Il racconto nitido del Medioevo e del Rinascimento a un pubblico non scientifico. Una lettura trasversale su percorsi interdisciplinari affiancati alla musica, attraversando l’entusiasmante stagione della monodia per giungere al trionfo dell’esperienza polifonica. Il tutto con proposte d’ascolto, novità discografiche, recensioni librarie e incontri con i protagonisti, sia attraverso interviste sia come ospiti in studio.
Nel cuore di Napoli con le Villanelle
Nata a Napoli sulla fine del sec. XV a Villanella è una forma di poesia musicale popolare e semi-popolare, fu propriamente la canzone napoletana fino ai primi del sec. XVII. Si ricollega per le sue origini a poesie popolari napoletane più antiche, di cui riproduce il metro. La lingua caratteristica della Villanella era il dialetto napoletano, ma se ne composero anche nella lingua letteraria e in un linguaggio ibrido misto di letterario e dialettale, quale si vede in altre composizioni del tempo. Naturalmente cantava soprattutto l’amore in tutti i suoi aspetti e nei suoi vari motivi, ed era accompagnata da melodie composte da musicisti, di cui non di rado ci sono arrivati i nomi. Per merito della musica le Villanelle ebbero una gran diffusione fuori di Napoli per tutta Italia, varcarono pure le Alpi e furono musicate anche da stranieri.I musicisti che maggiormente si segnalarono nella produzione di questo genere furono, tra gli altri, Baldassarre Donati, Giovanni Gastoldi, Filippo Azzaiolo. Fuori d’Italia la Villanella fu coltivata e diffusa da Orlando di Lasso.Verso la fine del sec. XVI la villanella si trasformò nella canzonetta, modellandosi sul tipo strumentale di un’aria di danza: saggi perfetti ne diedero Orazio Vecchi e Claudio Monteverdi. A tal genere si riallacciano pure i Balletti del già citato Giovanni Gastoldi, largamente imitati in tutta Europa.
2/25/2024 • 29 minutes, 26 seconds
Quando Milano era spagnola
Oggi la musica ci porta in piena epoca rinascimentale e ci porta in lombardia all’indomani della battaglia battaglia di Pavia che nel 1525 vide la vittoria delle armate imperiali di Carlo V e del suo alleato Francesco Sforza, evento che di fatto segnò l’inizio di un lungo periodo di dominazione spagnola che si protrarrà per quasi 200 anni. Carlo V è il vertice della casata degli Asburgo, la più potente in quel momento storico, e alla sua corte e a quella in seguito di suo figlio Filippo II, le arti e la musica occupano un posto di grande rilievo. Sono anni in cui la Capilla Real è divisa in due straordinari organici, La Capilla Real e la Capilla Flamenca ai cui vertici si alternarono musicisti di straorginario valore.Milano dunque si fa in qualche modo spagnola ed anche la musica lascia la sua traccia importante assumendo caratteristiche specifiche oggetto di un progetto di ricerca svizzero sfociato in un disco pubblicato dalla casa discografica ARCANA e che ha visto protagonisti Evangelina Mascardi e Maurizio Croci (nella foto).
