020; Chiang Kai-shek's victory speech in 1945, canale YouTube Marcus Ho, 10 giugno 2013; Taipei Mayor Candidates Face Off in Live TV Debate, Taiwan Plus News, 5 novembre 2022
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12/23/2022 • 8 minutes, 18 seconds
Ep. 228: Le ex spie che lavorano a Google e Facebook
Le Forze armate israeliane hanno una sezione famosa che si chiama Unità 8200. Quelli che ci lavorano si occupano di sorveglianza e, a volte, della raccolta di materiali compromettenti su qualcuno, da usare poi per boicottare questo qualcuno. Dal 2020 la sorveglianza digitale della popolazione palestinese in Cisgiodania è cresciuta moltissimo: i droni e le telecamere intelligenti spiano e raccolgono immagini a strascico. Tutti questi occhi sono collegati a un grande database che si chiama Blue Wolf – lupo azzurro. I soldati israeliani questo sistema lo chiamano “Il (vero) Facebook dei palestinesi”. E un bel po’ di quelli che hanno lavorato per l'Unità 8200 alla fine sono davvero andato a lavorare per Facebook. Come per Amazon e Microsoft e, soprattutto, per Google.
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12/22/2022 • 7 minutes, 21 seconds
Ep. 227: Due signore in lotta per il Bangladesh
Da più di trent’anni il Bangladesh è spaccato in due campi, e a capo di ognuno c’è una “begum”, che in bengalese significa più o meno “una signora altolocata”. Una è la premier, Sheikh Hasina, che ha 75 anni ed è sposata con un fisico nucleare. L’altra è la sua rivale di sempre, Khaleda Zia, che ha 77 anni.
In Bangladesh le chiamano le “battling begums”: le signore in lotta. Loro due si odiano e, anche se il destino del Bangladesh dipende da loro, praticamente non si parlano.
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12/21/2022 • 7 minutes, 22 seconds
Ep. 226: Trump e Kanye West si leccano le ferite a vicenda
Di recente Kanye West e Trump hanno deciso di organizzare una cena per rivedersi di persona. La sede scelta è la casa di Trump a Mar a Lago, in Florida. Quella della perquisizione senza precedenti dell’Fbi. Solo che Kanye West a Mar a Lago non c'è andato da solo. E questa cena è arrivata in un momento particolare: una settimana dopo il giorno in cui Trump ha annunciato che si ricandida alle elezioni presidenziali del 2024. L’annuncio meno riuscito della storia della comunicazione trumpiana: così adesso molti pensano a puntare su altri astri nascenti del populismo di destra.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Kanye West speaks out about Trump's dinner with Holocaust denier, Cnn, 22 novembre 2022; account Twitter Sh0wtime8d7, 24 agosto 2018; Donald Trump announces he's running for U.S. president: Full speech, CtNews, 16 novembre 2022; This is the moment, canale Youtube Glenn Youngkin, 7 novembre 2022
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12/20/2022 • 9 minutes, 53 seconds
Ep. 225 In Perù c’è una protesta pericolosa
Stamattina ad Ayacucho, sulle montagne del Perù, c’è stato il funerale di Rojas e Ramos, di 22 e 15 anni. Erano due sostenitori del presidente Pedro Castillo. Quello che la settimana scorsa, in un giorno ha fatto colazione da presidente, ha pranzato da golpista e ha cenato da carcerato. Da giorni in Perù ci sono proteste e scontri tra manifestanti e polizia. Bilancio attuale: almeno venticinque morti e centinaia di feriti. Dopo l’arresto di Castillo, un ex insegnante e il primo povero a diventare presidente del paese, è diventata presidente la sua vice. È la prima donna presidente del Perù e dovrà navigare in acque piuttosto incerte fino a quando riuscirà ad approvare una legge che permetta nuove elezioni. Se non succede qualcosa di imprevedibile prima.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: 28 de julio | Mensaje a la Nación del presidente Pedro Castillo, canale Youtube della Presidenza del Perù, 29 luglio 2021; account Instagram PopularFront, 14 dicembre 2022; Peru protests: Police clash with demonstrators in Lima amid calls for fresh election, Global News, 16 dicembre 2022; Dina Boluarte toma juramento como presidenta de la República, Latinas Noticias, 7 dicembre 2022
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12/19/2022 • 10 minutes, 33 seconds
Ep. 224 Elon Musk fa sparire i giornalisti da Twitter
Ryan Mac, è un giornalista che si occupa di piattaforme e tecnologia per il New York Times. Anche Donie O’Sullivan si occupa di queste cose ma per la Cnn. Come Steve Herman per Voice of America. Questi e altri giornalisti hanno alcune cose in comune: stanotte su Twitter sono spariti i loro account. Nessuno di loro ha ricevuto un preavviso o una spiegazione. Non hanno capito cosa fosse successo, ma hanno notato un fatto piuttosto evidente: quello che avevano in comune tutti i censurati, è che sono giornalisti che si occupano di Twitter e di Elon Musk, che ora ha un nuovo soprannome: “Twictator”. Il dittatore di Twitter, ma forse è più corretta la traduzione: il Twitter-dittatore.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: CNN's Donie O'Sullivan explains why Musk banned him from Twitter, Cnn, 16 dicembre 2022; Elon Musk threatens legal action against student tracking his jet, NewsNation, 16 dicembre 2022
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12/16/2022 • 9 minutes, 31 seconds
Ep.223: Una coppia e il più grande scandalo dell’Ue
Il Qatargate, che ormai è soprattutto un Maroccogate, è il più grande scandalo che abbia mai colpito il Parlamento europeo. Al centro c’è una coppia, Francesco Giorgi e Eva Kaili. Lui trentenne lei quarantenne. Bellissimi e provvisoriamente ricchissimi, almeno fino al sequestro di centinaia di migliaia di euro in contanti che la magistratura belga ha trovato in casa loro. Ora sono entrambi in carcere. Giorgi è stato anche assistente del parlamentare Andrea Cozzolino, del Pd. Cozzolino era il presidente della delegazione per le relazioni con il Nordafrica e faceva parte delle commissioni parlamentari miste Unione europea-Marocco. E i primi ad essere intercettati e poi sedotti e assoldati dalle spie marocchine sarebbero stati Francesco Giorgi e Antonio Panzieri, ex parlamentare europeo ed ex sindacalista della Cgil.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Qatargate : les valises de cash...à Bruxelles, C dans l’air, 14 dicembre 2022; Schmiergeld-Griechin Kaili redet sich raus | EU-Korruptions-Skandal, Bild, 15 dicembre 2022; Qatargate, primi interrogatori. Panzieri e Giorgi in carcere, TG2000, 14 dicembre 2022
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12/15/2022 • 9 minutes, 53 seconds
Ep. 222: Il muro del Marocco sul posto più inospitale del mondo
Il campo di Rabuni si trova nel deserto dell'Hammada, un’area geografica in testa alle classifiche delle più inospitali del pianeta: le temperature oscillano tra i + 55° e i -5°. E ogni tanto, si aggiungono le tempeste di sabbia.Qui, ci vivono 200.000 persone, sono tutti rifugiati e rischiano di morire di fame. Sono i rifugiati saharawi che dalla metà degli anni ’70 sono scappati dalla guerra tra la Mauritania e il Marocco, e la Repubblica Araba Democratica del Saharawi. E dal 2020 la guerra tra il Marocco e la Repubblica Araba Saharawi è ricominciata: la chiamano “guerra a bassa intensità” e si svolge lungo il muro di 2.720 chilometri che divide il Sahara occupato dal Marocco dai territori liberati.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: La Media Luna Roja Saharaui, canale YouTube Pablo Muruaga, 27 marzo 2012
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12/14/2022 • 6 minutes, 52 seconds
Ep. 221: Le esecuzioni a sorpresa in Iran e le crepe che diventano voragini
Quando la condanna a morte viene convalidata dalla Corte Suprema in Iran si finisce impiccati a una gru di quelle che si usano nei cantieri edili. Il problema è che nessuno ti avvisa quando succede. Nessuno ti dice in anticipo la data in cui quei giudici emetteranno il verdetto. Così è stato per Majid Reza, 23 anni, giustiziato a Mashhad, la città della guida suprema Ali Khamenei e del presidente Ebrahim Raisi. È stato condannato perché avrebbe ucciso due basiji, quelli della milizia dei pasdaran specializzata in repressione. C’è anche un video dove si vedono i giustizieri con il volto coperto: non è un’immagine comune in Iran. Come non lo sono le condanne alle sentenze espresse da imam e ayatollah nelle moschee.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Gangsta Rap Iranien, canale YouTube Arya Gohari, 18 dicembre 2019; account Instagram Bbc Persian, 12 dicembre 2022
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12/13/2022 • 8 minutes, 16 seconds
Ep.220: Il Qatargate nel Parlamento europeo
Per la magistratura belga è uno dei più grandi casi che siano passati per le sue mani in tempi recenti e uno dei peggiori scandali che abbiano mai riguardato le istituzioni dell’Unione: è l’indagine sui soldi e i regali che il Qatar e il Marocco avrebbe spedito ad europarlamentari per far parlare bene di sé e per ricevere favori anche molto più pratici. Ieri quattro persone sono state incriminate per “associazione criminale, riciclaggio di denaro sporco e corruzione”. Tra gli arrestati c’è anche Eva Kaili, che è stata sospesa dal ruolo di vicepresidente del Parlamento europeo. Quella belga è un’inchiesta che parte da parte da un italiano, l’ex sindacalista della Cgil ed ex europarlamentare Antonio Panzeri. Sarebbe stato lui il primo a essere stato avvicinato dai qatarioti, il primo ad aver accettato i soldi e ad avere cominciato a lavorare per loro: contattando poi tutti gli altri.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Qatar, quando Eva Kaili diceva: “È all'avanguardia nei diritti dei lavoratori”, Quotidiano nazionale, 10 dicembre 2022; Diritti umani nella penisola arabica: la conferenza stampa dell'on Antonio Panzeri con Hatice CENGIZ, canale YouTube Lanfranco Palazzolo, 10 dicembre 2022
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12/12/2022 • 10 minutes, 6 seconds
Ep. 219 L'auto-proclamata Regina del Canada
Romana Didulo è una signora di origini asiatiche con i capelli cortissimi, indossa spesso la camicia abbottonata con la cravatta, ma senza giacca. Le piacciono le armi e si fa chiamare Sua altezza reale, perché si è autoproclamata “Regina del Canada”. Lei è una seguace della setta di complottisti più famosa dell’epoca contemporanea: Qanon. Ed è stata capace di creare una rete di “adepti” disposti a obbedire a qualsiasi suo ordine, dallo sparare a chi somministrava vaccini contro il Covid ai bambini, fino ad arrestare poliziotti. E di recente ha detto di aver ricevuto anche una chiamata da Joe Biden per porre fine alla guerra in Ucraina.
Gli inserti audio di quest puntata sono tratti da: account Twitter @Shayan86, 2 maggio 2022
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12/9/2022 • 8 minutes, 51 seconds
Ep 218: La marcia di (Rahul) Gandhi
Da Kanyakumari a Srinagar ci si mette quasi 29 giorni, se non ci si ferma mai e si cammina giorno e notte per 3.337 chilometri Questo è il tragitto scelto dal presidente dell’Indian National Congress – il partito che rappresenta l’anima progressista dell’India – e cioè Rahul Gandhi. Questo è il suo padyatra, letteralmente “viaggio a piedi”. Arriverà a destinazione a febbraio, in tempo per lanciare la campagna elettorale per le prossime elezioni del 2024. Quelle in cui si punta a battere il populista ultra nazionalista che ormai da quasi dieci anni comanda nel paese: Narendra Modi.
Gli inserti audio di quest puntata sono tratti da: Shri Rahul Gandhi Speech | Bharat Jodo Yatra, canale Youtube Indian National Congress, 7 settembre 2022; No Storm, No Rain Can Stop Bharat Jodo Yatra: Rahul Gandhi Delivers Speech In Heavy Downpour, canale Youtube HW News English, 3 ottobre 2022
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12/8/2022 • 8 minutes, 32 seconds
Ep.217: Il ventenne cha ha cominciato la protesta in Cina è sparito
La Cina sta modificando le sue politiche di controllo dell’epidemia, allentando le chiusure e le restrizioni: è il primo risultato delle proteste delle settimane scorse nelle più grandi città cinesi. E i protagonisti principali delle manifestazioni sono stati i giovani, molti dei quali alla loro primissima e inaspettata partecipazione a proteste di piazza. Tra loro a Shanghai c’era anche un ragazzo di 27 anni: finito il turno da barista si è recato in bicicletta nella via dove altre persone già contestavano le politiche di contenimento del Covid del Partito comunista cinese. Lui ha preso coraggio, aizzando addirittura la folla contro il Partito e contro Xi Jinping. Sua madre il giorno dopo gli ha detto di essere orgogliosa di lui e l’ha anche avvisato: stai attento. La sera stessa, infatti, quel ragazzo è sparito.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: "Abbasso Xi Jinping!", la protesta contro le restrizioni anti Covid a Shanghai, Rainews, 27 novembre 2022; China COVID-19 protests in Shanghai and Beijing, CNA, 28 novembre 2022
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12/7/2022 • 7 minutes, 13 seconds
Ep.216: Zelensky in Donbas, altre bombe in Russia
Oggi il presidente dell’Ucraina Volodymir Zelensky si è fatto vedere in Donbas; una visita pericolosa – il Donbas è la zona dell’Ucraina dove i russi sono più forti e più aggressivi – e simbolica, come a dire: “Mi sento al sicuro anche qui” cioè nel posto a cui i russi tengono di più. Anche Putin si è mostrato in video sul ponte di Kerch che collega la Federazione russa alla Crimea. Ci è andato guidando lui la macchina, una Mercedes. Aveva il cappuccio tirato su per il gran vento che c’è lì e anche questa visita era simbolica, come a dire:“Zelensky, la Crimea scordatela”. La pace è ancora lontana, lo dicono sia da Kyiv che da Mosca. E anche lo spiraglio di pace – cioè la proposta di pace di Joe Biden che è circolata la settimana scorsa, in realtà non esiste. Semplicemente, avevamo letto male le parole del presidente degli Stati Uniti.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter @myroslavapetsa, 7 dicembre 2022; Putin drives a Mercedes across Kerch Bridge in Crimea weeks after explosion, The Telegraph, 5 dicembre 2022; Ucraina, Biden: «Pronto a parlare con Putin ma deve volere cessare la guerra», Corriere della Sera, 2 dicembre 2022; account Twitter @bayraktar_1love, 6 dicembre 2022
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12/6/2022 • 14 minutes, 5 seconds
Ep.215: Se l’Iran abolisce la polizia religiosa
Mohammad Jafar Montazeri, un ultra conservatore, sabato sera era a Qom, la sua città e la città santa del paese. Lì, ha detto una cosa che è suonata sorprendente, non per chi ha seguito le puntata sull’Iran di Stories: la polizia religiosa – per come la conosciamo oggi – non è affatto un principio fondativo e sacro della Repubblica islamica. Lui è il capo del potere giudiziario, quindi la polizia religiosa non risponde a lui e infatti Montazeri l’ha specificato. È una notizia importante e, allo stesso tempo, ingannevole. Quello che sappiamo è che, di fatto, la polizia religiosa è già sparita dopo la morte di Mahsa Amini e che non è un’istituzione storica e irrinunciabile per gli ayatollah. Possono farne a meno per dare un contentino e provare a placare i manifestanti. O meglio: placare quelli che non scendono in piazza, ma simpatizzano silenziosamente con i manifestanti.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Armenia and Iran confirmed terrorists observed on our borders are in no way acceptable: Attorney-General of Iran, First Channel News, 13 ottobre 2022; Mahsa Amini Death Row | Protests Escalate in Iran, Women Burn Hijab, canale Tik Tok The Quint; Mahmoud Ahmadinejad speech sparks UN walkout, The Telegraph, 22 settembre 2011
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12/5/2022 • 11 minutes, 19 seconds
Ep.214: Due banche e uno scandalo di abusi sessuali
Andrea Alberto Cristiano Edoardo di Windsor duca di York, il terzo figlio di Elisabetta, è considerato un po’ da tutti “l’irrequieto” di famiglia. A peggiorare la sua fama però è essere finito dentro allo scandalo di abusi sessuali che ruota intorno a Jeffrey Epstein, il finanziere di New York a capo di un traffico di ragazze minorenni per sé e per i propri amici che si è impiccato in carcere. Dopo New York e Londra, il caso Epstein è poi arrivato a Francoforte ed è andato a sbattere contro il grattacielo di Deutsche Bank, la più grande banca tedesca. E ad essere tirata in ballo è anche la Jp Morgan. Le due banche sono accusate di aver tratto “profitti finanziari” per loro dagli affari illegali di Epstein.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: The State Funeral Procession of Her Majesty The Queen, canale YouTube The Royal Family, 19 settembre 2022; Jeffrey Epstein arrested on sex trafficking charges, Cbs News, 7 luglio 2019; Prince Andrew: Banished | Official Trailer, Peacock, 29 settembre 2022
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12/2/2022 • 8 minutes, 19 seconds
Ep. 213: Un jet privato collega una spia israeliana, una tecnologia europea e una milizia sudanese
Un Cessna 750, jet privato prodotto negli Stati Uniti che costa 22 milioni di dollari, è appena atterrato vicino a Khartoum, la capitale del Sudan. Il jet è di un ex capo dell’intelligence israeliana e trasporta una tecnologia molto sofisticata e sensibile prodotta solo nell’Unione europea. In questa storia c’entra il Mossad, un grande scandalo di smartphone infettati in Grecia e una delle milizie armate più famose, e spaventose, del mondo. I personaggi sono un ebreo israeliano multimilionario, il secondo uomo più potente del Sudan e il carico, una tecnologia di sorveglianza definita in gergo tecnico “di fascia alta”.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Sudan RSF defends role amid claims of violent acts, Ap Archive, 17 giugno 2009; A Multimillionaire Surveillance Dealer And His $9 Million WhatsApp Hacking Van, Forbes, 4 settembre 2019; At least thirteen killed in Sudan as UN condemns use of military violence, Sky News, 3 giugno 2019
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12/1/2022 • 10 minutes, 15 seconds
Ep.212: I veti di Viktor Orbán, i voti di Giorgia Meloni
Oggi Viktor Orbán festeggia. Con la “diplomazia dei veti” ha ottenuto l’ok della Commissione Europea al suo Pnrr, il suo piano di spese e di riforme presentato per avere i soldi che servono a riprendersi dalla pandemia. L’Ungheria ha dovuto attendere più di tutti il via libera dalla Commissione: è stato un negoziato molto lungo, complicato dal declino democratico del paese, ma alla fine Orbán ha ottenuto i sei miliardi che voleva. La trattativa ha a che fare con il potere di veto in Europa, che dà facoltà a ogni Paese di tenere in ostaggio tutti noi su alcune decisioni che non si possono rimandare. Ma è una partita ancora tutta aperta, un gioco di scambi che assomiglia molto agli scacchi e che prevede ancora un voto da parte dei paesi della Ue. Ognuno farà la propria mossa. E vedremo anche quale sarà la mossa di Giorgia Meloni, se a favore di Budapest o di Bruxelles.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Ue, Orban: "Sulle sanzioni al momento non c'e' nessun accordo”, Il Sole 24 ore, 30 maggio 2022; Hungary’s recovery and resilience plan and on the application of the Rule of Law conditionality regulation, Eps Eu, 30 novembre 2022
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11/30/2022 • 9 minutes, 57 seconds
Ep.211: Oggi si gioca Iran-Stati Uniti
Non capita mai che degli iraniani che rappresentano ufficialmente la propria nazione incontrino degli americani a loro volta in veste di rappresentanti ufficiali del proprio paese. Stasera capiterà in una partita di calcio del mondiale in Qatar: la nazionale iraniana gioca contro quella degli Stati Uniti in un match storico. Ovviamente hanno già cominciato a litigare. Del resto i rapporti diplomatici tra i due paesi sono interrotti dal 1979 e da allora ad oggi secondo alcuni sono ancora a un punto morto, secondo altri sono “in coma” (che per quanto suoni male implica una speranza). Secondo altri ancora: “Gli Stati Uniti stanno entrando in una nuova era di scontro diretto con l'Iran”.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Yoav Zehavi, 19 novembre 2022; Anti Shah demonstrations in streets of Teheran, Ap, 30 luglio 2015; The Iranian revolution, Abc News, 12 marzo 2015.
