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Libri Per Il Successo - Crescita Personale da Strada

Italian, Education, 1 season, 88 episodes, 1 day, 3 hours, 23 minutes
About
Libri per il successo si presenta come un podcast dove si propone all’ascoltatore un libro che possa fornire spunti per migliorare la sfera personale e professionale. Ogni due settimana un libro- un argomento una pillola pratica, se mettiamo insieme podcast dopo podcast nell’arco di un periodo ci troviamo ad assimilare una serie di strumenti che di danno una marcia in più. Ovviamente i libri vanno letti e questo programma è pieno di opinioni e aneddoti personali del suo autore, non intende essere un riassunto bensì una chiacchierata motivazionale con gli ascoltatori.
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Mastery -Robert Green #84

EPISODIO 84- MASTERY -ROBERT GREEN   SITO: www.libriperilsuccesso.com CORSI: https://libriperilsuccesso.com/impara/ COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/   Trascrizione del podcast Questo è il primo episodio del 2024 e molti mi hanno scritto per chiedermi cosa stesse succedendo, perché non usciva il podcast, grazie per avermi aspettato. Sono stato oberato dagli impegni   Un altra piccola novità, dato che i saluti sono troppi e non riesco a portarli più nel podcast ma mi emozionava farlo e ne sono rammaricato, ho deciso di fare un altra cosa. se qualcuno di voi desidera fare una dedica a una persona speciale, a un compagno e o compagna a un amico in difficoltà, scrivetemi raccontatemi e ritaglierò un piccolo spazio nel podcast per dare qualche parola di supporto a questa persona e voi potete farglielo sentire magari per  sollevare il morale, motivarla aiutarla, mandatemi le vostre dediche al sito www.libriperilsuccesso.com trovate un formulario per scrivermi ce pure la mail o mandatele su LinkedIn o instagram. Anche se lego molto di più LinkedIn. Vi aspetto, mi mandate il nome, il paese, quello che volete dirgli e io lo faccio, ovviamente vi avviso di quando esce il podcast con la dedica cosicché potete stare attenti e inviarlo a questa persona. ci ho pensato sotto le feste, mi pare una cosa carina.      Bruce lee diceva: Non temo l’uomo che ha allenato 10 mila calci diversi, temo l’uomo che ne ha allenato uno solo 10 mila volte. Sti Cazzi quanto ha ragione ragione bruce   La società è cambiata, basta andare indietro una generazione, i nostri genitori, entravi in un azienda, ci rimanevi 30 anni, facevi una famiglia, una casa, eri protetto in qualche modo, oggi quella protezione è crollata, sia da parte di un azienda, che ti prendeva dalla culla alla bara professionale, sia dalla comunità, i grossi nuclei famigliari si sono sgretolati in qualche modo, ho come la sensazione che le persone sono molto sole, dipendono da loro stessi e dalle loro abilità. Tantissimi cambi succedono in pochissimo tempo, e sta diventando difficile stare al passo.    Ma ce una strada che il libro dal quale prendiamo spunto oggi suggerisce.  Mastery di Robert Green. Mastery vuol dire padronanza, dominare una qualche tipo di abilità cosi tanto da diventarne padrone. Tu puoi essere un esperto, magari all’interno di un azienda, ti licenziano e sei a casa, ma sei uno che ha una padronanza di qualcosa, se ti licenziano nessuno te la porta via e qualcun’altro ti viene a chiamare.  Diventi difficile da sostituire ed estremamente richiesto dal mercato. E i lavori stanno cambiando, il designer si trova a lottare contro canva, il traduttore con google translator, lo scrittore con chat gpt. Il cassiere con la cassa automatica le compagnie fanno outsourcing n parti del mondo dove il costo del lavoro è più economico. e sarà sempre peggio. Come facciamo allora a diventare padroni di un abilità che ci permetta di sopravvivere bene a questi cambiamenti. Come facciamo a capire qual’è questa abilità e come possiamo svilupparla cosi bene e cosi tanto da diventarne padroni, acquisire il Mastery, titolo del testo di oggi, questo è libro per il successo crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone e siamo all’episodio ochenta ycuatro.    Nasciamo, entriamo in un sistema scolastico, e a un certo punto della vita realizzi che dovrai guadagnarti da vivere e le persone a quel punto prendono una strada, ci sono strade chiare, studiare legge, studiare medicina, tracciare una linea che più o meno sai dove va a finire, altri invece e mi includo, hanno una carriera a zig zag, prendono una scelta, poi un altra, non sanno manco perché, senza una direzione e si trovano dopo qualche anno ad avere una serie di strumenti e conoscenze segmentate e non sanno bene definire che tipo di professionisti sono.E probabilmente dopo 10-15 anni di professione non sai bene come ci sei finito. Hai 40 anni, ti giri e non sai che cazzo e successo. Non vuol dire che tu non sia professionalmente forte, ma puoi comprendere che molte delle scelte che hai preso sono dovute a ragioni esterne. I soldi, magari il luogo dove vuoi lavorare. Dipendono dalle coincidenze, e non ci fermiamo mai a guardare indietro e osservare quello che sta succedendo. Non ce un senso. Non ce una visione, non ce uno scopo. Manca quella curiosità primordiale che da bambini per esempio ci affascinava. Ve la ricordate qualora la vostra?   Steve Jobs quando aveva 6 anni vede nel suo garage un sacco di apparecchiature elettroniche che lo catturano, lo affascinano. Quando Albert Einstein riceve una bussola da suo padre ancora bambino ne rimane ammaliato e comincia ad affascinarsi a queste forze dell’universo che non si vedono ma esistono come il magnetismo che muove la bussola. Tutti abbiamo un momento rivelatore da bambini che ci cattura, ma poi crescendo ce ne dimentichiamo, lo chiudiamo in un cassetto e andiamo avanti seguendo le pressioni esterne, per esempio io ero innamorato dei dinosauri, li conoscevo tutti, giocavo con le miniature, sapevo tutto e volevo libri riviste sui dinosauri, e archiviavo le informazioni li catalogavo.quando usci jurrassic park mi misi a piangere. Oggi faccio il venditore chissà avrei dovuto fare l’archeologo, ma ce una cosa che ricordo della mia infanzia che in qualche modo è tornata da me, l’ho ritrovata, m ci sono ricollegato. ero bravissimo a scuola a fare una sola cosa, per il resto ero nella media o pure sotto la media per la naturale inclinazione a non fare un cazzo. Ero un fenomeno già alle scuole medie a fare riassunti. Se prendevo un testo trovavo i due o tre punti importanti e li estrapolavo, ero portato per riassumere, tirar fuori poco da tanto. E in maniera naturale. Oggi il mio podcast richiede questa abilità, probabilmente è l’abilità più importante che mi ha permesso di prendere libri da 200-300 pagine e tirarci fuori 10 minuti di podcast. In qualche modo ho ritrovato una vocazione una curiosità primordiale e l’ho sviluppata in età adulta.   Tutti abbiamo una voce che sentiamo, una vocazione, una curiosità primordiale come la chiama Robert Green ed il primo passo, lui ha un ipotesi molto affascinante, pensa che le persone di estremo successo sono quelle che si collegano prima a questa vocazione, se lo capisci a sei anni e lo porta avanti tutta la vita è ovvio che qualcosa la combini, se lo capisci a 40 hai meno tempo, ma puoi certamente fare tante cose stupende per te e per gli altri, il problema è se lo non capisci mai. Vai a fare una vita che non è tua. Ma è frutto di influenze esterne. È quel senso di destino di scopo che senti tra le vene che ti porta a fare scelte diverse dalle persone    Michael Farady, uno scienziato inglese, quello che ha inventato la gabbia di Farady. Nasce 1790 in Inghilterra, il padre era un fabbro, un fabbro in quei tempi sta nella scala molto bassa della società. Nonostante questo diventò uno dei più importanti ricercatori scientifici sui campi elettromagnetici  Potrebbe sembrare la storia di un uomo che ha superato gli ostacoli, ma non si spiega, nel 1790 il figlio di un fabbro non può diventare uno scienziato. Perché dovevi entrare in un Università, fare una scuola prima tipo eaton o un istituto molto upper class, era pressoché impossibile che una persona di quella classe sociale nell’Inghilterra del 1700 diventasse uno scienziato, uno dei più importanti della storia. Da quando era un bambino venendo da una famiglia estremamente religiosa aveva quella forte convinzione che dio fosse dappertutto, che la fede fosse una forza invisibile ma che si esisteva, quindi parliamo di uno che già crede che ci siano forze che hanno un impatto, ma che non si vedono, e questa è la base di molte scienze. Tu non vedi l’elettricità, ma ce, non vedi un campo elettromagnetico ma ce.  Un giorno il piccolo Michael entra in una libreria e rimane ammaliato dai libri di scienza, e mostra un entusiasmo spaventoso tanto da incuriosire il proprietario della libreria che gli offre un lavoro come fattorini nella libreria. Il suo entusiasmo e il modo in cui si dedicava al lavoro gli porta una promozione ad apprendista rilegatore cosa che lo faceva salire nella classe sociale di quei tempi era già un grande successo, e grazie al suo entusiasmo il proprietario gli offre qualcosa che non aveva mai offerto a nessuno, la possibilità di portarsi a casa i libri del negozio e poterli studiare. E lui lo fa, ma in un modo che nessun altro avrebbe fatto. Prende tutti i libri di chimica, elettricità scienza, e li divora. Ma poi trova un libro che gli cambia la vita, uno dei primi libri di crescita personale mai scritti, che si chiama the irmpovment of the mind, come migliorare la mente, anche se non sei stato ammesso o hai avuto l’opportunità di studiare, boom, quello non solo lo legge ma lo applica e comincia a studiare tutto quello che può in un modo molto diverso. Faraday porta lo studio a un altro livello, comincia a scrivere note, a disegnare diagrammi e mette tutto in dei quaderni e crea un enciclopedia di scienza. Un giorno un famoso scienziato entra nella libreria, e il proprietario gli fa vedere quello che questo ragazzo di 17 ha fatto e da li tutto inizia. Questo scienziato lo invita a delle lezioni e conosce un famoso ricercatore Humphry Davy. Quel mondo o affascina ma sa che non sarebbe mai potuto entrare nel circolo accademico, allora comincia a scrivere lettere offrendosi come apprendista a tutti i ricercatori del momento includendo hUMPHRY davy, che per coincidenza, o magia, rimane cieco temporalmente per un incidente durante un esperimento, e accetta Michael Faraday come apprendista per una settimana, dove il ragazzo va oltre le aspettative. E dopo quella settimana di lavoro eccezionale, passano qualche mese dove lui insiste a scrivere, e finalmente gli viene offerto il lavoro di assistente di Davy. Dove finalmente ha la possibilità di sperimentare e vivere il laboratorio, e comincia la sua carriera divina che lo porta entrare nella royal accademia e diventare uno degli scienziati più importanti della storia del mondo.   Come ha fatto? Coincidenze, magia, culo, uno può prendere la sua storia e trovarci un senso ma la ragione principale per la quale gli successe tutto quello che gli successe era dovuto a qualcosa altro. Se io fossi entrato in quella libreria, non mi sarei letto tutti i libri, non avrei scritto quell’enciclopedia, non avrei avuto quella persistenza che crea le opportunità, lui lo ha fatto. La persistenza è l’elemento più importante nel raggiungere il dominio di qualcosa. Per acquisire padronanza. E se lo mischi con la tua curiosità primordiale diventa un mix esplosivo Per sbloccare questo super potere, che è molto difficile, ma si può fare, serve una serie di passi.     Primo -Collegarsi con la curiosità primordiale, cosa ti eccita ti appassiona ti permette di fermare il tempo e non pensare a nulla quando la stai facendo, cos’e quella cosa? Tutti abbiamo qualcosa di unico. Ma tutto quello che ci motiva ci ispira ed è modo solo da questo prima o poi va svanendosi, deve essere un progetto un cammino, che non abbandoni, un progetto dove la meta e l’obiettivo ti interessano meno del processo, mentre lo fai godi, migliori, impari, e per tanto dove ti porta è meno importante da chi stai diventando mentre lo fai, e lo senti sulla pelle, ricollegati con la curiosità primordiale, con quella tua unicità che ti rende speciale, che amavi da bambino che ti prendeva tutta l’attenzione, torna indietro e trova questa curisotà. Robert green consiglia di scrivere per 20 minuti su un quaderno la risposta a questa domanda, cosa amavo prima che le pressioni sociali e la scuola, gli amici i genitori il capo entrassero nella mia vita.   Il secondo passo- imparare tutto quello che si può imparare su questo argomento. E imparare è più importante di tutto il resto, più dei soldi, più della posizione sociale dello status, degli oggetti, scegli una strada che ti cambi che ti insegni segui l’apprendimento, se pensi solo ai soldi non raggiungila padronanza di qualcosa, imparare e evolvere va messo davanti ai soldi   Il terzo- una volta che hai acquisito tutte queste abilità informazioni e hai imparato tutto quello che si poteva imparare da un argomento, uniscilo a modo tuo, metti insieme tutto in un modo personale, in un modo che solo tu puoi fare grazie a quello che è stata la tua storia, risalta l’unicità, e non ci sarà niente uguale, e questo ti rende diverso, ti rende speciale.  —Abbiamo anche tutti qualcosa che odiamo, che evitiamo, che non vogliamo fare di questa passione,    Torna indietro e osserva la tua carriera, quando hai cambiato strada, e pensa a questa carriera come qualcosa che hai creato tu non qualcosa che sia successo, pensa ai quei momenti dove hai cambiato strada e perché, a tutto quello che hai appreso e come metterlo insieme e assemblarlo e trasformarlo in qualcosa che ami, in qualcosa che ti dia un senso, in qualcosa che quando torni a casaoinvece che accendere la tele ti metti a lavorare con emozione a questa visione, a questo progetto.    Io ho deciso un giorno di diventare una persona che si sforza, che non si arrende, che lavora ogni giorno per diventare un pochino migliore, solo un poco, vivo la vita in blocchi di 24 ore, ma in queste ventiquattr’ore ci metto sempre qualcosa per migliorare il fisico, la mente lo spirito, anche se fosse mezzo ora, un piccolo passo, e domani un altro, perché se non lo faccio non lo fa nessuno per me. Trova la tua direzione, poi il ritmo non diventa cosi importante, se fai un passo dopo l’altro per diventare padrone del tuo destino alla fine qualcosa di magico succede. Ne sono certo   Grazie e aspetto le vostre dediche  
1/31/202415 minutes, 7 seconds
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Maktub - PauloCoelho #83

EPISODIO 83- MAKTUB -PAULO COELHO   SITO: www.libriperilsuccesso.com CORSI: https://libriperilsuccesso.com/impara/ COACHING: https://libriperilsuccesso.com/migliora/   Trascrizione del podcast Ultimo capitilo di libri per il successo per questo 2023. Episodio 83, questo è un podcast di Davide Mastrosimone, mi trovate sul sito www.libriperilsuccesso.com   Desidero accompagnarvi in questo finale di anno con un episodio diverso. Vorrei che fosse un monito a tutte le persone che stanno male. Che soffrono, ogni giorno, senza mostrarlo. Mi rendo conto sia qualcosa di doloroso. E vorrei fare due cose essenzialmente, la prima è condividere una personale visione della vita, e la seconda leggervi alcune storie tratte dal libro MAKTUB di Paulo Cohelo, storie per riflettere e per scaldare l’animo.   Io ho fatto un salto recentemente. Non è la prima volta. Ma questa volta è da una vetta altissima, la più alta di tutte per me. Mi sono buttato da una montagna. E fa paura. Manca il fiato, ci sono giorni dove l’ansia prende il sopravvento. Quando l’attività mentale tossica brucia le giornate. Quando salti devi considerare che il prezzo del progresso e del tuo cambiamento è il dolore. Ne devi essere consapevole.   Molti vivono fermi sulla vetta della montagna e guardano gli altri saltare, fanno una vita agiata, comoda, spengono quella vocina che gli dice di fare qualcosa, non l’ascoltano più. E va benissimo. Solo che chi intraprende un percorso di trasformazione quella vocina inizia a sentirla sempre di più, e alla fine salta. Ma saltare dalla vetta implica una serie di problematiche.  Una su tutte, devi avere fede che si apra il paracadute. O ti schianti, finisci in mille pezzi. È estrema la questione. Ma il paracadute non si apre subito.  All’inizio del salto sei felice, te la godi, vedi il panorama, ogni tanto di giri e guardi le persone che son rimaste, diventano sempre più piccoline, poi il volo va avanti e ce un punto dove dovrebbe aprirsi il paracadute, ma non si aprirà, non si apre subito. Continui a scendere, e ti godi un pò meno la vista, inizi ad aver paura. Voglio dirvi una cosa, quel cazzo di paracadute, si deve aprire.    A chiunque sia in volo, abbiate fede, credeteci, fate ogni giorno un passettino in più, pensando che si aprirà. Perchè si apre amici. Non quando volete voi, non come volete voi, qualche botta la prendi, vi schianterete su qualche roccia, farà male, vi romperete qualche costola, fare malissimo, ma dovete avere una ferma speranza che si aprirà.   E per chi non ha ancora trovato il coraggio di saltare, ricordatevi La magia che cercate nella vita la trovate dietro la paura. Non voglio solamente esistere in questa vita, voglio vivere. E di conseguenza, saltare.   Abbiamo da fare una scelta la mattina quando ci alziamo e la sera quando andiamo a dormire. Nella nostra testa ci sono due lupi feroci, che ogni giorno si guardano negli occhi e si sbranano, quello che vince prende il sopravvento. Un lupo rappresenta i pensieri che tu domini e gestisci, il silenzio nella mente, i pensieri basati sulla realtà e sulla speranza, sull’amore sulla gratitudine l’altro rappresenta la tossicità, la negatività il dramma la catastrofe la distruzione logorante della tua mente, il passato e futuro.  ogni mattina e ogni sera devi scegliere quale dei due lupi nutrire. Quando vai a letto, inserisci un immagine speranzosa verso il domani, quando ti alzi di a te stesso che sarà un bel giorno. Anche se non hai voglia, anche se tutto ti dice di non fare certe cose, falle lo stesso.      Ora lasciate che vi legga alcune storielle tratte dal libro Maktub, di Paulo Cohelo, non ve le commento, le leggo e lascio un piccolo spazio tra una e l’altra, sono quelle che mi hanno colpito di più, mi hanno fatto pensare, poi ognuno ci trova qualcosa di diverso di soggettivo di personale, fatto sta che se vi trovate in dei momenti difficili, aprite questo libro, anche a caso, e leggete un paio di storie, sentite una specie di tepore che vi riscalda l’animo.   
12/28/202318 minutes, 5 seconds
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EGO - Leonardo Dri #82