2/18/2024 • 29 minutes, 30 seconds
Mediterraneo crocevia di culture e religioni
Il Mediterraneo e la musica, un rapporto forte e stretto al punto che, si potrebbe dire che nulla rivela il destino del Mediterraneo come la sua musica. Ciò che vogliamo ripercorrere oggi è quella miscela di suoni, ritmi e parole suadentemente fusi e tesi alla restituzione di quel concetto di “ben vivere” auspicato dagli arabi di Spagna e Sicilia. Una tradizione che abbiamo perso e che vale la pena di recuperare e che trae origine da un tempo in cui le dominazioni politiche non ostacolavano gli scambi culturali tra i popoli. Ciò che ascolteremo rappresenta una parte del discorso e dunque ho scelto un repertorio che potesse sufficientemente esprimere il mondo musicale del XIII secolo dalla Spagna alla Sicilia fino alle terre dei greci e dei turchi. Composizioni profane e sacre che si mescolano nel rispetto delle etnie e dei credo religiosi; facendo scoprire un mondo, impensabile per certuni, in questo secolo di stravolgimenti e di irriverenze etniche e cultural
2/11/2024 • 29 minutes, 47 seconds
Il senso del Medioevo
Qual è il senso del medioevo? In che cosa gli siamo debitori? Perché studiarlo o insegnarlo? In un breve e densissimo scritto pubblicato dall’editore Donzelli, uno storico insigne come Giuseppe Sergi si è cimentato con le domande più radicali. Il punto di partenza è il «luogo comune medioevo», quella deformazione prospettica che ci porta a leggere tutta una lunga fase storica come un altrove o come una premessa. Nell’altrove negativo ci sono povertà, fame, pestilenze, disordine politico, soperchierie dei latifondisti sui contadini, superstizioni del popolo e corruzione del clero. Nell’altrove positivo ci sono tornei e vita di corte, elfi e fate, cavalieri fedeli e principi magnanimi. Ma è altrettanto discutibile l’idea del medioevo come premessa dei secoli successivi: del capitalismo, dello Stato moderno, della borghesia. A questo medioevo del senso comune si contrappone il medioevo degli storici, che discute di articolazione dei poteri e di intersezione delle gerarchie, di signorie rurali e di egemonie urbane. Giovanni Conti ne parla con lo storico Marco Ferrero del Centro Studi Medievali Ponzio di Cluny.
2/4/2024 • 20 minutes, 52 seconds
Rinascimento musicale in Piccardia
Nella puntata di oggi vogliamo soffermarci sul lavoro di alcuni straordinari esponenti musicali del Rinascimento in Piccardia, compositori e cantori che la musicologia, per praticità, definisce franco-fiamminghi. Musicisti che furono iniziati al mondo delle note nelle scholae delle cattedrali divenendo cantori ed impegnati in prima persona nelle grandi e ricche liturgie capitolari ed episcopali. Amiens, Abbeville, Beauvais, Laon, Noyon, Saint-Quentin, Senlis, Soissons…. Sono solo alcuni nomi di cattedrali nelle quali fu grazie a cinque generazioni di musicisti - dal 1400 al 1550 circa - che la vita musicale europea venne fortemente caratterizzata.
1/28/2024 • 28 minutes, 41 seconds
La musica di Isabella d’Este
Nell’ambiente della musica antica le informazioni documentate riguardanti la performance practice sono così importanti da essere ossessivamente ricercate da musicisti e musicologi. A differenza dell’iconografia, che a volte può essere inficiata dal significato simbolico, un ragguaglio sull’estetica esecutiva, sulla costruzione di uno strumento, sull’organico strumentale o sul repertorio eseguito è più prezioso se l’informazione giunge da un documento, sia esso ufficiale che privato, come una lettera. Tenuto conto del fatto che Isabella d’Este era appassionata di musica nonché musicista essa stessa, facile è intuire come l’ingente corpus di missive, da e per la Marchesa, diventino una miniera d’oro in tal senso. Ecco quindi che l’ensemble Anonima Frottolisti prosegue la sua ricerca in una profonda introspezione nei meandri della musica dell’Umanesimo, focalizzandosi su di un repertorio attinto dalla lettere della Marchesa di Mantova Isabella d’Este, la cui spiccata sensibilità culturale e artistica segnò profondamente la moda dell’epoca. Al microfono di Giovanni Conti uno dei fondatori del Gruppo, Massimiliano Dragoni.
1/21/2024 • 28 minutes, 30 seconds
Amore sacro e amore profano
La puntata odierna di Quilisma non può ritenersi esaustiva del tema proposto, ma certamente vuole stimolare una riflessione su una delle possibilità interpretative di questo mistero, attraverso opere particolari e in qualche caso poco conosciute di importanti musicisti tardorinascimentali. Il tema dell’amore sacro e dell’amore profano è certamente uno dei più affascinanti, ma anche uno dei maggiormente approfonditi nell’ambito dell’estetica dell’arte. Il percorso di suoni e testi cercherà di far cogliere maggiormente i punti di convergenza tra i due tipi di amore. Nell’interpretazione dei testi sacri e profani di alcuni tra maggiori compositori rinascimentali, si potranno scorgere le forme di un sentimento unico, come se in alcuni brani o nell’elaborazione di alcuni testi gli artisti avessero riconosciuto un’affinità tra il sentimento rivolto a ciò che è umano e quello provato per le tematiche sacre.