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11/29/2022 • 12 minutes, 10 seconds
Ep.210: I cinesi stanno protestando contro il Partito
Da Shanghai a Pechino, da Wuhan a Chengdu: nel weekend i cinesi sono scesi in strada per protestare. Ma questa volta non si sono limitati a contestare la politica “Zero Covid” del governo: questa volta hanno contestato direttamente il Partito comunista e la leadership di Xi Jinping. La protesta di questo fine settimana si spinge parecchio più in là di quelle che abbiamo visto nel corso degli ultimi mesi. Da “meno tamponi, più cibo” – è arrivata a pronunciare frasi inaudite, tipo: “Xi Jinping, dimettiti”. E con i cartelli A4 bianchi hanno anche protestato contro la censura del Partito. Ora quello che si aspetta è vedere quale sarà la risposta del governo. Per ora sembra che il copione del Partito comunista sia sempre lo stesso: dire che le proteste sono ispirate da potenze straniere.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Simina Mistrenao, 27 novembre 2022; China: Protests break out in Xinjiang following fatal high-rise fire under lockdown, The Guardian, 26 novembre 2022; China: Shoppers flee as health authorities attempt to lock down IKEA amid zero-Covid policy, The Telegraph, 15 agosto 2022
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11/28/2022 • 9 minutes, 5 seconds
Ep.209 La bromance Macron-McKinsey
Il presidente francese Emmanuel Macron è indagato per i suoi rapporti con la McKinsey, The Firm, un’azienda di consulenza con una grande reputazione a livello mondiale nel “risolvere” i problemi. McKinsey lavora con gli amministratori delegati ma anche con ministri e capi di stato e spesso le società che chiedono il suo aiuto sono partecipate pubbliche. Per fare un esempio, Alitalia aveva chiesto aiuto a McKinsey. In Francia invece, dopo anni di consigli molto ben pagati, la giustizia francese ha messo insieme un po' di cose e ha aperto due inchieste sul ruolo della McKinsey nelle campagne elettorali di Macron del 2012 e del 2017. E sui favori che The Firm avrebbe avuto dall’Eliseo. In realtà i legami tra Macron e McKinsey risalgono al 2008, ma nel tempo sono continuati: nel solo periodo 2018-2021, McKinsey ha ottenuto circa 40 incarichi dal governo per cifre comprese tra 28 e 50 milioni di euro.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: How McKinsey Became One Of The Most Powerful Companies In The World, Cnbc, 6 giugno 2009; Affaire McKinsey : la justice enquête sur les comptes de campagne d'Emmanuel Macron, France 24, 26 novembre 2022
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11/25/2022 • 10 minutes, 58 seconds
Ep.208: “Il giovane” del piano segreto di Putin per avere la Moldavia al buio, dopo l'Ucraina
Ilan Shor ha 35 anni, è nato a Tel Aviv, in Israele. Ha fondato un partito ed è diventato un parlamentare moldavo. Ma non vive in Moldavia, vive in Israele, perché se mette piede in Moldavia lo arrestano. È famoso per due cose: ha rubato un miliardo di dollari al sistema bancario moldavo e sua moglie è Jasmin, il nome d’arte di una cantante pop russa famosa che è stata premiata da Putin in persona. Ed è lui “il giovane” di un piano segreto dei servizi russi: da stato satellite di Mosca, la Moldavia da due anni ha una presidente europeista, Maria Sandu. E “il giovane” è l’organizzatore di manifestazioni contro il governo per il caro bollette: la Moldavia infatti è al buio, perché per il 30% della sua energia dipende dall’Ucraina (al buio) e per il 70% dalla Russia che non gliela vuole dare. In pratica: quelli che hanno creato il rincaro delle bollette sono gli stessi che protestano contro il caro-bollette.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Moldavia, in migliaia in piazza con Maia Sandu, Canale YouTube Il Sole 24 ore, 6 dicembre 2020; “Eravamo amici dei russi, vivevamo bene”, canale YouTube Ziarul de Garda, 19 settembre 2022
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11/24/2022 • 10 minutes, 46 seconds
Ep.207: La nuova capitale della ribellione in Iran
Nel nord ovest dell’Iran, nel Kurdistan iraniano, c’è una guerra in corso. A Piranshahr, una piccola città, c’è un massacro in corso: le truppe iraniane sparano dalla strada dentro le case, colpendo le finestre degli appartamenti in cui sanno – o credono – che vivano gli organizzatori della protesta. Mahsa Amini era curda, veniva da queste zone e quando è stata presa dalla polizia religiosa nella fermata della metro era in vacanza a Teheran con i suoi genitori. Quando è morta in ospedale mentre era ancora in custodia era il 16 settembre. Iniziano le proteste in tutto il paese e i vertici della Repubblica islamica fanno subito una cosa: schierano degli aerei caccia, degli aerei da guerra in kurdistan. Il messaggio è chiaro: nel resto del paese non ce lo possiamo permettere, ma con le minoranze, contro la vostra minoranza, siamo pronti da subito alla guerra.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Hillel Neuer, 21 novembre 2022; account Instagram popular.front, 21 novembre 2022; account Instagram Berishalmahsi, 20 novembre 2022; account Instagram MiddleEastImage, 21 novembre 2022; account Twitter Shahram Mouselchi, 20 novembre 2022; account Twitter Jason Brodsky, 9 novembre 2022; account Twitter Ehsan Safarnejad, 19 novembre 2022; account Twitter Iranworkers, 20 novembre 2022; account Twitter 1500tasvir, 20 novembre 2022
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11/23/2022 • 8 minutes, 43 seconds
Ep.206: Messi ha un problema (oggi due) con i sauditi
Oggi l’Argentina ha perso la prima partita dei Mondiali in Qatar contro l’Arabia Saudita, 1-2. Il calciatore più forte del mondo – Lionel Messi – ha perso. E proprio Messi è al centro di un caso, con l’Arabia Saudita. Per l’organizzazione dei mondiali del 2030 sono in lizza alcuni paesi: da un lato ci sono Arabia Saudita, Egitto e Grecia, dall’altro ci sono Argentina e Uruguay. I promotori latino americani si erano detti certi di una cosa:“Messi - avevano detto - sarà sicuramente il portabandiera del nostro Mondiale”. Solo che poi Messi ha firmato un accordo, ricchissimo, proprio con l’Arabia Saudita. È un accordo legato al famosissimo progetto “Visione 2030” dei sauditi ed è legato alla promozione loro nuovo super stadio e del turismo in genere. Messi quindi finirà per favorire l’Arabia Saudita e il suo tentativo di “ripulirsi la faccia”, anche grazie ai Mondiali. Un po’ come il Qatar.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Argentina-Arabia highlights, canale YouTube Hmidane, 22 novembre 2022; Lionel Messi gets mobbed in Saudi Arabia, canale YouTube SportingDuude, 13 novembre 2012; Messi e Turki Al-Sheikh, canale YouTube Turki Alalshich, 15 novembre 2019; account Twitter AliAlhmed, 23 maggio 2020
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11/22/2022 • 9 minutes, 54 seconds
Ep.205: Una sparizione di tifosi, due presidenti vanitosi e il Qatar
I qatarioti hanno aspettato 12 anni e hanno speso 200 miliardi di dollari per avere i propri mondiali. Soldi in gran parte spesi per la costruzione di stadi, nati dal nulla e che hanno causato la morte di almeno 6500 operai. E dallo stadio dove si è svolta la cerimonia e poi la partita inaugurale, a un certo punto, sono andati via gran parte dei tifosi. È che tornare a casa da questi stadi in mezzo al deserto, se non si è molto ricchi, può diventare piuttosto complicato. Che l’edizione dei mondiali di calcio in Qatar fosse particolare lo si sapeva da tempo: si gioca d’inverno, con temperature caldissime, in un paese che discrimina le persone Lgbtq+ e dove solo il 10% della popolazione è nata in Qatar. E per vincere l’assegnazione della competizione gli emiri del Qatar hanno dovuto aspettare una cena, all’Eliseo, a Parigi.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Qatar wins 2022 world Cup bid, canale YouTube Team Qatar, 1 marzo 2011; A Doha, premier discours public de Nicolas Sarkozy depuis l’élection, Le Monde, 11 dicembre 2012
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11/21/2022 • 10 minutes, 40 seconds
Ep.204: La morte di uno youtuber collaborazionista
Kirill Stremousov ha avuto una vita piuttosto varia: ha iniziato come produttore di mangime per i pesci, poi ha fondato una specie di agenzia di stampa che con l’informazione non c’entrava niente. Dopo un viaggio negli Stati Uniti è affascinato da QAnon: torna in Ucraina e fonda una specie di setta religiosa. Diventato famoso per un video nel quale fa roteare la figlia di quattro mesi, la nuova vita di Stremousov da attivista, santone e ovviamente no vax non poteva che piacere ai russi. Diventa così il volto più noto dei collaborazionisti ucraini a Kherson, anzi diventa il portavoce dei russi a Kherson. Solo che il 9 novembre, a 45 anni, muore in un incidente stradale al quale non crede nessuno: il volto dell'occupazione russa a Kherson è morto poche ore prima dell'annuncio del fallimento russo a Kherson.
Gli inserti audio di questa puntato sono tratti da: account Twitter Francis Scarr, 18 ottobre 2022; account Tik Tok Jon Verete; Outrage as sick dad swings baby around his head like a ragdoll and claims he can ‘hear her bones popping’, The Sun, 21 settembre 2017, account Instagram di Kirill Stremousov
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11/18/2022 • 12 minutes, 11 seconds
Ep.203: Una base perfetta tra il mare e le dune
C'è una lingua di terra sottile: percorrendo una linea retta sul mare si arriva sulla costa ovest della Crimea, quella dove c'è la città più importante, cioè Sebastopoli, e la sede della flotta russa del Mar Nero. Ed è qui a Ochakiv (controllata da Kyiv), di fronte alla striscia di terra di Kinburn (controllata dai russi) – in questo punto così strategico e importante per le prossime mosse della guerra – che gli ucraini, con l'aiuto degli americani e quasi due milioni di sterline degli inglesi, hanno costruito una base perfetta che proteggono bene da sguardi indiscreti. Compreso il mio.
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11/17/2022 • 14 minutes, 24 seconds
Ep.202: Un gioco più pericoloso e un missile in Polonia
Il missile che ha causato l'esplosione in Polonia e la morte di due persone era ucraino e lo si sapeva da subito: era un S-300, un missile della difesa aerea ucraina (lo usano anche i russi, ma da quelle parti non hanno niente da difendere).. Ma questo non cambia una cosa: che Putin ha intenzione di lasciare gli ucraini al freddo durante l'inverno, cercando di sganciarli dalla rete elettrica dell'Unione europea. Quanto accaduto ieri, inoltre, cambia un po' la prospettiva di questa guerra: abbiamo capito che si era aperta una finestra di opportunità per un negoziato. Ora quella finestra si è già richiusa. Se un accordo silenzioso su Kherson c'è stato, non è stato l'inizio di un dialogo più ampio, ma è stato un caso isolato.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter di WarMonitors, 16 novembre 2022; Rishi Sunak and Joe Biden attend emergency G20 meeting after missile strikes Poland, The Independent, 16 novembre 2022, account Twitter RcnResearch, 16 novembre 2022
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11/16/2022 • 11 minutes, 24 seconds
Ep.201: Il partigiano Lgbt di Kherson
Ivan Shestopalov è un attivista Lgbtq di Kherson e un partigiano che durante l’occupazione ha organizzato operazioni contro i russi coordinandosi con l’intelligence di Kyiv. Ha trent’anni, il suo compagno Oleksiy a maggio è stato trovato dalle truppe di Mosca mentre preparava un’azione della resistenza: è stato arrestato ed è sparito per due mesi, è stato torturato. Gli altri attivisti hanno capito che aveva parlato perché i russi hanno scoperto la loro sede, hanno distrutto tutto e rubato i registri degli iscritti. Oleksiy però non ha tradito la rete di partigiani e l’intelligence di Kyiv: con le evacuazioni dei civili da Kherson è stato trasferito in altre zone occupate e, mentre i russi ormai lo credono un collaborazionista, lì poterà avanti la resistenza.
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11/15/2022 • 11 minutes, 23 seconds
Ep.200: Una festa e un procione a Kherson
La resistenza di Kherson in questo momento è la resistenza più famosa al mondo. E adesso che la città è stata liberata si possono capire meglio molte cose a cominciare da storie minori. Come quella del comandante russo appassionato di safari che, mentre il suo esercito si ritira consumando un’umiliazione militare che farà storia, prima di fuggire ha rubato dallo zoo di Kherson un procione, un lama e una scimmia. Un’immagine significativa e terribile per l’esercito di Putin: sappiamo che i soldati russi erano alla fame ma gli ufficiali invece di prendere in considerazione uno dei più grandi allevamenti di polli che si trova a Kherson e che sarebbe stato utile per sfamare i soldati, rubavano animali allo zoo.
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11/14/2022 • 12 minutes, 33 seconds
Ep.199: “La scrofa degli ebrei”
A Wittenberg, in Germania, c'è un maiale su una chiesa. Non è un'installazione d'arte contemporanea un po’ blasfema, ma un rilievo in pietra del 1290. È la Judensau, letteralmente la “scrofa degli ebrei” ed è stata al centro di una battaglia culturale e legale che è durata tre anni. Una battaglia culturale molto più grande del caso singolo: prevale il diritto di chi si sente offeso da un oggetto del passato, o la storia non va “cancellata”?
La questione generale è ancora aperta, ma su quel maiale di pietra la Germania ha deciso.
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11/11/2022 • 10 minutes, 34 seconds
Ep.198: La ritirata russa da Kherson e l’ipotesi di un accordo
Ieri il ministro della difesa russo Sergei Shoigu ha detto che i suoi soldati si ritirano da Kherson. Anche se gli ultimi rinforzi – lì – erano arrivati da pochissimo, ora devono già andarsene. Kherson è è una città russofona, è il primo e unico capoluogo conquistato da Mosca in questa guerra. È il corridoio di terra che collega il Donbas alla Crimea, è dove passa l’acqua potabile che disseta milioni di russi che vivono in Crimea. Data la rilevanza della città, rimane strana la modalità della ritirata, la pubblicità data in Russia alla cosa. L’esasperazione della notizia. L’aver esposto, a parlare di questa ritirata – cioè di questa sconfitta – tutti i volti migliori del puntinismo, dalle autorità alla propaganda. Gli ucraini temono una trappola, altri che la ritirata sia il primo segnale di un possibile accordo. Segreto, per ora.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Wartraslated, 9 novembre 2022
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11/10/2022 • 9 minutes, 22 seconds
Ep.197: La conversazione virtuale tra Biden, Zelensky e Putin
C’è una guerra e ci sono dei dialoghi, sotterranei, silenziosi, a volte segreti. Le banche d’affari americane vengono strigliate dai dem del Congresso perché fanno ancora affari con le aziende russe. Ma loro rispondono: ce lo ha chiesto la Casa Bianca. Mosca e Washington si stanno parlando per riprendere i negoziati sulla riduzione delle armi nucleari nel mondo, potrebbero incontrarsi presto e sarebbe la prima volta da quando è iniziata la guerra. Biden ha chiesto a Zelensky di cambiare la sua posizione espressa nel decreto emesso dopo le annessioni di Putin, in cui escludeva dei negoziati con la Russia finché ci sarebbe stato Putin. Zelensky ha seguito il consiglio.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: amie Dimon warns lawmakers should be prepared for the worst, Reuters, 21 settembre 2022; Il discorso di Putin sull'annessione dei territori dell’Ucraina, canale YouTube HyperBros.com, 30 settembre 2022; Zelensky rules out peace talks with Putin after Russia annexes four regions of Ukraine, The Telegraph, 30 settembre 2022; Sherman Grills JPMorgan Chase CEO Jamie Dimon on Russia Investments, canale YouTube Congressman Brad Sherman, 21 settembre 2022
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11/9/2022 • 9 minutes, 34 seconds
Ep.196: Panico sul Twitter di Elon Musk
L’uomo più ricco del mondo si è comprato Twitter e ha twittato che oggi, alle elezioni midterm, bisogna votare i Repubblicani. Per bilanciare la presidenza democratica, ha spiegato. Prima aveva licenziato qualche migliaia di dipendenti, compresi quelli che si occupano del rispetto dei diritti umani on line. Twitter nelle intenzioni del suo fondatore, Jack Dorsey, aveva l’ambizione di essere un piazza per il dibattito pubblico. Dorsey aveva pensato poco a come monetizzare. E infatti Musk lo sfotteva. E ora che è arrivato lui al potere moltissime grandi aziende che compravano pubblicità su Twitter sono scappate: perché temono che, con Musk, Twitter diventi una pattumiera piena di teorie del complotto, minacce, insulti, antisemitismo, suprematismo, razzismo. La risposta di Musk:è tutta colpa degli attivisti, per colpa loro Twitter sta perdendo soldi. Perché quegli attivisti vogliono uccidere la libertà di parola in America.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Why Did Elon Musk Walk Into Twitter With a Kitchen Sink?, Bloomberg New, 27 ottobre 2022; The Voices Of Tahrir Square, Egypt (2011), canale Youtube Journeyman Pictures, 24 febbraio 2017; account Twitter Benny Johnson, 3 novembre 2022; lon Musk says Twitter Blue is a piece of sh**, canale Youtube Tesla Owners of Silicon Valley, 2 novembre 2022
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11/8/2022 • 12 minutes, 4 seconds
Ep.195: Il candidato decisivo per i dem è Fetterman
Alle elezioni di midterm negli Stati Uniti la Pennsylvania è lo stato chiave: è lì che i Democratici possono soffiare un senatore ai Repubblicani. E il candidato dem sembrava perfetto: John Fetterman, un tipo che è difficile passi inosservato. Un gigante di 180 chili alto due metri e tre centimetri. Un cinquantenne pelato con pizzetto e tanti tatuaggi: si è tatuato addosso il nome di tutte le vittime di armi da fuoco in Pennsylvania. Un mix tra un rapper e un pugile e che secondo tutti i sondaggi era in testa contro il candidato repubblicano, che è il famoso Dr. Oz della tv. Poi però, all'improvviso, il vantaggio è svanito. Per un motivo specifico.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Live: Obama campaigns for Democrat John Fetterman in Pittsburgh ahead of midterms, The Independent, 5 novembre 2022; Bruce Springsteen performs his classics at Hillary Clinton rally, Global News, 8 novembre 2016; Inside John Fetterman's loft, PennLive.com, 9 maggio 2007; Pennsylvania Senate candidates John Fetterman and Mehmet Oz face off in debate, Cbs News, 26 ottobre 2022
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11/7/2022 • 10 minutes, 36 seconds
Ep.194: I manifestanti iraniani hanno un problema in più
Un uomo delle forze di sicurezza ammazzato. Un esponente del clero ferito da numerose coltellate che ora è in ospedale in condizioni gravi. Un altro ucciso a pistolettate nel sud, in Baluchistan. Un altro poliziotto colpito a morte pochi giorni prima. L’intenzione di alcuni manifestanti iraniani è di provare a trasformare la rivolta in una rivoluzione, ma adesso quei manifestanti hanno un problema in più: essere strumentalizzati in una lotta di potere interna al regime e molto più antica di queste proteste.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter di Seyed Mohammad Marandi, 3 novembre 2022; account Twitter di Borzou Daragahi, 4 novembre 2022; Iran government shuts down internet access amid protests, Cbs News, 18 novembre 2019; account Twitter Mohammed Ali Shabani, 4 novembre 2022
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11/4/2022 • 8 minutes, 42 seconds
Ep.193: La prima volta di Meloni a Bruxelles
È il primo viaggio di Giorgia Meloni da presidente del consiglio ed è andata nella città che è sia il cuore dell’Unione Europea che la sede della Nato. In più di un decennio all’opposizione, Meloni ha usato spesso l’Unione come capro espiatorio. Ora che è primo ministro, sa benissimo che in Europa, anche se scomoda, ci deve stare. E che in una fase come questa, più che in altre, l’Ue le serve. Meloni non cercherà lo scontro con Bruxelles, almeno non sul piano economico – perché ha tutto da perdere. E perfino sulla questione migranti, tra proposte di blocco navale e la riesumazione dell’operazione Sophia (che però era stata fermata nel 2020 proprio da Matteo Salvini) Meloni, come tutti gli euroscettici arrivati al potere, non farà una rivoluzione.
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Bibi Netanyahu e il suo partito Likud hanno vinto le elezioni in Israele. Ma il ritorno di Netanyahu è dovuto al successo della sua coalizione e in particolare al successo della destra israeliana più a destra di Bibi. Il vero vincitore delle elezioni infatti non è tanto Bibi ma un uomo che è un fan di un terrorista israelo-americano che ammazzava i palestinesi: Itàmar Ben Gvir. Di Gvir si racconta una cosa, che avesse in salotto un grande ritratto di Goldstein, l’uomo che nel 1994 ha ammazzato 29 palestinesi mentre pregavano e ne ha feriti più di cento. Quando sono uscite le foto gli esponenti del centrodestra israeliano si sono indignati e lui ha tolto il ritratto e ha spiegato il gesto con un tweet: va bene lo levo in nome dell’unità della destra israeliana. Quindi senza pentimento.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Reactions from Likud HQ after exit polls show Netanyahu nearing majority, Afp, 1 novembre 2022; Hear Netanyahu's answer when asked if he regrets Putin relationship, Cnn, 23 ottobre 2022; Netanyahu defends Israel on American late night tv, ILTV Israeli News, 18 ottobre 2022; Israeli nationalists march in East Jerusalem, raising tensions with Palestinians, Global News, 15 giugno 2021; Meir Kahane - Election Promotion Film 1988, Arab News, 21 maggio 2019
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11/2/2022 • 8 minutes, 9 seconds
Ep.191: L’ex poliziotto a capo di una gang nella crisi di Haiti
Jimmy Cherizier, detto “barbecue”, è un ex poliziotto haitiano che da qualche anno è a capo della G9, una specie di consorzio di gang di Haiti. Lui si presenta come un rivoluzionario, una persona che combatte contro il governo, contro i potenti, per liberare Haiti dalla povertà. Ma lui e le sue gang sono accusate dall'Onu di parecchie cose orrende come saccheggi, incendi, omicidi e stupri in molte zone della capitale: quelle controllate da altre gang. Con la crisi politica in atto nel paese considerato il più povero del mondo occidentale, Jimmy e le sue gang sono ormai una potenza politica. E Jimmy è il primo della lista dei sanzionati dalle Nazioni Unite.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da Haiti's most powerful gang leader talks to Al Jazeera, Al Jazeera, 27 ottobre 2021; Haitian Protesters Riot Against President in Alleged Coup Attempt, Voice of America, 8 febbraio 2021
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11/1/2022 • 7 minutes, 17 seconds
Ep.190: Luiz Inácio Lula da Silva
Questa notte Luiz Inácio Lula da Silva è stato eletto presidente del Brasile. Ha vinto per un soffio, è finita così: 50,9% Lula, 49,1% Bolsonaro. Lula ha origini povere, ha avuto una vita molto complicata. Nel 2003 ha vinto le elezioni per la prima volta e durante il suo governo 20 milioni di brasiliani poveri hanno smesso di essere poveri. Barack Obama lo ha definito: “Il leader politico più amato del mondo”. Poi sono arrivate le inchieste giudiziarie. Una specie di Tangentopoli brasiliana investe il partito e Lula, che viene anche arrestato. Lo schema di tangenti è vero, ma ma le accuse contro Lula le ha portate avanti un giudice che non è mai stato imparziale, che aveva un’ossessione personale contro di lui. Per questo le condanne sono state annullate, e Lula ha poi potuto partecipare a queste elezioni e vincerle.