EPISODIO 82 - EGO - LEONARDO DRI   SITO - www.libriperilsuccesso.com PARLA CON DAVIDE -https://libriperilsuccesso.com/migliora/  CORSO DI LINGUAGGIO DEL CORPO -https://libriperilsuccesso.com/courses/impara-le-basi-del-linguaggio-del-corpo/ Trascrizione dell'episodio Un paio di settimane fa per il primo podcast di dicembre ho intervistato un autore veneto, Leonardo Dri, che ha scritto un libro intitolato EGO- un manuale di decrescita personale- Abbiamo fatto una chiacchierata, un intervista, ma stavo fuso e mi son dimenticato di registrarla, per tanto chiedo venia al caro Leonardo e racconto gli spunti tratti dal suo testo  come faccio solitamente. Questo è libri per il successo, crescita personale da strada, episodio numero 82 Prima di tutto spero abbiate passato delle feste meravigliose coi vostri cari e vi auguro che questa fine del 2023 sia l’inizio di un cambiamento importante per tutti voi. L’EGO è per me è un problema. Anche molto importante. Vi spiego, sono un divoratore di informazioni che riguardano tutti quegli aspetti che le persone possono utilizzare per cambiare, per migliorare. Io ne ho sempre avuto rispetto, e necessità. Non sono pressoché mai soddisfatto di me stesso. Sono una persona estremamente cervellotica, che pensa tanto, che pensa troppo. E che pensa male. E quando mi guardo intorno capita sovente la stessa identica cosa. Trovo un autore, un divulgatore, un guru , un mentore quello che vuoi, inizio a seguirlo a trovare negli inizi della sua divulgazione delle meravigliose informazioni. Che uso, faccio mie, provo, e continuo per un periodo a seguire queste persone, fino a un punto che capita davvero spesso, che cominciano a starmi sui coglioni. Ma tanto. Succede che diventano i monumenti di se stessi, come diceva il grande montanelli riferendosi a mussolini.  Tu inizi bene. Con i giusti presupposti, poi finisci per gonfiarti. E ai miei occhi esplodere. Leonardo l’autore del libro si è presentato all’intervista con un palloncino, e ha iniziato a gonfiarlo, già li in quel momento mi ha completamente catturato. E la metafora del palloncino io la vivo ogni volta che trovo qualcuno che mi ispira. Si gonfia, e poi scoppia. Tanto che vi svelo un segreto. Prima di registrare un podcast torno mentalmente all’ovile, ripercorro certi momenti della mia vita, quelli dove ho fallito, dove ho sbagliato, dove ho perso, dove ho preso testate, quindi la maggior parte, e mi ricordano chi sono, ovvero il frutto di tante esperienze e di tanti errori, il frutto dei fallimenti. E questo mi permette di rimanere me stesso, e non dimenticarmi che questo podcast è per aiutare realmente le persone, e ce da stare coi piedi per terra, perché mi sono promesso di non finire come quel palloncino. Tuttavia, mi rendo conto, e ancora di più parlando con Leonardo che l’EGO se calibrato in maniera consapevole può aiutarci, personalmente potrebbe spingere il mio progetto, ma lo temo, tanto. Non uso social media, dovrei farlo, non faccio video, dovrei farlo, e tanto altro. In questo podcast esaminiamo cos’è l’EGO, come possiamo percepirne la presenza in noi, e negli altri,  capirne i limiti, usarlo a nostro favore.  L’EGO è il se, vuol dire io, ma come dice Leonardo EGO vuol dire tante cose, se leggi un trattato psicologico o filosofico, trovi definizioni diverse. L’EGO è ciò che ti rappresenta, ed è collegato all’autostima. La competenza di stimare se stessi. l’EGO viene considerato il nemico, un qualcosa di molto negativo, ne avevamo fatto un podcast di un libro proprio intitolato così , l’ego è il nemico. Trovo di estrema importanza trattare un argomento da diversi angoli, per creare opinioni anche contrastanti di qualcosa Non è qualcosa di totalmente negativo, come dice Leonardo, possiamo pensare all’EGO anche come un motore, ci permette di avere la capacita di mostrarci, di avere iniziativa, di esporsi, può aiutare molto le persone nella vita. Sempre e quando viene utilizzato col contagocce Ma come si capisce qual’è il limite? Perché non ci accorgiamo quando il nostro EGO comincia a gonfiarsi. Leonardo dice che è molto difficile accorgersene, è come se fosse  posizionato in un punto cieco. Quindi o siamo lucidi e abituati a misurarci con dei commenti critici anche negativi, o diventa molto difficile accorgersi che l’EGO sta esplodendo.  Pensate che molti dirigenti si circondano di persone accondiscendenti, che dicono sempre di si a tutto, che supportano ogni decisione, e non riescono a essere critici. Se ti circondi di gente così, è impossibile ricevere osservazioni che possono aiutarti a crescere. Ma nn funziona solo in ambito aziendale. spesso le persone non chiedono un opinione su se stessi per paura,  Cosa ci perdiamo, quanto è utile nella vita uno che ti dica una dura verità senza perbenismo, in maniera cruda, poi non è detto che tu debba fare o meno quello che ti consiglino, ma ascoltalo e accoglilo Abbiate il coraggio di circolari di gente che vi vuole bene, e che vi dice quello che pensa e non quello che volete sentirvi dire.  Ve lo suggerisco spesso, di non parlare delle vostre mete, dei vostri obiettivi, perché se siete circondati da persone che son accondiscendenti vi diranno sempre qualcosa di positivo, che gonfierà il vostro ego tanto da sentirvi già pieni e soddisfatti, prima ancora di aver realizzato qualunque cosa.  Inserite nella vostra cerchia di persone di fiducia, qualcuno che sappia dirvi la verità. Sceglietelo, diteglielo, da oggi vorrei che mi dicessi le cose come stanno secondo te, perché apprezzo la tua visone.  Un modo per cominciare a prendere consapevolezza del proprio EGO, è osservare negli altri le cose che ci infastidiscono.  Leonardo spiega che esiste un Bias cognitivo, che ci porta ad essere infastiditi dai difetti altrui che intimamente riconosciamo in noi stessi.  Se uno ha l’abitudine di parlare sopra le altre persone, ci infastidisce, quindi capiamo che questa azione non va fatta. Ma intimamente ci scatta questo fastidio perché anche noi vorremmo parlare sempre, tutti vogliono parlare, prendere consapevolezza è abituarsi a stare zitti, ed ascoltare, ad osservare. Quello che ci da fastidio negli altri ci da informazioni molto intime su noi stessi Il libro ha degli esercizi alla fine di ogni capitolo, ma ce ne uno secondo la mia personale opinione che dovremmo fare tutti.  Prendi un foglio, una penna, scrivere è importante, torniamo. Usare la penna, è terapeutico. Descrivete una storia un aneddoto che riguarda un vostro fallimento. Un vostro insuccesso. E quando ne avete occasione, raccontatelo. A una persona, a un gruppo di persone. Io questa cosa l’ho fatta spesso, e vi assicuro che le persone cambiano l’opinione su di voi quando avete il coraggio. La vulnerabilità di raccontate un insuccesso piuttosto che vanagloriarsi per un successo. Provate Leonardo nel suo libro e nella chiacchierata fa luce su una questione che viene spesso abusata, quella della sindrome dell’impostore. Ci sono dei momenti dove le cose iniziano ad andare bene, succedono delle cose positive, abbiamo un riscontro positivo, e li inizia una specie di dinamica masochista e di auto sabotaggio. Leonardo con estrema lucidità elabora questo concetto, non è una sindrome dell’impostore, ma il fatto che iniziamo ad avere dei sani dubbi su quello che stiamo facendo, sui risultati che abbiamo raggiunto, che è una cosa normalissima. Non è una sindrome.  Se sentite di non meritare qualcosa o comincia a traballare la vostra parte emotiva appena toccate con mano qualche traguardo, state tranquilli, è normale, avere dubbi è normale e anche sano. Andate avanti- Per me l’ego è come un entità che stacca assegni, in molte persone questi assegni sono scoperti, non hanno quesi soldi in banca, e prima o poi viene fuori, quello che si è importante è non staccare assegni di un valore che abbiamo ma che non vogliamo mostrare, penso che se il tuo valore sia 10, stacca un assegno da 10, ne da 9, ne da 11 Per concludere riassumiamo in maniera pratica 3 esercizi da fare subito in merito al vostro ego Osserviamo gli altri, notando gli aspetti che ci infastidiscono, e proviamo a comprendere perché. Le persone sono uno specchio di quello che sentiamo. Circondatevi di alcune persone in grado di darvi opinioni sincere, se non le avete, trovateleUltimo, scrivi una storia di insuccesso su un foglio, poi abbi il coraggio di raccontarla a qualcuno pubblicamente  
12/28/202310 minutes
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Parole Magiche - Jonah Berger #81

EPISODIO 81 - PAROLE MAGICHE - JONAH BERGER   SITO - www.libriperilsuccesso.com PARLA CON DAVIDE -https://libriperilsuccesso.com/migliora/  CORSO DI LINGUAGGIO DEL CORPO -https://libriperilsuccesso.com/courses/impara-le-basi-del-linguaggio-del-corpo/    TRASCRIZIONE DEL PODCAST   L’argomento di oggi sono le Parole. trovo di un importanza estrema prendere coscienza di quello che diciamo, le parole descrivono il tuo mondo, se ascolti qualcuno che parla e analizzi le parole che sceglie puoi capire tantissimo di questa persona. E le parole sono uno strumento di creazione, di invocazione, non è un caso che nell’immaginario collettivo certe parole sono associate alla magia, il mago dice abracadabra, che vuol dire creo quello che dico, più magico di cosi, sono invocazioni. E come parli definisce chi sei.  Siamo all’episodio 81 di libri per il successo, crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone. Oggi prendiamo spunto dal libro Le parole magiche di Jonah Berger  professore di marketing e esperto di linguaggio. Questo libro mi è stato suggerito e regalato da Andrea della casa editrice Egea a Milano quindi lo ringrazio di cuore Vorrei riuscire a farvi prestare attenzione a quello che dite, credici o noi, ha un impatto sulla tua vita. Garantito. Le parole sono come un boomerang che esce dalla nostra bocca non ce un cazzo da fare tornano indietro, hanno degli effetti sulla realtà, piccoli grandi invisibili trascendentali, ma hanno degli effetti. Il libro di oggi entra direttamente nel percorso che stiamo facendo perché ci da strumenti importanti per identificare alcune parole che creano magia Partiamo subito con una carrellata di esempi pratici, da usare subito nella vostra vita. Dite perché Fecero un esperimento sulla persuasione in un università americana.Un membro del team si è seduto a uno dei tavoli della biblioteca in attesa che qualcuno cominciasse a fare fotocopie. Quando l’aspirante fotocopiatore appoggiava il materiale sulla macchina, il ricercatore entrava in azione. Si avvicinava al malcapitato, lo interrompeva e gli chiedeva di passare davanti e usare lui per primo la fotocopiatrice. I ricercatori hanno sperimentato diversi approcci. Ad alcuni hanno fatto una richiesta diretta: «Mi scusi, ho cinque pagine. Posso usare io la fotocopiatrice?». Con altri hanno aggiunto la parola «perché» («Mi scusi, ho cinque pagine. Posso usare io la fotocopiatrice, perché vado di fretta?»). I due approcci erano presso-ché identici. In entrambi i ricercatori hanno detto con gentilezza «Mi scusi», in entrambi hanno chiesto di usare la fotocopiatrice e in entrambi hanno parlato delle cinque pagine da fotocopiare. Anche l’imposizione era la stessa. In entrambi i casi l’aspirante fotocopiato-re ha dovuto interrompere la sua attività, togliere il materiale dalla fotocopiatrice e girarsi i pollici mentre chi gli era passato davanti terminava il suo compito. Ma i due approcci, pur essendo simili, hanno sortito effetti molto diversi. L’aggiunta della parola «perché» ha fatto aumentare di oltre il 50 per cento il numero di persone che hanno permesso al ricercatore di saltare la fila. Ogni  volta che esprimete una volontà un desiderio o chiedete qualcosa a qualcuno chiarite il perché. Vi farà aumentare le possibilità di essere ascoltati.  Fate un esperimento al supermercato, chiedete a quello che sta davanti a voi se potete passargli davanti, vedete che succede, e il giorno dopo andate di nuovo e chiedete a quello che sta davanti posso passare davanti a lei nella fila perché sono di fretta e devo scappare a casa. Fate una prova.  Osservate le reazioni, lasciate a casa la vergogna fregatevene, divertitevi provate sperimentate. Solo cosi si impara                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  Trasforma il verbo in identità   Se dici a un bambino di sistemare la stanza la possibilità che non lo faccia è altissima, ma se dici al bambino, vuoi farmi da aiutante mentre sistemiamo la casa, tu potresti iniziare dalla tua stanza mentre io faccio la cucina e il bagno, gli hai dato un identità, ora è un aiutante Funziona anche al contrario pensate che in Spagna a casa avevo cambiato  il fornitore della fibra e mi avevano installato tutto e dopo un po di mesi cera da cambiare mi pare il modem e fatto sta che la fattura di questo cambio non entrava nell’addebito bancario che avevo in automatico e per qualche ragione non la scalarono era tipo 9 euro una cazzata, e mi chiamarono dandomi del moroso, ma pezzi di merda per nove euro un moroso, mi incazzai tantissimo, divenni un demonio ti pago tutti i mesi centinaia di euro perfettamente e perché tu non ti sei scalato i soldi dal conto che avevi mi chiami moroso, buahh me li son mangiati, tanto che poi mi hanno regalato il modem, mi avevano dato un identità. Che non mi piaceva, ma se avessero detto devi pagare 9 euro lo facevo e me ne stavo zitto, ma se mi chiami moroso mi offendi,.È come quando uno fa un imbroglio o è un imbroglione, è molto diverso, sei uno che corre o sei un corridore, usate le parole che vi danno un identità, che danno un identità agli altri, nel bene e nel male hanno effetti potentissimi, se volete incoraggiare qualcuno a fare o non fare qualcosa. Se ti dicono non evadere le tasse, ma sai, su via, ma se ti dicono sei un evasore eh brutto   Dire «non lo faccio» invece di «non posso farlo»  È stupefacente come il linguaggio sia in grado di incoraggiare le azioni desiderate. il linguaggio fa anche qualcos’altro: indica chi ha il controllo.  Di fronte alle tentazioni, spesso diciamo «non posso». Quel tirami- sù ha un aspetto delizioso, ma non posso mangiarlo perché sto a dieta. Vorrei fumare quella sigaretta ma non posso. Un minuto dopo ce l ha in bocca.  Mi piacerebbe andare in vacanza con te, ma non posso perché sto cercando di risparmiare. Diciamo automaticamente non posso perché ci consente di descrivere facilmente il motivo per cui non siamo in grado di fare qualcosa. noi abbiamo obiettivi che cerchiamo di raggiungere. Fare più esercizio fisico e perdere un po’ di peso. Ma spesso  ci risulta difficile raggiungere i risultati che invochiamo. La tentazione è uno dei principali colpevoli.  Tuttavia alcuni esperimenti hanno dimostrato che se cambia il non posso, che allude a una volontà repressa di farlo, non posso ma ovviamente voglio, e lo sostituiamo non non faccio, i risultati nella realtà sono migliori, non mangio quella torta, non fumo, provate a dire non posso perché, il motivo che ne sussegue è sempre una costrizione esterna non una volontà, ma se dite non mangio perché, è una scelta vostra, il vostro corpo la vostra mente si irradia di un controllo di una gestione delle emozioni che con il linguaggio precedente non riuscivate a raggiungere.    Trasformare i dovrei in potrei    Se siete davanti a un problema, una sfida, vi invito a chiedervi non cosa dovreste fare, ma cosa potreste fare. Ce un abisso tra il tipo di risposta che viene fuori se ti chiedi cosa dovrei fare a cosa potrei fare, lo sentite proprio sulla pelle, il dovrei è un dovere, un sottostare alle regole, ai processi, va fatto cosi, punto, il potrei apre a delle soluzioni diverse, ti stai dando la possibilità di andare fuori dagli schemi, di avere un illuminazione, di guardare il problema da una angolatura diversa, io lo sento addosso, provatelo ora, pensa. Un problema che ti sta assillando prova a chiederti cosa dovrei fare, e poi cambiarlo in cosa potrei fare, lo sentite che la mente accelera, va a un marcia in più, è incredibile. E poi aggiungo io una parolina magica, non dite come posso risolvere il problema, ma dite come posso aggiustare il problema, aggiustare, usate questa parola davanti ai problemi, risolvere o superare o affrontare, ingigantiscono il problema, aggiustare, magari basta un giro di cacciavite per sistemare tutto.      Parlate con voi stessi  Il linguaggio ci permette anche di distanziarci e potenziarci, pensate al giorno prima di un esame, o quei minuti che precedono una presentazione un avvenimento importante per voi, state per entrare in scena, e ricordatevi la vita è uno spettacolo che non permette prove, si fa in diretta senza prova generale. Siete pronti, avete studiato scritto fatto memorizzato vi siete preparati, ma continuate ad avere ansia, vi state cacando sotto, succede sempre, ecco come le parole possono venire a soccorrerci in questi momenti, pensate quando voi non siete chi deve fare questo esame o questa presentazione, chi vi vuole bene vi dirà andrà tutto alla grande, non preoccuparti, sei bravo a parlare in pubblico e per giunta ti sei pure preparato…perché non farlo noi stessi, dissociati, e nella tua mente o parlando quindi invocando ad alta voce dite a voi stessi queste frasi, andrai benissimo, lo hai fatto tante volte e lo farai anche questa, o usate il vostro nome, Davide, tu puoi farlo, tu sei in grado di farlo, Davide ti sei preparato vai e spacca. Il problema è che quando si tratta di noi tutto cambia, ansia nervoso stress, fai un passo indietro guardate te stesso dall’alto, cambia prospettiva, quando hai paura d fare qualcosa, parla a yes stesso come se fossi affianco alla persona che sta per fare qualcosa di importante, come se fossi un suo amico, una sua spalla, un partner, parla. Te stesso come areeresti a quella persona, e l’ansia diminuisce, le parole ancora una volta possono avere un effetto magico. Se oggi siete tristi, depressi, privi di stimoli, e vi chiedete dentro di voi, perché mi sento cosi, che è già qualcosa di importante chiederselo, provate a cambiare queste domande dicendovi perché sei cosi arrabbiato,, Davide perché hai quest’ ansia   Trasformare i passati in presenti    I verbi sono una parte indispensabile della comunicazione. Ora viene un altro incantesimo che ci svela il libro, usate il presente. Non dite ho studiato, ma dite sto studiando, adesso, se ti chiedono come è andata con quel ragazzo che sei andata a cena, non dire è andata bene, di sta andando bene. Ovviamente se ci stai ancora uscendo, ma cambiare tempo verbale permette a voi stessi di aumentare l’autostima, di sentirvi meglio, nel bel mezzo di qualcosa. Il presente evoca qualcosa di duraturo, che sta funzionando bene. Immaginatevi che il nutrizionista vi dica questa dieta ha aiutato molte persone, o scelga di dirvi questa dieta aiuta molte persone, è ovvio che sei più propenso a seguirla se continua ad aiutare molte persone. Il nostro servizio fornisce e auto centinaia di cliente nel mondo, o il nostro servizio ha aiutato centinaia di clienti nel mondo, cambiare il tempo verbale da una sicurezza, una concretezza incredibile a quello che state facendo. A me piacerebbe un giorno dire, sono un podcaster che aiuta le persone a tirar fuori la miglior versione di se stessi. Piuttosto che dire faccio un podcast che ha aiutato alcune persone a tirar fuori la miglior versione di se stessi. Primo sono un podcaster, identità, secondo aiuto non ho aiutato, adesso, e anche domani probabilmente, se dico ho aiutato ha un effetto molto più debole sulla realtà.    Capite qui stiamo trattando un arte sottile,  invisibile, poco nota, ma il linguaggio programma la realtà, ce da prestare massima attenzione a quello che se dalla vostra bocca.    Vi ho citato solo alcune delle strategie e delle parole magiche di questo ottimo testo, se vi interessa approfondite. Ma vorrei chiudere con una ricerca che cita il libro e che penso sia collegata con quello che vi dico spesso, di non parlare dei vostri obiettivi fino a che non li realizzate.   Due scienziati comportamentali fecero una ricerca sui modi in cui le persone vengono lodate, analizzando le parole usate e gli effetti che avevano sulle persone. Presero un gruppo di alunni e chiesero loro di risolvere dei problemi, dopo aver lavorato al test gli alunni ricevettero i commenti dei ricercatori sul loro operato,a tutti gli studenti venne detto- wow hai lavorato bene, ma alcuni aggiunsero una frase pompando la loro intelligenza, devi essere molto bravo in questo tipo di problemi. Diedero loro un secondo problema, gli studenti che non ricevettero nessun commento extra lavorarono allo stesso modo, quelli lodati per la loro intelligenza andarono molto peggio. Le lodi li avevano danneggiati   Riprovarono con un altro gruppo di studenti e invece di lodare l’intelligenza, lodarono il processo, dicendo frasi tipo. Devi esserti impegnato molto per risolvere questo problema. Lodando il processo, l’impegno e lo sforzo, a questi studenti la motivazione non cambiò anzi aumentò e i risultati furono eccezionali. Lodate il processo, lodate lo sforzo, non il risultato e le persone continueranno a dare il meglio di se.    Quando qualcuno mi dice che sono bravo a fare il podcast mi incazzo, preferisco che lodino lo sforzo la disciplina più che il risultato, che poi è quello che ci fa andare avanti, il processo, uno non deve mai sentirsi arrivato, finito, completo, o superiore, usate le parole giuste per concentrarvi sul processo, non sul risultato   Vuoi che la tua vita migliori, migliora tu, e descrivere il mondo usando più parole possibili, scremandole, stando attenti alla magia che le parole creano possono innalzarti a uno stato superiore. A volte quando non sappiamo cosa dire, è meglio stare zitti.        Grazie  
11/30/202314 minutes, 11 seconds
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The Mountain Is You - Brianna Wiest #80