1/14/2024 • 28 minutes, 58 seconds
Natale in musica nel Medioevo
Esattamente 800 anni fa, Francesco d’Assisi dava il via a un’esperienza di devozione e fede che ha segnato profondamente le tradizioni europee legate alla celebrazione del Natale. L’affresco nella grotta di Greccio ne da testimonianza e ci racconta dei sentimenti di un santo che non ha eguali.Se le arti plastiche e figurative si sono espresse con visibile risultato nel corso dei secoli sul tema della nascita di Cristo, la musica ha proseguito la sua strada intrapresa nei primi secoli del cristianesimo e mutata, con pregevole risultato, sino al tardo medioevo. Natale e Medioevo sono dunque divenuti un binomio caratterizzante di cui vogliamo parlare con un esperto di questi repertori, Massimiliano Dragoni dell’ensemble Anonima Frottolisti.
12/24/2023 • 30 minutes, 32 seconds
Villanella: voce del popolo
La Villanella è una forma di poesia musicale popolare e semipopolare, nata a Napoli sulla fine del sec. XV e fu propriamente la canzone popolare napoletana fino ai primi del sec. XVII. Si ricollega per le sue origini a poesie popolari napoletane più antiche, di cui riproduce il metro. La lingua caratteristica della Villanella era il dialetto napoletano, ma se ne composero anche nella lingua letteraria e in un linguaggio ibrido misto di letterario e dialettale, quale si vede in altre composizioni del tempo. Naturalmente cantava soprattutto l’amore in tutti i suoi aspetti e nei suoi vari motivi, ed era accompagnata da melodie composte da musicisti, di cui non di rado ci sono arrivati i nomi. Per merito della musica le Villanelle ebbero una gran diffusione fuori di Napoli per tutta Italia, varcarono pure le Alpi e furono musicate anche da stranieri. I musicisti che maggiormente si segnalarono nella produzione di questo genere furono, tra gli altri, Baldassarre Donati, Giovanni Gastoldi, Filippo Azzaiolo. Fuori d’Italia la Villanella fu coltivata e diffusa da Orlando di Lasso.Verso la fine del sec. XVI la villanella si trasformò nella canzonetta, modellandosi sul tipo strumentale di un’aria di danza: saggi perfetti ne diedero Orazio Vecchi e Claudio Monteverdi. A tal genere si riallacciano pure i Balletti del già citato Giovanni Gastoldi, largamente imitati in tutta Europa.
12/17/2023 • 29 minutes, 26 seconds
Quando il trovatore era ebreo
Durante il periodo turbolento, che si inserisce tra la messa al rogo del Talmud (1242-1244) e la grande deportazione del 1306, gli ebrei del Vecchio continente svolgono sostanzialmente la stessa vita quotidiana dei cristiani e hanno la stessa lingua dei paesi in cui vivono. Condividono anche lo stesso gusto per i libri, i monumenti, la gioia di vivere e persino il canto popolare.Le canzoni delle comunità ebraiche del tempo riflettono infatti la vita quotidiana degli ebrei e degli eventi, felici o tragici, che punteggiano l’esistenza umana. Sono espressione vocale di una popolazione, custode dei suoi riti e delle tradizioni. La lingua ebraica sarà conservata per le preghiere e i testi liturgici oggetto della puntata odierna di Quilisma.