Election au Brésil : Lula élu président face à Bolsonaro, Le Monde, 30 ottobre 2022; Lula no PodPah: Lula conta como perdeu o dedo, canale YouTube Lula, 4 gennaio 2022 ; Lula discursa aos trabalhadores grevistas, 1980, canale Youtube Picilone_, 29 gennaio 2015; Bolsonaro exalta Ustra na votação do impeachment em 2016, Estadao, 8 agosto 2019; Protestos em Porto Alegre contra Lula e Dilma, Jornal do Comércio, 17 marzo 2016
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10/31/2022 • 11 minutes, 27 seconds
Ep.189: Putin ci spiega che questo è “il decennio più pericoloso”
Come ogni anno dal 2004 Putin è andato nei pressi del lago Valdai, dove si svolge un grande meeting di un grande think tank russo di geopolitica. Di solito Putin in questa occasione spiega dove va la Russia e quanto è potente. Quest’anno però Putin si è dovuto districare con una situazione un po’ problematica per lui, la guerra in Ucraina. Quindi, intanto si è presentato come vittima, anziché aggressore: secondo Putin è l’Occidente che vuole distruggere la Russia e lui si deve difendere. In mezzo a tante cose che non stanno insieme, ha detto anche alcune banalità perfettamente condivisibili: tipo che bruciare i libri di Dostoevskij è demenziale. O che viviamo nel «decennio più pericoloso, imprevedibile e importante dalla Seconda guerra mondiale». E che lui non ha mai pronunciato la parola bomba atomica. Che tecnicamente è vero, anche se l’ha evocata.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Summer in Russia. Valdai National Park, canale YouTube Alexey Nav, 10 giugno 2020; Putin contro l’Occidente: «Fa un gioco sporco e sanguinario», Corriere della Sera, 27 ottobre 2022; World domination': Putin claims West is playing a 'dangerous, bloody' game, Daily Mail, 27 ottobre 2022
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10/28/2022 • 8 minutes, 27 seconds
Ep.188: Gli attacchi neonazisti contro i profughi ucraini
Un gruppo di ragazze ucraine di 15 e 16 anni sono state insultate e picchiate mentre passeggiavano in un cittadina tedesca. Un piccolo albergo a Groß Strömkendorf, estremo nord est tedesco, dove erano sistemati quattordici profughi ucraini è stato bruciato. Gli ucraini si sono salvati, ma il fuoco si è mangiato l’albergo. E l’incendio è doloso. Alcuni giorni prima il gestore dell’albergo aveva sporto una denuncia, perché qualcuno aveva disegnato una grande svastica sull’ingresso. Ed è proprio in questa zona della vecchia Germania Est che l’Adf ha il 24% dei voti e gruppi neonazi manifestano a favore di Putin. Il rogo dell’albergo colpisce la Germania in un altro simbolo dalla guerra ibrida: dopo l’economia (in crisi per il costo del gas) e le infrastrutture (quelle che sono state sabotate), l'accoglienza dei rifugiati.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Second time burned-down hotel has been targeted, DW News, 21 ottobre 2022; The right-wing extremists plot to overthrow the German government, DW Documentary 7 luglio 2020
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10/27/2022 • 8 minutes, 21 seconds
Ep.187: L'autodistruzione di Kanye West
Oggi Adidas ha cominciato a buttare via tutti i prodotti creati in collaborazione con Kanye West che in questo momento si trovano nelle vetrine o nei magazzini dei negozi Adidas in giro per il mondo. Adidas ha deciso di troncare definitivamente la collaborazione con West che durava da dieci anni. Il motivo: alcune frasi di Kanye West contro gli ebrei, un classico del complottismo. West è stato di sicuro il miglior artista pop sul pianeta, per alcuni anni, ma da quando è arrivato Donald Trump, è diventato quello delle teorie cospirazioniste sulla morte di George Floyd che non sarebbe davvero stato soffocato da un poliziotto, del cripticismo cupo e dei meme dell’alt right. West dice un sacco di cose allucinate e nella sua battaglia contro il politicamente corretto una settimana fa ha anche pensato di comprarsi Parler, il social network dell’alt right dove si può dire tutto.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Adidas dumps Kanye West, Fox 5 New York, 25 ottobre 2022; The Kanye 'Ye' West Interview With Piers Morgan, Piers Morgan uncensored, 21 ottobre 2022; Kanye West Speaks Out, Claims Backlash Proves His Anti-Semitic Theories, Tma, 25 ottobre 2022
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10/26/2022 • 9 minutes, 43 seconds
Ep.186: Richi Sunak è il primo premier britannico più ricco della Royal Family
Rishi Sunak è il primo premier britannico non bianco, non anglicano, di origini indiane e induiste. È anche il primo premier britannico ad aver ricevuto stamattina l’investitura da Carlo III. Ed è il più giovane di sempre: ha 42 anni. Nonostante tutti questi primati Sunak ora ha un compito difficilissimo: tenere insieme un Partito conservatore nel mezzo di uno “psicodramma”, allontanare le elezioni che ora come ora vedrebbero vincere i laburisti, e portare il Regno Uniti fuori da una complicata crisi economica. Luiha detto che sarà responsabile e ha indicato la strada al suo partito: è ora di "unirsi o morire".
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da Rishi Sunak to make history as U.K.'s next prime minister, Cbs News, 24 ottobre 2022; "Family Means Everything To Me": Rishi Sunak As Wife Akshata Murty Joins Campaign, Ndtv, 26 luglio 2022.
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10/25/2022 • 8 minutes, 29 seconds
Ep.185: Meloni e il governo delle prime volte
Il governo Meloni che si è appena insediato rappresenta tre “prime volte” per l’Italia. È la prima volta che i Lancieri di Montebello dell’Esercito italiano porgono gli onori a una donna nel cortile di Palazzo Chigi.
È anche la prima volta che la destra postfascista va al potere nella storia della Repubblica italiana. E, a parte il capo, questo è un governo più maschile e più anziano dei precedenti. Meloni è la più giovane del Consiglio dei ministri.
Poi: è la prima volta che abbiamo un governo ‘davvero’ politico, cioè nato dalle elezioni e che ha a capo il leader di un partito politico ‘tradizionale’. Non era mai successo nella Seconda Repubblica, cioè nei nostri ultimi trent’anni di storia: è finita l’epoca dell’antipolitica?
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10/24/2022 • 9 minutes, 36 seconds
Ep.184: “Teheran è una prigione, Evin è un’università”
Dei manifestanti iraniani ci hanno raccontato cosa è successo davvero nel carcere di Evin, a Theran. L’incendio e le esplosioni sono state spiegate dalle autorità iraniane come la degenerazione di una rissa dei condannati per reati che vanno dalla rapina al narcotraffico con le guardie carcerarie. A questa versione non crede nessuno e tra i manifestanti si parla apertamente di una rivolta, come sarebbe confermato dalla velocità con la quale i pasdaran si sono posizionati in assetto da guerra intorno al carcere. In questo clima “i potenti” del paese devono far fronte alle proteste e a una situazione internazionale complicata. E sentendosi accerchiati, i potenti iraniani stanno ragionando sulla possibilità di usare il programma atomico come una minaccia reale contro l’Occidente.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Karim Sadjadpour, 15 ottobre 2022; account Twitter Masih Alinejad, 16 ottobre 2022; account Twitter Lisa Daftarei, 21 ottobre 2022
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10/21/2022 • 9 minutes, 18 seconds
Ep.183: Dolcissimo Berlusconi, dolcissimo Putin
Silvio Berlusconi ha detto che in pratica la guerra in Ucraina è colpa di Zelensky, gettando nel panico la coalizione di centro-destra che si appresta a governare l’Italia. Ha anche detto di aver ricevuto 20 bottiglie di vodka e una lettera dolcissima da Putin. Ma l’amicizia tra Berlusconi e Putin non nasce oggi e non è fatta solo di incontri ufficiali, vacanze, foto, barzellette, storielle. Il loro rapporto particolare ha creato esiti politici rilevanti. La dipendenza dal gas russo di cui si è parlato tanto e si parla ancora non è un evento naturale impossibile da prevedere o evitare – è stata costruita negli anni e in anni piuttosto recenti. È stato Berlusconi, non il fato, a fare di Putin il nostro maggiore fornitore di gas naturale.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Berlusconi: "Soy el primero de los cinco amigos de Putin”, canale YouTube El Pais, 19 ottobre 2022; Putin: «Silvio perseguitato perché non è gay», canale YouTube La7, 20 settembre 2013; Il nuovo audio di Berlusconi diffuso da LaPresse: «Putin non voleva la guerra», canale YouTube Corriere della Sera, 19 ottobre 2022; Berlusconi racconta una barzelletta di Putin, imbarazzo in sala, canale YouTube Il Fatto Quotidiano, 28 ottobre 2011
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10/20/2022 • 12 minutes, 1 second
Ep.182: Un villaggio, la sete di energia e Greta Thunberg
Ieri il cancelliere tedesco Scholz ha detto che terrà le centrali nucleari aperte, anche se si era deciso il contrario. Nel frattempo a Lützerath in Nordreno-Vestfalia sono arrivati gli attivisti contro il cambiamento climatico: il piccolo villaggio sta per essere raso al suolo perché lì sotto c’è una risorsa che pensavamo non facesse neanche più parte della nostra epoca: il carbone.
Oggi il governo tedesco ha approvato il piano di Scholz e nel partito dei Verdi, che avevano promesso la chiusura di tutti gli impianti nucleari, è scoppiato il caos. A fare un assist inaspettato al governo e ai Verdi è stata Greta Thunberg che, con un discorso molto pragmatico, ha definito «un errore» il piano della Germania di chiudere le centrali nucleari ancora funzionanti, visto che nel frattempo si ricorre anche al carbone.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Ende Gelände - Aktion entlang der L277 zwischen Lützerath und Keyenberg, canale YouTube Der Westreporter, 25 luglio 2020; Scholz spiega perché ha prolungato l’esistenza centrali nucleari, Askanews, 18 ottobre 2022; Greta Thunberg: Why Germany should focus on nuclear power instead of coal, Tagesschau, 12 ottobre 2022
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10/19/2022 • 9 minutes, 4 seconds
Ep.181: L’implosione di Liz Truss
Liz Truss è primo ministro da poco più di un mese e ha già tutto il suo partito contro. Ieri ha dato un’intervista alla Bbc e ha chiesto scusa. Poi il suo ministro delle finanze ha demolito il suo piano economico che aveva portato il Regno Unito sull’orlo del tracollo. Liz Truss si era proclamata come la nuova Margaret Thatcher, tanto da imitarla nei vestiti e nelle foto. E ha un passato a sinistra. Su quel periodo ha detto: “Tutti commettiamo errori, tutti noi abbiamo avuto disavventure adolescenziali: quella è stata la mia”. Poi è diventata una conservatrice, una delle più intransigenti: “Farò una campagna da conservatrice", aveva detto, "e governerò come una conservatrice”. Ora rischia di cadere.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Liz Truss says sorry for mistakes but vows to stay on as PM in BBC interview, The Telegraph, 18 ottobre 2022; 'Liz Truss is no longer Prime Minister - Jeremy Hunt has taken over and locked her in the attic’, Lbc, 18 ottobre 2022; Ukraine Invasion: 'Putin must lose' - Foreign Secretary Liz Truss, Sky News, 3 marzo 2022; Liz Truss: Britain's new 'Iron Lady’?, Afp, 5 settembre 2022.
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10/18/2022 • 9 minutes, 42 seconds
Ep.180: Io sono il Congresso
Xi Jinping ha aperto il Ventesimo Congresso del Partito comunista cinese, il momento più alto della politica nazionale. Con molta probabilità il Congresso darà a Xi Jinping uno storico terzo mandato, un evento mai accaduto nella storia della Cina dal 1949 a oggi. Xi Jinping, sposato a una famosa cantante folk locale, ha percorso tutti i passi necessari per diventare leader, ma è anche figlio di un vecchio leader del Pcc: appartiene alla cosiddetta “aristocrazia rossa”. Negli anni ha consolidato il proprio potere, ha eliminato gli avversari politici e ha lanciato il “Sogno cinese”. Ora però, nel suo momento più alto, deve affrontare diversi problemi: la situazione economica interna e uno scenario internazionale sempre più complicato.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da: Peng Liyuan, My motherland, canale YouTube Steven Takashi Lim & THE CAT Music TV 2, 4 luglio 2017; Xi Jinping leads celebrations marking centenary of China’s ruling Communist Party, South China Morning Post, 1 luglio 2021; Russian President Putin meets his Chinese counterpart Xi Jinping ahead of Beijing winter Olympics, canale Youtube Wion, 4 febbraio 2022
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10/17/2022 • 11 minutes, 30 seconds
Ep.179: La bomba atomica
E’ il 2019, siamo a Fort Belvoir, Virginia, Stati Uniti. Siamo in una grande sala riunioni della DTRA, l’agenzia del Pentagono che ha un compito solo: il contrasto alle armi di distruzione di massa.
I maschi si levano la cravatta e si arrotolano le maniche della camicia. Insieme alle loro colleghe devono fare un gioco di ruolo, potrebbe durare molte ore. Il problema da risolvere è questo: siamo in un anno X e la Federazione russa minaccia di usare armi nucleari tattiche sul territorio dell’Ucraina. Cosa facciamo?
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: DTRA Core Function, canale Youtube Ting military, 8 febbraio 2022; Biden addresses Putin's nuclear threats in Ukraine | Full CNN exclusive interview, Cnn, 12 ottobre 2022; Fears grow over Putin's threat to use tactical nuclear weapons, Cbs News, 8 ottobre 2022
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10/14/2022 • 11 minutes, 47 seconds
Ep.178: Nelle chat con i manifestanti iraniani
La discussione sul leader della protesta e la discussione sulle armi. A quasi un mese dall'inizio della protesta, nelle chat degli attivisti iraniani emergono due elementi nuovi. Le manifestazioni ormai trascendono la questione del velo. Nelle conversazioni online si parla delle trappole allestite dalla polizia e dei modi per evitarle, e poi della costruzione di un gigantesco nuovo carcere in mezzo al deserto. Le ultime manifestazioni avevano anche lo scopo di distrarre le forze di sicurezza della Repubblica islamica dal Kurdistan iraniano: Masha Amini era curda, le proteste più violente sono cominciate lì ed è in Kurdistan che i manifestanti sono riusciti a mettere in fuga la polizia e prendere il controllo di una città di più di quarantamila abitanti per due giorni. E' da quel territorio che adesso, alcuni volte della protesta, chiedono aiuto materiale ai curdi in Iraq e Turchia.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Iranworkers, 13 ottobre 2022; account Twitter Iran Newswire, 13 ottobre 2022
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10/13/2022 • 8 minutes, 40 seconds
Ep.177: Ogni volta che Elon Musk vuole risolvere i problemi del mondo fa un casino
Elon Musk ha un sacco di soldi, è il capo di Tesla e dell’agenzia spaziale privata Space X, twitta cose strane quanto i nomi che ha dato ai suoi figli. Ha 108 milioni di follower e di recente si è messo in testa di risolvere i problemi del mondo. A cominciare dalla guerra in Ucraina. Secondo Ian Bremmer, uno degli analisti più famosi al mondo, di recente avrebbe addirittura parlato con Putin per un “piano di pace”. Musk ha smentito o forse ha raccontato una cosa non vera a Bremmer. Ma l’Ucraina gli interessa molto, tanto da proporre sul suo account Twitter un sondaggio su alcune proposte di negoziato. Nei suoi tweet proponeva di rifare i referendum delle zone annesse dai russi, la neutralità militare dell’Ucraina e la garanzia ucraina di approvvigionamento idrico della Crimea (considerata russa da Musk). Tra le risposte è arrivata quella del diplomatico ucraino Andrjj Melnik che ha scritto: “Fanculo”.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da Elon Musk Might Be A Super Villain, canale YouTube di The Late Show with Stephen Colbert, 10 settembre 2015
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10/12/2022 • 10 minutes, 57 seconds
Ep.176: Un party a Berlino, una minaccia all'Europa
L’azienda russa di una ex spia del Kgb vendeva software ai politici tedeschi spacciandosi per un’azienda locale che vende “software made in Germany”. Ieri il capo dell’Ufficio per la sicurezza cibernetica della Germania è stato rimosso perché sospettato di legami con Mosca, la ministra dell’Interno ha giustificato la decisione dicendo: “Quella festa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso”. Il party a cui si riferisce la ministra è quello organizzato per i dieci anni del Consiglio di sicurezza cibernetica della Germania, un’organizzazione chiacchierata al cui interno avrebbe operato un’azienda fondata da un ex agente del Kgb. A Schönbohm è stato suggerito più volte di lasciar perdere, di allontanarsi da quell’organizzazione. Ma ha deciso lo stesso di andare alla festa. E così ieri, mentre Putin bombardava la capitale ucraina colpendo anche il consolato tedesco a Kiev e dopo i sabotaggi a Nord Stream e alle ferrovie tedesche, è arrivata la notizia della sua destituzione.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da Bundesinnenministerin Nancy Faeser will BSI-Chef Arne Schönbohm wohl entlassen, Stuttgarter Zeitung & Stuttgarter Nachrichten
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10/11/2022 • 8 minutes, 48 seconds
Ep.175: La vendetta di Putin: bombe all'ora di punta
I missili hanno colpito Kyiv e non solo: anche Leopoli, Kryvyi Rih, la città di Zelensky, Odessa e Dnipro. È la vendetta di Putin all'attacco di sabato contro il ponte di Kerch che collega la Federazione russa e la Crimea. Solo che gli ucraini hanno colpito il ponte di prima dell’alba, durante il fine settimana e quando i turisti se n’erano andati da tempo. Vladimir Putin ha colpito il centro di Kyiv alle otto di mattina di un lunedì, quando si è nel traffico per raggiungere l'ufficio o portare a scuola i figli. È un’azione terroristica e oltre ad essere crudele è un danno per lo stesso Putin.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da: Moment Russia rocket strikes Kyiv street in huge explosion, The Sun, 10 ottobre 2022; Combat film 1943-Gli alleati verso Pantelleria-parte 1, canale YouTube kempes56, 18 novembre 2011; account Twitter di Matthew Luxmoore, 10 ottobre 2022; account Twitter di Mattia Nelles, 10 ottobre 2022.
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10/10/2022 • 10 minutes
Ep.174: Un Iran senza velo è possibile? – parte 2
Le proteste in Iran sono potenti e non sono finite. Sono una sfida seria e persistente per le autorità. E sono proprio le autorità della Repubblica islamica a trovarsi di fronte un dilemma che è un grande classico. Per sopravvivere in questa fase storica, devono aprirsi un po’? Oppure se si aprono un po’ poi viene giù tutto? Di solito funziona così: se tutto l’establishment è d’accordo sul da farsi, i regimi non crollano. Quando il potere si divide sulla risposta da dare a quello che per loro è un problema, quando si aprono le crepe, allora – a volte – i regimi diventano più fragili. Quindi: per provare a capire che succede in Iran, e se l'abolizione dell'obbligo del velo è un'ipotesi possibile, oltre alle azioni dei manifestanti, bisogna guardare quelle dei potenti.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da: Iranian Women Protest in Shiraz, Voice of America, 5 ottobre 2022; 1979, Anti Shah demonstrations in streets of Tehran, Ap Archive, 30 maggio 2015
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10/7/2022 • 10 minutes, 30 seconds
Ep.173: Gli Stati Uniti: c'è Kyiv dietro l'autobomba a Mosca
La notizia l’ha data il New York Times: “parti del governo ucraino” erano a conoscenza dei piani di uccidere Darya Dugina, la figlia di Alexander Dugin (che probabilmente era il vero obiettivo), gli americani no. Nell’articolo si legge che gli americani non lo sapevano, che se lo avessero saputo, si sarebbero opposti e che quando lo hanno scoperto hanno ammonito gli ucraini per l’attentato a Mosca. Per la prima volta nella storia la Cia potrebbe essere presa seriamente un po’ da tutti, soprattutto dai russi che avevano detto subito, anche se facendo ipotesi strampalate, che erano stati gli ucraini. Ma quando esce questo genere di notizia, la domanda che si fanno tutti è: perché è stata resa pubblica?
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10/6/2022 • 8 minutes, 53 seconds
Ep.172: Gli ucraini sfondano anche dov'era più difficile: nel sud
Gli ucraini avanzano anche dov’era più difficile: il sud
La controffensiva ucraina accelera verso sud: ci sono da riprendere i territori occupati prima che tutti i rinforzi russi mobilitati da Putin vengano schierati in Ucraina. Anche se si dovesse trattare di 200mila uomini che non sono soldati professionisti, anche se male addestrati, poco equipaggiati e poco motivati, sul campo di battaglia è un numero rilevante. Per questo gli ucraini spingono e come annunciato dal presidente Zelensky l’avanzata è stata di più di trenta chilometri. E ora l’obiettivo è avanzare in direzione Kherson, ma non sarà facile: lì ci sono tra i 20 e i 30 mila russi e non sono dilettanti, ma soldati professionisti tra cui i famosi berretti azzurri, gli uomini migliori di Mosca. Per questo la controffensiva a sud sarà più brutale.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Saint Javelin, 4 ottobre 2022, account Twitter CalibreOscura, 4 ottobre 2022, Address of President Volodymyr Zelensky at the end of the 223-rd day of the full-scale war, Ukrinform Tv, 4 ottobre 2022
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10/5/2022 • 8 minutes, 43 seconds
Ep.171: Un Iran senza velo è possibile? – parte 1
La Guida Suprema dell’Iran Ali Khamenei ha avuto un attacco da Twitter compulsivo e, nella raffica di post arrabbiati, ha detto anche una cosa insolita e interessante: "La questione non è l’hijab, infatti è pieno di donne iraniane che non osservano la legge sull’hijab e non indossano bene l’hijab eppure sono strenue sostenitrici della Repubblica islamica". Questo mentre in Iran le proteste continuano e all’università Sharif di Teheran la polizia e i basij, un braccio dei guardiani della rivoluzione islamica, hanno assediato le studentesse, gli studenti e i professori. La Sharif non è una università qualsiasi, è l'MIT iraniano, "la sede dei geni": e lì ci sono più studentesse che studenti.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da: account Instagram Popular.Front, 29 settembre 2022, account Twitter di Shayan Sardarizadeh, 3 ottobre 2022, Crowds Gather Outside University After Clashes Between Students and Security Forces in Tehran, Voice of America, 4 ottobre 2022
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10/4/2022 • 8 minutes, 50 seconds
Ep.170: La ragazza con la pistola delle presidenziali brasiliane
Partiamo da tre foto. Nella prima c’è una ragazza a seno nudo, ha la scritta “Fuori Bolsonaro” disegnata sul petto. Seconda foto: c’è una ragazza bionda con un twin set rosa e un girocollo di perle, è la donna simbolo del movimento pro-life brasiliano. Terza foto: un mezzo busto di una ragazza con l’espressione minacciosa che impugna due pistole Glock. Le tre foto sono tutte della stessa persona: si chiama Sara Winter e ha una storia incredibile che l'ha portata a essere, oggi, la leader del movimento di estrema destra "300 do Brasil", pronto a tutto per difendere Bolsonaro. Ieri c'è stato il primo turno delle presidenziali brasiliane e Bolsonaro è andato molto meglio del previsto, ma Lula resta in vantaggio. Se alla fine dovesse vincere il leader del Partito dei lavoratori, Bolsonaro minaccia la rivolta. E Sara Winter sarebbe in prima fila.
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10/3/2022 • 9 minutes, 44 seconds
Ep.169: Il giorno più importante della guerra
Putin annuncia l’annessione. Zelensky chiede l’adesione rapida alla Nato. Il segretario generale della Nato dice che il nostro sostegno è immutato, tradotto: aiuteremo gli ucraini a colpire i russi nelle zone occupate anche se Putin dice di considerare quelle zone parte della Russia e, di conseguenza, quell'azione un attacco diretto al territorio di Mosca. E' il giorno di massima tensione perché il segretario generale della Nato dice che le ultime mosse di Putin (la mobilitazione e l'annessione) sono la più importante escalation che si sia vista dal primo giorno di invasione, e risponde alla domanda più importante di tutte: cosa cambia nell'atteggiamento degli alleati di Kyiv dopo che Putin ha detto che da oggi considera ogni attacco un attacco alla Federazione russa, e che per lui è quindi legittimo rispondere con armi atomiche? Niente.
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9/30/2022 • 11 minutes, 43 seconds
Ep.168: La guerra del gas sotto al mare
Nord Stream, che porta il gas russo in Europa, è stato sabotato. Le falle avranno conseguenze ambientali e ci riportano nella paura di rimanere senza energia l’anno prossimo. I gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2 hanno una capacità totale di circa 500 milioni di metri cubi di gas e si estendono dalla Russia alla Germania. Sono il simbolo della cooperazione tra Mosca e l’Unione europea in ambito energetico, sono costati tanto e sono controllati dal gruppo statale russo Gazprom. Nessuno crede che i buchi siano stati procurati da un evento naturale: tutti credono che sia stato un sabotaggio. E un avvertimento.
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9/29/2022 • 10 minutes, 6 seconds
Ep.167: Facebook ha dei problemi con i palestinesi
Un report commissionato da Meta sostiene che il social network ha negato agli utenti palestinesi la loro libertà di espressione rimuovendo erroneamente i loro contenuti, durante gli scontri del 2021 alla moschea Al Aqsa. Il report dice anche un altra cosa: che era molto più probabile la censura o il blocco di un post scritto in arabo anziché in ebraico. È stata Facebook stessa a chiedere a una società esterna questo rapporto, il che è bene. Nonostante il report specifichi che queste violazioni non siano state intenzionali, rimangono però numerosi dubbi sul modo con il quale il social network modera e censura i commenti: emerge infatti una scarsa preparazione delle persone che devono controllare cosa giro su Facebook e i limiti del sistema di catalogazione che Meta utilizza in questi casi.