EPISODIO 80 -LIBRI PER IL SUCCESSO- CRESCITA PERSONALE DA STRADA   SITO - www.libriperilsuccesso.com PARLA CON DAVIDE -https://libriperilsuccesso.com/migliora/  CORSO DI LINGUAGGIO DEL CORPO -https://libriperilsuccesso.com/courses/impara-le-basi-del-linguaggio-del-corpo/    Trascrizione del podcast Vi è mai capitato di trovarvi in una situazione ideale, perfetta, dove essenzialmente tutto va come deve andare. per esempio in una relazione sentimentale, e per qualche cazzo di ragione misteriosa, iniziate a creare problemi dal nulla, a sabotarla voi stessi, tanto che a un certo punto quella relazione cosi perfetta va a farsi fottere.    Perché succede?   A me è successo, mi succede tutt’oggi, è come una forza invisibile che quando finalmente ottieni quello che desideri, lo stringi tra le mani, iniziano a concatenarsi degli episodiche ti fanno scivolare via la vittoria. Si chiama auto sabotaggio   E ne parliamo prendendo spunto dal libro di Brianna Wiest, la montagna sei tu, siamo all’episodio 80 di libri per il successo, crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone.    Il testo ha come obiettivo accompagnarti in un viaggio per raggiungere il tuo vero potenziale. Trasformare l’auto sabotaggio in un dominio completo delle tue emozioni.   Le nostre paure, le nostre abitudini logoranti il nostro orgoglio, i traumi del passato sono dei blocchi che ci impediscono di trasformarci in quello che siamo. L’auto sabotaggio avviene quando la tua parte inconscia si scontra con la tua parte cosciente, come due placche tettoniche, si muovono, sollevando strati di roccia che diventano montagne, il nome scientifico è orogenesi, e non centra assolutamente un cazzo con quello di cui parleremo ma già che ci siamo…   Questi blocchi non sono degli ostacoli ma delle guide verso la direzione che ci aspetta, vi stanno dicendo che ce qualcosa che non va. Sono dei segnali, degli indizi che se cogliete vi portano sulla strada giusta, giusta per voi.  Identificare queste tendenze negative smascherarle ci permette di ottenere una nuova forza, che ci rinvigorisce, ci rende inarrestabili.   Le persone cambiano quando il dolore della routine diventa cosi forte, cosi intenso che fare un salto nel vuoto, verso una strada fa meno paura che rimanere su quella vecchia, ma perché, mi chiedo, dobbiamo aspettare questo dolore così intenso, cosa ci frena dal cambiare oggi?    La risposta è facile, l’auto sabotaggio, che non è altro che un meccanismo inconscio che ci trattiene dall’affrontare questo dolore, perché il nostro cervello evita ed eviterà sempre con ogni mezzo attraversare il dolore. è un meccanismo di difesa, che previene i problemi invece di affrontarli.    Davanti ogni ostacolo tutto il nostro corpo lotta per evitare di superarlo. Fa di tutto per mantenere una facciata di felicità piuttosto che sperimentare la vera gioia, che sta sempre oltre il dolore.  Liberarsi da queste catene è terribilmente difficile. E prima di liberartene devi poterle vedere. Ma personalmente mi pare già qualcosa di miracoloso capire quello che succede dentro di noi, prenderne coscienza è l’inizio di un cambiamento.    Una volta che hai identificato questi comportamenti di sabotaggio, ce da risolverli. Vi faccio degli esempi di questi comportamenti.    lavorare tanto, troppo, spesso questo meccanismo è attivo perché ci porta a evitare la nostra vita, preferisci stare 3 ore in più in ufficio piuttosto che tornare a casa, la domanda che devi porti è questa, perché non voglio tornare a casa, cosa ce a casa che mi fa stare cosi male che preferisco passare la serata in ufficio, senza manco percepire un riconoscimento di tutte queste ore investite, da cosa sto scappando?   Oppure quando prestiamo troppa attenzione a quello che la gente pensa di noi, ci sono persone che vivono la loro vita in base a quello che gli altri dicono o pensano di loro, quando vi assicuro che a nessuno importa e pochissimi pensano a voi sono troppo indaffarati a pensare cosa pensate voi di loro. questo indica un insoddisfazione intima, verso noi stessi, verso chi siamo, e se cerchi la validazione in tutte queste aree vuol dire che ce un problema, da risolvere, un vuoto da colmare.   Questi vuoti sovente li colmiamo spendendo molti soldi, in distrazioni vari, riempiamo la vita di oggetti materiali per tenerci occupati, per evitare di affrontare determinate situazioni intime. Quali sono queste situazioni? Cosa genera questo vuoto che provo a colmare con gli oggetti?     Se cambiamo le domande, cambiano le risposte. E queste risposte vi cambiano la vita.     Le montagna da scalare non sono quasi mai dei problemi esterni ma inquietudini che abbiamo dentro, guardate dentro non fuori, il problema è sempre li. Questa montagna è quello che ti blocca dalla vita che vorresti, percorrere il sentiero che la attraversa è l’unico cammino verso la libertà, e già solamente percorrendolo diventate un altra persona.   L’atto di amore più grande più assoluto che possiate fare per voi stessi è smettere di accettare una vita che vi rende tristi e insoddisfatti, prendere atto che vi fa sentire in questo modo e pianificare una strategia per cambiarla.    Sapete che lo stomaco è direttamente collegato alle emozioni, pensate alla frase ho agito di pancia, di istinto, mi da il voltastomaco questa persona. il vostro sistema gastrointestinale è in grado di archiviare informazioni ed elaborarle più velocemente del vostro cervello, pensa quando conosci qualcuno di nuovo in un secondo o due hai un impressione d’istinto, ma d’altra parte se eviti di ascoltare e tirar fuori quello che provi e senti ogni giorno ti rimane sullo stomaco, l’infelicità, il non vivere secondo i vostri principi, e far si che la parte che ti blocca per paura del cambiamento vinca questa battaglia, ha delle ripercussioni sul corpo e sulla salute.   Fai riemergere la voce interna che risolve i problemi non quella che li amplifica. Abbiamo smesso di ascoltare, ce troppo rumore, ce troppa distrazione, stai 10 minuti al giorno in una stanza in silenzio, con gli occhi chiusi e la luce spenta, ascolta, non pensare,    Crea quello che Maxwell Maltz autore della psicocibernetica chiama il teatro mentale, dopo aver ascoltato in silenzio i tuoi pensieri, ora modellali in questo teatro dove solo tu puoi entrare, visualizza chi vuoi essere, pensa ad episodi passati e pensa a come li avresti voluti risolvere, perdonati, diventa quella persona per i prossimi episodi, definisci in maniera vivida chi vuoi essere chi vuoi diventare. Scrivi ogni giorno quello che ti succede ma soprattutto com ti senti, un diario ha aiutato tante persone, ce un no so che di magico a sbrodolare sulla carta quello che sentiamo, scrivere è terapeutico, meditare è terapeutico, visualizzare è terapeutico. E nessuno in questa vita viene a soccorrerci, è l’epoca della depressione, dell’ansia, dello stress, trovate un momento, anche 30 minuti al giorno, dove 10 meditate, 10 visualizzate, 10 scrivete. Questa mezz’ora dopo sei mesi, dopo un anno, diventa la vostra forza.    Quando vi lasciate attraversare dal dolore ricordatevi una cosa, la vostra nuova vita vi costerò quella vecchia. Amici, relazioni, lavoro, quando uno cambia e supera certi blocchi tutto intorno a lui cambia, tutto. Vi costerà andare a cercare la pace e la gioia ha un costo molto alto, viviamo in gabbie dorate abbiamo paura a lasciare andare tutto ciò che conosciamo anche se ci provoca una lenta agonia, ma veniamo al mondo senza niente, e ce ne andremo senza niente, tutto quello che ci rimane è vivere intensamente e ricercare la pace e la gioia.      Capire e identificare e smascherare tutti questi meccanismi è una cosa, superarli e un altra. Non puoi evolvere se non sei pronto ad affrontare il dolore e la sofferenza del cambiamento. Non puoi cambiare se non sei disposti a sradicare le cattive abitudini e inserirne di nuove, la tua vita il tuo futuro si decide in ogni decisione che prendi durante le tue giornate, ripetendo questi piccoli gesti che ti fanno bene fino a renderli delle abitudini ti fa uscire dal tunnel, la chiave è non aspettare che il dolore sia cosi oppressante e cambiare adesso, oggi.   Riflettete su quali sono i cambiamenti che vi provocano la tensione più forte, lo sentite proprio sul corpo, sentite le emozioni, sono qualcosa di fisico, e se non le ascoltate rimangono poi incastrate nel vostro corpo, sono un carbone ardente, lasciatelo andare, appoggiatelo da qualche parte, osservatelo. È come quando si tratta di perdonare, pensiamo che il perdono sia qualcosa che diamo a qualcuno, perdonare è un atto che facciamo per noi, chi ci ha fatto un torto se ne fotte, dorme tranquillo, chi non dorme siamo noi, lascia andare, perdona per te, per non tenere più in mano questo carbone ardente.    Allora cosa dobbiamo fare, primo, identifica gli atteggiamenti che metti in atto per sabotarti, che scuse trovi per non allenarti, perché ti viene voglia di rimanere in ufficio, perché spendi sempre più soldi di quelli che guadagni.    Cerca di capire perché e quando questi comportamenti si attivano e reagisci consapevolmente per contenerli e cambiarli. Prenditi la responsabilità di superare tutti questi blocchi, il costo sarà molto alto ce da annichilare la versione attuale di te stesso e raggiungerne una nuova che necessariamente uccide quella vecchia. Si perde molto nel cammino, ma si guadagna la pace e la gioia,   Che cosa vuoi fare della tua vita, chi vuoi diventare? Pensa a queste due domande, trova le risposte, spezzale in dei comportamenti e inizia a farli oggi, anche un piccolo gesto verso il tuo ideale di vita, può avere nel tempo un effetto valanga.    Spegni il rumore assordante di questa epoca, torna ad ascoltarti, le risposte stanno li, i blocchi da superare sono dentro di noi, mai fuori volte rompere i tuoi equilibri, ti aggiusta la vita.   Io vi ringrazio come sempre del vostro tempo, ringrazio le persone che mi scrivono e mi piacerebbe tornare a fare delle menzioni mi sto organizzando   Volevo comunicarvi che il lunedì 4 dicembre darò una lezione agli studenti dell’università roma3, in una sala di questa istituzione dove saranno presenti docenti e studenti, cè qualche posto, ma limitato per persone esterne, se qualcuno avesse il desiderio di venire, mi contatti personalmente sul sito, mi potete lasciare nome e cognome se siete su Roma immagino sia logisticamente più facile e vi faccio sapere privatamente i dettagli non ho la possibilità di far accedere tante persone ma se qualcuno vuole mi hanno dato un numero limitato di posti, è ovviamente un evento gratuito quindi se volete farvi avanti lunedì 4 dicembre nel pomeriggio, scrivetemi e fino al raggiungimento di questo numero sarà felice di invitarvi.   Tra le altre cose ho aperto qualche orario in più per le sedute di coaching personale, quindi trovate il link al calendario nella descrizione del podcast, le sedute possono essere sviluppate in 3 modi, il primo mi raccontate voi cosa vi succede e provo a darvi dei consigli ma soprattutto vi ascolto, cosa che non fa più nessuno, la seconda è sviluppare uno strumento o un abilità precisa tra quelle che vi racconto nel podcast e la terza è un vero e proprio percorso fatto di 7 sedute dove vi accompagno col mio metodo in un viaggio per riscoprivi e resettearvi   Vi mando un forte abbraccio e il primo episodio di novembre finisce qui   Grazie ancora    
11/17/202312 minutes, 45 seconds
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Greenlights - Matthew McConaughey #79

EPISODIO 79 - GREENLIGHTS   SITO - www.libriperilsuccesso.com PARLA CON DAVIDE -https://libriperilsuccesso.com/migliora/  CORSO DI LINGUAGGIO DEL CORPO -https://libriperilsuccesso.com/courses/impara-le-basi-del-linguaggio-del-corpo/    TRASCRIZIONE DELL'EPISODIO Alright, alright, alright, questo è il marchio di fabbrica che distingue il protagonista dell’episodio di oggi, mister Mattew  McConaughey   Per alcuni è solo un attore, ma se scaviamo un pochino nella vita di questo personaggio andiamo a scoprire una visione del mondo tutta sua che trovo di grande interesse.    non ci deve per forza piacere un personaggio, ma nei suoi pensieri e nella sua biografia ritrovo molti passaggi di cruciale importanza per chiunque.    McConaughey per tantissimi anni scrisse un diario, degli appunti, suoi suoi pensieri, sulle circostanze della sua vita, ricordi, paure, emozioni, frasi, prescrizioni, aveva l’abitudine di scrivere su dei fogli quello che pensava. E scrisse tanto.    arrivato a 50 anni lesse un articolo sul New York time di un giornalista che analizzava la sua carriera in un modo affascinante che a lui piacque cosi tanto da chiamare questo giornalista e proporgli di lavorare come ghost writer, che sono quelle persone che scrivono i libri al posto delle celebrità o di personaggi famosi, non è che son tutti cosi bravi a scrivere, si affidano a gente competente. E dopo il meeting che ebbe con questo giornalista il New York Times blocco la cose perché non permetteva ai suoi di giornalisti di lavorare con le celebrità   A quel punto McConaughey si guarda con la moglie Camilla e dice, devo trovare un altro ghost writer, e si ferma, capisce il segnale, capisce il greenlight, il semaforo verde, quel libro lo deve scrivere lui stesso. Prende acqua, cibo, i suoi appunti e se ne va nel deserto senza elettricità, senza nient’altro che il suo passato, un viaggio introspettivo, la moglie stessa gli dice non tornare fino a che non lo ha scritto, senza nessuna distrazione parte e si immerge in questo viaggio con il Mathew passato e ripercorre i 50 anni della sua vita andando a tirar fuori delle lezioni di immenso valore.    Nell’episodio 79 di libri per il successo prendiamo spunto da Greenlights il libro autobiografico di Mattew McConaghey,   Amici abbiate pazienza ho l’influenza e la voce ne risente, ma siamo alla fine del mese e quando uno si fa una promessa con se stesso che stia bene o male passa in secondo piano, quindi eccomi qui che cazzo.   Per molti anni McConaghey è riuscito ad affermarsi come attore di film romantici, commedie dove lui fa il belloccio che innamora, era cosi incasellato in quel ruolo da film della domenica pomeriggio che obiettivamente io coi gusti cinematografici che ho non me lo sono mai inculato. Poi leggendo le sue memorie lui fa una cosa più unica che rara, prende la decisione di uscire dal quel personaggio e non accetta più ruoli di quel genere, si era stancato, era arrivato al limite della creatività, e succede qualcosa di incredibile, che a Hollywood non succede mai, una scelta del genere ti sbatte quasi automaticamente fuori da quell’olimpo, ma non a lui, per quello vi dico attenti a sto personaggi è incredibile. Perché poi esplode, true detective, monumentale performance, Mud, Interstellar, Dallas Buyer Club, un successo dietro l’altro, diventa un camaleonte, un attore formidabile. Era troppo grande la curiosità personale per non andare a spulciare il suo libro autobiografico e vedere cosa ne venisse fuori.    E in questo episodio vi racconto le lezioni che ho appreso e tirato fuori da questo libro pieno zeppo di aneddoti e storie al limite del surreale.    Che cos’è un greenlights nella visione del mondo di Mcconaghey, è un semaforo in verde, un segnale che vuol dire vai avanti su questo strada, continua, può essere un approvazione una preghiera, un regalo, una pacca sulla spalla un appetito verso qualcosa o qualcuno, i greenlights sono facili, è un vento caldo, una vacanza, un si a un lavoro che volevamo, è tutto quello che rende questa vita facile e comoda, ma poi ci sono i semafori gialli e rossi che realmente sono quelli che ci fanno crescere sono gli ostacoli, le perdite, le inevitabili tragedie che ognuno di noi deve affrontare e grazie a queste noi oggi non siamo più le persone che eravamo 10 anni, 15 anni fa, è grazie a questi semafori gialli e rossi, che eventualmente posso diventare verdi, come reagiamo a queste situazione è relativo, ognuno d noi ha tre possibile scenari, immaginati che sei davanti a un semaforo rosso della vita, puoi persistere e continuare a lottare per farlo diventare verde, puoi fare quello che nel libro chiama un pivot, quindi scegli una strada e un piano alternativo per arrivare al verde, o abbandoni e ti arrendi. Il secreto della nostra soddisfazione e pienezza nella vita sta in quale di queste tre strade prendiamo. Persistere, cambiare strada, o arrendersi, è sempre una nostra scelta, ce da prendersi la responsabilità della propria esistenza, cosa che non facciamo quasi mai.    Ce un vecchio film spagnolo si chiama Airbag, che ogni volta che vedo mi fa morire dal ridere, un gruppo di amici organizza l’addio al celibato di uno che si sta per sposare, e lo portano in uno strip club, lui preso dalla foga dal divertimento e da chissà quale pensiero torbido ha un incontro ravvicinato con una delle ragazze del club, e durante questo incontro mette la mano dove non avrebbe mai dovuto metterla uno che si sta per sposare, e gli si sfila l’anello di compromesso che finisce dentro la ragazza in questione, quando puoi il giorno dopo il malcapitato, o meglio il coglione, se ne accorge il film diventa un esilarante ricerca di questo anello. Ma cè un bellissimo siparietto dove il protagonista da la colpa agli amici, dicendo vuoi mi avete portato li, siete dei bastardi, mi avete messo in questa situazione e un amico gli dice, ue fermo fermo, la mano ce l’hai messa tu non noi. E un pò quello che succede tutti, ed è importante capire che la scelta di quello che decidiamo di fare davanti a un semaforo rosso è solo nostra.   Un magnifico aneddoto del libro, e una lezione, da me appresa, non snaturarti, cerca di capire qual’è la tua essenza i tuoi principi, i tuoi punti forti, chi sei, e una volta che lo hai capito non snaturarti. Pensate McConnaghey al liceo era il re della festa, girava con un furgone e riusciva a rimorchiare tutte le ragazze, aveva un megafono e le chiamava per nome, deve essere stato un bel personaggio questo, e le cose gli andavo bene, cosi bene che un giorno decise di barattare il furgone con una fiammante macchina sportiva rossa, e a sua sorpresa, il suo successo con le donne e alle feste, sparì, si era snaturato non era più il ragazzetto bello simpatico spontaneo sul furgone, ma uno di tanti con la macchina sportiva, lo comprese, e torno al concessionario a riprendersi il furgone. Pare che Mattwew McConaghey giri tutt’oggi con un furgone. Per esempio quanta gente diventa immediatamente accondiscende in un contesto corporativo, io vedo persone che ridono annuiscono a delle cazzate grossolane dette dai superiori, ma vaffanculo, io non posso lavorare in certi ambiente sono anarchico, ma non snaturatevi, se una cosa per voi non va bene, ditelo, non siate neutrali, prendete posizione, o se una cosa non via a ridere non ridete, siate voi stessi, è un atto di ribellione, è un gesto completamente rivoluzionario essere se stessi, autentici.   E se non sapete chi siete, consiglia il caro Mathew, iniziate a chiedervi cosa non siete, processo di eliminazione. Prendi le strade meno battute per te, e scopri chi sei, l’introverso ha bisogno di buttarsi in mezzo alla gente, l’estroverso di ricreare periodi di solitudine introspezione, scegli strade che non sono battute per te, non pensare se sono o no battute dalle masse, pensa a te stesso, ricerca chi sei.    Dopo le superiore essendo parte del Rotary club, mcconaghey decide anche per scoprire meglio cosa desidera fare nella vita, di prendersi un anno di Intercambio all’estero, va in Australia a vivere con una famiglia australiana. Nella provincia di Sidney, gli fanno promettere di non tornare prima della scadenza dell’anno, questa èè l’unica condizione e lui accetta. Ma quell’anno si rivela drammatico, estremamente duro, perché non è a Sindey che finisce ma in una remota cittadina di 300 persone in una famiglia estremamente bizzarra che fa di questo periodo un inferno, e li comprende tante cose, ma soprattutto una. Molti di noi oggi sono depressi, è una malattia moderna, terribile, la tristezza la solitudine è qualcosa che attanaglia l’anima, il modo in cui lui la supera è creando una struttura, diventa vegetariano, decide di allenarsi in maniera estrema ogni giorno e si butta sulla lettura, queste cose lo salvano dalla nostalgia e dalla solitudine, ma ne torna forte, torna negli stati uniti molto più consapevole, più duro iu preparato e questa atteggiamento non lo abbandona più per tutta la vita, tanto che appena raggiunge la fama, cerca momenti di solutidine nei viaggi, ne fa uno in sud America e uno in africa, cercando abbracci veri, di persone che non lo conoscono per la sua fama ma solo per chi è stato quei giorno con loro, è difficile poi vivere nel dubbio che chi ti sta affianco vuole qualcosa da te e non sta solamente godendo della tua compagnia, per gente con una popolarità di quel livello deve essere straziante. Crea una struttura, ti salva, ti fa galleggiare, crea oggi una struttura, sellanti , leggi, scegli un tipo di dieta sana, passeggia, viaggia da solo conosciti, fino a che non impari a stare bene con la persona più importante per te stesso, tu. Crea una struttura, ti porta alla libertà.  Finiamo a vivere vite che odiamo, per scelte che facciamo, prima di fare quello che puoi fare, chiediti se vuoi farlo.   McConaghey  divenne sempre più bravo come attore, lui improvvisava molto, trasformava i personaggi fino a un punto che in un provino si sentiva così sicuro di se stesso che decise di andare a braccio a fare questa audizione, quello che però apprese è che nella vita la preparazione è tutto, non si rese conto che il copione del personaggio in questione non era altro che un monologo di qualche minuti in spagnolo. Rimase di stucco, chiese una dozzina di minuti, lo imparò e lo fece, ma da quel momento in avanti la preparazione diventa parte integrante del suo operato. Ed è molto facile cadere nella trappola del sapere troppo del sentirsi estremamente sicuri cosi sicuri da non prepararsi, a me succede sempre, ma ad oggi non ho mai fatto un podcast per voi senza prepararmi, senza leggere il libro, è una questione di onestà intellettuale, sai che cazzo ci vuole ad andare su internet trova 20 riassunti e fare un riassunto del riassunto? Ma niente, in due ore ve lo faccio, ma dove poi la mia essenza, il mio viaggio personale, io trovo piacere nel sentiero nel fare il percorso che mi porta a un podcast non nel risultato, tanto che non ho mai risentito nessuno dei miei podcast, ne ho cosi tanto le palle piene che non riesco a sentirli, perché ci lavoro cosi tanto che l’ultima cosa che desidero è poi risentirmelo.  e lo stesso Mcconaghey dice che lui ama il processo per arrivare a un film, non li va manco a vedere dopo, se ami il processo di quello che fai scopri te stesso, indipendentemente dal risultato, e io penso che se rispetti il processo i risultati son migliori, è l’impegno che ci metti nel fare le cose, ce una frase stupenda nel libro mi ha colpito, dice  a volte la scelta che fai non è cosi importante come l’impegno che ci metti in quella scelta. Per la puttana.        C’ un altra lezione che mi ha catturato, soprattutto perché sono il primo a non metterla in pratica, ho sempre avuto la sindrome dell’impostore, non sono mai soddisfatto di quello che faccio soprattutto quando lo condivido, ho come la sensazione di non meritarmi certe cose che succedono, non so perché credo abbia origini molto profonde ci sto lavorando, e nel libro ne parla, dice che se hai qualcosa davanti e la vedi e la prendi, è perché te la meriti, è perché te la sei guadagnata, ce sicuramente gente molto più brava di te e di me, ma se sei li davanti in un modo o nell’altro ci sei arrivato, hai preso un semaforo giallo e lo trasformato in verde, o hai trovato un semaforo rosso e hai cambiato strada e sei li, prima degli altri, o semplicemente hai visto qualcosa che gli altri non vedevano, prenditela, te la sei guadagnata, non è mai frutto del caso, è sempre frutto delle scelte che hai fatto, touch, prenditelo.  La meraviglia magia che succede quando diventi consapevole e responsabile è che ti prendi si l’onere delle colpe e delle conseguenze delle tue cazzate ma devi anche prenderti i crediti e le medaglie dei tuoi successi.    Tutti noi oggi stiamo vivendo, è un dato di fatto, se ascolti il podcast ora sei vivo, e la tua esistenza è il tuo curriculum, la tua storia, se non ti piace il personaggio che stai interpretando cambialo, cambialo subito, è come nel cinema, e un altro dato di fatto inevitabile, è che finirà questa storia, quindi già ce chi sei dentro, non limitarti a sopravvivere, sforzati, il cambiamento  è sempre un processo doloroso, guardati intorno senza andare troppo lontano con la vista, quello che vuoi è quello che puoi vedere, e quello che puoi vedere sta davanti a te, se non ti piace, spostati.   Grazie  
10/31/202314 minutes, 10 seconds
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SPECIAL- Tre anni di libri per il successo