12/3/2023 • 27 minutes, 55 seconds
Il senso del Medioevo
Qual è il senso del medioevo? In che cosa gli siamo debitori? Perché studiarlo o insegnarlo? In un breve e densissimo scritto pubblicato dall’editore Donzelli, uno storico insigne come Giuseppe Sergi prova a cimentarsi con le domande più radicali. Il punto di partenza è il “luogo comune medioevo”, quella deformazione prospettica che ci porta a leggere tutta una lunga fase storica come un altrove o come una premessa. Nell’altrove negativo ci sono povertà, fame, pestilenze, disordine politico, soperchierie dei latifondisti sui contadini, superstizioni del popolo e corruzione del clero. Nell’altrove positivo ci sono tornei e vita di corte, elfi e fate, cavalieri fedeli e principi magnanimi. Ma è altrettanto discutibile l’idea del medioevo come premessa dei secoli successivi: del capitalismo, dello Stato moderno, della borghesia. A questo medioevo del senso comune si contrappone il medioevo degli storici, che discute di articolazione dei poteri e di intersezione delle gerarchie, di signorie rurali e di egemonie urbane. Giovanni Conti ne parla con lo storico Marco Ferrero del Centro Studi Medievali Ponzio di Cluny.
11/26/2023 • 20 minutes, 47 seconds
Cristiani contro cristiani: massacri ed eresie
I Catari furono seguaci di dottrine ereticali dualiste, diffuse in area cristiana durante il Medioevo contrapponendosi alla chiesa cattolica. L’appellativo Catari- Catharos fu loro applicato a partire dal 1163 dall’abate Ecberto di Schönau (c.1132-1184) che scrisse contro di loro. I catari chiamavano se stessi boni homini, boni christiani, perfecti. Sono conosciuti anche più frequentemente come albigesi, dalla città di Albi, una delle roccaforti catare in Francia. La dottrina dei catari vedeva il bene e il male come forze in continuo conflitto che si propagò soprattutto nel sud della Francia e nell’Italia settentrionale, dove si fece portatrice delle istanze innovatrici e moralizzatrici che avevano animato, già dagli inizi dell’XI secolo, vari gruppi fautori della povertà volontaria e della vita evangelica. Avversati dalla chiesa e dal papato, subirono le feroci persecuzioni dell’Inquisizione.
11/19/2023 • 28 minutes, 41 seconds
Allegri: il “Miserere” che ha fatto la storia
Una delle composizioni più famose dell’esperienza musicale tardorinascimentale è certamente il “Miserere” che Gregorio Allegri (in una stampa d’epoca) compose nella prima metà del Seicento. Una pagina musicale straordinaria che ebbe larga diffusione dopo che nel 1880 venne pubblicato a cura di una casa editrice inglese. La peculiarità del “Miserere” di Allegri, come più volte sottolineato dagli studiose di questo cantore-compositore, non è nell’uso di tecniche innovative o di artifici melodici o armonici, ma paradossalmente nella sua apparente semplicità. Il carattere musicale è strettamente legato ai luoghi sacri, al punto che l’impatto emotivo al di fuori di tali contesti non è apprezzabile. Si può immaginare che il sovrapporsi delle note del “Miserere” all’interno di una chiesa, con la sua ridondanza naturale, trovi in esse la sua naturale fonte d’origine e la sua naturale cassa di risonanza emotiva. Ma questa musica veniva eseguita come fu scritta?
11/12/2023 • 29 minutes, 30 seconds
Venezia prima dei Dogi
Venezia nell’Età di Mezzo fu una componente essenziale del panorama politico, economico, culturale e storico artistico del Mediterraneo orientale. Il Ducato delle Venezie infatti è stato la via di ingresso di merci, idee e persone provenienti dal Crescente Fertile, dall’Anatolia e dalla Penisola balcanica senza contare il fondo del Mar Nero.Ci è parso dunque utile per gli ascoltatori di Quilisma mettere a fuoco lo sviluppo storico e quindi anche artistico espresso dalla realtà veneziana. Per farlo abbiamo chiesto allo storico Marco Ferrero di essere al microfono di Giovanni Conti.