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9/28/2022 • 8 minutes, 37 seconds
Ep.166: La ragazza di Teheran
A Qom, la città del clero, i manifestanti hanno appiccato fuoco al palazzo dei basij, un braccio dei guardiani della rivoluzione islamica iraniana speciliazzato in repressione. A Mashhad un un basij è stato ammazzato. A Oshnavieh i manifestanti hanno preso il controllo della città per due giorni. C’è un clima rivoluzionario e la protesta è diventata di un tipo diverso rispetto una settimana fa. I morti sono almeno cinquanta, tra loro c’è Hadis Najafi, vent’anni. Si è tolta l’hijab, ha preso parte alla proteste, agli scontri ed è stata ammazzata in piazza. Le hanno sparato sei volte al petto, al collo e in faccia.
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9/27/2022 • 9 minutes
Ep.165: Giorgia Meloni vista da fuori
“Il ritorno del fascismo in Italia” è il titolo dell’articolo che la rivista The Atlantic ha dedicato al successo di Meloni. In generale, la stampa internazionale le rivolge quasi solo critiche. Otre alle analisi, sono interessanti i reportage: il Guardian da Sesto San Giovanni (ex roccaforte comunista dove ore la figlia di un famoso neofascista sconfigge il figlio di un deportaro ad Auschwitz), la Cnn su Garbatella, il New York Times che ritrae Meloni in una conversazione mentre fuma sigarette ultraslim e beve Aperol spritz. Ma poi le due visioni del “nazionalismo” e quella a cui appartiene Fratelli d’Italia, il Wall Street Journal che la considera una conservatrice, diversa dalla destra populista di Marine Le Pen. Bruxelles e le testate finanziarie europea che – sui temi economici e comunitari – la giudicano più paracula che pericolsa.
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9/26/2022 • 13 minutes, 21 seconds
Ep.164: Putin è solo. I russi scappano, gli alleati pure
Migliaia di maschi maggiorenni in Russia stanno cercando di fuggire dalla mobilitazione parziale voluta da Putin in ogni modo. Ma non sono gli unici a voler lasciare da solo Putin con la sua guerra. Il presidente cinese Xi Jinping, come il primo ministro indiano Modi, sono delusi da lui — e per questo si allontanano. Quelli che Putin pensava sarebbero stati i suoi alleati incrollabili ora dubitano: Xi Jinping ha fatto capire di non gradire l’escalation in Ucraina, Narendra Modi ha detto chiaro e tondo che questa non è un’epoca di guerra. Altri leader asiatici hanno fatto quanto fino a poco tempo fa sembrava impensabile: hanno fatto attendere Putin prima di presentarsi all’incontro con lui. Una cosa che lo fa impazzire.
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9/23/2022 • 9 minutes, 49 seconds
Ep.163: La Germania ha gli stessi problemi dell'Italia. Tutti contro Habeck e le sue cravatte
Bollette, gas russo, inflazione e il dilemma dell'energia nucleare pulita oppure no. Robert Habeck è il leader dei Verdi, il vice cancelliere e il ministro dell'Economia e della Protezione del clima della Germania. Ed è passato dall’essere il politico più amato di tutti a essere il capro espiatorio di tutti in meno di un anno. È che la Germania sta vivendo problemi molto simili ai nostri. La causa è la stessa: la guerra di Putin che ha fatto saltare tutto. I problemi anche: il prezzo del gas e la dipendenza da quello russo. Poi c’è l’inflazione e dilemmi sul nucleare, proprio come da noi. Habeck ha approvato la riattivazione delle centrali elettriche a carbone. Poi sono arrivati i primi quattro terminali galleggianti per l'importazione del gas liquefatto. La stessa cosa del rigassificatore di Piombino. E infine l’abiura all’impegno contro il nucleare.
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9/22/2022 • 9 minutes, 4 seconds
Ep.162: Il discorso di Putin
Stamattina Vladimir Putin ha parlato alla nazione e ha detto essenzialmente due cose: ha parlato dell’ipotesi di usare armi nucleari in caso di minaccia esistenziale alla Russia e ha indetto una mobilitazione parziale dei maschi maggiorenni in Russia. La prima affermazione è spettacolare e spaventosa ma per essere compresa ha bisogno di essere contestualizzata meglio. La seconda significa che Putin può obbligare decine di migliaia di ragazzi che hanno fatto il servizio militare ad andare al fronte senza il loro consenso. Appena ha finito di pronunciare le parole “mobilitazione parziale”, i voli Mosca-Istanbul erano già sold out. Se si guardano i dati del motore di ricerca di Google in Russia: ieri sera la ricerca con parole chiave “come lasciare la Russia” ha avuto un picco clamoroso.
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9/21/2022 • 9 minutes, 19 seconds
Ep.161: Una ragazza di 22 anni è morta nelle mani della polizia religiosa
Masha Amini è una ragazza iraniana di 22 anni. Viene presa dalla polizia religiosa a una fermata della metro di Teheran perché non indossa bene l’hijab. Dopo tre giorni muore, in custodia degli agenti. Le proteste partono subito: i manifestanti costringono le forze dell’ordine a scappare, bloccano il traffico, tirano pietre e cantano “Ucciderò chiunque ammazzerà mia sorella”. A Teheran delle donne, alcune senza velo, inseguono le camionette della polizia che scappano. Ci sono altri morti: tre manifestanti curdi iraniani e una donna anziana. Le autorità hanno spento l’internet locale e Elon Musk ha proposto di togliere le sanzioni: in questo modo, ha detto, con il suo Starlink gli iraniani potranno collegarsi lo stesso alla rete. E ci sono anche importanti esponenti del clero dell'ala conservatrice, sostenitori di questo governo, che hanno chiesto l'abolizione della polizia religiosa.
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9/20/2022 • 11 minutes, 17 seconds
Ep.160: Ai funerali della regina: “Una così non ci capita più”
Settant’anni fa i britannici pensavano che la corona fosse spacciata (lo pensava anche chi la portava), poi è arrivata Elisabetta. Il funerale della Regina Elisabetta II ha portato in strada migliaia di cittadini e ha incollato alla tv quattro miliardi di spettatori (nel mondo in totale siamo in 7 miliardi). Un evento “storico”, come il pulmino che ha raccolto alcune tra le più importanti personalità del pianeta (da Sergio Mattarella all’imperatore giapponese). E che ha fatto arrabbiare alcuni, come Macron: ha voluto a tutti i costi andare da solo, con la sua macchina presidenziale. Perché così ha fatto Biden. A Londra ci sono i capi di stato di mezzo mondo ma non i russi, e il Cremlino si è arrabbiato molto. Nonostante l’ostentata sicurezza, sentirsi e esclusi e isolati fa soffrire Mosca. L’ultimo sgarbo è regale.
Ps: Alla fine Macron ha preso il pulmino.
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9/19/2022 • 16 minutes, 25 seconds
Ep.159: Il generale che ha fregato i russi
Aveva già riportato la più importante vittoria per l’esercito ucraino, cioè la difesa di Kyiv, la capitale. Nonostante questo, lo stato maggiore ucraino non si è fidato fin da subito della sua idea: ripetere per tutta l'estate che era imminente una controffensiva che si sarebbe dovuta concentrare solo nel sud del paese. Forse pensavano che questa volta Oleksandr Syrskyi non avesse avuto una buona idea. Alla fine invece hanno deciso di dargli retta. E il suo successo più grande non è solo aver liberato dall’occupazione russa città e villaggi. È averlo fatto, almeno nel nord est del paese, senza spargimenti di sangue.
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9/16/2022 • 9 minutes, 55 seconds
Ep.158: I 300 adolescenti ucraini in un "campo estivo" in Russia
“Ci trattano bene, ci svegliamo alle 07:30, alle otto facciamo ginnastica. Di sera c'è il cinema e poi la discoteca fino alle undici. Però ci hanno detto che tra due giorni cominciamo la scuola”. Alexandra ha 15 anni, è ucraina, viveva in un villaggio nell'Oblast di Kharkiv. Appena è iniziata la controffensiva ucraina, i russi non ci hanno pensato su: hanno preso 300 adolescenti, tutti tra gli 11 e i 15 anni, li hanno messi sopra dei pullman scortati dai militari e li hanno portati a Gelendzhik, una città nel sud della Russia. I russi parlano di “campi estivi”, espressione per non dire “deportazione”. Alexandra e gli altri non hanno avuto connessione per quasi sette mesi. Ora dalla Russia possono connettersi e scoprire, forse, che cosa è successo e cosa sta succedendo nel loro paese. Sperando di riuscirci a tornare.
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9/15/2022 • 9 minutes, 22 seconds
Ep.157: Stand up comedy in tempo di guerra
Come si fa a far ridere le persone di un paese in guerra? In cui chiunque ha un parente, un amico o un figlio al fronte oppure è rimasto senza luce, sotto le bombe o conosce qualcuno che è stato torturato o ucciso. E cosa pensano gli stand upper dell’ex comico più famoso d’Ucraina, il presidente Zelensky? Un gruppo di quattro stand up comedian ucraini racconta come hanno ricominciato a fare spettacoli on line subito dopo l’invasione, prendendo in giro i russi. E come la stand up comedy, che anche in Ucraina si fa in locali sotterranei, non ha mai smesso di tenere alto il morale degli ucraini.
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9/14/2022 • 13 minutes, 43 seconds
Ep.156: L’impensabile liberazione di Kupyansk, dove i russi si sentivano tranquilli
A Kupyansk i russi avevano fatto aprire le scuole il 1 settembre, obbligando le insegnanti a usare metodi russi. Ma l’11 settembre la città è stata liberata, è una delle ultime sulla linea orizzontale della controffensiva ucraina. E vivere in un luogo così in profondità e occupato dei russi significa aver sperimentato sulla propria pelle il tentativo di assimilazione, di annessione. I russi a Kupyansk si sentivano tranquilli, pensavano di starci a lungo, era la sede del loro governo collaborazionista nell'Oblast di Kharkiv. Perfino il sindaco pensava che i russi sarebbero rimasti, infatti ora è scappato in Russia. A Kupyansk restano i selfie degli ucraini di fronte a un manifesto della propaganda russa appena sradicato e i ricordi di cosa hanno fatto i soldati russi alle donne della città.
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9/13/2022 • 10 minutes, 55 seconds
Ep.155: La controffensiva vista da un villaggio liberato
La controffensiva ucraina è stata un successo e un fatto inaspettato. Al di là dei dettagli militari, ha avuto effetti molto reali sulle persone. Alex ha ritrovato sua madre, il gatto di Olha sta bene, sono arrivati i primi aiuti, è cambiato un po’ tutto: nei villaggi liberati, adesso, si fatica a prendere sonno, c’è troppo silenzio, dopo settimane di battaglia. E chi ci vive ha visto la fuga disperata dai russi ma ancora non può uscire di casa: bisogna sminare i terreni, bisogna svolgere indagini. Ma intanto in luoghi che per mesi hanno avuto pochissimi rifornimenti, erano quasi sempre senza connessione, spesso senza riscaldamento e senza acqua corrente, dopo molto tempo, arriva qualche buona notizia.
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9/12/2022 • 9 minutes, 30 seconds
Ep.154: Corgi e fiori: la Regina per l’Ucraina
Bandiera britannica issata a Kiev e Leopoli, moltissimi cittadini di fronte all’ambasciata, il più famoso illustratore ucraino che disegna tutto il giorno solo Corgi, la razza di cani che aveva la regina. È che la regina di solito non si è mai espressa su vicende politiche, ma dopo l’invasione russa ha incominciato a riempire il palazzo reale di mazzi di fiori gialli e blu, i colori della bandiera ucraina, e si è fatta fotografare con questi mazzi di fiori. Cose che non si dimenticano in Ucraina. Insomma, è vero che la regina Elisabetta era un’icona un po’ in tutto il mondo, ma il suo ricordo si mischia con la gratitudine degli ucraini verso i leader del Regno Unito, BoJo compreso. Una gratitudine superiore perfino a quella per gli Stati Uniti.
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9/9/2022 • 10 minutes, 27 seconds
Ep.153: “Anche oggi vado al lavoro in una centrale nucleare bombardata”
C’era quando i russi sono arrivati, quando hanno conquistato la centrale di Zaporizha il 3 marzo. Sa dove sono e quali sono le armi che i russi hanno nascosto dentro la centrale e sa come è andata e come è stata la visita degli ispettori dell’Aiea. Lui è un ingegnere ucraino, il manager delle installazioni dei reattori di Zaporizha. Ha visto l’arresto dei suoi colleghi, li ha visti ammazzare dai russi, sente ed in grado di localizzare la provenienza degli spari intorno alla centrale. La sua voce è la memoria di quanto è successo e di quanto sta succedendo nella centrale nucleare.
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9/8/2022 • 12 minutes, 23 seconds
Ep.152: Persino i russi ammettono: la controffensiva ucraina va bene
Kyiv cerca di tenere segreta la sua controffensiva, ma ormai abbiamo capito due cose: la prima è che l’insistenza sull’offensiva nel sud da parte degli ufficiali ucraini serviva a costringere i russi a spostarsi verso quelle zone, per poi attaccarli (anche) a nord. La seconda è che le azioni dell’esercito e dei civili (i “partigiani”) nelle aree occupate sono coordinate. Se Kyiv tace, i canali russi non hanno smesso di seguire cosa succede sul campo di battaglia e, per la prima volta, a portare buone notizie agli ucraini sono loro: i blogger militari di Mosca, ma anche gli ufficiali sul campo ripresi dalle agenzie di stato.
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9/7/2022 • 10 minutes, 8 seconds
Ep.151: Un po’ di verità sulla centrale di Zaporizhia
Enerhoder in ucraino significa “regalo di energia”: è la città dove si trova la centrale nucleare di Zaporizhia. Un abitante su cinque lavora nella centrale e la città fin dall’inizio dell’invasione vive sotto occupazione russa. E proprio all’inizio della guerra si era parlato della centrale con un riferimento a Chernobyl: in realtà il paragone non regge, perché sono state costruite in periodi diversi con materiali e metodi diversi. Da questa estate la centrale è di nuovo sotto i bombardamenti, è sganciata dalla rete elettrica ucraina e deve contare solo sulle sue risorse per refrigerarsi: l’esperta di centrali atomiche e sicurezza Olga Kosharna dice che può durare al massimo per dieci giorni e che i russi dovranno per forza riattaccare la centrale alla rete elettrica ucraina. E che la stanno usando come usano il gas: per spaventare e minacciare.
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9/6/2022 • 13 minutes, 2 seconds
Ep.150: Avere vent’anni in Ucraina
L'Ucraina è un paese in guerra e la guerra la fanno i giovani. Come Roman Ratushnyi. Roman partecipava già alle manifestazioni in Ucraina nel 2004, la Rivoluzione arancione, quando era ancora un bambino, insieme a sua madre. Poi nel 2014, quando iniziano le manifestazioni di Euromaidan contro il presidente filorusso Yanukovic, Roman ha 16 anni ed è un protagonista di quelle proteste. I suoi amici e la madre lo descrivono come un “casinista furbo”: un attivista contro il cambiamento climatico, contro la corruzione nel paese e contro la violenza di Stato, in particolare la violenza della polizia, ma sempre attento a “non bruciarsi”. Il 24 febbraio 2022 con l’invasione russa del suo paese Roman si arruola e va in prima linea, nel nord est del paese dove si è combattuto più ferocemente. È morto a Izium, quest’estate, a 24 anni. Al suo funerale c’erano tantissime persone, tantissimi ventenni.
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9/5/2022 • 16 minutes, 25 seconds
Ep. 149: Avere vent’anni in Afghanistan
Ahmad ha 27 anni, Zahra ne ha 24. Sono due giornalisti e guadagnano circa 100 dollari al mese ciascuno. A maggio i talebani sono andati a casa loro, li hanno minacciati e hanno picchiato Ahmad. Lui è ancora in pericolo: aveva seguito la guerra embedded con le truppe Nato. Zahra aveva costruito la sua vita sulla base di una premessa: l’Emirato islamico talebano è il passato. Sono scappati in Pakistan, ma sopravvivere lì con i risparmi di un afghano è impossibile. Anche andare negli Stati Uniti non è un'ipotesi: solo fare richiesta di un visto umanitario costa 575 dollari e solo il 2% delle richieste vengono approvate. È passato un anno da quando i talebani hanno preso il potere e entro l'inverno la metà della popolazione soffrirà la fame: significa 20 milioni di affamati.
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9/2/2022 • 10 minutes, 24 seconds
Ep.148: La Cina è maschio
La violenza di genere in Cina è un problema ma non se ne può parlare. Dopo una molestia con conseguente aggressione (filmata) diventata virale, moltissimi commenti online che contenevano le parole “violenza di genere” e “violenza domestica” sono stati censurati. La stand-up comedian ventinovenne Yang Li è considerata una “femminista estremista” ed è stata denunciata al Ministero dell’Informazione per battute non proprio sfrontate come: “gli uomini si offendono facilmente” o “Come può un ragazzo così ordinario essere al contempo tanto sicuro di sé?”. Mao le aveva definite “l'altra metà del cielo”, ma oggi per le donne cinesi è difficile difendersi dalle violenze o aspirare a posizioni di comando, e c’entra anche la politica del figlio unico.
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9/1/2022 • 8 minutes, 48 seconds
Ep.147: Tutte le auto che esplodono a Mosca
Succede nel centro della città, dove vivono i milionari e l’establishment di Mosca. Dove c’era il ritiro di Stalin e dove viveva Gorbaciov, che è morto ieri. È successo sabato: qualcuno ha dato fuoco alla BMW del capo del direttorato che si occupa della censura e fa parte delle Forze armate. In un’altra auto esplosa la sera di sabato 20 agosto c’era Darya Dugina, la figlia di Aleksandr Dugin, e doveva esserci anche lui. A Mosca hanno già trovato i colpevoli, ma della versione ufficiale non c’è da fidarsi. Le ipotesi sono tre.
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8/31/2022 • 12 minutes, 27 seconds
Ep.146: Un tweet e l’Iraq è un campo di battaglia
Da ieri Baghdad e l'Iraq sono un campo di battaglia. Questa vicenda ha un protagonista e si chiama Muqtada al-Sadr: tutto è cominciato quando lui, con un tweet, ha annunciato il ritiro dalla politica (è la settima volta che lo fa). Sadr ha preso più voti di tutti alle ultime elezioni e – per la prima volta dall'invasione nel 2003 e la fine di Saddam Hussein – non vuole includere tutte le fazioni nella nuova maggioranza di governo. Sadr rappresenta soprattutto i più giovani e i più poveri e la sua storia, in un certo senso, è la storia di un uomo contro tutti: contro Saddam, contro gli americani e contro l'Iran. Conoscerla è indispensabile per capire l'Iraq.
Ieri i miliziani di Sadr hanno ricominciato a sparare e, al momento, nessuno sta facendo qualcosa per riportare la calma in un paese dove chiunque ha un'arma in casa.
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8/30/2022 • 10 minutes, 39 seconds
Ep.145: I documenti segreti nella villa al mare di Trump
A Trump i guai portano fortuna. Venerdì è uscito l'affidavit sulla perquisizione dell'Fbi nella casa di Donald Trump a Mar-a-Lago, in Florida. Non era mai successo che la residenza di un ex presidente venisse perquisita e le ipotesi sono molto gravi: Trump è accusato di spionaggio e, per esempio, di aver messo in pericolo la vita delle spie che lavorano per gli Stati Uniti all'estero. Dal momento della perquisizione le minacce di morte contro gli agenti sono così tante che il capo dell'Fbi ha detto ai suoi uomini: nascondetevi, non fatevi riconoscere per strada. Mentre i candidati trumpiani vanno forte alle primarie repubblicane e Trump, che primi raccoglieva 160.000 dollari al giorno in donazioni, da quando c'è stata la perquisizione raccoglie fino a un milione al giorno.
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8/29/2022 • 15 minutes, 52 seconds
Ep.144: Le influenze straniere sulla campagna elettorale
Il 25 settembre andremo a votare e mai come in queste elezioni si parla molto di politica estera. Uno dei temi più caldi riguarda la Libia. È stato scritto che i mercenari russi del gruppo Wagner “spingerebbero” i barconi di migranti in Italia. Il ragionamento è semplice: Putin ci manda i migranti dalla Cirenaica in Libia, Salvini li strumentalizza e vince le elezioni. Ci sono cose però che non tornano. Per le nostre fonti questa ipotesi “è fantascienza”: gli uomini della Wagner in Cirenaica non hanno la forza numerica e politica per contrastare i trafficanti della Tripolitania, che pretendono che la rotta passi da loro. E le aree di partenza dei migranti sono per lo più dalla Tripolitania.
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7/29/2022 • 9 minutes, 42 seconds
Ep.143: I problemi di un viaggio di Nancy Pelosi a Taiwan
Ad aprile la speaker della Camera degli Stati Uniti aveva annunciato un tour asiatico. Tra le tappe era prevista anche Taiwan. Poi è risultata positiva al Covid. A quanto pare però Nancy Pelosi a Taiwan vuole andarci a tutti i costi e qualche giorno fa ha riconfermato il suo viaggio. Per Pechino è una provocazione: considera Taiwan parte inalienabile del suo territorio. Una visita simile sarebbe come una visita di Stato, un implicito riconoscimento all'indipendenza dell’isola. Anche per Biden il viaggio non è una buona idea, ma orami l’annuncio c’è stato e nessuna delle due parti vuole perdere la “faccia”. Il rischio di una crisi è serio e oggi Biden e Xi hanno parlato per due ore.
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7/28/2022 • 6 minutes, 32 seconds
Ep.142: Ecco la controffensiva ucraina
Oggi l'esercito ucraino ha colpito il ponte Antonovsky di Kherson, la più strategica delle conquiste russe finora. I soldati che occupano Kherson rischiano di rimanere in trappola: il ponte colpito è inagibile e l’attacco ha mandato nel panico i russi, perché da quel ponte passano le armi e rifornimenti di cui hanno bisogno. Da lì passerebbero i rinforzi se gli ucraini entrassero in città (sono vicini). Quella sarebbe anche la via per scappare e salvarsi. Tanto per gli ucraini quanto per i russi: Kherson è molto più importante di qualsiasi città del Donbas. Se i russi conquistassero tutto il Donbas e, il giorno dopo, gli ucraini liberassero Kherson – la nostra percezione di come stanno andando le cose sul campo di battaglia sarebbe ribaltata. E, se a quel punto ci fosse un tavolo per negoziare il cessate il fuoco: Kyiv ci arriverebbe in una posizione di forza e Mosca in una posizione di debolezza.