Ogni anno faccio una puntata per analizzare il percorso di LIBRI PER IL SUCCESSO, e questa è la terza   SITO: www.libriperilsuccesso.com 
10/13/202312 minutes, 56 seconds
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Tiny Habits - BJ Fogg #78

Parla con Davide https://libriperilsuccesso.com/migliora/   Transcript   Cè una grande differenza tra ciò che una persona vuole, e quello che poi fa.   Settembre è un mese che ha le stesse sfumature di gennaio per quanto riguarda gli obiettivi, le mete, le promesse, finiscono le ferie e ci diciamo ora comincio a mangiare sano e perdere peso, a fare sport e andare a correre tutti i giorni, voglio andare a letto presto tutte le sere e poi qualche settimana dopo, ci scappa una pizza e due birre, piove e saltiamo un paio di sedute di allenamento, una sera ci mettiamo vedere le storie e i video sul telefono e si fanno le 2, e in men che non si dica, torniamo alle vecchie abitudini di merda, quelle che eravamo cosi desiderosi di cambiare.    Perché succede questo?   Abbiamo visto in diversi episodi l’argomento abitudini, e ci sono diverse scuole di pensiero, diversi metodi, e ne vediamo un altro oggi, più strumenti hai a disposizione più diventa possibile trovare quello che fa più al caso tuo, e in questo episodio il numero 78 di Libri per il successo, crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone, vediamo il metodo di uno dei massimi esperti di studio del comportamento, B.J Fogg che ha scritto un libro intitolato, Tiny Habits, che vuol dire mini abitudini   Se decidi di perdere 20 chili o di correre una maratona, o di leggere un libro alla settimana, esiste una possibilità altissima che tu fallisca. Soprattutto per un motivo, a un certo punto smetti, abbandoni, per una serie di ragioni non fai più quello che serve per raggiungere il tuo obiettivo. E non è colpa tua, ma del metodo, e del tuo comportamento più che naturale, una soluzione per incamminarsi verso un cambiamento sostanziale è utilizzare il metodo delle mini abitudini, questa è la tesi di BJ Fogg   Le mini abitudini sono azioni che si mettono in pratica in meno di un minuto,  e vanno a incidere profondamente sul comportamento e sull’identità. piccolissime azioni,  quasi imbarazzanti per quanto semplici nonostante questo dopo un periodo di tempo che le mettete in pratica inizi ad avere voglia di fare di più. Succede qualcosa nella tua identità, scatta qualcosa.    Può sembrare banale, per usare un eufemismo, sembra una cazzata sto metodo ma è stato provato su 40 mila persone con risultati sorprendenti, BJ Fogg è uno scienziato, se tira fuori un metodo è perché lo ha testato e funziona. Poi ha una faccia molto simpatica e mi sembra una brava persona. Crede in quello che fa.   Un abitudine attecchisce sul nostro comportamento se esistono 3 fattori, la sua formula è la seguente   Abitudine= Motivazione, Abilita, stimolo   Il comportamento viene influenzato da motivazione, l’abilità, e gli stimoli, e quando questi tre fattori si attivano,  e convergono l’abitudine diventa realtà   La motivazione è il desiderio di fare qualcosa, Vedete quando uno è motivato si lancia, ha una forza che lo spinge in maniera forsennata a fare tutto il possibile per le sue aspirazioni, ma come dice il proverbio, chi parte a razzo finisce a cazzo perché la motivazione finisce, e con essa anche l’inerzia che ci aveva lanciato verso le aspirazioni che avevamo. La motivazione è un ottima forza per fare una cosa, eccezionale, una volta o in un momento preciso, ma non si sostiene nel tempo, non è un elemento sul quale possiamo fare affidamento.    Sapete quanta gente si iscrive a corsi online e quanta li finisce, è pazzesco il 90% non li finisce, o risparmiare vuoi fare un fondo di emergenza, vuoi risparmiare 300 euro al mese, 500 euro, o 50 quello che è, con la motivazione li risparmi una volta, non tutti mesi.    L’abilità. Quindi la capacità e la possibilità di fare qualcosa, se sei motivato a diventare un buon giocatore di scacchi ti serve conoscere come si muovono i pezzi, se vuoi suonare la chitarra e fare una serenata alla tua fidanzata devi imparare a leggere gli spartiti e toccare le corde giuste. E qui ce una cosa importante da sottolineare, se a volte ti manca motivazione puoi aumentare i livelli di abilità, prendiamo ancora come esempio gli scacchi, puoi perdere motivazione a giocare con persone più forti perché sai che perderai, e ti vergogni o pensi di non essere all’altezza, per tanto quello che puoi fare e cominciare a praticare e aumentare la tua abilità risolvendo problemi, studiando le aperture e le chiusure, analizzando le partite dei grandi maestri fino a che la tua abilità aumenta a tal punto da perdere la paura di giocare e aumentando di conseguenza i livelli di motivazione.   E infine ti servono gli stimoli, i prompt come li chiama nel libro in versione inglese, quindi quegli scatti che ti portano a fare qualcosa, ti svegli completamente rincoglionito la mattina hai lo stimolo a fare un caffè, la cosa bella degli stimoli è che possiamo disegnarli o programmarli in maniera intelligente e strategica, soprattutto perché già oggi nella tua giornata ci sono decine di stimoli che ti portano a fare delle azioni in maniera meccanica, e quindi se vogliamo iniziare una nuova abitudine possiamo ancorarla a uno di questi stimoli.    Questi tre fattori devono essere presenti, e se te ne manca uno o se i livelli di un fattore sono bassi, puoi lavorare per alzare gli altri.    Ora, se pianifichiamo delle mini abitudini, i risultati nel lungo periodo sono esponenziali, e la chiave è ridurre in maniera imbarazzante queste mini abitudini per evitare ogni scuse, leggere 20 pagine al giorno richiede uno sforzo mentale, del tempo, una motivazione, la capacità di rimanere attento, ma leggerne una, richiede veramente poco sforzo, non costa nulla. Fare 10 minuti di camminata è pressoché un esercizio fisico irrilevante e semplice, piuttosto che fare due ore di palestra. Vuoi togliere qualche chilo, elimina i dolci che ti mangi la notte davanti alle serie tv, piccolissime azioni costruite e architettate per migliorarsi.    Per esempio, tu che sei un ascoltatore del podcast, da oggi decidi che lo ascolti solo camminando, ti fai un quarto d’ora con le cuffie magari in un parco, e mentre cammini che è un qualcosa di meccanico, non ti comporta un pensiero o uno stress, ascolti il podcast, hai attaccato una mini abitudine a un altra, e per esempio ad oggi ci sono 78 episodi, di diversa durata, tutti all’incirca dal quarto d’ora ai venti minuti, potresti prendere come abitudine per 78 giorni ascoltare questo podcast dall’inizio e camminare a passo veloce.    Un altro esempio, metti su il caffè la mattina, e mentre il processo di abolizione fa il suo corso tu fai delle flessioni, o degli squat o qualunque tipo di esercizio semplice che puoi fare in casa. O mentre il caffè si sta preparando, si tratta di un minuto, scrivi su un foglio una cosa bella che ti è successa ieri. O una cosa importante che vuoi fare oggi.    vi espongo alcune piccole abitudini che metto in pratica per proteggermi dall’esposizione al telefono, che secondo me oggi giorno è qualcosa che ci fa perdere più tempo e attenzione in assoluto   Mi sono tolto recentemente tantissime APP dal telefono, incluse quelle dei social, non le ho più, ci perdevo molto tempo anche io, tempo limitato ma comunque noto come sia facile cadere in questo buco nero, io non tengo il telefono vicino la notte, lo metto in un altra stanza, cosi quando vado a letto e quando mi sveglio non lo guardo, uso sempre la sveglia del telefono, sono cosi obbligato ad alzarmi e andare a spegnerla in cucina o in sala, anche perché dopo un pò rompe i coglioni, questo mi obbliga ad alzarmi, e da quando ho letto il libro di Fogg faccio una cosa che lui suggerisce, e mi piace da matti, appena mi alzo metto un piede giù dal letto e mi dico, oggi sarà una bella giornata, e via.   È una cosa terribile che l’ultima cosa che fai prima di dormire e la prima appena aperti gli occhi sia controllare sto cazzo di telefono. Se dormi con qualcuno parla con la persona che hai affianco, abbracciato scambia qualche gesto di affetto, lascia il telefono. Ragazzi non fatevi rubare la vita. Siamo noi a usare il telefono non il telefono a usare noi. È fondamentale ridurre l’uso, se andate a vedere quante ore lo usate, è ce modo in pressoché qualunque dispositivo ti dice il tempo che lo usi e in cosa, e molti hanno 5-6-7 ore al giorno di utilizzo, è normale ce il lavoro le mail le chiamate ma per la puttana 6 ore son tante, anche solo togliertene una e usarla per qualcosa di altro mi diventi un campione dopo un anno.    Altri esempi dell’autore ogni volta che va in bagno e tira lo scarico subito dopo fa 5 flessioni, e grazie a questo dice di farne diverse decine al giorno. ognuno deve trovare il suo proprio meccanismo. ancorare, attaccare a delle azioni meccaniche che stiamo facciamo una mini abitudine nuova. Semplice e veloce da eseguire.    Dunque la formula per le mini abitudini funziona cosi, dopo che faccio questo (qualcosa di meccanico che sia fai) farò..qualcosa altro ( mini nuova abitudine costruttiva)   Dopo che mi faccio il caffè la mattina, leggo una pagina di un libro, dopo che entro dalla porta di casa appendo le chiavi al muro, dopo che mi lavo i denti, penso a una cosa bella che mi è successo e cosi via, pensateci scrivetene una decina e iniziate a farle   Un altra importante azione da fare è celebrare questa mini abitudine, una volta che l hai finita rivolgiti a te stesso e fatti i complimenti, bravo Davide, bravo, sei un campione, ce qualcosa di magico nel celebrare, il nostro corpo si attiva la mente cambia è come se entrassimo in una serie di piccole vittorie che ne portano altre,  un pò come quando attraversi un lungo viale in macchina e becchi tutti i semafori verdi, vi è mai successo? Bellissimo   Andiamo ad analizzare un attimo come smontare un aspirazione e farla diventare una mini abitudine, perché questa è una società impulsava dalle ambizioni e dalle aspirazioni ma si perde all’ora di farle diventare dei comportamenti.    un aspirazione è un desiderio astratto, voglio diventare un medico, voglio dimagrire, voglio fare un podcast, queste aspirazioni pensate e dette in questo modo lasciano il tempo che trovano, vanno mappate e smontate,  ce da farle diventare degli obiettivi specifici, voglio passare l’esame di medicina, quindi devo studiare 10 pagine al giorno per 6 mesi. voglio dimagrire 4 chili, voglio produrre 2 podcast al mese, andando ancora oltre, queste aspirazioni che diventano mete possono diventare dei comportamenti. E sono i comportamenti che vi permettono di realizzarvi. Un comportamento è qualcosa che puoi fare ora, mi mangio una carota invece che il dolce, scrivo due paragrafi per il mio podcast, ora ricordatevelo andate a prendere una delle vostre aspirazioni e smontatela in questo modo, meta e poi comportamento, facendo questo nel tempo avrete un modello molto più efficiente.    le grandi aziende come google, Instagram Amazon creano un prodotto molto semplice inizialmente che fa una cosa precisa, google ti permetteva di cercare nel web, Instagram di caricare le foto Amazon di comprare libri, poi quando diventano grandi vanno aggiungendo piccolissime novità qui e li nel tempo e diventano dei colossi, pensate che uno dei co-fondatori di Instagram ero uno studenti di BJ Fogg del nostro autore, aggiungere piccole abitudini poi ci rendere dei colossi.      Succedono tante cose nelle nostre vite, spesso ci sentiamo vittime di situazioni esterne che non controlliamo, e la vita prende a bastonate ognuno di noi, pensiamo che questa lotta sia fuori ma invece è dentro. Ho appreso una lezione importante, non serve a niente rincorrere le farfalle, provare a raggiungere ed afferrarle, ti sfuggono via, invece quello che funziona è costruire un giardino, curarlo, innaffiarlo, strappare l’erbaccia e renderlo una piccola oasi rigogliosa, poi le farfalle arrivano da sole. Il giardino siete voi, il vostro comportamento è il giardino, le piccole azioni quotidiane, quelle sono la chiave, fissare obiettivi enormi è una cosa stupenda, ma sono molto legati alla motivazione e i fattori esterni il nostro futuro si decide in quei momenti che scorrono velocissimi davanti a noi, e se non inizi a fare qualcosa a vivere oggi la tua vita nel modo in cui desideri, finisci per morire lentamente, perché lentamente muore chi non parla con gli sconosciuti, chi non prova a mettersi un vestito di un colore diverso un giorno, chi non legge chi non ascolta la musica chi non viaggia chi non si fa aiutare, chi non rischia chi non cambia, fate qualcosa, fatelo tutti i giorni, anche se è un azione piccola e apparentemente insignificante, e se i metodi che abbiamo visto in passato più radicali non vanno bene per voi, provate questo, leggero, semplice, ma estremamente potente per iniziare un cambiamento enorme nelle vostre vite   Grazie  
9/27/202314 minutes, 58 seconds
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Tutta la Mia Vita - Arnold Schwarzenegger #77