11/5/2023 • 29 minutes, 30 seconds
Medioevo mediterraneo
Il Mediterraneo e la musica, un rapporto forte e stretto al punto che, si potrebbe dire che nulla rivela il destino del Mediterraneo come la sua musica. Ciò che vogliamo ripercorrere oggi è quella miscela di suoni, ritmi e parole suadentemente fusi e tesi alla restituzione di quel concetto di “ben vivere” auspicato dagli arabi di Spagna e Sicilia. Una tradizione che abbiamo perso e che vale la pena di recuperare e che trae origine da un tempo in cui le dominazioni politiche non ostacolavano gli scambi culturali tra i popoli. Ciò che ascolteremo rappresenta una parte del discorso e dunque ho scelto un repertorio che potesse sufficientemente esprimere il mondo musicale del XIII secolo dalla Spagna alla Sicilia fino alle terre dei greci e dei turchi. Composizioni profane e sacre che si mescolano nel rispetto delle etnie e dei credo religiosi; facendo scoprire un mondo, impensabile per certuni, in questo secolo di stravolgimenti e di irriverenze etniche e cultural
10/29/2023 • 29 minutes, 47 seconds
Emanciparsi con la musica nel Medioevo
Con la fine delle grandi invasioni barbariche, nell’Europa del tardo medioevo, si ha una generale crescita del benessere economico e, nonostante le carestie continuino a mietere vittime, anche un diffuso aumento demografico. Commercio e agricoltura si potenziano, le città si ingrandiscono, sorgono nuovi borghi e castelli e si definiscono le maggiori corti presso le principali città europee, che subito divengono importanti centri di sviluppo culturale e artistico, nascono le prime corporazioni di insegnanti ed allievi che presto diventeranno università.
Anche se il cristianesimo rimane fondamentale motivo ispiratore di tutte le espressioni artistiche, progressivamente si affacciano nuove esperienze che tendono a distaccarsi dalla pratica religiosa ed hanno come oggetto l’uomo con i suoi sentimenti o sono ispirate dall’ambiente naturale.
La pratica musicale quindi non è più soltanto legata alla preghiera ma inizia ad acquisire un valore espressivo autonomo, una maggiore dignità artistica.
10/22/2023 • 27 minutes, 58 seconds
Torquato Tasso nella musica di de Wert
Giaches de Wert, il celebre maestro di cappella del ducato dei Gonzaga, fu il primo a mettere in musica alcune ottave della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso. I risultati musicali raggiunti da Wert dovettero sorprendere non poco lo stesso poeta quando nel 1586 vide il musicista pubblicare l’Ottavo Libro a 5 voci dove sono presenti ben sei madrigali che mettono in musica dodici stanze della Gerusalemme. Nel 1590 si unisce alla cappella musicale dei Gonzaga un promettente compositore e suonatore di viola poco più che ventenne: Claudio Monteverdi che nel Terzo Libro del 1592 fa comparire accenti intensamente drammatici in particolare proprio nelle due terzine della Gerusalemme: Vivrò fra i miei tormenti (canto di disperazione di Tancredi per la morte di Clorinda) e Vattene pur crudel (l’ira di Armida respinta).Anche Luca Marenzio, all’epoca unanimemente riconosciuto come il miglior compositore di madrigali, dedicò alla Gerusalemme il brano di esordio del Quarto Libro a 5 voci del 1584. Furono dunque certamente i madrigali di Wert, Marenzio e Monteverdi che portarono nel 1594 Tasso a dire «possono i poemi eroici esser con quella sorte di musica ch’è perfettissima».
10/15/2023 • 29 minutes, 28 seconds
I tesori di Josquin
Seconda puntata in compagnia di Walter Testolin Sono da poco trascorsi i 500 anni dalla morte di Josquin Desprez, uno dei più straordinari compositori del Rinascimento al punto da essere definito dai suoi contemporanei il Michelangelo della musica.Nacque e morí a Condé-sur-l’Escaut, nell’attuale Belgio, ma la sua vita la trascorse per la maggior parte tra la Francia e l’Italia al servizio degli Sforza e del Papa. Josquin, come viene comunemente chiamato, fu un autentico rinnovatore della poetica e dell’arte musicale: tutte le ricchezze contrappuntistiche della seconda scuola fiamminga sono da lui conservate e sfruttate, ma - dalla prima fase della sua carriera di compositore fino all’ultima - sono sempre maggiormente rivalutate ai fini d’un intenso, imperioso lirismo, proprio di un’arte eminentemente soggettiva e drammatica.Ce lo conferma al microfono di Giovanni Conti il maestro Walter Testolin che, alla testa del suo Ensemble De Labyrintho, da sempre ha approfondito la musica di Josquin e recentemente pubblicato per la casa discografica Baryton uno straordinario CD del titolo “In Principio“.