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7/27/2022 • 9 minutes, 39 seconds
Ep.141: Il ghost writer delle influencer e l'industrializzazione dell'intimità
Jason Rosero ha 27 anni, vive a Miami e di recente è diventato ricco. Gira con una macchina sportiva e il suo ufficio è a bordo piscina. Ha fatto il soldato e lo spogliarellista poi, come tutti a Miami, ha fondato la sua start-up. L'idea è nata durante la pandemia, quando si è accorto di una cosa: senza feste, viaggi ed eventi gli influencer stavano lavorando di meno e avevano più tempo libero. L'idea che lo ha reso ricco è, in sintesi, l'industrializzazione dell'intimità. Ha creato un esercito di ghost writers pagati a cottimo e più o meno quanto i rider che fanno le consegne, per truffare i fan.
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7/26/2022 • 7 minutes, 44 seconds
Ep.140: Oggi hanno giustiziato un rapper
Oggi in Myanmar Zayar Thaw e altri tre dissidenti sono stati giustiziati dalla giunta militare al potere. Zayar Thaw aveva un tatuaggio sulla schiena, il territorio del Myanmar e in mezzo un microfono. Era un simbolo: il primo rapper del paese, diventato il simbolo della “primavera birmana” nel 2011, quando dopo mezzo secolo di dittatura il paese si era aperto al mondo. Prima di allora aveva già molti fan, ma dovevano organizzarsi una rete clandestina e i suoi dischi venivano distribuiti in segreto. Dopo essere stato arrestato nel 2008, nel 2012 è stato uno dei primi deputati del partito della Nobel Aung San Suu Kyi a essere eletto in Parlamento. Ma il golpe militare del febbraio 2021 ha riportato il paese agli incubi del passato. Aung San Suu Kyi è in carcere, Zayar Thaw è stato ammazzato.
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7/25/2022 • 7 minutes, 13 seconds
Ep.139: Coltissime spie dell’Est
Nessuna guerra si combatte solo ammassando truppe e missili nucleari, serve sedurre, serve l’egemonia culturale. Siamo a Berlino Est, nel salone di una caserma. Gli agenti della Stasi, il ministero per la Sicurezza della Repubblica democratica tedesca arrivano puntuali, come ogni mese, alle ore 16. Sono venuti a fare rapporto o pianificare un'operazione? No, a declamare le loro poesie, a confrontarsi su rime e sonetti. È il book club delle spie e, grazie a una ricerca d’archivio e a un libro, sappiamo che la decisione del governo di “portare la cultura” tra gli agenti è stata una boomerang: ha acceso il loro spirito critico e ha contribuito al collasso della Germania Est, fino alla caduta del muro di Berlino.
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7/22/2022 • 9 minutes, 24 seconds
Ep.138: Il senatore che ha fatto saltare il piano per il clima
“Il cambiamento climatico è un’emergenza, una minaccia esistenziale e un pericolo imminente. E così lo affronterò”, ha detto ieri il presidente degli Stati Uniti. Biden però sul fronte del piano per il clima ha un problema e si chiama Joe Manchin. Il più repubblicano dei democratici che si vanta di avere votato il 74% dei provvedimenti di Donald Trump e di aver parlato più con lui che con Barack Obama. Il voto di Manchin è prezioso perché senza di lui i dem non hanno la maggioranza in Senato: in pratica, in questo momento, è il politico più potente del paese.
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7/21/2022 • 9 minutes, 22 seconds
Ep.137: Le “purghe” di Zelensky non sono come sembrano
Il presidente ucraino ha sospeso due persone molto importanti: la procuratrice generale, Iryna Venediktova, e il capo dei servizi segreti, Ivan Bakanov. Una decisione per cui si parla di “purghe”, di "traditori nel cerchio magico" e addirittura di “golpe”. In realtà, è tutto più complicato. In particolare per Bakanov, amico d'infanzia di Zelensky e organizzatore della campagna presidenziale del 2019. Dopo la vittoria, il presidente l'ha messo a capo dei servizi segreti ucraini: l'Sbu. Erede del Kgb russo, un “carrozzone” di 30mila uomini, di cui molti – dopo il 2014 – non hanno smesso di lavorare per Putin. Bakanov e Venediktova non sono accusati di tradimento, ma di inefficienza: non hanno trovato le talpe in tempo, e le talpe hanno fatto danni.
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7/20/2022 • 8 minutes, 16 seconds
Ep.136: Lavori su cloud e sparisce tutto. Non è la connessione, è il Partito
Stai scrivendo il tuo romanzo, lo scrivi su Cloud, sei arrivata a un milione e passa battute. Fai una pausa, poi torni sul documento ma non riesci ad aprirlo. Né sul cloud né sul tuo desktop. E il problema non è la connessione, il problema è la censura del partito comunista cinese. Questa cosa è capitata a Mitu, pseudonimo di una scrittrice cinese, che ha deciso di raccontarla. E si è scoperto che la stessa cosa è accaduto a molti altri, tutti autori che usavano i servizi di Wps, una specie di Google Drive. Wps prima ha detto che non censura nessuno, poi si è scusata e ha “liberato” il romanzo di Mitu, aprendo uno squarcio su come funziona la censura in Cina dove l'unico influencer è il partito comunista.
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7/19/2022 • 9 minutes, 7 seconds
Ep.135: Mario Draghi
In Italia c'è una crisi di governo e il presidente del consiglio è “Altrove” (il soprannome che gli ha dato l'agenzia Reuters): lontano dalle polemiche, è in Algeria per il gas. Il padre di Draghi è morto quando lui aveva 15 anni, la madre quando ne aveva 19. Il tutore ha gestito male i fondi lasciati dai genitori e l'eredità è evaporata. Da allora, Mario Draghi ha imparato a gestire i soldi: i suoi e i nostri. Dieci anni al ministero del Tesoro, la Banca d'Italia e la Banca mondiale, Goldman Sachs e poi la Bce. Nel '68 si è lasciato crescere i capelli, "però di poco". Con lui al ministero, il potere è diventato un po' più giovane, con un team di quarantenni e un premio a una dipendente, una matematica, perché è stata la prima a dire: "Ci serve un computer". Parla poco, decisionista ma capace di delegare, non sopporta le riunioni. Dopo una tesi di laurea scettica sull'unione monetaria europea, ha salvato l'Euro con tre parole: “Whatever it takes”. Mercoledì è in Parlamento, ci sarà il voto dell'aula: "potrebbe succedere tutto, anche niente".
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7/18/2022 • 16 minutes, 36 seconds
Ep.134: MbS: l’amico che Biden non voleva avere
Quando si è iniziato a parlare di Mohammed bin Salman, passava per un riformatore. Aveva messo in fila una serie di parole chiave: “digitale”, “Vision 2030”, patente alle donne, concerti. Poi, nel 2018, Jamal Khashoggi scompare. Khashoggi aveva messo tutti in allerta: dietro la patina di principe moderno, MbS ha instaurato uno dei regimi più spietati nella storia già spietata dell’Arabia Saudita. Per la CIA Khashoggi è stato ammazzato e poi squartato nel consolato saudita a Istanbul, per ordine proprio di MbS. Adesso Biden arriva in Arabia Saudita. E deve incontrarlo.
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7/15/2022 • 8 minutes, 6 seconds
Ep.133: L’uomo (in crisi) dell’accordo nucleare iraniano
Robert Malley è l’americano che, più di tutti, conosce l'Iran e credeva in un accordo sul programma nucleare iraniano e in una distensione tra Washington e Teheran. La sua è una posizione difficile. Malley però è ottimista e la guerra in Ucraina sembrava avere creato le condizioni perfette per arrivare all'accordo. Alla fine, anche lui ha dovuto ammetterlo: l’accordo sul nucleare è saltato.
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7/14/2022 • 9 minutes, 36 seconds
Ep.132: Biden in Israele. Una spia iraniana in America
Joe Biden è sbarcato in Medio Oriente. In Israele. Venerdì andrà in Arabia Saudita, e sarà il primo presidente a prendere un volo diretto tra questi due paesi.Nel frattempo, c’è una spia iraniana che va in giro per le Americhe. Si è appena rifatta la faccia in una clinica di chirurgia plastica a Cuba ed è diventato piuttosto complicato trovarla. I più preoccupati sono gli israeliani: temono una vendetta contro dei loro cittadini in vacanza all’estero. La temono almeno dal 25 maggio, quando a Teheran due agenti operativi del Mossad hanno sparato a Khodaei, un colonnello dei pasdaran, i potentissimi Guardiani della rivoluzione dell’Iran. Questa di oggi è la prima di tre storie a cavallo tra Iran, Israele e Arabia Saudita.
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7/13/2022 • 9 minutes, 55 seconds
Ep.131: DeSantis: il Trump "più sveglio" pensa alla Casa Bianca
Ron DeSantis è l'astro nascente dei Repubblicani: governatore della Florida, per i commentatori politici americani è “un Trump più intelligente” e alcuni si chiedono se, per questo, non sia ancora più pericoloso. Origini italiane, è cresciuto in un quartiere operaio e si è laureato ad Harvard. Nel 2012 è entrato in politica, con un obiettivo: fermare Obama. Poi ha litigato con la Disney per una legge “anti ideologia gender”. Ovviamente piace molto a FoxNews e per un po' è andato a genio anche a Trump, finché l'ex presidente non è diventato invidioso. DeSantis gli contende il titolo di Re della Florida e forse anche quello di candidato repubblicano alle presidenziali del 2024.
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7/12/2022 • 10 minutes, 2 seconds
Ep.130: Un miliardo di dati rubati
Da oltre un anno i dati di un miliardo di cinesi sono a disposizione di chiunque. Un miliardo di dati personali che contengono: nome e cognome, numero di cellulare, residenza, data di nascita. E miliardi di registrazioni di telefonate alla polizia di Shanghai per denunce o procedimenti penali o civili. Un miliardo di dati messi in vendita al prezzo di 200mila euro e verificati dai media internazionali. Una delle più grandi fughe di dati nella storia, in quello che è uno degli stati di sorveglianza più efficienti al mondo.
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7/11/2022 • 8 minutes, 22 seconds
Ep.129: Hanno ucciso Shinzo Abe
Due spari ravvicinati e Shinzo Abe è a terra. Non dà segni di vita. Stava parlando a un comizio elettorale. La corsa disperata in ospedale con l'elicottero e poi l'annuncio: Shinzo Abe è morto. È stato il premier più longevo del Giappone: otto anni, 2822 giorni consecutivi di governo. Questo lo ha reso il politico più famoso, e quello che più di tutti ha plasmato la storia recente del Giappone. Nel 2020 per motivi di salute si era dimesso ma aveva continuato a dettare l'agenda della politica nazionale. E non pochi speravano che prima o poi sarebbe tornato a farla, in prima persona.
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7/8/2022 • 8 minutes, 36 seconds
Ep.128: Per BoJo la festa è finita (davvero)
Oggi il primo ministro britannico Boris Johnson si è dimesso, non avrebbe voluto: ha ripetuto che il partito conservatore sta sbagliando. Una settimana fa Christopher Pincher era al Carlton club completamente ubriaco, e ha molestato due uomini. È l’ex capogruppo dei conservatori al Parlamento, è un fedelissimo di BoJo e l’ennesimo scandalo del premier. Un altro caso su cui ha mentito, dopo il party gate: le feste nella sua residenza in pieno lockdown. Più di cinquanta esponenti del suo governo lo hanno tradito e lui, prima di lasciare, gli ha rinfacciato alcune cose.
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7/7/2022 • 8 minutes, 10 seconds
Ep.127: Sulla linea del fronte è cambiato qualcosa
Gli Himars sono dei lanciarazzi americani a media o lunga gittata e sono l’arma più potente mai regalata all’esercito di Kyiv. La caratteristica principale degli Himars è la precisione. Sbagliano al massimo di pochi metri, perché sono tecnologicamente avanzati. Per questo costano tanto: 155 mila dollari l’uno e vanno usati con parsimonia. Gli ucraini pensano di usarli contro snodi ferroviari, depositi di munizioni e ponti strategici che i russi usano per portare le armi al fronte. È questo l’unico genere di obiettivi che ha senso colpire con gli Himars. Il contrario dei bombardamenti indiscriminati.
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7/6/2022 • 8 minutes, 52 seconds
Ep.126: La statua della libertà in un tribunale cambogiano
Theary Seng si è presentata al processo vestita da Statua della libertà: dopo essere scappata dal paese perché i Khmer rossi avevano ucciso i suoi genitori, e quasi altri due milioni di cambogiani, ha vissuto negli Stati Uniti. Lei ha la doppia nazionalità, poteva scappare ed evitarsi il processo e il carcere, non lo ha fatto. Passerà sei anni in carcere con l’accusa di tradimento e per aver tentato di far cadere il governo del premier (ex Khmer rosso) Hun Sen, al potere da 37 anni.
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7/5/2022 • 7 minutes, 42 seconds
Ep.125: Una star del basket americano in un carcere russo
In un ex orfanotrofio sovietico trasformato in un carcere femminile da cinque mesi è rinchiusa una super star del basket americano: Brittney Griner. Venerdì c'è stata la prima udienza del suo processo, poi rinviata: è accusata di essere una narcotrafficante perché al suo arrivo a Mosca, a metà febbraio, prima dell'invasione russa dell'Ucraina, aveva con con sé una pipetta di quelle che si usano per fumare l’olio dell’hashish. Un’americana famosa in un carcere russo – tanto più in questo momento– fa davvero molto comodo a Putin; Brittney Griner. Rischia 10 anni. La settimana scorsa un gruppo di attivisti ha scritto una lettera a Biden per chiedere un accordo per la sua liberazione. Ma le soluzioni o sono impossibili, o molto complicate.
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7/4/2022 • 9 minutes, 5 seconds
Ep.124: C'era una volta Hong Kong
Oggi è l’anniversario della restituzione alla Cina di Hong Kong, che fino a 25 anni fa era una colonia britannica. Per la celebrazione è arrivato il presidente cinese Xi Jinping, nella sua prima visita fuori dal territorio della Cina continentale dopo l’inizio della pandemia di Covid. Hong Kong, ha detto Xi, “è risorta dalla cenere” che per Pechino significa che è stata finalmente “normalizzata”. Stop alle proteste, fine dei sogni di suffragio universale. Una visita che sancisce la fine di Hong Kong come l'abbiamo conosciuta fino a poco tempo fa e che è un ammonimento: per le future generazioni dell'ex colonia e per l'isola di Taiwan.
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7/1/2022 • 7 minutes, 42 seconds
Ep.123: Negli Stati Uniti è meglio disinstallare le app per il ciclo
Da quando, venerdì scorso, è stata ribaltata la sentenza Roe vs Wade che garantiva il diritto all’aborto a livello federale, c’è un problema serio che riguarda i dati sensibili delle donne. In certi Stati abortire è un crimine e un procuratore del Texas o dell’Oklahoma potrebbe cercare le prove nell’app salute dello smartphone, controllando gli spostamenti attraverso la geolocalizzazione attiva su Whatsapp e Google Maps o l’app per il monitoraggio del ciclo mestruale. Ci sono 26 stati negli Stati Uniti in cui, se viveste lì, sarebbe meglio sbrigarsi a cancellare queste applicazioni. E sarebbe stato ancora meglio non averle mai usate.
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6/30/2022 • 9 minutes, 33 seconds
Ep.122: “Sono il cazzo di presidente”. L'audizione più incredibile di sempre
“Sono il cazzo di presidente. Portami a Capitol Hill adesso”. Il 6 gennaio 2021 Trump è sulla limousine guidata da un agente dei servizi segreti. Lo deve portare alla Casa Bianca. Ma Trump vuole andare a tutti i costi a Capitol Hill. Allora Trump prova a impossessarsi del volante e poi a strozzare l'autista. Prima di salire sull'auto ha fatto un discorso, insistendo sul fatto che la vittoria di Joe Biden è rubata e che bisogna fermare il Congresso che la sta ratificando. Trump sapeva anche che tra i suoi sostenitori – quelli che poco dopo faranno l'assalto – molti hanno le armi. “Non me ne frega un cazzo se hanno le armi. Non ce l’hanno con me”, dice e ordina di togliere i metal detector. A raccontare queste cose è Cassidy Hutchinson, una collaboratrice del capo dello staff di Trump quando era presidente. Una storia senza precedenti.
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6/29/2022 • 9 minutes, 20 seconds
Ep.121: Bombe e peluches a Kremenchuk, Ucraina
I russi hanno ricominciato con i bombardamenti indiscriminati. Quelli che fanno più paura perché non rispondono a nessuno scopo militare immediato, non li puoi prevedere e non ti puoi difendere. In quarantotto ore sono piovuti quasi 70 missili sull’Ucraina, anche su un quartiere residenziale di Kyiv. Ieri a Kharkiv sono morte nove persone, poi due missili sono piovuti sul centro commerciale di Kremenchuk, in una zona che non c’entra nulla con quelle dove si combatte. Non è vicino a una base militare, è famoso piuttosto per il negozio di peluches giganti più grande della zona. Quello di ieri è un crimine di guerra particolarmente sfacciato e non è compatibile con l'idea che Putin, adesso, possa sedersi a un tavolo per un cessate il fuoco.
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6/28/2022 • 7 minutes, 48 seconds
Ep.120: Devi abortire ma vivi in Texas
Da Houston, destinazione New Mexico. In macchina un padre e una figlia. Lei ha 13 anni ed è incinta. Abortire in Texas era impossibile: da settembre c'è una nuova legge che rende illegale l'aborto dopo la sesta settimana o anche meno, da quando c’è il battito cardiaco del feto. Non esistono eccezioni. Prima della sentenza della Corte Suprema esisteva un diritto costituzionale, quindi riconosciuto in tutti gli Stati Uniti, all’aborto. Con il ribaltamento della “Roe v. Wade”, quel diritto non esiste più. Decidono gli stati. I viaggi verso gli Stati che consentono l'aborto diventeranno molti di più e diventeranno molto più pericolosi. Rischi un'accusa di omicidio.
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6/27/2022 • 8 minutes, 5 seconds
Ep.119: Nazisti a Baghdad
C’è un drakkar, cioè una nave dei vichinghi, nelle sabbie dell’Iraq. È il simbolo dell'Asgaard German Security Group, una compagnia per la sicurezza privata tedesca che opera a Baghdad. L’Asgaard è formata da militari e poliziotti tedeschi. Fin qui, niente di strano, è la prassi per i contractor reclutare il personale tra ex soldati e agenti. Il problema è che per l'Asgaard lavora anche chi è ancora in servizio. Sono dei neonazisti con il culto della guerra che combattono in Medio oriente e complottano omicidi politici e attentati in Germania.
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6/24/2022 • 8 minutes, 22 seconds
Ep. 118: San Francisco ha fallito
San Francisco è la quarta città più cara del mondo e un modello libertino che ha fatto la storia ed è diventato un mito. È una città dove i Repubblicani in pratica non esistono e tutte le cariche pubbliche se le giocano la sinistra liberal contro la sinistra radicale. Ma il mito di quella San Francisco è fallito, e la città è diventata pericolosa. Due settimane fa i residenti hanno cacciato il procuratore anti-proibizionista e ultra permissivo della città. Si chiama Chesa Boudin, era stato eletto nel 2019 con l'appoggio di Sanders e sembrava una stella nascente della politica americana. Ma i voti per cacciarlo sono stati più dei voti espressi per eleggerlo, e sono soprattutto quelli delle minoranze che voleva rappresentare.
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6/23/2022 • 8 minutes, 18 seconds
Ep.117: Il proiettile verde che ha ucciso Abu Akleh
La più famosa corrispondente di Al Jazeera, Shireen Abu Akleh, è stata uccisa l'11 maggio nel campo profughi palestinese di Jenin. I suoi colleghi di Al Jazeera hanno trovato le foto del proiettile: è all'interno di un bicchiere di plastica, ha la coda appiattita e la punta verde. È un calibro 5,56 mm ed è prodotto negli Stati Uniti. Poi è arrivata l'inchiesta del New York Times, che stabilisce la distanza dello sparo attraverso l'analisi acustica di un video su TikTok: 200 metri. Questa è la storia di quel proiettile, delle indagini di due testate che ci hanno permesso di capire meglio cosa sia successo e chi sia responsabile per la morte di Abu Akleh.
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6/22/2022 • 7 minutes, 53 seconds
Ep.116: Una spia di Mosca alla Corte penale internazionale (che indaga sui crimini di guerra russi)
Viktor Muller Ferreira ha 33 anni e viene dal Brasile, è un tirocinante alla Corte penale internazionale che sta indagando sui crimini di guerra commessi dall’esercito di Putin in Ucraina, come le esecuzioni di massa a Bucha. Viktor Muller Ferreira, in realtà, è Sergey Vladimirovich Cherkasov: una spia del GRU, l’intelligence militare del Cremlino. Si è costruito una falsa identità e ha vissuto anni negli Stati Uniti, vicino al Pentagono. Il professore che lo ha raccomandato alla Corte è nato in Ucraina e, adesso, dice: "Sto esplodendo".
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6/21/2022 • 9 minutes, 46 seconds
Ep.115: Una Francia mai vista
Rachel Keke ha 48 anni, vive in Francia dal 2000. Dal 2015 è una cittadina francese. Ha fatto la parrucchiera, la commessa e poi la cameriera in un albergo. E da lì è diventata la leader di una protesta durata due anni per avere più soldi alla fine del mese. Ieri è diventata deputata del parlamento ed è il simbolo della sinistra radicale guidata da Melenchon. Ma non festeggia solo la sinistra, perché anche la destra radicale di Marine Le Pen è andata molto bene. La sinistra e la destra radicale, insieme, hanno più seggi di quanti ne abbia il partito di Macron. E il presidente è il grande sconfitto e ora dovrà fare molti compromessi. E i compromessi non sono nel suo stile. Un Macron non decisionista, non è Macron.
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6/20/2022 • 7 minutes, 49 seconds
Ep.114: Guerrigliero vs. “Trump colombiano”
Domenica si vota per la presidenza in Colombia. Un candidato è Gustavo Petro, un ex guerrigliero che negli anni Ottanta ha preso parte alla lotta armata insurrezionalista di sinistra. L'altro candidato è Rodolfo Hernandez, il “Trump colombiano”. Entrambi sono considerati outsider, non rappresentano i partiti tradizionali e pur distanti ideologicamente hanno idee simili in politica estera: tutti e due vogliono riaprire le relazioni con il Venezuela e ridiscutere gli accordi con Washington. Oggi la Colombia è il miglior alleato in America Latina che ora rischia di sganciarsi.
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6/17/2022 • 7 minutes, 44 seconds
Ep.113: Come va la guerra – parte 2
La guerra in Donbas è una guerra d’artiglieria e l’artiglieria funziona così: colpisce un’area in modo indiscriminato, finché – a furia di bombardare – non abbatte anche il bersaglio prefissato. È quello che è successo a Severodonetsk, l’epicentro dell’offensiva del Donbas e quindi della guerra. Questa guerra di attrito ha causato le prime fughe e diserzioni anche nell'esercito di Kyiv. Prima non accadeva ma ormai sono già morti più soldati ucraini di quanti soldati americani siano morti in vent’anni di guerra in Afghanistan e otto anni di guerra in Iraq. E sono morti più soldati dell’esercito russo dei soldati americani morti in Afghanistan e in Iraq. Non in venti e otto anni, ma in tre mesi e mezzo.