EVENTO ROMA 30-09/01-10 2023 https://www.eventbrite.it/e/registrazione-un-week-end-con-il-tuo-talento-percorso-di-trasformazione-personale-640399310577?aff=oddtdtcreator&keep_tld=1   SITO INTERNET www.libriperilsuccesso.com   TRASCRIZIONE DEL PODCAST Ognuno ha i suoi miti, le sue leggende i suoi mentori i suoi eroi, ho una grande ammirazione per personaggi che hanno fatto la storia del mondo nonostante questo ce ne uno che monopolizza la mia attenzione, Arnold Swarzenegger, e che cazzo sono degli anni 80 e sono Cormano, a me mi piace Conan il barbaro, mi piace terminator, fu un dramma quando nel remake di predator scelsero l’attore che ha fatto il pianista, per la puttana l’unico che può uccidere un predator è Arnold, basta, fine della storia.   Arnold è un uomo eccezionale, ha fatto delle cose impossibili, anche pensarle era impossibile, e lui le ha fatte   La sua vita ha 3 capitoli, il culturismo, dove diventa il migliore al mondo, vinse 7 titoli di mister olimpia e poi decise di ritirarsi se no ne avrebbe vinti altri   Divenne l’attore di azione più iconico insieme a sly stallone degli anni 80 e 90   E infine riuscì a diventare governatore della California, senza fare gavetta, dritto alla poltrona di governatore   Ma come cazzo ha fatto, qual’è il suo segreto, qual’è il suo metodo   Da quando ho iniziato il podcast quasi 3 anni fa ho sempre voluto fare un episodio su di lui, e oggi all’appuntamento 77 di libri per il successo, crescita personale da strada, parliamo della sua vita, del suo metodo, e usiamo il libro autobiografico scritto da lui, tutta la mia vita, cosi si chiama   Vi invito a leggerlo, perché la quantità di aneddoti è incalcolabile, i giri che da la sua vita sono pazzeschi, ma in tutta la magia dell’esistenza di Arnold ci sono dei punti fermi, dei principi che lui ha messo in pratica in ognuna di queste tre fasi che abbiamo appena detto, la parte sportiva, cinematografica e politica, ed è pressoché diventato il numero 1 sempre. Parentesi, io ho una maglietta che dice Arnoldi is numero 1 e me la metto spesso, si può comprare era un oggetto molto in voga negli anni 90 ovviamente questo cimelio non poteva mancare nel mio guardaroba.   Non vi racconto la sua vita, servirebbe un podcast di 10 puntate, ma estrapolo i punti del suo metodo, le sue regole, e le coloriamo con qualche storia personale del protagonista.   Arnold nasce Thal, un piccolissimo paese tra le alpi austriache, in provincia di Graz il 30 luglio del 1947, quindi appena finita la seconda guerra mondiale e lui è figlio della generazione di uomini che la perse, perché l’austria andava a braccetto con la Germania, quindi immaginatevi la frustrazione, la depressione, degli uomini di quel tempo, nel libro la racconta bene lui. Racconta come una volta alla settimana almeno, suo padre, il capo della polizia locale di questo borgo di 2 mila persone oggi, immaginatevi allora, tornava a casa ubriaco e volavano sberle e cinghiate senza nessun motivo. Lui e suo fratello Meinrad ne preso tante di botte, e queste botte resero il piccolo Arnold, una macchina in grado di raggiungere ogni obiettivo, mentre distrussero il fratello più grande Meinrad, che mori giovanissimo ubriaco al volante con la sua auto. Nel libro lo racconta, quello che non ti uccide ti rende più forte, e lo stesso Arnold disse con me questa frase funzionò, mio fratello più fragile non resse emozionalmente i traumi dell’infanzia.   Infanzia molto dura, povera, fredda, iper competitiva, il padre sin da quando erano due bambini metteva in competizione i fratelli, chi era il più veloce, chi era il più forte, chi era il più intelligente, Arnold ha il seme della competizione piantato nella sua identità, e questo è importante, perché ogni cosa che fa deve vincere, deve diventare il numero 1, e cosi è stato sempre nella sua vita.    Premessa, è impossibile quello che è riuscito a fare, per quello trovo grande ispirazione nella sua vita, questo è nato in un borgo alpino dell’austra nel 47, ed è finito per diventare Conan il barbaro, come posso paragonare quello che ha fatto, pensate a una persona che nasce in un piccolo paese del Molise tipo Trivento, bellissimo borgo andate a visitarlo, e da li inizia un percorso che lo porta a diventare la star di azione più iconica del mondo, il governatore della California e mister olimpia 7 volte, non è possibile, lui lo ha fatto, è inevitabile che questa persona ha dentro di se un fuoco, una mente poderosa, una capacità di vincere sempre su tutto, di superare gli ostacoli, e personalmente mi motiva, mi ispira, lo ammiro   Prima regola del metodo Arnold- avere una visione   Un giorno camminando davanti a una vetrina di un negozio vide un magazine, sulla copertina cera Reg Park, il protagonista del film Ercole, e anche mister universo, un uomo gigantesco, fortissimo, muscoloso, e Arnold ha la sua visione, voglio diventare come lui. Ma sapeva che a Thal non ci sarebbe mai riuscito, l’unico posto per realizzarsi era l’America. Erano tempi ben diversi, non si viaggiava, non aveva i soldi per andarci, ma vide nel culturismo la strada per arrivarci.  Reg park era nato povero a Leeds in Inghilterra ed era diventa ricco col culturismo e il cinema, aveva aperto una catena di palestre in sud africa, era sposato con una modella sudafricana, era il suo eroe, decise quindi visualizzando con dettaglio nella mente, di diventare un culturista in un epoca dove la gente non era grossa come oggi, pensate sempre con la mente di uno di 60 anni fa non uno di oggi. Nel libro dice che visualizzava il corpo di Reg Park ma con la sua faccia tra quelle immense spalle. Avere un obiettivo, una visione, ti apre la strada ed è il primo passo per raggiungerla, lui dice se lo vedo nella mente, se è possibile nella mia mente, allora è possibile anche nella realtà. E senza un punto di arrivo potete essere i più talentosi i più dotati, i più intelligenti ma non andrete da nessuna parte, perché se non sai dove stai andando, non ci arrivi. Allora Arnold decise che la sua vita non sarebbe stata a Thal, non sarebbe diventato un poliziotto come suo papà, non avrebbe fatto la vita che la gente del suo paesello faceva, lui voleva andare in America. Lui voleva diventare il prossimo Reg Park, ora sapeva cosa fare e ogni singola azione della sua vita era un passo verso la sua visione. Senza uno scopo, senza una visione, senza un obiettivo siamo creature che vagano per questa terra, trova la tua visione, non è necessario diventare come Arnold, ma ce da sedersi e capire dove volete andare, è l’unico modo.  Arnold comincio ad allenarsi 5 ore al giorno col sorriso stampato in faccia, il dolore diventa passione e lo sforzo è solo un passo verso l’obiettivo, e tutto diventa così chiaro così nitido con una visione perché ogni gesto ci avvicina all’obiettivo. Visione amici, chi volete diventare, se non lo avete capito, se non lo avete trovato è urgente che lo facciate. Visualizzatelo nella mente, e cominciate il vostro viaggio, non importa quanto dolore vi aspetti, il dolore è momentaneo, quello che diventate e quello che fate rimane per sempre   Seconda regola del metodo Arnold-  Non pensare mai in piccolo   Punta alle stelle se vuoi arrivare alla luna, pensiamo in piccolo perché abbiamo paura di fallire, più grandi sono i tuoi obiettivi più alta è la possibilità di fallire, fottitene di fallire, l’unico fallimento è quando cadi e non ti rialzi, ma se ti rialzi non hai fallito, lui non voleva diventare un body builder voleva diventare il miglior bodybuilder, quando James Cameron lo chiamò al telefono per chiedergli come andavano le lezioni di recitazioni per diventare attore lui rispose, Jim, non voglio diventare un attore, ma una star. E in politica uguale, diventò governatore senza nessun tipo di carriera politica alle spalle, senza essere stato sindaco, senza aver fatto nulla prima, dritto al trono. Arnold non gioca per vincere, gioca per diventare il migliore di sempre. Capite che mentalità. Capite che pochi possono competere con questa mentalità, Mohamed Ali quando gli chiesero quante ripetizioni facesse di un determinato esercizio rispose. Non lo so, inizio a contare solo quando mi bruciano i muscoli, la testa amici, la mente amici, questa è gente che la usa in un modo eccezionale, che va oltre, che fa non un piccolo sforzo in più ma inizia a lavorare quando gli altri smettono. Scrivi i tuoi obiettivi alza l’asticella il più possibile, cosa vuoi che succeda se fallisci, non iniziamo nemmeno per la paura di fallire, non succede niente, non si può vincere sempre, ma se ti rialzi annulli il fallimento, a volte vinci a volte impari e da quella lezioni ci tiri fuori ancora più benzina per la tua macchina farai molti più chilometri di quelli che potresti immaginare. Pensa a quello che vuoi, alla tua visione, scrivila, lasciala riposare un paio di giorni, poi torna su quel foglio, e potenziala un pò questa visione, aumentala, amplificala fino a che la tua mente te lo permette.    Terza regola, ignora chi ti dice che non puoi farlo.   Arnold lo dice chiaramente, ogni volta che qualcuno gli dice è impossibile, lui sente è possibile, quando gli dicono non si può fare, lui sente si può fare, quando gli dicono no, lui sente si E allora quest uomo è stato in grado di trasformare i suoi difetti, i suoi limiti nel patrimonio più grande che aveva. Questo ancora oggi ha un marcatissimo accento tedesco, dopo 50 anni che vive ha ancora grossi problemi con le v doppie, il suo fisico era gigantesco, osservate i primi ruoli che ha nel mondo del cinema, Conan il barbaro, mica parla quello muove la spada, terminator è una macchina dice quattro frasi, eppure il regista di Conan disse che se non ci fosse stato Arnold bisognava crearlo per fare questo personaggio, Conan è Arnold e basta, e nessun altro. Il suo accento è diventato la sua marca inconfondibile, ha trasformato i difetti in pregi, turn shit into sugar vi ricordate 50 cents settimana scorsa, lo ha fatto anche lui. I vostri difetti vi rendono inconfondibili, vi rendono voi, usateli come un patrimonio per farvi avanti nella vita. In un piccolo paese delle alpi austriache uno non pensa di diventare mister olimpia, non ti viene nemmeno sto pensiero, vuoi diventare uno sciatore al massimo. Gli attori di quel epoca erano al pacino, Dustin Hoffman, Woody Allen, de Niro, quelle erano le stelle, i film di azioni erano qualche inseguimento in macchina, Arnold anche grazie alla competizione con stallone portarono qualcosa di nuovo sullo schermo, l’action movie degli anni 80, se stallone ammazzava 10 persone in un film Arnold ne ammazzava 50, poi stallone 100 poi Arnold 150 e noi stavamo incollati entusiasti davanti allo schermo del cinema.    Una delle frasi più iconiche del cinema è quando in terminator Anrold dice I ‘will be back, perché gli sembrava più adeguata a una macchina, a un cyborg, ma James cameron si incazzo quando Arnold gli propose di cambiare la frase, gli disse tu sei lo sceneggiatore, no disse Arnold, che allora non dirmi come cazzo scrivere tu pensa a recitare, la frase era I will come back, ma poi quando Cameron la vide in azione, rimase di stucco e chiunque abbia visto quel film in inglese identifica immediatamente questa frase con il personaggio Arnold. Pensate che il suo primo ruolo fu un fracasso pazzesco e lui aspetto 5 anni prima di diventare Conan, 5 anni nei quali si dedico a lavorare duramente sapendo che un altra opportunità sarebbe arrivata.    Quarta regola- work your ass off- fatti il culo     Nessuno ottiene niente per pura coincidenza, ce da lavorare, ce da sputare sangue, ce da imparare, migliorare, allenarsi, fare pratica, hai 24 ore al giorno. Arnold si allenava 5 ore, poi andava al college, poi andava a fare corsi di recitazioni, poi corsi di lingua, poi lavorava come muratore, se di queste 24 ore al giorno ne dormi 6-8, quelle che ti rimangono usale al 100% senza perdere nemmeno un minuto. E usale per diventare migliore, nella vita attiri ciò che sei non mio che vuoi, non rincorrere niente, diventa e poi attrai. È necessario essere consapevoli che senza azione senza lavoro duro non succede niente. Arnold ci mesi anni a costruire quel corpo, ripetizione dopo ripetizione, era la sua religione, ogni volta che alzava il bilanciere che faceva uno squat, sapeva di avvicinarsi all’obiettivo. È tutto una ripetizione, diventiamo migliori leggi un po ogni giorni, allenati, fai corsi, studia, fai un piccolo passo verso il tuo progetto la tua visione, passiamo in media dalle 3 alle 6 ore sui telefoni e suoi social, dove cazzo vogliamo andare, limita a un oretta quel uso e le altre dedicale a te, a costruire un identità nuova, ma senza farsi il culo non succede niente, purtroppo è inevitabile questo passo del percorso, non lamentarti se non succede niente, cosa fai al rispetto. Io ho un piccolo librino rosso, un agenda, segno ogni cosa che devo e voglio fare tutti i santi giorni, che sia allenarmi, che sia scrivere il podcast, sistemare il sito internet, lavorare, e poi dedico sempre del tempo a fare delle cose per me, per diventare una persona migliore, passo del tempo con chi voglio bene, chiamo le persone care, le ascolto, ogni giorno che passa è un giorno in meno, non voglio perdere tempo, non so quanto dura la mia vita, ma so che ogni giorno posso avere una vita, posso aver fatto quello che mi fa felice, lavoro mi alleno miglioro ho dei sogni con delle date ho una visione ho degli obiettivi, ho delle persone care, e vivo una vita ogni giorno, più ti fai il culo più diventi duro, più metti il metallo nel fuoco migliore e la spada che ne esce. E fallo sempre col sorriso stampato in faccia. Ora se sei uno che pensa troppo, come me, o pigra, come me, che si lascia vincere dai pensieri, allora la medicina, la soluzione è una routine serrata, precisa, che non ti lasci il tempo di pensare, ma solo di fare.    Quinta è ultima regola del metodo Arnold - non pendere e basta, dai qualcosa in cambio   Che sia una persona, una famiglia una comunità, ce da dare in cambio qualcosa, ce da essere utili, nella vita il vostro valore si misura in base a quello che dai non a quello che ti prendi. E più ti prendi più devi dare. Perché secondo voi i grandi ricchi danno in beneficenza parti gigantesche del loro patrimonio, perché fanno scuole o finanziano organizzazioni, perché se no l’equazione non funziona, ce da donare, dare alle persone. È Meglio far sorridere una persona che renderla triste, è meglio motivarla che buttarla giù, date alle persone che vi circondano, vi riempie, vi torna indietro. Arnold entrò in politica come governatore e si mise a lavorare per la sua gente, per la gente della California. Aneddoto forse molti non lo sanno ma sua moglie era una discendente della famiglia Kennedy, poi divorziarono, lui ebbe una storia con la governante e ci fece un figlio, lo ammise, lo riconobbe ma la moglie divorzio, comprensibilmente. Fatto sta che Arnold nella sua terza fase della vita, e anche in questa quarta dove ormai non vive sotto i riflettori, si dedica a dare, a ridare tutto quello che la vita gli ha dato, quando divenne governatore della California ridiede indietro lo stipendio da governatore ai cittadini. È stupendo aiutare gli altri, supportarli e motivarli, qualunque sia il vostro momento attuale, considerate aiutare qualcuno, o impegnarvi in progetti che possano avere un impatto sulle persone, è una parte fondamentale di questa formula, e di tutte le formule, siate utili nei vostri progetti   Ci sono tante cose che si imparano dalla vita di quest’uomo immenso, ma ce ne una che in particolare mi ha colpito, mi ha insegnato che non puoi dare più tempo alla vita, ma puoi dare più vita al tempo, ed è pressoché impossibile fallire se dedichi tutto te stesso alla tua visione al tuo progetto, senza paura di cadere, ma consapevole di rialzarti. Arnold era un maestro in governare il tempo, e i greci spiegano benissimo il concetto di tempo usando la mitologia, esistono due tipi di tempo, crono e kairos, il crono è il tempo lineare, da li vengono le parole come cronometro, cronologia ed è il tempo che scorre in avanti quello che non devi perdere, ma usare, e riempire in attività costruttive, poi ce il Kairos, che è il momento giusto, non il tempo quantitativo ma qualitativo, sono le occasioni, le opportunità infatti è rappresentato da un tizio pelato con per un ciuffo di capelli che va colto, preso, o scappa via. E penso che l’insegnamento più grande che Arnold mi lascia oltre le sue 5 regole, è che il tempo non è qualcosa che hai o non hai, ma qualcosa che fai, non ho tempo non esiste, il tempo lo crei, e se lo usi in maniera intensa, dando più vita al tuo tempo, allora puoi pressoché+ raggiungere qualunque visione tu abbia in mente.    Cè una bellissima frase che dice one day, o day one, a volte diciamo un giorno lo farò, one day, oppure possiamo dire, day one, questo è il giorno uno, il giorno uno della mia nuova vita, del mio progetto, della mia visione, e a me piacerebbe tanto amici che domani una volta digerito il podcast, fosse il vostro giorno uno   E con questo il podcast di oggi finisce   Vi ricordo ancora una volta, Roma 30 settembre, 1 di ottobre, un week end insieme, 2 giorni intensi, per tirare fuori talento, per riprendersi in mano la vita, con due coach incredibili che starano con un numero ristretto di persone, io ci sarò e farà due interventi raccontandovi il metodo in 7 passi che ho sviluppato questo anno raggiungere una trasformazione personale, trovate i dettagli nella descrizione del podcast e scrivetemi se vi servono ulteriori delucidazioni. Sarebbe stupendo vedervi in persona.    Grazie e alla prossima  
8/31/202316 minutes, 50 seconds
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The 50th Law - 50 Cents #76