10/8/2023 • 29 minutes, 28 seconds
I tesori di Josquin
Sono da poco trascorsi i 500 anni dalla morte di Josquin Desprez, uno dei più straordinari compositori del Rinascimento al punto da essere definito dai suoi contemporanei il Michelangelo della musica.Nacque e morí a Condé-sur-l’Escaut, nell’attuale Belgio, ma la sua vita la trascorse per la maggior parte tra la Francia e l’Italia al servizio degli Sforza e del Papa. Josquin, come viene comunemente chiamato, fu un autentico rinnovatore della poetica e dell’arte musicale: tutte le ricchezze contrappuntistiche della seconda scuola fiamminga sono da lui conservate e sfruttate, ma - dalla prima fase della sua carriera di compositore fino all’ultima - sono sempre maggiormente rivalutate ai fini d’un intenso, imperioso lirismo, proprio di un’arte eminentemente soggettiva e drammatica.Ce lo conferma al microfono di Giovanni Conti il maestro Walter Testolin che, alla testa del suo Ensemble De Labyrintho, da sempre ha approfondito la musica di Josquin e recentemente pubblicato per la casa discografica Baryton uno straordinario CD del titolo “In Principio“.
10/1/2023 • 29 minutes, 43 seconds
Il silenzio del cielo
9/24/2023 • 0
Cronaca di un pellegrinaggio medievale (2./2)
®Parlare del Viaggiare nel Medioevo significa stare al fianco di uomini e donne in cammino sulle strade dell’Europa seguirli quando si imbarcano su navi che li portano verso l’agognata meta. Uomini e donne spesso scarsamente nutriti, provati dalle asprezze del viaggio, completamente abbandonati alla loro fede che forse da loro anche un sostegno fisico quale conseguenza della forza spirituale che la devozione e il sacrificio vissuto nel nome della devozione stessa sa infondere. Nella seconda puntata dedicata al viaggio nel Medioevo era inevitabile parlare di via Francigena. La Via Francigena, è conosciuta come la lunga via che parte da Canterbury e giunge fino a Roma alla tomba dell’apostolo Pietro. Nell' anno 990 d.C. il vescovo Sigerico partì da Canterbury alla volta di Roma e nel corso del suo viaggio prese nota di tutto il percorso fornendoci un incomparabile diario di viaggio. Sull’origine della Francigena il noto medievista Franco Cardini ha però un’altra idea: ce ne parla nella puntata odierna di "Quilisma".La trasmissione settimanale torna sul tema del pellegrinaggio con uno sguardo diverso. Una pratica devozionale e penitenziale per lo più collettiva e rituale verso il santuario dove sono conservate reliquie dalle virtù sovrannaturali di Gesù, della Madonna o dei santi. I principali luoghi di destinazioni dei fedeli europei sono state e lo sono ancora oggi, la Terra Santa e Roma, cui nel 950, con il pellegrinaggio di Gottschalk vescovo di Le Puy, si è aggiunto quello di Santiago di Compostela.Ma se oggi raggiungere un santuario con i mezzi moderni risulta facile, nel Medioevo come ci si muoveva e soprattutto chi affrontava un viaggio per vie tanto impervie?Lo abbiamo chiesto al celebre medievista prof. Franco Cardini, docente nell’Istituto Italiano di Scienze Umane, e alla dottoressa Gabriella Bartolini, coautori di "Nel nome di Dio facemmo vela. Viaggio in Oriente di un pellegrinaggio medievale".Prima emissione domenica 12 dicembre 2021
8/27/2023 • 29 minutes, 15 seconds
Cronaca di un pellegrinaggio medievale (2./2)
8/27/2023 • 0
Cronaca di un pellegrinaggio medievale (1./2)