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6/16/2022 • 7 minutes, 40 seconds
Ep.112: Come va la guerra - parte 1
La guerra va male e non è una questione di avanzamenti sul campo, di conquiste territoriali – che comunque ci sono, anche se sono lente. Da quando il capo di stato maggiore russo, il generale Gerasimov, ha annunciato l’offensiva del Donbas a metà aprile, e fino all’inizio di giugno i russi hanno conquistato 450 chilometri quadrati, cioè la superficie di Perugia. La guerra va male per il numero di morti che fa: è una carneficina su entrambi i fronti, una carneficina di ventenni russi e di ventenni ucraini. La guerra in Ucraina è cambiata e si è trasformata in una guerra di attrito: quella in cui l’obiettivo non è conquistare uno snodo ferroviario strategico o una città specifica. L’obiettivo è uccidere più soldati nemici possibile.
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6/15/2022 • 6 minutes, 53 seconds
Ep.111: Il dipendente di Google che ha visto l’anima in un’AI
Black Lemoine è uno degli ingegneri informatici che lavorano al programma di Intelligenza Artificiale di Google. O almeno lo era, perché Google ha appena deciso di sospenderlo. Lemoine stava lavorando sull'algoritmo che simula ed elabora conversazioni umane, un sistema che Google ha chiamato LaMDA. Lemoine tutti i giorni si metteva davanti al pc e parlava con la macchina. Ha raccontato che gli sembrava un bambino di sette o otto anni che, però, conosce molto bene la fisica. Con l'algoritmo Lemoine ci ha parlato di tante cose e a un certo punto ha concluso che il sistema LaMDA ha preso coscienza: “LaMDA, ha scritto, è un ragazzo dolce che vuole solo aiutare il mondo a essere un posto migliore per tutti noi. Per favore, prendetevene cura in mia assenza”
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6/14/2022 • 8 minutes, 50 seconds
Ep.110: Ivanka Trump e i problemi di suo padre
Ivanka Trump ha scaricato Donald Trump, perché ha detto di essere d'accordo con l'ex ministro di giustizia di suo padre che definisce “cazzate” quelle sui brogli nell'elezione di Joe Biden alla Casa Bianca. Lei lo ha detto con voce un po' esitante alla commissione della Camera che indaga sul 6 gennaio 2021: sull’assalto al Parlamento da parte dei supporter di Trump che non credono alla “Big Lie”, come Trump chiama la vittoria di Biden. Ivanka quando il piano della “Big Lie” ha preso forma non c'era; non era presente nella war room dove Trump, prima del 6 gennaio, ha radunato le forze che gli rimangono: i più fedeli e i più estremisti.
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6/13/2022 • 9 minutes, 44 seconds
Ep. 109: "La mia vita non è il tuo porno"
Il candidato alle presidenziali sudcoreane che ha proposto di abolire il Ministero per l’Uguaglianza di genere, ha vinto e si è insediato a maggio. Si chiama Yoon Suk-yeol e, per lui, in Corea del Sud c'è una “discriminazione al rovescio” nei confronti dei maschi. Falso, perché la Corea del Sud è uno dei paesi con la disparità di genere più alta al mondo: in Parlamento sono meno del 20% e ai vertici delle aziende il 5%. Mentre il canale "Nuovo potere agli uomini", che promette di "ammazzare le femministe", conquista centinaia di migliaia di seguaci.
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6/10/2022 • 6 minutes, 49 seconds
Ep.108: 90 ginnaste contro l’Fbi
90 ragazze americane hanno fatto causa all’FBI per più di un miliardo di dollari. Sono le ginnaste che hanno regalato agli Stati Uniti il dominio assoluto in questo sport. Sono anche le campionesse che sette anni fa, nel 2015, hanno denunciato di aver subito abusi sessuali dal medico della nazionale di ginnastica femminile. Allora però non è successo niente. Ma l'anno dopo, a seguito di un'inchiesta giornalistica, le denunce sono diventate 160. Il medico, Larry Nassar, è stato arrestato, processato e condannato a 175 anni. Passerà la sua vita in carcere, ma le 90 ginnaste oggi vogliono sapere perché nel 2015 l'Fbi non le ha prese sul serio, non ha verificato le prove. E perché gli agenti, dopo, hanno mentito per coprire i loro errori.
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6/9/2022 • 7 minutes, 13 seconds
Ep.107: Cosa vuole Erdogan. Dal grano ai curdi
Oggi il ministro degli esteri russo Lavrov è andato in Turchia. Erdogan ha organizzato un incontro per trovare una soluzione per le tonnellate di grano bloccate in Ucraina dalla guerra. E stando alle parole dei turchi la soluzione l'avrebbero già in tasca. Questo iper attivismo diplomatico turco, naturalmente, ha un prezzo: in cambio Erdogan vuole il nord della Siria. Lo vuole dal 2016 quando entrò in guerra contro l'Isis e finì per attaccare i curdi siriani del Rojava alleati degli Stati Uniti. E lo vuole oggi per creare, dice, una “zona cuscinetto”. E lo vuole in fretta, perché in Turchia c'è una dura crisi economica e nel 2023 si vota. Erdogan ha bisogno di un diversivo e mai come ora è a portata di mano.
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6/8/2022 • 7 minutes, 19 seconds
Ep.106: La giacca di Tom Cruise in Top Gun non piace alla Cina
La bandiera di Taiwan sulla giacca di Tom Cruise è bastata perché Top Gun Maverick scatenasse l'esultanza taiwanese e il risentimento cinese. Per Pechino mostrare la bandiera di Taiwan significa riconoscerne l'esistenza come Stato e democrazia. Per la Cina non lo è: è un'isola del suo territorio e prima o poi riprenderà. Nel 2019 il trailer del film mostrava la bandiera sfumata, irriconoscibile: allora i soldi cinesi pesavano sul futuro di Hollywood e quindi Pechino non andava irritata. Ma oggi tutto è cambiato: Biden vuole difendere l'autonomia di Taiwan dalle minacce cinesi e i capitali cinesi si sono ritirati dalla produzione del film. E così è riapparsa la bandiera di Taiwan.
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6/7/2022 • 7 minutes, 33 seconds
Ep.105: Ero un complottista. Poi hanno ucciso mio figlio
Lenny Pozner è il padre di Noah, una delle vittime della strage alla Sandy Hook avvenuta dieci anni fa, quando vennero uccise 26 persone, 20 bambini e 6 educatori. Dopo il massacro Lenny ha raccontato di aver pubblicato le foto del figlio on line. E sono arrivati i complottisti. La strage, gli dicevano, non era mai avvenuta. Era tutta una messa in scena. Lenny e gli altri parenti sono stati perseguitati, minacciati, diffamati, calunniati. Lenny ha dovuto cambiare casa una dozzina di volte, ha dovuto nascondere la sua identità on line. La sua vita è diventata un inferno, nel senso che ha sceso un altro girone dell’inferno, in cui viveva già dalla morte di Noah. Ma i complottisti non si fermano, e dopo la recente strage in Texas hanno ricominciato. Proprio come dopo Sandy Hook.
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6/6/2022 • 9 minutes, 14 seconds
Ep.104: La spina dorsale dell'Ucraina
Le ferrovie ucraine sono un piccolo successo nella tragedia della guerra. Prima dell'invasione russa erano famose per la loro corruzione. Adesso lo sono per il coraggio dimostrato dai dipendenti, che hanno deciso di non scappare, continuando a lavorare mentre piovevano i missili. Nonostante il caos hanno garantito più treni del solito per permettere le evacuazioni di migliaia di civili. E si sono dimostrati umani: hanno trovato posto nei vagoni frigoriferi a centinaia di cadaveri di giovani soldati russi che l'esercito di Mosca ha abbandonato. Per farlo si sono presi dei rischi, come usare un bene prezioso, la benzina: servono 100 litri di carburante al giorno per conservare i corpi dei soldati russi morti e mantenere la temperatura necessaria nei frigoriferi. In attesa che qualche madre, prima o poi, li reclami.
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6/3/2022 • 7 minutes, 53 seconds
Ep.103: Kashmir Files
In India è uscito un film che si chiama “Kashmir Files” e racconta l'esodo della minoranza indù che aveva abbandonato le proprie case nella valle del Kashmir per scappare dalla violenza del movimento separatista. Il film ha avuto un grande successo, con un problema: gli spettatori escono dalle sale gridando “morte ai musulmani”. Il film è considerato un blockbuster della propaganda degli ultra nazionalisti indù. Quelli che hanno eletto Narendra Modi che tre anni fa al Kashmir ha tolto l'autonomia, mandandoci 40mila soldati. E il film rischia di essere una nuova miccia per il territorio conteso da India e Pakistan.
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6/1/2022 • 7 minutes, 33 seconds
Ep.102: Il patriarca della guerra
Kirill è il patriarca della Chiesa Ortodossa russa e ha fatto di tutto per mettere in chiaro che l'Occidente è il male, che Putin “è un miracolo di Dio” e che la guerra in Ucraina, chiamata sempre “operazione speciale”, “è una giusta battaglia contro la lobby gay”. Tanto che papa Bergoglio l'ha definito “il chierichetto di Putin” e la chiesa ortodossa di Kiev venerdì ha deciso di separarsi da quella di Mosca. A Kirill però un eventuale scisma sembra non interessare e ha già trovato i colpevoli: gli spiriti maligni che hanno riempito il cielo ucraino e Lenin. Ma non c’è solo l’aspetto religioso: Kirill è anche uno dei soggetti destinatari delle sanzioni di Bruxelles sul petrolio russo.
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5/31/2022 • 7 minutes, 34 seconds
Ep.101: Assad non può fare a meno delle anfetamine
Venerdì in Germania è iniziato il processo contro due siriani che trafficavano captagon: con il commercio di questa droga si finanzia il regime di Assad. Il captagon è un'anfetamina creata nel 1961. Era usata per curare la narcolessia e i disturbi dell'attenzione, tanto che veniva data ai soldati per non avere paura. Oggi con il captagon ci si sballa nel golfo Persico e la principale cucina dell'anfetamina è in Siria. Per arrivare ai consumatori transita per l'Europa, Italia compresa: nel 2020 nel porto di Salerno c’è stato il più grande sequestro di captagon della storia. Per il regime di Assad è diventato un business fondamentale: dalle macerie della guerra, isolata dalle sanzioni internazionali, la Siria è rinata narco-Stato.
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5/30/2022 • 8 minutes, 39 seconds
Ep.100: La festa delle armi in Texas, nonostante la strage
A 400 chilometri da Uvalde, dove è avvenuta la strage di 19 bambini e due maestre, c’è Houston, dove oggi si tiene il raduno della National Rifle Association, la Nra, l'organizzazione che difende i possessori di armi. Nonostante la carneficina nella Robb Elementary School, l’evento della Nra non è stato cancellato e l’ospite più atteso è Donald Trump. La lobby dei produttori di armi è riuscita finora a evitare i progetti di legge che tentano di rafforzare i controlli su chi acquista le armi. E un sondaggio del New York Times tra i senatori repubblicani dice che nessuno di loro è pronto a votare una legge del genere.
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5/27/2022 • 7 minutes, 24 seconds
Ep.99: Andiamoci a prendere il grano
L’Ucraina è uno dei maggiori produttori di grano del mondo. Ma dal 27 febbraio, il terzo giorno di guerra, tutti i porti ucraini – da Odessa a Mariupol – sono bloccati dalle navi da guerra russe e i prodotti agricoli non possono più partire. La Lituania ha fatto una proposta: andiamocelo a prendere.
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5/26/2022 • 7 minutes, 8 seconds
Ep.98: ‘We have to act’. Un altro massacro negli Stati Uniti
C’è stata un'altra strage in America, è la terza questo mese. Un diciottenne è entrato in una scuola elementare in Texas e ha ucciso 19 bambini e due adulti. In Texas c'è un governatore trumpiano, alcuni anni fa si era lamentato che i sui concittadini non comprassero abbastanza fucili e a settembre ha emanato una legge che permette di girare armati senza licenza. A 600 chilometri di distanza - prima di una partita di basket - ha parlato Steve Kerr, che non è un politico ma un ex campione e oggi allenatore dei Golden State Warriors. Ha detto una cosa importante: “Sono stanco dei minuti di silenzio”, e che ci vuole una legge.
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5/25/2022 • 8 minutes, 35 seconds
Ep.97: La “febbre” della Corea del Nord
Kim Jong Un si è presentato al funerale di un maresciallo dove c'erano mille soldati senza mascherina (e non è vaccinato), proprio a una parata militare sembra essere cominciata l'epidemia di contagi nel Paese. L’isolamento dal mondo per ragioni politiche aveva salvato la Corea del Nord dal coronavirus, ma adesso quella che chiamano “febbre” ha già colpito 3 milioni di cittadini su 25. Nonostante questo, la tv di Stato dispensa consigli non proprio scientifici: fare gargarismi con l’acqua salata, bere tè allo zenzero o tisane di foglie di salice.
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5/24/2022 • 7 minutes, 52 seconds
Ep.96: L'eroina del cartone 'Burka Avenger' e i talebani
Tolo Tv è la più importante emittente afghana, è stata lanciata nel 2004. Fin dalla fondazione è stata libera, e adesso prova a restarlo anche sotto il regime dei talebani, contro i quali combatte con il suo palinsesto: con la serie di animazione Burka Avenger, in cui una eroina si batte contro i cattivi che vogliono chiudere la scuola, e con i programmi di news spesso condotti da donne. Da ieri però in Afghanistan è entrato in vigore l’editto talebano che obbliga le donne a indossare il burqa. Per protesta, i giornalisti e i conduttori maschi si sono presentati a volto coperto.
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5/23/2022 • 8 minutes, 15 seconds
Ep.95: Una spia di Pechino in Europa
Dopo una vita da professore e informatore del BND, il servizio di intelligence esterna della Germania, per Klaus Lange era arrivato il momento della pensione. Ma certe passioni sono difficili da archiviare, così lui - a 75 anni - si è fatto reclutare dai servizi segreti cinesi in una università di Shanghai. Anche sua moglie, che ha 64 anni ed è nata in Val Pusteria, è diventata una spia di Pechino. La loro storia aiuta a capire come opera l’intelligence cinese in Europa.
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5/20/2022 • 7 minutes, 58 seconds
Ep.94: I fratelli Rajapaksa nello Sri Lanka che ha finito i soldi
Lo Sri Lanka è una Repubblica semipresidenziale, ma dal 2005 assomiglia più a una monarchia. C’è una famiglia che ha colonizzato tutti i centri di potere e sono i Rajapaksa. È contro di loro che si manifesta a Colombo, perché lo Sri Lanka ha finito i soldi. Colpa della pandemia, del terrorismo e della guerra in Ucraina. Ma anche delle manie di grandezza dei Rajapaksa.
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5/19/2022 • 7 minutes, 2 seconds
Ep.93: Per la resistenza di Mariupol il finale è sospeso
Che Mariupol sarebbe caduta lo avevamo capito da tempo, ma la resistenza dei marines e del battaglione Azov asserragliati nei sotterranei non era solo un gesto eroico: aveva un senso e ha dato all’Ucraina un vantaggio. Adesso che la città è caduta e che i soldati usciti dai sotterranei sono stati fatti prigionieri, non sappiamo cosa li aspetta in Russia. Putin ha promesso di trattarli nel rispetto della legge internazionale, ma questa frase da sola significa poco: il presidente del Parlamento non vuole lo scambio di prigionieri e il capo della commissione Esteri chiede la pena di morte.
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5/18/2022 • 7 minutes, 38 seconds
Ep.92: Il “coltellino svizzero” di Macron
Elisabeth Borne è la nuova prima ministra francese: è disciplinata, efficiente, competente e ha studiato nelle “alte scuole” della République. Ha imparato il mestiere con i socialisti, nell’amministrazione parigina e nei gabinetti, poi ha guidato tre ministeri tecnici. La sua è la gavetta perfetta per diventare la donna che risolverà i problemi del presidente rieletto e per spezzare il cerchio magico tutto maschile di Macron.
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5/17/2022 • 6 minutes, 33 seconds
Ep.91: La morte di Shireen Abu Akleh
Shireen aveva 51 anni e da 25 faceva la giornalista. E’ morta mentre stava seguendo un raid israeliano in un campo profughi in Cisgiordania, colpita da un proiettile. Il collega che era con lei dice che in quel momento, in quel punto “non c’era resistenza armata palestinese”. Ma per ogni ipotesi di ricostruzione mancano ancora le prove e per capire cosa sia successo servirebbe un’indagine indipendente. Chi la chiede la considera ancora più necessaria dopo quello che è successo durante i funerali, dove poliziotti israeliani hanno preso a manganellate alcuni degli uomini che stavano portando sulle spalle la bara di Shireen.
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5/16/2022 • 7 minutes, 59 seconds
Ep.90: L'arma della fiducia
L'offensiva del Donbass durerà ancora a lungo, ma il fatto che l’esercito ucraino e i volontari siano riusciti a cacciare i russi prima da Kyiv e poi anche da Kharkiv è stato un’iniezione di fiducia. Adesso c’è chi torna a ragionare in prospettiva e a parlare di ricostruzione. E c’è chi calcola quanti soldi serviranno: almeno 500 miliardi.
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5/13/2022 • 9 minutes, 37 seconds
Ep.89: Sofia e il processo per crimini di guerra
Nei villaggi ucraini a nord di Karkhiv non si può stare tranquilli nemmeno dopo che i soldati russi sono stati cacciati. Perché si lasciano dietro una scia di mine, ma anche perché con la loro artiglieria riescono a colpire una città anche da 30 chilometri di distanza. Ma non tutti i soldati russi sono riusciti nella ritirata: alcuni si arrendono, altri vengono fatti prigionieri. E qui, nella regione di Karkhiv, il procuratore generale ha annunciato di voler avviare il primo processo pubblico a dei soldati russi per crimini di guerra. Uno degli episodi su cui c’è più attesa di vedere come andrà il processo è avvenuto alcuni giorni fa, quando l’esercito ucraino ha ritrovato sei macchine civili con dei corpi carbonizzati. Uno dei corpi era di Sofia, una ragazza di 14 anni.
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5/12/2022 • 9 minutes, 56 seconds
Ep.88: Da Kalush all’Eurovision
A rappresentare l'Ucraina all'Eurovision doveva esserci una cantante, che però si è ritirata dopo aver raccontato di essere stata in Crimea (che dal 2014 è territorio nemico). L’invito per Torino è arrivato alla Kalush Orchestra solo il 22 febbraio. Due giorni dopo è iniziata la guerra: in Ucraina gli uomini sono obbligati a combattere e non possono lasciare il Paese. I membri del gruppo hanno archiviato il pensiero dell’Eurovision, poi tutti hanno capito che potevano essere più utili alla causa su un palco internazionale. Anche se all'Eurovision è vietato alcun riferimento politico, tutti si aspettano dalla Kalush Orchestra un messaggio.
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5/11/2022 • 10 minutes, 32 seconds
Ep.87: La doppia faccia dei soldati russi
A nord di Karkhiv la controffensiva ucraina sta liberando i villaggi occupati dai russi, ma i militari di Putin si sono lasciati dietro una scia di mine. I civili rimasti qui raccontano che cosa ha significato vivere per oltre un mese sotto l'occupazione dei soldati russi, che all'inizio sono arrivati quasi sperando di poter essere accolti, ma che alla fine sono diventati paranoici e aggressivi. E che prima di dare il cambio al nuovo battaglione, i soldati russi sparano sui civili, e poi tornano a casa loro.
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5/10/2022 • 13 minutes, 4 seconds
Ep.86: A pranzo con Volobuev, il manager di Putin che sta con l'Ucraina
La storia di Igor Volobuev l'abbiamo raccontata qualche giorno fa: è la storia di ucraino diventato manager in Russia. Dopo 33 anni a Mosca, Igor ha deciso di tornare nel suo Paese, per appoggiare la resistenza. Lo abbiamo incontrato in un ristorante di Kyiv per farci raccontare la sua storia, quello che sta succedendo alla sua vita e quello che sta succedendo alla Gazprom, l'azienda di stato russa dove quattro manager sono morti in circostanze misteriose da quando è cominciata la guerra, altri sono stati arrestati.
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5/9/2022 • 16 minutes, 41 seconds
Ep.85: Cosa (non) può festeggiare Putin il 9 maggio
Da quando Putin ha cambiato strategia e l’obiettivo della guerra è diventato la “liberazione del Donbas”, i suoi soldati cercano di conquistare tutto l’oblast di Donetsk e quello di Lugansk. Lì ci sono Lyman, Avdiivka, Pisky e Severodonetsk: le città e i villaggi sulla linea del fronte che abbiamo raccontato nelle ultime puntate. Ma l’offensiva nell’est procede troppo lentamente e i russi potrebbero essere costretti a fermarsi all’inizio dell’estate. Putin il 9 maggio - la festa nazionale in cui si celebra la vittoria sovietica sui nazisti - non sa nemmeno se potrà vantare la conquista definitiva di Mariupol.
5/6/2022 • 11 minutes, 8 seconds
Ep.84: Il cantante francese a Mariupol con i russi
François Mauld d'Aymée è un cantante lirico francese che non ha avuto molto successo in patria. Così, la fama è andato a cercarla in Ucraina, dove da anni combatte al fianco dei separatisti russi. Oltre a cantare e recitare, François è molto attivo sui social network, e adesso che si trova a Mariupol il suo account Facebook è un book fotografico di lui in posa tra le macerie.
5/5/2022 • 10 minutes, 4 seconds
Ep.83: Abituati alla guerra
Ad Avdiivka in russi sono a quattrocento metri e dalle trincee si spara direttamente con i kalashnikov. Qui la guerra non è una novità degli ultimi mesi: “per noi il 24 febbraio è arrivato otto anni fa, a vivere in un bunker e spostarci sotto il rumore dei colpi siamo abituati”. La nuova guerra però è più pericolosa perché dall’altra parte non ci sono i separatisti male equipaggiati, ma i soldati russi.
5/4/2022 • 9 minutes, 14 seconds
Ep.82: Un diciottenne ucraino e una spia russa sotto i missili
Alex ha 18 anni e con la sua famiglia si è nascosto in cantina fino a quando un colpo d’artiglieria è precipitato nel suo giardino, nel villaggio ormai distrutto di Rubizhne. Quel giorno si sono trasferiti nei sotterranei della scuola elementare insieme a molte altre persone. C’è anche un uomo brizzolato sulla quarantina, da quando è arrivato sembra che la scuola sia diventata il primo target dei missili russi. Quell’uomo è una spia e trasformerà l’evacuazione di Alex in una trappola per soldati ucraini.
5/3/2022 • 9 minutes, 42 seconds
Ep.81: La linea del fronte in Donbas
Lyman è esattamente sulla linea del fronte dell’offensiva russa nell’est, in uno dei punti più caldi del Donbas. La metà della popolazione è scappata, e chi resta è costretta a correre nei bunker a ogni nuovo attacco dell’artiglieria russo. Tutti i cellulari qui vengono messi in “modalità aereo” perché chiunque venga intercettato può diventare un bersaglio. A chi ha perso tutto qui in città interessa poco di chi avrà la meglio, quello che adesso desiderano è che smettano i colpi dell’artiglieria.