EVENTO PRESENZIALE ROMA https://www.eventbrite.it/e/registrazione-un-week-end-con-il-tuo-talento-percorso-di-trasformazione-personale-640399310577?aff=oddtdtcreator   SITO: www.libriperilsuccesso.com TRASCRIZIONE DEL PODCAST Diventa ciò che sei, diceva Niche.  quante delle cose fai sono dettate dal tuo istinto, da quello che desideri realmente essere, e quante sono dettate dalla paura   Una famiglia decise di intraprendere un viaggio per scoprire il mondo, e partirono madre padre e un bambino insieme al loro asino   Attraversando il primo villaggio la gente comincio a dire - guarda che maleducato quel bambino che sta sull’asino mentre i genitori se la fanno a piedi, al che la madre imbarazzata disse non voglio che parlino cosi di mio figlio, sali quindi il padre sull’asino e mentre passavano dal secondo villaggio la gente disse, guarda che razza di padre lascia a terra moglie e figlio e lui tutto comodo se ne sta li seduto. Scelsero quindi di far salire la madre e mentre si dirigevano verso il terzo villaggio la gente disse poter uomo avrà lavorato tutto il giorno e nonostante questo fa stare la moglie sull’asino e che razza di madre lascia il bambino a piedi. A sto punto si mettono tutti e tre sull’asino e mentre attraversano il quarto villaggio la gente sorpresa disse povera bestia cosi lo ammazzano in tre sull’animale ma come si fa, giusti infine al quinto villaggio la famiglia, giustamente con le palle piene, decise di camminare a piedi portando l’asino dietro, e le persone cominciano a dire che idioti, hanno un asino e non ci salgono sopra.   Non importa cosa scegli di fare ti criticheranno sempre, ci sarà qualcuno che parlerà male di te qualunque cosa tu faccia, a sto punto vivi come cazzo ti pare, vivi come ti fa stare bene e vivi secondo le tue leggi i tuoi principi e seguendo il tuo cuore, senza paura   La paura più grande è quella di essere te stesso, e questa frase la dice 50 cents, il rapper americano che ci regala una perla, un libro scritto da lui col supporto della penna di  Robert Green il famoso autore delle 48 leggi del potere- il titolo è la cinquantesima legge, the 50th law. Questo è libri per il successo crescita personale da strada, un podcast di Davide Mastrosimone, episodio 76   La paura è un emozione primordiale prodotta dalla mente, ci fa perdere energia, entusiasmo, azione, ci paralizza, ci limita, e 50 cents ha un principio base nella sua vita, tutto gira intorno a questa regola, non aver paura di niente.   Nella vita  come reagisci agli eventi definisce chi sei, puoi controllare il tuo mindset, il tuo atteggiamento le tue emozioni, la tua forza mentale. non le circostanze. È il blocco principale di questa variabile è la paura, pensate un secondo a come potrebbe essere la vostra vita senza paura, senza paura di perdere il lavoro, di perdere una relazione, di inseguire un progetto personale, senza tutti quei freni dettati dalle possibili conseguenze negative, perché siamo onesti, pensiamo sempre a quello che potrebbe andare male e per quello manco iniziamo, e se ci dedicassimo a passare all’azione, senza preoccuparci del risultato, cosa succederebbe?   La paura è un emozione presente per proteggerci dal danno fisico dai pericoli, è primordiale, un leone salta fuori e ci sbrana, un membro di un altra tribù vuole ucciderci, questo in tempi lontani era un meccanismo fondamentale, perché allora la paura era sinonimo di pericolo, oggi in un mondo che non è mai stato cosi sicuro, abbiamo un infinità di paure che ci bloccano dal vivere. Siamo una società in balia di antidepressivi, di ansiolitici, di pillole e pastiglie.   E ci sono solo due strade, o rimanere passivi, al sicuro, o pensando di stare al sicuro, o affrontarla, rischiare, essere coraggiosi e contro corrente. Come pagherà le bollette, se mi licenzio non troverò un altro lavoro, se lascio questa persona rimarrò solo, quindi meglio stare male, meglio vivere una lenta e logorante disperazione, oppure amici, diventare chi siamo.    E il caro 50 cents insieme a Robert Green, ci da dei principi per diventare impavidi, privi di paura, e li vediamo insieme in questo episodio.       Osservare la realtà per quello che è. Non sperare che le cose vadano in un modo diverso da quello che sono, abbraccia quello che hai invece di anelare quello che non hai. Realtà, presente, accettazione. Guardati a destra e poi a sinistra, abbraccia quello che sei e quello che hai ora. Da li si parte. Osserva con estrema attenzione tutto quello che ti circonda, e guardalo per quello che è, senza attivare i meccanismo mentali che ti fanno pensare sempre a scenari drammatici, è quello che è. Ho il lavoro che ho, ho il partner che ho, sono tutte scelte intenzionali, ci siamo finiti noi in quello che è oggi la nostra vita, nessuno vi ci ha messo, e se vivi in questo modo non ti aspetti che nessuno ti ci togli, e sai esattamente che sei l’unico che può cambiare le cose, non esiste la provvidenza o un evento magico che cambi tutto, esiste il sudore, lo sforzo, il sacrificio per prendere il rischio che serve per cambiare le cose, non puoi cambiare la tua realtà se non la capisci, se non la comprendi e se non l’accetti. Quanta cazzo di gente ha perso il senso e il collegamento con la realtà. È diventato tutto dispotico, distorto, vediamo una vita suoi social vediamo queste persone felicissime, ma lo sono veramente? I telegiornali le notizie tutto a metterci paura, basta, chiudetevi in voi stessi un periodo create il vostro mondo, la vostra realtà ma per farlo serve assoluta attenzione e onestà per capire da dove state partendo, senza giudizio, non è ne buona ne cattiva la vostra situazione, è quella che è, da li si parte. Rifletti quindi su dove ti trovi, su dove vuoi andare e su quello che ti serve per arrivarci.        Self reliance, in inglese vuol dire non dipendere da un cazzo nessuno al di fuori di voi stessi. Abbi fiducia nei tuoi mezzi, e se le armi che hai a disposizione non tagliano abbastanza allora affilale, ma credi in te stesso, se lavori per qualcuno, dipendi da quella persona, se non hai una fonte di entrata oltre allo stipendio dipendi da dal tuo capo, se non sai stare da solo e hai una dipendenza emozionale, stari con una persona che probabilmente non è quella giusta ma è sempre meglio che stare soli, invece no, vivere senza paura vuole dire che per un bel pò starete da soli, perché se cambi pelle, se muti, se diventi chi sei, e se diventi questa nuova versione di te stesso, molta gente se ne andrà via, ed è fondamentale diventare indipendenti, sotto tutti gli aspetti.    Chiediti quanto ci metto a cambiare vita, 2 giorni, 2 mesi, 2 anni, non posso più cambiarla, se il tuo mondo dovesse crollare oggi quanto tempo ti serve per rimetterti in sesto da solo, se ti lascia il tuo partner, domani, come stai messo? Hai un posto dove andare, hai le risorse per andarci, se perdi un lavoro, hai dei contatti una rete per rimetterti in pista, hai risparmi, investimenti, fonti di entrate passive, a ste cose ce da pensarci, perché non siamo ne immortali ne immuni alle disgrazie succedono a tutti, è in questi casi amici, è parecchio importante cadere in piedi. Cosa fai per coltivare la tua indipendenza, hai 24 ore al giorno, noi passiamo la maggior parte del tempo a distrarci dalla vita che abbiamo invece che usare quel tempo per creare la vita che desideriamo, e allora serie televisive, ore sui social, turismo nei luoghi instagrammabili, un turista viaggia per distrarsi un viaggiatore viaggia per conoscersi.Fai un resoconto della tua vita, e se vedi punti deboli lavoraci oggi che puoi, diventa indipendente, solo cosi puoi prendere rischi. E combattere la paura     Opportunismo, Turn Shit into Sugar, cosi si chiama il capitolo, trasforma la merda in zucchero. Opportunismo è una parola che ha preso un significato negativo ma nel libro si intende un altra cosa, in qualunque circostanza anche negativa c’è sempre qualcosa di buono che potete tirar fuori, è l’angolatura da dove guardi la circostanza che cambia le cose, se hai poche risorse allora sarai stimolato a diventare più creativo, è un principio dell’alchimia, trasformiamo le pietre in oro, il negativo in positivo, è una magia questa amici miei. 50 cents dice ogni situazione negativa, la rendo positiva, in questo modo nessuno può farmi del male. Touchè, questo hai coglioni quadrati       Continua sempre a muoverti, adattati all’ambiente circostante. Prendi appuntamento con te stesso e presentati, se dici che domani ti alzi alle 7 alzati, se dici che vai allenarti vacci, se non rispettiamo le promesse con noi stessi non andremo da nessuna parte, e non serve che fai 100 flessioni, allenati mezz’ora, non serve che scrivi 10 pagine, scrivi per mezz'ora, poi quello che esce esce, ma presentati, muoviti sempre, non rimanere fermo aspettando il momento giusto, non arriva mai. La paura si combatte muovendosi. Movimiento es vida. Niente deve interrompere il nostro ritmo, il nostro passo, che piovi che nevichi, che ci sia vento, presentatevi e camminate. Fanculo agli eventi, andare dritti, a volte la miglior alternativa è non aver alternative e andare avanti, sempre, senza paura, andate avanti, siate superiori alle vostre emozioni, se il corpo e la mente vi dicono di non alzarvi dal letto siete sulla strada giusta c’è una ribellione in corso dentro di voi, vincetela       Siate coscienti di quando è ora di reagire ed essere aggressivi, non ho mai detto che la partita sia facile, entrate in un arena sanguinaria, dove ognuno ha la sua agenda, i suoi interessi i suoi principi e sovente si scontrano con i nostri, e cosa facciamo, per paura, stiamo zitti, subiamo, diventiamo accondiscendi, dei cagnolini che prendono una bastonata e muovono la coda, e no cazzo amici, mi dispiace ma forse qualcuno non sarà d’accordo ma serve farci rispettare, serve essere fedeli alla nostra etica, ai nostri principi se vedete qualcosa che va non state zitti, Dante nella commedia aveva riservato un bel posticino all’inferno chi rimane inerte davanti a qualcosa di ingiusto, difendete i deboli, difendete quello che è giusto. Non vendete l’anima al diavolo per 4 soldi, io non sono mai riuscito a lavorare per una corporazione, mi chiamavano e succedevano due cose pressoché nell’immediato, rifiutavo e mi rifiutavano sempre, perché faccio quello che ritengo corretto, onesto, giusto non quello che mi si dice di fare, vaffanculo. Se non fermate subito il vostro aggressore se non vi fate sentire farà quello che vuole di voi, saprà che non esistono limiti all’abuso. Ma siate strategici lasciate che tirino fuori la testa dal buco scovateli cercate di capire che intenzioni hanno le persone più informazioni avete meglio è ma non lasciate che nessuno vi metta i piedi in testa o infrangi i vostri principi etici, stare lontano dai guai, è proprio quello che vi metterà nei guai.  E se lasci che qualcuno ti calpesti lo farà di nuovo, non abbiate paura di deludere delle persone, alzatevi e andatevene se qualcosa non va, senza timore. Poi succede una cosa magica, più rispetti te stesso e i tuoi principi più cominciano a rispettarvi, siamo noi a dire alla gente come trattarci, ricordatevelo questo.      Siate dei leader, che stanno in prima linea, ispirate con le azioni non con le parole, diventate quello che dite, prendete decisioni e le conseguenze di queste decisione, essere responsabili pienamente di quello che fate, siate autentici, in una società finta finirete per spiccare, ed essere un leader ovunque, nel vostro piccolo o grande lavoro, nella vostra piccola o grande comunità nella vostra piccola o grande famiglia, se ce una decisione difficile da prendere non tiratevi indietro, un leader ha una visione, una roadmap di quello che deve fare, un leader unisce non divide, un leader è un modello che ha dei valori, siamo in una società di deboli e di indecisi non abbiate il minimo timore a tenere il polso fermo e smettere di tentennare davanti a tutto quello che sembra difficile   Rispetta i tempi e il processo, servono ore, pratica, conoscenze allenamento per imparare qualcosa, per diventare qualcuno che si esprime al massimo delle sue potenzialità, le persone faticano ad affrontare processi lunghi dolorosi e privi di gratificazioni istantanee, la formula magica, l’unica che esiste, è accettare che imparare richiede tempo e un processo fatto di disciplina, pazienza e ripetizione, non si scappa, si impara dagli errori, dagli esperimenti, valutando cosa funziona e cosa no, e qualunque muraglia crolla di fronte a un atteggiamento persistente, ricordatevi non ce tanta concorrenza se vi rimboccate le maniche, la concorrenza è spietata ed enorme tra chi non fa, tra chi non impara, tra chi abbandona, ma se diventate un martello in qualunque area della vostra vita prima o poi buttate giu i muri che sembrano più insormontabili   Ultimo principio, molto brevemente, ricordati ogni tanto che sei un mortale, ricordatelo quando passi un week end sul divano, o quando ti incazzi per stupidaggini, o quando dici oggi non ho voglia, settimana prossima inizio, ricordatelo che il tempo non torna indietro, purtroppo viviamo come se fossimo immortali, buttiamo il tempo all’aria come se ne avessimo all’infinito e risparmiamo i soldi come se dovessimo vivere 3 secoli, un pensiero sulla morte può dare un impulso alla vita.      Amici, vi do il mio punto di vista, perché ho toccato fondo molto spesso, e serve, quando arrivi in basso puoi finalmente darti uno slancio per risalire ed è bellissimo, il dolore è bellissimo cambiare la pelle è bellissimo, rischiare è bellissimo, eppure ci affaccendiamo a fare di tutto per evitar il dolore, invece che andare nella ricerca della nostra realizzazione, della soddisfazione, del diventare chi siamo.    nella vita ci sono partite che vincete e partite che perdete, ma ce una cosa che a me demolisce l’anima, mi riempie di ansia e dolore, ed è non giocare. Non importa se vinci o se perdi, ma gioca, gioca sta maledetta partita perché chissà se il segreto della felicita non sia vincere, ma giocare, e se giocate fatelo senza paura, perché la paura ci mostra i nostri limiti e se l’’affrontiamo e la vinciamo possiamo espanderli e diventare ciò che siamo destinati a essere   Grazie per il vostro tempo, vi auguro di spendere queste settimane estive coltivando voi stessi, preparandovi a cambiare pelle, a saltare, a cambiare, e se qualcuno vuole approfondire queste tematiche può farlo prendendo un appuntamento con me per intraprendere un percorso di coaching personale, oltre ai corsi che trovate nel sito, il prossimo uscirà tra qualche settimana, e infine vi ricordo che a fine settembre come anticipato insieme due brillanti coach saremo in persona a Roma trovate le informazioni sotto nella descrizione del podcast   Un caro saluto e alla prossima  
8/22/202315 minutes, 47 seconds
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Un’Anima Sconfinata - Michael Singer #75

EVENTO IN PERSONA ROMA 30 SETTEMBRE-1 OTTOBRE TUTTE LE INFO QUI SOTTO: https://www.eventbrite.it/e/registrazione-un-week-end-con-il-tuo-talento-percorso-di-trasformazione-personale-640399310577?aff=oddtdtcreator     Il libro in 3 punti Tu non sei la voce che parla nella tua mente, sei quella che ascolta Tutti possediamo un energia enorme dentro di noi, per sfruttarla serve il silenzio nella mente Se smetti di combattere con le tue parole accedi a un nuovo stato di coscienza  
7/20/202314 minutes, 46 seconds
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Essentialism - Greg Mckeown #74

Ce una parola bellissima in inglese che da almeno 6 mesi rimbomba nella mia testa ed è diventata un mantra, ho attraversato alcuni periodi di cambiamento radicale, di spostamenti,  e me ne mancano altri, a volte ci sono fasi dove tutto il tuo mondo cambia e sono fasi difficili, senti nel corpo che è la scelta giusta, ma ci vuole comunque coraggio, buttare all’aria tutto e vedere che succede è un qualcosa di magico, alla fine siamo qui una volta sola, ogni minuto che passa è perso ed è meglio godersela, fare scelte difficili, provare, sperimentare, viaggiare, amare, senza pensare a cosa succederà se mi sbaglio, e se mi chiedono non ti fa paura? Rispondo che mi fa paura non farlo, mi fa paura essere condannato a vivere qualcosa che non voglio vivere,  quella è la mia risposta, certo che ho paura, ma lo faccio lo stesso, io la vivo in questo modo, non dico che sia il modo corretto, solo è quello che credo sia corretto e ho scoperto sulla mia pelle quanto fosse più facile viaggiare leggeri in questa avventura   Portarsi dietro solo le cose essenziali, le persone essenziali, i progetti essenziali, e per tanto da almeno un anno ho avviato un percorso di decluttering, questa è la parola, significa togliere delle cose, materiali, è difficile tradurla in italiano ha un senso molto profondo, non e che tu ti declutteri dai coglioni, declutteri l’armadio in qui senso, è un togliere per liberare, un liberare per poi ricostruire, ed è una forma di vita, infatti oggi vi propongo questo argomento usando come base il libro di Greg Mckeown, Essentialism- the discipline pursuit of less    Il concetto di essenzialismo si applica sia alla sfera professionale, sia a quella personale e relazionale per quanto mi riguarda, ed è uno strumento potentissimo per riprendere in mano la propria vita   La prima idea del libro è che ogni volta  che dici si a qualcosa, devi dire di no a tante altre, I tuoi si hanno un valore altissimo, per tanto ce da togliersi la paura di dire di no a quello che non ha lo stesso valore   Per tanto come facciamo a decidere cosa fare e cosa no, certe cose ci danno dei risultati molto più potenti, se decidi di intraprendere un cammino verso un cambio fisico, quello è il tuo SI, e ha un valore enorme, ma obbligatoriamente implica che tu dica NO a mangiare porcherie, a stare fermo sul divano e vedere la tele, è un impegno con te stesso e serve una certa dose di disciplina e consapevolezza che per fare una cosa bene, è necessario non perdere tempo in tutto ciò che non provoca benefici verso il tuo obiettivo.      Il metodo per arrivare a liberarti di tutto ciò che non è essenziale è fatto da tre passi, esplorare, eliminare, ed eseguire   In quest’ordine amici, quindi state con me, e andiamo a vedere in dettaglio ognuna di queste fasi   Cominciamo con l’esplorazione:    Si inizia da qui, e per esplorare serve tempo, di qualità, ce da scappare dal casino della routine, hai tempo durante la giornata di metterti a sedere senza nessuna distrazione, e dedicare uno spazio per riflette, per pensare, per scrivere, per creare.  Senza l’ansia e l’angoscia che provoca l’immediatezza nel rispondere a un whatsapp o a una mail, una chiamata. La concentrazione è un processo, e come l’acqua che bolle. Se tu metti una pentola sul fuoco e poi spegni, e riaccendi, spegni e riaccendi, l’acqua non bolle, devi avere uno spazio di tempo che ti permetta di bollire senza spegnere il fuoco ed è impossibile farlo se ogni minuto riceviamo una notifica, chiuditi in te stesso un ora al giorno e pianifica, rifletti, evitando le distrazioni che sono il male di quest’epoca, non riusciamo più a concentrarci, è incredibile quello che riesci a creare in un ora senza che nessuno ti rompi i coglioni, è un arte marziale, è un arma letale in questo periodo, diventate pressoché unici, e i risultati non tarderanno.    Scrivete un diario, un quaderno dove buttate fuori i vostri pensieri, i vostri desideri, i vostri sogni, e poi cominciate a dargli una data di scadenza, spezzettateli in tanti piccoli passi, e poi agite. Ma questo tempo è qualcosa di imprescindibile, e quasi nessuno lo fa   Anni fa quando bazzicavo ancora su Netflix mi succedeva una cosa strana spesso ci mettono anche 45 minuti a scegliere che cazzo vedere, era cosi pieno di contenuti che finivo per perdermi, e oggi l’ampia scelta che abbiamo su qualunque cosa ci fa perdere quasi più tempo nel scegliere che nel fare, ma se tu hai le idee chiare e nitide su ciò che ti serve per migliorare, su ciò che hai bisogno per il tuo progetto, poi vai ad agire a botta sicura, e non perdi più il tempo a girovagare nel mare di opzioni, scegliere tra tante cose è un lavoro, prendevi questo spazio, decidendo cosa è per voi importante.    Inizio sempre la giornata lavorativa con una sola missione, fare almeno un passo verso la meta, prendere un meeting, fare una chiamata, chiudere un progetto, il resto per me è ininfluente, arrivano 200 mail ma le cancello, 190 di quelle sono irrilevanti, prima ero ossessionato a inserirle in delle cartelline organizzarle, ripulire l’inbox perché sai magari ti serve tra un anno quella mail, ora me ne sbatto le palle, cancello tutto quello che non mi serve, leggo l’oggetto e la maggior parte delle volte so che è una perdita di tempo aprire la mail, fuori, cestinata, e mi concentro solo su quella cosa che ho deciso che farò e che mi da valore, un si, 30 no. Le mail le leggo un paio di volte la mattina e un paio di volte il pomeriggio, e sapete cosa succede, che ti viene una sensazione di controllo di quello che stai facendo, sei tu che controlli gli avvenimenti, la giornata, altrimenti sei succube e schiavo delle circostanze, e questo tempo la mattina è per me necessario per avviare la giornata nel modo migliore, perché se vuoi controllare il tuo futuro devi controllare le tue giornate, è quella l’arena dove si svolge la battaglia, questo giorno, oggi.    Ce una regola nel libro tratta da un personaggio che si chiama Derek Silver, è semplice e chiarissima, nella vita o dici Si cazzo, o dici no, è una questione estrema, i si non devono essere passivi ne forzati, deve essere un si con il massimo entusiasmo, è questa la cosa che voglio fare, quindi o si cazzo o no. Da oggi prima di scegliere se fare o meno qualcosa. Provate ad applicare questa regola   Andiamo ad analizzare la seconda parte del percorso verso l’essenzialismo, Eliminare   E qui diventa difficile, perché che da scegliere qual’è il vostro obiettivo o meta, pensate a chi volete diventare non a cosa volete ottenere, e cosa serve per diventarlo? Queste sono le domande da farvi, e se non avete chiaro dove state andando diventa poi difficile dire si o no. Pensate a questo concetto verso le persone, dire di si a tutti vi rende una persona popolare, dire di no fa si che vi rispettino. E ce da imparare a farlo in maniera ferma, risoluta, e convinta, e ricordatevi non serve dare una spiegazione alla gente, no è no, non giustificatevi, siamo noi a decidere come ci trattano le persone con le azioni e le parole.    A volte capita di dover abbandonare, dire di no dopo aver detto di si, e uscirsene in tempo è un arte, è un qualcosa di importantissimo nella vita, sia in una relazione, che in un amicizia, che in un progetto se la direzione che avete preso vi sta portando in posti sbagliati, uscitevene in tempo, saltate dal treno in corsa se si sta schiantando, non ce cosa migliore, fregatevene di cosa pensa la gente, pensate a voi. Eliminare vuol dire anche tagliare, in qualunque aspetto, per esempio in questo podcast faccio un lavoro molto intenso di editing, ma è sempre devoto al togliere, scrivo le miei idee, sviluppo l’argomento, ma poi l’esercizio più complesso è renderlo essenziale, farlo durare 10-15 minuti invece di 40, e vi assicuro che è molto più facile farlo durare un ora che 15 minuti, perché ce da renderlo essenziale, soprattutto per chi ascolta. Eliminare persone che ti fanno perdere il tempo, persone che solo parlano di gossip, che si lamentano, che vi portano a prendere decisioni sbagliaste, persone tossiche, per circondarci di persone costruttive ce da creare spazio, e lo si fa togliendo quelle che vi intossicano. Eliminare porta libertà, serenità, spazio, e tutto questo serve per l’ultimo passo del processo, Eseguire   E qui la chiave è fare chiarezza su cosa dobbiamo fare adesso, un passo alla volta, un minuto alla volta, il momento di azione presente deve essere libero dai pensieri degli impegni che verranno in futuro, per tanto serve sempre uno spazio dove ossigenarvi, riposarvi, rilassarvi. E mantenere l’attenzione ferma sull’attività che state facendo, un passo alla volta, e andrete lontani.    Durante l’esecuzione non pensate necessariamente alla meta finale ma ai piccoli passi che state facendo, alle micro vittorie, la somma di queste vi rende persone diverse, persone capaci di gestire poi situazioni più grandi e difficili, ma la vista deve andare sempre a dove state mettendo il piede non alla vetta della montagna, e questi passi devono diventare una routine, un abitudine, qualcosa che non è più uno sforzo, ma un meccanismo fisiologico, che sia andare a fare una passeggiata la mattina prima di iniziare la giornata, magari all’inizio preferite stare a letto ma a un certo punto vi mettete le scarpe e uscite senza manco accorgervene, o vi sedete al tavolo per la vostra mezza’ora di scrittura, o quello che state facendo, cercate di trasformarlo in una routine, in una disciplina quotidiana, e il cervello si abitua togliendo la resistenza naturale nel fare questi passettini   L’essenzialismo non è qualcosa che fate ma qualcosa che diventate, capire che sono poche le cose che contano nella vita, averle chiare, pensarci, riflettere e poi togliere tutto il resto, se non sapete da dove cominciare iniziate con eliminare quello che non volete, che non vi piace, che non tollerate, lasciando cosi spazio al resto, decidete che progetti intraprendere in base a come vi fanno sentire, ai risultati che possono darvi perché se prendi la strada corretta per te avrai una vita piena e ti sentirai realizzato, e per capire qual’e questa strada spesso bisogna fare errori ma avere la capacità di tornare indietro, sprecando ovviamente energia, ma tornate indietro e ripartite fino a che la trovate.    Abbracciare l’esistenzialismo significa tener presente 3 cose   Numero 1- scegliete sempre cosa fare, siete voi i padroni, i registi,    secondo, solo poche cose importano nella vita, scopritele, trovatele, e tenetevele strette proteggendole col sangue da ogni distrazione,    terzo possiamo fare qualunque cosa nella vita, ma non ogni cosa, e se non sapete cosa fare, pensate al tipo di problemi che vorreste avere, e che sapreste risolvere, perché ogni cammino ha ostacoli e problemi, sono inevitabili, meglio essere convinti di quali volete affrontare e quali no. Se non sai cosa scegliere, pensa allora a che tipo di problemi saresti in grado di affrontare   Come esercizio, prendete un foglio, scrivete in ordine di importanza le 10 cose che desiderate di più nella vita, poi strappate quel foglio in due, e tenete solo 5   Secondo esercizio, andate nella vostra stanza, buttate tutto quello che non vi siete messi in un anno, ripulite l’armadio e tenete solo le cose essenziali, liberare e ordinare lo spazio fisico tende a ripulire e ordinare anche l’anima   Un saluto e alla prossima          
6/16/202311 minutes, 22 seconds
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Come diventare indistraibili - Nir Eyal #68