®Parlare del Viaggiare nel Medioevo significa stare al fianco di uomini e donne in cammino sulle strade dell’Europa seguirli quando si imbarcano su navi che li portano verso l’agognata meta. Uomini e donne spesso scarsamente nutriti, provati dalle asprezze del viaggio, completamente abbandonati alla loro fede che forse da loro anche un sostegno fisico quale conseguenza della forza spirituale che la devozione e il sacrificio vissuto nel nome della devozione stessa sa infondere. Nella seconda puntata dedicata al viaggio nel Medioevo era inevitabile parlare di via Francigena. La Via Francigena, è conosciuta come la lunga via che parte da Canterbury e giunge fino a Roma alla tomba dell’apostolo Pietro. Nell' anno 990 d.C. il vescovo Sigerico partì da Canterbury alla volta di Roma e nel corso del suo viaggio prese nota di tutto il percorso fornendoci un incomparabile diario di viaggio. Sull’origine della Francigena il noto medievista Franco Cardini ha però un’altra idea: ce ne parla nella puntata odierna di "Quilisma".La trasmissione settimanale torna sul tema del pellegrinaggio con uno sguardo diverso. Una pratica devozionale e penitenziale per lo più collettiva e rituale verso il santuario dove sono conservate reliquie dalle virtù sovrannaturali di Gesù, della Madonna o dei santi. I principali luoghi di destinazioni dei fedeli europei sono state e lo sono ancora oggi, la Terra Santa e Roma, cui nel 950, con il pellegrinaggio di Gottschalk vescovo di Le Puy, si è aggiunto quello di Santiago di Compostela.Ma se oggi raggiungere un santuario con i mezzi moderni risulta facile, nel Medioevo come ci si muoveva e soprattutto chi affrontava un viaggio per vie tanto impervie?Lo abbiamo chiesto al celebre medievista prof. Franco Cardini, docente nell’Istituto Italiano di Scienze Umane, e alla dottoressa Gabriella Bartolini, coautori di "Nel nome di Dio facemmo vela. Viaggio in Oriente di un pellegrinaggio medievale".Prima emissione domenica 05 dicembre 2021
8/20/2023 • 29 minutes, 39 seconds
Cronaca di un pellegrinaggio medievale (1./2)
8/20/2023 • 0
Costruire il Medioevo (6./6)
®Sesto ed ultimo degli incontri con il medievista Marco Ferrero alla scoperta a volo d’uccello dei passaggi fondamentali che contribuirono alla costruzione del Medioevo. Dopo esserci addentrati nella conoscenza di Franchi e Longobardi e dopo aver posto attenzione sui Carolingi, che con Carlo Magno, come dinastia, per prima salì sul trono del Sacro romano impero, oggi è la volta dell’Europa come dato di fatto. L’organizzazione data all’Impero da Carlo anche in termini amministrativi, costituì il modello anche dopo la sua morte, reggendo le sorti di quella larga unione di domini, popoli e culture che di lì a poco avrebbe visto ascendere al trono la dinastia ottoniana con Ottone I (nell’immagine)Prima emissione domenica 3 aprile 2022
8/6/2023 • 29 minutes, 12 seconds
Costruire il Medioevo (6./6)
8/6/2023 • 0
Costruire il Medioevo (5./6)
®Continuano gli incontri con il medievista Marco Ferrero alla scoperta a volo d’uccello dei passaggi fondamentali che contribuirono alla costruzione del Medioevo. Dopo esserci addentrati nella conoscenza di Franchi e Longobardi si torna a parlare di Franchi per focalizzare l’attenzione sui Carolingi, dinastia che successe ai Merovingi e, con Carlo Magno, per prima salì sul trono del Sacro romano impero realizzando una larga unione di domini, popoli e culture, e restituendo all'Europa la fisionomia politica e il prestigio perduti con la fine dell'Impero romano. Prima emissione: domenica 27 marzo 2022