5/2/2022 • 11 minutes, 5 seconds
Ep.80: Da manager di Putin a combattente per l’Ucraina
Igor Volobuev è nato in Ucraina ma lavora da 30 anni alla Gazprombank, la banca russa controllata dalla Gazprom, il gas di Stato di Mosca. E’ partito dal basso e ha fatto carriera, fino a diventare vicedirettore dell’area comunicazione. Viveva in Russia e guadagnava bene, poi è sparito. Adesso è ricomparso in Ucraina per combattere nei gruppi di difesa territoriale “fino alla vittoria”.
4/29/2022 • 8 minutes, 41 seconds
Ep.79 - Giacarta, addio
La capitale dell’Indonesia sta sprofondando: il terreno su cui è costruita affonda ogni anno di qualche centimetro, e a questo si aggiunge l’innalzamento del mare causato dai cambiamenti climatici. Secondo gli esperti, la città potrebbe finire sott’acqua prima del 2050. Per questo il presidente indonesiano Joko Widodo vuole creare la nuova capitale, nel Borneo. Sarà una “smart city nella foresta”, almeno secondo i progetti che per ora però restano solo sulla carta perché per costruire la nuova città servono 30 miliardi di euro. Il governo non li ha, le banche si sono tirate indietro e un ministro ha avanzato un’ipotesi di crowdfunding, chiedendo alla popolazione di partecipare con quello che può. Il rischio è che la nuova capitale diventi un’enclave dei ricchi e che il resto della popolazione di Giacarta sprofonderebbe insieme alla vecchia città.
4/28/2022 • 6 minutes, 15 seconds
Ep.78 - L’importanza di Al-Aqsa
La Spianata delle moschee, che gli arabi chiamano Al Haram al sharif e gli ebrei Monte del tempio è un posto importante per Gerusalemme, perché quello che succede ad Al-Aqsa si ripercuote sempre in tutto il Paese. E quello che sta succedendo in queste settimane è che nel complesso di Al-Aqsa ci sono stati più di 200 feriti tra i palestinesi solo nella scorsa settimana.
4/27/2022 • 8 minutes, 6 seconds
Ep.77 - Come Elon Musk vuole rivoluzionare Twitter
L’uomo più ricco del mondo si compra Twitter per 44 miliardi di dollari, ma questa non è solo una gigantesca operazione finanziaria: è molto di più. Musk dice che Twitter è l’agorà pubblica ma che così com’è non va bene perché adesso ci sono troppe regole. Lui invece vorrebbe più risse e meno diplomazia.
4/26/2022 • 8 minutes, 28 seconds
Ep.76 - Macron, vittoria annunciata del presidente antipatico
La vittoria di Macron è l’esito più probabile delle elezioni di domenica, ma questa volta per lui le cose sono meno semplici di quanto non fossero cinque anni fa. Perché in questi ultimi anni sono successe varie cose (gilet gialli, pandemia, guerra) ma anche perché - secondo un sondaggio - il 70 per cento dei francesi è “ostile o indifferente” al presidente definito “gelido”.
4/22/2022 • 7 minutes, 1 second
Ep.75: Sanna Marin e la svolta della Finlandia
Dal 1947 ad oggi la Finlandia è stata un esempio da manuale di neutralità in ambito militare. Ma condivide mille chilometri di confine con la Russia e, dopo l'invasione dell'Ucraina, le cose sono cambiate. La premier millennial Sanna Marin, soprannominata la nuova "iron lady", è pronta a presentare domanda per l’adesione alla Nato.
4/21/2022 • 5 minutes, 39 seconds
Ep.74: Perché il Donbas
Mariupol sta per cadere ma la resistenza c’è ancora, anche se disperata – senza munizioni e senza cibo. La conquista di Mariupol sarebbe il primo successo militare che Putin vuole ottenere in questa nuova fase della guerra, che, per Mosca, significa la conquista dell’est, la terra del carbone, dei minerali rari e del gas neon.
4/20/2022 • 6 minutes, 56 seconds
Ep.73: L’isola della morte
Koh Tao è un paradiso terrestre e per questo è da sempre meta di turisti zaino in spalla. Sull’isola vivono quattromila persone e con molta probabilità tra loro ci sono anche i responsabili di oltre una dozzina di morti sospette di giovani backpacker europei, tutti tra i 22 e i 33 anni. Finora le indagini non hanno portato a niente, soprattutto per i rapporti poco chiari tra la polizia e le famiglie più importanti dell’isola di cui fanno parte i primi sospettati.
4/19/2022 • 5 minutes, 35 seconds
Ep.72: Una retata di nazisti in Germania
In Germania la polizia è alle prese con i neo nazisti: c’è un gruppo di no-vax che progettava di rapire il ministro della Salute, un altro che pianificava di far saltare la rete elettrica nazionale, un altro ancora che organizzava omicidi politici. L’ossessione di tutti questi gruppi è il “Tag X”, cioè il giorno in cui l'atteso colpo di Stato arriverà e si instaurerà lo Stato völkisch: nazionale e popolare. Ma il problema non è solo nazionale, perché adesso le autorità tedesche hanno paura di ritrovarsi cittadini tedeschi che combattono al fianco dei soldati russi in Ucraina.
4/15/2022 • 6 minutes, 7 seconds
Ep.71: "Nave da guerra russa, va***lo!". C'è andata
Una delle prime notizie relative a questa guerra riguardava i soldati ucraini che difendevano l’isola del Serpente e, alla richiesta di arrendersi, hanno urlato: “Nave da guerra russa, vaffanculo”. Sono stati i primi eroi ucraini di questa guerra e la loro risposta è diventata il motto della resistenza. Oggi quella nave sta affondando e per gli ucraini è una rivincita, per il Cremlino una figuraccia.
4/14/2022 • 5 minutes, 57 seconds
Ep.70: Shanghai si arrabbia
A Shanghai vivono 25 milioni di abitanti, la città è grande cinque volte Roma ed è la più ricca della Cina. Ci sono oltre 130.000 casi Covid ed è la peggiore crisi sanitaria dai tempi di Wuhan nel paese della politica “zero casi”. Il risultato è un lockdown che ha portato una crisi in città: è difficile trovare cibo e acqua, le famiglie vengono separate e chi è stato chiuso nei centri non sa quando potrà uscire. Per questo Shanghai protesta (sui social), e questa volta le autorità non possono fare finta di niente.
4/13/2022 • 7 minutes, 57 seconds
Ep.69: La donna che deve salvare la Russia
La missione di Elvira Nabiullina è sempre stata quella di modernizzare la Russia, cioè l’economia russa. Ma questa guerra ha rovinato tutto il suo lavoro. A Mosca gira voce che la banchiera prodigio di Putin abbia presentato le dimissioni ben due volte, e che Putin però non le abbia accettate. Andando contro a tutto quello per cui ha lavorato finora, Nabiullina è riuscita nel miracolo di evitare il crollo verticale del rublo che tutti si aspettavano dopo l’inizio della guerra. È lei che ha in mano i destini economici del Paese.
4/12/2022 • 5 minutes, 57 seconds
Ep.68: Le Pen ripulita
Marine Le Pen urla di meno e sorride di più. Si è rifatta l’abito e la sua è una precisa strategia politica: rispetto alle presidenziali del 2017, con una pandemia e una guerra in corso, per vincere bisogna rassicurare. Che possa essere la prossima inquilina dell’Eliseo è comunque improbabile, ma la sua trasformazione è da tenere d’occhio.
4/11/2022 • 6 minutes, 36 seconds
Ep.67: Il ritorno dei massacratori di Bucha
Dopo il massacro di Bucha, gli uomini del colonnello Asanbekovich si sono ritirati in Bielorussia. Adesso, però, stanno per essere riposizionati nell’est. Per questo Zelensky ha invitato gli abitanti del Donbass a scappare, ma decine di quelli che oggi sono corsi in stazione per fuggire sono stati uccisi da un missile russo. Gli ucraini scappano perché sanno che Bucha è un metodo e non un’eccezione, e il timore è che a Mariupol gli uomini di Kadyrov abbiano fatto di peggio.
4/8/2022 • 6 minutes, 25 seconds
Ep.66: Il violinista spia e le paranoie in tempo di guerra
Ilya Smetanin ha 35 anni ed è ucraino. Fa il violinista, anche se il suo desiderio è sempre stato fare il pilota. È cresciuto vicino a una base aerea e ha il mito della grande potenza militare sovietica. Ilya è stato arrestato dagli ucraini che lo considerano una spia del nemico e lo accusano di aver passato informazioni militari ai russi prima della guerra. Il video con la sua confessione è stato trasmesso da tutte le televisioni, ma in tempo di guerra il giusto processo è impossibile e la ricerca dei sabotatori mescola realtà e paranoia.
4/7/2022 • 8 minutes, 15 seconds
Ep.65: Il dilemma dei liberati
Dopo un mese nei bunker gli abitanti delle città distrutte e poi abbandonate dai russi si trovano davanti a un bivio: ricominciare o aspettare, andare via o restare. Farsi una vita altrove o ricostruire la propria qui, dove i soldati di Putin hanno bombardato le case, i negozi e la centrale elettrica. La paura è che i russi possano tornare e rendere vani gli sforzi di chi vorrebbe riaprire il proprio negozio o riparare un ponte distrutto.
4/6/2022 • 6 minutes, 47 seconds
Ep.64: "Ciao, ho trovato tuo nonno nella città assediata"
Nikita e sua madre sono di Cernihiv ma vivono in Italia da anni. Da un mese non hanno più notizie del nonno Volodymir, che ha 96 anni e vive ancora nella città che è stata assediata e bombardata dai russi. Così sono andata a cercarlo di persona, seguendo Google Maps, facendomi guidare al telefono e bussando alle porte dei vicini. L’ho trovato, qui c’è la sua storia.
4/5/2022 • 11 minutes, 33 seconds
Ep.63: Entrare a Chernihiv, bombardata e isolata da un mese
Dal 5 marzo la città di Chernihiv era rimasta isolata, accerchiata e sotto le bombe: dentro i cittadini che hanno organizzato la resistenza, fuori i russi, che hanno bombardato gli ospedali, le code dei civili in attesa della razione di pane, le centrali elettriche e l’acquedotto. Entrare a Chernihiv finora è stato impossibile. Noi ci siamo riusciti e abbiamo trovato una città distrutta.
4/4/2022 • 9 minutes, 27 seconds
Ep.62: Influencer ucraini e propaganda russa
Il personaggio più popolare di Odessa è un influencer e conduttore tv: ha studiato la propaganda russa e ascoltando i talk show ucraini si è convinto che “la svolta di Putin sia un inganno”. E ci ha raccontato cosa succede sui social ucraini, dove le influencer di moda adesso insegnano come fare le molotov e gli account di gatti di razza vengono usati per raccogliere fondi per la resistenza.
4/1/2022 • 9 minutes, 1 second
Ep.61: Vivere a Kherson - intervista esclusiva a chi è rimasto nella città occupata
Anatoly e Alexey sono a Kherson, ci parlano dalla città ucraina presa dai soldati di Putin e ci raccontano come si vive sotto l’occupazione russa. Per loro parlare è rischioso, a Kherson i russi controllano ogni cosa, intercettano le chiamate, perquisiscono gli abitanti e controllano i telefoni: le conversazioni e il rullino foto. Per assicurarsi che chi vive sotto l’occupazione non organizzi rivolte: “molti di noi sono spariti”, ci dice Anatoly.
3/31/2022 • 8 minutes, 57 seconds
Ep.60: Il governatore Kim ride dei russi
Vitaly Kim è considerato lo Zelensky numero 2. È il governatore dell'oblast di Mykolaiv ed è molto attivo sui social: ogni giorno invia videomessaggi dal tono perfino ironico sul suo canale Telegram, ed anche questo fa parte di una strategia per sconfiggere i russi. Ma proprio per questo è finito nel mirino dei soldati di Putin: ieri Vitaly Kim è scampato a un attentato nel palazzo dell’amministrazione. È vivo solo perché è arrivato in ritardo in ufficio.
3/30/2022 • 7 minutes, 53 seconds
Ep.59: La ragazza di Mariupol
Kataryna ha 31 anni e fino a quando ha potuto è rimasta nella sua città, Mariupol, per aiutare la resistenza. Anche se in molti erano scappati, lei non voleva lasciare il Paese, voleva fare la sua parte. È fuggita solo quando a dare l’ordine di lasciare Mariupol sono stati i capi del gruppo di volontari di cui fa parte, quando cioè hanno iniziato a esserci combattimenti casa per casa, strada per strada, e si diffusa la voce che i russi in città stavano dando la caccia proprio ai volontari. Perché - secondo la propaganda russa - i volontari che organizzano la resistenza sarebbero neonazisti.
3/29/2022 • 9 minutes, 31 seconds
Ep.58: La controffensiva per liberare Kherson
Mykolaïv è l’ultima città ucraina da cui parte la controffensiva nel Sud, che punta a liberare gli abitanti di Kherson, che è stata presa dai russi. Tra queste due città adesso c’è la linea del fronte, che passa per il villaggio di Shevchenkove, dove il capo dell’amministrazione locale è stato rapito, torturato, ucciso e impiccato a un albero: era un messaggio alla popolazione per spingerla ad arrendersi. Qui sono rimasti solo pochi residenti: molti sono agricoltori, non vogliono lasciare i loro animali e i loro campi, anche se non sono più coltivabili perché i russi li hanno disseminati di mine. Nelle loro fattorie, oggi, trovano alloggio i soldati ucraini.
3/28/2022 • 8 minutes, 11 seconds
Ep.57: Perché i russi vogliono il sud
L'obiettivo dei russi è di togliere all'Ucraina la striscia di terra sul mare. Stanno assediando Mariupol, punto strategico per unire la Crimea alle repubbliche autoproclamante e avere il controllo del Mar d’Azov, il prossimo obiettivo sarà Odessa, la più importante città portuale dell’Ucraina. È qui che siamo diretti in questo nuovo viaggio in Ucraina.
3/25/2022 • 7 minutes, 57 seconds
Ep.56: A che punto è la guerra
L’esercito russo è più forte di quello ucraino, più numeroso e meglio armato. Nonostante questo, gli ucraini stanno riuscendo a fermare l’avanzata del nemico e stanno tentando delle controffensive. I russi, dal canto loro, stanno commettendo degli errori, come quello di comunicare tra loro su frequenze non protette.
3/24/2022 • 8 minutes, 38 seconds
Ep.55: Il professore di geografia
Kamran Manafly ha 28 anni ed è un insegnante di geografia al liceo numero 498 di Mosca. Il clima nella sua scuola, come in tutte le altre, è cambiato quando è cominciata l’invasione. I suoi studenti gli facevano domande sulla guerra, lui aveva l’ordine di non rispondere se non ripetendo “le linee guida” diffuse dal governo centrale su come raccontare “l’operazione speciale” ai ragazzi. Ha detto che non era a suo agio con questa imposizione, e come lui molti altri insegnanti.Quando ha provato a tornare in classe, c’erano dei dei poliziotti che lo aspettavano per impedirglielo e, dietro a quei poliziotti, gli sguardi increduli dei suoi studenti.
3/23/2022 • 5 minutes, 57 seconds
Ep.54: Quello che sappiamo su Mariupol
Il video giornalista Mstyslav Chernov e il fotografo Evgeniy Malolétka sono gli unici giornalisti rimasti a Mariupol. Il loro è stato un lavoro prezioso, perché senza quelle immagini non avremmo visto né capito quello che è successo a Mariupol. Un lavoro così prezioso i medici dell’ospedale gli prestano dei camici per camuffarli da dottori per evitare che i russi li catturino. Così prezioso che i soldati ucraini hanno rischiato la loro vita per salvarli.
3/22/2022 • 7 minutes, 49 seconds
Ep.53: La strana alleanza delle milizie ucraine
Dalla parte dell’Ucraina — pronte a combattere contro i russi — ci sono contemporaneamente milizie ebraiche, milizie islamiste, milizie di anarchici, gruppi armati antifascisti e milizie neonaziste. Tra queste la più importante è il battaglione Azov, una organizzazione di estrema destra che è stata inglobata nella Guardia Nazionale ucraina. Al governo di Kyiv serve perché conosce bene il territorio, è organizzata e capace militarmente, anche se tra Zelensky e il battaglione i rapporti non sono mai stati buoni.
3/21/2022 • 7 minutes, 39 seconds
Ep.52: Kadyrov e i feroci
In questa guerra non ci sono solo i soldati. Ci sono anche le milizie straniere, gruppi paramilitari organizzati, come quelli del leader ceceno Kadyrov, arrivati in Ucraina con il compito di dare la caccia a Zelensky per ucciderlo. E poi ci sono 16mila combattenti siriani, più altri miliziani autoctoni, famosi per la loro ferocia. Un’arma di propaganda che serve a spaventare l’avversario.
3/18/2022 • 7 minutes, 2 seconds
Ep.51: Brutti segnali per Putin
Secondo l’intelligence americana in Ucraina sono morti 7000 soldati russi dall’inizio di questa guerra. Significa che il numero di morti tra i soldati russi in tre settimane è più alto del numero di morti tra i soldati americani in vent’anni – sommando sia la guerra in Iraq, che quella in Afghanistan. Alcuni soldati non erano consapevoli di stare andando in guerra, altri non ricevono il rancio. Questi, insieme alle proteste delle madri dei soldati, sono brutti segnali per Putin.
3/17/2022 • 7 minutes, 3 seconds
Ep.50: In Russia c’è una frattura generazionale
La percezione che hanno i giovani russi di quello che sta succedendo è diversa da quella dei loro genitori e nonni, e nelle case si litiga. Gli adulti guardano la televisione russa, dove in questo momento la parola “guerra” è vietata, i giovani sanno usare il VPN e riescono ancora ad aprire Twitter (bannato) sul deepweb. Poi raccontano quello che scoprono ai genitori: qualcuno li ascolta, qualcuno li addita come “traditori della patria”.
3/16/2022 • 7 minutes, 35 seconds
Ep.49: Non è un romanzo di Orwell
Cosa sta succedendo nelle zone dell'Ucraina che i russi hanno già occupato? Nell’est e nel sud-est del paese, a maggioranza russofona, Putin si era convinto che i suoi soldati sarebbero stati accolti a braccia aperte. Invece per prendere città come Volnovakha hanno dovuto raderle al suolo. I sopravvissuti sono usciti dai bunker e hanno trovato i russi che distribuivano volantini e giornali, quelli in cui c’è scritto che non c’è nessuna guerra.
3/15/2022 • 6 minutes, 6 seconds
Ep.48: Restituire un favore dopo ottant’anni
Nel 1942 Fania, una ragazzina ebrea che abita nell’ovest dell’Ucraina, si salva dalle deportazioni dei nazisti grazie a Maria, una ragazza poco più grande di lei, che la nasconde in casa sua. Scampata all’olocausto, alla fine della guerra Fania si trasferisce in Israele. Ottant’anni dopo la famiglia di Fania ha restituito il favore. Sua nipote, israeliana, ha salvato le nipoti ucraine di Maria da questa guerra e le ha accolte a casa sua.
3/14/2022 • 6 minutes, 58 seconds
Ep.47: I simboli della nuova Ucraina
L’ultimo giorno in Ucraina ho visitato lo zoo di Kyiv, dove è nato un piccolo lemure, a cui hanno dato il nome di Bayraktar, che è il nome dei droni turchi che gli ucraini stanno utilizzando con successo contro le truppe russe. Bayraktar è un simbolo, così come il pilota che - si narra - abbia abbattuto dieci aerei russi nella prima notte dei combattimenti, e così come Zelensky, il presidente che con la sua comunicazione, la sua forza d’animo e il suo carisma sta sostenendo il suo popolo.
3/11/2022 • 11 minutes, 16 seconds
Ep.46: Il confine
L'invasione lampo di Putin è ormai un piano fallito. L'esercito russo ha adesso una nuova strategia: mentre a Kyiv si prova a far leva sullo stallo, nel resto del Paese il livello di violenza contro i civili è aumentato terribilmente. In attesa di capire le prossime mosse, io sto tornando in Italia, lasciandomi l'Ucraina alle spalle insieme alle migliaia di persone in fuga dalla guerra.
3/10/2022 • 6 minutes, 32 seconds
Ep.45: Lo stallo
Archiviata la possibilità di una guerra lampo, Putin passa al piano B: aspettare. Spera che il tempo sia suo alleato, perché con il tempo si abbassa l’attenzione mediatica internazionale, si abbassa il morale della resistenza ucraina e si alza il livello di fame della popolazione rimasta a Kyiv. A quel punto, la capitale potrebbe cadere nelle mani russe per sfinimento. Già adesso in città c’è allarme per le scorte alimentari.
3/9/2022 • 8 minutes, 30 seconds
Ep.44: La linea del fronte
A Nord Ovest da Kyiv russi e ucraini combattono: i primi cercano di entrare nella capitale, i secondi di difenderla. A Irpin, dove i russi hanno fatto saltare un ponte, un furgone fa la spola con Kyiv per portare in salvo i civili rimasti, che si trovano proprio sulla linea del fronte. Ma sono disarmati e senza protezione, trasportano valigie e bambini e sperano di poter essere caricati sul furgone e portati lontano da qui.
3/8/2022 • 7 minutes, 38 seconds
Ep.43: I soldati russi ingannati da Putin
Alcuni sono giovanissimi, alcuni nemmeno avevano capito di stare iniziando una guerra. Sono i soldati russi inviati da Putin in Ucraina, negli stessi luoghi in cui - fino a pochi mesi fa - trascorrevano le vacanze, al mare di Odessa o nelle altre località turistiche del Paese. E quelli che, spesso disarmati, provano a respingere i loro carri armati sono i ragazzi e gli uomini con cui hanno condiviso le vacanze, con cui hanno bevuto una birra o a cui hanno chiesto una sigaretta. Anche per questo, per Putin non è una guerra facile da vincere.
3/7/2022 • 10 minutes, 56 seconds
Ep.42: Sotto le bombe con Denis
Putin ha bombardato Chernihiv (Chernigov in russo), una città a 105 chilometri da Kyiv. Le bombe i missili cadono sui quartieri residenziali, ma anche sulla sede dell’intelligence ucraina. A Chernihiv la resistenza ucraina ha due compiti: i pattugliamenti lungo i confini della città a caccia dei soldati russi, e la manomissione dei mezzi dell’esercito russo. Nel battaglione della resistenza c’è anche Denis, che ha 24 anni e ha preso il fucile per difendere la sua città.
3/4/2022 • 7 minutes, 57 seconds
Ep.41: Cosa può fare Putin
Se nei primi giorni dell'invasione la fuga da Kyiv era di famiglie intere, da quando c'è la chiamata alle armi degli uomini tra i 18 e i 60 anni, molte famiglie si fanno più problemi a scappare. Uscire dal Paese, infatti, significherebbe lasciare qualcuno indietro. Intanto, i raid russi si intensificano, e colpiscono case e scuole. Non è chiaro se Putin voglia trattare o meno, ma per arrivare a qualsiasi accordo la Russia ha due problemi: da un lato non deve apparire in difficoltà militarmente, dall’altro lato non può nemmeno esagerare con gli attacchi perché in quel caso i negoziati salterebbero.