Impara a non distrarti Come ogni mese aggiungiamo un ulteriore mattoncino al nostro percorso di crescita, ce una cosa a livello personale che ho sempre dovuto affrontare, ho un problema, mi distraggo spesso. E allora mi sono chiesto perché mi distraggo e come posso fare per mantenere la concentrazione alta sulle cose che devo e voglio fare. Ragazzi io i libri li scelgo cosi, mi faccio una domanda e vado a vedere chi ha scritto la risposta- anche se voi pensate che li scelgo per la copertina Ce chi dice che l’attenzione è limitata, come la forza di volontà, ma alcuni studi hanno scoperto che questa è una cazzata, tu di attenzione e di forza di volontà ne hai quanta ne vuoi, ma devi tenere a freno la tentazione di distrarti. nella vita quello che succede è che tu diventi il riflesso di dove va la tua attenzione, quello che sei oggi è la somma delle cose a cui tu dai attenzione, perché tutta la tua energia finisce li Ammiro e mi affascina la gente che riesce a rimanere concentrata sui suoi obiettivi, la stimo profondamente, perché di matrice sono una specie di artista anarchico, faccio una cosa, poi ne inizio un altra e solitamente non finisco nessuna dei due. Immagino che molti siano nella stessa situazione Eppure in questi anni col podcast con questo progetto personale, sto imparando tantissimo, e ho imparato che 2 volte al mese devo lavorare al mio progetto e per tanto ho messo in atto delle tecniche che mi permettono di farlo e sconfiggere questo prurito che mi porta a distogliere l’attenzione dalle mie mete, e l ho fatto anche grazie alle considerazioni di alcuni testi, uno di questi è indistractable di NIR EYAL, uno scrittore israeliano naturalizzato americano,  in italiano tradotto - come diventare indistraibili, Questo tizio aveva scritto un altro libro famoso, che si chiama hook, gancio, cioè tutto quello che ti aggancia, dai social, dalle notifiche, ha spiegato nel suo libro tutte quelle cose che ti distraggono e ti acchiappano, e a un certo punto uno gli ha chiesto, si va be amico, mi dici tutto quello che mi distrae, ma dimmi un po come si fa a non distrarsi, e trac ha tirato fuori un altro testo che da la risposta a questa domanda. E oggi parliamo di questo super potere, in un epoca come la nostra, se acquisite questa abilità diventante una merce rara, e quello che ottenete imparando a prestare attenzione a quello che fate è un vantaggio competitivo enorme, forse il più grande di tutti, perché se imparate a mettere in pratica queste cose entrate direttamente in quel piccolo gruppo di persone che le cose le fa, e le fa bene, e le fa sempre, e poi sti cazzi ovviamente arriva ad avere successo.  Non voglio che mi prendiate come una specie di predicatore pazzo, ma siamo nell’epoca dell’abbondanza, tu accendi la tele hai cosi tante cose da vedere, che finisci per sprecare un ora solo per scegliere e poi dici, non mi piace niente. Hai migliaia di libri, milioni di video, tutta questa abbondanza crea ansia, perché non sai che cazzo scegliere. Per tanto scremare e decidere esattamente cosa fare quando farlo diventa l’unica strada possibile al successo, al raggiungimento dei sogni, e occhio è una cosa bellissima avere a disposizione tutto questo ben di dio di informazioni di cose da leggere da vedere da fare, ma se non lo gestisci finisci per non fare niente.  Se vogliamo fare la vita che desideriamo ce da smettere di distrarsi dal rumore di questa società, e non ce mai stato un momento nella storia, con più distrazioni,  quando vado nei ristoranti a buffet mi piace guardare come le persone compongono i loro piatti, è una cosa mia, una curiosità, perché quando io vado davanti a un buffet pieno di roba mi perdo, soprattutto nelle colazioni, metto nello stesso piatto un uovo, un ananas e un Brownie, poi finisco per mischiarsi e anche se singolarmente ste tre cose mi piacciono, insieme fanno abbastanza schifo, e poi vedo queste persone che davanti a una quantità variopinta e enorme di cibo, creano questi piatti molto precisi, sembrano tutti ingegneri, con quello che desiderano mangiare e riescono a non buttarci sopra nient altro. Poi vabbè io son di cormano se vedo un buffet devo necessariamente prendere molto di più di quello che mangerò Con l’attenzione funziona allo stesso modo, tu hai a disposizione tutto per distrarti, il telefono, i social, i video, le sigarette, il cibo, il giornale il gatto, il gruppo di whassup, è infinita sta cosa, puoi passare una giornata a fare un cazzo dedicando tutta la tua energia al nulla, è incredibile, ce da stare attenti, ce da essere indistraibili se state facendo qualcosa di importante per voi.  Ci sono due tipi di persone, quello che lasciano che la loro attenzione sia controllata dagli altri e da stimoli esterni, e quelli che invece la custodiscono in modo molto geloso, la distrazione esisterà sempre, gestirla è nostra responsabilità Partiamo dalla parola stessa, DISTRAZIONE, vedete include la parola trazione, e la parola azione, due cose fondamentali per raggiunger qualunque destinazione nella vostra esistenza, e se vengono meno queste due componenti diventa arduo il cammino,  oggi sono pochissime le persone che prendo un cronometro, mettono 30 minuti e per quel tempo fanno solo quella cosa, assorti profondamente in un attività che vi porta a essere migliori, vi avvicina ai vostri sogni, para molto semplice, scontato ma non lo fa più nessuno Avete mai sentito la parola Akrasia, è un termine greco, Socrate e Platone già parlavano di questa cosa…. è un problema millenario,  la tendenza a fare le cose contro il nostro giudizio, si sta a fare una cosa importante e ci distraiamo, perché Le distrazioni sono provocate dal desiderio di alleviare lo sconforto, stiamo scappando da qualcosa, fino a che non capisci da cosa stai scappando, ti distrai- la distrazione viene da dentro, non da fuori- se sei nel mezzo di un attività che non ti piace o che ti risulta complicata hai la tendenza a distrarti.  Noi pensiamo che l sia un fenomeno esterno, un messaggio, un meeting, la forte necessità di farsi una sigaretta, ma non è cosi, sono gli stimoli interni che ci fanno perdere l’attenzione Se vogliamo gestirla dobbiamo capire questi stimoli, è come quando abbiamo delle necessità fisiologiche, fame, quindi mangiamo, freddo quindi ci copriamo, abbiamo anche stimoli psicologici che ci portano a fare delle cose che vanno contro il nostro giudizio che ci portano a smettere di fare una cosa importante per avere una piccola pausa, ma pausa da che cosa, questa è la domanda prima di tutto ce da capire la sensazione che precede lo stimolo di interrompere quell’attività, ascoltati, impara a sentire questa voglia di smettere, di allontanarti, di scappare, la devi percepire, questo è il primo passo.  Secondo passo, esplora con curiosità questa sensazione, invece di respingerla verso dentro, evitarla, schivarla, lasciala scorrere, guardala, osservala, e una volta che riesci a fare queste due cose, arriva la prima tecnica del podcast di oggi per rimenare concentrati Cavalcala l’onda, cosi la chiama l’autore, ce da fare surf con le distrazioni, l’urgenza di staccare si può cavalcare con la regola dei dieci minuti, apparentemente in questo trascorso di tempo la distrazione svanisce, se resisti 10 minuti in più, allora vai avanti e mantieni l’attenzione. Immagina che stai scrivendo un libro e hai voglia di alzarti dal tavolo allontanarti dal computer, aspetta 10 minuti. Pensa che sei in palestra e vuoi andartene a casa, aspetta dieci minuti fai un po di camminata veloce. Ogni volta che senti il prurito non grattarti, aspetta 10 minuti. Seconda tecnica- Implementazione delle intenzione - Pianifica L’obiettivo della pianificazione è eliminare la distrazione, cosa vuoi fare domani, cosa vuoi fare questa settimana, trova il tempo di pianificare Se non pianifichi la tua giornata, qualcun’altra lo farà per te fate una tabella estremamente dettagliata di quello che volete fare, sembra una cosa che strozza la creatività ma è il contrario,  Vi alzate e sapete esattamente cosa fare ma con una precisazione, pianificate le attività non i risultati, nel senso, sai che devi metterti 30 minuti al giorno a leggere, non pianificare leggere 50 pagina, ma leggi 30 minuti, se poi quel giorno di pagine ne leggi 10 va bene lo stesso, perché ci da ansia non raggiungere questi micro obiettivi,ci fa sentire sbagliati, Devo fare 100 flessioni, no, allenati 30 minuti se poi ne fai 50 va bene, perché è 50 volte più di zero. Io metto 60 minuti qui seduto ogni giorno a fare il podcast, poi dove arrivo arrivo, ma mi presento all’appuntamento con le miei intenzioni, perché amici se non siamo in grado di mantenere la parola con noi stessi è difficile avanzare  Presentati all’appuntamento, questo è già metà del lavoro. Tu metti le scarpe da ginnastica, esci a correre quella mezza ora, se poi dopo 10 minuti ti va di camminare fallo, non pensare al risultato pensa all’attività. E se mantieni una disciplina ferrea, se ti presenti sempre ai tuoi appuntamenti, poi qualcosa ne esce fuori.  Vedete ce una grande verità, quello che fa più chilometri nella vita, non è la persona che pensa alla destinazione, ma quella che cammina  Un altra cosa che dobbiamo fare è eliminare tutto quello che non ha valore, quanto vale il tuo tempo? Non vale niente se passi 4 ore al giorno a buttarlo nel cesso coi social e con i video, elimina qualunque cosa che non abbia valore, anche le mail nel lavoro quante ne mandi che non servono a niente, centinaia, ti lancio una sfida, se non rispondo a una mail per 3 giorni è molto probabile che non succeda nulla, di cento mail 10 sono critiche, le altre non hanno tanto valore. Io una volta ho lasciato il telefono a casa un week end che ero partito per la montagna, non per scelta semplicemente me ne ero dimenticato, al ritorno avevo 300 mail, 600 wassup, una chiamata, mio padre, per sapere dove cazzo ero, il resto, inutile. Capite. Ci sono tre app per esempio che vi aiutano a concentrarvi a bloccare l’esigenza di distogliere l’attenzione verso altre cose si chiamano Forest app, self control ( che è per il desktop) e time Guard app, provatele vi aiutano a non avere quel bombardamento quotidiano di notifiche e mantenervi saldi su quello che state facendo Se guidate, se siete in palestra, se siete in famiglia dopo le 8, diventate inaccessibili, ok inaccessibili- smettete di usare i telefoni durante le riunioni di lavoro o i momenti familiari, basta vedere ste copiate al tavolo di un ristorante Romantico tutti e due con sto cazzo di telefono, ma guardate negli la donna che amate, diteglielo, parlate, toccatevi, sentitevi Un altro comportamento da evitare è quello di cambiare attività in maniera repentina, stai scrivendo una mail poi ti chiamano, e lasci la mail, o al contrario ti chiamano e nel mentre scrivi una mail, fare due cose alla volta o passare da una all’altra senza aver terminato quello che stavi facendo è deleterio, quindi cerca di incanalare attività che sai che puoi finire prima di passare a quella successiva, l’attenzione non si può separare, si focalizza su un punto, non di più.  Alzate delle muraglie per proteggervi dalle distrazioni, come il cartello dell’autobus non rompere i coglioni all’autista mentre guida o vi ammazzate tutti, la stessa cosa funziona con il vostro tempo e la vostra attenzione, ricordatevi Ulisse quando deve attraversare il tratto di mare con le sirene, tappa le orecchie a tutti i suoi marinai, e lui si fa legare, perché vuole sentirlo il canto ma da istruzioni di non slegarlo per nessuna ragione. Siamo come i marinai di Ulisse se vogliamo attraversare questo mare di distrazioni, dobbiamo tapparci le orecchie, o non arriviamo a nessuna spiaggia sicura, vi dico una cosa, se riuscite a mantenere la concentrazione su quello che dovete fare, diventate persone inarrestabili, è il super potere di questa decada, nessuno sta più attento, raggiungerete dei livelli di efficenza e di produttività mai visti, tutti abbiamo il potere di controllare la nostra attenzione, è solo che abbiamo smesso di crederci, ma come hai il potere di distrarti, hai anche il potere di non farlo, quindi cosa aspetti Fatemi un favore, anzi, fatevi un favore, scegliete un attività, per un mese, 30 minuti, per voi e per questa attività, leggere, correre, stare con vostro marito o moglie o figli, e non fate altri, tutta l’attenzione li, niente distrazioni, provate, secondo me vi piace, e se fosse cosi, sono certo che inizierete a farlo per tante altre cose, e cosi che inizia il vero cambiamento, prestando attenzione. Grazie
3/14/202314 minutes, 40 seconds
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Più forte dei NO - Jia Jiang #66