7/30/2023 • 26 minutes, 57 seconds
Costruire il Medioevo (5./6)
7/30/2023 • 0
Costruire il Medioevo (4./6)
®Prosegue il percorso a grandi tappe di analisi della costruzione dell’identità europea attraverso le popolazioni che ne hanno fatto la storia. Se Siamo abituati a pensare alla fine dell’impero di Roma come al reale conclusione di un’esperienza oppure, al più, al suo trasferimento in oriente, dove Costantinopoli sostituisce una capitale non più attiva, la realtà risulta diversa. Oltre ai già citati Franchi, i Longobardi ebbero un ruolo fondamentale che già abbiamo introdotto nella scorsa puntata. Oggi, sempre con l’aiuto del medievista Marco Ferrero, ne comprendiamo meglio le caratteristiche e le cause che ne determinarono l’ascesa, ma soprattutto la disfatta.Prima emissione domenica 20 marzo 2022
7/23/2023 • 29 minutes, 40 seconds
Costruire il Medioevo (4./6)
7/23/2023 • 0
Costruire il Medioevo (3./6)
®Siamo abituati a pensare alla fine dell’impero di Roma come alla reale conclusione di un’esperienza oppure, al più, al suo trasferimento in oriente, dove Costantinopoli sostituisce una capitale non più attiva. In realtà, nel sud della Francia, il connubio tra l’aristocrazia senatoria romana e la classe dirigente di origine locale, unite all’episcopato cattolico sempre più potente, pone le basi di quello che sarà di lì ad alcuni secoli l’impero carolingio. Dopo aver affrontato il tema dei FRANCHI, Giovanni Conti entra nel mondo dei LONGOBARDI insieme allo storico del Medioevo Marco Ferrero presidente del Centro Studi medievali ‘Ponzio di Cluny’.Prima emissione domenica 13 marzo 2022
7/16/2023 • 29 minutes, 27 seconds
Costruire il Medioevo (3./6)
7/16/2023 • 0
Costruire il Medioevo (2./6)
7/9/2023 • 0
Costruire il Medioevo (1./6)
7/2/2023 • 0
La musica della Duchessa
6/25/2023 • 0
Improvvisar all'organo
6/18/2023 • 0
Musica, splendore dei Gonzaga
6/11/2023 • 0
Salvato dalle acque (2./2)
6/4/2023 • 0
Quando le donne cantano l’amore
8/15/2021 • 0
La musica del Doge
6/13/2021 • 0
Quando la musica canta Petrarca (3./3)
6/6/2021 • 0
Quando la musica canta Petrarca (2./3)
5/30/2021 • 0
Quando la musica canta Petrarca (1./3)
5/23/2021 • 0
Dante alla guerra
5/16/2021 • 0
Capitane d'industrie
5/9/2021 • 0
Rinascimento, musica per tutti
5/2/2021 • 0
I mille volti della donna in musica
4/25/2021 • 0
Cercar tesori
4/18/2021 • 0
Alle origini del Monachesimo
4/4/2021 • 0
Alle origini del Monachesimo
3/28/2021 • 0
Alle origini del Monachesimo
3/21/2021 • 0
Alle origini del monachesimo
3/14/2021 • 0
Alle origini del monachesimo
3/7/2021 • 0
Gregorio Magno: Papa, politico e scrittore
2/28/2021 • 0
La fabula di Orfeo (2./2)
2/21/2021 • 0
La fabula di Orfeo (1./2)
2/14/2021 • 0
Landini stella della musica trecentesca
2/7/2021 • 0
Musica, arma spirituale di Caterina da Bologna
1/31/2021 • 0
Clerici vagantes, musica e trasgressione
1/24/2021 • 0
Longobardi, maestri di fitoterapia
1/17/2021 • 0
La musica eterna di Giovanni Legrenzi (2./2)
12/20/2020 • 0
La musica eterna di Giovanni Legrenzi
12/20/2020 • 0
Trovatori: i primi cantautori
12/6/2020 • 0
Trovatori: i primi cantautori
11/29/2020 • 0
L’eredità del passato per la ritualità di oggi: il caso della musica ebraica