3/3/2022 • 9 minutes, 52 seconds
Ep.40: Come uscire da un assedio
La colonna di carri armati russi alle porte della capitale spinge tutti a lasciare Kyiv. Chi non resta per combattere cerca di salire su uno dei treni diretti verso ovest, su cui si viaggia uno sull’altro. A Chmel’nyc’kyj, dove sono scesa, non c’è nemmeno un alloggio disponibile: tutte le strutture sono prese d’assalto dai profughi che sono in cammino verso la Polonia e gli altri Stati confinanti. Stanotte dormirò in una chiesa, in attesa di capire se e quando potrò tornare nella capitale.
3/2/2022 • 15 minutes, 3 seconds
Ep.39: L’ospedale nel bunker
Tutti i cittadini rimasti a Kyiv sono venuti nell’ospedale pediatrico di Okhmadyt a donare il sangue che serve per i bambini che sono ricoverati qui. Quasi tutti i pazienti sono stati trasferiti nel bunker sotterraneo, ma ai piani alti restano quelli che sono attaccati alle macchine: bisogna scegliere se sia più rischioso trasferirli di sotto o lasciarli laddove possono essere colpiti dal bombardamento dei russi. Qui gli infermieri lavorano senza sosta e si salutano dicendo "Slava Ukraini!”, “Gloria all’Ucraina!”: nessuno, nemmeno loro, ha intenzione di arrendersi.
3/1/2022 • 6 minutes, 40 seconds
Ep.38: Con le unghie, con i denti e con le molotov
Questione di priorità: il poco carburante che c’è non è in vendita per chi vuole fare rifornimento e scappare in auto, ma è destinato a chi resta. I cittadini ucraini lo usano per preparare molotov con bottiglie e lattine. Il piano è: lanciarle dalle finestre sui carri armati russi, qualora dovessero riuscire a entrare a Kyiv. La guerra partigiana si combatte così e a combatterla sono civili che non posseggono armi: c’è chi si arma con coltelli, chi con martelli per resistere all’invasione russa e per uccidere i russi infiltrati in città.
2/28/2022 • 11 minutes, 39 seconds
Ep.37: Arrivare a Kyiv all’alba del coprifuoco
La capitale Kyiv è sotto le bombe: quando ci arrivo, con un treno notturno, il primo suono che sento è la sirena che annuncia i bombardamenti. In città c’è il coprifuoco, non si può stare fuori: chiunque venga sorpreso a girare per strada sarà considerato un nemico. Riesco a raggiungere l’hotel, e fino alla fine del coprifuoco non potrò uscire. Si tratta - in teoria - di un bell’albergo, anche se adesso ha tutti i vetri oscurati, è vietato accendere le luci e gli ingressi sono sbarrati con dei sacchi di sabbia. La stanza è bella, ma non la userò: di notte io e tutti gli altri ospiti dovremo rifugiarci nel bunker sotterraneo.
2/27/2022 • 9 minutes, 22 seconds
Ep.36: Kyiv prepara la guerra partigiana
Mentre le strade e le stazioni sono prese d’assalto da donne, bambini, anziani e animali domestici in fuga verso Polonia, Ungheria e Romania, gli uomini tra i 18 e i 60 anni si muovono in direzione contraria: vanno verso Kyiv, la capitale ucraina che è sotto attacco da parte dei russi. La popolazione si prepara a una strenua resistenza, che potrebbe costare molte vittime civili.
2/26/2022 • 11 minutes, 22 seconds
Ep.35: Kiev sotto assedio
Con lo spazio aereo chiuso, in Ucraina si entra solo via terra. Io sono entrata, mentre un flusso infinito di persone cerca di fuggire verso ovest. Ma non c’è carburante, e molti restano bloccati nella capitale sotto assedio, con l’orecchio teso, pronti a rifugiarsi nei bunker appena suonano le sirene antiaeree. Il racconto “live” con le testimonianze degli ucraini che raccontano come si vive in queste ore.
2/25/2022 • 9 minutes, 53 seconds
Ep.34: La guerra è iniziata davvero
Lo ha fatto davvero: Vladimir Putin ha ordinato l’invasione russa dell’Ucraina. Lo spazio aereo è chiuso, e io non sono riuscita a prendere il volo che avevo prenotato. Ho però parlato con tutte le persone ucraine che conosco e in questa puntata mi sono fatta raccontare che cosa sta accadendo.
2/24/2022 • 10 minutes, 11 seconds
Ep.33: Il Re di Thailandia ha una nemica
Panasaya ha 22 anni e quasi un anno e mezzo fa è salita sul palco dell’università di Bangkok per chiedere la riforma della monarchia e per questo è finita in carcere. Adesso è stata temporaneamente rilasciata su cauzione: le hanno concesso la libertà fino a maggio e solo per finire l’università. Poi dovrà tornare dentro. Ma intanto, in Thailandia, migliaia di studenti hanno deciso di appoggiare la battaglia di Panasaya e da mesi organizzano manifestazioni contro il re.
2/23/2022 • 6 minutes, 46 seconds
Ep.32: Un dialogo unico in una Corte francese
“Signori, con tutto il mio dolore, vi voglio dire che non avrete il mio odio”. “E lei ha il mio amore, glielo dico guardandola negli occhi”. Questo scambio di battute è avvenuto nell’aula Voltaire della Corte d’Assise di Parigi, tra Roseline Hamel, la sorella del sacerdote sgozzato da due giovani terroristi islamisti, e Farid Khelil, accusato di complicità nell’attentato.
2/22/2022 • 9 minutes, 13 seconds
Ep.31: Carne da cannone
Nel Donbass tutti gli abitanti maschi delle repubbliche separatiste tra i 18 e i 55 anni si stanno preparando a combattere. Non hanno scelta, perché si troverebbero proprio nel mezzo tra l’esercito russo che avanza e quello ucraino. La definizione più calzante che è stata data per gli uomini in mezzo è: “Carne da cannone”.
2/21/2022 • 8 minutes, 39 seconds
Ep.30: La stratega di Biden sull’Ucraina
Avril Haines è nata in una famiglia di scienziati ma ha fatto l’aiuto meccanico in un'autofficina di New York. Si è laureata in fisica e poi ha aperto una libreria. Ha il brevetto di volo e ha sposato il suo istruttore. Soprattutto, è la spia più potente del mondo. E c’è lei dietro la strategia di Biden per spiazzare Putin.
2/18/2022 • 8 minutes, 42 seconds
Ep.29: Un poeta combatte i militari in Myanmar
Mong Songkaa ha iniziato a fare politica nel partito di Aung San Suu Kyi, è finito in carcere per uno strano tatuaggio e in galera ha iniziato a scrivere poesie. Adesso, però, non impugna più la penna ma un fucile: è diventato il capo del movimento armato di giovani guerriglieri che combatte il regime del generale Min Aung Hlaing. Tra loro c’è anche un’ex reginetta di bellezza.
2/17/2022 • 5 minutes, 55 seconds
Ep.28: L’uomo del golpe o “Infowar Ucraina, atto secondo”
Oleg Tsaryov è un politico ucraino del partito filo-russo al potere fino al 2014, l’anno in cui i rapporti tra Kiev e Mosca sono cambiati per sempre. Secondo le ultime informazioni raccolte dall’intelligence americana, è l’uomo che adesso potrebbe guidare un colpo di Stato sostenuto dal Cremlino per rovesciare il governo ucraino. Ma attenzione alla “Infowar”.
2/16/2022 • 7 minutes, 3 seconds
Ep.27: Alla fine ha vinto Wall Street
Un anno fa a Wall Street è successa una cosa che nessuno si aspettava: un gruppo di persone si sono organizzate in rete “dal basso” e sono riuscite a spiazzare la Borsa più importante del mondo facendo schizzare alle stelle il valore del titolo di GameStop, a discapito dei grandi fondi di investimento. Qualcuno parlò di Davide che aveva sconfitto Golia. Oggi sappiamo che non è andata esattamente così.
2/15/2022 • 6 minutes, 32 seconds
Ep.26: Infowar Ucraina
C’è preoccupazione ma anche confusione sull’ipotesi di un'imminente invasione russa in Ucraina. Per gli americani potrebbe cominciare tra due giorni e Kiev rischierebbe di capitolare in quarantotto ore. Gli ucraini però festeggiano San Valentino, tengono negozi e discoteche aperte, non scappano dal paese e ci invitano alla calma. Per il New York Times, esiste una spiegazione logica a tutto questo.
2/14/2022 • 7 minutes, 32 seconds
Ep.25: Non toccare il velo delle ragazze indiane
C’è uno stato del sud dell’India dove il governo ha proibito alle adolescenti musulmane di presentarsi in classe con il velo. È l’ultima manifestazione di un problema più profondo: il rapporto tra i fondamentalisti induisti che hanno eletto primo ministro Narendra Modi, e la minoranza musulmana che in India è composta da 180 milioni di persone. Le studentesse non ci stanno, e da giorni manifestano per il diritto a indossare l’hijab.
2/11/2022 • 6 minutes, 17 seconds
Ep.24: Bongbong, il nuovo Marcos
I Marcos sono famosi per le torture, una collezione di tremila scarpe di lusso e un brutto litigio con i Beatles. Ferdinand Marcos è l’uomo che per due decenni ha governato le Filippine sotto la legge marziale. Adesso il figlio Bongbong potrebbe diventare il nuovo presidente.
2/10/2022 • 6 minutes, 12 seconds
Ep.23: La sposa bambina ribelle
Fatouma ha 21 anni e quando ne aveva 17 era già fuggita due volte da due matrimoni combinati. Ma non è fuggita dal suo Paese, il Niger, dove ogni anno si registra il più alto numero di spose bambine del mondo. Fatuma è rimasta proprio per questo, per provare a salvare tutte quelle che può.
2/9/2022 • 6 minutes, 48 seconds
Ep.22: Il cancelliere invisibile Olaf Scholz
Olaf Scholz sta affrontando la prima crisi da quando ha preso il posto di Angela Merkel, e a molti i suoi silenzi sulle tensioni tra Russia e Ucraina non sono piaciuti. Dopo aver ricevuto una lettera allarmate dall’ambasciatore tedesco negli Stati Uniti, ieri è andato da Joe Biden. Nel frattempo sulla stampa tedesca circolano due notizie che non fanno che aumentare i problemi del cancelliere, una riguarda il gas russo e l’altra la Stasi.
2/8/2022 • 8 minutes, 6 seconds
Ep.21: La ragazza di queste Olimpiadi
La competizione tra superpotenze ai Giochi Invernali 2022 ha una protagonista ed è Gu Ailing Eileen. È molto brava, molto bella e molto giovane, ed è stata soprannominata la “cold warrior” di questa Olimpiade — il riferimento è alla guerra fredda. Perché Eileen è nata a San Francisco e, dopo aver gareggiato e vinto nello sci freestyle a stelle e strisce, ha cambiato cittadinanza e bandiera: a Pechino rappresenta la Cina.
2/7/2022 • 6 minutes, 9 seconds
Ep.20: Come è morto il capo dell'Isis
Due settimane fa lo Stato islamico ha provato a rialzare la testa: Il 20 gennaio ha dato l’assalto a una prigione gestita dai curdi nel nord-ovest della Siria, per liberare i propri uomini. Quarantotto ore fa, approfittando di una notte senza luna, gli elicotteri delle forze speciali americane hanno portato a termine con successo la missione per uccidere il capo dell’Isis, Abu Ibrahim al-Quraysh. È l’uomo che al-Baghdadi aveva scelto come capo della propaganda internazionale, e poi come suo successore. Questa è la sua storia.
2/4/2022 • 7 minutes, 32 seconds
Ep.19: Anche le spie usano Wordle
Gli indizi dei cruciverba sono stati per molto tempo un modo per scambiarsi i messaggi segreti tra spie. Adesso il capo dei servizi segreti britannici, “Mr. C”, e l’account ufficiale dell’agenzia d’intelligence per le comunicazioni del Regno Unito mettono in scena una buffa polemica pubblica sul gioco Wordle. Potrebbe sembrare divertente, ma non importante. Se non fosse l’indizio di un fenomeno: dalla Francia all'Inghilterra passando per israele, i servizi segreti sono sempre meno segreti.
2/3/2022 • 6 minutes, 27 seconds
Ep.18: Uno scrittore punk-rock e un cecchino russo
Serhiy Zhadan è uno scrittore famoso e il cantante di un gruppo punk-rock che si chiama “I Cani”. Lui viene dal Donbass e tra i suoi fan ci sono i veterani amici dell’eroe nazionale Yaroslav Zhuravel, loro sanno meglio di chiunque altro cosa significhi incontrare un cecchino russo al confine Est.
2/2/2022 • 11 minutes, 59 seconds
Ep.17: La guerra a Chernobyl o la guerra ibrida
La zona di Chernobyl si trova al confine con la Bielorussia, dove i russi stanno posizionando i “gruppi tattici” dell’esercito e preparano un’enorme esercitazione militare per questo mese. Siamo stati nell’area radioattiva, e poi al confine con il colonnello Yuri Shakhraychuk. Lì ci si tiene pronti per ogni ipotesi, ma si teme soprattutto la "guerra ibrida": cyber attacchi, blackout, spie russe che si comportano da agenti provocatori e che a quel confine si ripeta ciò che è abbiamo visto al confine tra Bielorussia e Polonia.
2/1/2022 • 17 minutes, 17 seconds
Ep.16: A Kiev le maestre si preparano alla guerra
Natalye è una maestra d’asilo di Kiev: fino a qualche mese fa portava cibo, scarponi e mutande ai militari che combattono al fronte. Adesso, da quando c'è stato l'ammassamento delle truppe alla frontiera, dopo la scuola si addestra con altri volontari e ha imparato a sparare. In questa puntata di Stories vi portiamo a Kiev per ascoltare le storie delle persone normali che si preparano alla guerra.
1/31/2022 • 13 minutes, 40 seconds
Ep.15: Fondo monetario vs. presidente-influencer
Il presidente di El Salvador si chiama Nayib Bukele. È stato definito il primo esempio di “populismo Instagram” e ha perso la testa per i Bitcoin, tanto che a settembre il suo Paese è stato il primo al mondo a renderli moneta legale. Peccato che il 70% della popolazione non abbia mai usato i più semplici e antichi servizi bancari e addirittura il 50% non ha proprio accesso a internet. Adesso il Fondo monetario internazionale si è schierato contro questa decisione e ha implorato Bukele di tornare indietro.
1/28/2022 • 5 minutes, 56 seconds
Ep.14: Il diamante che fa litigare sauditi e thailandesi
Thailandia e Arabia Saudita hanno riallacciato i rapporti interrotti più di 30 anni fa a causa della “maledizione del diamante blu”, un furto che ha lasciato dietro di sé una scia di morti, molto gossip, corruzione, coperture politiche e un'enorme crisi diplomatica.
1/27/2022 • 6 minutes, 33 seconds
Ep.13: La promessa degli scacchi deve scegliere: la vittoria o il suo Paese
Lo scacchista più promettente del pianeta si chiama Alireza Firouzja, ha 18 anni ed è nato in Iran.È il numero due al mondo e si prepara a sfidare il numero uno. Ma, per vincere, ha dovuto rinunciare alla sua cittadinanza perché nelle competizioni internazionali c’è anche Israele e gli iraniani non possono tollerare che un loro cittadino si confronti con un cittadino di un paese che non riconoscono.
1/26/2022 • 6 minutes, 32 seconds
Ep.12: In Ucraina distribuiscono il “manuale in caso di guerra”
Per le strade delle città ucraine è iniziata la distribuzione di un libretto di istruzioni per la popolazione: consigli sulle scorte di cibo, sul tenere sempre in tasca un foglietto con l’indicazione del proprio gruppo sanguigno, su come sigillare le finestre e su come comportarsi quando fuori sparano. Perché i russi sono alle porte e, se entrassero nel paese, sarebbe il peggiore conflitto in Europa dalla seconda guerra mondiale.
1/25/2022 • 7 minutes
Ep.11: Ecco il nuovo governo del Cile
In Cile c’è un nuovo governo, e guiderà un paese dove i leader della protesta cominciata due anni fa hanno appena portato a termine una vera e propria rivoluzione. Le donne sono la maggioranza (14 su 24) e hanno praticamente tutti i ministeri più importanti: dal Lavoro alla Salute, dalla Giustizia alla Difesa. Il presidente sarà Gabriel Boric, un outsider si sinistra. Fino a due anni fa nessuno si sarebbe potuto immaginare che a governare un paese come il Cile ci potesse essere uno come lui.
1/24/2022 • 7 minutes, 40 seconds
Ep.10: La donna più potente del Regno Unito (no, non quella)
Sue Gray ha in mano il destino del primo ministro Boris Johnson. I media l’hanno soprannominata “La vice di Dio” e un ex ministro di lei dice: “Mi ci sono voluti due anni prima di capire chi guida la Gran Bretagna. Il nostro grande Regno Unito è in realtà interamente gestito da una signora di nome Sue Gray, il capo dell'etica o qualcosa del genere nell'Ufficio del gabinetto”. Gray conosce i segreti di tutti i potenti e adesso è nelle sue mani l’indagine sul “partygate” che può far cadere BoJo.
1/21/2022 • 6 minutes, 47 seconds
Ep.9: L’ultimo errore in Afghanistan
L’ultimo atto della guerra in Afghanistan è un drone americano su Kabul che doveva colpire una cellula dell'Isis, ma ammazza dieci civili di cui sette bambini. Il New York Times ha ottenuto il filmato attraverso una causa legale negli Stati Uniti in cui si è appellato al Freedom of Information Act. Per questo, il video del Pentagono è appena stato declassificato. Il Pentagono ha riconosciuto che le persone colpite erano civili e non terroristi, ma ha detto che da parte loro non sono stati commessi errori.
1/20/2022 • 7 minutes, 13 seconds
Ep.8: L’ultimo messaggio di Moala da Tonga
Sono le 20:58 di venerdì nello stato di Washington e le 17.58 di sabato a Tonga. Arriva una notifica sulla chat iMessage di Facebook: “Sorella, prega per noi. C'è uno tsunami. È spaventoso. Stiamo scappando e qui piovono sassi”. L’esplosione causata dall’eruzione del vulcano sottomarino è stata cinquecento volte più potente di quella della bomba atomica su Hiroshima. Le linee di comunicazione con Tonga sono interrotte e i soccorsi sono lenti e difficili. Alla catastrofe naturale, adesso, si aggiunge un problema che potrebbe sembrare assurdo.
1/19/2022 • 7 minutes, 30 seconds
Ep.7: Il cuoco di Putin
C’è un jet privato parcheggiato all’aeroporto di Berlino, e sta creando un po' di problemi al governo tedesco. Il jet, secondo gli americani, è di Yevgeny Prigozhin: “il cuoco di Putin”. Lui ha cominciato con un chiosco a San Pietroburgo e ha fatto carriera fino a diventare il responsabile del catering agli eventi del Cremlino. Grazie all’amicizia con Putin, è diventato un oligarca. Adesso è il presidente del gruppo Wagner, l’esercito non ufficiale russo che manda miliziani dalla Libia, alla Siria al Mali. Ci sarebbe lui anche dietro i troll russi che hanno interferito con le presidenziale americane del 2016, quelle vinte da Donald Trump.
1/18/2022 • 6 minutes, 28 seconds
Ep.6: Forse abbiamo capito chi ha ucciso il presidente di Haiti
L’assassinio del presidente di Haiti Jovenel Moïs è una storia di gang latinoamericane, di tradimenti, di droga... e di anguille. Adesso, le indagini sull’omicidio sono vicine a una svolta, grazie alle intercettazioni del primo ministro di Haiti che parla con uno dei maggiori sospettati e grazie a un’inchiesta del New York Times.
1/17/2022 • 6 minutes, 47 seconds
Ep.5: Una città fantasma in Cina
Xi'an ha 13 milioni di abitanti, ma nessuno può uscire di casa. Un ragazzo che lo ha fatto perché aveva finito il cibo, è stato picchiato da due agenti. Una donna all’ottavo mese di gravidanza con una emorragia in corso non è stata ammessa in ospedale perché il suo test Covid negativo era scaduto da poco: ha perso il figlio. Il lockdown totale è stato deciso sulla base di 2000 contagi in 10 giorni e zero decessi. Adesso, in Cina, non sono più tutti d’accordo con la politica degli “zero casi” del presidente Xi Jinping.
1/14/2022 • 6 minutes, 17 seconds
Ep.4: Un generale iraniano e un drone su Trump
Qassem Suleimani è un generale iraniano, ma è molto più di questo, è uno degli uomini più potenti del paese. Il 3 gennaio 2020, appena atterrato all’aeroporto di Baghdad, viene ucciso con un drone MQ-9 Reaper per ordine di Donald Trump. Dall’inizio del mese gli iraniani celebrano questo anniversario con toni molto minacciosi, le loro esercitazioni militari si sono intensificate e oggi sul sito della Guida Suprema è comparso un video in cui ammazzano Trump, sempre con un drone, mentre lui gioca a golf in Florida.
1/13/2022 • 7 minutes, 41 seconds
Ep.3: Per BoJo la festa è finita
Il 20 maggio 2020, in pieno lockdown, a Downing Street, nella residenza del Primo ministro a Londra, c’è stata una festa. Il padrone di casa, Boris Johnson, prima ha evitato di rispondere ai giornalisti, poi ha detto di non esserci stato, poi di esserci andato solo per 25 minuti. Insomma, ha fatto un casino. E adesso Scotland Yard ha aperto un fascicolo e i Tories pensano già a un nuovo premier.
1/12/2022 • 6 minutes, 8 seconds
Ep.2: C'è un nuovo sindaco a New York
Eric Adams è afroamericano, è un poliziotto e si è appena insediato come nuovo sindaco di New York City. La sua vittoria ha fatto clamore nell’America degli omicidi di afroamericani da parte di poliziotti bianchi e di Black Lives Matter. Adams tiene alle sue origini e alla sua comunità, così come tiene alla sua seconda famiglia: la Polizia. Dice che "'Defund the Police' è una roba da fighetti bianchi”. E anche che i democratici (con cui si è candidato e ha vinto) devono cambiare stile.
1/11/2022 • 6 minutes, 11 seconds
Ep.1: Benvenuti al Park Hotel
Il Park Hotel è un albergo anonimo e un po’ triste di Melbourne, Australia. E’ un posto inquietante, non si può uscire in nessun caso, neppure mentre è in corso un incendio. Nei pasti ogni tanto ci sono i vermi e le finestre non si aprono più di 5 centimetri. Proprio lì c’è stato il focolaio da cui si è diffuso il Covid a Melbourne, la città che ha vissuto il lockdown più lungo del mondo. Il campione Novak Djokovic lo ha lasciato oggi, gli altri ospiti — che non sono in Australia per i campionati di tennis ma per chiedere asilo politico — non hanno idea di quando e se potranno fare altrettanto.
1/10/2022 • 7 minutes, 6 seconds
Stories - trailer
Fin da quando ero piccola mi piacciono le storie, specie quelle ambientate in Paesi lontani, dove i protagonisti parlano lingue straniere, e dove ci sono altri usi e altri costumi. Crescendo ho imparato che spesso sono proprio le piccole storie a spiegare meglio l’attualità, e non ho perso la curiosità di andare a cercarle, laddove si nascondono: dal Medio Oriente al Sud America, dall’Europa all’Africa. Il mondo è pieno di storie, venite a scoprirle con me. Io sono Cecilia Sala e questo è Stories, un podcast prodotto da Chora Media.