Impara a superare il rifiuto Ve lo immaginate un cinese di altezza media, con la faccia simpatica, uno spiccato accento orientale, nel pian terreno di un grande grattacielo americano camminare nervoso, spaventato verso un omone della sicurezza di 120 chili in camicia bianca, seduto a un tavolo, e chiedergli - mi potrebbe prestare 100 dollari? Quello gli risponde, No, perché dovrei? E il cinese risponde sorry, e se ne scappa via spedito Questo è il primo di 100 giorni di un esperimento fatto da Jia Jiang, un uomo che un giorno decise di intraprendere una sfida per sconfiggere la paura di essere rifiutato. Jia Jiang viene da Bejing in cina, un giorno Bill Gates visita la sua città e lui ne rimane ammaliato, completamente catturato la figura imprenditoriale del fondatore di microsoft lo spinse a promettersi che anche lui un giorno sarà un imprenditore.  Ha la possibilità di andare in America, con un programma di Intercambio di studenti, e coglie l’occasione per sbarcare nella terra delle opportunità. E guarda un pò qualche anno dopo, lavora per una grande azienda, ha una moglie, una casa e pure un Labrador, ha tutto il pacchetto che rappresenta il successo e il sogno americano. va in depressione, si sente vuoto, frustrato, è un anima alla ricerca di qualcos’altro, lui vuole essere un imprenditore. Lascia tutto e prova a incamminarsi verso questa metà, ma ogni volta che viene rifiutato ha un sentimento di sconforto e tristezza, abbandono e frustrazione. Allora decide di mettere in atto un piano per sconfiggere la paura del rifiuto Come si fa a superarlo? Il rifiuto è parte della nostra esistenza, ma di cosa si compone? Qual’è la formula per affrontarlo e trasformarlo in qualcosa di completamente diverso. Jia Jiang si mette a fare le sue ricerche, e trova un sito internet di un canadese Jason Comely che si chiama rejection therapy terapia del rifiuto. Consisteva nel farsi rifiutare per 30 giorni dalle persone, andare a fare richieste anche assurde proprio per sviluppare la resistenza al rifiuto. Ora se qualcuno ha familiarità con i vecchi film di kung fu è un po la filosofia dell' Iron fist, il pugno di ferro, quindi tirare pugni a una superficie dura, in modo da rinforzare il pugno. Ma Jia Jiang vuole andare oltre, e si mette in testa di fare un video blog, dove per 100 giorni si inventa le richieste più assurde e comincia ad andare in giro a chiederle. Ma roba folle, tipo andava a casa di qualche sconosciuto, bussava, e chiedeva al proprietario se poteva giocare a pallone nel suo giardino. Per esempio andare a chiedere alla hostess se poteva dare lui i classici messaggi ai passeggeri sull’aereo. Questo suo viaggio verso la scoperta del rifiuto, ci fa capire delle cose eccezionali, ne tira fuori dei principi che se riuscite a comprendere e a usarli, possono iniziare a succede delle cose incredibili nella vostra esistenza. Se vuoi qualcosa dalla vita devi chiederla, attenzione a sottovalutare questo concetto. Ogni volta che volete qualcosa da qualche parte si deve iniziare, un pensiero, un sentimento, un emozione ma una volta che questo mix va portato a un livello più concreto vi serve usare le parole e chiedere. Ogni richiesta implica la possibilità di essere rifiutati per questa ragione spesso manco ci azzardiamo a farlo, la paura al rifiuto è qualcosa di molto profondo e ci blocca, ci limita, ci terrorizza. Prima di tutto ce da comprendere che il rifiuto è un opinione, non è qualcosa di perentorio, non è un verdetto finale. se vieni rifiutato è perché nella tua richiesta a qualcuno si è innescata l’opinione di chi deve decidere se accettare o meno quello che chiedi, il rifiuto dice molto di più della persona che rifiuta piuttosto che quella che viene rifiutata, ricordavelo questo, non è un qualcosa che riguarda solo voi, ma soprattuto riguarda a chi avete chiesto. Fa male sentirsi dire di no, ma fa male perché ce la prendiamo sul personale.  Se ti offro la miglior pasta fatta in casa e tu mi dici di no, può essere che sei intollerante al glutine, o se ti do una bistecca mi dici di no perché sei vegetariano. Ci sono mille ragioni per le quali le persone rifiutano qualcosa, ma la prima reazione è scappare, e non ritirarsi e chiedere, qui ce il primo grande insegnamento, se chiedi qualcosa alla persona sbagliata o nel momento sbagliato, non devi farti buttare giù dal rifiuto, la tecnica che Jia Jiang usava per trasformare il rifiuto in accettazione è semplice - chiedeva Perché? Nessuno chiede perché, veniamo rifiutati e scappiamo via, fermati, non andare da nessuna parte e chiedi perché? In una delle prove Jia Jiang bussa alla porta di uno sconosciuto con in mano un fiore, e gli chiede posso piantare questo fiore nel tuo giardino, e quello gli dice NO, al che sia Jiang chiede perchè? La risposta gentile e aperto fu questa, ho un cane nel giardino che strappa tutti i fiori che pianto, ma se invece vai da quella vicina ne sarà felicissima, Jia Jiang non perde occasione bussa alla orta della vicina, chiedo la stessa cosa, e qualche minuto dopo il fiore è piantato nel giardino. Chiedere Perché sblocca tutta una serie di avvenimenti completamente imprevedibili e spesso incredibili rispetto al non farlo.  Se qualcuno di voi ha letto dei libri di vendita o di negoziazione, avrà familiarità con quello che succede quando chiedete perché, una persona se siete gentili, educati vi potrà rifiutare, e spiegarvi anche il perché, ma appena lo fa sarà anche più disposto a qualche piccola concessione, nel senso, chiedete una cosa, vi si rifiuta, nel mentre vi spiegano il perchè vi stanno anche lasciando delle tracce su cosa invece puoi chiedere, e sono più che disposti a darti qualcosina piuttosto che niente a te che hai chiesto. nel mio lavoro al primo approccio tutti dicono di no, io chiedo perché, e successivamente dopo che me lo hanno spiegato li invito a mangiare o a prendere un caffè, cosi posso creare una relazione, che sovente ha più valore di una vendita nel lungo periodo. E difficilmente rifiutano. Questo meccanismo è reale e succede, quindi provatelo.  Quindi- rifiuto. Chiedi perché- dopo che ti rispondono, fai una richiesta minore, ovviamente esiste la possibilità di rimanere a mani vuote comunque, ma questa possibilità diventa una sicurezza se non fate questi due passettini in più. Immagina che ti rifiutano, non ce un cazzo da fare, ci sono dei benefici in questo, ve li spiego uno a uno 1- un rifiuto aumenta la nostra immunità al rifiuto Se la stima di stesso rimane intatta, un rifiuto è solo una di tante porte che hai davanti che non si apre, e più ti rifiutano più stai a tuo agio, la gestisci meglio, sei tranquillo, aperto, trasparente, sorridente, calmo e facendo questo le persone lo percepiscono, sono molto più propense a intrattenere una conversazione con voi 2- Un rifiuto aumenta la tua motivazione Se ti dicono di no, inneschi dei meccanismi che ti spronano a dimostrare il contrario a chi ti ha rifiutato, ed è una delle cose più belle che si possa fare 3-  un rifiuto ci da delle informazioni per migliorare Thomas Edison che inventò la lampadina, falli mille volte prima di riuscirci, e quello disse non ho fallito ho solamente trovato mille metodi che non hanno funzionato, mille diecimila o quello che è ma il senso è questo, fai un passo indietro, guarda il rifiuto in modo impersonale e rifletti su una strategia migliore più efficace per approcciarti alla prossima opportunità Immaginati come sarebbe la tua vita se tu fossi privo della paura del rifiuto, di cosa saresti capace? Quante cosa non hai manco provato a fare per paura di fallire, ogni rifiuto nasconde un piccolo insegnamento, se lo cogli diventi inarrestabile, diventi sicuro di te stesso e le persone rispondo molto diversamente se chiedete qualcosa con la sicurezza di uno che non ha niente da perdere, piuttosto che con la paura di fallire o essere rifiutati Ce una cosa interessante che succede a Jia Jiang, lui dice, più tempo riuscivo a parlare con le persone, più alte erano le possibilità di non essere rifiutato, qui si nasconde un altro gioiello di questo libro, tu intrattieni una conversazione, impara ad ascoltare a fare domande e finisci per entrare nel cuore delle persone, ma ce proprio un capitolo del corso di linguaggio del corpo che ho fatto e trovate sul sito dove spiego come interagire con la gente in un certo modo, va che succedono dei miracoli Andiamo avanti con altre tecniche e strumenti, Per esempio collabora, non discutere, non metterti a litigare o contrastare il rifiuto, cerca di capire insieme al tuo interlocutore come si può superare questo rifituo Dai tu un perché, oltre a chiederlo, se spieghi perché vuoi qualcosa, hai più possibilità di ottenerla, la persona che hai davanti a modo di capirti Si onesto, inizia con io desidero, io vorrei, io, fai capire che è una richiesta tua, e non per qualcun altro, esponiti Un altro suggerimento è spiegare i dubbi che questa richiesta possa includere prima che l’interlocutore possa chiederli a te, ti faccio questa richiesta che pare assurda per questo motivo, ti metti su un piano diverso Il rifiuto è la più prevedibile delle reazioni umane, siamo cosi spaventati dal riceverlo che non ci azzardiamo mai a chiedere, tra le altre cose se ci arriva un approvazione rimaniamo addirittura confusi. Spesso basta un NO a render la vita luce o tenebre, ed è umano aver paua ma sappiate che tutte le grandi innovazioni, le grandi impese, le idee che hanno cambiato il corso della storia, sono costruite sul rifiuto, si vive una sola volta ce da aver coraggio. La vita sta dietro il rifiuto, i sogni stanno dietro al rifiuto, non abbiate timore nel chiedere, diventate pressoché inarrestabili se imparate a convivere con il no, ce solo una cosa peggiore di essere rifiutati, non provarci nemmeno. Grazie
2/15/202310 minutes, 54 seconds
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I Doni Dell’Imperfezione - Brené Brown #59

www.libriperilsuccesso.com   Brené Brown ancora una volta ci accompagna in un episodio introspettivo, terapeutico, che parla di vulnerabilità e imperfezione, ma soprattutto di come vivere una vita autentica.  Siamo in balia degli eventi, viviamo una vita di circostanze, influenzati dagli altri e dai modelli della società, allontanandoci dalla nostra vera essenza. Vi svelo un segreto, ci si innamora delle imperfezioni, di un nasino storto, di un dente accavallato, di una schiena piena di nei, le imperfezioni sono le crepe da dove passa la luce, e la perfezione della copertina del magazine non esiste, è finta. Vogliamo alzarci la mattina e pensare non importa quello che farò e quello che non farò, ho fatto e sono abbastanza, e andare a dormire coscienti di essere vulnerabili, imperfetti con le nostre paure, ma va bene così. Nel podcast vedremo un percorso per raggiungere l'autenticità e accettare la nostra vulnerabilità   buon ascolto  
9/19/202215 minutes, 27 seconds
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La Grinta - Angela Duckworth #58

GRIT – sviluppa la grinta dentro di te Angela Duckworth professoressa e psicologa ha dedicato anni nello studio di cosa rende le persone capaci di raggiungere le proprie mete, e la sua ricerca si riassume in una parola, GRIT, la grinta, quel mix di perseveranza, passione e capacità di rialzarsi quando la vita di manda al tappeto. Una cosa è il nostro potenziale, il nostro talento, l’altra e quello che ci facciamo.  Siamo stati indottrinati che alcuni di noi possiedono del talento, e ce la faranno nella vita, altri invece non potranno mai raggiungere certi livelli proprio a causa della mancanza di talento. Il talento viene osannato da questa società, ci sono format televisivi che lo premiano, è sulla bocca di tutti, e la luce che emana questa parola fa ombra sugli sforzi che le persone fanno il talento è anche una scusa per non lavorare sodo, diciamo a noi stessi, non ho talento e non ci proviamo nemmeno. Ci permette a dormire tranquilli. Il talento è la velocità con la quale impari qualcosa, ed è molto importante, immaginati che due persone iniziano a suonare la chitarra, nessuno dei due lo ha mai fatto prima, per una ragione o per l’altra l’individuo 1 impara più velocemente le basi, per tanto lo marchiamo come talentoso, l’individuo 2 però, dopo un paio di settimane, decide di aggiungere al suo programma che  lo stesso dell’individuo 1, una sessione di 4 ore di esercizi e pratica la domenica, e 1 ora in più ogni sera, ecco questo sforzo, vale il doppio del talento secondo l’autrice del libro, quindi nel lungo periodo la seconda persona, arriverà più lontana. La grinta, il GRIT, si sviluppa se esistono quattro elementi INTERESSE PRATICA SCOPO SPERANZA nel podcast odierno affrontiamo questo argomento che lascia una speranza a chiunque pensi di non avere talento per raggiungere le proprie mete NOTE SULL’AUTORE Angela Lee Duckworth è un’accademica, psicologa e scrittrice scientifica americana, attualmente all’università della Pennsylvania  
9/2/202214 minutes, 37 seconds
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Le 12 Regole Per Vivere - Jordan Peterson #52

www.libriperilsuccesso.com   Le 12 regole di Jordan Peterson per la tua vita Jordan Peterson qualche anno fa mentre usava con curiosità il sito Quora, rispose a una domanda di un utente, quali sono le cose che tutti dovrebbe sapere?? Peterson rispose con queste 12 regole per vivere, ed ebbe un successo strepitoso tra gli utenti, tanto che qualche tempo dopo nasceva questo testo, estremamente dettagliato, circa 500 pagine, dove il pensiero dell'autore si trasforma in pagine ricche di insegnamenti e riflessioni. Le 12 regole di Peterson possono sembrare cose già sentite, ma come tutto quello che riguarda il mondo della crescita personale, le formule sono facili da capire, difficili da mettere in pratica, essenzialmente il cambiamento non arriva perché finiamo per non farle queste cose. le 12 regole sono le seguenti: Stai dritto, con le spalle bene indietro Tratta te stesso come tratteresti chi si affida a te Scegli amici che vogliono il meglio per te Confrontati con chi eri, invece di paragonarti con gli altri Non permettere ai tuoi figli facciano qualcosa che te li farà piacere meno Prima di criticare il resto del mondo, metti in ordine la tua casa Ricerca il senso, non il vantaggio personale Di la verità, o almeno non mentire Pensa sempre che la persona con cui parli può sapere qualcosa che non sai Parla con precisione Lascia in pace i ragazzi che fanno skate Se incontri un gatto per strada, fermati ad accarezzarlo Nel podcast di oggi le esaminiamo una a una, con la speranza che possiate sceglierne alcune, e metterle in pratica. I disastri nella vita succedono, non possiamo farci niente, trovarsi preparati d'altro canto è una scelta, una responsabilità che dobbiamo prenderci Buon Ascolto
6/11/202221 minutes, 27 seconds
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4.000 Settimane - Oliver Burkeman #51

4 mila settimane da usare con intensità 4 mila settimane, se campi fino a 80 anni, sono il numero di settimane che hai a disposizione, un tempo limitato, dannatamente corto, che scorre inesorabilmente veloce senza che ci si possa fare nulla. Si parla continuamente di gestione del tempo, di organizzazione del lavoro, di come smettere di procrastinare, e questi metodi, funzionano, ma paradossalmente ci portano a cadere in un trappola, perché finiamo per fare più cose, per farle più velocemente, e siamo sempre più occupati, l’equilibrio vita-lavoro rimane un lontano miraggio, qualunque cosa facciamo non avremo mai tutto sotto controllo, tutto fatto e finito e preparato, la ricerca di un controllo sul tempo è uno sforzo inutile. ll problema che Burkeman ci presenta è questo, non è il fatto che abbiamo poco tempo, ma è come ci relazioniamo col tempo, dobbiamo organizzare la nostra giornata consapevoli che non avremo tempo per tutto, ne per tutti, che ogni nostra azione è una scelta,  che suppone un sacrificio nello stesso istante in cui viene presa, e sono proprio queste scelte difficili che fanno la differenza, decidere cosa fare e cosa ma soprattutto cosa non fare.   Non appena smettiamo di pensare che sia in qualche modo possibile evitare le difficili scelte che facciamo ogni istante su come gestire il tempo, diventa più facile farle. Nel podcast di oggi analizziamo due paradossi della vita, quello esistenziale e quello della convenienza, entrambi molto importanti da comprendere per trasformare la nostra vita. Vedremo 3 principi pratici esposti nel testo 4 mila settimane e questi sono: Diventare dei bravi nel procrastinare Limitare il work in progress Scegliere le proprie priorità Finiremo esaminando il principio della paralisi del perfezionismo, fino a che un progetto che hai in mente non è perfetto non inizi, e questo è un gravissimo errore. Successivamente vedremo come è meglio fare tante cose in modo accettabile e poche in modo eccellente, il trucco sta nel scegliere cosa fai in modo eccelso e cosa fai in modo sufficiente. Una considerazione finale sul tempo che perdiamo sui social media e sull’importanza dell’attenzione, alla fine la nostra vita è la nostra attenzione Buon ascolto! NOTE SULL AUTORE Giornalista britannico, cura una colonna sul Guardian, dice di essere stato un completamente travolto dalla sua mania di gestione del lavoro e come conseguenza dopo una lunga riflessione sforna 4 mila settimane per aiutare le persone a riflettere su un possibile cambiamento durante il tempo che abbiamo a disposizione. 4
5/31/202217 minutes, 8 seconds
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Atomic Habits - James Clear #48

www.libriperilsuccesso.com Meglio avere un metodo o degli obiettivi? Oggi si parla di abitudini e lo facciamo con Atomic Habits, libro di James Clear. Perché è cosi difficile effettuare dei cambiamenti, inserire nuove abitudini nel nostro schema mentale, come si fa, perché sbagliamo ma soprattuto come possiamo mantenerle salde nella nostra quotidianità? Queste sono alcune domande che mi faccio spesso e ho trovato molte risposte nel libro che analizziamo oggi nel podcast Atomic habits, abitudini atomiche, di James Clear, ci lascia con diverse riflessioni, alcune le abbiamo già viste in un paio di occasioni, usando come spunto il libro the slight edge, e l’interesse composto, ma in questo episodio un concetto mi chiama l’attenzione del libro ed è che se hai un metodo, un sistema, gli obiettivi passano in secondo piano, diventano una conseguenza del tuo metodo, sempre e quando lo applichi con perseveranza e costanza. Sappiamo che piccole azioni quotidiane hanno un impatto enorme sulla nostra esistenza, il famoso fattore 1% che tanti libri menzionano, ma atomic habits ci lascia un insegnamento molto importante che è quello di spostare l’attenzione dagli obiettivo al sistema. Se hai un metodo e lo applichi ogni giorno con perseveranza i risultati arrivano, ma devi avere pazienza, e costanza, ed essere cosciente che all’inizio la curva della progressione dei tuoi risultati sarà pressoché piatta per un lungo periodo di tempo, o con impercettibili miglioramenti, ma poi quando meno te lo aspetti esplode e cresce in modo esponenziale. Siamo in grado di iniziare nuove abitudini grazie alla motivazione che certe situazioni che innescano un cambio, ma l’unico modo di mantenerle salde nella nostra quotidianità è renderle parte di noi, far sì che si fondino con la nostra identità. Alla fine del podcast trovate un esercizio pratico, due domande da farsi per i prossimi giorni. Un paio di aneddoti personale e esempi di storie di successo. Come sempre, buon ascolto! NOTE SULL’AUTORE James Clear è l’autore di un famoso blog che attirò l’attenzione di migliaia di persone grazie alla sua newsletter, come conseguenza del suo lavoro scrisse questo best seller atomic habits che arrivò nelle case di 7 milioni di persone, tanta roba.
4/12/202213 minutes, 51 seconds
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A Superare Lo Inferno - Simone Terreni #40

https://libriperilsuccesso.com/2021/12/22/episodio-40-a-superare-lo-inferno-simone-terreni/   L'episodio odierno è un intervista a Simone Terreni, imprenditore, ingegnere, e amministratore delegato di un azienda di telecomunicazione, Voip Voice, ma soprattutto appassionato di Dante. Simone ha estrapolato dalla divina commedia un percorso iniziatico, di crescita personale e professionale, che accompagna il lettore in un cammino fatto di messaggi, scoperte e rivelazioni. Lo stesso Simone ha provato sulla sua pelle il cambiamento nello scrivere questo testo, un libro ricco di spunti, che smuove qualcosa nell'animo e che se letto in un certo modo può innescare cambiamenti importanti. Il libro, ma soprattutto parlare con Simone, mi ha lasciato delle sensazioni molto profonde e navigando tra le pagine del suo testo sto facendo i conti con me stesso, solo per questo motivo merita una lettura approfondita, è di quei libri che smuovono e servono per farsi delle domande. Simone è un comunicatore eccellente e ci accompagna in questa chiacchierata pre natalizia e chiude il ciclo del 2021 di libri per il successo, augurandovi delle felici feste vi lascio con Simone e con Dante. Buon Ascolto
12/22/202156 minutes, 4 seconds
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In Viaggio Con Il Tuo Talento - Antonio Fazzari #34

In viaggio con il tuo talento ci offre una formula pratica per innescare un cambiamento, solitamente la crescita personale tratta di temi precisi, ma Antonio Fazzari da parte sua trova quattro ingredienti e li dispone in una sequenza precisa spiegandone le ragioni. Gli ingredienti sono Talento Perseveranza Visione Cuore per ognuno di questi nell’intervista Antonio ci racconta degli aneddoti, degli esempi e ci lascia degli esercizi pratici e spunti sui quali riflettere.  tutti i proventi dei diritti d’autore saranno devoluti all’organizzazione Susan G. Komen Italia che si occupa della lotta ai tumori del seno, e particolarmente al progetto “Race for the Cure”. NOTE SULL’AUTORE Romano, 47 anni, vent’anni di esperienza in diverse aziende ricoprendo ruoli di vendita, marketing e direzione, attualmente General manager di Fater ne ancor più valida per contribuire all'acquisto di questo utilissimo testo.
10/12/202144 minutes, 4 seconds